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k ronstadt 65

periodico mensile Numero 65 Mercoled 22 Febbraio 2012 ISSN 1972-9669

Non Vedo Non Sento Non Pago!


Il lato nero dello spettacolo
di Stefano Ronchi

Mobili o precari?

L'Italia sulla torre


di Matteo Piras

a notizia che riporta che il costo del lavoro di facchinaggio di 5 euro non esatta. Le compagnie o cooperative di servizi pagano dai 13 ai 16 euro l'ora [...]. Qualsiasi speculazione sull'accaduto fuori luogo". Questo il comunicato stampa comparso il 13 dicembre sul web di Assomusica, associazione degli organizzatori e produttori di spettacoli di musica dal vivo che rappresenta la lobby delle 100 imprese che coprono

circa l'80% degli eventi live in Italia. Il giorno precedente al Palasport di Trieste l'enorme scheletro di alluminio della copertura del palco su cui avrebbe dovuto esibirsi Jovanotti collassa inghiottendo Francesco Pinna 20 anni, studente- lavoratore che, da facchino, era impegnato nell'allestimento della struttura. Altri sette operai rimangono feriti nell'incidente.
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Alla fiera di Punta Est


di Walter Veltri

rientarsi nella Stazione Centrale praticamente impossibile. Trovata la giusta via, mi incammino sul binario 21. Da questo binario, durante il Ventennio, partivano i treni diretti ad Auschwitz. Ancora una volta questo binario porta verso una realt non troppo felice. Tra i tanti negozi e le bancarelle immediatamente riconoscibile un ufficio sindacale, occupato per protesta, sulla cui parete appeso uno striscione che recita "Siamo tutti sulla torre!". Raccolgono firme e distribuiscono ai passanti dei comunicati scritti dopo alcune assemblee interne. Conti-

nuando a camminare lungo il binario si arriva in una zona pi cupa e triste, la zona nella quale termina la stazione e inizia un ammasso confuso di binari e di strutture ferroviarie sempre pi vecchie. Ad una distanza di circa cinquanta metri si trova la torre del faro. "Italia, sei pi divisa senza i treni notte. 800 licenziati". Questa la frase scritta sullo striscione appeso alla torre da tre operai della societ Servirail ItaliaNewrest-Wagons Lits, che la occupano per protesta contro il licenziamento di 485 lavoratori (800 in tutta Italia) nel settore dei treni notte.
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ulla lottizzazione Punta Est in via Vallone a Pavia lecito sospettare irregolarit. E la violazione della normativa sembra estendersi ben oltre il mancato pagamento degli oneri di urbanizzazione. il caso di fare chiarezza, riepilogando i fatti. 19 ottobre 2007. La Societ Cooperativa Atena costituita solo due settimane prima, in origine per offrire residenze e servizi a studenti e professori formalizza la sua richiesta al Comune; una proposta peraltro in linea con il Piano regolatore generale (Prg). La pratica acclude una relazione tecnica in cui Atena precisa che lintervento pre-

vede la realizzazione di un unico complesso edilizio a corte chiusa, nel rispetto dellambiente in cui la struttura va a inserirsi; che le residenze saranno destinate agli studenti, ai docenti e agli operatori universitari, insieme a servizi mensa, biblioteca, archivi ed uffici, palestra e una sala per le riunioni. Per la gestione la societ ipotizza una convenzione con lIsu (ora Edisu) lente per il diritto allo studio e con tale garanzia il permesso viene infine rilasciato il 15 giugno 2010.
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iamo in Europa ma non siamo Europei. Non nel modo di intendere la vita in collettivit, almeno. Il nostro uno dei paesi con il pi alto tasso di corruzione politica, per esempio, ma anche uno di quelli con la minore libert di stampa (Reporter Senza Frontiere parla di una dozzina di giornalisti sotto protezione resistiti alle dimissioni di Berlusconi). Non solo in questi campi, ma anche in quello delle garanzie sociali vantiamo primati in negativo. In Danimarca, senzaltro esempio deccellenza, il licenziamento pu arrivare anche con pochi giorni danticipo ma al lavoratore viene sempre garantita unindennit di disoccupazione tra il 70% e il 90% dello stipendio assicurata per un massimo di quattro anni, se necessario mentre lufficio pubblico del lavoro si occupa, entro tre mesi, di stilare un piano di lavoro individuale, tramite il quale portare a casa un nuova occupazione che, probabilmente, sar migliore della precedente. Dunque non solo pi semplice, dopo il licenziamento, essere riassunti: questa pu diventare unopportunit di miglioramento e, nel periodo di disoccupazione, lo Stato a pensare al sostentamento. questa la mobilit, ben diversa dalla precariet di cui si parla in Italia, nonostante, per populismo o per realismo, diventino spesso sinonimi, entro i nostri confini nazionali. Da noi, se si perde un lavoro, non si sa quanto tempo sar necessario per trovarne un altro. E questo non perch le aziende tendano ad assumere con contratti a tempo determinato piuttosto che dare posti fissi, ma perch proprio non assumono. Anzi, licenziano in massa, spesso per spostarsi in altre nazioni, e nel periodo di disoccupazione non c lo Stato a sostenere il lavoratore; a ben pensarci, solo per levasione fiscale, perdiamo ogni anno pi di 120 miliardi di euro. Viene piuttosto naturale sentirsi precari, soprattutto se si perde il lavoro a quaranta o cinquantanni. Siamo in Europa ma non siamo europei.

Emme

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I
n principio era rosso, rosso barbabietola. E dolce, come lo zucchero che vi si estraeva. In quel di Casei Gerola esisteva una fiorente realt industriale che dava lavoro direttamente a 300 persone e con un indotto di 5000 persone circa. Un bel d, l'Unione Europea decise di imporre un limite alla quantit di zucchero che fosse possibile produrre (un po' come succede per le cosiddette "quote latte") e dai 19 zuccherifici italiani funzionanti ne rimasero solo 6. Sorge quindi la domanda: ma se esistevano 19 zuccherifici funzionanti, perch ridurli? una logica che fuori dalla concezione di libero mercato. La chiusura dello stabilimento stata sovvenzionata

Il comune di Pavia finanzia i progetti degli oratori pavesi con 20.000 euro. Ecco dove finisco gli aumenti del parcheggio.

locale

periodico mensile Numero 65 Mercoled 22 Febbraio 2012

La camera ardente del pavese: l'inceneritore dei sogni di Casei Gerola


dall'UE, direttamente con il pagamento di 500/750 Euro (a seconda del periodo in cui si smetteva di produrre) per mancata tonnellata prodotta pagando l'azienda per non produrre e favorendo gli oligopoli a livello europeo Nonostante le ampie proteste lo storico stabilimento stato chiuso. Nel frattempo nuovo progetto stato elaborato, ossia la trasformazione del vecchio impianto in una centrale a biomasse. Avete capito bene: un termovalorizzatore a cereali, un inceneritore di sorgo coltivato appositamente per uno scopo energetico, un rogo di piante che potevano essere verdure, riso, grano ed invece altro non che sterpaglia da incendiare. Su questa nuova attivit sono stati investiti ben 75 milioni di euro per 25 lavoratori (in media 3 milioni di euro ad assunzione) ed stata pi volte bloccata, ma vale la pensa ricordare che all'inizio era previsto il pi grosso outlet d'Europa (4000 dipendenti). L'impianto, al quale stato dato il via dai "piromani" di Piazza Italia, dovrebbe bruciare 90.000 tonnellate di sorgo all'anno: secondo alcuni studi tale quantit non sostenibile e quindi necessariamente si andrebbe a bruciare altro materiale, pi precisamente rifiuti in quanto l'impianto sarebbe gi predisposto a tale scopo. Tralasciando i fattori di spinta del progetto, andiamo ad analizzare rapidamente alcune questioni: in Italia non conviene produrre cereali per sostenere il fabbisogno alimentare, poich le produzioni destinate al settore energetico sono maggiormente convenienti economicamente ed i contributi europei a questo tipo di agricoltura non migliorano la situazione. Gi il pavese stato scottato dallo scandalo Scotti energia se ne prevede un bis oppure vogliamo vedere il livello abnorme di polveri sottili che si sono accumulate come ogni autunno nella pianura? Sempre nel Bel Paese si potrebbe ottenere 4,5 milioni di tonnellate di bioetanolo di seconda generazione sui 10 milioni di tonnellate di benzina necessaria alla nazione solo dagli scarti di produzione...ed intanto vogliamo bruciare colture potenzialmente utili. Pavia e l'Italia necessitano di una politica agricola ed industriale basata sulla circolazione di beni e servizi autoctoni, se le istituzioni non comprendono che il territorio e il saggio sfruttamento delle sue enormi potenzialit il nostro bene pi grande allora occorre un radicale ricambio della classe dirigente e delle sue politiche. Che la si finisca con il cemento, con gli sprechi e con il piegarsi alle bieche logiche del mercato!
Andrea Michielon

Se costruissero una discarica di eternit vicino a casa tua?


Il caso di Ferrera Erbognone

n questa vicenda gli attori principali sono tre: lActa, il CLIR e il comune di Ferrera Erbognone. LActa una societ nata nel 2010, la quale ha intenzione di costruire una discarica di cemento-amianto (eternit) in piena Lomellina. Fra i soci dellActa ci sono due aziende: Argitek (che dovrebbe fornire il 40% del capitale necessario al progetto) e Tirsi (che metterebbe invece il 22,5%). Il CLIR (Consorzio Lomellino Incenerimento Rifiuti) la societ che si occupa di raccogliere e gestire i rifiuti di 41 comuni della zona. Anchessa vuole partecipare alla costruzione della discarica, stanziando il 25% dei fondi. Ferrera Erbognone , infine, il luogo in cui dovrebbe aver sede la nuova discarica, molto vicino al comune di Sannazzaro, dove gi si trova una delle raffinerie dellEni, che certo non contribuisce a mantenere laria pulita. Ma di cosa si tratta, esattamente? Il primo dato interessante quello delle dimensioni della discarica: si tratterebbe di estrarre pi di 950 mila metri cubi di terra, formando

unenorme buca capace ci contenere 720 mila tonnellate di eternit (secondo le stime attuate in Lombardia nel 2008, sono presenti circa 900 mila metri cubi di cemento-amianto sparsi sul territorio). Altro elemento di non poco conto il giro di affari che c attorno a questo progetto: poco pi di 15 milioni di euro in uscita (da spendere tra acquisto del terreno, realizzazione della discarica e costi di gestione) contro poco meno di 65 milioni previsti in entrata, provenienti interamente da chi pagherebbe per liberarsi delleternit. Facendo un rapido calcolo, il guadagno sarebbe altissimo: quasi 50 milioni e mezzo di euro facili facili. Gi ad una prima occhiata sembra abbastanza chiaro, dunque, che alla base del progetto ci sia un interesse di tornaconto economico per ognuno dei soci finanziatori. Ci che ulteriormente fa discutere, a riguardo, la scelta fatta in merito alla sede per costruire la discarica: innanzitutto le abitazioni pi vicine al sito adocchiato da Acta e CLIR sono a soltanto un paio di chilometri di distanza. Troppo pochi per

proteggere gli abitanti dalle polveri dannose che lamianto disperderebbe: eventi gravi come gli incendi non sono poi cos rari, ma basterebbe depositare in discarica del materiale danneggiato per disperdere fibre tossiche. E non solo nellaria. Bisogna tener conto del fatto che quella di Ferrera unarea principalmente agricola; basterebbe una piccola disattenzione nelle operazioni di deposito del materiale e anche il terreno e le falde acquifere, sottostanti alla discarica, verrebbero inquinate dallamianto. Di certo, insomma, non basterebbero le coperture di plastica sottile che si utilizzano oggi per proteggere il terreno delle discariche o imballare il materiale depositato. Le conseguenze principali della scelta di questo sito per costruire la discarica sarebbero dunque almeno due: una svalutazione economica delle abitazioni che la circondano e una potenziale contaminazione dellaria e dei prodotti agricoli della zona. Un ultimo sguardo, infine, va lanciato al trasporto dei materiali, naturalmente su mezzo pe-

sante. Si calcola che la discarica provocherebbe il passaggio di circa 30 mila camion pieni di eternit, il che significherebbe, molto probabilmente, circa 400 incidenti stradali: non una fatale eventualit ma qualcosa che statisticamente dovrebbe accadere. Molti, dunque, i rischi ma lamianto si dovr pur mettere da qualche parte. Come fare? Esistono diverse proposte, avanzate da aziende ed universit, per inertizzare lamianto e poterlo dunque rendere completamente innocuo. Uno di questi metodi linertizzazione termica: lamianto viene sottoposto ad altissime temperature che ne distruggono la struttura fibrosa e lo rendono riciclabile per altre costruzioni (in Francia e in Germania, ad esempio, dove questo metodo gi utilizzato e il materiale viene trattato a temperature di almeno 1600C, esso si riutilizza per costruire rilevati stradali). Luniversit di Modena e Reggio Emilia ha brevettato, nel 2009, un metodo di inertizzazione termica ancora pi sofisticato [1] che permette di sfruttare temperature comprese tra i 1200C e i

1300C. Il sistema di forni necessario al processo sarebbe completamente isolato dunque, almeno teoricamente, non dannoso per luomo. Sembra quindi esserci almeno una valida alternativa alla discarica, pi costosa e laboriosa, certo, ma anche pi sicura, che potrebbe risolvere definitivamente il grave problema delleternit in Italia. [2]

Emme [1] Per approfondire: http://bit.ly/AcvhqW [2] Contro la discarica sono nati comitati spontanei di informazione e sensibilizzazione al problema. Gruppi Facebook: - La nostra Sannazzaro - Comitato #nodiscaricamianto Mezzana Bigli Ulteriori info: - comitatoperlomello.it - vigevanosostenibile.org - avani.it - osservatorioamianto.jimdo.it

Che cos il cemento-amianto?

'amianto un minerale naturale di struttura fibrosa, resistente al fuoco, termoisolante e fonoassorbente. Nelle costruzioni viene legato ad altri materiali come il cemento, il gesso o la gomma; eternit il nome del composto cemento-amianto, materiale piuttosto fragile e friabile. Di per s lamianto non pericoloso ma, se danneggiato, rilascia nellaria le fibre di cui si compone: sono queste ad essere nocive per la salute delluomo. Le malattie causate da questo minerale possono manifestarsi anche nellarco di 20 o 30 anni; lesposizione allamianto pu comportare un aumento del pericolo di contrarre forme tumorali alle vie respiratorie o lasbestosi, una malattia degenerativa che ostacola lo scambio di ossigeno con il sangue.

periodico mensile Numero 65 Mercoled 22 Febbraio 2012

" probabile un attentato alla sua vita, Santo Padre!" - Lettera di Emilio Fede a Berlusconi

locale e esteri
Alla fiera di Punta Est
zione del Prg (Piano regolatore generale) che indica larea a servizi. Stando a questo accordo, lUniversit si avvarrebbe del complesso edilizio per individuare una metodologia, basata sullanalisi di parametri ambientali, urbanistici e sociali al fine di fornire indicazioni utili alle Amministrazioni Pubbliche per la scelta degli interventi pi efficaci per migliorare la qualit della vita. Sono parolone altisonanti, ovvero aria fritta. Tutto lecito? La Convenzione avr una durata di 5 anni senza rinnovo e prevede il recesso sia da parte della Societ purch avallata da giustificati motivi e con il preventivo assenso del Comune sia del Dipartimento non prima e ci mancherebbe del rilascio delle agibilit. Detto altrimenti, il Dipartimento pu recedere senza dover motivare la decisione. A sua volta, nellAtto Unilaterale dObbligo, la Societ si impegna a mettere a disposizione del Dipartimento una unit immobiliare per lattivit di ricerca e a rinnovare, alla scadenza, la Convenzione con il Dipartimento o a sottoscrivere un nuovo accordo con altri istituti di ricerca fino alla eventuale variazione della disciplina di zona di piano urbanistico. Detto altrimenti: una volta approvato il Pgt ancora in elaborazione, larea sembra destinata a passare da servizi alle molto pi lucrose residenze private. 8 marzo 2011. Chiamato a esprimere un parere, lo Sportello unico per lEdilizia ammette che in questo modo le unit immobiliari sarebbero liberamente alienabili e concedibili in godimento a qualsivoglia titolo in favore di qualsiasi soggetto, persona o ente, pubblico o privato in assenza di vincolo alcuno, confermando il contrasto tra quanto sottoscritto nellaccordo e le destinazioni duso ammesse in zona dal Prg vigente, gi che la trasformazione liberalizzerebbe le unit rendendole di fatto residenziali a tutti gli effetti. Come leggiamo, essa non si concilierebbe con il mancato pagamento del contributo di costruzione dovuto per lattivit residenziale; vale a dire che il Comune non sarebbe neppure nella condizione di vantare la contribuzione, in ragione del fatto che la pretesa di maggiori oneri di urbanizzazione implicitamente andrebbe ad attestare la fattibilit di una destinazione che invece non compatibile con le destinazioni previste dalla zona. Lo Sportello ha inoltre rilevato che il parere favorevole dellAsl allegato alla pratica (23 dicembre 2010) riguarda un altro fabbricato residenziale della Punta Est in zona Cravino Errore materiale o altro? Alle puntuali segnalazioni dello Sportello, il dirigente del settore urbanistica Arch. Moro ha curiosamente replicato riproponendo le stesse argomentazioni utilizzate dalla Societ. Bella simmetria. E se la stessero contando e cantando in coro? Il 19 maggio 2011 attenzione alla data lo Sportello unico per ledilizia ribadisce il parere negativo, confermando cos le osservazioni precedenti. Lo stesso giorno Andrea Moro, senza troppo indugiare su quelle riserve, ritiene di dover disco-

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starsi dalle risultanze dellistruttoria e rilascia un permesso per modifiche interne, realizzazione di cantine e mutamento tipologico di attivit, scelta di cui il dirigente comunale porta quindi ogni responsabilit. Il 9 novembre finalmente si svegliata la Commissione comunale Ambiente e Territorio meglio tardi che mai che ha chiesto al Direttore Generale di indagare sulla autorizzazione a costruire rilasciata dal discusso dirigente. Proponiamo allora che lindagine abbracci ogni altra autorizzazione rilasciata dallarchitetto Moro ( lo stesso dirigente che, prima di essere tacitato da una sentenza del Tar, nel 2010 aveva avallato la cementificazione di una parte del Parco della Vernavola), al quale sarebbe forse prudente revocare lincarico.

continua dalla prima

Ma prevedibile colpo di scena degna di una fiction migliore subito dopo, il 5 luglio, i terreni destinati allintervento sono venduti alla Punta Est (societ con capitale sociale di soli 20.000 euro) al prezzo di 2.026.586 euro. In un periodo di crisi drammatica, avere a disposizione importi cos consistenti un vero e proprio miracolo. Di miracolo in miracolo: alla richiesta di voltura dal vecchio al nuovo proprietario allegata una inedita relazione tecnica che descrive il nuovo intervento: non pi residenze per studenti ma udite udite 70 appartamenti di varie metrature, da rivendere sul libero mercato in assenza di limitazioni alla vendita o godimento delle unit immobiliari; la millantata convenzione con lEdisu accantonata e ne viene sottoscritta unaltra con Angelo Bugatti, direttore del dipartimento di Ingegneria Edile e del Territorio, ovvero con lestensore del Piano di Governo del Territorio in preparazione. Insomma, robetta, quel tanto che serve a rendere meno evidente la viola-

Walter Veltri

La scomparsa di un Caro Leader

i possono dire molte cose sulla Repubblica Popolare Democratica di Corea (conosciuta ai pi come Corea del Nord) tranne che ci sia una verit immutabile ed un'unit di vedute. Un po' come il "superstato" dell'Oceania descritta da George Orwell in 1984 la verit sulla Corea del Nord e suoi suoi leader cambia a seconda delle esigenze del momento, in una sorta di pragmatismo di stato nel quale ogni deviazione viene punita con la prigioni a o con la morte. Rispondere quindi alla domanda "chi quell'uomo (o quel semidio secondo i suoi compatrioti) morto il 17 dicembre 2011?" pertanto un'impresa piuttosto ardua. Ma procediamo con ordine: l'uomo conosciuto come Kim Jong Il o Caro Leader nacque a Khabarovsk, nell'estremo est dell'Unione Sovietica il 16 febbraio 1941 con il nome di Yuri Irsenovic Kim, figlio del Grande leader Kim Il Sung (in russo Ir-Sen da cui il patronimico Irsenovic) che all'epoca proprio in Russia conduceva una strenua resistenza clandestina contro l'occupazione Giapponese della Corea. Finita la Seconda Guerra Mondiale e la Guerra di Corea Kim Il Sung a sua volta primo Presidente e Leader indiscusso dello Stato est-asiatico, istitu un regime di tipo stalinista incentrato sulla chiusura totale del Paese e sul culto della propria personalit talmente

efficace che dopo la sua scomparsa avvenuta nel 1994 egli venne nominato unico ed eterno presidente della Repubblica. Secondo i biografi nordcoreani per l'avvento della venuta al mondo di Kim Jong Il per differisce alquanto da ci che ricavabile dai grigi e poco fantasiosi registri della burocrazia sovietica: essa sarebbe infatti avvenuta sul suolo coreano, per la precisione sul monte Baitou, in un caldo giorno di Febbraio ed annunciata da un passerotto parlante e due arcobaleni. Sempre secondo i biografi coreani Kim Jong Il conduce una impeccabile carriera accademica corredata da pi lauree e dottorati conseguiti con il massimo delle votazioni e con la pubblicazione di opere scritte monumentali in diversi campi dell'umano scibile. Gi dagli anni '80, terminata la sua fase di studioso, lo vediamo gravitare attorno ai vertici della politica del paese, tant' che diventer progressivamente Presidente dell'Assemblea del Popolo, generale di Corpo d'Armata, capo dello Stato Maggiore ecc. La preparazione per l'apoteosi della sua carriera sar ultimata quando nel 1992 Kim viene nominato semiufficialmente "erede designato" dal senescente padre, mentre il culmine vero e proprio del suo potere lo si vedr nel 1994 allorch - dopo la morte del padre - assumer il comando

della nazione. Ma kim jong Il per quanto sia un degnissimo figlio di un grandissimo uomo politico, filosofo, scienziato e giurista come Kim Il Sung proprio in quanto "leaqder successore" del pi grande Leader della storia dell'umanit potr e dovr essere sempre a lui secondo, tant' che egli stesso in tributo a suo padre assumer il semplice appellativo di caro leader, poich la grandezza assoluta sar sempre e solo attribuibile al fondatore della patria. Ma in fondo gli va bene lo stesso. Durante il suo regno durato ben 17 anni la Corea proseguir le politiche iniziate dal precedente presidente-imperatore, ulteriormente chiudendosi al mondo proprio in un epoca cruciale (siamo negli anni di maastricht, di Clinton, degli sviluppi delle prime aperture economiche della Cina poplare) in cui la societ globalizzata richiedeva una sempre maggiore integrazione ed apertura di idee e di frontiere. Kim jong il condurr la sua nazione ad un isolamento pressoch totale persino nei confronti degli altri stati socialisti, confermandone la vocazione indiscussa di statocaserma in cui ogni libert ai cittadini viene repressa, ogni momento della vita pu e deve essere controllato dallo statopartito e ogni pensiero dev'essere rivolto al Capo, un essere divino, perfetto e inarrivabile. Certo l'isolamento (chiamato in

coreano Juche ovverosia autarchia, che anche il nome dell filosofia politica ufficiale del governo) sar pagato caro dalla Corea con l'arretratezza, con le carestie del 1997 e del 1998 che condurranno alla morte per fame di milioni di individui, ed in generale con il discredito internazionale. Di tutto questo per a Kim importa relativamente poco: lui infatti vive blindato in ville faraoniche provviste di ogni confort, ama recarsi alle parate oceaniche in piazza e negli stadi, adora i suoi conti in svizzera, il suo treno superlusso con il quale si reca in visita da Hujintao e da Putin (odia l'aereo), ammira i soldati in rivista che fanno il passo dell'oca con le loro uniformi tirate a lucido e le grandi opere con cui ha adornato la capitale costruendo un'utopia urbanistica che neanche il pi ardito e folle architetto dell'unione sovietica staliniana avrebbe mai osato sognare. Ma Kim Jong Il, per quanto il suo genio sia divino, e rimane un essere umano con un corpo umano, e, secondo alcuni gossip trapelati dai servizi di sicurezza americani, un essere umano che conduce una vita sregolata di notti insonni, di ubriacature a base di liquori francesi, e si ammala. Dal 2008 le sue apparizioni si fanno sempre pi sporadiche e il suo solitamente pingue aspetto diviene sempre pi smunto. Con alterne riprese e ricadute tira avanti per altri tre anni,

nonostante i servizi di intelligence giapponesi lo avessero dato per morto a causa di un ictus addirittura nel 2003, e come si sa tutto pu essere vero o falso quando riguarda ci che accade nel "regno eremita" della corea del nord. Quel che certo che la sua morte lascia il Paese privo di una guida spirituale, e chi sia veramente il suo figlio e successore, ovvero quel paffutello e taciturno ragazzo spuntato fuori all'improvviso chiamato Kim Jong Un nessuno lo sa ancora, anche se gi provvidenzialmente comparso un curriculum fatto di prodezze intellettuali ed accademiche degne di un grande studioso di caratura internazionale. Dove andr la Repubblica Democratica di Corea in questi prossimi anni altrattanto difficile stimare: se si aprir al (semi)libero mercato come il suo grande vicino al Nord, cio la Cina, o se proseguir nella sua isolata ostinazione isolazionistica, se continuer ad attaccare briga sul nucleare, a provocare la corea del sud, il giappone e gli stati uniti o se finalmente si decider per una politica pi distensiva sono tutte gigantesche incognite che caratterizano questo piccolo grande punto interrogativo della politica internazionale.

Daniele Bianco

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Short News Service
Bomba a Brescia. Americana, d'aereo, 243kg, 122 di tritolo. Se da noi vengono ancora trovare bombe della WWII che cosa lasceremo con le missioni di pace? http://bit.ly/Aih5kp Brigitte Bardot in campo per la difesa degli orsi del New Jersey. Pi inquietante l'aumento degli orsi cannibali. Prossimamente anche quelli zombie. http://bit.ly/vsJeEn Spazzatura, ovunque. Nelle Maldive allarme immondizia: l'isola usata per lo smaltimento dei rifiuti colma e il surplus minaccia il paradiso tropicale. http://bit.ly/rZw68n Pronto l'indennizzo per le vittime della Shoah. Gli oltre 16.000 sopravvissuti potranno sperare in un indennizzo (non ancora quantificato) dal governo tedesco. http://bit.ly/ttnO3U La crisi fa male al cuore. Allarme Societ italiana Cardiologia. Incremento dei batticuori dovuti allo stress. In un modo o nell'altro pagheremo la crisi. http://bit.ly/ttbK0k La pillola della supermemoria realt. Almeno per i topi. Il farmaco, spegnendo una proteina, potenzia la capacit di memorizzazione. Vorrei capire perch esista la proteina allora. http://bit.ly/rK57Po Dopo il Pollosauro (K64), il Mammutante: con la scoperta di DNA di mammuth integro in un osso, russi e giapponesi ne cloneranno uno nell'utero di un elefante. http://bit.ly/rrDNw4 ora possibile registrare un sito web con il dominio .xxx per identificarne il contenuto pornografico. A poco tempo di distanza si registrano gi 100.000 siti. http://bit.ly/vm9Nrr La pianura padana inquinata. Il limite di PM10 stato superato in 38 citt di quest'area su 45 che hanno avuto questo problema. Cough cough. http://bit.ly/vzEObt Credete che il maligno vi possegga? Evitate i consigli che trovate in rete o rischierete l'evirazione, come insegna questo marito con pensieri infedeli... http://bit.ly/ArUfbt

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economia
SNS

periodico mensile Numero 65 Mercoled 22 Febbraio 2012

Rubare al ladro giusto? La truffa napoletana al sistema economico

o SCEC, o Solidariet Che Cammina, quella che si suole dire moneta alternativa. In pratica sono dei tagliandi con i quali, in una certa comunit che li accetta, si pu avere uno sconto che va dal 10 al 30% del prodotto. L'esperimento nato a Napoli, dove molti commercianti hanno iniziato ad usare questo circuito alternativo per essere competitivi. I coupon-sconto vengono dati periodicamente agli appartenenti al circuito tramite un'associazione no-profit. I vantaggi individuali stanno principalmente che, in quanto sconti, lo SCEC non tassato. Per la comunit invece il vantaggio nell'ancorare al territorio in cui il circuito ha valore un pezzo di economia e favorire il circuiro della piroduzione locale rispetto ai canali della grande distribuzione nazionale o

internazionale. Questi vantaggi hanno portato la comunit ad espandersi e a sviluppare interesse attorno al caso, tanto da arrivare a Arcipelaghi SCEC. Data la natura di sconto delloSCEC esso non illegale come invece lo sarebbe una vera e propria moneta alternativa. Ma cosa fa questa moneta in realt, in termini di economia? Aumenta artificiosamente la quantit di moneta presente sul territorio, permettendo un flusso maggiore di beni e servizi. Legare l'economia ha un costo nascosto per per sua stessa definizione: nel momento in cui un bene comprato con lo SCEC esso comprato con una moneta che ha un valore minore rispetto ad una accettata universalmente; ossia, anche se ufficialmente 1 SCEC equivale ad 1 Euro di sconto esso ha me-

no valore, in quanto loSCEC deve essere esclusivamente speso all'interno del sistema, ossia lo SCEC generalmente meno utile dell'Euro. Detto questo, si possono analizzare sistematicamente i limiti di questa valuta alternativa: - Il livello di coinvolgimento: ossia il numero di persone e la quantit di sconto che permessa avere in SCEC. Questo il limite della solidariet, ossia un limite albitrario che le persone decidono di applicarsi. - il livello di autosufficienza del circuito stesso: ossia, la percentuale di SCEC presenti non pu essere maggiore al valore della quantit di beni e servizi endogeni al circuito, o meglio, la quantit di Euro ancorati non deve essere minore di quelli per i servizi e beni esogeni necessari. Questo il limite primitivo dal quale provengono

tutti gli altri. - il cosiddetto "limite di senso", ovvero se il sistema dello SCEC non diventi talmente grande da non essere pi distinguibile da quello dell'Euro e ne diventi complementare (diventando , alla fine, solo un aumento artificioso e dal basso dell'inflazione). Le basi teoriche, il concetto, restano per molto legate a quelle di gruppo, solidariet, favore, passando per autosufficienza, dal basso e libert: un fenomeno da tenere d'occhio. un diritto o no esercitare la benefica influenza della solidariet e della creativit sull'economia monetaria?
Andrea Michielon

Il Non-Ruolo della BCE

na delle cause principali, seppure non di certo la pi nota, della fragilit dellEuro minacciato dalla crisi dei debiti sovrani insita nel suo essere una moneta senza una vera banca centrale alle spalle. Tradizionalmente ogni valuta nazionale, si pensi al Dollaro, presidiata da unistituzione nel caso degli Stati Uniti la Federal Reserve - che detiene il monopolio dellemissione di nuova moneta, la responsabilit della programmazione e attuazione della politica monetaria e un generale ruolo di sorveglianza e garanzia del sistema economico nel suo complesso. La FED, in pratica, ha gli strumenti e lautonomia per attuare politiche espansive (abbassare il tasso dinteresse di riferimento) nei momenti di recessione, regolamentare le banche e, in casi di emergenza, intervenire con azioni di salvataggio agendo da prestatore di ultima istanza, cio fornendo liquidit ad istituti che non sono pi nelle condizioni di rifinanziarsi secondo i canali ordinari. La Banca centrale europea non in grado di fare quasi nulla di tutto ci: innanzitutto, a differenza di qualunque altra banca centrale, la BCE non ha uno Stato e degli organismi di governo con cui collaborare e concertare gli interventi per massimizzarne lefficacia. In parole povere una politica monetaria "espansiva" potrebbe venire vanificata da politiche fiscali di segno opposto messe in campo da Stati con problemi di bilancio. Purtroppo, il discorso tuttaltro che teorico: le famose manovre "salva bilanci" a cui i cittadini europei si stanno abituando per forza di cose, es-

sendo essenzialmente progettate in unottica di aggiustamento dei conti, si pongono in antitesi netta con i ripetuti tagli dei tassi dinteresse effettuati dal presidente Draghi al fine di scongiurare limminente, e forse inevitabile, recessione del 2012. Ulteriori ed ancora pi marcati limiti allefficacia dazione della BCE derivano dal suo atto fondativo, in particolare per quanto concerne il mandato, o scopo, dellistituzione. Per statuto, e forse anche per volont di una Germania ancora pesantemente scottata dalla spirale inflazionistica che favor il fallimento della repubblica di Weimar spianando la strada allavvento del totalitarismo nazionalsocialista, la BCE ha come obiettivo il perseguimento della stabilit dei prezzi ed il contenimento del tasso annuo di inflazione (ovverosia la percentuale annua di aumento complessivo del prezzo dei beni in uneconomia) entro la soglia del 2% . Qualunque altro pur auspicabile intento, dalla riduzione della disoccupazione allo sviluppo economico, relegato in posizione secondaria. Non cos, a titolo desempio, per la FED americana: lo statuto della FED concepito su base "duale", poich prevede contemporaneamente sia il perseguimento della stabilit dei prezzi che quello della piena occupazione. Questa distinzione che di primo acchito potrebbe sembrare solamente politica, anche in relazione ai suoi effetti ha giocato un ruolo decisivo nell'ultimo periodo dell'attuale crisi finanziaria: una BCE unilateralmente concentrata sulla lotta allinflazione ha permesso che fattori di instabilit sistemica, legati alla

debolezza della ripresa post crisi 2007/2009 e allemergere della fragilit strutturale dei debiti sovrani degli Stati, crescessero incontrastati fino a costituire attualmente una minaccia concreta alla sopravvivenza stessa della Eurozona unita cos come era stata pianificata in ventanni di trattati. Poich poco stato fatto per prevenire, alto il potenziale di fuoco attualmente necessario per salvare il salvabile; la seconda fase della crisi che dal 2007 sta deprimendo leconomia occidentale ha semplicemente

misure e manovre di austerity pi o meno inique che sar possibile fermare la spirale autodistruttiva della crescita del debito pubblico, tanto pi in assenza di crescita. Non saranno certo tagli nellordine di poche decine di miliardi a riportare sotto controllo una massa letale di migliaia di miliardi di titoli di Stato a rendimenti crescenti; non pi difendibile n tollerabile il tentativo di scaricare sulle spalle dei cittadini un peso che in alcun modo possono reggere. In questo contesto tocca alla BCE agire da prestato-

innalzato la taglia dei soggetti da salvare: non pi istituti privati (banche, assicurazioni, fondi) ma interi Stati. La catena alimentare dello stato demergenza risale implacabile senza risparmiare nessuno, dalla singola banca allo Stato che accollandosi le sue passivit accresce il proprio debito pubblico. E quindi evidente che pi forte che mai sia la necessit di un punto darrivo, di un garante di ordine superiore che possa riportare armonia e chiarezza nel caos con un intervento autorevole e influente. Non certo con

re di ultima istanza per gli Stati stessi e non avere timore, se necessario, di fornire liquidit al sistema anche stampando moneta e garantendo il debito degli Stati in sofferenza. In periodo di recessione non deve essere linflazione a far paura, bens la disoccupazione, la sperequazione e linstabilit sociale che deriva dallerosione progressiva del welfare oggi gi in atto.

Riccardo Catenacci

periodico mensile Numero 65 Mercoled 22 Febbraio 2012

Questa la mia penna, ce ne sono tante come lei, ma questa la mia.

lavoro
L'Italia sulla torre
Un elicottero sorvola la stazione, alcuni agenti di polizia stanno vicino al presidio, pronti a bloccare ogni ulteriore tentativo di salire sulla torre, mentre molti operai vanno e vengono portando panettoni, torte, bottiglie di vino: tutto ci che possa costituire un gesto di solidariet per la lotta. Il freddo invernale non placa la rabbia di questi uomini, che, incuranti dei rischi e della pericolosit del loro gesto, continuano a opporsi al loro licenziamento. Gi da alcuni mesi a questa parte si sentiva un clima meno rassicurante, che andava peggiorando di giorno in giorno fino all'11 di dicembre, quando gli operai di diverse dittea ppaltatrici del settore hanno ricevuto a casa la tanto temuta lettera di licenziamento. Allora hanno comunemente deciso, di fronte all'impotenza della rappresentanza sindacale interna e al comune disinteresse della politica e dei vertici dei sindacati, di opporre una decisa resistenza. Il 10 dicembre tre operai, Oliviero, Carmine e Giuseppe, hanno dato inizio all'occupazione della torre. In seguito a questo gesto stato occupato anche l'ufficio sindacale ed sorto spontaneamente un presidio permanente di operai. Uno dei tre occupanti fa scendere gi dalla torre una corda alla cui estremit legato un cestino. Gli altri uomini che stanno sotto lo afferrano, lo riempiono con fette di panettone e lasciano che possa essere tirato nuovamente sopra. Sopra la torre la vita insopportabile. Lo spazio disponibile raggiunge a stento i due metri quadrati. Passano il giorno al primo piano, mentre sul secondo piano, dove stata allestita una tenda rossa, passano la notte. Al presidio gli operai stanno attorno al fuoco, fumano e avvolti nei loro giacconi di Treni Notte, cercano di confortarsi a vicenda. Tra i tanti operai c' un signore di 44 anni, padre di due ragazzi, che ha lavorato per 25 anni in questa azienda, anche lui tra gli ottocento licenziati. Gli italiani hanno un'idea quasi ossessiva di sicurezza e di stabilit: la maggior parte dei ragazzi cerca un lavoro con la volont costante di fare famiglia, comprare una casa, un automobile e vivere cos per il resto della loro vita. Questo signore ormai di mezza et era uno di questi ragazzi. Una vita passata a creare sicurezze, a garantire un futuro ai suoi figli e poi, in pochi mesi, il frutto di una vita di lavoro e di sacrifici viene spazzato via da una scelta errata, che, paradossalmente, non era neanche la sua. Le sue parole escono lente e dure. Cerco di limitare i momenti di silenzio, che si fanno sempre pi frequenti. La realt questa, non c' via di fuga. Gli operai sono sempre l'ultima classe, un ceto di uomini senza volto e senza storia, considerati solo per la manodopera che mettono a disposizione e non per la loro individualit. Sono loro, gli operai, una massa di schiavi fustigati per far andare avanti un

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sistema ingiusto, che nasce dallo sfruttamento, che progredisce grazie allo sfruttamento. Gli chiedo cosa prova, alla luce degli ultimi avvenimenti, quando pensa ai suoi figli. La tranquillit con cui aveva risposto alle mie domande viene meno e ripete diverse volte " un ingiustizia", poi il silenzio. Inesorabile.

continua dalla prima

Questo genere di treni fondamentale nel collegamento tra Nord e Sud del Paese, in quanto l'alta velocit, che stata tanto sbandierata come sinonimo di modernit, sif erma a Roma e non si inoltra negli abissi dell'Italia meridionale. "Il nostro settore in profonda crisi" si legge in un comunicato dei lavoratori "non per mancanza di viaggiatori, che l'anno scorso sono stati oltre due milioni, ma per scelte strategiche da parte del committente Trenitalia". Senza alcuna motivazione, senza alcuna tutela per il lavoratore licenziato, questa la variante italiana dei cosiddetti licenziamenti facili introdotti in Italia con l'ultima manovra finanziaria approvata prima della caduta del Governo Berlusconi, che invece in Europa sono sinonimo di assistenza. In Danimarca un lavoratore licenziato riceve un assegno per quattro anni del valore compreso tra il 70% e il 90% della retribuzione, mentre i Job Center emettono sempre nuove proposte di lavoro. Sono pochissimi i lavoratori che alla fine di questi quattro anni non hanno un lavoro. Nell'Italia della precariet parole come assistenza, sicurezza,stabilit appartengono ad un lessico sconosciuto.

Matteo Piras

Il lato nero dello spettacolo


continua dalla prima

Dopo la tragedia Lorenzo Cherubini decide di annullare la serata e fermare l'intero tour. Scrive su Twitter: I ragazzi rimasti feriti sono lavoratori specializzati che amano quello che fanno restando nell'ombra; e ancora "Le strumentalizzazioni sono fuori luogo e mi feriscono perche' inducono a pensare che nel mio tour ci sia del lavoro nero o sottopagato". Evidentemente Assomusica e Jovanotti si sono persi qualche passaggio. Con buona probabilit non tengono conto del fatto che pi del 50% degli studenti universitari impegnato in lavori occasionali o stagionali (ISTAT 2006), dato peraltro in aumento. Ci non stupiva qualche anno fa e stupisce ancora meno oggi, in piena crisi finanziaria e dopo una riforma universitaria che ha ridotto all'osso le borse di studio. Poco male. Come da tradizione italiana, dove non arriva lo Stato ci mettono una pezza le famiglie, E dove non arrivano neanche le famiglie? Ecco che gli studenti si riversano a capofitto nell'universo dei lavori intermittenti, temporanei e mal retribuiti, preferendo talvolta alla non-tutela della precariet legale la non-tutela spesso pi remunerativa del lavoro nero. D'altra parte non forse l'economia sommersa il settore tanto

ben farcito quanto poco rilevabile dalle statistiche ufficiali che tiene pieni i ristoranti in tempo di crisi nel bel paese? (27% sul PIL, OECD 2000). Evidentemente Assomusica e Jovanotti non sono nemmeno molto aggiornati sui cambiamenti che hanno coinvolto il mondo del lavoro dagli anni 70 ad oggi. Un terziario che assorbe sempre un maggior numero di occupati in rapporto all'industria e il progressivo declino della competitivit sul mercato hanno portato le aziende che vogliono muoversi nell'universo post-fordista a dover ripensare a costi e organizzazione del lavoro. Cos outsourcing e flessibilit (nelle sue varie forme) sono diventate due fra le principali parole d'ordine nel mondo dell'impresa, ormai caratterizzato intrinsecamente da complessi giri di appalti e sub-appalti che ben si prestano a nascondere le responsabilit del "core business" e a sfumare elegantemente il confine fra lavoro e sfruttamento. Se questo urta la sicurezza dei lavoratori del cosiddetto "terziario avanzato", figuriamoci quando si parla di servizi di bassa manovalanza, come logistica e facchinaggio. Cos dalla Trident Management s.r.l., produttori del tour di Jova-

notti, si passa alla Azalea Promotion, organizzatori del concerto a Trieste, poi al service che ha noleggiato la struttura ground support che ha ceduto il 12 dicembre uccidendo F. Pinna, ed infine a ditte o cooperative locali che affiancano personale non specializzato ai tecnici della produzione: i facchini...Eccoci arrivati alla zona grigia dell'economia dello spettacolo: forza-lavoro ultra-flessibile immessa in un'organizzazione instabile. Forza-lavoro che si arrampica a 10 metri di altezza, che mette in sicurezza luci e casse da parecchie decine di chili, che scarica tir caricati in stile tetris, che prende le briciole, che infine ringrazia e torna a casa a orari improbabili. Succede a Trieste, succede dappertutto, anche a Pavia. Basta sostituire a Azalea Promotion Promoter e a dare un nome a una piccola ditta locale di servizi all'impresa: Proscenio S.r.l. (fu cooperativa) ed ecco che ci spostiamo dal Palasport di Trieste al Palaravizza, o addirittura al Teatro Fraschini: poco cambia nella catena di precariet dello spettacolo. Assomusica parla di retribuzioni fra i 13 e i 16 euro l'ora per i tecnici. Sbagliato. O almeno impreciso: quelli forse sono i dipendenti

delle grandi produzioni, o il personale specializzato dei teatri. Categoria pi o meno tutelata e in minima parte sindacalizzata. A Pavia, nella zona grigia del facchinaggio per lo spettacolo Proscenio S.r.l. price-maker, non avendo concorrenza, fissa tariffe ben diverse: 7 euro all'ora in orario diurno, 8 dopo le 22. Ci vuol dire che della citata cifra fra i 13 e i 16 euro, solo il 50% va al facchino, il resto va in tasca all'intermediario, Proscenio o Azalea che sia. Gran parte dei lavoratori risulta legato alla Srl da un rapporto di collaborazione occasionale(ex d.Lgs. 276/2003), il che solleva Proscenio da parecchi oneri contributivi e allontana i facchini da inutili e dispendiose tutele offerte ad esempio dagli accordi territoriali per i lavoratori del settore. Poco importa che i paletti fissati per la prestazione occasionale (max 30 giorni di lavoro e/o max 5000 euro di retribuzione nell'anno solare) vengano spesso elusi. I servizi sono svariati: facchinaggio e assistenza nei teatri, allestimenti, personale per i Musei Civici del Castello e, una volta accaparrati appalti e servizi per il Comune di Pavia, tendenzialmente qualsiasi lavoro che un essere umano possa svolgere: chi distri-

buiva materiale informativo e contenitori ai residenti del centro storico quando part la raccolta differenziata porta a porta? Questo un esempio, questi sono nomi e cifre che molti studenti-lavoratori e lavoratori immigrati possono testimoniare qui ed ora a Pavia, e dati simili se non peggiori emergeranno in altri mille posti dimenticati da Dio. I sindacati diranno perch non denunciate questa ingiustizia?, i datori diranno creiamo lavoro e diamo un'opportunit agli studenti che vogliono rendersi indipendenti dalla famiglia, i facchini diranno: fanculo, io con quelle briciole ci devo pagare la bolletta, non posso restare a casa...e poi non lo far mica a vita!. Quella di Trieste una morte bianca che dovrebbe far perlomeno pensare chi lucra in uno dei tanti settori dell'economia para-legale che fa sopravvivere il nostro Paese. Spero che Assomusica e Jovanotti abbiano almeno dovuto lottare con l'insonnia nella notte del 12 dicembre 2011.

Stefano Ronchi

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strumenti
stini. Le ultime vittime di questo clima dodio e indifferenza sono Samb Modou, 40 anni, e Diop Mor, 54 anni, assassinati lo scorso 12 dicembre a Firenze, da Gianluca Casseri un fascista del terzo millenio, come gli stessi attivisti di Casa Pound amano definirsi. Moustapha Dieng, 34 anni, Sougou Mor, 32 anni, e Mbenghe Cheike, 42 anni, invece, sono stati gravemente feriti durante lagguato. Gli organi dinformazione non hanno fatto che parlare della strage dei senegalesi, preoccupandosi di comunicare i nomi delle vittime solo alcuni giorni dopo laccaduto. Questa, daltronde, una prassi ormai consolidata: che uno straniero sia vittima o carnefice, nei fatti di cronaca sempre identificato con la sua nazionalit, mai con un nome proprio. Abbiamo letto cos tanti titoli riguardo a rumeni, due senegalesi, un cinese, da non renderci nemmeno pi conto che si tratta di una vera e propria violazione del Codice Deontologico dei giornalisti, i quali - in nessun caso - potrebbero fare riferimento alla nazionalit delle persone coinvolte in un fatto di cronaca. Gianluca Casseri, lassassino suicida, non era un pazzo isolato come molti, tra giornalisti e politici, si sono affrettati a dire. Come non lo erano i manifestanti che pochi giorni prima avevano devastato il campo rom alla cascina Continassa di Torino, per vendicare uno stupro, tra laltro, mai commesso. evidente che questa contro il razzismo deve essere, prima di tutto, una battaglia culturale e sociale. Basta fare un giro in rete (o al bar del paese) per raccogliere i frutti di decenni di etica uomomangia-uomo e per capire che gli squallidi commenti che si leggono in riferimento a questi episodi non sono la conseguenza, ma la premessa necessaria a quellinaudita violenza. Lapologia del Fascismo e l'apologia di delitto, peraltro, sono di per s reati sanzionati dal Codice Penale, sufficienti per considerare gli autori di tali dichiarazioni dei criminali. necessario fare i conti con la propria storia e avere il coraggio di ammettere che c unItalia ancora fascista, profondamente razzista: lItalia di CasaPound, di Forza Nuova, della Lega Nord e di Berlusconi, dei militanti di estrema destra che considerano Casseri un intellettuale e un eroe, di tutte quelle insospettabili persone che, nellapprendere la notizia della strage di Firenze, hanno pensato Meno due.. Chi oggi chiede la chiusura dei circoli di Casa Pound, disseminati in tutta Italia, non un oppressore della libert di pensiero, ma qualcuno stanco di assistere ad ingiustizie reiterate e finanziate da giunte comunali e province. Siate vigili, prima che inizi a circolare il sospetto che la crisi economica sia colpa degli ebrei, dirigenti della finanza.
Lucia Tolve

periodico mensile Numero 65 Mercoled 22 Febbraio 2012

Italiani , brava gente Xenofobia e razzismo ai giorni nostri

Calendario Eventi
Marted 21 febbraio @ Radio Aut Carnival Party - Di stereotipi vive l'uomo ore 22:30 Gioved 23 febbraio @ Circolo Viad'acqua (ex Commons) "La luna a scacchi - Serate di riflessione sulel carceri" Proiezione di "Detenuto in attesa di giudizio" di Nanni Loy (1971) A cura di OMP e Kronstadt ore 21:30 Venerd 24 febbraio @ Radio Aut Live: Jam Session "Jazzin' Radioaut" special guest: Mariano Nocito (basso) ore 22:30 Sabato 25 febbraio @ Radio Aut Live: Massaroni Pianofrti "L'amore non ha rime tour" ore 22:30 Marted 28 febbraio @ Radio Aut Radiocineforum Proiezione di "Pane e tulipani" di Silvio Soldini (2000) @ Aula 400, Universit di Pavia Conferenza "Diversit e diverse abilit: oltre le barriere" A cura di "I Salmoni Controcorrente si vive" ore 18:00 Mercoled 29 febbraio @ Radio Aut Live: Antonio Carta Trio De Andr e cantautori italiani ore 22:30 Gioved 1 marzo @ Circolo Viad'acqua (ex Commons) "La luna a scacchi - Serate di riflessione sulel carceri" Conferenza "Cos' il carcere oggi?" A cura di OMP e Kronstadt ore 21:30 @ Sottovento Premiazioni VideoSlam 2012! Marted 7 @ Aula del '400 Controfesta a cura di UDU Ore 22.00 Compleanno Radio Aut Gioved 8 marzo @ Circolo Viad'acqua (ex Commons) "La luna a scacchi - Serate di riflessione sulel carceri" Poesia | Esperienze di lavoro in carcere A cura di OMP e Kronstadt ore 21:30 Gioved 15 marzo @ Circolo Viad'acqua (ex Commons) "La luna a scacchi - Serate di riflessione sulel carceri" Conferenza "Testimonianze dal carcere" A cura di OMP e Kronstadt ore 21:30 Gioved 22 Marzo @ Cinema Corallo Ritz Prima serata di Cinema Indie A cura di UDU Gioved 29 Marzo @ Cinema Corallo Ritz Seconda serata di Cinema Indie A cura di UDU

icono che il primo passo per risolvere un problema sia ammettere di averne uno. Gli italiani, o almeno una buona parte di loro, questo non lo hanno mai saputo fare. La mafia? Non esiste. Mussolini? Un grande statista con delle cattive amicizie. La crisi economica? Non in Italia. I giovani non avranno mai un posto di lavoro fisso? Meglio per loro, sapessero che monotonia. Questo latteggiamento superficiale, e anche un po vigliacco, che ci ha legittimato a non preoccuparci, a non prendere provvedimenti mentre partiti xenofobi come la Lega Nord facevano il loro ingresso sulla scena politica e trasformavano listigazione allodio razziale, che in Italia un reato, in unarma politica. Ventanni a fomentare la paura per lo straniero, per la libert individuale, passati a condurre crociate nella completa mancanza di rispetto per i diritti e la dignit di chi ha una diversa cultura e tradizione, ci hanno abituati al fatto che essere razzisti la regola, non la vergognosa eccezione. Ecco perch il linguaggio turpe e volgare con cui questi politici manifestano apertamente la loro xenofobia non suscita che deboli reazioni. Abbiamo, ancora una volta, smesso di indignarci andando a popolare la gi folta schiera dei Non sono razzista, ma. Gi, perch gli Italiani sono un popolo dal cuore doro. Non sono affatto razzisti, salvo, poi, rifiutare il pasto ai bambini che non possono permettersi la mensa scolastica, bruciare campi rom, sfruttare e sottopagare il lavoro nero di immigrati clande-

Democrazia Sugarfree

Lo spazio dello Sfrangiavolatili


vede tempi lunghi per la gestione (beni comuni ad esempio) e in molti problemi del quotidiano gi utilizzata (qualsiasi contratto che non sia stato estorto lo ). Non un mistero che in casi estremi e pressati da emergenze anche anarchici convinti utilizzarono il metodo democratico per decidere in tempi brevi; qua dove si ferma il libero accordo, nella pratica emergenziale, oltre che dove neanche la democrazia (non nella forma poliarchica!) pu arrivare: grossi gruppi, delegazione. possibile gestire davvero uno Stato dal basso?

a democrazia un modello di governo ove vige la regola della maggioranza decisionale del corpo degli aventi diritto al voto (generalmente, se si parla di democrazie compiute, a suffragio universale). Questa definizione semplice (e forse semplicistica) solo la forma logistica, ossia come vengono prese le decisioni; in realt molto pi interessante la forma sociale della democrazia, ossia quella serie di regole e norme che devono essere presenti nella societ affinch di democrazia si possa parlare: stato di diritto, partecipazione, partiti, media... Ma quello a cui voglio arrivare che la democrazia applicabi-

le solo in ristretti ambienti, solo in maniera diretta e che essa, in ambiti di questo tipo, seconda al libero accordo. La democrazia non applicabile in ambienti troppo estesi perch, in primo luogo, non vi sar mai discussione n conoscenza, non tiene conto delle disparit di livello socioeconomico tra un posto e l'altro; necessita, nel migliore dei casi, degli adattamenti tra macro-democrazia e micro-democrazia di gestione del territorio. Esempio: la questione TAV. Anche ammettendo che sia davvero il bene del resto della popolazione (cosa non vera), il treno ad alta velocit non voluto nella Val di Susa dove prevista la sua realizzazione. O

ancora: la democrazia uccide? S, e pure tanto. Scelte come la forma economica e/o le possibilit di ricerca (vedi i divieti sulle cellule staminali) influiscono pesantemente sulla vita altrui. Come possibile delegare la propria vita ad un ampio gruppo di persone che ha tutt'altro insieme di valori? Non possibile senza compiere delle ingiustizie. La democrazia applicabile solo nella forma diretta in quanto nella delega a qualcuno ci si imbatte nella non conoscenza della persona, nella formazione di partiti che formano ammassi lobbistici e nella definizione dei contorni politici che non esistono nella massa indefinita della popolazione e

infine distrugge il dialogo e il confronto che sono la base della democrazia. Ne sono esempi praticamente ogni stato moderno e in ognuno di essi chi governa generalmente la persona che ispira pi fiducia. Insomma, per far s che la democrazia funzioni, ossia vi sia confronto e discussione sulla base della conoscenza bisogna portala ai minimi termini ovvero nella realt piccola e quotidiana. E qui nasce il secondo punto: se realmente applicabile solo a queste condizioni, esistono altre metodologie di autogoverno migliori? Il libero accordo il principale sospettato anche se non dappertutto utilizzabile o pre-

Andrea Michielon

periodico mensile Numero 65 Mercoled 22 Febbraio 2012

Ricordate: "Carini e coccolosi"

cultura
O Kamchatka, o morte! Horse Fever
ma tu guarda gli autori sono Lorenzo Sorrentino e Lorenzo Silva, caspita quest'ultimo si chiama come un mio compagno delle elementari! E le sorprese non finiscono qui! Confrontando le foto degli autori e quelle su facebook del mio compagno delle elementari (che ho amico su fb ma non vedo da quasi vent'anni) scopro che oltre a essere omonimo pure un sosia perfetto! E pensate (com' piccolo il mondo!) risulta pure fan di Horse Fever su facebook... Ma Bando alle arance, come dicevo in Horse Fever da 2 a 5 giocatori potranno interpretare il ruolo di cinque ricconi, all'inizio si determina quanti turni di gioco verranno effettuati, ciascun turno diviso in sottofasi: La Fase acquisti suddivisa in 2 giri, in cui si possono fare una delle seguenti cose ricevere 2 carte Azione, 1 carta Obiettivo, 1 carta Aiutante, 1 carta Cavallo, 1 carta Proprietario di Scuderia, Passare e quindi ricevere soldi dalla banca, chiedere un Prestito, effettuare una Compravendita. La Fase Scommesse, nella quale prima si scommette poi si giocano le carte azione per truccare la corsa e infine si scommette nuovamente. La Fase Corsa nella quale vengono scoperte le carte Azione, vengono girate una alla volta le carte movimento e in base a queste si eseguono gli spostamenti sul rettilineo di gara, quindi si lanciano i dadi sprint le cui facce colorate fanno avanzare il cavallo corrispondente, questo viene fatto fino al traguardo, si stila quindi la classifica, si effettuano i pagamenti delle puntate e si distribuiscono i Punti Vittoria (in base alle carte giocate). La Fase Asta durante la quale si effettuano due Aste, una al ribasso e una al rialzo nelle quali si pu prima vendere e poi comprare un punto vittoria dalla Banca. Chiaramente alla fine vince chi ha pi punti vittoria. Nonostante sto gioco sia stato fatto da uno che conosco molto carino e gradevole, in particolare da sottolineare l'eccellente lavoro grafico svolto da Giulia Ghigini che fa entrare i giocatori in un mondo di atmosfere comico-noir. Il gioco ha dal punto di vista tecnico il suoi punti di forza in una meccanica semplice e nella duttilit offerta sia per alla modularit dei turni che per la presenza di modifiche alle regole che consentono di giocare una versione semplificata e una per pi di 5 giocatori, di contro da evi-

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denziare che non si tratta di un gioco particolarmente strategico e la fortuna abbastanza decisiva. Nonostante la crisi vi propongo con trasporto di acquisirlo sia per il vostro egoistico divertimento che per incentivare i prodotti locali..

aga con l'aria che tira io mi do all'ippica! Ebbene si perch questa volta per la rubrica dei nuovi giochi da tavolo vi erudir su "Febbre da cavallo" il cui titolo originale, essendo un gioco italiano, Horse Fever. Come descritto nel sito ufficiale si tratta, ma guarda un po', di un gioco di corse di cavalli, scommesse e inganni, in una cornice America anni 30, in cui solamente il riccastro pi astuto riuscir divenire il Miglior Scommettitore di Sempre. Sul sito potete, se mai fosse necessario, scaricarvi la colonna ufficiale del gioco. Prima di passare a descriverlo e darne il mio solito giudizio sommario lasciate che vi racconti come ne sono venuto a conoscenza e del drammatico colpo a sorpresa. Erano venute a trovarmi tempo addietro due mie amiche con sta scatola, ci giochiamo ah bello, che allegria,

Jco

Il vino dei poeti Lo sguardo stupito di Wislwa Szymborska

on ci sono professori di poesia. Se cos fosse, vorrebbe dire, che la poesia un'occupazione che richiede uno studio specialistico, esami sostenuti con regolarit, articoli teorici con tanto di bibliografie e note a pi di pagina e, infine, diplomi assegnati nel corso di specifiche cerimonie. E questo vorrebbe dire che non

sufficiente riempire pagine e pagine, magari con i versi pi eccelsi, per diventare un poeta, ma che necessario un qualche certificato con timbro. [...]ma viene sempre il momento in cui i poeti devono chiudere ogni porta alle proprie spalle, liberarsi di ogni mantello, orpello e della paccottiglia poetica e aspettando silenziosamente e

pazientemente s stessi confrontarsi con il foglio di carta ancora bianco. Perch questo, alla fine, ci che conta davvero.". Queste sono le parole della poetessa polacca Wislawa Szymborska (1923-2012) al ricevimento del Premio Nobel per la Letteratura del 1996; premio che ogni volta che viene conferito a un poeta smuove per un breve periodo l'opinione pubblica portando alla ribalta, se cos si pu dire, la poesia. Ma veniamo a conoscere chi Wislawa Szymborska che, senza dubbio, una delle pi grandi poetesse dei nostri tempi pur restando un personaggio schivo e riservato, che non ama rilasciare interviste o parlare della sua opera, ma che piuttosto tiene a sottolineare la preminenza del testo rispetto al suo autore, l'autonomia delle poesie( che Adelphi ha di recente riproposto in una raccolta dal titolo "La gioia di scrivere. Tutte le poesie") rispetto al viso, alla storia e alle opinioni sulla letteratura e sulla societ di colui che le scrive. Una prospettiva, dunque, che potrebbe apparire semplicemente letteraria. Ma non cos perch per la Szymborska la poesia, come la vita, si fonda sul confronto con la realt, un confronto concreto e non intellettuale, vivo e non astratto, un confronto vissuto, partecipato, mai sublimato a vana sentimentalit o a idea. Si leggano allora questi versi: "non c senso che possa sostituirti quello del partecipare./ Anche una vista affilata fino allonniveggenza / non ti servir a

La vita il solo modo per coprirsi di foglie, prendere fiato sulla sabbia, sollevarsi sulle ali; essere un cane, o carezzarlo sul suo pelo caldo; distinguere il dolore da tutto ci che dolore non ; stare dentro gli eventi, dileguarsi nelle vedute, cercare il pi piccolo errore. Unoccasione eccezionale per ricordare per un attimo di che si parlato a luce spenta; e almeno per una volta inciampare in una pietra, bagnarsi in qualche pioggia, perdere le chiavi tra lerba; e seguire con gli occhi una scintilla di vento; e persistere nel non sapere qualcosa dimportante.
nulla senza il senso del partecipare"( da "Conversazione con una pietra") dove questo senso di partecipazione alla quotidianet si accompagna sempre ad uno sguardo stupito sulle cose,che funge da propulsore all'azione, sia pure azione di pensiero: "Ieri mi sono comportata male nel cosmo./ Ho passato tutto il giorno senza fare domande,/ senza stupirmi di niente" (da "Disattenzione"). Disattenzione, quindi, indicata come nemica della vita e della poesia, perch il poeta senza una costante percezione di ci che lo circonda appare "come un chiodo piantato troppo in superficie nel muro". Attraverso una descrizione accurata e lucida dellesistenza nella sua ruvida concretezza, la Szymborska sbatte in faccia al lettore le questioni importanti sulla vita, ma con leggerezza, senza affaticarlo con versi ermetici, servendosi di una lingua semplice e spesso colloquiale, facendolo sorridere per lironia mentre gli grava le spalle di domande. Lironia dei suoi versi tagliente, ma mai fine a se stessa o violenta o appesantita dal giudizio, ma piuttosto destinata a svelare il ridicolo, linopportuno, il disumano. Una poesia attenta a registrare minimi fatti della quotidianit, della sua semplice bellezza rivelata nelle cose banali; perch "In effetti ogni poesia/ potrebbe intitolarsi Attimo" e il suo costante monito di non lasciarselo sfuggire.

Dario Bertini

Reg. Trib. Pv n 594 - ISSN 1972-9669 - Stampa: Industria Grafica Pavese SAS, Pavia - Chiuso in redazione 14-02-2012 - Tiratura 2000 copie - 2012, Alcuni diritti riservati (Rilasciato sotto licenza Creative Commons 2.5 Ita by-nc-sa)

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Servizi pubblici? Taglia. Tasse? Aumenta. Cinghia? Stringi.

racconti e poesie
Come l'acqua che scende a valle
si con l'inchiostro traslucido sul fondo annerito. Su uno, lessi la scritta "in ombra"; e ci mi turb. Allora mi diressi versi l'uscita, mentre la musica e i botti rendevano muta la scena. Oltrepassata la porta del bagno, mi avvicinai al separ, per far passare una fila di persone. Ma mentre li incrociavo, avvenne l'inaspettato: il primo mi colp con un pugno al viso, cos il secondo, il terzo e anche un quarto. Poco dopo svenni. Ho il ricordo vago di due poliziotti senza cappello che mi stavano accanto; uno alto, magro e dinoccolato, con i capelli un poco lunghi e i baffi neri, l'altro biondo, basso e piuttosto in carne. Insomma erano un po' ridicoli visti assieme e sembravano essersi scambiati le giacche per sbaglio. Ma poi svenni di nuovo. Al mattino ero su un letto matrimoniale, freddo e bianco. Anche la stanza era tutta bianca ed era la prima volta che la vedevo. Per notai uno stereo e riconobbi i miei cd. Stupito di trovarli l, mi alzai e accesi lo stereo. Era impostato su un pezzo dell'Equipe 84 che diceva io ritorno solo e lei ritorna a te che mi suonava in modo estremanente triste in quella stanza sco-

periodico mensile Numero 65 Mercoled 22 Febbraio 2012

Anteprima di

i trovavo a Milano, in un locale brasiliano, l'ultimo giorno dell'ultimo secoloa cercare qualcosa che non avrei trovato. Attorno a me danzavano donne seminude al ritmo di samba e io, quasi completamente ubriaco, facevo il sostenuto con la cugina di una tipa sconosciuta. Mi guardavo in giro spaesato come guarda una vittima o, al peggio, una preda; cos lo sguardo cadde sulla porta del bagno, in fondo sulla destra, nascosto alla sala da un separ in finta edera. All'improvviso vidi uscire da sotto la porta uno sbuffo di fumo e il legno vibrare, leggermente. "Tombola", mi dissi. Mi alzai, girando attorno ai divanetti pieni di gente, e mi diressi verso il bagno, oltrepassai la porta, entrando. Un sacco di fumo mi avvolse, che aperta la finestra, lentamente dirad. Il fumo proveniva dall'ultimo bagno, da un libro a terra davanti al water, o almeno dai resti del libro che sembrava squarciato da un'esplosione. I pezzetti di carta, ridotti a cenere, volavano ovunque algidi e austeri come coriandoli bruciati. Su questi si potevano leggere ancora frammenti di fra-

nosciuta. Accanto al letto era appeso uno specchio. Ma quando feci per guardarmi, mi accorsi che quello nel riflesso non ero io. Il nulla riverber in una botta immane dentro di me. 18. I miei nervi si ammutolirono, aumentando la distanza fra me c un portone che dovrei aprire e la figura riflessa. Un occhio rideva in un ghigno, l'altro era insieme a un campanello da suonare contratto in una smorfia di perch le chiavi di casa non si fidano a darmele pianto. e poi una stanza dove sarebbe da cercare Le gambe mi cedettero e caddi un disco selvaggio, un istinto sulle ginocchia, cos come cade non credo avrei paura un'illusione. Poi come un manichino mi rialzai, dirigendomi preparerei anche la cena alla finestra e vidi! allora in cui tutte le boutique chiudono Mi trovavo al secondo piano di cos non saresti sola una casa, che dava su un cortile, che proseguiva su una piccola strada. La strada si divideva da21. vanti a una ripida collina e si perdeva a valle, verso un paese, e a lascia che la televisione ti incanti mentre stiri, monte verso un passo brucia pure la camicia di tuo padre, quella di jeans usata schiacciato sotto un cie- evita linutilit e gli strappi lo scuro. resta serena Mi guardai le mani: erano gonfie e l'animo mi e vorrei darti un bacio, mi accontenterei anche della mano pesava come un maci- o del tuo fazzoletto gno. Il tutto sembrava i sentimenti si buttano dopo essere usati uscito da un' opera di nel cielo, come una bolla di vetro, una raccolta Shubert. differenziata

L'amore scade come il latte


di Carlo di Francescantonio Edizioni OMP, prossima uscita

Massimiliano Calatroni

Chiarificazione di intenti

ronstadt non un giornale antico, ma nemmeno tanto giovane da non avere una sua storia alle spalle. Il 2012 sar il nostro ottavo anno di attivit e, durante questo periodo, abbiamo sempre cercato di essere coerenti con noi stessi e i nostri obiettivi. Questo giornale nato come alternativa a quanto il panorama della stampa indipendente, universitaria o meno che fosse, offriva nei primi anni del duemila, spinto dunque dal bisogno di creare una piattaforma cartacea che non trattasse soltanto di temi inerenti allateneo, ma neanche solo di cronaca cittadina. Kronstadt ha voluto, e vuole, essere un mezzo di informazione e diffusione di cultura il pi completo e aperto possibile. E anche, per quanto questi anni di crisi ci permettono, il pi indipendente possibile: alla nascita Kronstadt era un giornale autofinanziato ma bastato poco tempo perch si rendesse necessario appoggiarsi ai finanziamenti annuali dellACERSAT per andare avanti a svolgere la nostra attivit in maniera regolare; lunico vincolo che ci sentiamo di mantenere, restando comunque vigili per cogliere la possibilit di un eventuale ritorno allautofinanziamento, almeno parziale, in futuro. Certo, anche la soluzione delle

sovvenzioni universitarie ha creato qualche problema, in passato. A met del 2010, infatti, lAmministrazione ha proposto alle quattro testate dellateneo (Kronstadt, Jaromil, Publius ed Inchiostro) di unirsi in un unico portale online, eliminando il cartaceo. Naturalmente abbiamo tutti rifiutato questa prospettiva, sapendodi essere profondamente differenti luno dallaltro, e abbiamo concertato una soluzione alternativa: Kronstadt e Jaromil hanno infatti chiesto i finanziamenti per il 2011 congiuntamente, pur nellottica di mantenere le rispettive identit, accettando, come gli altri, anche lidea di subire dei tagli. In conclusione della vicenda, il totale dei finanziamenti ricevuti dalle testate rimasto del tutto invariato: abbiamo perso un po ditempo ma, almeno, eravamo tutti sollevati. Per il 2012 il cambio dei regolamenti dateneo ha imposto che, per ottenere finanziamenti in

maniera continuativa, ogni gruppo debba costituirsi associazione universitaria. Fra le varie redazioni si profilata lidea di creare una Confederazione dei Giornali Universitari Pavesi, nello spirito diciamo cos di sacrificio, gi esternato nel 2010. Lidea di base quella di unire le forze in caso si verificasse, in futuro, qualunque problema burocratico, restando sempre realt fondamentalmente indipendenti luno dallaltro, dal punto di vista di produzione del lavoro. Kronstadt, come redazione, ha preso seriamente in considerazione lidea di partecipare ma, dopo attente riflessioni, ha deciso di continuare autonomamente a svolgere la propria attivit. Questo non significa che il giornale voglia tagliare i rapporti con le altre testate ma semplicemente che, come accennato sopra, non vuole darsi un ulteriore vincolo: per quanto, infatti, ognuno possa mantenere la propria identit,

allinterno dellAssociazione, lessere parte di una Confederazione di Giornali Universitari significherebbe comunque affiancare il nome di Kronstadt a contenuti che, naturalmente, non potremmo controllare e con i quali, finora, non sempre ci siamo trovati daccordo. Lidea, inoltre, di voler provare a cercare fonti alternative di finanziamento (questo anche perch Kronstadt non propriamente un giornale universitario, data la collaborazione di persone che, ormai, non studiano pi) ha spinto ulteriormente la redazione verso una strada completamente diversa da quella della Confederazione. La scelta fatta non frutto di un volersi sentire prime donne n conseguenza di un giocare a fare gli alternativi. E leffetto logico dellidentit che abbiamo sempre cercato di darci, dal primo numero del giornale.
KRedazione

La KRedazione: Direttore editoriale Emmanuela Pioli Direttore responsabile Salvatore Gulino Caporedattori Daniele Bianco Francesca Rivetti Impaginatore Andrea Michielon I pdf dei vecchi Krosta sono gratuitamente scaricabili da: www.scribd.com/kredazione

periodico mensile Numero 65 La redazione di Kronstadt aperta ad ogni tipo di collaborazione. Potete contattarci a: www.kronstadt.it info@kronstadt.it
http://creativecommons. org/licenses/by-ncsa/2.5/it/legalcode/

Kronstadt

Credits in brevis: ringrazio personalmente tutta al redazione di Kronstadt che non manca MAI e dico MAI di donarmi una serata divertente a sparare ca.....volate. Si possono dire parolaccie nei credits? Ringrazio il web per le foto e in particolare me stesso, Riccardo e Luca per essersi sottoposti al pubblico scherno nella discutibile pratica di produrre personalmente fototitoli. E anche la dittatrice ed Elena per aver scattato e sistemato rispettivamente la foto. Grazie. Le associazioni e promotori culturali che ci hanno ascoltato 10 minuti per la produzione del calendario eventi, in particolare il circolo viad'acqua che ci ha permesso e dato una mano nell'organizzazione dell'evento "la luna a scacchi" che si terr a cominciare dal 23 Febbrario per 4 Gioved. Se mancate vi vengo a cercare. Non una minaccia ma una promessa. Si ringrazia Giovanni Giovannetti, Walter Veltri e il comitato no-amianto di Sannazaro per lottare ogni giorno per una Pavia (e provincia) migliore. KRONSTADT: iniziativa realizzata con il contributo concesso dalla Commissione A.C.ER.S.A.T. dell'Universit di Pavia nell'ambito del programma per la promozione delle attivit culturali ricreative degli studenti. Altre entrate sono rappresentate da eventi.

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