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marco.amendola2@univaq.it
Nella prima parte di questo blocco di slide seguiremo il pensiero di Joseph Schumpeter
(1883 – 1950) per cercare di:
Cosa è l’innovazione?
Schumpeter, più nello specifico, identifica cinque tipologie di innovazione. Le prime due
sono:
1) Innovazioni di prodotto:
Progettazione di nuovi prodotti o servizi, o la modifica sostanziale delle caratteristiche di un
prodotto/servizio già esistente
2) Innovazioni di processo:
Introduzione di nuovi (e superiori) metodi di produzione all’interno dei processi produttivi o
sostanziale miglioramento dei processi esistenti
Inoltre, anche quando la distinzione ha senso a livello di impresa, tale distinzione può
diventare più sfumata a livello macroeconomico se il nuovo prodotto di un’impresa
(innovazione di prodotto) viene utilizzato come input innovativo da un’altra impresa a valle
per realizzare un’innovazione di processo
Molte delle innovazioni che hanno permesso agli Stati Uniti di produrre più delle altre
economie capitalistiche durante la prima metà del XX secolo sono state innovazioni di tipo
organizzativo
Vediamo ora come rappresentare una innovazione di processo usando l’apparato della
funzione di produzione e degli isoquanti di produzione
Funzione di produzione: la produzione può essere rappresentata attraverso una funzione (f)
che lega la quantità di output prodotto (Q) alle quantità di input impiegati (X1, X2, …, Xn).
Questa relazione esprime il livello massimo di output che una impresa (o anche uno stato
come vedremo) può produrre per ogni data combinazione di input
Generalmente si riduce la lista di input a due soli input, lavoro (L) e capitale (K):
Q = f(K, L)
Isoquanto Q1 = tecnologia
A, B = tecniche disponibili data tecnologia
C = tecnica non disponibili data tecnologia
Una innovazione di processo può allora essere rappresentata attraverso uno shift verso
l’origine dell’isoquanto di produzione (N.B. lo shift riguarda tutta la mappa degli isoquanti)
Le innovazioni radicali sono decisamente più rare ed imprevedibili rispetto alle innovazioni
incrementali e sono distribuite irregolarmente nei vari settori e nel tempo. Quando
avvengono causano rotture e salti rispetto al passato
Spesso, infatti, per poter realizzare pienamente i benefici economici provenienti dalle
innovazioni radicali, c’è bisogno di una serie di miglioramenti incrementali (si pensi al caso
delle automobili o degli aeroplani)
Inoltre, spesso l’impatto economico e sociale di una innovazione può essere accertato solo
a posteriori, spesso a distanza di molti anni
Molto spesso alla base delle rivoluzioni tecnologiche troviamo la nascita di tecnologie
definite general-purpose, ovvero tecnologie adatte a molti impieghi, non specializzate per
particolari esigenze e che hanno effetti rilevanti a livello di sistema
“Europe prioritises research and Innovation support for these 6 broad Key Enabling Technologies
(KETs)
o advanced manufacturing
o advanced materials
o life-science technologies
o micro/nano-electronics and photonics
o artificial intelligence
o security and connectivity
These KETs drive innovation throughout the economy and cut across industries”
Link: https://ec.europa.eu/info/research-and-innovation/research-area/industrial-research-and-innovation/key-
enabling-technologies_it
Economia dell'innovazione 2021/2022 - Marco Amendola
Invenzione vs innovazione
Invenzione: nuova idea, nuovo sviluppo scientifico o novità tecnologica che non è stata
ancora realizzata tecnicamente e materialmente
Innovazione: tentativo di mettere in pratica questa nuova idea per fini commerciali
Schumpeter, inoltre, rompe il legame uno ad uno tra innovazione ed invenzione sostenendo
che (a volte) l’innovazione è possibile anche senza una invenzione sottostante
[invenzione non viene però mai definita in maniera precisa da S.]
“the implementation of a new or significantly improved product (good or service) or process, a new marketing
method, or a new organization or external relations” (Manuale di Oslo, 2005)
“A common feature of an innovation is that it must have been implemented. A new or improved product is
implemented when it is introduced on the market. New processes, marketing methods or organisational methods are
implemented when they are brought into actual use in the firm’s operations” (Manuale di Oslo, 2005)
Il concetto di «new or significantly» improved è ambiguo almeno sotto due punti di vista:
Riguardo al primo punto, ci sono una serie di procedure, individuate nel Manuale di Oslo (e
altri documenti), utilizzate per classificare una «novità» come innovazione o meno
(esempio: non sono innovazioni le novità di natura puramente estetica…)
Il secondo punto, può portare a considerare l’innovazione in maniera più o meno restrittiva,
a seconda se consideriamo l’innovazione come qualcosa che è:
➢ New to the market: l’innovazione è una novità assoluta per il mercato (mondiale,
nazionale, regionale..?)
➢ New to me: l’innovazione è una novità per l’impresa ma non necessariamente per il
mercato
La distinzione tra new to the market e new to me può essere rappresentata come:
Barre: innovazione di
prodotto new to me
La domanda di fondo per distingue tra innovazione new to me e innovazione new to the
market è: imitatore è innovatore?
«Innovation is the act of being the first to produce a new good or service or the first to use a new method or input»
(Schmookler, 1966)
«if new technologies are not diffused they have negligible economic weight and negligible economic impact»
(Metcalfe, 1997)
«Le singole innovazioni hanno di per sé effetti appena percettibili sul sistema macroeconomico, la cui efficienza può
essere modificata sostanzialmente solo dalla diffusione su larga scala delle nuove tecnologie. Perciò oggi più che
mai economisti e sociologi si dedicano allo studio della diffusione delle innovazioni» (Freeman, 1995)
«Per i paesi che già utilizzano l’insieme di tecniche di produzione più efficienti dal punto di vista economico, il
miglioramento e il superamento di queste tecniche è il fattore determinante per la crescita. Per gli altri, lontani da
questa “frontiera tecnologica”, il progresso deriva in larga misura dall’imitazione, meno dall’attività di ricerca e
sviluppo. La prolungata fase di espansione economica avviatasi in Europa dal secondo dopoguerra è stata costruita
sulla diffusione di tecnologie mature e consolidate…. molti paesi che oggi definiamo in via di sviluppo, “rincorrono” i
paesi più avanzati, importandone le tecnologie e adottando le innovazioni da questi prodotte. Grazie ai processi di
imitazione essi mostrano spesso tassi di crescita superiori a quelli dei paesi leader» (Draghi, 2007)
In questo caso, tra l’altro, l’imitatore di un altro paese può essere considerato un innovatore
anche nell’accezione new to the market, se per market intendiamo, ad esempio, il mercato
nazionale
S. parte dal concetto di equilibrio di Walras, per mostrare come nella realtà questo concetto
di stato stazionario walrasiano sia «incompatibile» con lo spirito del capitalismo
«L’innovazione è il risultato della combinazione tra il progresso tecnico e l’incentivo economico al cambiamento.
L’incentivo è determinato dalla prospettiva di profitto, che è il vero motore dell’innovazione. Le imprese decidono se
innovare in base ad un calcolo di convenienza, non in base al livello di avanzamento del progresso tecnico, anche se
non sono mancati nella storia imprenditori filantropi» (Fariselli, 2014)
Economia dell'innovazione 2021/2022 - Marco Amendola
L’incentivo economico: il motore dell’innovazione
Secondo S., il successo e la sopravvivenza delle imprese non è tanto legato alla loro
capacità di ottimizzare al margine le tecniche produttive usate nella produzione di prodotti
noti, ma dipende dalla loro capacità di innovare:
“It is crucial to know why firms innovate. The ultimate reason is to improve firm performance, for example by
increasing demand or reducing costs. A new product or process can be a source of market advantage for the
innovator. In the case of productivity-enhancing process innovations, the firm gains a cost advantage over its
competitors, allowing a higher mark-up at the prevailing market price or, depending on the elasticity of demand, the
use of a combination of lower price and higher mark-up than its competitors to gain market share and increase
profits. In the case of product innovation, the firm can gain a competitive advantage by introducing a new product,
which allows it to increase demand and mark-ups. Firms can also increase demand through product differentiation, by
targeting new markets and by influencing demand for existing products. Changes in organisational methods can
improve the efficiency and quality of their operations, thereby increasing demand or reducing costs”
Per S., la concorrenza da parte di nuovi beni, nuove tecnologie e nuovi forme organizzative
«comporta vantaggi di costo o di qualità decisivi, che non colpiscono al margine dei profitti e
degli output delle imprese esistenti, ma alle fondamenta delle loro possibilità di vita»
Le imprese non in grado di tenere il passo dell’innovazione vengono fatte fuori dal
mercato:
«Altre imprese muoiono di morte naturale. La causa naturale per le imprese è precisamente la loro incapacità di
tenere il passo con l’innovazione che esse stesse avevano contribuito a creare nel loro periodo di maggiore vitalità»
(Schumpeter, 1912)
o Imitare innovazione A
o Reagire ad A, introducendo innovazione B
Il capitalismo non può così ridursi ad imprese e consumatori che aggiustano al margine le
loro decisioni di produzione e consumo ma è un processo di continuo mutamento
industriale che sconvolge dall’interno il sistema economico, la distruzione creatrice:
«Capitalism is by nature a form or method of economic change and not only is but never can be stationary…The
fundamental impulse that sets and keeps the capitalist engine in motion comes from the new consumers’ goods, the
new methods of production, the new markets, the new form of industrial organization that capitalist enterprise
creates… This process of industrial mutation incessantly revolutionizes the economic structure from within,
incessantly destroying old one, incessantly creating new one. This process of Creative Destruction is the essential
fact about capitalism» (Schumpeter, 1942)
La teoria evolutiva svilupperà due concetti molto utili da questo punto di vista:
➢ Cambiamento strutturale
➢ Crescita
➢ Fluttuazioni cicliche (onde lunghe schumpeteriane)
➢ Vincenti (extra-profitti) e perdenti (perdite o fallimenti)
Secondo S. innovare «non è un elemento insito nel concetto di attività economica razionale
né una cosa ovvia»
Questo perché l’innovatore ha razionalità limitata e non è in grado di prevedere «tutti gli
effetti e le ripercussioni» dell’innovazione
Questa è la visione che troviamo in «La teoria dello sviluppo economico» del 1912 (1911), e
viene considerata una descrizione del capitalismo europeo della fine del XIX secolo
S. enfatizza anche il ruolo del banchiere innovativo, ovvero una banca in grado di
concedere credito, per progetti innovativi, all’imprenditore (giusto)
Schumpeter (1942) evidenzia infatti come la grande impresa abbia maggiori risorse e
competenze per investire in innovazione. Questo rende la grande impresa anche più
propensa ad assumersi i rischi dell’innovazione
Queste diverse visioni vengono spesso indicate come Schumpeter Mark I (1912) e
Schumpeter Mark II (1942)
Parafrasando Schumpeter, aver innovato non rappresenta «un cuscino sul quale dormire
sonni tranquilli»
Il processo di imitazione delle imprese concorrenti dunque, non solo diffonde l’innovazione
nel sistema economico, ma tende ad erodere gli extra-profitti dell’innovatore originario:
“profitability is likely to be reflected in growth; growth is likely to involve a substantial component of replication or
partial replication of the routine underlying the initial success, and that growth will ultimately end, quite possibly
because excess returns are competed away by imitating rivals. Although there are many other possible scenarios,
that one is focal” (Winter, 1985)
«Schumpeter tendeva a considerare l'innovatore come un personaggio eroico, eccezionale, e gli imitatori come
semplici gestori di routine» (Freeman, 1995)
Allo stesso tempo, imitazione ha effetti positivi per i consumatori: il surplus del
consumatore aumenta a seguito della diminuzione del prezzo (e dell’aumento di quantità
venduta)
Economia dell'innovazione 2021/2022 - Marco Amendola
Appropriabilità
Bassi gradi di appropriabilità infatti potrebbero non fornire alle imprese gli incentivi
sufficienti ad innovare, ma anzi le potrebbero spingere ad agire da «free rider», nel senso
di aspettare che siano altri ad innovare e poi copiarli:
✓ Sono sicuro che i profitti derivanti dall’innovazione siano sufficienti a ripagare in maniera
adeguata i costi ed il rischio legati al processo innovativo?
✓ Perché investire tutte queste risorse per sviluppare l’innovazione se posso imitarla in maniera
praticamente gratuita?
Infatti:
“It is quite common for innovators - those firms which are first to commercialize a new product or process in the
market - to lament the fact that competitors/imitators have profited more from the innovation than the firm first to
commercialize it!” (Teece, 1986)
“The ability of enterprises to appropriate the gains from their innovation activities is an important factor affecting
innovation. If, for example, enterprises are unable to protect their innovations from imitations by competitors, they
will have less incentive to innovate. On the other hand, if an industry functions well without formal protection
methods, promoting these may slow the flow of knowledge and technology and lead to higher prices for goods and
services” (Manuale di Oslo, 2005)
“The central economic fact about the processes of invention and research is that they are devoted to the production
of information” (Arrow, 1962)
Ma allora, visto che il tasso di diffusione dell’informazione è in genere molto rapido, molto
rapida sarà l’imitazione e bassa l’appropriabilità (in assenza di barriere alla concorrenza)
E’ chiaro allora che l’imitazione può essere impedita solo per via legale, bloccando la
possibilità di usare l’informazione (brevetto) o evitando la diffusione dell’informazione
(segretezza)
Ci torneremo in maniera approfondita, ma qui sta il cuore del perché molti ecomomisti
vedono nel brevetto uno strumento essenziale per stimolare l’innovazione
Economia dell'innovazione 2021/2022 - Marco Amendola
Appropriabilità: natura della tecnologia?
La conoscenza può infatti essere di natura tacita, cioè non convertibile facilmente in un
linguaggio condiviso. Questo tipo di conoscenza è generalmente di natura procedurale e si
acquisisce per lo più attraverso interazione ed esperienza (esempio: andare in bicicletta)
“There are two types of knowledge: explicit knowledge and tacit knowledge. The former is objective and rational
knowledge and can be expressed in such forms as data, scientific formulas, specific actions and manuals. The latter is
subjective and experiential and hard to formalize. Belief, perspective, mental models, ideas and ideals are
examples of tacit knowledge” (Nonaka et al., 2000)
“The degree to which knowledge is tacit or codified also affects ease of imitation. Codified knowledge is easier to
transmit and receive, and is more exposed to industrial espionage and the like. Tacit knowledge by definition is
difficult to articulate, and so transfer is hard” (Teece, 1986)
“Tacit knowledge is non-transferable without the exchange of key personnel and all the systems that support them,
and hence difficult to transact. Hiring new talents through the labor market enables acquisition of tacit knowledge
embodied in them” (Nonaka et al., 2000)
“Transferring knowledge is a complex process, and it often requires time, effort and internal resources on the
recipient’s side to assimilate external knowledge. It is difficult to evaluate, absorb and utilize imported knowledge if
a firm does not have an internal capacity to do so” (Nonaka et al., 2000)
Parte della letteratura evidenzia allora come questa base cognitiva sia in genere firm-
specific in quanto legata a specifiche capacità e competenze delle imprese (ci torneremo)
Unendo l’aspetto cognitivo della conoscenza con l’ipotesi che le competenze siano
eterogenee tra le imprese, è facile concludere che l’imitazione potrebbe essere ostacolata
da «incapacità di imitare» da parte delle possibili imprese concorrenti o da alti costi di
imitazione (che potrebbero scoraggiare comportamenti da free rider)
Economia dell'innovazione 2021/2022 - Marco Amendola
Appropriabilità: una sintesi
Dunque, sintetizzando, il
grado di appropriabilità può
dipendere da:
Meccanismi di protezione:
garanzie offerte da
meccanismi di protezione
legale
Letture facoltative: