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Lettura della Bibbia li Atti degli apostoli Leia ett a conversazioni di GIANFRANCO. RAVASI icone Re heeneceken it cla $-Fedele di Milano Letiira della Bibbia LETTURA DELLA BIBBIA Ciclo di conferenze sulla Bibbia tenute da don Gianfranco R: ‘asi, riprodotte in cassette © accompagnate da un quaderno con testo della registrazione rivisto ¢ risistemato dall'autore. — Ul libro della Genesi/1 (5 cassette) — Il libro della Genesi/2 (5 cassette) — Lettera ai Romani (# cassene) — Il libro del Qohelet (4 cassette) ~ Il Cantico dei cantici (4 cassette) . - = i ~ 1 libro dell’ Apocalisse (4 cassette) Gli Atti desli apostoli — Llibti dei profeti (4 casserce) = I libro dei Salmi (4 cassette) qunyrs Ce is zt ~ L libri: Esodo ¢ Giobbe (243 cusseue) all ongine del cristianesimo — Il Vangelo di Gioyanni/1 (5 cassette) e Ht a cee (is ae Cinque conversazioni di ~ ro della Sapienza (5 cassetre] a] ~ Gli Atti degli apostoli (3 cassette) GIANFRANCO. RAVAS| tenute al Centro culturale S. Fedele di Milano 14 marzo — 11 aprile 1987 ‘© 1987 Centro Editoriale Dehoniano Via Nosadella, 6 - 40123 Bologna Stampa: Grafiche Dehoniane Bologna - 1987 EDIZIONI DEHONIANE BOLOGNA 1 Conferenza Tsecondo «vangelo» di Luca per TeOfilo: il Cristo da Gerusalemme a Roma PRESENTAZIONE DEL MANIFESTO Anche questa volta abbiamo affidato al pittore Timoncini il compito. di sintetizzare in un manifesto i temi di fondo del libro del Nuovo Testamento di cui siamo per iniziare la lettura. Comisitiamo dunque con l'esaminare questo ondale, questa rielaborazione pittorica che ci offre una prima visione essenziale, intuitiva, dell’opera che si dispiegher’ davanti a noi nelle einque conferenze che dedicheremo ad essa. TIMONCINI Gli Aut degli apostoli sono la storia di una grande avventura ricca di avvenimenti, un'avventura faita di fughe, di viaggi, di miracoli, di prigionie, di martiri, un'avventura che pud essere raccontata it mille modi € che si presta persino alta tecnica attuale del fumetto, Per il manifesto occorreva ovviamente elaborare un'immagine capace di offrire una sintesi di questa grande storia d'azione. Analizzandone i particolari riusciremo pit facilmente a coglierne il significato globale. Abbiamo innanzinno wna grande esplosione di energia nel cielo, ina specie di esplosione solare senza limiti: é la reali dello Spirito che illumina la terrae discende su di essa a guidare laztone degli uomini. Direttamente sotto Finflusso dello Spirito appatono # due proiagonisti, Pietra e Paolo, i capi Storici della grande invasione che investe il mondo, Le loro figure sono tolte du un affresco medievale, in omageio alla migliore iconografia paleocristia~ na. Tra questi due poli, lo Spirita divino e ¢ protagonist umani, si coltoca it Piano d'azione, che si estende dalla Palestina fino ai confini det mondo. Aspirandomi alle famose parole di Gesti: «Sarete miei testintoni a Gerusalem- ine (...) e fino agli estremi confini della terra» (At 1,8), sono partito dalle colline della Palestina per dipingere via vie wite il mondo atraverso i sinboli delle antiche ¢ delle moderne civilta. Al centro, come nitcleo irradiante, €'@ Roma; sano evocate quindi le diverse civilta, orientale, la greea, la romana; lassiro-babilonesé, ¢ via di segutito fino a quella dei nestri giorni, simboleg- giata dal palazzo dell'Onu, In sintesi, ho volute rajfigurare la realta della pentecaste nei sitet diversi elementi: la potenza della Spirito, la fede det protagonisti e gli orizzanti di questa grande invasione che riguarda anche nai e che ci fa vivere ancora oggi. IL LIBRO DEGLI ATT Passiamo ora al testo degli Aui degli apostoli, Come ¢ stato suggerito dal piltore, Si tratta di un testo molto visivo, ma cid non significa che tutte le sue pagine presenting la stessa immediatezza e vivacita narrativa. Aleuni brani risultano ostici e sembrano scritti in maniera fredda, Non per nulla Mannuncio di un corso sugli Atti degli apostoli ha suscitaio una duplice reazione. Alcuni sono stati contenti della scella di questa libro per if suo carattere di radiografis della chiesa delle origini in cui si speechia la chiesa di tutti i tempi, mentre altri sono rimasti un po’ delusi, considerandolo un 4a scantato e ornmii conyenzionale, un libro che € stato letto a SuffiGienzs & che in ulcune sue parti non € per nulla affascinante, Negli Atti degli apostoli sono presenti in effetti due modell diversi di narrazione, che metteremo subito in luce attraverso Ja lettura di alcuni passi. Ce na narrazioné che conquista, che pud diventare pittura e persino fumetta (se consideriamo il fumetio cone una delle manifestazioni della grande comunicazio- ne), @ ci sono pagine molto pill schematiche, a carattere didascalicn; si tratta dei brani cosiddetti cherigmatici, cioé di puro annuneio, essenziali ¢ anche piuttosto Freddi. Comineiamo eon ta lettura di tn passo del secondo tipo, Il giorno di pentecoste, riyalgendo il suo primo discorso alla folla, Pietro fra l'altro, dice: «Vomini d'israele, ascoltate queste parole: Gesit di Nazaret—uoro acereditato da Dio presse di vol per mezzo di-ntiracoll, prodigt ¢ segni, che Dia stesso fiers fra voi per opera sua, come voi ben sapete —, dopo che, secondo Il Prestabilite disegno e (a prescienza-di Dio, fu consegnate a voi, voi Pavete tnehiwiare sulla croce per mario di empi e Favese ucciso. Ma Dio lo ha eee Sctoghendolo dalle angosce della morte, perched non era possibile questa lo tenesse in suc poteres (2,22-24), Abbis S . ldimov ih queste righe ta proclamazione del credo della. chiesa, una Todt im 4 peers at essenziale, che al di a del breve accenn ale angosce dela lotulmente diverse. Pie al commento immediato, creativo.. Altre pagine sono all'intermno, del nat ee ad esempio il racconto de} naifragio che si trova Pavanti ai nostei occhi si dispiega allimprovvisa, senza uiintroduzione: o-una cornice, nna scena che sembra quasi un filmato-ripreso dal vivo: “Appena comincid a soffiare un leggero scirocco, convinit di potere urmui realizzare il progetto, levarono le ancore e cosieggiavano da vicing Creta. Ma dopo non molto tempo st seatend contra lisela un vente d/ureagane, deno “Euroaquilone”. La nave ful travolia nel nerbine ¢, non potendo pitt resistere al vento, abbandonati in sua balla, andavaina alla deriva, Mentre passavama sotto un iselowte chiamato Caudas, a fatica riuscimmo a padroneggiare fa scialuppa; la tirarano a bordo e adoperarono gh atirezzi per fasciare di gomene la nave. Quindi, per timore di finire incagliati nelle Sirti, calareno il galleggianiée si andave cosi alle deriva. Shattut violentemente dalla temipesta, il giorno seguente. cominciarone a gettare-w mare i carico; il terzo giorne con be proprie mani buttarono via Vattrezzatura della nave, Da vari giarni nan comparivano pitiné sole, né stelle e la violenta tempesta continuava a infueriare, per cui opni Speranza di salvarct sembrava ormai perdute. (...1 Come gitinse ta quattordicesima notte da quando uitdavamo alla deriva nell'Adriatico, verse mezzanotte i gnarinat-ebbero Uimpresstone che una qualche terra si.avvicinava, (c.) Fattost giorno non riuseivano a riconoscere quella terra, ma nolarana ui insenatura con spiaggia e decisero, se possibile, di spingere la. nave verso di essa, Levarono le ancore ¢ te lasciarana andare in mare? al tempo stessa allentarono i legant dei timoni ¢ spieguta al vento ia vela maestra, mossera verso lo spraggta. Ma incapparana.in una secea e le nave vist incaglio; mentre la pruc arenate rimaneva immobile, la poppa minacciava di sfasctarsi souo la violenza delle onde. 1 soldaui pensarono allora di uccidere i prigioniari, perché dessunto sfuggisse geriandosi a nuoto, mail centurione, volendo saivare Pablo, impedi loro di.attuare questo progetto; diede ordine che st gettassero: per prin quelli che sapevano nuotare € raggtunsero la terra; poi gli aitri, chi. su tavole, chi su altri rotiami della nave. E cosi wut! polerono mettersi in salvo a terrae (27,13-20.27, 39-44), Eun racconto molto not, in cuistavverte tutta l'attenzione del marinaio ¢ tutta la tensione dell'uomo coinvolto in un avvenimento tanto drammatico. RK Un'altra prova della diversita di toni che si riscontra all'interno del libro degli Atti si pud ricavare dall'accostamento di due vicende analoghe, presentate con sceneggiature del tutto differenti, Si tratta di due morti, quella di Stefano € quella i Anania: Mentre la prima é inserita in una prospettiva profondamente gristiana, la seconda presenta alcuni aspetti sconcertanti, evocando l'immagine di un dio. che interviene con un giudizio inesorabile. Leggiamoidue testi, che non hanno bisogno diulteriori commenti. Notiame soltanto, nella scena della morte di Stefano, "intro- duzione quasi in dissolyenza di un'altra scena, quella della morte del Cristo, una morte gloriosa, serena, in pace con Dio econ gli uomini,compresi gli uccisor, «Stefana, piend di Spirita santa, fissando pit acchi al cielo, vide la gloria di Dio ¢ Gest che stava alla sua desira e disse: “Ecco, io contempto tcieli apertie il Figlio. deil'uomo che sta alla desire di Dio”. Proruppero altora in grida altissime turandosi gli orecchi; poi si scagtiarono muti insieme contro di lui, lo trascinarone fuori della. citta esi misera a lapidarlo. Et testiinant deposero il fora mantella ai piedi di sui giavane, chiamato Seulo. E. cesi lapidavano Stefano entre pregavere diceva; “Signore Gest, accagli il mio spirito", Deno questo, mioriv (7,55-60). «Un womo di nome Anania con la. moglie Saffira vendette un suo podere e, fenuta per sé una parte -dell'imporio d'accordo con ta moglie, coasegnd laltra parte deponendola nt piedi degli apostali, Ma Pietro glidisse: “Anania, perché mai sutanest é casi impossessato tel ao cuere'che ti hai mentito alla Spirita sante © ti sei trattenito parte del prezzo del terreno? Prima di venderlo. non era forse tia proprieta ¢, anche vendute, i ricavaio non era senipre a tua disposizione? Perché hai pensato in cudr iio a quesi‘azione? Tu non hai meniite agli womini, ma a Dia" Al’udire queste parole, Anunia cadde a terrae spird. Eun timore grandeprese mtti quelli che ascoliavane. ‘Si ulzarono allora i pin giovani e, avvoltelo in wn tenzuole, lo pantarono fuori € lo seppellironos (5,1-6). Ci troviamo durique di fronte a un libro dai molfi contrasti, che esipe una serie di osservazjoni preliminari che forniscano una vera © propria guida di lettura. Si tratta di un lavoro intraduttorio che risulta indispensabile anche di fronte ai testi apparentemente pitt facili, In questa prima conferenza analizzeremo quindi tre elementi fondamentali: ‘il testo, lautore © la tram -cell'opera. Vedremo cosi delinearsi il/disegno del libro nelle sue nervature essenziuli, il che ci permetterd di affrontare debitamente la lettura di un testo senza dubbio importante per noi; rappresenta infatti, per impiegare un’espressione oggi malta usata, a storia delle nostre radici, Senza dimenticare la radice fondamentale che Cristo, in-questo libro troviamo Je nostre radici affondate nella terra di Palestina é nella terra dell'impero romano, dove hanno avuto inizio il dramma:e la gloria della chiesa e dove ha cominciato a svilupparsi |'esperienza cristiana nelle sue diverse sfaccetta- tare. IL, TESTO La sequenza di 28 capitoli che abbiamo davanti agli occhi é gii)di per sé un problema, perché di questa libro — come forse pochi sanno~ noi possediamo due yersioni diverse, La prima, chiamata convenzionalmente «rédazione orientale», & testimoniata dai codici migliori, il Vaticano, jl Sinaitico ¢ |"Alessandrino, che fappresentano le tre grandi copte su cui si basano le nostre taduzioni della Bibbia, compresa quella della CEL a cui come al soliro ricorreremo. & testimoniata inoltre da aléunt papiri (i! 45, 11.50 e il 74), e doveva costituire un resto caro’ ai padri di quella famosa Alessandria d'Egitto dove abbiamo visto che era sorto anche il libro della Supienza. Delle due @ la versione pitt breve. piu asciutta ed essenziale, ¢ senza dubbio pitt lucand, La\seconda redazione, il cosiddetto «testo occidentale». @ arrivata fino a noi attraverso un codice che porta il nome di Beza, uno studioso rinascimentalé di scienze bibliche, ¢ che Viene indicato con la fettera D. E testimoniata anche da alcuni papiri (I'8, il 29, ii 38 © il 48) e dalla tradizione latina (€ questa la ragione dell'appellative «occidentale» ), E un testo pit prolisso, con aggiunte e divagazio- ni, in cui riconoscibile un filo sattilmente polemico nei confronti del giudaismo Questo elemento anti-giudaica pid accentuato che nel testo orientale riflette probabilmente ceric tension: presenti all'interno della chiesa & fra [a chiesa ¢ la siagoga in quci primi secoli del cristianesimo. Tornando alla prima versione, che é@ quella che séguiremo nella nostra lettura, notiamo che ci troviamo di fronte a on libro di cui non siamo ancora in grado di definire esattamente il genere letterario. Non @ la prima volta che ci imbattiamo, nel Nuovo Testamento, in un genere sconosciuto alla letteratura classica del tempo. Pensiamo al genefe yangelo, che non’ ha riscontri nella letteratura greea e latina, Allo stesso modo, gli Atti degli aposteli sone un genere a sorpresa, tna forma letteraria-creata ex novo, anche sé possibile intravedere qua @ [8 alcuni modesti strumenti che lautore desuime dal mondo della letteratura circostante. Per usare‘una metafora musicale, possiamo dire:che i Vangelie gli Atti degli apostoli hanno dato luogo a un’esperienza simile a quella di Débussy che all'Esposizione di Parigi scopre i suoni del gamelang, uno strumento metallico proveniente dalle regioni remote dell'Oceania, che ha un percorse musicale quasi del tutto incomprensibile al nostro oreechio eppure @ in grada di comporre dei sistemi. Débussy afferma di essere stato illuminate da questa forma sconosciuta, & la introduce nella sua musica non come un soprammobile sonerd ma come vn elemento creative da cui nasce un modo nuovo di fare musica, disegnando uno spazio musicale teso allinfinito, all'cterno, secondo la caratteristica propria di quegli strumenti reiterativi Analogamente il cristianesimo ha offerto. alle letterature esistenti nuovi Suomi, nuoyi strumenti © nuoye forme. E subito sj é assistito a una specie. di esplosione di creativita. Pensiamo alla fortuna del penere “Atti, che & cresciuto come un albero rigogtioso, dando luogo a una lunghissima serie di Ali degli apostali apocrifi'e di Anti det martiri, tutti modellati su quella nuova forma, sw quel nuovo genere letierario. I! cristianesimo ha ayuto una sua parola originale da dire anche nel campo della letteratura, pur non avendo grandi serittori. Accanta all'ottimo greco di Luea (che non per nulla & considerate uno dei mipliori autor del Nuovo Testamento) abbiamo il greco dialettale di Matteo, il greco scolastico € inceppato di Marco, il greco fangoso, anche se creativo, di Paolo. Per misurare Ja vastita dell'ambito che si ¢ costruito intorno al Jibro degli Atti basta seorrere il volume della UTET, curato dal prof. Luigi Moraldi, in cul sono colti in traduzione italiana i testi dei Vangeli ¢ degli seritti apocrifi del cristianesimo: ben 715 pagine sono dedicate ai soli Aci degli? apostoli apocrifi Alcuni sono arrivati fino a noi pér intero, come gli Autidi Paolo e di Tecla o quelli di Pietro. di Giovanni ¢ di Andrea. Di altri ci sono stati tramandati solo dei riasstinti (Aut di Filemone, di Barnaba, di Bartolomeo, di Marco, di Filippo, di Taddeo...), Alcuni di questi riassunti portano titali fantasiost ed esotici, che riyelana una tendenza a portare |'elemento: narrativo fino all’estremo. Un esempio tipico & quello degli Adi di Andrea e di Matteo nelle cista degli antrapofagi, Quando non sono pit disponibili aposialia cui intitolare pli Atti, si ricorre ad altri personaggi, Nuscono cosl, tanto per fare un esempio, i dieci libri degl Att di Abadia, il prima vescoyo di Babilonia, discepolo dei santi Simone e Ginda. Tutto cid basta a farci capire come il (esto: che abbiamo di fronte sia stato un punta di tifetimento significative, L’AUTORE ‘Tutti sappiamo che gli Atti degli apostoli sono atiribuiti a Luca. Tl prologo stesso del libro fornisee una prima indicazione in tal senso, o Lradizionalmente:ci si & basati proprio su questo eae per allribuire Poperaa Luca. L’argomento da solo non é suificientey ma & senza dubbio significativo. Se accostiamo il prologo degli Atti a quello del Vangelo di Luca, ci accorgiamo che in entranibi l’autore si tivolge a un personaggio di rilievo, un certo Tedfilo, a cui dedica i suoi duc Vangeli (gli Atti degli apostoli possono essere considerati il secondo Vangelo di Luca, il Vangelo dello Spirito © della chiesa). Nel prologo degli Atti, Luca ricorda esplicitamente di aver gid dedicato a Teofilo il suo primo libro, che si concludeva col racconto dell’ascensione di Gesiiz «Nel mia primo libra ho gia trurtato, o Tedfila, di tutto-quello. che Gesw fece © insegnd dal principio fina al gtorne in cui, dopo aver data istruzioni agli apastoli che si era scelri nello Spirira santo, egli fu assunto in cielo» (11-2). dl Vangelo di Luca si conclude effettivamente con l'episadio dell/ascensione., che si ritrova nella prima pagina del libro degli Atti. Anche questo é un collegamento preciso fra le due opere. Gli studiosi ovviamente non’si sano-aecontentati di questi primi riférimenti, ma hanno cercato di rintracciare nel testo altre indicazioni relative al suo autore, di-cui Paolo ha delineato una specie di identikit, parlando di Jui nella lettera a iJémone, in quella ai Colossesi ¢ nella seconda a Timoteo. I dati sicuri offerti da Paolo'sono i seguenti: Luca non appartiene al gruppo degli apostoli-e dei discepali di Gest, ma & un cristiano della seconda generazione. E medica (ef. Col 4,14: vitcara medivow), & un collaboratore di Paola segue la nuova linea pastoridle che Vapostolo ha messo in alto, creando nella chiesa di Gerusalemmie lo scompiglio che vedremo, Ma al di la di queste notizie fornite da Paolo, & possibile trovare nel libro stesso degli Atti altre indieazioni relative al suo autore Ci sono in primo luogo le famose «sezioni noi», come vengono chiamate convenzionalmente (wsections nous», «We sections®, «Wirstiicken»), che da tempo sono state segnalate dagli studiosi. Si tratta di brani ditacconto in cui viene usata la prima persona plurale (noi) invece della terza di cui si fa use in tutto il resto del libro: Il cambiamento avviene: all'improwvis v.10 del¢.16, Find aquel punto la natrazione: cra stata in terza persona: aAliraversarona quind la Frigia...» (16,6) wRageiunta ta Misia, st dirigevane’ verso la Bitinia...» (16,7). eDuranie la notte apparve a Paolo. tina visione: gh stava davanti wn macedone...» (19,9). Subito dopo, al y. 10, leggiamo: «Dopo. che ebbe avuto questa visioné, subtto cercamimd di partire per la Macedoma». . E al v. 11: «Salpan da Tréade, facermmo vela verso Sametracia... Da qui in avanti domina un «noi» marrativa che non & un espediente letterario per rendere pitt vivo il racconto, ma esprime unm reale pariecipayione delautore agli ayyenimenti nurrati, come si deduce anche dalla vivacitl. delle scene, di cui episodio della: tempestu ct fornisce. un esempio significativo. E interessante notre il momento in cui-compare il «noi», Paolo arrivato a Troade, agli estremi confini occidentali dell'Asia, © qui ba la famosa visione del macedone che lo supplica di portare il yangelo anche in terra d’Europa. A questo Punto, Luca comincia ad usare la prima persona plurale. Con og proprio lui il discepolo che accompagna Paolo in questo viaggio. Ll «noiy diventa infatt prevalente nel racconto, sopratiutta quando yengono descritti 1 viagei per mare. | brani in cui si ritorna alla terza persona si riferiscono yerosimilmente ud episodi di cui Luca non é stato testimone diretto. Abbiamo dunque, all'interno del lihro degli Atti, questa specie di «giornale di bordo» di colui che @ stato compagno di Paolo € testimone privileginta della sua avventura. Ma ci sono anche altri segnali, questa volta di tipo stilistico, che indicano come autore degli Atti lo stesso Luca che ha seritto il Vangelo, Non mi ferme ad elenearli, perché bisognerebbe fare riferimenta al testo greco, Gli studios né hanna individuati una yentina, che senza dubbio nom sono semplici imitizioni, ma rivelano lo stesso impasto, lo stesso colore dell'inchiostra, se cost st pud dire, Ogni autore infatti presenta carat he peculiar stile che confériscona ai suoi Scritti una comotazione precisa: si tratta dell/uso di aleuni vocaboli, della preferenza per certe immagini, della scelta di determinite prospettive. Il Vangela di Luca © gli Atti) degli apostoli rivelana questa omogeneitd stilistica sia a livello di Hiagua (lo stesso greco abbastanza nobile © sostenuta, lo stesso-uso calibrato dei verbi), sia a livello pid) ampig di prospettive di fondo. ‘Putti ubbiamo, non dico un'ided fissa, ma una nostra visione del reale che riteniamo essere la visione [ondamentale (col rischio, a Yolte, di non vedere che Li realth € molto pid articolata di’ quanto nom possa essere i] nostre schema), Anche Luca ha und sit prospettiva caratreristica che compare nel Vangelo © si dispiega fino a diventare un canto negli Ati degli apostol, F quella che potremimo definire la procpettiva universalistica: Luca soffre di claustrofobia spiriuale, detesta gli om zonti chiusi, hw. bisogno dell'ampio respiro degli orizzonti evangelici, Presente a livello di unnuncio nel Vangelo, questa prospetti- va diventa realti nella grande ayventura degli Atti, Luca é dunque con ogni probabilita l'autore degli Atti degli apostoli, ¢ redige questo {esto dopo quello del Vangelo, intorno agli anni 80-85, Il racconto prende le mosse dall'ascensione e€ dalla pentecosle, due eventi che si compiono a Gerusalemme, & arriva fino alla prigionia di Paglo.a Roma. Se assumiamo come data di parténza quella convéngionale del 30-33 (pli studipsi avanzane ancora ipotesi diverse sull'anno della morte del Cristo), abbiamo un areo di circa trent’anni (Paolo risiede in domicilio coatto a Roma per circa, due anni, dal 61 al 63), Sono trenanni den: toria, carichi dei grandi destini dell'evangelo. Dalle mura di quella modestissima citta che era allora Gerusalemme, levangelo arriva fino a Roma, la vapilale dell'impero. Se il punto di partenza sono i pochi metri quadrati del cenucolo, ei punto di arrive i pochi metri quadrati della casa dave Paolo alloggia sotia sorvegtianza a Ranta, il cristianesimo tuttavia & ormai come un vento che avvolge tutto l'orizzonlté del mondo. E /invasione pacifica di ei parlava all'inizio if pittore Timoncinti, & in incendio colossale che investe r'impero remano, ancora ignare di covare al suo interno il fueco che lo consumera LA TRAMA FONDAMENTALE Tl terzo tema che dobbiamo. wifrontare & (1 pitt i ipegnativoy si trata di scoprire le tinee portanti, la tramu di fondo su cui si distendono le varie scene ¢ i aaa colori, Cercheremo di ricostruire quest trama prendendo in considerazio- ie aspett] purticolari; quello storico, quella letteratio ¢ quello tealogico. f. Aspetio storice fatto ean bro cewli Atti si interessa di questioni storiche. Questo senni, un peoblenianie ce aia pure in modo estremamente breve, quasi per ‘Stortourafia hiblica,. © Personalniente viudico di notevole interesse; quello della #/S pill in generale delta storiografia Lasciando da parte le tentazioni del minimalismo o di un eccessive positivismo, possiamo dire che esistono due tpi fondamentali di mirrazione storica (mi riferisco ai due tipi classici, che tuttavia non sono gli unici. perché opgi la storiografia & molto pil sofisticata). Si tratta della cronistoria © della storia edificante. La prima é quella che un tempo si illudeva di presentare i fatti come stanno, senza sovrapposizioni di nessun genere. Ho detto che si illudeva, perché opgi nessun storico la ritiene oggettiva, anzi, in moltissimi casi si pud constatare che & una delle narrazioni artificiose. 'E ben difficile infatti che la collezione di puri dati sia ‘Hivamente tale, senza essere guidata dal filo sotteso e nascosto, ma presente. di una determinata interpretazione. Sul yersante opposto si collvea ti storia edifieante, che procede per episodi eroici, per narrazioni esemplari. Nellfantichiti un esempio famoso:é quello di Erodoto, che passa senza il minimo imbarazzo dalla cosiddetta cronistoria a racconti meravigliosi ¢ incantevoli come quelli dell’anello di Policrate o del delfina. Ma questa forma non appartieng soltanto al passato: Ancora oggi molte nartazioni apparentemente storiche sono in realté narrazioni esemplari, Questo si yerifica spesso nel campo dell'agiografig. costruita in molli casi si scene edificanti che non nuscirebbero a resistere a] vaglio di un'autentica critica storica, Ma.anche ihtorno a cerli personage: laici (pensiamo ad esempin a Garibaldi) si & formata una «leggenda aurea» che non ¢ molto diyersa da quella che l'agiogratia costruisce intorno alle figure dei sant, Anche all'interno della Bibbia ci troyiamo di fronte, a prima tin‘escillazione fra questi due poli, Pensiamo al seconde libro dei Maccabet, che pochi ayranno ayuto oceasione di leggere petché & un testo abbastanaza noioso: si Iratta praticamente di una serie di medaglioni elaborati allo scopo di esaltare VIsraele nazionalistico della rivoluzione maccabaica, con uno stile non solo baroceo, ma in alcuni punti barocco decadenté (quello che i francesi chiamerebbe- ro ino stile ponipier). Ricordiamo ad esempio Vepisodio dei cambattenti che s mettono in marcia al sorgere dell’aurora; quando j] sole spunta dietro ai mont. i loro: scudi riflettono la sua luce © ttta i] mondo ne viene incendiato. Questa esusperazione dei toni da un‘idea delle caratteristiche della cosiddettu storia esemplare (0 Storia patetica) che é presente non solo alfinterno della Bibbia, ma anche nel mondo greco, ‘Tornancto agli Atti degli apostoli, é cvidente che nom appartengano al gencre cronistoria. Non si puo tuttavia neppure definirli una narrazioné esemplare, fosse solo per la précisione geografica che caratterizza costantemente il racconto. (Forse avrete notato che nellepisodio della (empesta Vine citato persino i] nome di un isolowo di fronte a cui passa la nave alla deriva. Gli studiost hanno dovuto faticare a idéntificarlo, mia sembra che ci siano riusciti), Bisogna dungue fare fiferimentd # un altro tipa di storiogratia, che & prevalente nella Bibbia e'che ullu fin fine @ ritenuto di tutto rispetto anche ai giorni Ja storiografia religioss Con questa espressione si intende un racconto in cui gli eventi vengono esplicitamente interpretali dallautore, il quale non nasconde ba sua chiave di lettura dei faiti, che @ la chiave religiosa. Neglt Ati degli apostoll abbiamo cue elementi attraverse cui Vautore esprime | sua interpretazione: | discorsi_ che costituiscong ben un terza del libro, © Esommiuri, testi brevissimi che forniscone il significate essenzitle: dell episodio che sii per essere qarrato, come yedremo meglio pil wvanti, commentancone ung in particolare. Le informazioni di prima mano che gh Ati degli apostolt ci offrono tclativamente agli avvenimenti degli unt 30-40 sono dungue esposte a um fascio di luce che le reinterpreta © te trasformi. Un lime argomenta a cui dobbiame accennare prima di passare a un alice, aspetto del libro & quello delle fonti.. Come uno studiose che, dovendo svolgere lund ricerca, utilis diversi documenii darehivio, eosi Luca ha le sue fonti, che gli esegeti Sonu fiusciti a cintracciare. Un autore tedesen che ha serio un monumcntalé commento degli Atti degli apostoli ha individuato, per i primi quindici capitoli, una fonte geresoliitana © una fonte uniechenu, Per la parte successiva (cc,16-28), oltre alle fonti personali come il «giornale di bordo» di cut parlayamo pitt sopra, gli studios’ hanno identificate una fonte paolina © una fone efesina (testimonianze di Paolo @ della chiesa ui Efeso), Come vedete, iI problema storice degli Au degli apostoli & stato alfrontate im modo stvettamente scientifico. cd & della massima importanaza che xia cosi, perche solo attraverso unu lettura storiogratica seria & possibile distinguere cid che & documento e cid che & interpretazione, coglienda le intenzioni del autore © i significate autentico del testo. Si capisce una volta di pitt quant siand da combattere le letture fondamentaliste, che si leyana ostinatamente alla letters ¢ hanno paura dellupprofondimento scientifica, rifiutando quella che & un indi spensabilé strumenio di comprensione, 2 Aspetto letterario Dal punto di vista leticrarto, il principale problema die affrontare & quello della struttura. Probabilmente: avecte notate che abbiamo gid tracciato una linea di confine tre i ce.1-15 & i ce.10-28. doves trovana le cosiddette «sezioni noi-. 51 tvatta di una prima frontices importante. perché queste due parti hanno inche protagonist diversi. Nei primi yuindici cupitoli, sul corieo degli atiori Iniiori domina la Hgura di Pietro. un personuguio solenne, trionfile, che convoea soncill e kt cui parola & decisiva. Dal ¢.16 im avanti Pietro scompure, e la scena & dominata invece da Paolo. Notiamo che i classico ecllegamento Pietrs-Paolo, che ritornera tanto spesso nella tradizione eristiana, a livello di soritti ned-testament 1 & presente sollanto negli Ali degli apostoli, Nelle letere di Paolo non ci sono che brevissimi venni a Pietro. ¢ nelle lettere di Pietro si parla una sola volta di Paolo, fra altro nella seconda lettera, che & semplicemente wttribuita all ‘’apostolo ma non & stata serita da lui, Si malta inoltre di tin aecenno [atte in manieta >» @ piutiosta riservata; gli scritti di Paolo sone important ¢ degni di fede ma sono anche molto difficili, per cui rischuno di essere travisati, e qualeuno se ne approditia, Risale dunque agli AtG degh upostoli la tratliziane che aceasta Pieiroe Paolo come 1 due protagonist! maggior! del cammino della chiesa delle origin, tradizione attestata non solo da) modello medievale nipreso dal pittore Timoneing nel suo manifesto, ma anche dal fumoso bassorilievo di Aquileim ehe tisale al TV secolo ¢ che raffigura 7 du¢ apostoli l'uno di tronte all'altra, in attegeiamento di dialogo, sottolineando Vimportanza ¢ i! ruolo di entrambi nella eostruzione della storia cristiana. La presentazione dei due protagonisti @ dunque uno degli elementi della siruttura narrativa degli Atti degli apostoli, Un secondo elemento strururale che ci permette di dividere il bbre in due parti @ lo sfondo del racconia, che nei primi quindici capitoli é sostanzialmente Gerusalemme, mentre negli alti é il mondo intero. Tranne una primi puntata (decisiva) ad Antiochia, la splendida citti dalle cupole oro dove viene coniato il nome «cristhano», fino al termine del c.15 |'orizzante & sempre quello delle terre aspre di Palestina. Col c.16 le cose cambiano: sullo sfondo compaiono |'Asia Minore, la Grecia, i] bacino del Meditertaneo, ¢ come punto d'arriva Roma. Si tratta praticamente dell'ecumene intera. di tutto i] mondo ellora comosciuto. La Palestina ticomparira verso la fine, ma sara soltanta per an saluto: arrestato a Gerusalemme, Paolo si wppellera a Cesare & verra condotto a Roma, Nelle intenzioni delautore & questo il punto terminile verso cui 6 orientato Lat il racconto, ¢ dobbiamo tenerlo preseme come wna delle principili gaide ali letra del libro. Seguendo attentamente i] testa, passiamo rintracciure uleuni segnali che cr dicono come l'auiore stesso voglia pilotarci a leggere in tal sénso la sua opera. Nel primo capitolo, egli mette sulla bocea di Gesir la frase seguente: vAvrete forza dalla Spiriio santo che scendera su di vot é mi saree testinwn a Gerusalemme, in tutta la Gindea e ja Samarta e fine agli estremi confint delta terra» (1.8). E Vitinerario che abbiamo visto prima, da Gerusalemme agli orizonti del mondo, Altrettanto significative @ il finale del libro, Discutendo con i giudei, Paolo dichiara: «Sia dunque noio a vor che questa saivezza di Dio viene ora rivolta ai pagant ed esst lascolteranneal» (28,28), mauncio posto in apertura sta per diventare realta. Paolo & a Ronn, © tende Hberamente testimonianad al vangelo., Loult’ma notizia riferita dagli Att sembra und modesta notiziu di crondca. ma ha un sto significato ¢ un suo fascino Dice Luca, concludendo con questa finale un po’ strana qutte il libro: a «Paola trascorse due anni interi nella casa che aveva preso a pigione ¢ aoeoglieve inl quelli che venivane @ Jui, annunzianda if regno di Dio € insegnando te cose rigdardanti i signore Ges Cristo, con tuna franchezza € senza wmpedimenter» (2830-51) Notinmo le due ultime espressioni: Paolo annuneia jl vangelo «con ttt franchezza» © «senza impedimentos. [| termine «franchezza» traduce la parole Ereca «parresiae, che richiama la dignita del cittadino libero in un impero che rispetta i diritti civili. Pur essendo in atiesa di processo, Paolo non subisce nessuna resitizione nella sua jtttivi Non é Uunica volta che Luca dimostra la sua simpatia per limpero romano. E probabile che si tratti anche di una capratio henevolentiae rivalta 4 dimostrare che il cristianesima non é una religione ostile per principio alle strutture politiche vigenti. In ogni case, & un aspetto imeressante da considerate, Non dimentichia- mo lo sconcertante paragrafo che Paolo dedica all’autorith di Cesare nella letterit ai Romani (131-7), arrivando fino a definire «al servizio di Dio» (letteralmente: «diaconi di Dio») gli inearicati del fisco ¢ del'amministrazione della Biustizin, Pietro-Paolo, Gerusalemme-Roma: su questo dittion un po! sghembo & imperniate tutto if libro, che nelle prossime conferenze percorreremo in maniecra pill dettagliata, individuando le diverse tappe ma tenendo sempre presente questo principio fondamentale, non solo a livello di strutura Jette: hi, ma anche a livetlo ideologico. Il eristianesitna parte da Gerusilemme, ma il suo desting & Roma. Parte dalle rocela di Sion e dalla culturs ebraiea, ma la sua meta & il monde © sono tutte le culture, 4, Aspetto (eplogiea A proposito di questa terzo aspetto far soltanto una premessi, perché §/ tratta di un discorso che verra ampiamente sviluppato nelle conterenze successive. E la premessa & questa: gli Atti degli apostoli esercitano sempre un certo fascino all'interno delle nestre comunita, perché offrono una serie di provocazioni teologiche ancora vivissime al giorno d'oggi Quando nella chiesa cauolica si verificato il grande evento del congilio Vaticano IL, nelle comunit’ si @ cominciato subite a Sfogliare quesio libro, non senza una punta di anacronistico arcaismo ma col sincero desiderio di ritornare alle radici, di ritravure fa vivezza del fwoco di Dia ¢ della Spirito che ardeva nelle prime chiese. Al di la di questo clima che, come vedremo, non coctisponde alla veriti del Facconto, gli Ati degli apostali toccano effettivamente una seric di temi in cui ancora Oggi siamo coinveli. Alla scopo di offrirne un slenco indicative ne ho individuad sette (un numerc biblico), ma é probubile che nel corso della lettura ne Smergaoy altri. Tutti sono comungue ticonducibili a due settori principali; da un ie dynamis, Venergia, la vita) © dall'altro Ja tension, due realt’ ei 1 loro e difficilmente seindibili, perché dove c’é movimento, dove cd vita, in penere si crea anche tensione. Mente seorreremo questt temi vets spontaneo il riferimento a certe situazioni attuah che tutu abblamo sicuramente presenti La forza dello Spirit, fonte della missione e della liberti cristina. Gli Atti degli apostoli ci offrano immagine di una chiesa che ha un forte senso della Spiritualita., che: non conosce compromissioni in campo economic v politico, ani proprio a questi livelli vive delle tensioni, come fra poco yedremo, La questions che subito si affaccia alla nostra mente é yuella del senso profondo di una chi concepita non come sociela giuridica perleua, ma in prime luogo come la congregazione di Dio, la comunita radunata da Dia, animate dalla sua grazia, dal suo Spirito, ¢ attraversala;da un'esigenza profonds di comtemplazione, di mistica, di spiritualita, di preghiera, La forza delld Parola, Nel 6 ubbiamo un'immagine stupenda: who parola di Dio si dixsemtnava (diaspeiretai)» (6.7). Notate che i} soggetto é la Parola, che si muave quasi auLonomantente, per forza propria. Un esempio del continuo riferimento alla parolé di Dio che Woveva essere curatteristico della chiesa delle origin’ & la prima predica di Pietro (e2), una vera & propria meditazione sull'Anlivo Testamento, tutta intessuta di cilazioni. E li forza della Parola che si dnnuneia, la forza dell’evangelo. Eil nostro pensiero corre subito alla pussione per la Bibbia che e' ogei nella chiesa La forza della vita, il yalore della testimonianga. 1 cristian) somo testimont. Marivrein ¢ martvria sono due termini che ricarrono con insistenzis negh Aut degli apostoli. E si Lraita di Una testimonianza resa attraverso la Vita da und com) nit che ha presa sul serio la propria voeazione ud essere sale, ad essere levito nella massu. Vedreme nella prossima conferenza la descrizione di questa comunitd pronid a metiere tutto in comune (la famosa Aeinonia), La forza delle sirumure. Anche questo elemento emerge dal libro degli Ata ed & il motive per cui i protestanti del secolo scorso (non certo gli esogeti eeutliy guardayvino ad esso con Un certs distacch & persino con sospelta. in un “90 a in cui i protestanti davand Vappellative: di apapistin ai cattoliet, © f eatto ae chiamavane i protestant «figh del dermanto», questi ulti avevano conialo ar definizione un po! ironica ¢ sprezzamte della realla ecclesiale deseritta daght / i degli apostoli: si tratterebbe di Friihkerolizesmites, di un catlolicesime Srp’ cui non si pud aspettare molto. La creativira che si respira nelle lettere pao in non esisterebhe sul piano det fatti, e Paolo stesso sarebbe imprigionato nella strotura : = ee To ty In realta emergono dal libro degli Aui una strutiure ecclesiastica (f! upostoli, gli ispertori, j diaconi,..) © un rituzle abbastanza definite (it baltesimo. Vimposizione delle mani, l'euearistia,..), Non si puo dire che si tratta di una chiesa che conosce unicamente gli impulsi dello Spirita, E una chiesa che conasee anche lorganizaazione. ¢ la anima mantenendosi aperta all’azione dello Spirito Per quanto riguarda le tensioni, mi limiterd a un brevissimo aecenno. Non & necessirio spendere molte parole, perché sono problemi di evidemte attualita che hanno in noi una fisonanza immediata. Emergono dal racconto degli Arti una senstone vargelo-legge. uni tensione chiesa-societd (chiesa-politica) e una versione vangelo-cultura, A propusita di quest'ultima mi preme sottolineare che la chiesa dellé origin ha dimostrato una straordinaria capacita di mediazione tra il cristianesimo e Ja cultura circostante. compiendo una delle operazioni pitt raffinate in assoluta, cosa che oggi non siamo pill capaci di fare. CONCLUSIONE Molti di voi sicuramente ricorduno il famoso film lelevisivo di Rossellini supli Atti degli apostoli. H regista aveva due ottimi consuleni#: padre: Lyonnet. und dei massimi specialist della letteratura paolina, ora defumta, ¢ Mallora padre Martini autore di un commento agli Atti pubblicato dalle edizionr Paaline. Disponeva dunque di indicazioni preeisé per la lettuts, Nambientazione, la ricostruzione dei vari quadri, Tuttavia ha vollito ageiungere qualcosa di suc, dando al racconto una tonalita che @ mio avviso @ molto diseutibile. Ha creato infatti un’atmosfera di continua séccitazione carismatica», sé cosi si pud dire, presentanda degh apostoli che parlane sempre «un riga pid im alles, quasi de Testimont di Geova ante Jirerom, sempre in attesa della scadenza prossima della fine del mondo. Ma questo tipo di eccitazione non corrisponde alla realta dei fatti, come & del tutto estranea al clima degli Atti degli apostoli una spiritualita che ignor tutta la forza dellinearmazione ¢ del quotidiano, Sgombriamo dunque il terreno da questi elementi un po’ utopici, da queste atmosfere che a yolte vengono effettivamente descritte ma che vanno comprese nel loro vero significato, ¢ affrontiamo fa lettura de] secondo Wangele di Luca, che possiamo definire jf Vangelo della chiesa e, inscindibilmenie, il Yangelo dello Spirito. E quanto faremo a partire dalla prossima conferenza dt Conferenza Pietro é le quattro colonne della chiesa di Gerusalemme (cc. 1-5) Respinta una visione della prima comunita cristiana in chiave eselusiviimente ed evcessivamente carismatica, dobbiamo ora vedere qual é la vera immagine che seaturisce dal testo degli Aiti. In un urticolo pubblicato recentemente dalla nota tivista tdesca «Der Spievels ho troyvate quella che pud éssere una buona chiave di lettura per ricostruire, now solo nella sua dimensione interiore ma anche nei suai aspetti visibili, sociali, i tipo di comunitt presentato dag Atti degli apostoli, L'sutore dell'articole @ un politologo di fama internazionale, Klius Ofte, dell'universits Hicleteld. nella Renania-Westtalia. Beli aflerma che la storia detle societ, sostangialmente tra due grandi simboli che richiamano due esperienze opposte & radicali: i) vapore e il ghidccia. 1] primo simbelo, legata al fenomena dell ebolli zione, significa progressa, silita verso Valto, evoluzione della sacietii, Ma accanto ad esso si colloca continuamente i] ghiaccio, segno di rigidita, di coercizione strutturale. 1 due non si clidono necessariamente a vicenda, mu spesso coesistonv in. una specie di misterioso impasto che andrebbe contro le leggi della fisica ma che ¢ammesso nelle legpi della societa. Anche ai nostri giorni, dice Pautore, abbiam delle forti tension di vapore, di ebollivione. che sono tuttavia tenute rigidamente sotto controle da strutture di ghiaccio, Senza arrivare a questa imterpeetazione. che nel pensiera di Offe ¢ sostanzialmente negalivel, possiamie riprendere l'immayine wm senso pusilivo per formulare un'interpretazione corretta della comuniti che ef viene presentata dai primi eapitoli del libro degli Atti. Dalla lettura emergono effettivamente simbuli di vapore, simboli ignei che rivelano aspetti di tensione, di esplosione, di sviluppo. Ma ci sone anche. nel positive ¢ nel pegativo, vere & proprie gabbie, vere ¢ proprie strutture, con la lore forza € con Ja loto rigiditi. Non & soltanto lu comunita dell'incandescenza, del fuoco, delevoluzione; & uni eomuniti che vonosce anche i) rigore della «sirutturn ecelesiastican © la dimensione a valte negative della coercizione, della sclerosi della sirutura, Questa prospettiva emergeré con ehiarezza dalla letura che ora allrontere- mo, cominciando con quattro brani fanosissimi che tutti conosciamy per verti ascoltatr chissa quante volte. Sono quattro grandi quadri, quattro scene che ormat oscilla appartengono all'immugivario cristiano ¢ al putrimonio della fantasia popolare. e artistica cristiana: l'ascensione, la pentecoste, la deserizione della comuniti di Gerusalemme ¢ la morte di Anania v Saffire. Riprendendo queste paging vorrei invitaryi a leggerle in una prospettive pit teologica, lasciande per un momento da parte quella dimensione, pur preziosa € fondamentale, che potremmo definire di tipo simbalica 6 mitica, usando Vaygeitivo «miticow nel suo significata tecnico di tentativo di espressione di una realta ineffabile attraverso immagini oelfabili», attraverso simboli che rientrano negli opzonti comuni della vita. Esaminando queste scene vedremo che sono particolarmente dense di significato, ¢ anulizzundole nei dettagli seopriremo che rivelano Ua costruzione sapi¢ntissima e una straordinaria capacitd delVautore di atingere al patrimonion della tradizione veterotestamentaria. In questo campa, Luca e i suoi lettori dimostrano di possedere un bagaglio di conoscenze decisamente superiore a quello dei cristiané di oggi, aonostanre tutte le possibilita di catechesi che vengono loro offerte. Si pud dire infatti che queste scene sono costruite prevalentemente con materiali di riporto dell’ Antico Testamenta, e che tali materiali sono decisivi per l'esatta comprensione del significate ultimo del racconta, L’ASCENSLONE: Cominciameé: con la scena che apre il libro, la pit famosa © quella che spalunca orizzonti pil vasti alla fantasia e alla creativita papolare. Sul piano teologica, il primo riferimento che dobbiamo fare @-al Vangeloo di Giovanni, Chi ha seguita ji] nostro corso sull’argomento ricordera sicuramente che, per Giovanni, la croce piantata sul Galgota & gia Ia crave di pasqua. E cid che esprimono gli ortodossi disegnando nell’ultima parte verticale della croce un piccolo tratte oblique rivalto verse "alto a simboleggiare l'anina del Cristo che sale u Dio nella gloria gid nel momenio della crosifissione. ta cosiddetta «croce dell'ascensiane», che richiama ta prospettiva in cui si collocano sta Giovanni sta Paolo (per questultime basta ricordare l‘inno stupendo ripreso dalla liturgia © inserito nel c.2 della letiera ai Filippesi). Entrambi si servono infatt, per parlare della pusqua. della schema dell’esaltazione. Possiamo dunque dire che immagine dell’ascensione é un modo per cercare di comprende- re ¢ di esprimiere un mistero che ci sfugee. quello della morte © risurrezione del Cristo. Come abbiamo gif sottolineato con forza leezenda if Vangelo di Giovanni, la risurrezione del Cristo non & semplicemente la tianinazione di ui cadavere: & un priucipio di costityyione di un ordine nuovo di tutte Pessere nella sua integralita, il che interessa anche la dimensione gorpored, ma non é& riducibile soltante ad ess, Facendo un discorso teolagiconin po" soft oO, ma Mlummante. pussiamo dire che all‘interno dell‘ascensione noi abbiamo un'ermeneutica del mistero pasquale, cioé un'inlerpretuzione del suo significato profondo. che non & esaurito dal semplice concetto di risurrezione, Prima di analizzare la scena nei suoi detugli, vediamo come é proelamuts nel racconto [ucano ¢ alPinterno del Credo della prima comunith crisuuna, Come gid abbiamo visto, Lucy chiude il suo Vangelo © apre il hiro degl| Ani con la scena dell‘uscensione, riassunta in una frase decisiva che troviame in Ati 1,9 «Fy elevara ih altoy A sduedin-Uchireadane Tantoes-agdlinge Ga aartonlans Widlaad £ di secondaria importanza per chi ha familliriva con la Bibbia, pew chi conosce bene \Esodo e la visione cosmologica dell'antico. Isruele: «Una mibe le settrasse al lora seuardo» (1.9). Poma di unalizgare j dati del racconte, diamo un’occhiata « quello che pouremmoa definire il Credo della chiesa delle origini, proclamato da Pietra il giorno stesso della pemtecoste nel famoso discorso che Luca rifetisce al ¢.2. Dopo Ja classica definizione del mistera pasquale come risurrezione («Questa Ges Bro Vha risusettaro» ~¥.32), Pietro aggiunge che il Cristo & stato vesaltate alla destra dh Diow ¢ hi oricevute dal Padre to Spirtie xantgy (¥.33), Questo minivcredo allude dunque alle prime due scene che ci sumo proposti di analizzare: Puscensione © lin pentecoste. 4FU ELEVATO IN. ALTO Spoglianda Ja scena deli aspetti materialistici, o pitt esattamente dei connotati simbolici che ne fanno quasi und scena astronautica, cerchiamo di precisare il significato di questa ascensione, in cui il Crista appure come «risortos ed wesaltuton, Anche sea prima vista il raceomta sembru invitare a una letiure in chiave ustronautica, non dobbiamo banalizzarlo fino a questo punto, In realli ci troviamo di fronte a un significato molto pit profondo, espresso nurrativamente attzaverso ta visione del mondo e il linguaggio di allora. Noi sappiama che 'uomo dell‘anticn oriemte (¢ dunque l'uomo dell Bibbiay ha del cosmo una visione Mipactita. Al suai acchi iP cosmo é suddiviso in tre parti il cielo = Ta terra ~ gli inferd, Ancora oggi, quindo cerchianio ad esempia dei simboli per parlare di Dio a un bambino. ci viene spontinea dire che Dio & «lassie, anche se Sappiamo benissime che Dio non é nel cielo, ma é al di 1 det «cieli dei cielin, come dice Salomane nelia sua famosa preghiera (of ciel dei cielt hen i freXsoNG contenere...»). La Visione dell"antico oriente & una visione simbholica significativa. che mete im luce qielle che sono, a lively teologive & probabilmente anche a livelle merafisicey, le die ditensioal foadamentali dell'essere, che 81 compone di uns Fuulta che apparti¢ne al nustro ofizzdnte (la letra) ¢ dj wna tealti che ci traseendle (il vila) {hy questa prospettiva, dire che Dio @ sin alto». «nei cieli», equivale aul iiffermiave che Dio @ stotalmente altrow, che Dio & trascendente, Non per nulla tanti Santuari Song Stati costruiti su un monte o almeno su una eollina, net tempi aulichi fino ai dosti giorni, Non per nulli le fumese ziggurat, 1 templi mesopatamici erett per offcire und dimors alla divinita, erang Vinttazione di un monte, E uno degli appellativi con cui anche nella Bibbia veniva chiamato Dio era El Shaddai, civ’ oil Dio della montagna» (shad in accadico signifies montagna). Esiste dungue questa idea simboliea fondamentale che richiama in maniera immediata la diversita, Ja trascendenza di Dio. Tenendo presente questa praspettiva chiediamoei allara che cosa significa Tascensione. Significa forse che fl Cristo lascia lo stato terrestre del nostro pianeta per atiraversare t cieli e raggiungere qualche altro pianeta lontanissimo, magari nella costellazione di Andromeda? Sicuramente nu, sarebbe ridicule. Quindo Luca dice: «fn elevate in alfa», intende senza dubbio affermare che il Cristo, dalle stato umano in cui ha precipitate l'inearazione. ritornu alla puteia di Die, A questo propasito vi invito a rileggere con atienzione il famoso iano della letiera ai Filippesi (26-11), che descrive quella specie di cascata terribile dell’amore di Dio in Cristo, che precipita fino all'ultimo livello della nostra umanita, fino alla morte dello

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