You are on page 1of 28

Knjievni pokreti i autori u Italiji od Arkadije do verizma

'600 Barocco Controriforma '700 Rococ Arcadia Illuminismo Poesia Giovanni Battista Marino Neoclassicismo Arcadia, Metastasio Giuseppe Parini (satira antinnobiliare) Commedia Pietro Arentino Angelo Beolco il Ruzzante il Lasca il Gelli N. Machiavelli Tragedia Commedia dell'arte Gian Giorgio Trissino Luigi Alamani Pietro Arentino Melodramma Dramma storico (Tragedia storica) Poema eroico Romanzo Giovanni Rucellai Nasce il melodramma Arcadia, Metastasio Alessandro Manzoni Torquato Tasso L'esordio del romanzo Vittorio Alfieri Vincenzo Monti Carlo Goldoni '800 Risorgimento Romanticismo Naturalismo Verismo (Realismo) Ugo Foscolo Alessandro Manzoni Giacomo Leopardi Giosu Carducci

Prosa epistolare Ultime lettere di Jacopo Ortis Ugo Foscolo Romanzo di formazione Continua

Alessandro Manzoni (romanzo storico) Giovanni Verga Federico de Roberto

Novella Scrittura filosofica e scientifica Storiografia e critica letteraria

Giambattista Basile Giordano Bruno Tomasso Campanella Galileo Galilei

Continua

Ludovico Antonio Muratori Pietro Giannone Giambattista Vico

Francesco de Sanctis

Coordinate storico culturali nel '700. Dal Rococ allIlluminismo al Neoclassicismo.

Questo periodo comprende gli anni dalla fine del '600 fino alla fine del '700 ed e segnato dal rifiuto delle stravaganze e degli eccessi barocchi. In questo periodo si pu parlare di due fasi diverse. 1. Il periodo fino alla meta del '700 che caratterizzato dal recupero del classicismo il quale avviene tramite un tentativo di restaurare il buon gusto da parte di una nuova generazione di intellettuali che propugnava il ritorno alla poesia leggera ed elegante e del argomento bucolico. Alla corte del re di Francia Luigi XIV si sviluppa un movimento preminentemente artistico che continua anche nei primi decenni del regno di Luigi XV. Questo movimento viene chiamato il Rococ ed e basato sull'uso di forme sinuose gi care al Barocco e da le proporzioni ridotte o addirittura minime (uno degli ideali del Rococ e proprio la miniatura). Col Rococ vengono esaltati i raffinati particolari tanto da ottenere alcuni dei risultati pi notevoli proprio nell'ambito dei mobili e dei soprammobili. 2. Dalla fine degli anni '30 si sviluppa una nuova corrente del pensiero chiamata Illuminismo. Questa corrente nasce in Francia ma ben presto assume delle dimensioni europee. Si fonda sul libero pensiero, cio sulla volont di servirsi della ragione per una conoscenza senza limiti. Il moto dell'Illuminismo e sapere aude (che significa osa sapere, prova a sapere, butta ti a sapere). Illuminismo religioso. E e la fortemente cultura contrario all'assolutismo favorisce nelle politico arti e ma illuministica

reinterpretazione del concetto del bello (questo e l'oggetto di studio della disciplina chiamata l'estetica). Illuminismo si lega anche ad una nuova interpretazione del classicismo ovvero una rivisitazione razionalistica della classicit la quale era sentita come non recuperabile se non al livello ideale. Di conseguenza l'obiettivo era la ricostruzione degli ideali di una nuova classicit. Invece per quanto riguarda l'arte e la letteratura dalla seconda meta del '700 si parla

del Neoclassicismo il quale dimostra un nuovo interesse per le forme armoniche e perfette. Il Neoclassicismo in Italia viene avviato dalla scoperta di opere antiche fino a quel momento sconosciute (gli scavi dei Pompei iniziati dal 1738). Questa riscoperta dell'arte classica si scontra con la frivola vanit del Rococ. Il pi grande rappresentante del Neoclassicismo e lo scultore Antonio Canova (Amore e Psiche). In Germania negli anni '700 e '800 si sviluppa anche il movimento dello Sturm und Drang (Tempesta e Impeto) che viceversa sostiene il rifiuto dei canoni tanto da essere considerato una forma di Protoromanticismo.

Il '700 dal punto di vista economico, politico, filosofico e tecnico Dal punto di vista economico il '700 e il secolo di grande espansione economica e demografica. Il principale motore dell'economia fino alla meta del '800 rimane l'agricoltura. Dal punto di vista politico nel '700 diminuisce la potenza spagnola e si va incontro della lotta tra Francia, Austria, Inghilterra, Prussia e Russia per la predominazione in Europa. In Inghilterra ha avvio la rivoluzione industriale (la meccanizzazione delle attivit produttive cominciando dai settori tessile e metallurgico) che di diffonder in Europa nel corso del '800. Alla fine del '700 la Francia con la rivoluzione in 1789 impegner l'Europa in una serie di guerre che cambieranno il volto degli stati europei e le coscienze dei popoli. Da questa rivoluzione nasce la societ moderna dove viene riconosciuta l'uguaglianza degli uomini ed esistenza dei diritti e doveri. Sul piano filosofico invece il '700 da vita a una grande stagione intellettuale dalle cui conquiste non sar pi possibile tornare indietro. Al primo posto viene messa la lotta contro i pregiudizi. Il '700 anche il secolo della nascita delle scienze umane (l'antropologia, lo studio del linguaggio, studi sullorigine della religione, ecc.) la quale sar favorita da viaggi in terre lontane. Insieme con sempre pi forti cambiamenti sociali si assiste a una

riorganizzazione della conoscenza la quale esce dai tradizionali vincoli umanistici per poter proporre un'idea dell'intero sapere umano fondato sulle scienze. Il risultato di questi studi e l'Enciclopedie (un lavoro monumentale in 17 volumi del filosofo Denis Diderot e di matematico Jean Baptiste d'Alembert pubblicato tra 1751 e 1772). Questa enciclopedia doveva essere una somma di tutte le conoscenze dell'uomo nei vari campi del sapere. In questo secolo comincia a diffondersi la figura dellintellettuale moderno il quale vive del proprio lavoro scrivendo per diverse riviste. Nel corso del '700 la sua fisionomia viene sempre pi definita e lui diventa divulgatore delle nuove idee che si basano su una conoscenza scientifica e sull'elaborazione del sapere. Sul piano della tecnica il '700 e il secolo della cosiddetta rivoluzione industriale. L'immissione in un settore del ciclo produttivo di una serie di invenzioni tecniche che determina l'innovazione tecnologica produce un effetto a catena che parte a perfezionare i settori contigui con l'aumento della velocit di produzione. Illuminismo Il termine deriva dal francese lumieres che significa lumi (i luci) e si riferisce all'intenzione di portare la luce della ragione in ogni ambito del pensiero e della vita sociale sconfiggendo i pregiudizi e le consuetudini irrazionali e ingiuste. La societ umana viene sottoposta a una revisione critica dei periodi storici come il Medioevo nei quali avrebbero dominato le barbarie. I maggiori centri di diffusione dell'Illuminismo in Italia sono Milano e Napoli. A Milano opera il conte Pietro Verri il quale fonda l'Accademia dei Pugni aperta ai problemi di attualit e utilit sociale nell'attuale si discute delle ultime novit nella cultura francese. Ancora pi famoso di Pietro e suo fratello Alessandro Verri con il quale fonda il giornale Il caff il quale viene pubblicato dal 1764 al 1766. Questo giornale trattava vari temi dalla medicina alla filosofia e poi alla letteratura e anche agricoltura. Con tempo questo giornale diventa il pi importante periodico italiano per la diffusione dell'Illuminismo. Altre opere importanti di Pietro

Verri sono Meditazioni sull'economia politica e Discorso sull'indole del piacere e del dolore. Un altro membro dell'Accademia e Cesare Beccaria, autore di una delle pi importanti opere dell'Illuminismo europeo Dei delitti e delle pene (1764). In quest'opera viene dimostrato come la tortura e la pena di morte siano illegittime e inutili e come base del sistema giudiziario viene posto il principio dell'utilit sociale. Il caposcuola dell'Illuminismo napoletano Antonio Genovese (ha scritto Lezioni di commercio). Un altro rappresentante dell'Illuminismo a Napoli era Ferdinando Galliani che ha scritto il trattato Della moneta.

Il melodramma nel '700 Melodramma un genere molto fortunato (come il romanzo) nel '600: nelle rappresentazioni sceniche gli intermezzi musicali erano diventati pi importanti perch particolarmente apprezzati da un pubblico svogliato. Melodramma nasce a Firenze (come tentativo di resuscitare l'unit tra versi e musica) della Camerata dei Bardi promossa da Giovanni Bardi che raccolse intorno a se un cenacolo di letterati e musicisti: ebbe fra i suoi obiettivi principali quello di proporre un nuovo tipo di canto capace di muovere gli affetti, di commuovere. In opposizione alla polifonia (canto a pi voci) sin allora diffuso, il gruppo fiorentino, rifacendosi ai modelli greci, indico nel canto di tipo monodico (canto per una voce sola) l'unica forma capace di esprimere i concetti dell'animo. Fra gli autori pi celebri va ricordato Claudio Monteverdi (una delle sue opere pi fortunate Orfeo sul testo di Alessandro Striglio). In altri centri il melodramma presenta tratti assai diversi da quelli fiorentini (p. es. A Roma l'esperienza teatrale fu sottoposta a rigorose forme di

controllo o utilizzata come mezzo di politica culturale e religiosa) ecco perch scompare nel '800. Il '700 il secolo del grande trionfo del melodramma (o opera in musica) di stile italiano, che conquista tutte le corti europee. Aveva acquisito una fastosit scenica che mirava a colpire lo spettatore con le realizzazioni sceniche e il virtuosismo. All'inizio del secolo l'opera e in mano ai cantanti, che utilizzano le arie come momenti per mostrare il loro virtuosismo e impongono ai musicisti le loro esigenze, senza preoccuparsi ne della verosimiglianza della recitazione ne dell'organicit musicale. Un miglioramento si ha con i libretti di Apostolo Zeno (1668 1750) e Pietro Metastasio (1668 1782) che portano a una maggiore unitariet e verosimiglianza drammatica e sottraggono i testi alle manipolazioni dei musicisti e dei cantanti.

Accademia dell'Arcadia Nel 1655 la regina Cristina di Svezia, dopo aver rinunciato al regno e alla fede luterana, si trasferisce a Roma sotto la protezione del papa Alessandro VII. Cristina ricostituisce da subito l'Accademia Reale da lei precedentemente fondata a Stoccolma, dandole degli indirizzi che tendono a promuovere una rinascita classicistica, con l'invito di imitare i secoli di Augusto e di Leone X. L'attivit dell'Accademia Reale si interrompe con la morte della regina nel 1689, ma il 5 ottobre 1690 un gruppo di 14 letterati, riunito nei giardini di San Pietro in Montorio, da vita all'Accademia dell'Arcadia. Tra i fondatori vi sono Giovan Maria Cresimbeni, Gian Vincenzo Gravina, Giovan Battista Felice Zappi.

Il nome deriva dalla regione interna della Grecia, mitica culla della poesia pastorale. Al mondo pastorale sono ispirati anche i nomi che i membri devono adottare, seguiti da un cognome di carattere geografico che rimanda a un luogo, vero o immaginario, sul quale essi avrebbero giurisdizione. Il luogo delle riunioni chiamato Bosco Parrasio, il bosco sacro ad Apollo. L'insegna dell'Accademia la siringa (strumento musicale formato da una serie di canne) di Pan e il protettore Gesu Bambino. Il primo custode Cresimbeni, che resta in carica fino alla morte nel 1728. L'Arcadia la prima Accademia a carattere nazionale che unisce in un programma comune di rinnovamento centri culturali sparsi per tutta la penisola. Ben presto, tuttavia all'interno dell'Arcadia si verifica una frattura tra Gravina e Cresimbeni. Gravina, dotato da una pi robusta cultura filosofica, intende seguire l'esempio degli autori greci e di Dante all'insegna di un classicismo rigoroso. Cresimbeni propone invece per un petrarchismo secondo le regole del buon gusto e un'idea di poesia idillica ed elegante. Uno scontro causato da un problema procedurale da origine nel 1711 a una scissione. La poesia arcadica soprattutto poesia d'occasione e di intrattenimento. Genere privilegiato quello della lirica, legata a ricorrenze come matrimoni, monacazioni e decessi o ispirata a ritratti muliebri e schermaglie amorose. I componimenti sono recitati nel corso delle riunioni e sono accompagnati dalla musica e dal canto. La recita e l'elemento indispensabile alla performance arcadica, che si svolge all'interno di una scena piuttosto stilizzata rappresentante boschi, prati e ruscelli abitati da pastori e pastorelle intenti a cantare le proprie pene d'amore, la gelosia, la lontananza, ecc. Si rinnova con l'Arcadia il modello della poesia pastorale che aveva avuto una grande tradizione nella letteratura italiana da Sannazaro e Guarini e con esso l'uso del metro pastorale per eccellenza, l'egloga. Tra le forme metriche pi amate la canzonetta anacreontica composta di strofe brevi, con i versi di solito settenari e ottonari, di combinazione molto libera e di ritmo marcato, spesso accompagnata da musica. Tra i poeti pi notevoli della prima fase dell'Arcadia ricordiamo:

Eustachio Manfredi (1674 1739), Giovan Battista Felice Zappi (1669 1719) (le Rime).

Alla fase successiva appartengono: Pietro Metastasio, Paolo Rolli (1687 1765) (le Rime), Carlo Innocenzo Frugoni (1692 1768).

Arcadia e Metastasio. Gli arcadi pi noti. Maggiori ambizioni nutrirono i due poeti pi noti dell'Arcadia Carlo Innocenzo Frugoni e Ludovico Savioli. Carlo Innocenzo Frugoni nacque a Genova nel 1692 fu abate e poeta di corte a Parma presso i Borbone. Mori nel 1768. Tento tutte le maniere della letteratura arcadica e venne considerato dai contemporanei quasi un miracolo di abilita letteraria. Fu un esperto artefice della lingua e del verso. Pero anche per Frugoni il meglio bisogna cercarlo nelle canzonette d'amore e di corteggiamento dove i temi tradizionali della bellezza che fugge e del contrasto fra illusione e realt, ritornano con il tono della galanteria madrigalesca. Ludovico Savioli (1729 1804) fu autore degli Amori, nei quali si rappresentano i vari aspetti del costume galante settecentesco. C' qualcosa di Giuseppe Parini in questi suoi versi. Vi manca il giudizio morale di Parini, ma c' un'eleganza armoniosa e la capacita di contemplare il mondo con un sentimento misto di distacco e di compiaciuta partecipazione.

Il maggiore arcade: Pietro Metastasio

Il maggiore poeta dell'Arcadia fu Pietro Metastasio perch aveva dato con la sua opera quella letteratura decorosa che i contemporanei attendevano, venendo incontro alle diverse esigenze che si erano formulate nelle discussioni del tempo. Si concilia nei suoi melodrammi la simpatia per G. B. Marino con l'insegnamento del Gravina, che gli diede in senso della disciplina e l'amore dei classici: come vi si concilia anche l'esperienza della tradizione letteraria italiana con quella del teatro francese, che gli offerse lo schema dei suoi conflitti drammatici fondati su un contrasto tra passione e dovere, tra passione e passione. Quei contrasti rimangono in lui uno schema, un pretesto e un appoggio per le effusioni sentimentali, e la loro soluzione scaturisce sempre da un dato esterno, da un deus ex macchina. Metastasio fu tanto popolare che ottenne l'unanime riconoscimento di tutta l'Europa. In Metastasio l'Arcadia ha la sua prova migliore: nella direzione dell'estenuamento della parola in musica nel ritorno alla tradizione classica nell'assorbimento del razionalismo trionfante in Europa nel rispecchiamento di una societ elegante, moderna e svenevole nell'elaborazione del linguaggio e della tecnica e nella ricerca della semplicit che rende popolari le sue arie e i suoi versi pure costruiti con un sapientissimo artificio formale.

Biografia: Pietro Metastasio Pietro Trapassi nacque a Roma nel 1698. Il suo protettore e maestro Gian Vincenzo Gravina gli grecizzo il cognome in Metastasio. Metastasio con Gravina intraprese gli studi umanistici. Nel 1718 entro in Arcadia e di distinse per la facilita della sua produzione poetica.

Ma le porte della fama e degli onori gli furono aperte da una celebre cantante dell'epoca, Marianna Bulgarelli. Per lei scrisse nel 1724 il melodramma Didone abbandonata, che ebbe un enorme successo. Seguirono: il Siroe, il Catone in Utica, l' Ezio, la Semiramide riconosciuta, l' Alessandro nelle Indie, l' Artaserse. Nel 1730 fu chiamato a sostituire Apostolo Zeno nell'incarico di poeta presso la conte di Carlo VI a Vienna. Il primo decennio del soggiorno viennese (dal 1730 al 1740) coincise con il periodo pi fervido della sua vena poetica. Allora egli compose i suoi melodrammi migliori: l' Olimpiade, il Demotoonte, il Demetrio, l' Adriano in Siria, la Clemenza del Tito, l' Achile in Sciro, il Ciro riconosciuto, il Temistocle, l' Attilio Regolo. Dopo il 1740 la sua vena si va esaurendo e, anche se scrive alcuni melodrammi notevoli (l'Antigone, l'Ipermestra, il Ruggero, ecc.) tenta piuttosto a ripiegarsi sull'esame dei principi teorici della sua arte, con la Poetica d'Orazio tradotta e commentata, l'Estratto della Poetica di Aristotele con le considerazioni su la medesima, le Osservazioni sul teatro greco. Mori nel 1782.

Il gusto melodrammatico (la riforma del melodramma) L'arte del Metastasio tutt'altro che immediata e spontanea come potrebbe far credere la facilita e la scorrevolezza dei suoi versi e del suo linguaggio. Metastasio si pone consapevolmente il problema della riforma del melodramma di dare dignit artistica e severit morale ad un genere che aveva tanto pi successo tra il pubblico quanto pi era screditato presso gli intellettuali e i letterati. Prima di Metastasio, Muratori, Gravina, Cresimbeni, Maffei e il musicista Benedetto Marcello avevano condannato il melodramma come genere ibrido nel quale diveniva sempre maggiore il peso della musica e sempre pi invadente l'esigenza scenica e spettacolare.

10

Apostolo Zeno, poeta cesareo tra il 1718 e il 1728, aveva tentato di dar dignit tragica ed eroica ai suoi melodrammi; ma la sua riforma era soltanto intellettuale e non era appoggiata da un autentico temperamento poetico. Metastasio, invece, riprende l'idea che il melodramma e la riproduzione moderna dell'antica tragedia greca; proprio perch moderno non ritiene che debba essere troppo strettamente legato alle regole aristoteliche; interpreta quindi liberamente le unita di tempo, di luogo e di azione, introduce il lieto fine, interpreta in senso melodrammatico il concetto di catarsi.

Giuseppe Parini Nasce nel 1729 a Bosisio, in Brianza, come l'ultimo dei dieci figli di un piccolo commerciante di seta. Una vecchia prozia, morendo, gli lascia un'eredita a patto che segua la carriera sacerdotale. Parini si trasferisce a Milano e frequenta le scuole dei barnabiti arrivando a prendere gli ordini nel 1754. Nel 1752 pubblica la prima raccolta poetica, Alcune poesie di Ripano Eupilino, nome da lui assunto in Arcadia (anagramma del Parino) e dal nome latino del lago di Pusiano (Eupili). Quel volume vale al poeta l'ammissione dell'Accademia dei Trasformati, alla quale collabora con componimenti poetici e scritti in prosa, tra i quali Dialogo sopra la nobilt (1757) e il Discorso sopra la poesia (1761). Nel 1754 diviene precettore dei figli del duca Gabrio Serbelloni, incarico che gli permette entrare in contatto con gli esponenti della nuova cultura francese dell'Illuminismo. Il servizio preso i Serbelloni si interrompe nel 1762 a causa di un diverbio con la duchessa. Tra il 1763 e il 1768 Parini passa ad occuparsi della formazione di Carlo Imbonati per il quale scrive l'ode L'educazione (1764). La pubblicazione del Mattino (1763) e del Mezzogiorno (1765) procura a Parini una certa forma e la nomina nel 1768 a poeta del Regio Teatro

11

Ducale. In questa veste produce alcuni testi teatrali, tra i quali l'Ascanio in Alba (1771), musicato da Mozart. Nel 1769 Parini diventa direttore della Gazzetta di Milano. Nello stesso periodo viene nominato il professore nelle Scuole Palatine. Sono anni nei quali Parini sviluppa la collaborazione con artisti di ispirazione neoclassica, partecipando all'ideazione di cicli pittorici e di nuovi edifici, come il Teatro alla Scala. Nel 1791 esce la raccolta delle Odi. All'arrivo dei francesi a Milano, nel 1796, Parini e chiamato a un incarico per la Municipalit ma non riesce a collaborare positivamente con quelli che considera invasori. Debole di salute e afflitto da una progressiva cecit, muore il 5 agosto 1799, pochi mesi dopo il ritorno degli austriaci a Milano, da lui salutato con un sonetto, senza essere riuscito a portare a termine la stesura finale del Giorno.

Il Giorno Parini lavora a lungo alla sua opera pi importante, Il Giorno, lasciandola tuttavia incompiuta. La storia redazionale del Giorno molto complessa sul piano tipologico, perch durante la sua vita il poeta pubblica soltanto due poemetti in endecasillabi sciolti, il Mattino (1763) e il Mezzogiorno (1765). Secondo il progetto originario, avrebbe dovuto seguire un terzo poemetto intitolato La Sera, ma Parini decide successivamente di farne un unico poema, dal titolo Il Giorno, diviso in quattro parti: il Mattino, il Meriggio, il Vespro e la Notte. Ci comporta una profonda revisione dei due poemetti gi dati alle stampe, che subiscono aggiunte e modifiche stilistiche. In particolare, la parte finale del Mezzogiorno va a costituire quella iniziale del Vespro, che rimane incompiuto e poco elaborato. Non giunge a compimento neppure la Notte, alla quale Parini lavora a lungo. Il Giorno vede la luce solo nel 1801, ad opera di un allievo di Parini,

12

Francesco Reina, che pubblica in maniera arbitraria i manoscritti del poeta. Su quest'edizione non autoriale Parini viene letto per tutto l'Ottocento. I due poemetti degli anni Sessanta hanno una forte connotazione satirica e sfondo moralistico, che aveva caratterizzato la produzione di Parini nell'ambiente dei Trasformati. Parini si finge un precettor d'amabil rito, cio maestro di amabili costumi, che vuole insegnare a un giovin signore aristocratico come debba trascorrere piacevolmente la giornata. Attraverso questo escamotage Parini si mette in rilievo, ridicolizzando e censurandoli, tutti gli aspetti di vacuit e di parassitismo della nobilt contemporanea, priva ormai di una funzione sociale produttiva. L'ironia e tutta espressa con un linguaggio elegante e classicistico, che nei momenti migliori fonde in un perfetto equilibrio la cifra satirica e quella lirica. Il poemetto segue dunque le attivit del nobile al suo risveglio, dalla toletta alla colazione, fino al momento in cui esce di casa in carrozza per andare a pranzo, dove incontrer la dama di cui e cicisbeo (o cavalier servente), cio colui che, secondo le consuetudini nobiliari del tempo, accompagna e serve pubblicamente la giovane sposa di un altro nobile. Nel Mezzogiorno entra in scena la dama che scambia effusioni con il giovin signore nell'indifferenza del marito e vi si svolge il rito sociale del banchetto. Gli inserti pi notevoli sono la favola del Piacere, che spiega l'ordine della divisione tra nobili e plebei con una maggiore disposizione dei nobili alla sensibilit e al godimento, e l'episodio della vergine cuccia, che rivela di disprezzo nutrito dalla nobilt verso i servitori plebei. Il Vespro consiste di circa 350 versi comprendenti la parte finale del Mezzogiorno, con la passeggiata delle carrozze, e una trattazione del tema dell'amicizia, che ridotta a vuota formalit nel mondo superficiale dei nobili. La Notte costituita da 673 versi raggiunge alcuni dei vertici della poesia pariniana e presenta tratti originalmente neoclassici.

13

Il poemetto giocato sull'opposizione luce tenebre: la nobilt infatti contrappone alla tenebre della notte le luci sfavillanti dei saloni da ballo e da gioco, mentre vediamo il signore e la dama partecipare a un sontuoso ricevimento popolato da un gran numero di personaggi impegnati nelle attivit pi fatue (contrapposizione: i nobili e i poveri).

Carlo Goldoni Nacque a Venezia nel 1707, primogenito di un medico. Nel 1731 si laurea in giurisprudenza e inizia a esercitare la professione a Venezia. Per contemporaneamente tenta diversi generi, dai drammi per musica agli intermezzi comici e alle tragicommedie. Nel 1734 assume l'impegno di scrivere testi per il Teatro di San Samuele a Venezia. Subito ottiene un discreto successo con la tragicommedia in versi Il Belisario. Nel carnevale del 1739 si recita a San Samuele la prima commedia goldoniana, il Momolo cortesan. In questa commedia la parte del protagonista scritta per intero e ci rappresenta gi un primo distacco dalla tradizione della commedia dell'arte (che si serviva unicamente di canovacci affidati all'improvvisazione degli attori) (la prima fase della riforma goldoniana). Il distacco si fa netto con l'opera La donna di garbo (1743) il cui copione scritto per intero. Tra il 1747 e il 1748 scrive per il teatro veneziano di Sant'Angelo. In questo periodo decide definitivamente di abbondare l'avvocatura. A Venezia rimarr per 14 anni, i quali saranno gli anni pi intensi per quanto riguarda l'attivit artistica. In questo periodo inizia a imporre nel pubblico veneziano le sue idee di riforma teatrale, legate soprattutto al successo della Vedova scaltra (1748), Putta onorata (1749), Buona moglie (1749 1750).

14

Nell'estate del 1750 si recita a Milano la prima commedia goldoniana senza maschere: Pamela. Nello stesso tempo viene pubblicato il primo volume delle sue commedie. Durante la stagione teatrale del 1750 1751 vengono rappresentate ben 16 commedie nuove. Esse rappresentano l'eccezionale e paradossale risposta alle polemiche sollevate contro il successo del teatro goldoniano dal suo pi terribile rivale, abate Pietro Chiari (1711 1785). In questa circostanza nacquero alcune delle sue opere pi notevoli: Le femmine puntigliose, La bottega del caff, Il bugiardo, La finta ammalata, L'avventuriero onorato, I pettegolezzi delle donne. La stagione del 1752 vide l'esordio sulla scena della nuova primadonna della compagnia, Maddalena Marliani, per la quale Goldoni studi nuovi tipi femminili, dando vita ai capolavori: La serva amorosa (1752), Le donne curiose (1753), La locandiera (1753). Nel 1753 passa a teatro di San Luca dove gli viene assegnato l'incarico di scrivere 8 commedie l'anno per i primi tre anni. Per le prime commedie proposte al San Luca, Goldoni fu costretto a piegarsi al genere esotico e romanzesco, che godeva allora del particolare favore del pubblico. Ogni anno riusciva per di proporre al pubblico una delle commedie di gusto veneziano popolare come: Le massere, Le donne de casa soa, Campiello. Dalla fine degli anni '50 riesce a scrivere una serie di commedie che restano tra le sue maggiori: Gl'innamorati (1759), I rusteghi, Un curioso accidente, La casa nova (1760), Le smanie per la villeggiatura (1761), Sior Todero brontolon, Le baruffe chiozzotte (1762). Contemporaneamente era in ascesa un alto autore del teatro veneziano Carlo Gozzi, famoso per le sue Fiabe teatrali. Esse rinverdivano i temi della commedia dell'arte. La rivalit era esplosa gi con la rappresentazione della prima fiaba L'amore delle tre melarance (1761). Nell'agosto del 1761 Goldoni riceve l'invito della Commdie italienne di Parigi.

15

Il trasferimento in Francia fino allora non rientrava nei suoi progetti, ma l'atteggiamento volubile del pubblico teatrale lo indusse a decidersi per la partenza. A Parigi il suo compito consisteva essenzialmente nell'elaborazione di scenari e canovacci. Da ricordare di questo periodo Il ventaglio, rielaborazione italiana di un testo in francese. Dal 1748 inizia a comporre, in francese, I mmoires (Memorie) che pubblica in 3 volumi nel 1787. Rimane a Parigi fino alla morte avvenuta nel 1793.

La riforma di Goldoni Limportanza fondamentale dellopera di Goldoni nella storia del teatro italiano sta nellavergli acquistato la dignit di vero e proprio genere letterario. A questo risultato Goldoni giunse gradualmente, mettendo a punto quella che stata definita la sua riforma teatrale, che inizia nel 1739 con la prima commedia goldoniana, il Momolo cortesan e procede seriamente avanti dal dicembre del 1748, quando viene rappresentata La vedova scaltra. Questo testo, per la cura posta nella definizione dei caratteri e per la complicazione dellintreccio, suscit grande successo. Del 1748 anche la prima commedia goldoniana in dialetto di tema popolare, La putta onorata. La critica arcadica aveva gi prospettato lesigenza di correggere la commedia dalla volgarit connaturata alla commedia dellarte. Quanto al problema letterario, si trattava di eliminare le stravaganze dei canovacci per ricondurla alle leggi aristoteliche dellunit e della verosimiglianza, e quindi di purgare la lingua della commedia dal gusto secentesco delleccessivo e del grottesco. Lideale di riforma per Goldoni stava in una commedia senza maschere, che ai canovacci sostituisce un testo interamente scritto.

16

La nuova protagonista della commedia, al posto dei caratteri fissi della commedia dellarte, diviene la realt. Unaltra caratteristica importante della riforma di Goldoni era nellimportanza attribuita ai personaggi femminili, che nella commedia dellarte erano spesso avviliti a ruoli secondari e stereotipi. Alcuni esempi di ci sono: Castalda, La serva amorosa, La moglie saggia, La locandiera che mostrano lintraprendenza e lastuzia tipiche dei personaggi femminili goldoniani. Unaltra caratteristica della sua riforma sta nella scelta dei temi: abbandona i temi della commedia dellarte e comincia a cercarli nella realt dellambiente che lo circonda. Ne nasce tutto un mondo, espresso attraverso la trasfigurazione poetica di un quotidiano visto e vissuto, dove si mescolano con supremo equilibrio tenerezza e ironia. Oltracci, negli anni 50 vuole porre come soggetto di alcuni dei suoi testi il suo tenace lavoro in servizio della riforma teatrale; nascono cos commedie come Il teatro comico (csd. teatro nel teatro). Si pu concludere che Goldoni diede una considerazione del tutto nuova dellelemento linguistico, non pi concepito in funzione letteraria, ma teatrale , come tale, sottoposto alla flessione del dialogo. Nel teatro goldoniano presente un bipolarismo linguistico: da una parte il dialetto, la lingua pi aderente alla realt, e dallaltra italiano, una lingua che vorrebbe poggiare sulla quotidianit.

La locandiera una commedia in tre atti, la prima in ordine cronologico tra le maggiori di Goldoni. Viene rappresentata per la prima volta nel teatro veneziano di SantAngelo la sera di San Silvestro del 1753.

17

La linearit della trama testimonia della perfezione ormai raggiunta dalla riforma, che elimina dal teatro ogni compiacimento per puntare sulla precisa definizione dei personaggi. Trama: Protagonista assoluta laccorta locandiera Mirandolina. Di lei sono innamorati gli ospiti della sua locanda fiorentina, il conte dAlbafiorita e il marchese di Forlimpopoli: di nobilt recente, ma ricco, il primo; ricco dorgoglio ma privo di mezzi, il secondo, che pu offrirle soltanto il suo prestigio sociale. Larrivo alla locanda del cavaliere di Ripafratta, bizzarro misogino, cambia le cose. Questa volta Mirandolina a spingerlo con lastuzia a innamorarsi di lei. Quando vi riesce, eccola rivelare ai tre spasimanti la sua volont di sposare una quarta persona. Lo studio della psicologia femminile, cos caratteristico del teatro goldoniano, porta in questa commedia al suo punto estremo il tipo della serva, gi presente nella Donna di garbo e nella Vedova scaltra. La riuscita dellopera sta proprio nel contrasto fra i tre caratteri degli spasimanti, continuamente raggirati dallastuta femminilit di Mirandolina.

Caratteristiche dellopera 1. le reazioni immediate dei protagonisti tramite le quali si viene a conoscere il carattere dei personaggi; 2. la presenza degli inserti parlati: es. oh basta, oh bene, ecc. 3. dalla caratterizzazione risulta ben chiaro lorgoglio delle caste; 4. i nomi della contea e del marchesato mostrano lintenzionalit sociale della commedia.

Vittorio Alfieri

18

Nasce ad Asti nel 1749 dal conte Antonio e da Monica Maillard de Tournon, nobile savoiarda. Tra il 1758 e il 1766 Vittorio viene mandato a studiare alla Reale Accademia di Torino, dove riceve uneducazione militare rigida. Grazie alla sua ottima condizione economica, appena uscito dallAccademia compie una serie di viaggi in Italia e in Europa. Cos visita Francia, Inghilterra, Olanda, Austria, Germania, Danimarca In questi anni entra in contatto con la cultura illuministica europea e vive diversi amori, mentre si manifesta lirrequietezza che lo accompagner per tutta la vita. Le sue prime prove letterarie sono in francese (il testo satirico Abbozzo del giudizio universale), mentre in italiano scrive la prima tragedia, Antonio e Cleopatra, messa in scena nel 1775. Il successo immediato lo spinge a dedicarsi alla scrittura di tragedie e a rinnegare il passato di godimenti e di ozio. Del 1774 sono i Giornali, una sorta di diario e di autoanalisi della propria condizione, mentre nel 1777 scrive il trattato Della tirannide. Tra il 1776 e il 1780 soggiorna a Pisa, Siena e Firenze, dove si lega sentimentalmente a Luisa Stolberg Gedorn, contessa dAlbany e la moglie di Carlo Edoardo Stuart, aspirante al trono inglese. Quando la contessa dAlbany, per sottrarsi al marito, si trasferisce a Roma, nel 1780, Alfieri la segue e si adopera per ottenere dal papa Pio VI lo scioglimento del legame con lo Stuart. A Roma Alfieri mette in scena lAntigone, recitando nella parte di Creonte, e scrive Saul. Questi anni rappresentano il periodo estremamente fecondo della produzione letteraria di Alfieri: entro il 1782 aveva pronte le sue prime 14 tragedie: Filippo, Polinice, Antigone, Agemennone, Oreste, Virginia, La Congiura de Pazzi, Don Garzia, Maria Stuarda, Rosmunda, Otavia, Timoteone, Merope e Saul. Ma nel 1783, per non compromettere lamata, deve andarsene da Roma e viaggia per lItalia. Nel frattempo escono a Siena i primi due volumi delle Tragedie. Dopo ulteriori spostamenti in Francia, si ricongiunge con la sua amata in Alsazia.

19

Tra il 1785 e il 1792 soggiorna in Alsazia e si dedica alla stesura e alledizione di numerose opere, dalle Rime alla Vita. Nascono 5 nuove tragedie: Agide, Sofonisba, Mirva e i due Bruti. Scrive il trattato Del principe e delle lettere, dialogo Della virt sconosciuta, pubblicato nel 1788, e il Panegirico di Plinio a Traiano. Allo scoppio della Rivoluzione francese compone lode A Parigi sbastigliata, ma negli anni successivi assume atteggiamenti critici fino ad arrivare allodio vero e proprio verso i francesi. Nel 1792 fugge con la Stolberg a Firenze. In questi ultimi anni si dedica alla stesura delle Commedie (La finestrina, Il divorzio, Luno, I pochi, I troppi, Lantidoto) e del Misogallo, un misto di prosa e versi. In questo periodo porta a compimento anche le diciassette satire e il Misogallo (un attacco violento alla Francia, in forma mista di prosa e di versi) e tenta un nuovo genere con lAbele, mescolandovi tragedia e commedia. A Firenze rimane fino alla morte, avvenuta nel 1803. La sua arte profondamente individuale e soggettiva, al punto che egli ci si presenta come lautore che ha meno legami con la cultura contemporanea. C in lui unoscillazione continua e irrisolta tra il desiderio dellazione e il sentimento del disinganno che lo spinge al compiacimento malinconico, alla fuga dalla vita e dalla storia. La sua opera si nutre di questi contrasti: essa innanzi tutto, lopera di un uomo che volle essere lo scrittore di un mondo nuovo senza riuscire a intenderne compiutamente le ragioni. La stessa idea antitirannica cos fondamentale nello sviluppo della sua poetica per Alfieri tende a porsi come fondamento della sua ribellione individuale risolvendo una delle aspirazioni fondamentali della cultura settecentesca in un radicale individualismo.

Ugo Foscolo

20

Nicol Ugo Foscolo nasce a Zante, lantica Zacinto, allora di dominio di Venezia il 6 febbraio 1778. La famiglia si trasferisce a Spalato nel 1784, dove il padre muore due anni pi tardi. 1793 si stabilisce a Venezia. Il 1797 lanno fondamentale per la formazione di Foscolo: compone e mette in scena a Venezia Il Tieste, tragedia di impronta tutta alfieriana. Dal marzo 1789 impegnato, come molti altri giovani poeti e uomini di lettere, nella campagna militare. Durante lassedio di Genova, Foscolo scrive la prima grande ode nellambito di un omaggio poetico collettivo alla giovane contessina Luigia Pallavicini, vittima di un incidente equestre ( caduta dal cavallo). Nel 1798 esce la prima edizione del romanzo epistolare Ultime lettere di Jacopo Ortis. Gi in questa prima stesura si pu notare la non comune cura linguistica e stilistica. Negli anni che seguono diverr cos, piuttosto che protagonista, distaccato e scettico spettatore degli eventi. In questo clima si sconfitta e delusione si collocano la revisione dellOrtis, che esce a Milano nel 1802, e la prima edizione delle Poesie (1802 03). Nel 1807 la notizia che il suo amico Ippolito Pindemonte attende alla composizione dei Cimiteri sollecita Foscolo ad un nuovo componimento poetico: in breve tempo scrive I Sepolcri che escono insieme con LEsperimento di traduzione dellIlliade. Con i Sepolcri Foscolo tocca un genere quanto mai frequentato nel 700, quello dellepistola in verso sciolti. In realt, per, Foscolo produce poesia nuova ed originale, non tanto nei temi, che prendono le discussioni intorno alla funzione del sepolcro, quanto nella lingua: una lingua difficile, improntata a unimitazione della classicit che esula dai modelli umanistici tradizionali sia al livello lessicale, sia nello stile. Dopo labbandono della carriera militare e dopo la rottura con Monti, fu costretto nel 1811 a lasciare Milano per Firenze. Nel novembre del 1813 alle notizie allarmanti della disastrosa campagna di Napoleone in Russia, Foscolo fa ritorno a Milano. Lo attende una situazione politica estremamente confusa e in continua trasformazione

21

che assorbir le sue energie negli anni che seguono. Dopo le sconfitte francesi e labdicazione di Napoleone, il Regno italico va incontro a un periodo di convulsi disordini. Foscolo si trova pi o meno direttamente coinvolto in tentativi di congiura (urota) da parte dei giacobini. Il ritorno dellAustria determina un clima quasi intollerabile per Foscolo. Ma quando, fuggito Napoleone dallElba, lAustria chiede agli ufficiali del regno italico il giuramento di fedelt, Foscolo decide che il momento della fuga giunto: la notte del 30 marzo 1815 lascia Milano alla volta della Svizzera, senza una meta precisa. Mentre si trova a Svizzera sono da riferire un feroce libello satirico contro i letterati milanesi (Il libro dellIpercalisse di Didimo Chierico profeta minimo, pubblicato nel 1816), una nuova edizione dellOrtis, e gli appassionati Discorsi sulla servit italiana, pubblicati postumi. Nel settembre del 1816 simbarca per lInghilterra. Tra i pi importanti critici vanno ricordati il Saggio sulla letteratura contemporanea in Italia (1818), i Saggi sul Petrarca (1823) e il Parallelo tra Dante e Petrarca. In questo periodo scrive anche Saggio sulle epoche della lingua italiana (1824) e il Discorso sul Decamerone (1825). Rimangono interessanti le lettere incompiute Lettere scritte in Inghilterra (1816 18). Foscolo muore il 10 settembre del 1827 in condizioni di povert a Chiswick, vicino a Londra. Soltanto nel 1871 i suoi resti mortali sono trasferiti in Italia, nella chiesa di Santa Croce a Firenze.

Giacomo Leopardi Nasce a Recanti nel 1798 come il figlio primogenito di una famiglia nobile di conte Monaldo e dalla marchesa Adelaide Autici.

22

La formazione del Giacomo e dei suoi fratelli fu affidata da alcuni precettori clericali, che addestrano i discepoli allo studio delle letterature e delle scienze. A dieci anni Giacomo si distingue dai suoi coetanei per una precoce conoscenza della cultura classica, favorita anche dal rapporto diretto con la biblioteca di casa (circa 15 000 volumi). Giacomo coltiva in solitudine letture sterminate che gli permettono di acquisire una padronanza assoluta nel campo della filologia (del greco ebraico) e di sviluppare vasti interessi filosofici. Linsoddisfazione e il bisogno di nuove esperienze spingono Leopardi ad applicarsi nellesercitazione della poesia. Le prime liriche sono: Inno a Nettuno e Le rimembranze e appressamento della morte. In questo periodo compone anche: tragedia Virt Indiana, le prime Dissertazioni filosofiche e una traduzione dellArs poetica di Orazio. Nel 1817 inizia la corrispondenza con Pietro Giordani, classicista e illuminista. Il rapporto si rivela decisivo nellevoluzione estetico ideologica e psicologica di Leopardi, favorendo la rottura con le posizioni cattoliche e rafforzando i legami con la tradizione classica e razionalista. Ne deriva un atteggiamento critico verso il tempo presente e la societ contemporanea. E la fase del pessimismo storico. Questa propensione (sklonost) si realizza nella stesura delle prime due canzoni AllItalia e Sopra il monumento di Dante. Sul piano personale lui tenta di fuggire dalla prigione domestica (1819). Tra il 1819 e il 1822 vive un rapporto di tensione e di frustrazione, continua con la famiglia la quale deciderebbe avviarlo alla carriera ecclesiastica. In pi comincia a soffrire di una penosa malattia agli occhi che gli impedisce di leggere. In questi anni matura la definitiva conversione filosofica allorizzonte ateo e materialistico, di cui restano trace nelle meditazioni di Zibaldone e nelle composizioni degli Idilli e di altre Canzoni alla fine del 1821 manca solo una, Alla sua donna, che del 1823. Nel 1822 ottiene permesse di potersi recare a Roma. Il soggiorno nella cadente capitale fronte di nuove delusioni da cui emerge una pi lucida coscienza della propria irriducibile diversit.

23

Con la canzone Alla sua donna da addio alla poesia ed elabora una serie di prose satiriche e di dialoghi filosofici, le Operette morali (pubblicate nel 1827) ai quali affida la proiezione della sua sconsolata immagine della condizione umana ( la fase del pessimismo cosmico). Nel 1825 giunge linvito delleditore milanese Fortunato Stella per lincarico di sovrintendere alledizione delle opere di Cicerone, di un commento al Canzoniere e di due antologie della letteratura italiana. Laccordo lavorativo gli garantisce lindipendenza economica sufficiente per allontanarsi dalla famiglia: si trasferisce prima a Milano e poi a Bologna. Nel 1827 a Firenze dove conosce Antonio Ranieri, giovane intellettuale di tendenze democratiche e razionaliste. Nel frattempo si trasferisce a Pisa dove scrive Il risorgimento e A Silvia. Nel 1828 costretto a ripiegare tra le mura famigliari, essendo venuto meno il sostegno delleditore. Nel 1829 vedono la luce quattro capolavori: Le ricordanze, La quiete dopo la tempesta, Il sabato del villaggio e Il canto notturno. Nel 1830 si trasferisce di nuovo a Firenze e qui esce la prima edizione dei Canti. Compone anche gli ultimi due dialoghi delle Operette Morali (Dialogo di un venditore dalmanacchi e di un passegere, Dialogo di Tristano e di un amico). Compone anche un gruppo di liriche legate alla passione non corrisposta per Fanny Targioni Tozzetti. Queste liriche restano famose come il Ciclo di Aspasia (Consalvo, Il pensiero dominante, Amore e morte, A se stesso, Aspasia). Nel 1833 si trasferisce a Napoli con lamico Ranieri dopo un riacutizzarsi della malattia agli occhi. Tuttavia a Napoli non trova un clima favorevole: scrive la satira I nuovi credenti (1835) e lironica Pallinodia al marchese Gino Capponi (1835). In questo periodo passa il suo tempo con lamico Antonio e la sorella Paolina. Compone gli ultimi due canti napoletani: Il tramonto della luna e La Ginestra o il fiore del deserto. La Ginestra si dimostra un capolavoro e una sorte di testamento spirituale: il 14 giugno 1837 le sue condizioni fisiche si aggravano e lui muore a Napoli allet di soli 39 anni.

24

Il Romanticismo e la Restaurazione Il Romanticismo un movimento artistico, culturale e letterario

sviluppatosi in Germania alla fine del 700 (pi precisamente, intorno allanno 1798, lanno della pubblicazione delle Ballate liriche di William Wordsworth e Samuel T. Coleridge e della pubblicazione della rivista tedesca Athenaeum) e poi diffusosi in tutta lEuropa. Si sviluppa anche in Inghilterra e in Francia, a seguito del declino dellIlluminismo.

Conseguenze della Restaurazione La Repubblica di Genova fu ammessa al regno di Sardegna, nacque il Regno dei Paesi Bassi. Limpero russo acquisto posizione nel centro Europa annettendo Bessarabia, Finlandia e una parte della Polonia, la Gran Bretagna acquis il controllo di Corfu, Zante, Cefalonia, il Sacro Romano Impero non fu ricostruito e al posto venne creata la Confederazione Germanica, gli Asburgo acquisirono definitivamente i territori della defunta Repubblica di Venezia la quale and a costituire col vecchio Ducato di Milano il Regno Lombardo Veneto. Nel resto della penisola furono ricostruiti i precedenti stati: il Ducato di Parme, il Ducato di Modena, il Granducato di Toscana, lo Stato della Chiesa e il Regno delle Due Sicilie.

La narrativa nel Romanticismo: il romanzo storico

25

Il romanzo storico un genere letterario intorno allanno 1814. Viene creato da Walter Scott, autore dei primi libri di questo genere, Waverley e Ivanhoe. Ci nonostante, tematiche storiche erano gi state trattate in passato. La produzione storica di Walter Scott fu fortemente influenzata dai notevoli mutamenti che avevano modificato il volto dellEuropa nel corso del Settecento, soprattutto dalla Rivoluzione francese. Il popolo capi che il corso della storia poteva essere modificato non solo dalle grandi personalit storiche, ma anche dalle persone comuni, dalle sfere pi basse del popolo. Il romanzo storico si afferm in Italia solamente verso la fine del 1820. Solo nell800 il romanzo storico comincia ad avere una vasta produzione che dominer soprattutto durante gli anni 30 e 40 del secolo e che si esaurir solamente verso il 1880. A favorire la diffusione del romanzo storico in Italia fu il grande valore dei Promessi sposi (esce nel 1827, dopodich esce un gran numero di romanzi in minore qualit che imitano il modello di Scott).

Il romanzo sociale Nella prima parte dell800 il romanzo assume delle caratteristiche nuove: non solo rievoca pi i fatti passati ma analizza il presente (focalizza la societ contemporanea). Questo romanzo, attraverso linvenzione di intrecci e di personaggi tipici, rappresenta la realt sociale. Tra gli scrittori che iniziano a scrivere questo tipo di romanzi sono Honore de Balzac, Charles Dickens, George Sand e Victor Hugo. In Italia per prevalere degli interessi patriottici e per la mancanza di una consistente societ borghese lo sviluppo di questo tipo di romanzo fu lento. Gli scrittori del romanzo sociale in Italia furono pochi. Antonio Ranieri (Ginevra o lorfana della Nunziata), Giulio Carcano (Angiola Maria) e Caterina Percoto.

26

Alessandro Manzoni Alessandro Manzoni nasce a Milano il 7 marzo del 1785 dal matrimonio tra Giulia Beccaria, figlia di Cesare, e Pietro Manzoni. Quando i genitori si separano nel 1792, Giulia si unisce a Carlo Imbonati (il giovane per cui Parini scrisse lode Leducazione). Nel lungo periodo trascorso in collegio, Alessandro compone i primi tentativi di versi e di traduzioni. Nel 1798 passa a studiare presso i padri Barnabiti di Milano dove conosce Vincenzo Monti che lo seguir nella sua educazione letteraria. Una svolta nella biografia si ha nel 1805, quando, dopo la morte di Imbonati, raggiunge la madre a Parigi e l stampa, nel 1806, il carme Il morte di Carlo Imbonati. Nei versi finali del carme delinea se stesso come scrittore impegnato moralmente, superando lesperienza dellestetica neoclassica e afferma la necessit che nello scrittore convivano il sentimento e la consapevolezza intellettuale: Nel 1807 muore il padre Pietro. Nel 1808 sposa Enrichetta Blondel, prima con rito calvinista, poi con rito cattolico. Nel 1812 inizia a comporre il primo degli Inni sacri, La Risurrezione, che vedr la luce insieme ai successivi tre (Il Nome di Maria, Il Natale e La Passione) nel 1815. (il quinto, Le Pentecoste, esce nel 1822). Il genere letterario dellinno di argomento sacro non era una novit, ma la sua era la volont di tentare una poesia religiosa moderna, vera divulgazione poetica del dettato scritturale. Gli eventi storici si erano intanto rimessi tumultuosamente in movimento. Manzoni assiste agli avvenimenti italiani ed europei e la sua poesia ne viene investita: scrive la canzone Aprile 1814 e Il proclamo di Rimini. Nel 1816 affronta un progetto letterario di maggior respiro, la tragedia di tipo romantico. Carmagnola. Lelaborazione di questa prima tragedia si protrae fino al 1819, e il testo appare a stampa nel gennaio 1820. Comincia a scrivere una tragedia storica: il conte di

27

La seconda sua tragedia storica, lAdelchi, la scrive tra il 1820 e il 1822. ambientata nel Medioevo, quando Franchi e Longobardi si contendevano il controllo della penisola. Manzoni costruisce la trama esclusivamente sulla base di eventi storicamente accertati. Perci conduce una scrupolosa ricerca sui fatti storici, che sfocia in un saggio pubblicato in appendice: il Discorso sopra alcuni punti della storia longobardica in Italia. Si intuisce che gli italiani contemporanei si trovavano per lui in una situazione simile al popolo oppresso dai Franchi. Il 1821 per Manzoni lanno di maggiore attivit creativa: stende lode politica Marzo 1821. Il 17 luglio giunge a Milano la notizia della morte di Napoleone, avvenuta due mesi prima nel lontano esilio di SantElena. Manzoni compone di getto lode Il cinque maggio. La censura austriaca impedisce di pubblicare il testo, ma esso diventa subito divulgatissimo attraverso numerose copie manoscritte. Nel 1823 esce a Torino unedizione non dautore. Nel settembre del 1823 termina la prima stesura del romanzo: lopera gli costata un impegno senza pari sia per la competenza storica sia per la consapevolezza espressiva. Nel 1825 stampa il primo tono dei Promessi sposi, la cui prima edizione si completer solo nel 1827. Dal 1833 inizieranno ad affliggere la sua vita alcuni dolorosi lutti e problemi familiari. Il primo e forse pi lacerante la morte della moglie Enrichetta. Lanno seguente muore la figlia Giulia. Dal 1845 lo scrittore appresta anche la raccolta delle sue opere varie (contengono, tra laltro, Adelchi, Il conte di Carmagnola, Del romanzo storico, Dellinvenzione, Sulla lingua italiana, Osservazioni sulla morale cattolica, cinque Inni sacri, Il cinque maggio). Lultimo decennio della sua vita vede lo scrittore impegnato soprattutto in un saggio storico intitolato La rivoluzione francese del 1789 e La rivoluzione italiana del 1859. Nel 1869 appare a stampa lAppendice intorno allunit della lingua e ai mezzi per diffonderla, ultimo testo consistente dello scrittore. Muore il 21 maggio del 1873.

28

You might also like