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Culture Documents
Indice
Geografia fisica
Clima
Origini del nome
Storia
Neolitico
Età piceno-romana
Medioevo
Età Moderna
Simboli
Monumenti e luoghi d'interesse
Localizzazione
Architetture Religiose
Chiesa di Santa Maria del Buon Gesù Stato Italia
Chiesa di San Lorenzo martire Regione Marche
Oratorio di Santa Monica
Chiesa di Sant'Angelo in Piano Provincia Ascoli Piceno
Chiesa di Santa Maria delle Grazie
Amministrazione
Chiesa di San Pietro
Chiesa di San Luca Sindaco Gianfilippo Michetti (lista
Architetture Civili civica ViviAmo Carassai) dal
Mura Antiche 27-5-2019
Il castello vecchio Territorio
Lavatoi pubblici
Coordinate 43°01′55.86″N
Il portale del Palazzo nobiliare di Boffo da
Massa 13°41′01.43″E
Palazzo Comunale Altitudine 365 m s.l.m.
Il nuovo cimitero di Carassai
Superficie 22,24 km²
Palazzi Nobiliari
Torre dell'Orologio Abitanti 986[1] (31-8-2023)
Castello di Rocca Monte Varmine Densità 44,33 ab./km²
Parchi e luoghi pubblici
I giardini pubblici Frazioni Rocca Monte Varmine
Altri luoghi d'interesse
Comuni Cossignano, Montalto
Roverella di Carassai
confinanti delle Marche, Monte
Ruderi della Castelletta
Vidon Combatte (FM),
La fonte di Campone
Montefiore dell'Aso,
Atelier Artistico Maurizio Virgili
Ortezzano (FM), Petritoli
Mulino ad acqua
(FM), Ripatransone
Cimitero rurale di Rocca Montevarmine
Altre informazioni
Società
Evoluzione demografica Cod.
63063
postale
Etnie e minoranze straniere
Dialetto Prefisso 0734
I dialetti di Carassai, Montefiore e Force
Fuso
UTC+1
Geografia antropica orario
Frazioni
Codice
Rocca Monte Varmine 044010
ISTAT
Altre frazioni o Località
Cod.
Infrastrutture e trasporti B727
catastale
Auto
Autobus, Treno, aereo, nave Targa AP
Amministrazione Cl. sismica zona 2 (sismicità media)[2]
Cultura Cl.
Istruzione zona D, 2 067 GG[3]
climatica
Scuole
Biblioteche Nome
carassanesi
Musei abitanti
Antiquarium comunale di Carassai Patrono san Barnaba
Museo della Civilta Contadina e Tradizioni
Popolari Giorno
11 giugno
festivo
Associazioni culturali
Associazione Archeoclub d'Italia Cartografia
Associazione culturale Sibilla Arte
Carassai e Carassanesi nel Mondo
Eventi
Cucina
Primi piatti
Carni
Pesce
Verdura e legumi
Pane, pizze e dolci
Le fritture
Economia
Agricoltura
Artigianato e Industria
Turismo
Sport
Impianti sportivi
Galleria d'immagini
Carassai
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
Geografia fisica
Carassai è posto sulla cresta che divide le valli dell'Aso e del
Menocchia, a 365 m.s.l.m.
Clima
Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione
meteorologica di Fermo e Stazione
meteorologica di Ascoli Piceno.
Posizione del comune di Carassai nella
La posizione ne caratterizza la tipologia di clima temperato provincia di Ascoli Piceno
caldo mediterraneo. A Carassai il clima è caldo e
Sito istituzionale (http://www.comun
temperato. Esiste una piovosità significativa durante tutto
e.carassai.ap.it)
l'anno. Anche nel mese più secco si riscontra molta
piovosità. La classificazione del clima è Cfa come stabilito
da Köppen e Geiger. In Carassai si registra una temperatura media
di 14.1 °C. 776 mm è il valore di piovosità media annuale. La
temperatura media del mese di luglio, il mese più caldo dell'anno,
è di 23.3 °C. Con una temperatura media di 5.0 °C, gennaio è il
mese con la più bassa temperatura di tutto l'anno. Il mese più
secco ha una differenza di precipitazioni di 39 mm rispetto al mese
più piovoso. Le temperature medie variano di 18.3 °C durante
l'anno. Il mese più secco è luglio con 47 mm. Novembre è il mese Valle del torrente Menocchia da
[5] Carassai
con maggiore piovosità, avendo una media di 86 mm .
CASTRUM GUARDIE - Serie di visite pastorali dal XV al XVII secolo - Archivio Storico
Arcivescovile di Fermo.
CARLASSALIS - 1244 nell'assegnazione in commenda Innocenzo IV
CARRASCIALE - 1290 Rationes Decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV - Marchia
CARRASCALE - 1292 Rationes Decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV - Marchia
CARRASSALE - 1314 Divisione dei beni a Lino...
CARNASSALE - 1321 cessione a Fermo - 1325 da Giovanni XXII
CARASSALE - 1364 Cardinale Albornoz
CARNASALE - 1373 autorizzazione a costruire le mura
CARNASCIALE - 1600 Fiera di San Barnaba
Storia
Neolitico
Dai numerosi reperti in pietra di epoca preistorica (punte di frecce, coltelli, raschiatoi, etc.) conservati
presso il locale museo, possiamo desumere che il territorio di Carassai fosse densamente abitato fin
dal Neolitico.
Età piceno-romana
Si può avanzare l'ipotesi che l'intero territorio carassanese fosse densamente popolata già al tempo dei
Piceni, la dorsale collinare ed i sottostanti pendii dovettero essere abitati da diverse tribù, che avevano
edificato un numero considerevole di piccoli villaggi, localizzati presso siti ben difendibili e non
lontani da sorgenti o corsi d'acqua. Con la romanizzazione del Piceno, iniziata nel III secolo a.C., i
villaggi furono gradualmente sostituiti dai vicus, come testimoniato dal ritrovamento di numerosi
reperti di epoca romana.
Sappiamo, da un passo di Plinio il Vecchio nel suo Naturalis historia[7], che esisteva, ancora senza
risposte sicure, sulle colline a ridosso del mare, la città di Novana. Ebbene una delle ipotesi su questa
città romana scomparsa, pone la collocazione di Novana proprio nel territorio di Carassai. [8] [9] [10] [11]
[12] [13] [14]
Medioevo
Intorno all'anno Mille, nel territorio dell'odierna Carassai sorgevano numerosi luoghi di culto, oltre a
svariati castelli la cui importanza era relazionata al numero degli abitanti, all'efficacia delle difese e
alla vastità dei possedimenti; i centri fortificati di maggior rilievo erano quelli di Monte Varmine,
Camporo e Carassai.
In questo periodo la terra non aveva però la denominazione attuale, bensì quelle di Guardia, Castrum
Guardiae o Castrum Carnassalis.
All'inizio del XIII secolo la terra sarebbe poi passata in proprietà alla famiglia dei Brunforte, signori di
Massa. Nel 1321, con due strumenti rispettivamente del 23 e 26 agosto, attualmente conservati nel
fondo diplomatico dell'Archivio Comunale di Fermo, Lino di Guglielmo di Massa, in quel momento
signore di Massa, insieme al "Scindicus" della comunità (sindaco dal tardo latino syndĭcus), Matteo
Benvenuti, sottomette e vende il castello di Carassai alla città di Fermo, con tutti i diritti di mero e
misto impero che vi godeva. Da allora Carassai entrò a far parte dello stato di Fermo seguendone le
sorti.
Da un altro documento del 1373, anch'esso conservato presso l'Archivio Comunale di Fermo, si
apprende che il castello di Carassai era stato bruciato e distrutto nel corso della ribellione di Petrocco
da Massa e successivamente ricostruito.
Dal 1377 al 1387 Carassai fu una piccola signoria, al confine tra gli Stati di Fermo e di Ascoli Piceno,
quando signore di Carassai fu Boffo da Massa,(Filippo Tibaldeschi di Massa) un capitano di ventura,
che aveva assoggettato anche Castignano, Cossignano e Porchia.
Nell'ottobre 1443, allorché le truppe di re Alfonso V d'Aragona si mossero per saccheggiare il castello
di Petritoli, Carassai offrì ospitalità e rifugio agli abitanti.
Siamo nella metà del XV secolo, san Giacomo della Marca viene chiamato per ben due volte dai
cittadini di Carassai per risolvere alcune questioni di confine con i paesi vicini. La prima volta nel 1451
intervenne per conciliare Carassai con Petritoli, anche se la questione si definì solo nel 1472.
La seconda volta fu nel 1454, mentre era a Ripatransone, fu chiamato come mediatore per risolvere
alcune questioni di confine con Carassai. A testimonianza della riconciliazione, propose l'erezione
della chiesa di Santa Maria del buon Gesù e vi intronizzò una statua della Madonna in legno
policromo.
Età Moderna
Sempre compreso all'interno dei territori dello Stato pontificio fino al 1797, Carassai fu poi interessato
alle varie vicende cui quest'ultimo fu sottoposto in seguito all'invasione francese della Marca prima e
all'instaurazione del Regno d'Italia napoleonico dopo. Pertanto Carassai fece parte dapprima della
Delegazione di Fermo, Distretto di Fermo, Governo di Montefiore fino al 1817, mentre dal 1827 passò
nella Delegazione di Fermo ed Ascoli, Distretto di Montalto, come podesteria dipendente dal Governo
di Montalto e infine dal 1831 nella Delegazione di Ascoli, ma sempre all'interno del Distretto e
Governo di Montalto.
Simboli
Lo stemma comunale e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del
2 maggio 1996.[15]
«Di azzurro, ai tre colli all'italiana, uniti, d'oro, fondati sulla pianura di verde, cimati ognuno
dalla spiga di grano, d'oro, il colle centrale, più alto, dalla spiga posta in palo, il colle a destra
della spiga posta in banda alzata, il colle a sinistra dalla spiga posta in sbarra alzata.
Ornamenti esteriori da Comune.»
Architetture Religiose
Architetture Civili
Il castello vecchio
Il castello vecchio è il nucleo più antico di Carassai che nel tempo è
andato a costituire la Cittadella del Castello Nuovo. A pianta
circolare, questo nucleo di abitazioni conserva un’atmosfera unica
e un ambiente ideale per soggiorno turistico vacanziero. Qui non
circolano auto e i pochi abitanti non trovano difficoltà, con la bella
stagione, a mettere fuori i tavoli per il pranzo o la cena.
Palazzo Comunale
Il Palazzo Comunale ospita il museo civico archeologico
Antiquarium (in mostra i reperti che sono stati raccolti, attraverso
Portale Boffo da Massa
gli anni, nel territorio comunale).
Palazzi Nobiliari
Vista del Nuovo Cimitero di Nuovo Cimitero
I Palazzi Nobiliari di Carassai
Carassai
sono:
Torre dell'Orologio
La Torre dell'Orologio è una delle due opere realizzate su progetto del citato, architetto, urbanista
Mariano Pallottini.
È uno dei pochi esempi di fattoria fortificata del Piceno. Dall'alto mastio della rocca, si può ammirare
e contemplare un paesaggio multiforme.
Il castello è stato meta di visitatori e costituisce un polo di attrazione per tutta la zona ed un punto di
riferimento storico per i paesi circostanti, oltre ad un punto paesaggistico, visto che si erge su un colle
tra il verde di piante secolari.
Pur insistendo sul territorio di Carassai, Rocca Monte Varmine è proprietà del comune di Fermo, che
l'ha ereditata dall'Opera Pia Brefotrofio, insieme ai suoi 700 ettari di terreno.
Purtroppo in questo periodo non è visitabile date le sue precarie, seppur parziali, condizioni.[24]
I giardini pubblici
I giardini pubblici
rappresentano uno dei luoghi
più ameni, ideale per le
famiglie, che soprattutto nella
bella stagione, offre una
stupenda passeggiata fra alberi
secolari, cespugli odorosi, prati
Giardini Pubblici a Carassai Giardini Pubblici l'ingresso
verdi e fioriti allo sciacquio discreto della fontana pubblica.
Roverella di Carassai
A Carassai (AP), in località San
Vito, vegeta una roverella
(Quercus pubescens), Scheda
n. 203 de "Le Formazioni
Vegetali Monumentali delle
Marche", teatro di uno scontro
tra partigiani e truppe
Roverella di Carassai tedesche; sul tronco sono Roverella di Carassai Albero
ancora presenti i proiettili di monumentale delle Marche
fucile sparati durante un
conflitto a fuoco tra partigiani e tedeschi e la sofferta, contorta
morfologia dell’albero sembra proprio ricordare l’asprezza dello scontro.[25]
Mulino ad acqua
Il mulino ad acqua di Rocca Monte Varmine nei pressi della chiesa di Sant'Angelo in Piano è un
edificio che, seppure vicinissimo alla strada interna che dall'Aso porta al castello, è attualmente
difficile da individuare. Questo mulino ad acqua era ancora in uso nella prima metà del secolo scorso e
i più anziani ne conservano un
ricordo preciso. Una ricerca
del sistema di adduzione
dell'acqua ha evidenziato
l'antico tracciato, rilevato dalla
cartografia del Catasto
Gregoriano risalente agli inizi
dell'Ottocento[26]. La recente
Atelier Artistico Vittorio Virgili Mulino ad acqua
pratica della coltivazione
intensiva dei fondi ha fatto sì
che l'originario canale venisse ricoperto per consentire un transito più agevole dei mezzi agricoli. Il
mulino sebbene abbia conosciuto progetto di recupero[27] che prevedeva la ricostruzione dell'immobile
con tecniche e materiali conformi all'originaria, è tornato quasi al suo originale stato di abbandono.
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[28]
Etnie e minoranze straniere
Secondo i dati ISTAT[29] al 31 dicembre 2015 la popolazione straniera residente era di 104 persone
(9,45%).
Dialetto
Il dialetto carassanese fa parte dei Dialetti marchigiani meridionali, detti anche dialetti abruzzesi
settentrionali o dialetti aso-truentini[30] o anche dialetti piceni[31], sono un gruppo di varietà dialettali
parlate in gran parte della Provincia di Ascoli Piceno e in alcune zone di confine nelle province
circostanti, a cavallo tra le Marche e l'Abruzzo. Questi dialetti condividono molti elementi in comune
con gli altri dialetti italiani meridionali, ma possiedono molte caratteristiche proprie, tanto da essere
considerati un gruppo a parte all'interno dei dialetti meridionali. Il dialetto carassanese, però, è
ascrivibile al dominio linguistico del dialetto fermano (uno dei dialetti detti genericamente
maceratesi-fermano-camerti) e per questa particolarità nel definirlo viene preferito il nome di dialetto
piceno piuttosto che dialetto marchigiano meridionale.
Il dialetto Fermano ha prodotto specie nell'area tra Carassai e Ripatransone, il fenomeno del
cosiddetto "doppio inventario vocalico"(concordanza sostantivo-aggettivo, soggetto-verbo, soggetto-
verbo-oggetto).
Il dialetto carassanese, come tutti i dialetti marchigiani, ha similitudini a sé stanti con tutte le località
distribuite a pettine lungo il corso del fiume che ha dato vita alla valle che sovrasta, in questo caso
l'Aso. Queste località sono Pedaso, Campofilone, Montefiore dell'Aso, Carassai appunto, la Valdaso di
Montalto delle Marche, Comunanza e Montemonaco nell'ordine di successione dal mare ai monti.
Questo significa che ci sono più similitudini dialettali lungo le vallate, magari anche dallo stesso
versante collinare, che fra località anche meno distanti, ma che un tempo erano più difficili da
raggiungere.
Frazioni
La frazione o località di Rocca di Monte Varmine dista 4,76 chilometri dal medesimo comune di
Carassai di cui essa fa parte.
Infrastrutture e trasporti
Il comune di Carassai si trova in Provincia di Ascoli Piceno sulla linea di confine con la Provincia di
Fermo.
Auto
Il comune di Carassai è raggiungibile dall'A14 Bologna - Taranto, dai caselli di Pedaso e Grottammare.
Dista, inoltre 17 km dalla SS16 Adriatica. Il comune è inoltre servito dalle strade provinciali:
Strada provinciale 238 Via Valdaso (ex Strada statale 433 di Val d'Aso)
Strada provinciale 58
Strada provinciale 22
Strada provinciale 91
Amministrazione
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo
comune.
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Tiziana Pallottini Lista civica Sindaco [34]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Tiziana Pallottini Lista civica Sindaco [34]
14 giugno 2004 7 giugno 2009 Luigi Polini Lista civica Sindaco [34]
8 giugno 2009 24 maggio 2014 Tiziana Pallottini Lista civica Sindaco [34]
25 maggio 2014 26 maggio 2019 Vincenzo Polini Lista civica Sindaco [34]
Cultura
Istruzione
Scuole
Scuola dell'infanzia - Conosciuta anche come "scuola materna". Per bambini fino a 5 anni.
Scuola primaria - È la "scuola elementare". Bambini da 5 a 11 anni. Ha una durata di cinque anni.
Scuola secondaria di primo grado - Comunemente detta scuola media o scuola media inferiore,
rappresenta il primo livello del secondo ciclo di studio dell'istruzione obbligatoria. Dura tre anni,
dagli 11 ai 14 anni.
Biblioteche
Biblioteca comunale, sita presso il palazzo municipale.
Biblioteca privata
Archivio storico comunale, sito presso il palazzo municipale.
Musei
Associazioni culturali
Eventi
Fiera di Sant'Angelo in piano (la seconda domenica di maggio)
Festa di San Barnaba (11 giugno)
Sagra della tagliatella con la papera (agosto)
Sagra della Salsiccia alla brace (agosto)
Festa del Voto (ultima domenica di agosto)
Cucina
La cucina tradizionale di Carassai può offrire al turista un appagante viaggio nella gastronomia del
piceno e delle Marche. La cucina di Carassai rispecchia le peculiarità di un territorio che in una
distanza contenuta, presenta marcate differenziazioni paesaggistiche e geografiche.
Primi piatti
Nella cucina carassanese troviamo vari tipi di pasta: ravioli, cannelloni, vincisgrassi, tagliatelle,
pappardelle, taccù (sorta di maltagliati), tajulì pilusi (versione povera delle tagliatelle), frascarelli,
tortellini e cappelletti. Troviamo inoltre la polenta, gli gnocchi, minestre e zuppe come la stracciatella.
Sughi tradizionali sono a base di pomodoro, carne di maiale, pesce e verdure.
Carni
Tra le carni primeggia quella suina, con salumi (insaccati e non) e tagli da arrostire o per fare sughi.
Tra il pollame, il pollo, l'anatra e il tacchino. Tra gli ovini, l'agnello e il castrato. Altre carni tipiche
della cucina carassanese sono la carne bovina e il coniglio. Piatti tipici a base di interiora sono la
coratella di agnello (preparata con fegato, polmoni, cuore e altre interiora, con uova e servita come
antipasto), le frattaglie di vitello, le spuntature (pajata al forno), la trippa, i fagioli con le cotiche e i
fegatini. Tra i salumi sono da annoverare il ciauscolo e i tradizionali salami, lonza o coppa (capocolli),
prosciutti. Le salsicce (di carne e di fegato) occupano un posto di rilievo rappresentando il piatto
principe della tradizionale “Sagra della Salsiccia alla Brace”. Altri piatti della tradizione sono le carni
di pollo, coniglio o agnello, spezzate e rosolate in padella, nella cottura definita ngip 'ngiap. Altri piatti
sono la galantina, l'arrosto, il sanguinaccio, i piccioni (soprattutto ripieni). La porchetta non manca
mai, soprattutto in occasioni di feste e fiere.
Pesce
Tipico delle feste di paese è la frittura di pesce (calamari e pesce azzurro) nello strutto. Tra i più
tradizionali sono, il baccalà e lo stoccafisso. Piatti a base di molluschi annoverano seppie e calamari
ripieni al forno.
Verdura e legumi
Tra i piatti a base di verdure e legumi ci sono zuppe, insalate e grigliate. Piatto tipico della cucina
povera è la mëstëcànza (misticanza), un'insalata mista di varie erbe e verdure rigorosamente cercate
nei prati. Carciofi, broccoli e zucchine sono stufati al verde, bolliti o fritti.
Le fritture
La frittura è il piatto tradizionale del pranzo domenicale e della maggior parte delle celebrazioni. Le
fritture tipiche di Carassai sono le olive ascolane (olive verdi denocciolate e ripiene di carne mista
macinata dopo la cottura, impastate con parmigiano, rossi d'uovo e noce moscata impanate e fritte), i
cremini (cubetti di crema fritta), verdure fritte (zucchine, carciofi, broccoli) e le cotolette impanate e
fritte di agnello.
Sport
La squadra di calcio locale, la Polisportiva Carassai, disputa il campionato di Prima Categoria
marchigiana girone D.
A Carassai c'è anche una squadra di calcio a 5 che milita in Serie D, ma gioca le partite a Montefiore
dell'Aso, presso il palazzetto del paese.
Impianti sportivi
Stadio Comunale Rocca di
Montevarmine, ha una
capienza 600 posti, un manto
erboso, dotato di docce e
spogliatoi per due team
sportivi più arbitro e misure di
102,20x63 m
Campo di allenamento dello
Campo di Calcetto e Tennis con Stadio Comunale Rocca di Campo di Calcetto e Tennis in
spogliatoi e docce Montevarmine: è un piccolo sintetico
campo da calcio delle
dimensioni di un campo da
calcetto.
Campo polivalente in Viale Adriatico, è una superficie al quarzo adatta a svariate attività:
ginnastica, pattinaggio, passeggiate per anziani ed eventi
Campo di Calcetto-Tennis con superficie sintetica ed ammortizzante dell'impatto, gradinate per gli
spettatori, spogliatoi e docce per gli sportivi.
Galleria d'immagini
Val d'Aso da Rocca Chiesa di Santa Interno della chiesa di Carassai: chiesa di
Montevarmine Maria del Buon Gesù Santa Maria del Buon San Luca
Gesù
Interno della
Madonnetta
Note
1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge
26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo
sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url
originale il 1º gennaio 2017).
4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano,
Garzanti, 1996, p. 140, ISBN 88-11-30500-4.
5. ^ Dati CLIMATE-DATA.ORG (https://it.climate-data.org/location/116170/)
6. ^ S. Virgili e M. Antonelli, Personaggi Piceni vol. IV, - Lineagrafica, Centobuchi, 2018
7. ^ Naturalis Historia Libro III (Geografia del Mediterraneo occidentale), 111.
8. ^ V. Galiè, Nell'area di Novana. Nuova ipotesi per l'ubicazione della città romana, Macerata 1985.
9. ^ V. Galiè, Carassai erede della romana Novana, Grottammare, 1995, con le argomentazioni
contrarie di G. Paci.
10. ^ V. Galiè, Trovata la città romana di Novana, Capodarco di Fermo, 2005.
11. ^ A. Virgili - R. Cacciamani, Testimonianze romane nel territorio piceno compreso tra i fiumi Tesino
ed Aso, in Archeopiceno, I-II (1993-1994), nn. 4-5, pp. 7-25.
12. ^ G. Paci, Considerazioni storiche sul territorio compreso tra i fiumi Aso e Tesino, in Archeopiceno
I-II, 4-5, ott. 1993 - mar. 1994, pp. 4-6.
13. ^ G. Paci e R. Rossi, Monete e iscrizioni romane da Carassai, in Picus XVI-XVII (1996-1997) pp.
171-202.
14. ^ L. Pallottini, Novana nel Piceno, ottobre 2004, p. 109.
15. ^ Carassai, decreto 1996-05-02 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale
dello Stato. URL consultato il 16 settembre 2022.
16. ^ F. Mariucci, L'architettura della chiesa di Santa Maria del Buon Gesù di Carassai, Livi Editore,
Fermo, 2008
17. ^ E. Tassi, Storia della chiesa e della confraternita di Santa Monica di Carassai, Carassai 1998
18. ^ Chartula Donationis dell'anno 1055 presente nel Codice 1030 dell'archivio diplomatico di Fermo:
Liber diversarum copiarum bullarum privilegiorum et instrumentorum civitatis et episcopatus Firmi,
Volumi 1-3, G. Pagnani, Editore A. Giuffrè, Monastero di San Vittore delle Chiuse, 1962, pp. 1140
19. ^ S. Virgili, Il Castello di Monte Varmine, Andrea Livi Editore, Fermo, 2007. ISBN 88-7969-221-6
20. ^ Sito dei Beni Culturali (http://www.beniculturali.marche.it/Ricerca/tabid/41/ids/71867/Chiesa-di-S-
Angelo-in-Piano/Default.aspx)
21. ^ *S. Virgili, Castrum Campori dopo le distruzione. Storia della “Madonnetta”. Carassai 1998.
22. ^ Estratto dalla "Rivista Araldica" a fascicoli (giugno - novembre 1948)
23. ^ G. De Marinis, G. Paci, Atlante dei beni culturali dei territori di Ascoli Piceno e Fermo: beni
archeologici, Silvana, 2000. p. 179
24. ^ I "Luoghi del Cuore" FAI (http://iluoghidelcuore.it/luoghi/carassai/rocca-monte-varmine/546)
25. ^ Gabriele Guidi, Le Formazioni Vegetali Monumentali delle Marche - Elementi singoli e insiemi
omogenei: alberi, arbusti, gruppi, filari e boschi, Corpo Forestale dello Stato, Comando Regionale
Marche; Regione Marche.
26. ^ Sito Beni Culturali, su cflr.beniculturali.it. URL consultato il 4 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 3
giugno 2017).
27. ^ Sito Studio Torresi, su studiotorresi.it. URL consultato il 4 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 3
agosto 2020).
28. ^ Statistiche I.Stat (http://dati.istat.it/Index.aspx) - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012.
29. ^ Statistiche demografiche ISTAT, su demo.istat.it. URL consultato il 18 marzo 2017 (archiviato dall'url
originale il 13 giugno 2016).
30. ^ Carta del Pellegrini e TCI, Marche (http://books.google.it/books?id=rHG3RDL3GOYC&pg=PA63
#PPA64,M1), capitolo Popolazione
31. ^ Francesco Egidi, Dizionario dei dialetti piceni fra Tronto e Aso, Montefiore dell'Aso, 1965.
32. ^ Il numero in parentesi che segue ciascuna frazione o località indica la distanza in chilometri tra
la stessa e il comune di Carassai.
33. G. Michetti, Carassai, La Rapida Ed., Fermo 1989
34. http://amministratori.interno.it/
35. ^ Beni Culturali (http://www.beniculturali.it/mibac/opencms/MiBAC/sito-MiBAC/Luogo/MibacUnif/Lu
oghi-della-Cultura/visualizza_asset.html?id=153010&pagename=57%7CSito)
36. ^ Sito Marche musei (http://www.musei.marche.it/web/RicercaMusei/DettagliMuseo/tabid/62/Id/62/
CARASSAI-Museo-Civico-Archeologico/Default.aspx)
37. ^ Pagina Facebook Associazione Archeoclub d'Italia Carassai (https://www.facebook.com/archeocl
ub.carassai)
38. ^ Sito Associazione culturale Sibilla arte (http://www.sibilla-arte.com)
39. ^ Pagina Facebook Carassai e Carassanesi nel Mondo (https://www.facebook.com/Carassai-e-Ca
rassanesi-nel-mondo-110693775630216/)
Bibliografia
F. Egidi, Dizionario dei dialetti piceni fra Tronto e Aso, La Rapida, Montefiore dell'Aso, 1965
G. Nicolai, Vita storica di San Giacomo della Marca dei minori protettore della città e diocesi di
Napoli scritta da Giacinto Nicolai, Tip. Mareggiani, 1876
Effemeridi della città di Fermo e suo antico stato, tip. dei fratelli Rossi, 1846
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