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LA REPUBBLICA 39
DIARIO
di
IL REPORTAGE
John Dos Passos (a destra) raccont il suo viaggio a Bagdad nel 1922
IL MEDIO-ORIENTE
Nella foto grande, il terzo da sinistra lemiro Faysal, nella sua tenda nel 1917
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NEW YORK - Il reportage di viaggio su Bagdad venne scritto da John Dos Passos nel 1922, ma fu pubblicato negli Stati Uniti nel 1927 nella raccolta Orient Express. Il testo, che apparve anche sul New York Tribune a pochi mesi di distanza da Manhattan Transfer, scomparve rapidamente dalle librerie, per riapparire nel 1938 in una versione leggermente modificata intitolata Journey between wars, e poi scomparire definitivamente fino alla riscoperta di questi giorni. Dopo un avventuroso viaggio sui Pirenei in compagnia di E.E.Cummings, Dos Passos si trasfer in Turchia e quindi a Teheran, dove entr in contatto con un agente dello spionaggio in-
glese di nome Gertrud Bell, che lo aiut a curarsi dalla malaria, lo convinse a farsi crescere la barba e a travestirsi da arabo, ed organizz la prosecuzione del viaggio verso Bagdad e quindi Damasco, che raggiunse a dorso di un cammello. L'impatto con la cultura medio-orientale, ed in particolare con la citt della mille e una notte, dove volle rimanere per tre settimane, colpirono lo scrittore al punto da ispirargli anche delle composizioni in versi (la pi famosa fu pubblicata nel 1926 con il titolo Crimson Tent), ed una serie di quadri, che sono stati esibiti in occasione della pubblicazione dell'opera omnia da parte della "Library of America".
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Sulle nostre teste gli antichi di Caldea osservano impassibili, il fiume, il ponte di barche e le auto militari
una macilenta palma. Da lontano mi arriva lo strano fischio beffardo delle locomotive. Anche Ezechiele accanto al fiume Khebar, seduto su un isolotto emerso per la poca acqua, vide apparire angeli su ruote: Apparvero come carboni ardenti, a guisa di fiaccole... il fuoco splendeva e dalla fiamma si sprigionavano folgori... apparvero le ruote: la loro struttura riluceva, erano color del berillio. Avevano tutte la stessa identica forma e parevano congegnate in modo tale che sembrava fossero una dentro l'altra. La loro circonferenza era di dimensioni tali che incutevano paura e i cerchioni di tutte e quattro erano tempestati di occhi. Quando le creature viventi camminavano, quelle pure giravano con essi....
BERNARDO VALLI La parola Bagdad evoca un passato glorioso, studiato nelle scuole ed esaltato da tante leggende. La capitale sulle rive del Tigri il teatro di una serie di racconti delle Mille e una Notte: la citt del IX secolo, quella del califfo Harun al-Rashid e dei visir Barmakides e Abu Nuwas. Nella Bagdad di quell'epoca, dove regnava al-Rashid, figlio di al-Mahdi, non mancavano le ricchezze materiali e culturali del mondo conosciuto. La metropoli orientale era aperta a tutti gli scambi e il suo dinamismo si estendeva soprattutto verso il Mediterraneo: dove gli arabi occupavano la Sicilia e dove fioriva da tempo il califfato di Cordoba. L'assedio e poi la conquista di Bagdad da parte degli americani, nell'aprile scorso, per molti arabi ebbe un inevitabile significato: un esercito occidentale violava uno dei principali luoghi della loro memoria storica. Alcuni auspicavano forse la caduta di Saddam Hussein. Il fatto che ci fosse un tiranno di meno era una buona notizia. Ma anche in quei pochi doveva prevalere l'aspetto simbolico: il teatro di uno dei momenti pi luminosi della civilt araba era invaso da una potenza straniera.
BAGDAD
re a Babilonia ferm il treno per Kut. Nella distesa grigia l'unica cosa percepibile erano due lunghi raggi di sole. In ogni direzione c'erano collinette ghiaiose di polvere e frammenti di coccio, che si poteva supporre fossero resti di mura, blocchi da costruzione, zigurrat. Questa doveva essere la 125esima strada. Geremia sicuramente ebbe la giusta visione di Babilonia: Prosciugher il suo mare e prosciugher tutte le sue sorgenti. E Babilonia diverr rovine, un luogo in cui dimorano draghi, meraviglia e stupore, senza un solo abitante. E cos Isaia: E Babilonia, gloria e orgoglio dei Caldei, sar anch'essa distrutta dal Signore come Sodoma e Gomorra. Non sar pi popolata, n abitata generazione dopo generazione; l'arabo non vi alzer pi la sua tenda, n il pastore vi lascer riposare il suo gregge. Vi avranno invece riparo le fiere, le loro tane saranno piene di crea-
ture dolenti, e i gufi vi svolazzeranno e i satiri vi danzeranno. Le bestie feroci delle isole berceranno nelle loro tane desolate e i draghi strepiteranno nelle loro piacevoli dimore... Cos come finito il tiranno, cos muore la citt dorata.... ...ngiorno, disse il capo di un gruppo di monelli sudici e straccioni, che iniziarono a guidarmi verso il quartiere centrale. "Bonjour... Babilonia io conoscere... Sangue no buono. Gli altri improvvisarono un coro, e si misero a ballarmi intorno, con i palmi delle sudicie mani rivolte all'ins - senza dubbio i satiri di Isaia. Cos avanzammo, aprendoci per ore un varco tra i cumuli di immondizia, sotto il sole di mezzogiorno, finch arrivammo nella regione di Times Square, al Cancello del Leone, alle fondamenta di vasti saloni pavimentati, l dove si suppone che Balthazar abbia tenuto la sua celebre festa. Infine, grondante di sudore e con la bocca impastata di polvere, mi accasciai sotto una palma, di fronte ad una pozza di acqua stagnante che un tempo era l'affluente principale dell'Eufrate, e mi interrogai sulla straordinaria efficacia delle maledizioni che Geremia aveva ordinato al "principe tranquillo" Serajah di scrivere in un libro e di legare a una pietra e di gettare nell'Eufrate, affinch la fortuna di Babilonia potesse inabissarsi insieme alla pietra. SEGUE A PAGINA 40
40 LA REPUBBLICA
DIARIO
1921-32
IL PERIODO INGLESE Caduto lImpero Ottomano, al termine della Prima guerra mondiale, lIraq diventa monarchia costituzionale sotto mandato britannico. Nel 1941 sinsedia un governo filonazista, ma la Gran Bretagna riprende il controllo del paese. Dopo la Seconda guerra mondiale lIraq aderisce allOnu e entra a far parte della Lega araba.
1958
LOMICIDIO DI RE FEYSAL A seguito di un colpo di Stato guidato dal generale Kassem in cui rimangono uccisi il primo ministro Nuri al Said e il re Feysal II, in Irak viene proclamata la Repubblica. Ma linstabilit non cessa e nel 1963 sar un nuovo colpo di Stato, capeggiato dal partito Baath, a instaurare un regime ispirato a ideali filonasseriani e panislamici.
1968
IL POTERE A SADDAM Il Sessantotto anche lanno dellascesa al potere di Saddam Hussein che undici anni dopo, nel 79, sar il ras assoluto. E invece del 1972 la nazionalizzazione dei pozzi petroliferi, mentre nel 75-76 il governo affronta duramente la questione dei confini con lIran sul golfo Persico (trattato dello Shatt al-Arab).
I FILM
LUDWIG BERGER Il ladro di Baghdad (1940), narra la storia di un califfo detronizzato da un perfido gran visir JOHN RAWLINS Le mille e una notte (1942), racconta la storia di un califfo che riconquista il trono e si guadagna lamore di una bella danzatrice ARTHUR LUBIN In Al Bab e i quaranta ladroni (1944). Il principe di Bagdad (Jon Hall) adottato dai quaranta ladroni RICHARD WALLACE Sinbad il marinaio (1947), con Maureen OHara e Anthony Quinn. Sinbad va alla ricerca del tesoro di Alessandro Magno: si accontenter della figlia di un emiro A. GINO DOMENIGHINI La rosa di Bagdad. Presentato a Venezia nel 1949. Il perfido califfo Jafar cerca con laiuto di un mago di sposare la dolce Zeila PIER PAOLO PASOLINI Il fiore delle Mille e Una notte (1974). Il giovane Nured-Din (Franco Merli) cerca lamata Zummurud, rapita dai briganti
LA VITA
Sopra, John Dos Passos. Laureato nel 1916 ad Harvard morto nel 1970
Siedo al buio sulla riva del Tigri, bevendo birra giapponese e mangiando patate Saratoga fritte da un arabo su un fal di rami
che andiamo a trovare stamattina teme assai di essere invitato a prendere il t con Cokus... Finalmente un ragazzo con un fazzoletto rosso in testa ci accompagn in un ampio salone con il pavimento coperto da tappeti e dei cuscini tutto intorno alle pareti. Dopo l'attesa di prassi ci accomodammo contro il muro, in fondo, vicino a un anziano signore in abiti grigio tortora, con una splendida barba oro-argento. Bevemmo del caff e quindi egli inizi a rivolgermi la parola tramite la mia guida. Parlava con un tono di voce caldo e basso, senza alzare gli occhi da terra, e di tanto in tanto portava le lunghe dita marroni verso la barba, senza mai toccarla. Quando si ferm, affinch la mia guida traducesse, ci fiss con uno sguardo penetrante e mi accorsi che i suoi occhi erano blu.
In America - cos gli era stato detto - avevamo avuto un grande Sceicco, Washiton, che aveva scritto un libro che dichiarava l'indipendenza dell'America dagli Inglizi, molti anni fa. Da allora in poi noi avevamo seguito i precetti del Profeta per ci che concerne credere in un unico Dio e proibire il vino. Tutto ci era molto buono. E ora nel grande scenario europeo avevamo mandato un altro grande Sceicco, Miister Vilson, che in Quattordici Punti aveva dichiarato a Baries che tutte le nazioni sono libere, uguali e indipendenti. Anche questo era molto buono. Se questo non fosse stato il volere di Dio, Egli avrebbe creato un'unica nazione, e non molte. La nazione araba, formata da credenti che abitavano a Bagdad e Damasco, aveva con gioia aiutato gli Inglizi e i Franzesi a scacciare gli Osmanli, che erano oppressori ed ora erano decisi a mantenere la pace e ad essere amici con tutti nel mondo, secondo quanto diceva Miister Vilson. Ma gli Alleati non avevano agito seguendo le parole di Miister Vilson e neppure
secondo i principi dello Sceicco Jurij Washiton. E questo non era buono. I patrioti arabi erano stati scacciati e imprigionati dai Franzesi a Damasco e ora gli Inglizi, rompendo la parola data, stavano cercando di ridurre in schiavit il popolo iracheno. Gli Inglizi speravano di poter minacciare gli arabi di Bagdad e di Bassora e di Damasco cos come avevano minacciato il popolo hindu. Ma avrebbero scoperto che gli arabi erano di un'altra stoffa. Avevano cercato di illuderli con regni fantasma, quando anche l'ultimo dei facchini del bazar sa che Feisul e Abdullah, persino lo stesso re di Hedjaz con tutto il suo potere sulle citt sante, non ha potere alcuno fuori dalla portata delle pistole degli Inglizi. L'americano deve dire ai suoi compatrioti che il popolo iracheno continuer a lottare per la sua libert e per i principi proclamati dallo Sceicco Washitone da Miister Vilson. L'ultima rivolta era fallita perch non era stata preparata bene. La prossima volta... e la sua voce sal leggermente di tonalit. Quando ci alzammo per andar-
Scesi nei pressi di Babilonia cerano collinette e frammenti di coccio che si poteva supporre fossero resti di antichi zigurrat
cene, egli ci accompagn alla porta. Chiesi alla mia guida di domandargli del plebiscito. Il vecchio scoppi a ridere. Oh, s, avevano distribuito dei fogli nei bazar, ma erano prestampati con il voto del mandato, cos che gli ignoranti avrebbero votato per il governo senza neppure saperlo. Soltanto gli ebrei avevano votato, e qualche ignorante. E comunque, quale uomo colto, quale profondo conoscitore della legge, si sarebbe mai abbassato a votare? Oh, auto-determinazione, dove sei mai? Disavventure con un Console Tra un miraggio e la difficolt di seguire la strada tra le molte interruzioni dei corsi d'acqua, finalmente il rappresentante dell'Aquila che Grida ed io arrivammo a Samarra molto tardi, dopo aver guidato la Ford tutto il pomerig-
I VIAGGIATORI
GERTRUDE BELL
FREYA STARK
Torno ora da un tea-party con Sua Maest. stata una delle pi belle scene orientali che abbia mai visto. Il re era seduto accanto alla fontana del suo giardino, nel costume bianco e oro dei principi della Mecca
La prima cosa che vedete nella citt dei Califfi laspetto pi sordido: una strada lunga, infossata e dritta, uno squallido ibrido tra Oriente e Occidente, con la mancanza di attrattiva di entrambe
DIARIO
LA REPUBBLICA 41
1980-88
LA GUERRA ALLIRAN Per contrastare la diffusione dellislamismo sciita e le rivendicazioni iraniane sul Golfo, il governo iracheno guidato da Saddam Hussein porta il paese a una guerra lunga e molto sanguinosa. Il contrasto con i paesi arabi moderati si acuisce fino alloccupazione militare del Kuwait e alla successiva annessione.
1991
LA GUERRA DEL GOLFO Lannessione del Kuwait, condannata dalla comunit internazionale, porta dopo ripetute e inefficaci risoluzioni delle Nazioni Unite alla guerra del Golfo. Nel giro di poche settimane il ras costretto a restituire allIran i territori conquistati. Rimane irrisolta la questione curda. Gli osservatori dellOnu tentano una protezione.
2003
LATTACCO AMERICANO Il 20 marzo di questanno scatta lattacco americano sostenuto da Tony Blair. Lotto aprile gli inglesi entrano a Bassora, il giorno dopo le truppe Usa invadono Bagdad, la statua di Saddam viene abbattuta in piazza del Paradiso. Bush annuncia la fine dei combattimenti il primo maggio, a bordo della portaerei Lincoln.
LINTERVISTA
I LIBRI
STEFANO FABEI Guerra santa nel Golfo, Parma 1990 ANDR CLOT Il califfo delle Mille e una notte, Rizzoli 1991 FREDERICK FORSYTH Il pugno di Dio, Mondadori 1994 BERNARD LEWIS Il linguaggio politico dellIslam, Laterza 1996 REINHARD SCHULZE Il mondo islamico nel XX secolo. Politica e societ civile, Feltrinelli 1998 GIOVANNI BERGAMINI I datteri di Babilonia, Scheiwiller 2003 TAWFIK YOUNIS LIraq di Saddam, Bompiani 2003 P. JEAN LUIZARD La questione irachena, Feltrinelli 2003 MAGDI ALLAM Saddam. Storia segreta di un dittatore, Mondadori 2003 BOB WOODWARD La guerra di Bush, Sperling & Kupfer 2003 ALBERT HOURANI Storia dei popoli arabi. Da Maometto ai nostri giorni, Mondadori 1998
La volont di comprendere e mettere perennemente in discussione le proprie idee. Dos Passos non mai stato schiavo di alcuna ideologia, e anche quando alcuni scritti hanno sconfinato nella retorica ha manifestato grande variet di interessi. Ne sono un esempio i diari di viaggio, forse l'aspetto pi interessante di questa riscoperta. Come li avete recuperati? Abbiamo lavorato fianco a fianco con il biografo Townsend Ludington, che conserva manoscritti e lettere originali dello scrittore. I diari di viaggio raccolti in Orient Express, cos come alcune poesie scritte in Medio Oriente, erano fuori stampa dalla fine degli anni trenta. All'epoca della prima uscita nel 1927 non ebbero un grande successo, e dieci anni dopo Dos Passos, con l'editore Harper, li ripropose ridotti con il titolo Viaggio tra le guerre. Ma il risultato non cambi di molto. Come mai? Cera allora una cultura caratterizzata da una forte insularit. E poi lapproccio letterario pi da viaggiatore che narratore. Oggi lambientazione irachena arricchisce il testo di altre implicazioni. Rimane sorprendente il fatto che siano stati scritti 80 anni fa. Antonio Monda
Sopra, un portatore dacqua in Iraq nel 1920; in alto, una veduta delle rovine di Ctesiphon, in Persia, 1930
gio sulle nude distese ghiaiose della terra che i fiumi hanno devastato, dove si superano di continuo macerie di citt e di torri sbriciolate. Era quasi buio quando passammo sull'altra sponda su uno degli strani traghetti e vedemmo in lontananza la silhouette della Grande Zigurrat, come la torre di Babele delle Bibbie illustrate di una volta. Alle nostre calcagna arriv immediatamente un Consigliere, con la sua macchina roboante, per scoprire che cosa diavolo cercassimo da quelle parti. Andammo tutti alla casa del Kaimakom, dove ci diedero delle stanze arredate di recente con mobili di Maple in stile europeo e tanto chintz. La cena fu assolutamente splendida. L'acme della serata fu quando il Kaimakom, brillo per gli ardenti spiriti (alcolici che il Corano proibisce) unse le nostre teste di brillantina. Il rappresentante dell'Aquila che Grida era un uomo molto alto, che non aveva n bevuto n fumato. Sedeva dritto come un fuso, con un bicchiere intonso di arrak in mano e la brillantina gli colava sul volto mentre il Kaimakom gli fa-
ceva lo shampoo. Il Consigliere, che si era portato da casa il suo whisky personale e che si era sottomesso allegramente all'operazione, si appoggi allo schienale della sedia, rosso in viso come un tacchino. Fu una cena piacevole. Fu sulla strada del ritorno verso Bagdad, il giorno dopo, che ci perdemmo una volta per tutte. Quando sopraggiunse la notte finimmo la benzina. Ci fermammo lungo una pista che forse era una strada, da qualche parte tra il Tigri e l'Eufrate. Dopo un bel po' di inconvenienti, poich si supponeva che non fosse cos sicuro farsi cogliere fuori citt dal calare della notte, lasciammo il rappresentante dell'Aquila che Grida a mangiare un cocomero e partimmo in cerca di un chimerico villaggio nel quale, forse, avremmo potuto trovare una tanica di benzina. Andate, oh voi messaggeri, nella nazione disgregata e saccheggiata dal popolo crudele sin dagli inizi, sin da allora biasimati e calpestati, la cui terra i fiumi hanno devastato. incredibile quanto questo paese sia saturo di Bibbia, quanto queste desolate distese di fango e
questi cumuli di macerie siano isteriliti e disseccati dalle maledicenti lingue dei profeti ebraici. Bene, il servo del Console, Abdullah, ed io partimmo in cerca di una tanica di benzina. Era un uomo dalla pelle scura e dall'espressione corrucciata. Aveva una falcata lunga e rigida. Camminammo verso est, allontanandoci dalla strada in direzione di alcune deboli luci che avrebbero potuto essere quelle di un villaggio. Era strano camminare sulla superficie bucherellata della pianura. C'erano le stelle, ma non parevano dare luce alcuna. Di tanto in tanto un vento gelido e polveroso ci soffiava in volto: era un vento che non odorava di nulla. Camminammo e camminammo attraverso il vuoto da cui si erano ritratte forme e colori e odori come una lumaca si ritrae nel suo guscio. Senza dire parola
La cena fu assolutamente splendida. E la serata tocc lacme quando il kamaikom brillo di alcolici unse le nostre teste di brillantina
camminammo e camminammo. Abdullah ad un tratto con una mano mi tocc il braccio. Ci fermammo immobili. Il terreno cedette sotto i nostri piedi. Ricordai di aver visto alcune cave e calcinaie il giorno prima... Attraverso le tenebre riuscimmo a intravedere un filo di luce. Sentimmo odore di legno bruciato. Scivolando e ruzzolando scendemmo gi dal pendio dentro al fondo fangoso di qualche cosa. Abdullah and avanti e io lo seguii come meglio mi riusc. Ci trovammo davanti a una fornace accesa. Il fumo vortic intorno a noi. Non avendo trovato nessuno, ci arrampicammo e tornammo di nuovo al livello della pianura. Iniziammo a sentire dei cani randagi abbaiare. Quando ci avvicinammo al villaggio, i cani sentirono il nostro odore e ci vennero incontro. L'intera muta ulul. Raggiungemmo alcune capanne di fango e camminammo tra di esse, con i cani che ci facevano le feste e ci leccavano i talloni. Un vecchio si affacci assonnato da un uscio e ci mostr la pista per Kazimain. Per molto tempo
PAUL MORAND
AGATHA CHRISTIE
Bagdad una citt senza carattere, dove i turchi hanno fatto urbanistica a colpi di cannone, ma la sua situazione sul Tigri infiocchettato di palmeti e serrato dai palazzi di Nabuccodonosor veramente bella
Unarteria affollata, piena di auto che strombazzavano, gente che urlava, merci europee in vendita nei negozi, energiche sputate precedute da gracchianti raspamenti di gola
seguimmo la strada finch questa scomparve, lasciandoci ancora una volta sperduti sulla frastagliata superficie della pianura. La faccenda era deprimente. Pass forse un'altra ora prima che ci ritrovassimo a camminare lungo i binari della ferrovia. La buona vecchia ferrovia di Bagdad! Doveva trattarsi della Willimantic Air Line. Alla fine raggiungemmo una stazione. Era buio, ma da l partiva una strada verso est. La strada passava attraverso un bivacco Sepoy. Al suono smorzato di flauti e tamburi i soldati ballavano, saltando tra i fal accesi dalle alte fiamme. "Kazimain", mi disse Abdullah, mettendomi un braccio sulle spalle e protendendo l'altro verso l'orizzonte. A Kazimain demmo dei colpi da svegliare i morti alle porte del Consolato Persiano. Finalmente apparve sull'uscio il Console in persona, in babbucce e seguito dai servitori che portavano lampade accese. Dovette pensare che i perfidi Inglizi fossero arrivati per assassinarlo. Quando seppe del guaio capitato al suo collega dell'Aquila che Grida fece un gesto brusco con la mano e ordin che fosse preparata la sua limousine. Corremmo lungo la strada per portare soccorso al Console lasciato a piedi e ci fermammo soltanto quando la strada fin sul ciglio di una profonda voragine. L'autista del console persiano si prese la testa tra le mani. Non poteva andare oltre. E cos la missione di soccorso dovette procedere a piedi, di nuovo, procedendo a fatica tra burroni e crepacci, finch spossati e ciascuno con una tanica di benzina in mano non arrivammo di nuovo alla fornace accesa. Infine trovammo le tracce della Ford su una pista. Gridammo, lanciammo gorgheggi simili a quelli dello jodel. La muta di cani randagi ci rispose, in lontananza, dall'orizzonte. Abdullah raccolse una scorza di cocomero. La macchina era sparita. Sforzammo gli occhi, per guardarci introno alla luce delle stelle. S, aveva il marchio del cocomero che il Console Sahib stava mangiando mentre lo lasciavamo. La macchina era sparita, forse portata via da qualche predone. Abdullah si accovacci sul ciglio della strada. Avrebbe atteso fino al mattino. Lo lasciai accanto a due taniche di benzina e mi avviai a piedi verso Bagdad. Camminare lungo le piste polverose, concentrati a seguirne i solchi, come camminare attraverso un sogno che al mattino non si ricorda pi. La moltitudine di stelle sconosciute. La landa, cos buia e vuota rispetto al cielo. Una distesa affollata di vuoto. Sotto il silenzio vibra il rumore, pronto a deflagrare nel furioso abbaiar dei cani randagi. Terra che adombra con le sue ali... nazione disgregata e saccheggiata, la cui terra i fiumi hanno devastato. Copyright 1927, 1955 by John Dos Passos. Traduzione di Anna Bissanti
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ALVOHXEBbahaajA CHDEDXDQDL
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Lunga giornata di riunioni a Palazzo Chigi. Luned il varo della Finanziaria e lincontro con i sindacati. An e Udc: resta il problema politico di Bossi
DIARIO
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UNA MAGGIORANZA IN STATO DI CRISI
MASSIMO GIANNINI
ON un compromesso tardivo e pasticciato sulla Finanziaria e sulle pensioni, quello che doveva essere un esecutivo di legislatura dichiara virtualmente il suo stato di crisi. una crisi in senso politico: il centrodestra non pi una coalizione, ma un cartello di partiti che hanno culture inconciliabili e obiettivi incompatibili. Non ancora una crisi in senso tecnico: c una maggioranza parlamentare, c un primo ministro in carica. Ma da oggi in poi diventa evidente che ogni momento e ogni pretesto pu essere fatale, per trasformare la dissoluzione politica dellalleanza nella caduta effettiva del governo. SEGUE A PAGINA 17
ROMA Nove ore di faccia a faccia a Palazzo Chigi e la maggioranza trova un compromesso che permette di sbloccare Finanziaria e condono edilizio, e, contemporaneamente, di far partire il processo di riforma delle pensioni. Luned gli incontri con le parti sociali sulla delega previdenziale (il confronto si concluder prima del 3 ottobre), poi il Consiglio dei ministri che dovr varare la legge di bilancio: conterr probabilmente aumenti per sigarette e alcolici. Sulle pensioni il governo vuole intervenire imponendo linnalzamento dellet contributiva a partire dal 2008: ci si potr ritirare dal lavoro solo con 40 anni di contributi oppure con 65 anni di et per gli uomini e 60 per le donne. Si tratta ancora per chi invece gi in regime contributivo con la riforma Dini del 1996. DE GENNARO e PETRINI ALLE PAGINE 10 e 11
Dopo le rivelazioni di Repubblica il deputato forzista dice: Sono io il burattinaio, non voglio creare difficolt a Berlusconi
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Taormina: Mi dimetto. LUlivo a Pisanu: chi sono i mandanti?
LA POLEMICA
LINTERVISTA
I sospetti del presidente della commissione parlamentare: non posso escludere nulla
DOSSIER
Tra i monasteri blindati del Tibet. Il Dalai Lama: devono darci pi libert
Rizzoli romanzo
In Tibet la battaglia sul Panchen Lama, la seconda autorit spirituale buddista, diventata sinonimo di resistenza. I monaci non vogliono accettare quello che Pechino ha prescelto e continuano ad adorare il loro, che il governo cinese ha invece incarcerato e non si sa neppure dove sia. Cos i luoghi di culto buddisti sono sempre pi sotto controllo. E continua la protesta del Dalai Lama che manda un messaggio a Pechino: Non vogliamo lindipendenza, ma dateci la libert. ALLE PAGINE 14 e 15
CON REPUBBLICA
ACHILLE PI VELOCE.