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Carassai

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Carassai (Carassà in dialetto carassanese[4]) è un comune Carassai
italiano di 986 abitanti della provincia di Ascoli Piceno comune
nelle Marche.

Indice
Geografia fisica
Clima
Origini del nome
Storia
Neolitico
Età piceno-romana
Medioevo
Età Moderna
Simboli
Monumenti e luoghi d'interesse
Localizzazione
Architetture Religiose
Chiesa di Santa Maria del Buon Gesù Stato Italia
Chiesa di San Lorenzo martire Regione Marche
Oratorio di Santa Monica
Chiesa di Sant'Angelo in Piano Provincia Ascoli Piceno
Chiesa di Santa Maria delle Grazie
Amministrazione
Chiesa di San Pietro
Chiesa di San Luca Sindaco Gianfilippo Michetti (lista
Architetture Civili civica ViviAmo Carassai) dal
Mura Antiche 27-5-2019
Il castello vecchio Territorio
Lavatoi pubblici
Coordinate 43°01′55.86″N
Il portale del Palazzo nobiliare di Boffo da
Massa 13°41′01.43″E
Palazzo Comunale Altitudine 365 m s.l.m.
Il nuovo cimitero di Carassai
Superficie 22,24 km²
Palazzi Nobiliari
Torre dell'Orologio Abitanti 986[1] (31-8-2023)
Castello di Rocca Monte Varmine Densità 44,33 ab./km²
Parchi e luoghi pubblici
I giardini pubblici Frazioni Rocca Monte Varmine
Altri luoghi d'interesse
Comuni Cossignano, Montalto
Roverella di Carassai
confinanti delle Marche, Monte
Ruderi della Castelletta
Vidon Combatte (FM),
La fonte di Campone
Montefiore dell'Aso,
Atelier Artistico Maurizio Virgili
Ortezzano (FM), Petritoli
Mulino ad acqua
(FM), Ripatransone
Cimitero rurale di Rocca Montevarmine
Altre informazioni
Società
Evoluzione demografica Cod.
63063
postale
Etnie e minoranze straniere
Dialetto Prefisso 0734
I dialetti di Carassai, Montefiore e Force
Fuso
UTC+1
Geografia antropica orario
Frazioni
Codice
Rocca Monte Varmine 044010
ISTAT
Altre frazioni o Località
Cod.
Infrastrutture e trasporti B727
catastale
Auto
Autobus, Treno, aereo, nave Targa AP
Amministrazione Cl. sismica zona 2 (sismicità media)[2]
Cultura Cl.
Istruzione zona D, 2 067 GG[3]
climatica
Scuole
Biblioteche Nome
carassanesi
Musei abitanti
Antiquarium comunale di Carassai Patrono san Barnaba
Museo della Civilta Contadina e Tradizioni
Popolari Giorno
11 giugno
festivo
Associazioni culturali
Associazione Archeoclub d'Italia Cartografia
Associazione culturale Sibilla Arte
Carassai e Carassanesi nel Mondo
Eventi
Cucina
Primi piatti
Carni
Pesce
Verdura e legumi
Pane, pizze e dolci
Le fritture
Economia
Agricoltura
Artigianato e Industria
Turismo
Sport
Impianti sportivi
Galleria d'immagini
Carassai
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni

Geografia fisica
Carassai è posto sulla cresta che divide le valli dell'Aso e del
Menocchia, a 365 m.s.l.m.

Il comune si trova nella provincia di Ascoli Piceno, sulla


sommità di tre colli che svettano tra i Monti Sibillini ed il
mare Adriatico.

Clima
Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione
meteorologica di Fermo e Stazione
meteorologica di Ascoli Piceno.
Posizione del comune di Carassai nella
La posizione ne caratterizza la tipologia di clima temperato provincia di Ascoli Piceno
caldo mediterraneo. A Carassai il clima è caldo e
Sito istituzionale (http://www.comun
temperato. Esiste una piovosità significativa durante tutto
e.carassai.ap.it)
l'anno. Anche nel mese più secco si riscontra molta
piovosità. La classificazione del clima è Cfa come stabilito
da Köppen e Geiger. In Carassai si registra una temperatura media
di 14.1 °C. 776 mm è il valore di piovosità media annuale. La
temperatura media del mese di luglio, il mese più caldo dell'anno,
è di 23.3 °C. Con una temperatura media di 5.0 °C, gennaio è il
mese con la più bassa temperatura di tutto l'anno. Il mese più
secco ha una differenza di precipitazioni di 39 mm rispetto al mese
più piovoso. Le temperature medie variano di 18.3 °C durante
l'anno. Il mese più secco è luglio con 47 mm. Novembre è il mese Valle del torrente Menocchia da
[5] Carassai
con maggiore piovosità, avendo una media di 86 mm .

Origini del nome


Nell'XI-XII secolo in tale sito doveva sorgere un villaggio, che trovandosi a pochi chilometri dal fiume
Aso era stato denominato Asignano (Asinanum), forse dai suoi abitanti. Tra il 1200 e il 1400
l'insediamento assunse il nome di Carnassalis (Carnasciale). Solo successivamente, e a seguito di
adattamenti linguistici, il nome Carnassalis sarebbe divenuto l'odierno Carassai: a conferma di ciò si
segnala che, dopo la metà del Cinquecento, almeno nell'uso comune, il paese e già indicato col termine
Carassai.
Di seguito la serie di denominazioni rintracciate in documentazioni storiche[6].

CASTRUM GUARDIE - Serie di visite pastorali dal XV al XVII secolo - Archivio Storico
Arcivescovile di Fermo.
CARLASSALIS - 1244 nell'assegnazione in commenda Innocenzo IV
CARRASCIALE - 1290 Rationes Decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV - Marchia
CARRASCALE - 1292 Rationes Decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV - Marchia
CARRASSALE - 1314 Divisione dei beni a Lino...
CARNASSALE - 1321 cessione a Fermo - 1325 da Giovanni XXII
CARASSALE - 1364 Cardinale Albornoz
CARNASALE - 1373 autorizzazione a costruire le mura
CARNASCIALE - 1600 Fiera di San Barnaba

Storia

Neolitico
Dai numerosi reperti in pietra di epoca preistorica (punte di frecce, coltelli, raschiatoi, etc.) conservati
presso il locale museo, possiamo desumere che il territorio di Carassai fosse densamente abitato fin
dal Neolitico.

Età piceno-romana
Si può avanzare l'ipotesi che l'intero territorio carassanese fosse densamente popolata già al tempo dei
Piceni, la dorsale collinare ed i sottostanti pendii dovettero essere abitati da diverse tribù, che avevano
edificato un numero considerevole di piccoli villaggi, localizzati presso siti ben difendibili e non
lontani da sorgenti o corsi d'acqua. Con la romanizzazione del Piceno, iniziata nel III secolo a.C., i
villaggi furono gradualmente sostituiti dai vicus, come testimoniato dal ritrovamento di numerosi
reperti di epoca romana.

Sappiamo, da un passo di Plinio il Vecchio nel suo Naturalis historia[7], che esisteva, ancora senza
risposte sicure, sulle colline a ridosso del mare, la città di Novana. Ebbene una delle ipotesi su questa
città romana scomparsa, pone la collocazione di Novana proprio nel territorio di Carassai. [8] [9] [10] [11]
[12] [13] [14]

Medioevo
Intorno all'anno Mille, nel territorio dell'odierna Carassai sorgevano numerosi luoghi di culto, oltre a
svariati castelli la cui importanza era relazionata al numero degli abitanti, all'efficacia delle difese e
alla vastità dei possedimenti; i centri fortificati di maggior rilievo erano quelli di Monte Varmine,
Camporo e Carassai.
In questo periodo la terra non aveva però la denominazione attuale, bensì quelle di Guardia, Castrum
Guardiae o Castrum Carnassalis.

All'inizio del XIII secolo la terra sarebbe poi passata in proprietà alla famiglia dei Brunforte, signori di
Massa. Nel 1321, con due strumenti rispettivamente del 23 e 26 agosto, attualmente conservati nel
fondo diplomatico dell'Archivio Comunale di Fermo, Lino di Guglielmo di Massa, in quel momento
signore di Massa, insieme al "Scindicus" della comunità (sindaco dal tardo latino syndĭcus), Matteo
Benvenuti, sottomette e vende il castello di Carassai alla città di Fermo, con tutti i diritti di mero e
misto impero che vi godeva. Da allora Carassai entrò a far parte dello stato di Fermo seguendone le
sorti.

Da un altro documento del 1373, anch'esso conservato presso l'Archivio Comunale di Fermo, si
apprende che il castello di Carassai era stato bruciato e distrutto nel corso della ribellione di Petrocco
da Massa e successivamente ricostruito.

Dal 1377 al 1387 Carassai fu una piccola signoria, al confine tra gli Stati di Fermo e di Ascoli Piceno,
quando signore di Carassai fu Boffo da Massa,(Filippo Tibaldeschi di Massa) un capitano di ventura,
che aveva assoggettato anche Castignano, Cossignano e Porchia.

Nell'ottobre 1443, allorché le truppe di re Alfonso V d'Aragona si mossero per saccheggiare il castello
di Petritoli, Carassai offrì ospitalità e rifugio agli abitanti.

Siamo nella metà del XV secolo, san Giacomo della Marca viene chiamato per ben due volte dai
cittadini di Carassai per risolvere alcune questioni di confine con i paesi vicini. La prima volta nel 1451
intervenne per conciliare Carassai con Petritoli, anche se la questione si definì solo nel 1472.

La seconda volta fu nel 1454, mentre era a Ripatransone, fu chiamato come mediatore per risolvere
alcune questioni di confine con Carassai. A testimonianza della riconciliazione, propose l'erezione
della chiesa di Santa Maria del buon Gesù e vi intronizzò una statua della Madonna in legno
policromo.

Età Moderna
Sempre compreso all'interno dei territori dello Stato pontificio fino al 1797, Carassai fu poi interessato
alle varie vicende cui quest'ultimo fu sottoposto in seguito all'invasione francese della Marca prima e
all'instaurazione del Regno d'Italia napoleonico dopo. Pertanto Carassai fece parte dapprima della
Delegazione di Fermo, Distretto di Fermo, Governo di Montefiore fino al 1817, mentre dal 1827 passò
nella Delegazione di Fermo ed Ascoli, Distretto di Montalto, come podesteria dipendente dal Governo
di Montalto e infine dal 1831 nella Delegazione di Ascoli, ma sempre all'interno del Distretto e
Governo di Montalto.

Simboli
Lo stemma comunale e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del
2 maggio 1996.[15]
«Di azzurro, ai tre colli all'italiana, uniti, d'oro, fondati sulla pianura di verde, cimati ognuno
dalla spiga di grano, d'oro, il colle centrale, più alto, dalla spiga posta in palo, il colle a destra
della spiga posta in banda alzata, il colle a sinistra dalla spiga posta in sbarra alzata.
Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di giallo.

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture Religiose

Chiesa di Santa Maria del Buon Gesù


Il primitivo impianto della
chiesa, una semplice aula,
venne eretto fuori dalle mura
del castello intorno al 1470,
forse su iniziativa di San
Giacomo della Marca, che
introdusse questo particolare
Chiesa di Santa Maria del Buon culto mariano. Nel 1532 la Chiesa di Santa Maria del Buon
Gesù - Interno chiesa fu riedificata con un Gesù - Cappella Sx
impianto a tre navate e nel
corso del XVIII secolo vennero
apportate delle nuove modifiche: a partire dall'aggiornamento degli apparati decorativi
cinquecenteschi, adeguati al corrente gusto barocco, fino al rialzamento della navata centrale, portata
a termine nel 1742. Al suo interno troviamo, tra le altre pregevoli opere artistiche, una tela di Andrea
Boscoli rappresentante la Crocifissione (1601).[16]

Chiesa di San Lorenzo martire


La chiesa di San Lorenzo
martire fu costruita nel 1424, si
trova all'interno del Castello
Vecchio, il nucleo più antico
del paese.

Oratorio di Santa Monica


Castello Vecchio Chiesa di San Il Castello Vecchio di Carassai nelle
Lorenzo notturna Marche
L'oratorio di Santa Monica è
piccola chiesa datata 1699,
presente in piazza Matteotti, in
stile tardo-barocco.
Recentemente ristrutturata, è
diventata un piccolo scrigno di
interessanti tesori d’arte, tele e
tavole ancora in corso di
Oratorio di Santa Monica Interno dell'Oratorio di Santa Monica
attribuzione.[17]

Chiesa di Sant'Angelo in Piano


La chiesa di Sant'Angelo in Piano è di chiara origine monastica e la sua costruzione è da collocare
attorno all'anno mille (957). Alcuni documenti attestano la presenza, fin dal 1055, nei pressi della
chiesa, di un monastero di monaci benedettini.[18] Nel XIV secolo il monastero sarà meta di numerosi
pellegrinaggi, inoltre diversi vescovi gli concessero l'onore di distribuire le indulgenze ai fedeli. La
Chiesa, dopo il restauro del 1997, si presenta ad una sola grande navata con l'ingresso posto sulla
facciata rivolta ad ovest, impreziosito da arcate lavorate in cotto di sapore gotico. Sempre sulla facciata
si apre una finestra rettangolare a sostituzione di un probabile rosone mentre al lato svetta il piccolo
campanile a vela, con due alloggiamenti per le campane, purtroppo vuoti. Sotto la chiesa sono presenti
i resti della cripta con diversi cunicoli.[19][20]

Chiesa di Santa Maria delle Grazie


La chiesa di Santa Maria delle Grazie si trova ad un chilometro dal
Paese ed è una piccola chiesa molto amata dalla popolazione. Si
tratta della chiesa rurale di Santa Maria delle Grazie, più
comunemente nota come “La Madonnetta”. La chiesa fu eretta nel
1850 grazie alle elargizione dei fedeli, presenta una struttura
semplice, ma ben articolata, caratterizzata da un grazioso
campanile a vela ed è stata ristrutturata recentemente.[21]
Santa Maria delle Grazie Carassai
Chiesa di San Pietro
La chiesa di San Pietro si trova all'interno del Castello di Rocca
Monte Varmine, oggi non visitabile.

Chiesa di San Luca

Chiesa di San Pietro a Rocca


Montevarmine
La chiesa di San Luca si trova all'interno del cimitero rurale di
Rocca Monte Varmine. La chiesa esisteva già nel 1473 e fu
ricostruita nel 1718 a pochi passi di distanza da quella antica. Il
cimitero attorno a San Luca fu realizzato nel 1900.

Architetture Civili

Chiesa di San Luca al Cimitero di


Rocca Montevarmine
Mura Antiche
Le Mura antiche di Carassai
sono strutture alte circa 8,9
metri dei secoli XIII-XIV con
contrafforti, cordolature,
tracce di beccatelli, muratura
in pietrame a scarpa e
presentano di merlature
ghibelline. Visitando il paese si
possono ammirare:
Porta da Bore
I camminamenti militari:
edificati tra il Trecento e il Camminamenti Militari a Carassai
Quattrocento, rappresentano il luogo più suggestivo di
Carassai, sono in sostanza un passaggio semisotterraneo per
le truppe che ha preso la forma attuale quando, nel ‘500, fu autorizzata dalle autorità fermane la
costruzione di case a ridosso delle mura cittadine.
Porta da Bore, la porta settentrionale del castello vecchio;
Porta dello Sportello
Porta Marina o da Sole
Torrione Mariucci - una delle torri a forma di baluardo-pentagono risalente al XV secolo. Il Torrione
presenta grosse cannoniere rotonde.
Torri di Guardia - le mura erano rafforzate da otto torri rompitratta.

Il castello vecchio
Il castello vecchio è il nucleo più antico di Carassai che nel tempo è
andato a costituire la Cittadella del Castello Nuovo. A pianta
circolare, questo nucleo di abitazioni conserva un’atmosfera unica
e un ambiente ideale per soggiorno turistico vacanziero. Qui non
circolano auto e i pochi abitanti non trovano difficoltà, con la bella
stagione, a mettere fuori i tavoli per il pranzo o la cena.

Lavatoi pubblici Castello Vecchio di Carassai


I Lavatoi pubblici furono realizzati nei primi del Novecento con una tettoia dalle decorazioni al
piombo e lavabi in travertino, dove le donne del paese si recavano a lavare i panni fino agli anni
settanta.

Il portale del Palazzo nobiliare di Boffo da Massa


Il vignolesco portale del Palazzo Garulli, che, secondo la tradizione
popolare, fu dimora di Boffo da Massa, signore di Carassai tra
1380 e il 1387.

Palazzo Comunale
Il Palazzo Comunale ospita il museo civico archeologico
Antiquarium (in mostra i reperti che sono stati raccolti, attraverso
Portale Boffo da Massa
gli anni, nel territorio comunale).

Il nuovo cimitero di Carassai


Il nuovo cimitero di Carassai fu
progettato dal famoso
architetto urbanista romano
ma di origini carassanesi,
Mariano Pallottini.

Palazzi Nobiliari
Vista del Nuovo Cimitero di Nuovo Cimitero
I Palazzi Nobiliari di Carassai
Carassai
sono:

Palazzo Garulli: da esso


sortirono Pancrazio, nato nel
1580, celebre condottiero,
presente, con i suoi armati, in
quasi tutte le battaglie delle
Marche, dove fece rifulgere il
suo valore, e Filippo Antonio,
che viveva verso il 1775 e fu
buon poeta.[22]
Palazzo Fioretti a Carassai Palazzo Fioretti l'ingresso
Palazzo Andreani - sede di
mostre d'arte negli spazi
ottocenteschi
Palazzo Polini - Fioretti[23]
Palazzo Vannozzi: costruito nel secolo XVIII fu casa natale dell'emerito cittadino di Carassai,
Mariano Vannozzi.

Torre dell'Orologio
La Torre dell'Orologio è una delle due opere realizzate su progetto del citato, architetto, urbanista
Mariano Pallottini.

Castello di Rocca Monte Varmine


A 4 km dal paese di Carassai, si
erge imponente il castello di
Monte Varmine, del XIV secolo
con resti del IX, di probabile
origine longobarda; si tratta di
uno dei castelli delle Marche,
rimasto integro, con le sue
Carassai Rocca Montevarmine mura poderose, l'alta torre dai Carassai Rocca Montevarmine in
merli ghibellini (35 m), munita Inverno
di arciere e piombatoi.

È uno dei pochi esempi di fattoria fortificata del Piceno. Dall'alto mastio della rocca, si può ammirare
e contemplare un paesaggio multiforme.

Il castello è stato meta di visitatori e costituisce un polo di attrazione per tutta la zona ed un punto di
riferimento storico per i paesi circostanti, oltre ad un punto paesaggistico, visto che si erge su un colle
tra il verde di piante secolari.

Pur insistendo sul territorio di Carassai, Rocca Monte Varmine è proprietà del comune di Fermo, che
l'ha ereditata dall'Opera Pia Brefotrofio, insieme ai suoi 700 ettari di terreno.

Purtroppo in questo periodo non è visitabile date le sue precarie, seppur parziali, condizioni.[24]

Parchi e luoghi pubblici

I giardini pubblici
I giardini pubblici
rappresentano uno dei luoghi
più ameni, ideale per le
famiglie, che soprattutto nella
bella stagione, offre una
stupenda passeggiata fra alberi
secolari, cespugli odorosi, prati
Giardini Pubblici a Carassai Giardini Pubblici l'ingresso
verdi e fioriti allo sciacquio discreto della fontana pubblica.

Altri luoghi d'interesse

Roverella di Carassai
A Carassai (AP), in località San
Vito, vegeta una roverella
(Quercus pubescens), Scheda
n. 203 de "Le Formazioni
Vegetali Monumentali delle
Marche", teatro di uno scontro
tra partigiani e truppe
Roverella di Carassai tedesche; sul tronco sono Roverella di Carassai Albero
ancora presenti i proiettili di monumentale delle Marche
fucile sparati durante un
conflitto a fuoco tra partigiani e tedeschi e la sofferta, contorta
morfologia dell’albero sembra proprio ricordare l’asprezza dello scontro.[25]

Ruderi della Castelletta


I Ruderi della Castelletta sono misteriosi e suggestivi, sono i
probabili resti di una torre di avvistamento e segnalazione che si
connetteva otticamente ad altre strutture del genere fino alla costa
e da Carassai ad altre località dell'entroterra. Sono i resti di quello
che un tempo era il sistema di allarme contro la più devastante
sciagura dell'epoca fra il X secolo e l'XI secolo): le scorribande dei
pirati saraceni.
Ruderi della Castelletta
La fonte di Campone
La fonte di Campone possiede un nome è alterato nel tempo. Anticamente si chiamava Fonte di
Camporo dal nome dell'antico Castello di Camporo che sorse su un insediamento che esisteva già nel
1063 e fu distrutto durante gli assedi avvenuti nel 1325 e nel 1363. La fonte si trova, sul fondo di una
valle, caratterizzata da un pendio scosceso verso nord-ovest e risulta attualmente coperta dai rovi.

Atelier Artistico Maurizio Virgili


Maurizio Virgili è un artista che lavora nel suo atelier presso il Castello Vecchio di Carassai dove non
circolano auto, motorini o bici e dove, anche in estate, i residenti sono molto pochi. È possibile
osservarlo all'opera, circondato dall’atmosfera tranquilla dei vicoli.

Mulino ad acqua
Il mulino ad acqua di Rocca Monte Varmine nei pressi della chiesa di Sant'Angelo in Piano è un
edificio che, seppure vicinissimo alla strada interna che dall'Aso porta al castello, è attualmente
difficile da individuare. Questo mulino ad acqua era ancora in uso nella prima metà del secolo scorso e
i più anziani ne conservano un
ricordo preciso. Una ricerca
del sistema di adduzione
dell'acqua ha evidenziato
l'antico tracciato, rilevato dalla
cartografia del Catasto
Gregoriano risalente agli inizi
dell'Ottocento[26]. La recente
Atelier Artistico Vittorio Virgili Mulino ad acqua
pratica della coltivazione
intensiva dei fondi ha fatto sì
che l'originario canale venisse ricoperto per consentire un transito più agevole dei mezzi agricoli. Il
mulino sebbene abbia conosciuto progetto di recupero[27] che prevedeva la ricostruzione dell'immobile
con tecniche e materiali conformi all'originaria, è tornato quasi al suo originale stato di abbandono.

Cimitero rurale di Rocca Montevarmine


Il cimitero rurale di Rocca
Montevarmine fu realizzato nel
1900 attorno alla chiesa di San
Luca costruita nel 1718 a pochi
passi di distanza da quella
antica del 1473.

Cimitero rurale di Rocca Monte Società Cimitero di Rocca Montevarmine


Varmine

Evoluzione demografica
Abitanti censiti[28]
Etnie e minoranze straniere
Secondo i dati ISTAT[29] al 31 dicembre 2015 la popolazione straniera residente era di 104 persone
(9,45%).

Dialetto
Il dialetto carassanese fa parte dei Dialetti marchigiani meridionali, detti anche dialetti abruzzesi
settentrionali o dialetti aso-truentini[30] o anche dialetti piceni[31], sono un gruppo di varietà dialettali
parlate in gran parte della Provincia di Ascoli Piceno e in alcune zone di confine nelle province
circostanti, a cavallo tra le Marche e l'Abruzzo. Questi dialetti condividono molti elementi in comune
con gli altri dialetti italiani meridionali, ma possiedono molte caratteristiche proprie, tanto da essere
considerati un gruppo a parte all'interno dei dialetti meridionali. Il dialetto carassanese, però, è
ascrivibile al dominio linguistico del dialetto fermano (uno dei dialetti detti genericamente
maceratesi-fermano-camerti) e per questa particolarità nel definirlo viene preferito il nome di dialetto
piceno piuttosto che dialetto marchigiano meridionale.

Il dialetto Fermano ha prodotto specie nell'area tra Carassai e Ripatransone, il fenomeno del
cosiddetto "doppio inventario vocalico"(concordanza sostantivo-aggettivo, soggetto-verbo, soggetto-
verbo-oggetto).

Il dialetto carassanese, come tutti i dialetti marchigiani, ha similitudini a sé stanti con tutte le località
distribuite a pettine lungo il corso del fiume che ha dato vita alla valle che sovrasta, in questo caso
l'Aso. Queste località sono Pedaso, Campofilone, Montefiore dell'Aso, Carassai appunto, la Valdaso di
Montalto delle Marche, Comunanza e Montemonaco nell'ordine di successione dal mare ai monti.
Questo significa che ci sono più similitudini dialettali lungo le vallate, magari anche dallo stesso
versante collinare, che fra località anche meno distanti, ma che un tempo erano più difficili da
raggiungere.

I dialetti di Carassai, Montefiore e Force


Nella Val d'Aso, i dialetti di Carassai e Montefiore dell'Aso A Carassà - nome verità - Pino
sono stati tanto "contaminati" da perdere la maggior parte Ciocca
delle caratteristiche meridionali, conservando pochi Nisciun(u)'atru paésë in tutt(u)'u mùnnu
elementi arcaici esclusivamente tra i parlanti più anziani. Së pò vandà dë putèssë chiamà
Ch(ë)'un nomë tandë semblicë ma piénu
Nei dialetti di Carassai, Montefiore e Force l'influenza Dë 'na bèlla e 'na dóppia verità. Non
fermana è stata e continua ad essere molto forte, tanto che
tandë su quìlli chë c'è rëmasti,
l'inventario debole abruzzese e quello forte marchigiano si
Ma su tùtti quìll(i)'atri jìti fòrë
sono fusi dando vita ad un unico inventario misto. Infatti C'è 'na gran vòglia dë rëvëdé 'sti pòsti
oltre ad aggettivi e pronomi personali, anche molti
Chë j'ha lasciàtë un sìgnu lòch(ë)'u còrë.
sostantivi assumono desinenze forti (tìmbu per "tempo",
Più tìmbu passa e più non cë së sta,
pùrci per "maiali", pèrsica per "pesca"), altri sostantivi,
Sta voglia 'i turmènda fin'a quànnë
insieme ad avverbi e forme verbali, mantengono invece la
O vivi o mùrti së rëvè a Carassà. Bìllu
forma debole (Asë per il fiume Aso, quànnë per "quando",
'stu nomë, chë sta a dimustrannë
currènnë per "correndo"). Tùtta quanda 'a suddétta verità,
Questa situazione di interferenza e transizione può essere Perché Carassà vor dì Caru Prassà.
ben vista nella poesia in carassanese "A Carassà, nome
In rosso sono evidenziate le vocali finali
verità" di Pino Ciocca, di fianco riportata. appartenenti all'inventario
In queste varietà la "metafonesi" è oggi estremamente "debole"/abruzzese, in blu le vocali finali
recessiva, a differenza dei territori posti sia a sud che a appartenenti all'inventario
nord. Dall'altra parte questi dialetti non presentano "forte"/fermano e in viola le vocali finali
alcuno scadimento delle atone finali ma si limitano, come che appartengono ad entrambi gli
nella vicina Petritoli, a terminare le prime persone dei inventari. Infatti il carassanese ha fuso i
verbi in -e., come per alcuni avverbi (ecche per "qui"). due inventari, e anche i sostantivi oltre
agli aggettivi hanno assunto le
terminazioni fermane (tìmbu, mùrti,
Geografia antropica eccetera), in questo modo parole come
L'antico borgo di Carassai è formato da due nuclei di nomë o voglia possono appartenere a
origine medievale. Il primo, denominato Castello Vecchio, entrambi gli inventari, accettando
sembra risalire all'epoca feudale; nel corso del tempo subì entrambe le terminazioni -ë ed -a.
numerose distruzioni e fu più volte ricostruito. La seconda
entità è costituita dal cosiddetto Castello Nuovo, edificato a partire dagli ultimi decenni del Trecento,
ma sviluppatosi soprattutto nel XV secolo.

Frazioni

Rocca Monte Varmine


Rocca di Monte Varmine fa parte del comune di Carassai, in provincia di Ascoli Piceno, nella regione
Marche.

La frazione o località di Rocca di Monte Varmine dista 4,76 chilometri dal medesimo comune di
Carassai di cui essa fa parte.

Altre frazioni o Località


Del comune di Carassai fanno parte anche le frazioni o località di Biondi (1,85 km), Casali (2,42 km),
Case sparse (-- km), Colle Monte Varmine (3,22 km), Giacobbi (2,47 km), Madonnetta (0,99 km),
Menocchia (5,07 km), Pennesi (0,67 km), Silos (0,55 km), Zona Artigianale Val Menocchia
(1,61 km)[32].

Infrastrutture e trasporti
Il comune di Carassai si trova in Provincia di Ascoli Piceno sulla linea di confine con la Provincia di
Fermo.

Auto
Il comune di Carassai è raggiungibile dall'A14 Bologna - Taranto, dai caselli di Pedaso e Grottammare.
Dista, inoltre 17 km dalla SS16 Adriatica. Il comune è inoltre servito dalle strade provinciali:

Strada provinciale 238 Via Valdaso (ex Strada statale 433 di Val d'Aso)
Strada provinciale 58
Strada provinciale 22
Strada provinciale 91

Autobus, Treno, aereo, nave


Carassai risulta molto ben collegato con linee autobus extraurbane per le importanti città di Fermo
e San Benedetto del Tronto e tutte le località intermedie (orari estivi ed invernali differenti).
Le stazioni più vicine al centro di Carassai sono quella di Pedaso e di Cupra Marittima.
Lo scalo più vicino in direzione nord è l'aeroporto di Ancona-Falconara, nominato alla memoria del
pittore cinquecentesco Raffaello Sanzio, situato a 90 km circa da Carassai.
L'Aeroporto di Pescara è situato a 100 km circa da Carassai in direzione sud.
L'Aeroporto di Roma-Fiumicino dista 280 km circa da Carassai in direzione ovest ed è molto ben
collegato da linee Bus dirette da Cupra Marittima.
Il comune di Carassai dista 89 km dal porto di Ancona.

Amministrazione
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo
comune.
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note

1947 1956 Armilleo Mecozzi DC Sindaco [33]

1956 1960 Enrico Pallottini DC Sindaco [33]

1960 1964 Ulderico Marcozzi DC Sindaco [33]

1964 1970 Rodolfo Pomioli DC Sindaco [33]

1970 1975 Vincenzo Mattioli DC Sindaco [33]

1975 1980 Abramo Vespasiani DC Sindaco [33]

1980 1985 Abramo Vespasiani DC Sindaco [33]

19 giugno 1985 24 maggio 1990 Abramo Vespasiani DC Sindaco [34]

24 maggio 1990 24 aprile 1995 Vincenzo Polini DC Sindaco [34]

24 aprile 1995 14 giugno 1999 Tiziana Pallottini Lista civica Sindaco [34]

14 giugno 1999 14 giugno 2004 Tiziana Pallottini Lista civica Sindaco [34]

14 giugno 2004 7 giugno 2009 Luigi Polini Lista civica Sindaco [34]

8 giugno 2009 24 maggio 2014 Tiziana Pallottini Lista civica Sindaco [34]

25 maggio 2014 26 maggio 2019 Vincenzo Polini Lista civica Sindaco [34]

27 maggio 2019 in carica Gianfilippo Michetti Viviamo Carassai Sindaco [34]

Cultura

Istruzione

Scuole
Scuola dell'infanzia - Conosciuta anche come "scuola materna". Per bambini fino a 5 anni.
Scuola primaria - È la "scuola elementare". Bambini da 5 a 11 anni. Ha una durata di cinque anni.
Scuola secondaria di primo grado - Comunemente detta scuola media o scuola media inferiore,
rappresenta il primo livello del secondo ciclo di studio dell'istruzione obbligatoria. Dura tre anni,
dagli 11 ai 14 anni.

Biblioteche
Biblioteca comunale, sita presso il palazzo municipale.
Biblioteca privata
Archivio storico comunale, sito presso il palazzo municipale.

Musei

Antiquarium comunale di Carassai


Il museo dispone di circa quattrocento reperti, più della metà dei quali sono di età romana, con
presenza di un modesto numero di materiali pre-protostorici e preromani. I materiali provengono
tutti dal territorio di Carassai: principalmente dall'area di Rocca Monte Varmine, dalla località San
Vito e dalla necropoli di Sant'Agata, ma anche da numerosi fondi agricoli situati in prossimità del
fiume Aso e del torrente Menocchia[35][36].

Museo della Civilta Contadina e Tradizioni Popolari


Il Museo, di recente allestimento, è ubicato nei locali della vecchia farmacia. In mostra un'assortita
raccolta di testimonianze della civiltà contadina dal XVII secolo alla seconda guerra mondiale. Sono
esposti gli attrezzi di lavoro del contadino, del falegname, del bottaio, del fabbro, del maniscalco, del
carpentiere, oggetti di uso quotidiano e giochi dei bambini. Pentole, stoviglie, contenitori vari e gli
strumenti utilizzati per la tessitura.

Associazioni culturali

Associazione Archeoclub d'Italia


L'Associazione Archeoclub d'Italia Onlus sede di Carassai è costituita da volontari, riuniti nella sede
locale, che operano attraverso attività culturali che, risvegliano l’attenzione dei concittadini e mettono
in luce le tipicità del territorio promuovendolo al di fuori dei propri confini.[37]

Associazione culturale Sibilla Arte


L'Associazione culturale Sibilla arte è uno spazio dedicato all'arte visiva, alla fotografia, agli incontri
sui temi dell'attualità dell'arte, alle lettere, alla poesia, alla conoscenza e conservazione territorio[38].

Carassai e Carassanesi nel Mondo


Per il momento "Carassai e Carassanesi nel Mondo" è solo una pagina Facebook di semplici affezionati
a questo borgo delle Marche, non un'associazione vera e propria. I risultati, però, raggiunti soprattutto
nell'attività di ricerca, datazione, catalogazione e divulgazione di vecchie foto di vario genere, ne fanno
una lodevole iniziativa di alto valore culturale per la memoria storica di Carassai.[39]

Eventi
Fiera di Sant'Angelo in piano (la seconda domenica di maggio)
Festa di San Barnaba (11 giugno)
Sagra della tagliatella con la papera (agosto)
Sagra della Salsiccia alla brace (agosto)
Festa del Voto (ultima domenica di agosto)

Cucina
La cucina tradizionale di Carassai può offrire al turista un appagante viaggio nella gastronomia del
piceno e delle Marche. La cucina di Carassai rispecchia le peculiarità di un territorio che in una
distanza contenuta, presenta marcate differenziazioni paesaggistiche e geografiche.

Primi piatti
Nella cucina carassanese troviamo vari tipi di pasta: ravioli, cannelloni, vincisgrassi, tagliatelle,
pappardelle, taccù (sorta di maltagliati), tajulì pilusi (versione povera delle tagliatelle), frascarelli,
tortellini e cappelletti. Troviamo inoltre la polenta, gli gnocchi, minestre e zuppe come la stracciatella.
Sughi tradizionali sono a base di pomodoro, carne di maiale, pesce e verdure.

Carni
Tra le carni primeggia quella suina, con salumi (insaccati e non) e tagli da arrostire o per fare sughi.
Tra il pollame, il pollo, l'anatra e il tacchino. Tra gli ovini, l'agnello e il castrato. Altre carni tipiche
della cucina carassanese sono la carne bovina e il coniglio. Piatti tipici a base di interiora sono la
coratella di agnello (preparata con fegato, polmoni, cuore e altre interiora, con uova e servita come
antipasto), le frattaglie di vitello, le spuntature (pajata al forno), la trippa, i fagioli con le cotiche e i
fegatini. Tra i salumi sono da annoverare il ciauscolo e i tradizionali salami, lonza o coppa (capocolli),
prosciutti. Le salsicce (di carne e di fegato) occupano un posto di rilievo rappresentando il piatto
principe della tradizionale “Sagra della Salsiccia alla Brace”. Altri piatti della tradizione sono le carni
di pollo, coniglio o agnello, spezzate e rosolate in padella, nella cottura definita ngip 'ngiap. Altri piatti
sono la galantina, l'arrosto, il sanguinaccio, i piccioni (soprattutto ripieni). La porchetta non manca
mai, soprattutto in occasioni di feste e fiere.

Pesce
Tipico delle feste di paese è la frittura di pesce (calamari e pesce azzurro) nello strutto. Tra i più
tradizionali sono, il baccalà e lo stoccafisso. Piatti a base di molluschi annoverano seppie e calamari
ripieni al forno.

Verdura e legumi
Tra i piatti a base di verdure e legumi ci sono zuppe, insalate e grigliate. Piatto tipico della cucina
povera è la mëstëcànza (misticanza), un'insalata mista di varie erbe e verdure rigorosamente cercate
nei prati. Carciofi, broccoli e zucchine sono stufati al verde, bolliti o fritti.

Pane, pizze e dolci


La zuppa inglese è un dolce molto diffuso e viene comunemente chiamato pizza dolce. Dolci e biscotti
con mosto, maritozzi, pizze col mosto, torte di ricotta e crostate sono altri dolci tradizionali. Dolci
tipici delle feste sono: le ossa e le fave dei Morti (dolci dei morti), la pizza di Pasqua (con impasto
lievitato e l'aggiunta di canditi, da consumare nell'occasione della colazione della mattina di Pasqua),
il frustingo (dolce fatto con fichi secchi, miele e scorze di agrumi delle festività natalizie), il
castagnaccio (con farina di castagne e frutta secca), le sfrappe, la cicerchiata e le castagnole di
Carnevale, le zeppole di San Giuseppe (19 marzo).

Le fritture
La frittura è il piatto tradizionale del pranzo domenicale e della maggior parte delle celebrazioni. Le
fritture tipiche di Carassai sono le olive ascolane (olive verdi denocciolate e ripiene di carne mista
macinata dopo la cottura, impastate con parmigiano, rossi d'uovo e noce moscata impanate e fritte), i
cremini (cubetti di crema fritta), verdure fritte (zucchine, carciofi, broccoli) e le cotolette impanate e
fritte di agnello.

Economia La Sagra della Salsiccia alla Brace e La


Salsiccia Regina
L'economia del comune è sia artigianale, sia La Sagra della Salsiccia alla Brace, è una delle
industriale, sia agricola, sia turistica. più rinomate nella Regione Marche,
frequentatissima dai turisti italiani e stranieri
Agricoltura che soggiornano sulla riviera adriatica o
nell’entroterra. L'evento, che ha luogo nella
Nel settore agricolo, particolarmente apprezzate
settimana a cavallo di ferragosto, punta sulla
sono le produzioni di vini, quali l'Offida Rosso, il
produzione tipica Carassanese di maggior
Rosso Piceno, Il Falerio dei Colli Ascolani, il
prestigio: la Salsiccia Regina.
Pecorino (vino), la Passerina e il Marche Rosso. La
produzione vinicola di Carassai può vantare vini La Sagra della Salsiccia alla Brace di Carassai è
premiati con i “Tre Bicchieri” e menzioni del fra le poche a possedere il marchio “3P” (prezzo,
Gambero Rosso. prodotto, professionalità), per la qualità dei
prodotti, per il servizio e la pulizia offerti e la
Prima sagra in Italia a ottenere l'attestazione
Artigianato e Industria
sanitaria del Manuale HACCP.
Sul piano artigianale il comune presenta realtà
nella produzione di Salumi e Dolci. Nell'industria il Parlando della Salsiccia. Questa è prodotta
comune annovera realtà nel settore calzaturiero. macellando maiali DOP (Denominazione di
origine protetta) che posseggono una carta
d’identità di sicura origine della carne. La
Turismo
salsiccia di Carassai è l'unica prodotta con carne
A livello turistico, il borgo è privilegiato dalla sua di maiale anche delle preziose cosce posteriori, i
storia e dalla sua cultura, dalla posizione cosiddetti prosciutti. Lunga è la tradizione di
geografica e dalla sue tradizioni culinarie. Il paese lavorazione della carne suina, in particolare
è posto a pochi km dal Parco nazionale dei Monti viene ottenuta selezionando accuratamente
Sibillini. Le località balneari come Cupra pancetta, prosciutto, spalla e filetto (vedi Tagli
Marittima e Pedaso distano pochi chilometri e il di carne suina) dosando sale e spezie. Gusto e
paese conosce anche un turismo di tipo sapidità delle carni vengono esaltati dalla
escursionistico dei villeggianti della marina. sapiente cottura al calore della brace di legni
Nutrita è l'offerta nell'ospitalità e nella ristorazione aromatici, che rappresenta il valore aggiunto
con diversi agriturismi, case per vacanza, bed and della Sagra.
breakfast, campeggi, camper service.
Numerosi sono gli eventi annuali che hanno luogo nel borgo ma uno su tutti è in grado di attrarre
migliaia di partecipanti: La “Sagra della Salsiccia alla Brace”. Un evento organizzato dalla Polisportiva
Carassai che ha luogo da più di 40 anni nella settimana a cavallo di Ferragosto.

Sport
La squadra di calcio locale, la Polisportiva Carassai, disputa il campionato di Prima Categoria
marchigiana girone D.

A Carassai c'è anche una squadra di calcio a 5 che milita in Serie D, ma gioca le partite a Montefiore
dell'Aso, presso il palazzetto del paese.

Impianti sportivi
Stadio Comunale Rocca di
Montevarmine, ha una
capienza 600 posti, un manto
erboso, dotato di docce e
spogliatoi per due team
sportivi più arbitro e misure di
102,20x63 m
Campo di allenamento dello
Campo di Calcetto e Tennis con Stadio Comunale Rocca di Campo di Calcetto e Tennis in
spogliatoi e docce Montevarmine: è un piccolo sintetico
campo da calcio delle
dimensioni di un campo da
calcetto.
Campo polivalente in Viale Adriatico, è una superficie al quarzo adatta a svariate attività:
ginnastica, pattinaggio, passeggiate per anziani ed eventi
Campo di Calcetto-Tennis con superficie sintetica ed ammortizzante dell'impatto, gradinate per gli
spettatori, spogliatoi e docce per gli sportivi.

Galleria d'immagini

Castello Vecchio e Castello di Rocca Foto storica di Castello di Rocca


Chiesa di San Montevarmine in Carassai Montevarmine
Lorenzo Inverno

Val d'Aso da Rocca Chiesa di Santa Interno della chiesa di Carassai: chiesa di
Montevarmine Maria del Buon Gesù Santa Maria del Buon San Luca
Gesù

Carassai: Cimitero Camminamenti Rocca Montevarmine Carassai: Tomba di


rurale di Rocca militari con i Monti Sibillini Boffo da Massa
Monte Varmine
Castello Vecchio Oratorio di Santa Interno dell'Oratorio Castello Vecchio
Monica di Santa Monica

Porta da Bore Chiesa di San Pietro Ruderi della Chiesa di Santa


di Rocca Castelletta Maria delle Grazie,
Montevarmine "La Madonnetta"

Interno della
Madonnetta

Note
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29. ^ Statistiche demografiche ISTAT, su demo.istat.it. URL consultato il 18 marzo 2017 (archiviato dall'url
originale il 13 giugno 2016).
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#PPA64,M1), capitolo Popolazione
31. ^ Francesco Egidi, Dizionario dei dialetti piceni fra Tronto e Aso, Montefiore dell'Aso, 1965.
32. ^ Il numero in parentesi che segue ciascuna frazione o località indica la distanza in chilometri tra
la stessa e il comune di Carassai.
33. G. Michetti, Carassai, La Rapida Ed., Fermo 1989
34. http://amministratori.interno.it/
35. ^ Beni Culturali (http://www.beniculturali.it/mibac/opencms/MiBAC/sito-MiBAC/Luogo/MibacUnif/Lu
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CARASSAI-Museo-Civico-Archeologico/Default.aspx)
37. ^ Pagina Facebook Associazione Archeoclub d'Italia Carassai (https://www.facebook.com/archeocl
ub.carassai)
38. ^ Sito Associazione culturale Sibilla arte (http://www.sibilla-arte.com)
39. ^ Pagina Facebook Carassai e Carassanesi nel Mondo (https://www.facebook.com/Carassai-e-Ca
rassanesi-nel-mondo-110693775630216/)

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V. Galiè, Trovata la città romana di Novana, Capodarco di Fermo, 2005
V. V. Brancadoro, Notizie storiche e statistiche di Massa nella provincia di Fermo raccolte e
pubblicate dal cav. Vincenzio Vitali Brancadoro socio di varie accademie, Tipografia del
Paccasassi, 1860

Altri progetti
Wikimedia Commons (https://commons.wikimedia.org/wiki/?uselang=it) contiene immagini o
altri file su Carassai (https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Carassai?uselang=it)
Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Carassai

Collegamenti esterni

Sito ufficiale, su comune.carassai.ap.it.


Carassài, su sapere.it, De Agostini.
Pagina dedicata al Comune sul sito della Provincia Ascoli Piceno, su provincia.ap.it.
Controllo di autorità VIAF (EN) 124785193 (https://viaf.org/viaf/124785193)

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