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Art. 2047. Danno cagionato dall'incapace.

In caso di danno cagionato da persona incapace di intendere o di volere, il risarcimento dovuto da chi tenuto alla sorveglianza dell'incapace salvo che provi di non aver potuto impedire il fatto. Nel caso in cui il danneggiato non abbia potuto ottenere il risarcimento da chi tenuto alla sorveglianza, il giudice in considerazione delle condizioni economiche delle parti, pu condannare l'autore del danno a un'equa indennit. Es: se bimbo di 2 anni butta un vaso gi dalla finestra e colpisce un passante, la madre non rsponde ex art. 2048 perch il bimbo (minore di 14 anni e quindi incapace di intendere) non pu compiere fatto illecito, al massimo un danno, cos si applica il 2047. Il genitore risponde per il danno, non c imputazione del fatto illecito. La resp. esclusa solo quando venga provato che il danno era inevitabile nonostante la diligente sorveglianza. Art. 2048. Responsabilit dei genitori, dei tutori, dei precettori e dei maestri d'arte. Il padre e la madre, o il tutore, sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei figli minori non emancipati o delle persone soggette alla tutela, che abitano con essi. La stessa disposizione si applica all'affiliante. I precettori e coloro che insegnano un mestiere o un'arte sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei loro allievi e apprendisti nel tempo in cui sono sotto la loro vigilanza. Le persone indicate dai commi precedenti sono liberate dalla responsabilit soltanto se provano di non avere potuto impedire il fatto. E' invertito l'onere della prova, il genitore deve provare di non aver potuto impedire il fatto; provando di aver impartito al figlio uneducazione idonea a non compiere fatti illeciti (culpa in educando). Necessaria la coabitazione del padre, madre o tutore perch sorga la responsabilit. La resp. del precettore solidale con quella dellallievo; e una resp. solidale pu sorgere anche a carico del genitore per violazione del dovere di educazione. Ai fini dellesonero non sufficiente dimostrare il carattere improvviso della condotta ma occorre altres che sia del tutto imprevedibile. Art. 2049. Responsabilit dei padroni e dei committenti. I padroni e i committenti sono responsabili per i danni arrecati dal fatto illecito dei loro domestici e commessi nell'esercizio delle incombenze a cui sono adibiti. Non c' prova liberatoria, c' resp. oggettiva. La ratio della norma risulta da 2 profili: della garanzia nei confronti del terzo danneggiato, e del vantaggio che il committente trae dallattivit del commesso, che giustifica appunto laccollo della garanzia. Sembra che sia lintensit della subordinazione a determinare la sussistenza del rapporto prepositorio; nel senso che le caratteristiche del rapporto siano tali, da configurare lattivit del preposto come strumentale rispetto allutilizzazione che ne opera il preponente (Ruffolo). Si spiega cos come il rapporto di appalto non determini preposizione.

Art. 2050. Responsabilit per l'esercizio di attivit pericolose. Chiunque cagiona danno ad altri nello svolgimento di una attivit pericolosa, per sua natura o per la natura dei mezzi adoperati, tenuto al risarcimento, se non prova di avere adottato tutte le misure idonee a evitare il danno. E' l'ipotesi pi vicina alla resp. oggettiva ma non pura. Sono attivit pericolose:

i lavori stradali (dal 2003) produzione e vendita di tabacchi lavorati (dal 2009) attivit di produzione farmaci sport pericolosi organizzazione evento calcistico attivit di maneggio: se accoglie esperti si applica il 2052, se accoglie inesperti si applica il 2050 trattamento dati personali Art. 2051. Danno cagionato da cosa in custodia.

Ciascuno responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito. Il custode non necessariamente il proprietario ma colui che ha il governo della cosa. Il danno si considera cagionato dalla cosa quando prodotto da essa per effetto di un dinamismo intrinseco della cosa, mentre lart 2043 sarebbe applicabile ogni qual volta i danni derivino non dalla res in s ma da un comportamento, anche omissivo, del detentore. Resp. Civile della PA per danno da insidia (buca nell'asfalto non visibile dell'utente) o da danno di beni propriet dello Stato. Per anni si negata l'applicazione dell'art. 2051 alla PA. Quindi il danneggiato doveva provare il dolo/colpa della PA ex art. 2043. La teoria tuttavia non ancora dominante. Per le cose inerti bisogna valutare l'aspetto relazionale con le persone. Il bene lasciato l senza protezione ha causato il danno.

Art. 2052. Danno cagionato da animali. Il proprietario di un animale o chi se ne serve per il tempo in cui lo ha in uso, responsabile dei danni cagionati dall'animale, sia che fosse sotto la sua custodia, sia che fosse smarrito o fuggito, salvo che provi il caso fortuito. Art. 2053. Rovina di edificio. Il proprietario di un edificio o di altra costruzione responsabile dei danni cagionati dalla loro rovina, salvo che provi che questa non dovuta a difetto di manutenzione o a vizio di costruzione.

Art. 2054. Circolazione di veicoli Il conducente di un veicolo senza guida di rotaie obbligato a risarcire il danno prodotto a persone o a cose dalla circolazione del veicolo, se non prova di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno. Nel caso di scontro tra veicoli si presume, fino a prova contraria, che ciascuno dei conducenti abbia concorso ugualmente a produrre il danno subto dai singoli veicoli (1). Il proprietario del veicolo o, in sua vece, l'usufruttuario o l'acquirente con patto di riservato dominio, responsabile in solido col conducente, se non prova che la circolazione del veicolo avvenuta contro la sua volont. In ogni caso le persone indicate dai commi precedenti sono responsabili dei danni derivati da vizi di costruzione o da difetto di manutenzione del veicolo. La giurisprudenza ha ampliato lapplicabilit del 2054 ai danni che la circolazione del veicolo cagiona alle persone che, a qualunque titolo, viaggiano a bordo del veicolo. Ove il trasporto sia avvenuto in base al titolo contrattuale, con la resp. ex 2054 concorre quella contrattuale ex art. 1681 a carico del vettore. La resp. del proprietario garantita dallobbligo di assicurazione, che comprende la resp. per i danni cagionati ai terzi trasportati. Il fondo di garanzia consente il risarcimento dei danni alle persone, cagionati da veicoli non identificati, o non assicurati, o assicurati da imprese in stato di insolvenza

Art. 2055. Responsabilit solidale. Se il fatto dannoso imputabile a pi persone, tutte sono obbligate in solido al risarcimento del danno. Colui che ha risarcito il danno ha regresso contro ciascuno degli altri, nella misura determinata dalla gravit della rispettiva colpa e dall'entit delle conseguenze che ne sono derivate. Nel dubbio, le singole colpe si presumono uguali.

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