You are on page 1of 25

150

LA MOGLIE DI BOBO "MACCHI MANGIA TUTTO" Nei primi mesi della XIII Legislatura, quella iniziata nel maggio 1996, una delegazione di lavoratori dell'industria aeronautica lombarda proveniente da Varese, Vergiate e Sesto Calende, venne a trovarmi mio ufficio di Roma per palesarmi serie preoccupazioni circa le prospettive occupazionali a breve termine. Si parlava con insistenza del cosiddetto "polo degli addestratori - cio di una concentrazione industriale per la realizzazione di aeroplani d'addestramento - nel quale avrebbero dovuto integrarsi quella che comunemente era chiamata la "Piaggio Aeronautica" di Genova - Sestri, la vecchia SIAI di Vergiate e di Sesto Calende e l'Aeronautica Macchi, un progetto (peraltro privo di serie indicazioni circa le prospettive di mercato) al quale erano interessati vari personaggi del regime e che quasi tutta la stampa specializzata, e sovvenzionata dalla grande industria, sbandierava come l'iniziativa che avrebbe consentito all'Italia di disporre dell'entit produttiva pi grande del mondo, finalizzata alla produzione di aeroplani d'addestramento. La realt, come mi spiegarono dettagliatamente i lavoratori lombardi, era assai diversa: dimostrato con elementi di fatto come la "Piaggio Aeronautica", che fra l'altro non produceva aeromobili da scuola, fosse destinata a percorrere una strada diversa da quella che portava al "polo addestratori", essi con argomentazioni concrete provarono come l'operazione altro non sarebbe stata che l'integrazione della SIAI nell'Aeronautica Macchi con conseguenti logiche "sinergie" e devastanti ripercussioni sull'occupazione. "Macchi mangia tutto" sintetizz uno dei lavoratori. A quel tempo infatti la SIAI usciva stremata da oltre un decennio gestione Agusta sotto l'egida di uomini dell'ex PSI, ma qualcosa di valido - come il vecchio SF260, l'SM1011 e l'aviogetto S211 - innegabilmente c'era, anche se non risultava compatibile con interessi ed aspirazioni dell'Aeronautica Macchi, allora per il 25% di propriet dell'Alenia - Finmeccanica e per il 75% della famiglia Foresio. In questo scenario, per i lavoratori che mi vennero a trovare era scontato che il cosiddetto "polo addestratori" altro non fosse se non una trappola per affossare la SIAI, della quale la quasi totalit dei dipendenti era destinata alla cassa integrazione, anticamera del licenziamento, o al prematuro pensionamento, nella scia di una prassi gi iniziata, anche se ignorata, dagli organismi d'informazione. Sarebbe poi accaduto proprio quanto paventatomi dalla delegazione ed il conseguente dramma ebbe ad essere appena attenuato per l'intervento del senatore

150

151

della Lega Giuseppe Leoni, valente architetto ed appassionato pilota d'aeroplano, il quale riusc qualche anno dopo a fare assumere dalla SEA parte dei lavoratori ex SIAI in occasione del potenziamento dei servizi aeroportuali a Malpensa, a seguito della creazione della "grande Malpensa". Ma questo sarebbe accaduto vari anni pi tardi: in quell'autunno del 1996 i lavoratori venuti da Varese, Vergiate e Sesto Calende mi ricordarono l'esistenza della legge nr. 808 del 1985 relativa a "interventi per lo sviluppo e l'accrescimento di competitivit delle industrie operanti nel settore aeronautico"; per effetto di questa legge dal 1986 - mi dissero - erano stati stanziati circa mille miliardi l'anno: ebbene, se appropriatamente impiegati, i fondi provenienti dalla "808" avrebbero consentito di finanziare qualche iniziativa atta ad impedire i temuti licenziamenti. Che ingenuit! MENO OPERAI, PIU' DIRIGENTI Informai del tutto Franco Speroni, allora presidente del gruppo Lega Nord al Senato, il quale mi espresse il consenso e la solidariet per un'energica azione a tutela dei lavoratori aeronautici della Lombardia. Anche se si trattava di un problema che non riguardava direttamente il mio collegio, mi impegnai subito senza riserve e, tanto per cominciare, constatai che era impossibile porsi in contatto telefonico con il Ministero dell'Industria, Commercio, Artigianato e Turismo (come con la quasi totalit dei ministeri romani) e, quando mi recai personalmente presso via Veneto negli uffici preposti a gestire la legge 808, nonostante il mio ruolo di parlamentare, mi fu impedito di entrare da carabinieri in borghese "per motivi di sicurezza nazionale e tutela del segreto militare". Ci fu un poco di scalpore, ufficialmente non accadde alcunch, ma cominciarono a pervenirmi strani "consigli" (come se stessi per profanare l'altare maggiore del Duomo di Milano!), ma anche interessanti informazioni sull'effettiva destinazione dei fondi della "808", cosicch il 5 novembre 1996 fui in grado di presentare al Senato, indirizzata al Presidente del consiglio ed ai Ministri del tesoro, della giustizia, del lavoro, della difesa e dell'industria l'interrogazione (4-02731). E' un atto ufficiale di non agevole lettura la cui lettura inegrale indispensabile per comprendere a fondo la gravit della vicenda

Premesso: > che, per effetto dellarticolo 2 della legge 24 dicembre 1985, n. 808 Interventi per lo sviluppo e laccrescimento di competitivit delle industrie del settore aeronautico, il 30 settembre 1996 stata

151

152

comunicata dal Ministro del tesoro e del bilancio e della programmazione economica, alla Presidenza del Senato della Repubblica la Relazione sullo stato dellindustria aeronautica per lanno 1995 redatta dal Ministro dellindustria, del commercio e dellartigianato; >che, a giudizio dellinterrogante, la Relazione sullo stato dellindustria aeronautica per lanno 1995 cui al precedente capoverso non da considerarsi soddisfacente dilungandosi in misura eccessiva in scontate e prolisse considerazioni di carattere accademico sulle panoramiche mondiali dellindustria, della ricerca e delle attivit aeronautiche civili e militari, ma omettendo dati essenziali come lammontare di pubblico denaro finora elargito ed in erogazione alle aziende italiane del settore per effetto della citata legge 24 dicembre 1985, n. 808 (Interventi per lo sviluppo e laccrescimento di competitivit delle industrie del settore aeronautico), e di altri provvedimenti collegati al piano di settore per lindustria aeronautica, approvato dal Governo il 3 ottobre 1995; >che significativamente nelle quarantuno pagine della relazione gli unici dati economici riguardanti lerario che vengono riportati sono quelli relativi a modesti rimborsi da parte di aziende beneficiarie di aliquote delle erogazioni ottenute in passato per effetto della citata legge 24 dicembre 1985, n. 808 (Interventi per lo sviluppo e laccrescimento di competitivit delle industrie del settore aeronautico);

152

153

>che, assieme ad apprezzamenti tanto generici da apparire dei riempitivi ed a volte marcatamente inesatti (fra laltro definito sfortunato laerotrasporto DC-10, del quale dal 1971 furono venduti 446 esemplari, molti di questi sono ancora in attivit di servizio, come centinaia di esemplari dellMD11, aeromobile derivato dallo stesso DC-10), la relazione in oggetto sembra pervasa dallassillante preoccupazione di compiacere e di non arrecare nocumento alla Finmeccanica SpA, lindustria controllata dallIRI con enormi perdite e diretta da oltre un decennio da un management di estrazione politica apparentemente sorpassata, che di fatto monopolizza in Italia le attivit industriali aeronautiche, che inevitabilmente stata (e salvo tempestivi, appropriati correttivi, sar) la principale fruitrice delle erogazioni ex lege n. 808 del 1985, che destinataria di oltre il 70 per cento degli stanziamenti di bilancio per la ricerca, lo sviluppo e lacquisizione di mezzi e sistemi darmi da parte del Ministero della difesa (e di notevole percentuale di quelli del Ministero dellinterno e dellEnte nazionale assistenza al volo) e che, assieme a scelte di comodo di alte gerarchie militari, responsabile dellattuale deficienza di mezzi delle nostre Forze armate; >che a pagina 39 della citata Relazione sullo stato dellindustria aeronautica per lanno 1995 compare la tabella Occupazione 19811994 (unit) tratta dalle relazioni annuali dellAssociazione industrie aerospaziali e probabilmente inclusa nella relazione in oggetto nel distratto reperimento di riempitivi per adempiere formalmente al dettato dellarticolo 2 della legge 24 dicembre 1985, n. 808 (Interventi per lo sviluppo e laccrescimento di competitivit

153

154

delle industrie del settore aeronautico); >che si accorda con il livello di scarsa cura che caratterizza la Relazione sullo stato dellindustria aeronautica per lanno 1995 il fatto che il titolo si riferisca al periodo 1981-1994, mentre i dati contenuti nella tabella stessa comprendono anche il 1995; >che, esaminando i dati contenuti nella citata tabella Occupazione 1981-1994 (unit), pubblicata a pagina 39 della Relazione sullo stato dellindustria aeronautica per lanno 1995, si deve constatare come landamento occupazionale del settore nei tre lustri si risolve a netto svantaggio della categoria indicata come operai (passati dai 24.500 del 1981 ai 24.200 del 1989 e quindi ai 14.000 del 1995), mentre la categoria indicata come impiegati e dirigenti dai 17.500 del 1981 raggiungeva nel 1990 il picco di 26.600 per poi scendere nel 1995 a 19.500 unit; >che in termini assoluti si deve constatare come nei tre lustri in analisi sulla categoria operai (diminuita di 10.500 unit) sono state fatte ricadere in maggiore misura le conseguenze della crisi del settore, mentre per quella impiegati e dirigenti il saldo di 15 anni in attivo corrispondendo a 2.000 unit in pi nel 1995 rispetto al 1981 ed a 5.500 unit in pi rispetto alla forza al 1995 degli operai (1981: 17.500; 1995: 1950); salvo errori di stampa, da non escludere considerando la scarsa cura dedicata alla relazione, in media, risulterebbe che nellindustria aeronautica italiana per ogni due operai vi sono circa tre impiegati e dirigenti:

154

155

proporzione inaccettabile per la fisionomia ed i risultati consolidati dellindustria stessa in Italia; secondo dati ufficiosi nel 1996 la tendenza si sarebbe accentuata. Il mancato intervento sindacale a tutela della categoria indicata come operai non pu stupire considerando come uno dei dirigenti sindacali del settore negli anni scorsi sia stato emblematicamente assurto a direttore generale della citata Associazione industrie aerospaziali, il sindacato padronale del settore; >che la realt rivelata da detta tabella, contenuta in un atto ufficiale quale la Relazione sullo stato dellindustria aeronautica per lanno 1995, corrispondente ai consuntivi di tre lustri, prova come lindustria aeronautica italiana ed in particolare i comparti di questultima incorporati nella Finmeccanica notoriamente operante su prodotti a basso contenuto tecnologico, lavorazioni su licenza e risultati di marketing infimi se si esclude il cliente pubblico nazionale - non sia equiparabile a consorelle di altri paesi, ove la fase produttiva vera e propria (con preminente impiego della categoria definita operai) solo la risultante di pi complesse attivit posizionate a monte (di ricerca applicata, progettazione, sviluppo, messa a punto e marketing a respiro planetario) che impegnano gran numero di unit rientranti nella categoria impiegati e dirigenti e che possono giustificare laccennata proporzione fra operai e dirigenti; > che dalla Nota aggiuntiva allo stato di previsione per la difesa 1977 (Addendum), trasmessa dal Ministero della difesa al Parlamento nello scorso mese di ottobre, risulta che, sul totale globale

155

156

dello stanziamento di bilancio richiesto per lesercizio 1997 dal Ministero della difesa di 31.586,6 miliardi (con un aumento dell1,13 per cento rispetto al 1996), per il personale militare e civile sono previsti 11.672,6 miliardi di lire con 289 miliardi in meno (pari al 2,4 per cento) rispetto al 1996, mentre ai capitoli di spesa per linvestimento sono devoluti 22.143,6 miliardi di lire con un incremento di 719,9 miliardi di lire (pari al 15,7 per cento); eccezione fatta per 334 miliardi di lire destinati alle infrastrutture, gli stanziamenti alla voce investimento (ricerca e sviluppo: 1.208,9 miliardi di lire, + 5,8 per cento; ammodernamento e rinnovamento di mezzi e materiali: 3.761,7 miliardi di lire, + 26,4 per cento) sono devoluti per oltre il 70 per cento alla citata Finmeccanica, si chiede di conoscere: > se si intenda fornire una conferma circa la rispondenza a realt dei dati contenuti nella tabella Occupazione 1981-1994 (unit), introdotta dal Ministro dellindustria, del commercio e dellartigianato a pagina 39 della Relazione sullo stato dellindustria aeronautica per lanno 1995 comunicata alla Presidenza del Senato della Repubblica il 30 settembre 1996 ai sensi dellarticolo 2 della legge 24 dicembre 1985, n. 808; >nellipotesi di risposta positiva al quesito contenuto nel capoverso precedente, i motivi per i quali il Ministero del bilancio, ed il Ministero dellindustria, subentrati nelle attribuzioni dellex Ministero delle partecipazioni statali, nonch il Ministero del lavoro

156

157

e della previdenza sociale, abbiano omesso di compiere i doverosi passi necessari per evitare che nellindustria aeronautica pubblica (Finmeccanica) si generasse linammissibile sproporzione occupazionale a beneficio di impiegati e dirigenti, privilegiando strati di personale - salvo le debite eccezioni - gi con trattamento eccezionalmente privilegiato, spesso a caratterizzazione prettamente parassitaria ed il pi delle volte inserito in giochi di lottizzazione partitica risalenti alla panoramica politica precedente al 1994; >quali siano le iniziative che il Governo intenda porre in atto al fine di eliminare il paradossale ed ingiusto sperpero di denaro dei contribuenti consistente nel fatto che nel bilancio 1997 del Ministero della difesa da una parte vengono contratti gli stanziamenti delle voci di spesa dei capitoli relativi al personale (gi colpito da ulteriori inique restrizioni incluse nella finanziaria 1997) e da altra parte vengono incrementati gli stanziamenti destinati allinvestimento (ricerca e sviluppo: 1.208,9 miliardi di lire, + 5,8 per cento; ammodernamento e rinnovamento di mezzi e materiali: 3.761,7 miliardi di lire, + 26,4 per cento e devoluti per oltre il 70 per cento alla citata Finmeccanica, non gi per sollecite forniture di armi e mezzi moderni ed efficaci alle Forze armate, bens il pi delle volte per contropartite (ricerche di discutibile utilit o segretate, studi, sviluppi, sistemi di telecomunicazioni, comando, controllo e comunicazione, software, eccetera) difficilmente identificabili; > quali iniziative il Governo intenda adottare nei confronti della dirigenza della Finmeccanica e nellassegnazione a questultima di contratti per forniture o per ricerca e sviluppo ad enti pubblici, sia

157

158

alla luce delle realt rivelata dai dati occupazionali contenuti nella tabella Occupazione 1981-1994 (unit), pubblicata a pagina 39 della Relazione sullo stato dellindustria aeronautica per lanno 1995, sia in considerazione della crescente discrezionalit di detta dirigenza in operazioni finanziarie allestero, intese ed iniziative editoriale ed intromissioni nellattivit di uffici del Ministero della difesa, come il Ministro responsabile stato informato; >se sia stato dato seguito alle richieste di verifiche fiscali da parte di organi di polizia tributaria alla contabilit di detta Finmeccanica SpA, come sollecitato nellatto ispettivo 4-01721 del 18 settembre 1996; i motivi per i quali il Governo ometta, di fornire risposta alle interrogazioni n. 4-00668 del 19 giugno 1996, 4-00749 del 25 giugno 1996, 4-01149 del 15 luglio 1996, 4-01451 del 25 luglio 1996, 4-01505 del 30 luglio 1996, 4-01640 del 2 settembre 1996, 401654 del 18 settembre 1996, 4-01883 del 19 settembre 1996, 4-01959 del 25 settembre 1996, 4-01960 del 25 settembre 1996 e 4-01961 pure del 25 settembre 1996, nelle quali si sollecitano spiegazioni di aspetti diversi della Finmeccanica comunque riguardanti lutilizzazione di pubblico denaro e si chiede quante volte e con quali esiti gli atti contabili della Finmeccanica dal 1991 siano stati sottoposti a verifiche fiscali; >se il Governo sia in grado di escludere in termini tassativi che personale della Finmeccanica e/o di altre industrie aeronautiche non sia distaccato permanentemente o/e saltuariamente negli uffici del Ministero dellindustria preposti agli adempimenti connessi con le istruttorie relative alla elargizioni ex

158

159

lege 24 dicembre 1985, n. 808 (Interventi per lo sviluppo e laccrescimento di competitivit delle industrie del settore aeronautico), e con la redazione del Relazione sullo stato dellindustria aeronautica prevista dallarticolo 2 della legge ora citata; >quali provvedimenti che si intenda adottare per evitare che al Parlamento pervengano documenti, imposti dalla legge, redatti con il pressappochismo e la negligenza che caratterizza la Relazione sullo stato dellindustria aeronautica per lanno 1995 comunicata alla Presidenza del Senato della Repubblica il 30 settembre 1996 ai sensi dellarticolo 2 della legge 24 dicembre 1985, n. 808.

In altre parole, in questa relazione imposta per legge non solo venivano omessi i dati essenziali che implicitamente devono essere contenuti nel rendiconto di una legge di finanziamento, ma, verosimilmente nell'approssimazione e nella leggerezza caratteristiche del modo in cui era stata compilata la relazione stessa, nella la massa di riempitivi cui s'era attinto per aumentare le pagine nell'intento di conferire maggiore autorevolezza apparente al documento, fra l'altro, c'era scappata la tabella sul "Occupazione 1981-1994": questa veniva a confermare quanto mi era stato anticipato dalla delegazione di lavoratori lombardi, e provava come era aumentato in misura scandalosa il numero dei dirigenti e degli impiegati (con relativi privilegi) a discapito degli operai. Ovviamente il Ministro dell'Industria dell'epoca, il ben noto Piergiorgio Bersani (appartenente a quel PDS dall'ostentata ma astratta tradizione di lotte a difesa dei lavoratori), si guard bene dal rispondere su quanto palesato dalla tabella e sulle omissioni relative alla destinazione delle sovvenzioni ex lege 808\1985. MILIARDI IN FAMIGLIA Ci ovviamente non mi scoraggi, fra crescenti difficolt e fra il sostanziale disinteresse degli altri parlamentari della cosiddetta opposizione, proseguii nella

159

160

mia attivit di ricerca pervenendo, nell'intreccio di interessi ed illegalit consolidatosi attorno a detta legge 808\1985, a scoperte a dir poco stupefacenti. Ma, nonostante tutto quanto viene fatto credere circa i poteri dei parlamentari, non potevo fare altro che i risultatati delle mie indagini ad interrogazioni, quasi sempre rimaste senza risposta, inviate in copia agli organismi della magistratura competenti con risultati di impossibile constatazione. In queste condizioni, dal novembre 1996, con una serie di interrogazioni affrontavo il modo in cui al Ministero dell'Industria, Commercio ed Artigianato si compilavano le pratiche in relazione alle richieste di contributi in forza dell'accennata legge. Quest'attivit burocratica, facevo presente, " soprattutto finalizzata all'istruttoria che si conclude nella compilazione di "schede", nelle quali per ogni richiesta di finanziamento sono formulate le valutazioni atte a far s che l'apposito comitato adotti le conseguenti deliberazioni circa l'esito della richiesta di finanziamento". Superfluo dilungarsi sulla funzione determinante di quest'attivit istruttoria destinata ad essere compilata dalla XX Divisione (del Ministero dell'Industria), ufficio che mi risultava composta capo divisione e da un funzionario proveniente dall'Italstrade: e da chi altro ?. Su questa premessa chiesi "se il Governo fosse in grado di escludere in termini tassativi che personale della Finmeccanica SpA e\o di altre industrie aeronautiche non fosse distaccato permanentemente e/o saltuariamente negli uffici di detta Divisione XX"?. Da quest'ultimo ufficio - quello circondato dai carabinieri ed inaccessibile telefonicamente al pubblico - le "schede" andavano all'esame del Comitato, previsto dall'articolo due di detta legge n. 808, formalmente presieduto dal Ministro dell'industria e composto da funzionari ministeriali, ufficiali ed "esperti" (di nomina governativa). Ma il vero "motore" di tutto il perverso meccanismo era rappresentato da Umberto Minopoli e da Alfredo Guzzoni, cos descritti nell'interrogazione al Senato nr. 4\08269 del 30 ottobre 1997: il primo "gi candidato del PDS nell'area partenopea alle elezioni amministrative con esito negativo, successivamente assunto come dirigente alla FIAR (azienda del gruppo Finmeccanica, operante nel settore elettronico aeronautico), distaccato al Gabinetto del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, risultante dalle intercettazioni telefoniche (pubblicate dai giornali) dell'avvocato italo-elvetico Pacini Battaglia come l'"uomo che ti porta da D'Alema". "Il dottor Umberto Cuzzoni, dirigente del Ministero dell'industria, da tempo immemorabile gestisce i rapporti fra questo Ministero e le industrie aeronautiche" Finalmente verso la fine del 1998, attraverso la Presidenza del Consiglio, mi pervenne risposta ad alcuni degli interrogativi sollevati dai numerosi atti

160

161

parlamentari di sindacato ispettivo presentate sulle modalit di gestione della legge 808\1985. Siamo nuovamente costretti ad abusare della pazienza dei lettori sottoponendo loro, nei passi pi significativi, il lungo documento (cio detta risposta) che segue e sul quale, indipendentemente dalla vicenda che stiamo esponendo, bisogna riflettere poich rappresenta un'espressione tipica dello "strumento legale" di potere: prolisso, redatto in stressante lessico burocratese, infarcito di richiami a leggi, leggine decreti, circolari di problematica reperibilit per il cittadino normale (rammentiamo quanto anticipato a proposito dell'"ordinamento"!), premeditatamente costruito per indurre nella mente del lettore stanchezza, sonno e disorientamento, e, mediante contorti ed astrusi ragionamenti, attribuire legittimit e valenza logica alle situazioni pi lontane dai fondamenti del diritto e del buon senso "Le questioni - si legge nel documento a firma Bersani - poste concernono in particolare la struttura ed il funzionamento della ex Divisione XX della Direzione generale della produzione industriale e lo stato giuridico del coordinatore della segreteria tecnica del Ministro". "Sul primo punto si forniscono, prima di tutto, alcuni chiarimenti per quanto riguarda l'accesso alla citata ex Divisione XX. Detta Divisione costituiva una delle strutture che componevano l'Ispettorato coordinamento, commesse ed affari Patto Atlantico nonch la segreteria speciale NATO e UEO del Gabinetto. Considerati i particolari compiti svolti, connessi alle materie di sicurezza militare nazionale ed internazionale a livello multilaterale, l'accesso ai locali di detto Ufficio era soggetto ad appositi ed ulteriori controlli, proprio al fine di garantire la sicurezza degli Uffici medesimi. Effettivamente detto servizio di controllo stato sospeso per alcuni mesi e ripreso solo nell'agosto 1997, al momento dell'entrata in funzione della nuova Direzione generale per lo sviluppo produttivo e la competitivit, istituita con decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 1997, n 220, in connessione alla soppressione della Direzione generale della produzione industriale e nel quadro della ristrutturazione di questo Ministero". "Pertanto - si legge ancora nella risposta di Pierluigi Bersani - risultano attualmente ripristinati gli analitici controlli di accesso da parte dei militari dell'Arma dei carabinieri - a tal fine assegnati - riferendoli come d'uso all'area "protetta" (locali delle Divisioni gi XX e XXI ora XIII e XIV) assieme a quella "classificata" (locali della segreteria NATO - UEO inseriti nello stesso piano del medesimo immobile): tutto ci ha peraltro comportato delle azioni di razionalizzazione che riportassero nella sede naturale funzioni attribuite nel 19951996 alla allora Divisione XXI, oggi XIV. In tal modo, venendo a cessare ragioni di accesso di personale non soggetto anche a controlli di sicurezza, stato possibile avviare il ripristino del controllo specifico di detti locali.

161

162

Circa le questioni connesse all'organico della citata Divisione si fa rilevare che, in conseguenza della promozione di uno dei funzionari in servizio ad incarico dirigenziale (1995), l'organico della Divisione XX, gi comunque integrato da un altro funzionario inquadrato nei ruoli statali (proveniente dallo IASM), ha avuto assegnato (1995) un ulteriore funzionario statale (gi Italstrade) e dall'aprile 1997 un ingegnere gi in servizio presso l'Ufficio italiano brevetti della Direzione generale della produzione industriale di questo Ministero. Rientrato quest'ultimo funzionario all'Ufficio italiano brevetti, la nuova Direzione generale per lo sviluppo produttivo e la competitivit ha assegnato alla Divisione due ulteriori ingegneri dei ruoli ministeriali." "La sostanziale suddivisione, operata da detto regolamento, delle competenze e degli Uffici della ex Direzione generale della produzione industriale tra le nuove Direzioni generali dello sviluppo produttivo e della competitivit (cui risultata attribuita la Divisione XX, oggi ridenominata Divisione XIII) e per il coordinamento degli incentivi alle imprese, ha intanto consentito una pi diretta attenzione a tale struttura da parte del direttore generale, nell'ambito di una direzione meno elefantiaca della ex Direzione generale della produzione industriale, e l'avvio di una razionalizzazione della distribuzione delle risorse umane, con l'assegnazione di nuovo personale anche a tale Divisione. Peraltro, ove l'intervento della legge n. 59 del 1997, che ha tra l'altro modificato la procedura di individuazione degli uffici dirigenziali non generali, non avesse indotto a rinviare tale procedura, al decreto del Presidente della Repubblica n. 220 avrebbe dovuto far seguito il regolamento ministeriale di riordino delle Divisioni e degli altri uffici dirigenziali di ciascuna Direzione generale, nel cui quadro si sarebbe potuto e dovuto procedere anche alla riorganizzazione sostanziale della Divisione in argomento. Tale riordino dovr comunque essere ora effettuato nel quadro della nuova normativa, tenendo conto dei decreti legislativi emanati in attuazione della predetta legge n. 59 del 1997." Ed ecco come l'ineffabile Bersani liquida uno degli aspetti pi irritanti soprattutto per il contribuente che paga le tasse. "Circa poi la questione concernente la reperibilit del personale di detta Divisione si fa notare che il recapito telefonico del titolare della stessa fornito a richiesta anche dal centralino del Ministero che lo utilizza altres frequentemente per deviarvi le richieste di cittadini ed imprese che pongono quesiti di non agevole soluzione circa la titolarit di competenze settoriali, e ci proprio poich ne nota la disponibilit al colloquio. Ad ogni buon fine, per assicurare una copertura anche in assenza, stata applicata - dal 1992 un'apparecchiatura di segreteria telefonica..",

162

163

Ed ora la questione del personale delle aziende postulanti le erogazioni ex lege 808 impiegato negli uffici ministeriali per compilare gli atti istruttori propedeutici alla decisione delle erogazioni stesse. E' un poco come se in una procura della repubblica a compilare gli atti di un processo per omicidio fossero incaricati gli imputati al processo stesso: metafora cui ricorriamo esclusivamente a fini organico - funzionali, e non gi - ovviamente - per affinit di personaggi o d'attivit. Cos l'"eccellenza" Bersani proseguiva: "Circa le condizioni operative della accennata Divisione nel quadro dell'attivit di finanziamento di cui alla legge nr. 808 del 1995, si fa presente che le schede istruttorie elaborate dalla Divisione per il comitato" ex" articolo 2 della legge n. 808 del 1985 (uno strumento mutuato da quelli elaborati per la applicazione della legge 26 febbraio 1982, n. 46, e non "creato" "ad hoc") sono redatte sulla base delle istanze presentate dalle aziende. Per rendere pi fluido il lavoro, consentendo di non redigere minute cartacee, le istanze aziendali vengono acquisite anche su base elettronica e taluni dei loro elementi, integrati da quelli acquisiti in sede di contraddittorio istruttorio, vengono poi parzialmente utilizzati per redigere le citate schede istruttorie. Completata la stampa delle istruttorie i supporti magnetici vengono recuperati finch possibile, per uso successivo, mediante formattazione. Avendo, poi, constatato una ricorrente incompletezza della struttura delle istanze iniziali si ripreso il testo del decreto ministeriale 18 giugno 1986 (in "Gazzetta Ufficiale "n. 270 del 20 novembre 1986), pagine 10 e 13, evidentemente di difficile consultazione, esponendolo sotto forma di "scaletta" dei titoli dei temi comunque da trattare nell'istanza del richiedente e tale scaletta (dei temi che dovranno essere esposti) viene fornita alle ditte in sede di colloqui preliminari. Tutta la documentazione relativa alle singole istanze, ivi compresi gli elementi integrativi richiesti "ex" articolo 1, comma 4, del decreto ministeriale 18 giugno 1986, viene trasmessa all'Ufficio centrale del bilancio di questo Ministero e alla Corte dei Conti per i successivi adempimenti." " Al riguardo, si evidenzia che nel periodo 1986-1994 detta ricorrente incompletezza della struttura delle istanze iniziali si ripreso il testo del decreto ministeriale 18 giugno 1986 (in "Gazzetta Ufficiale "n. 270 del 20 novembre 1986), pagine 10 e 13, evidentemente di difficile consultazione, esponendolo sotto forma di "scaletta" dei titoli dei temi comunque da trattare nell'istanza del richiedente e tale scaletta (dei temi che dovranno essere esposti) viene fornita alle ditte in sede di colloqui preliminari." Naturalmente tutto questo andava bene per i cosiddetti, togatissimi organi di controllo delle obiezioni - come accade sistematicamente - il "potere" non avrebbe tenuto conto. Infatti il Ministro dell'Industria assicura: "In esito agli analitici controlli svolti, la Corte dei conti si espressa, dopo analisi finanziaria e

163

164

contabile, ponendo in evidenza dei limiti solo nella "celerit dell'utilizzazione degli stanziamenti di bilancio (capacit di impegno) e nei pagamenti effettuati a fronte degli impegni (capacit di spesa e velocit di cassa)", di fatto formulando una critica in merito al "fiscalismo" con il quale vengono concessi ed erogati i benefici in questione". IL DOTTOR MINOPOLI "Quanto al secondo aspetto dell'interrogazione, vengono di seguito forniti - si legge ancora nel documento in risposta alle interrogazioni - alcuni chiarimenti circa lo stato giuridico in base al quale il dottor Umberto Minopoli ricopre l'incarico di coordinatore della segreteria tecnica del Ministro e per quanto riguarda i rapporti del medesimo con la Finmeccanica e/o con le societ a questa associate. Circa il primo aspetto si ritiene utile premettere che l'opportunit della istituzione di detta struttura, alla quale preposto il cennato funzionario, stata sostanzialmente confermata con il decreto del Presidente della Repubblica 18 marzo 1997, n.220, che disciplina il regolamento recante norme sulla riorganizzazione degli uffici di livello dirigenziale generale del Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato. In particolare l'articolo 1, comma 2, di detto regolamento prevede che il Ministro, ai fini del supporto all'esercizio delle proprie funzioni, oltre ad avvalersi del contributo degli uffici di Gabinetto, "pu altres istituire una segreteria tecnica". Tra i motivi che possono giustificare detta struttura e la presenza nella stessa anche di personale estraneo all'amministrazione si pu evidenziare quello di rendere possibile un adeguato supporto tecnico per le esigenze di raccordo tra l'attivit di indirizzo politico, di stretta competenza dell'organo politico, e quella amministrativa che spetta alla dirigenza." "Da un punto di vista organizzativo - insiste ancora Piergiorgio Bersani l'opportunit dell'istituzione di tale struttura tecnica connessa all'esigenza di integrare e rendere pi flessibili e funzionali le strutture organizzative di diretta collaborazione all'attivit del Ministro, considerato che le relative disposizioni normative (regio decreto - legge 10 luglio 1924, n. 1100, e successive modificazioni ed integrazioni) prevedono un contingente di personale quantitativamente delimitato ed una limitatissima possibilit di ricorrere in modo formale e continuativo ad apporti di personale estraneo alla pubblica amministrazione: tale possibilit in pratica riconosciuta per i soli segretari particolari del Ministro e dei Sottosegretari, equiparati dal punto di

164

165

vista economico ai dirigenti statali, e per due ulteriori unit presso l'ufficio di Gabinetto, con il trattamento economico equiparato al personale statale appartenente alla settima qualifica funzionale." " L'esigenza di una struttura pi elastica e funzionale degli uffici di diretta collaborazione e di una maggiore possibilit di apporto di competenze esterne peraltro ormai riconosciuta anche dal decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 80, che prevede che tali uffici siano riorganizzati con provvedimenti regolamentari (a decorrere dalla cui entrata in vigore sono definitivamente abrogate le citate disposizioni del regio decreto - legge n 1100 del 1924) e che fino a un terzo del personale addetto ai Gabinetti e alle segreterie possa essere scelto fra estranei alla pubblica amministrazione." SEGRETERIA TELEFONICA Ancora non finito: "Da un punto di vista formale si precisa, inoltre, che l'incarico di responsabile della segreteria tecnica del Ministro e stato attribuito al dottor Minopoli, con decreto ministeriale 26 novembre 1996. Circa il secondo aspetto, si fa presente che il Dottor Minopoli si trova allo stato attuale in posizione di distacco presso questo Ministero, in quanto il medesimo appartiene tuttora all'organico di societ facente parte del gruppo Finmeccanica, mantenendo il trattamento economico gi in godimento a carico della medesima e svolgendo senza alcun ulteriore compenso l'incarico attribuito presso questo Ministero. Tale distacco giustificato dall'interesse di questa amministrazione di potersi avvalere, senza oneri di carattere finanziario, della specifica competenza di un funzionario di elevata professionalit. Inoltre presumibile l'interesse di detta societ di consentire ad un proprio funzionario di poter acquisire un'esperienza ad alto livello amministrativo che indubbiamente si tradurr in un accrescimento di professionalit, di cui la societ medesima potr avvalersi quando il suddetto funzionario alla fine del suo incarico ministeriale torner ad operare nell'ambito della societ di appartenenza." " La segreteria tecnica si avvale comunque anche di altre figure appartenenti agli organici dell'amministrazione; la presenza, infatti, di professionalit differenziate permette di qualificare maggiormente l'attivit da "essa svolta. Si evidenzia infine che il dottor Minopoli, nell'esecuzione delle sue funzioni, alla pari di altri funzionari pubblici onorari senza un rapporto di dipendenza con l'amministrazione, vincolato al rispetto delle regole di riservatezza e di condotta alle quali sono tenuti, com' noto, i dipendenti della pubblica amministrazione."

165

166

In sintesi il Ministro ammetteva che la basilare attivit istruttoria sulle richieste di finanziamento, avanzate dalle industrie, era svolta da personale delle industrie stesse, distaccato al con il compiacente assenso del Ministero ed era coordinata da un funzionario in servizio da tempo immemorabile in quell'ufficio ministeriale e in rapporti di assuefazione con le problematiche di dette industrie. Quando, per effetto dei miei interventi il proseguimento di questa prassi era divenuto sconsigliabile, fu escogitato un rimedio peggiore del male: l'istruttoria era fatta direttamente presso le aziende (o gli studi di consulenza di queste ultime) e le "pratiche" erano inviate al Ministero su dischetti per computer. Bersani ammetteva altres che gli adempimenti connessi al passo successivo alla compilazione delle schede, cio l'esame da parte del Comitato (costituito da funzionari, ufficiali ed "esperti" di nomina governativa) determinante nell'elargizione dei finanziamenti, erano condizionati dalla regia del Minopoli, uomo del PDS, dirigente (e come tale retribuito) dalla Finmeccanica SpA, entit che accentrava ed accentra in Italia oltre il 90 delle attivit dell'industria aeronautica. Inutile rammentare come per molto meno amministratori di societ private o dirigenti di amministrazioni comunali, non in accordo col potere di governo, finiscono nei guai. Ma non accade alcunch. ELARGIZIONI A FONDO PERDUTO Proseguendo nella mia ricerca fui in grado di appurare come, mentre gli intendimenti all'origine della legge 808\1985 tendevano ad assicurare incentivi all'industria aeronautica, nella realt questi s'erano trasformati in finanziamenti a tasso molto agevolato che, a propria volta - non stato smentito che si tratterebbe di almeno il 50% dei casi - si risolvevano in elargizioni a fondo perduto. Infatti, l'erogazione in denaro, concessa dal Ministero dell'Industria formalmente come "incentivo finanziario" in base alla citata legge 808, si basava e si basa su un programma ("concertato" fra il ministero stesso e l'industria richiedente, nelle modalit e da parte dei personaggi sui quali ci siamo intrattenute) di sviluppo e di produzione del "prodotto", mentre il rimborso previsto sul parametro dei "prodotti venduti". Prendendo come esempio un programma con venti miliardi di lire di finanziamento ex lege 808 per lo sviluppo di un elicottero, la cui vendita sia stata prevista nel programma "concertato" in cinquanta esemplari, se di questo elicottero se ne venderanno poi solamente cinque esemplari, il rimborso allo Stato italiano da parte della ditta beneficiaria sar di due miliardi ed i restanti diciotto miliardi costituiranno per la ditta una sopravvivenza attiva che bilancer formalmente il debito residuo. In pratica diciotto miliardi rimangono alla ditta beneficiaria,

166

167

costituendo di fatto un aiuto di Stato a fondo perduto, anche grazie all'effetto combinato delle innumerevoli leggi, leggine, decreti, circolari ecc. precedenti e successivi al varo delle 808\1985 (potere dell'"ordinamento" !). Un discorso a parte - opinabile se non scandaloso - andava fatto circa i contenuti tecnologici dei programmi destinatari degli incentivi - finanziamenti sovvenzioni: fra altri, i tronchi di fusoliera per l'Airbus A.321 (lavori prettamente di lattoneria), i flaps per il bireattore Boeing 777, le carenature del motore PW 4000 ecc., tutte parti di progetti gi elaborati (non dall'industria italiana) nel dettaglio, collaudati su macchine in volo ed in Italia destinati esclusivamente ad essere riprodotti su commissione, del tutto privi di contenuto tecnologico ed innovativo, anche di infimo impegno industriale, il tutto risultante di una logica volta pi a ripartire gli suddividere gli stanziamenti disponibili ex lege 808 fra le aziende in funzione della rispettiva, ipotetica influenza politica che in coerenza con le finalit originarie della legge; luso del termine ricerca, sviluppo e progettazione risultava del tutto immotivato e strumentale. CONTABILITA' MISTERIOSA Totale "muro di gomma" dinanzi alle innumerevoli interrogazioni volte a conoscere l'ammontare degli stanziamenti per esercizio, quali le industrie ed i progetti destinatari degli incentivi - finanziamenti - sovvenzioni, lo sviluppo di questi progetti, l'ammontare degli eventuali rimborsi. Silenzio da parte sia della cosiddetta grande informazione, sia della stampa tecnica, vincolata alle grande industria. Sempre crescente il numero dei parlamentari, della maggioranza e dell'opposizione dai quali venivo avvicinato e che tentavano di dissuadermi dal proseguire la compagna sulle modalit di spesa della "808", poich - mi veniva detto - danneggiava "quel grande patrimonio, a livello di primato mondiale, di tecnologia che ha rappresentato e rappresenta l'industria italiana del settore". Gli ingenui rimanevano interdetti dalle mie contro argomentazioni a prova che quello della grande industria aeronautica italiana, dei primati dei record ecc. altro non era che un mito mendace, costruito da gruppo di furbi i quali - da epoca prefascista e fino alla seconda repubblica - continuava a spacciare alle nostre Forze Armate vetust tecniche di infime performances come sistemi d'avanguardia, introitando enormi fortune (salvo ristrettissime sacche di eccellenza, che andavano esaurendosi soprattutto per la politica delle partecipazioni statali). IL TRABOCCHETTO DELL'EADS

167

168

Nel 1990 ero stato designato dalla Lega Nord al Consiglio d'Europa nel cui ambito, durante frequenti missioni all'estero, mi resi conto dei rischi che si prospettavano, in particolare per i dipendenti dell'Aeronautica Macchi di Varese, per effetto dell'operazione EADS, sigla questa le cui iniziali stanno per European Aeronautical & Defence System, nella quale sarebbero confluite con quote diverse la germanica DASA, la spagnola CASA e la concentrazione francese Aerospatiale Matra. Il grande complesso British Aerospace (BaE) rimaneva allesterno come la francese Dassault Aviation. Senza esternare fondati motivi, la Finmeccanica - SpA controllata dal Ministero del Bilancio, Tesoro e Programmazione Economica e quasi monopolizzatrice delle attivit italiane industriali aeronautiche, spaziali e produzione d'armamenti - palesava l'intendimento di entrare a far parte dell'EADS, il cui management, fra le condizioni poste per soddisfare la richiesta della concentrazione industriale pubblica italiana, aveva incluso anche l'apporto totale dell'Aeronautica Macchi, all'epoca - com stato anticipato - per il 25% della Finmeccanica e per il 75% della famiglia Foresio, ben nota in Lombardia, e con importanti e aristocratici imparentamenti a Roma. Sul fatto che le cosiddette industrie italiane aeronautica, spaziale e degli armamenti (quasi al cento per 100 in dipendenza parassitaria dalle commesse della pubblica amministrazione, con il sovrappi delle elargizioni ex lege 808\1985 e) dovessero inserirsi in un contesto europeo, non sussistevano, n sussistono dubbi. Ma - anche per la tutela occupazionale - non era ammissibile che quest'integrazione fosse compiuta a discrezione del management della Finmeccanica, con lo scontato, distratto assenso dei Ministeri del Tesoro e dell'Industria (dalle modalit d'applicazione delle legge 808 s' visto quali fossero i rapporti fra governo e Finmeccanica ed altre aziende del settore !) nonch del Lavoro, e con esclusione del Parlamento (salvo la consueta ratifica a cose fatte ed immutabili). A quel tempo era gi palese (come provavano lavori affidati per contratto dal Ministero della Difesa alla Finmeccanica e poi passati al Brasile e ad Israele) che finalit prioritaria della stessa Finmeccanica non era lo sviluppo e la tutela dell'occupazione, n la promozione tecnologica nazionale, n la costituzione di serie garanzie logistiche per le Forze Armate, bens, in assoluto, l'incremento degli introiti, con imprecisata successiva destinazione. In questo quadro l'ingresso della Finmeccanica nell'EADS (ove detta industria italiana avrebbe inevitabilmente mantenuto una posizione minoritaria) induceva serie preoccupazioni per l'avvenire dei lavoratori, da Pomigliano d'Arco a Torino - Caselle, ma soprattutto per quelli di Varese. Poich al di l delle conseguenze dell'attuazione delle consuete, scontate sinergie, la presenza (attraverso l'acquisto totale da parte della Finmeccanica)

168

169

dell'Aeronautica Macchi nell'EADS, avrebbe consentito a quest'ultima, escludendo di fatto ogni ingerenza italiana, di gestire la policy dello sviluppo e della produzione degli aeroplani daddestramento, assecondando gli interessi condizionanti lEADS stessa, notoriamente dominata dalla supremazia franco germanica con lappoggio non gratuito degli spagnoli. Di ci a farne spese sarebbe stata certamente l'occupazione in Italia ed in particolare all'Aeronautica Macchi. Un ragionamento un poco contorto, ma purtroppo ancorato ad una logica incontestabile. Ero convinto che, se andava fatta, l'inevitabile integrazione europea delle industrie del settore doveva essere compiuta sulla base di un preciso disegno elaborato dal governo in conformit a vincolanti direttive del Parlamento e non gi sulla base del discrezionale ed incontestato tornaconto del management della Finmeccanica e relativi amici. Ne parlai, non senza enfasi, a uomini politici sia della maggioranza al governo, sia dei partiti dell'opposizione, ottenni sempre un apparente, moderato interessamento, ma quando si trattava di passare ad azioni concrete tutti si tiravano cortesemente indietro: era chiaro che non intendevano inimicarsi la Finmeccanica ed altro. DENUNCIA A MONTI Indipendentemente dagli impegni morali assunti con i lavoratori i quali periodicamente si facevano vivi con me dalla Lombardia, non intendevo rassegnarmi a capitolare e, dopo lunga riflessione e ripetute consultazioni con esperti indipendenti italiani e stranieri, presi carta e penna e scrissi - era l'ottobre 1999 - al Commissario europeo a tutela della concorrenza ed a vigilanza degli aiuti di Stato, professor Mario Monti, documentando come, a mio parere, gli effetti della legge 808\1985, combinati a quelli di altre "leggine" e norme italiane, in notevole percentuale di casi si risolvevano aiuti di Stato in contrasto con l'art. 92, Sezione Terza, Titolo V, Parte Terza del Trattato Istitutivo della Comunit Europea. Che cosa mi ripromettevo con questo intervento ?: 1)- per quanto assai minoritarie - dinanzi alla marea di denaro del contribuente che i bilanci della Difesa (Aeronautica Militare in particolare) degli Interni, dell'Agenzia Spaziale Italiana, dell'Ente di Assistenza al Volo ed altri enti pubblici annualmente facevano confluire nella casse della Finmeccanica SpA ed altre aziende del settore - le erogazioni ex lege 808 rappresentavano un apprezzabile margine di manovra per dette industrie: venendo meno queste erogazioni, il compimento delle operazioni connesse all'ingresso della Finmeccanica SpA (con Aeronautica Macchi nel paniere) nell'EADS sarebbe stato problematico e per lo

169

170

meno si sarebbe protratto a lungo nel tempo. Nel frattempo sarebbe potuto accadere qualcosa; 2)- nel caso l'ufficio del Commissario Monti avesse ritenuto fondato quanto da me prospettato, il governo italiano sarebbe stato imputato di grave violazione del Trattato Istitutivo ella Comunit. A questo punto probabilmente il Parlamento non avrebbe pi potuto esimersi dall'affrontare radicalmente la questione dell'industria aeronautica o aerospaziale italiane con relativi miti, complicit, affarismo trasversale, omissioni ecc.; 3)- nel superiore interesse del contribuente era anche ora di por fine al sistematico accaparramento (dal 1986 al 2000 circa diecimila miliardi di lire: ammontare non ufficiale poich in proposito il Ministero competente ha omesso ogni precisazione) di miliardi di lire dell'Erario, grazie alla legge 808\1985, per imprecisate ed opinabili finalit e con procedere inammissibili. In un primo tempo Monti rispose in modo cauto, informandomi che i propri uffici avrebbero esaminato se la questione prospettata rientrava nelle sue competenze. Passarono cinque mesi buoni e poi alla fine del maggio 2000 il Commissario Europeo mi notific che l'argomento segnalato rientrava nelle competenze della Commissione e che in proposito quest'ultima aveva iniziato una formale indagine. Di ci il giorno 29 maggio 2000 diede notizia solamente il quotidiano della Lega Nord - La Padania - presentando la decisione del Commissario Europeo come un successo del movimento. Furono omessi, nell'articolo del giornale del Carroccio, alcuni argomenti da me segnalati come la persistenza da parte dei Ministri della Difesa e del Tesoro a non rispondere alle richieste di spiegazioni sul fatto che il Ministero della Difesa pagava alla Finmeccanica SpA l'ora\lavoro oltre 200.000 lire, mentre l'operaio raramente ne intascava pi di 30.000. A parte dettagli di questo genere, La Padania dedic al fatto ampio rilievo attribuendo incondizionato e meritorio riconoscimento al mio operato. TRADIMENTO VERO O FRODE POLITICA Cosicch il giorno successivo - 30 maggio 2000 - rimasi pi che sorpreso leggendo sullo stesso quotidiano la notizia che "la Lega Nord si dissocia e prende decisamente le distanze dall'iniziativa che aveva portato di recente il senatore bergamasco Massimo Dolazza, da ieri sospeso precauzionalmente dalla Lega e dal gruppo a Palazzo Madama, al chiedere al commissario Ue, Mario Monti, di avviare un'istruttoria europea sugli aiuti all'industria aeronautica". Faceva seguito una

170

171

intervista all'allora cosiddetto "numero due" della Lega, l'on. Roberto Maroni di Varese, detto "Bobo", fra l'altro marito di una dipendente dell'Aeronautica Macchi con funzioni dirigenziali, essendo considerata come "vice capo della gestione del personale. Ignorando che la mia campagna era stata avviata con l'assenso ed il consenso dell'allora capo del gruppo dei senatori della Lega, Speroni, e dimostrando totale ignoranza degli atti parlamentari (se li avesse guardati si sarebbe accorto delle decine di mie interrogazioni sull'argomento), Maroni affermava fra l'altro: "Si tratta della "808" e per dire quanto sia importante per la nostra economia, basti ricordare che circa 80% dei finanziamenti servono per la ristrutturazione e l'ammodernamento di stabilimenti come l'Alenia di Torino, la Piaggio in Toscana, l'Aermacchi, l'Agusta e la Siai Marchetti a Varese, gioielli della nostra tecnologia". Mai in cos poche righe sono state compendiate tante sciocchezze: i finanziamenti della "808" erano destinati a progetti e programmi per mezzi, materiali e sistemi e non comunque ad ammodernamento e ristrutturazione di stabilimenti. Di questi, quelli della SIAI Marchetti non esistevano pi perch questa ditta era stata integrata nell'Aeronautica Macchi con le conseguenze accennate, le ristrutturazioni di quest'ultima ditta a Venegono e Varese risultano finanziate in modo diverso, mentre gli stabilimenti della Piaggio in Toscana avevano posto fine all'attivit aeronautica nel 1943!., Questo cumulo di idiozie (pi che di mendaci asserzioni) e l'incapacit di formulare una motivazione razionale ed accettabile a condanna del mio operato, non impedirono al mitico Bossi - leader del democratico movimento ostentato come di contestazione e di distruzione del lerciume della Prima Repubblica ! - di avvallare, con la collaborazione di servili organismi di vertice, quello che era stato anticipato da La Padania nei miei confronti, quanto a sconfessioni, condanne e sospensioni ecc. ecc., mentre il capo del gruppo senatoriale della Lega, Roberto Castelli, manifestando il consueto zelo burocratico al limite col servilismo partitico, provvedeva a dare attuazione alle superiori disposizioni spostandomi dalla Commissione Difesa del Senato a quella Lavoro e Previdenza Sociale, nel palese intento - andato deluso - di precludermi la possibilit di proseguire la mia campagna. IL RETROSCENA Ma che cosa era effettivamente accaduto ?: Con la noncuranza consueta dei managers pubblici (nella certezza che i soldi del contribuente - comunque arrivano) nella grande Finmeccanica lavvio dellindagine da parte del commissario Monti non suscit preoccupazione, mentre diversamente andarono i fatti

171

172

allAeronautica Macchi, come il capo della gestione del personale di questultima (il diretto superiore della moglie di Bobo Maroni) spieg al suo amico, senatore Giuseppe Leoni, durante una telefonata in viva voce dal mio ufficio al Senato presente me ed altre persone. Unallarmata valutazione delle conseguenze derivanti dalloperato del Commissario Europeo, sarebbero state illustrate stando al racconto in viva voce da Varese - dal dirigente del Ministero dellIndustria da tempo immemorabile responsabile della compilazione delle schede per le erogazioni ex lege 808, sarebbe stata esposta (parrebbe durante una conversazione a bordo di una Mercedes bianca) al rappresentante dellAeronautica Macchi a Roma, il quale navrebbe poi parlato con il capo della gestione del personale. Questi provvide al complesso dadempimenti che sfociarono in quanto pubblicato da La Padania il 30 maggio 2000, avvallato da Umberto Bossi e a posteriori dai maggiorenti della Lega Nord. Perch tante preoccupazioni da parte dellAeronautica Macchi ?. La risposta pervenne dopo alcuni giorni, quando le agenzie di stampa annunciarono che Alberto Lina, Amministratore Delegato della Finmeccanica era deciso ad acquistare il 75% dellAeronautica Macchi, in possesso della famiglia Foresio, conseguendo cos il completo controllo della ditta di Varese e soddisfacendo uno dei requisiti impostigli per lingresso della stessa Finmeccanica nellEADS: chiaramente il valore patrimoniale di unAeronautica Macchi assegnataria dalcune centinaia di miliardi ex lege 808 sarebbe assai superiore di quello della stessa ditta priva della prospettiva dincassare questa sovvenzione pubblica, condizione che rischiava di verificarsi a seguito dellavvio dellindagine da parte del Commissario Monti. Per questo ma non fu possibile accertarlo la base della trattativa, a fine marzo 2001 non ancora conclusa, da mille miliardi di lire sarebbe scesa a 550 miliardi. Nel maggio 2000, con la caduta del governo DAlema e la costituzione di quello di Amato, Bersani lasci il Ministero dellIndustria per approdare a quello dei Trasporti e Navigazione, sempre seguito con la permanente funzione di capo della segreteria tecnica, dal fido Minopoli. Il nuovo Ministro dellIndustria, Enrico Letta, coerentemente con lestrazione cattolica, attese prudentemente alcuni mesi prima di esprimersi sulla questione della legge 808, ma poi non pot sottrarsi al retaggio culturale del suo maestro Mino Andreatta, note per le aperte attestazioni damicizia (quandera Ministro della Difesa) nei riguardi del management della Finmeccanica. Pur essendo fresco degli studi europeistici compiuti a Strasburgo, Letta si schier cos dalla parte degli interessi degli industriali definendo sciagurata la mia iniziativa presso il Commissario Monti, il quale, nella primavera

172

173

del 2001, non aveva concluso lindagine sulla compatibilit della legge 808 con il Trattato Istitutivo della Comunit Europea. Assegnati velocemente i residui fondi del bilancio 2000, la dotazione finanziaria per la legge 808 del 2001 fu limitata a soli 45 miliardi di lire, in attesa della sentenza da Bruxelles. Linasprimento delle precauzioni di sicurezza attorno allufficio del Ministero dellIndustria preposto ad amministrare questa legge, non mi consentirono di accertare le informazioni in base alle quali, per effetto di una legge che consentiva di prevedere una disponibilit finanziaria dieci volte superiore a quella iscritta in bilancio, fra Finmeccanica, Aeronautica Macchi, Fiat Avio ed i piccoli, la spartizione di denaro del contribuente era proseguita. Ma non erano pi i tempi doro del Bersani e del Minopoli. Fra laltro, la Finmeccanica non era riuscita ad entrare nellEADS. LEuropean Aeronautical & Defence System, annunciando a marzo 2001 lintendimento di realizzare sulle specifiche espresse dalle forze aeree degli Emirati Arabi Uniti, laeroplano daddestramento di tecnologia avanzata e elevate performances Mako, veniva a spiazzare il velivolo che, anche con apparente impiego del generoso contributo ex lege 808, lAeronautica Macchi andava sviluppando assieme alla russa Yakovlev. Si dimostravano sempre pi fondati i timori secondo i quali il totale controllo dellAeronautica Macchi da parte della Finmeccanica e lingresso di questultima nellEADS avrebbe significato il declassamento dello complesso di Varese e di Venegono al rango uno dei tanti stabilimenti produttori del Mako. Inoltre lEADS si stava stagliando sempre pi distintamente come unentit ostile: alla fine di marzo 2001 la Finmeccanica era costretta a ridurre del 14% il prezzo di mercato del bimotore da trasporto C-27 Spartan (sarebbe stato venduto sotto costo ?) nella necessit di fronteggiare la concorrenza del similare CASA295, inserito in contrapposizione allo Spartan da parte della stessa EADS in tutte le competizioni volte allacquisizione di aerotrasporti di questa classe, in atto in vari paesi. Era sempre pi palese che lingresso della Finmeccanica nellEADS, traguardo essenziale della policy del management della Finmeccanica, se da una parte veniva a soddisfare numerosi interessi (peraltro non del tutto sconosciuti), nella realt comportava eccessive penalizzazioni per loccupazione in Italia. E' ANCORA TUTTO DA VEDERSI! Per fortuna dei lavoratori del settore, la tredicesima legislatura si sarebbe conclusa senza il compiersi di questoperazione di europeizzazione, nonostante gli sforzi della dirigenza della Finmeccanica, divenuta partner dellEADS in varie piccole societ per la produzione di sistemi definibili di contorno, con il consueto,

173

174

discreto appoggio delle gerarchie militari. Al di l delle declamazioni ottimistiche decantate dallinformazione asservita alla Finmeccanica e contenute nelle reazioni dei dirigenti di questultima ai convegni organizzati da partiti di centro destra su aeronautica e difesa, era chiaro che non poteva essere ulteriormente mantenuta limplicita delega - a fare la politica della produzione aeronautica e delle attivit spaziali italiane - affidata di fatto dal governo al management della Finmeccanica, sottraendole alle responsabilit del governo ed alla ratifica del Parlamento. Ma andrei cauto nel pronostico circa la diversit delloperato, nello specifico settore, da parte della maggioranza di governo che risulter dalle elezioni del 13e maggio 2001. Per quanto riguarda me stesso, pur constatando che la Lega Nord continuava puntualmente a prelevare ogni mese dai miei emolumenti senatoriali la tangente parlamentare, mi accorgevo della progressiva emarginazione peraltro da un organismo le cui scelte piccole e grande erano minopolio esclusivo e incontestabile del vertice. Per mesi, dopo il giugno 2000 ho subto senza schiamazzare la pressione, esercitata da Umberto Bossi e del suo staff (in questo deve essere inclusa di diritto anche la moglie di Bobo), volta ad escludermi in misura crescente dal movimento, oramai privo, alla prova dei fatti come provato da questa vicenda delloriginaria connotazione di rinnovamento, trasparenza e pulizia morale. La Lega divenuta qualcosa, che ha assai poco in comune con la vecchia Lega Nord del 1990, e che evoca in sedicesimo certi partitini daffari della cosiddetta Prima Repubblica. Non il posto per me. Anche se nessuno mi esterner riconoscenza, d'altra parte non richiesta, mi rimane la soddisfazione e non poco di aver combattuto una specie di guerra, sia pure nellambito di un settore di limitata ampiezza ma d'una certa importanza, nellinteresse dei lavoratori, dei contribuenti e delle persone per bene e contro ladri, grassatori e lestofanti di genere ed estrazione diversa: si pensi ai circa 10 mila miliardi distribuiti dal 1986 dalla legge 808!, la cui destinazione, un tempo disinvoltamente ignorata, ora argomento d'un interrogativo. Dunque, una specie di guerra il cui bilancio ancora a mio vantaggio ed il cui esito finale quanto mai incerto, anche se non c da farsi molte illusioni.

174

You might also like