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STATUTO UNIONE DEI COMUNI

Penisola Sorrentina
PROVINCIA DI NAPOLI

UNIONE COMUNI PENISOLA SORRENTINA Bozza Rev. VII.2

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TITOLO I PRINCIPI FONDAMENTALI

Art. 1 Oggetto
1. In attuazione dellart. 32 del Decreto Legislativo 18/08/2000, n. 267, costituita, tra i comuni di :

Sorrento Vico Equense Massalubrense Piano di Sorrento SantAgnello Meta di Sorrento

lUnione dei Comuni Unione dei Comuni Penisola Sorrentina (di qui in avanti denominata Unione). 2. Il presente statuto, approvato dai Consigli comunali dei Comuni, tutti appartenenti alla Provincia di Napoli, con le maggioranze richieste per le modifiche statutarie, costituisce l'atto fondamentale dellorganizzazione e dellattivit dellUnione, al quale devono conformarsi tutti gli atti sotto ordinati. 3. Lambito territoriale dellUnione coincide con quello dei Comuni della Penisola Sorrentina che la costituiscono. LUnione si ispira alla consolidata e condivisa esperienza di governance della gestione comprensoriale del ciclo delle acque, che per decenni ha rappresentato un fondamentale ed eccellente momento di crescita sociale e di raccordo tra le amministrazioni e le comunit della Penisola Sorrentina, da sempre caratterizzate da marcati profili di omogeneit sociale, economica, culturale e di governo del territorio. 4. Tuttavia ladesione di altri Comuni che ne facessero richiesta sempre possibile, previa modifica del presente statuto.

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Art. 2
Finalit 1. E compito dellUnione promuovere la progressiva integrazione fra i Comuni che la costituiscono, al fine di addivenire ad una gestione efficiente ed efficace dei servizi e delle funzioni nellintero ambito territoriale, mantenendo in capo ai singoli Comuni la competenza allesercizio delle funzioni amministrative caratterizzate da specifiche peculiarit. A tal fine lUnione persegue una progressiva unificazione delle funzioni e dei servizi comunali e larmonizzazione degli atti normativi comunali come Statuto e Regolamento. 2. LUnione, secondo le norme della Costituzione, della Carta Europea e delle Autonomie locali, delle leggi in materia di decentramento amministrativo nonch del presente Statuto, persegue lautogoverno, promuove lo sviluppo delle comunit locali, salvaguardia lambiente e il paesaggio considerandolo capitale primario del territorio e concorre al rinnovamento della societ e dello Stato. 3. LUnione, con riguardo alle proprie attribuzioni, rappresenta le comunit di coloro che risiedono nel territorio che la delimita, ne cura gli interessi ne promuove lo sviluppo e coordina programmi e progetti che interessano tutto il territorio della Unione. 4. LUnione concorre alla determinazione degli obiettivi contenuti nei piani e programmi comunali, della Provincia di Napoli, della Regione Campania, dello Stato e dellUnione Europea e provvede, per quanto di propria competenza, alla loro specificazione ed attuazione. 5. LUnione coincide, di norma, con lambito territoriale ottimale per lo svolgimento di funzioni e servizi in forma associata.

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Art. 3
Obiettivi prioritari 1. Sono obiettivi prioritari dellUnione:

a) promuovere e concorrere allo sviluppo socio-economico del territorio


dellUnione coordinando interventi che interessano o hanno ricadute su tutto il territorio e favorendo la partecipazione dei soggetti pubblici e privati alla realizzazione di strutture di interesse generale; b) favorire il miglioramento della qualit della vita della propria popolazione per rispondere pi appropriatamente alle esigenze occorrenti al completo sviluppo della persona; c) armonizzare lesercizio delle funzioni e dei servizi con le esigenze generali dei cittadini, delle imprese e di tutti gli altri soggetti operanti sul territorio, assicurando un uso equo delle risorse; d) esercitare un monitoraggio pi efficace sulle societ e gli enti che gestiscono i servizi per conto dellUnione; e) ampliare il numero delle funzioni e dei servizi rispetto a quelli prima gestiti dai singoli Comuni, assicurandone lefficienza, lefficacia e la maggiore economicit a vantaggio della collettivit; f) attivare ed estendere nuovi servizi e funzioni che per le loro caratteristiche si prestano alla gestione in forma associata; g) favorire la formazione di sistemi locali di intervento fondati su servizi e prestazioni complementari e flessibili, stimolando in particolare le risorse locali di solidariet principio di sussidiariet - e di auto e di mutuo aiuto; h) qualificare la spesa sociale, attivando risorse, anche finanziarie, derivate dalle forme di concertazione e di programmazione del territorio dellUnione, finalizzate ad accrescere il livello quali quantitativo dei servizi erogati in ambito sociale; i) prevedere iniziative di formazione e di aggiornamento degli operatori, finalizzate a realizzare programmi di sviluppo dei servizi e dellimpresa; l) implementare i procedimenti necessari per garantire la gestione unitaria e uniforme sullintero territorio dellUnione; m) promuovere un assetto equilibrato del territorio, nel pieno rispetto e nella piena salvaguardia dellambiente e della salute dei cittadini; valorizzando il patrimonio storico ed artistico e le tradizioni culturali delle singole comunit;

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Art. 4
Principi e criteri generali dellazione amministrativa 1. LUnione assume la pianificazione e la programmazione come metodo informatore della propria attivit, concorrendo all elaborazione del programma regionale di sviluppo e degli altri piani e programmi regionali e provinciali. In particolare, lUnione: a) raccorda la propria azione amministrativa con quella degli altri enti pubblici operanti sul territorio; informa i rapporti con i Comuni partecipanti e con gli altri enti pubblici al principio della leale collaborazione e della cooperazione territoriale; b) definisce la propria struttura organizzativa secondo criteri di responsabilit e di separazione funzionale tra indirizzo politico e gestione;

c) assume e gestisce i servizi pubblici locali secondo criteri di economicit,


efficacia ed efficienza, anche attraverso lutilizzo delle soluzioni informatiche e telematiche innovative, in partnership con altri soggetti pubblici e/o privati; d) ispira lattivit amministrativa ai principi di semplificazione e di accelerazione delle procedure.

Art 5
Sede, stemma e gonfalone 1. La sede dellUnione situata presso la sede sociale dellARIPS. Gli Organi e gli Uffici possono riunirsi ed essere situati, per esigenze diverse, anche in altre localit, purch comprese nellambito territoriale dellUnione. 2. LUnione potr dotarsi di un proprio stemma e di un proprio gonfalone. 3. La riproduzione e luso dello stemma e del gonfalone sono consentiti previa autorizzazione del Presidente.

Art. 6
Durata

1. LUnione costituita a tempo indeterminato salvo il diritto di recesso di cui al successivo art. 7.

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Art. 7
Recesso di un Comune dallUnione e adesione di nuovi Comuni 1. Il recesso dall Unione di uno solo dei Comuni deliberato dal Consiglio Comunale con le procedure e maggioranze richieste per le modifiche statutarie e non determina lo scioglimento dellUnione stessa. Il recesso di un Comune dall Unione non pu avere effetti patrimoniali negativi sullandamento dei rapporti ad efficacia protratta nel tempo gi instaurati dallUnione, anche nellinteresse del Comune che ha posto in essere il recesso. 2. Il recesso dall Unione comporta, per il Comune fuoriuscito, il pagamento esatto dei costi complessivi annuali generali e dei servizi conferiti all Unione al momento del recesso, per quanto di competenza. L eventuale recesso da parte di un Comune deve essere deliberato entro il mese di settembre ed ha effetto dal 1 Gennaio dell anno successivo. 3. Inoltre sempre in caso di recesso la gestione dei rapporti demandati allUnione devoluta con deliberazione consiliare del Comune interessato, fatti salvi i diritti dei terzi, ai singoli Comuni, che vi subentrano pro quota, o da specifici parametri in relazione alla tipologia delle singole funzioni o dei singoli servizi. 4. Lallargamento dell Unione deliberato, da ciascun Consiglio Comunale, a maggioranza qualificata dei 2/3 dei Consiglieri assegnati a ciascun Comune e ratificato dal Consiglio dellUnione. 5. In caso di scioglimento dellUnione dei Comuni , la gestione dei suddetti rapporti sar devoluta ai singoli Comuni. 6. Le controversie che dovessero insorgere in dipendenza dellapplicazione del presente articolo saranno decise da una commissione composta dal Presidente dell Unione o suo delegato, dal Sindaco del Comune interessato e da un esperto di diritto amministrativo nominato di intesa tra i Sindaci. Nel caso in cui le controversie insorgessero con il Comune in cui il Presidente dellUnione il Sindaco, nella Commissione esso sar sostituito dal VicePresidente dell Unione.

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TITOLO II COMPETENZE

Art. 8
Funzioni 1. E attribuito allUnione lesercizio delle funzioni amministrative e la gestione dei servizi di seguito elencati: a. Gestione, raccolta e smaltimento dei rifiuti; b. Attivit Sociali e Sanit; c. Attivit generale di promozione territoriale del comprensorio Penisola Sorrentina; d. Mobilit, Trasporti e Sicurezza urbana; e. Tutela del mare; f. Risorse idriche integrate; g. Canile e Gattile. 2. Lindividuazione delle competenze oggetto di trasferimento operata, ove possibile, attraverso la tendenziale ricomposizione unitaria delle funzioni e dei servizi tra loro omogenei, cos da evitare residui gestionali in capo ai Comuni. A tal fine la menzione di un dato settore materiale negli atti di trasferimento implica, salvo diverse specificazioni, il subentro dellUnione in tutte le funzioni amministrative connesse, gi esercitate dai Comuni. 3. I provvedimenti di attuazione relativi alle disposizioni di cui al comma 2 del presente articolo sono adottati dalle singole Giunte Comunali coordinati dallesecutivo dellUnione.

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Art. 9 Ulteriori trasferimenti di competenze

1. I Comuni possono attribuire allUnione, lesercizio di una o pi funzioni


amministrative proprie (fondamentali) o ad essi delegata nonch la gestione diretta o indiretta di servizi pubblici. Il trasferimento di funzioni e servizi allUnione effettuato con le seguenti modalit: a). trasferimento da parte di tutti i comuni dellUnione;

b). trasferimento da parte di uno o pi comuni dellUnione.


2. Il trasferimento nel caso a). comma 1 precedente, proposto dalla Giunta dellUnione, anche su proposta di singoli Comuni o del Consiglio dellUnione, e sottoposto ai Consigli Comunali tutti che lapprovano con le maggioranze richieste per le modifiche statutarie e si perfeziona con deliberazione del Consiglio dellUnione, ai sensi di legge; Il trasferimento nel caso b). comma 1 precedente, proposto dal singolo Comune, con deliberazione di consiglio assunta secondo le maggioranze previste dai relativi statuti, e si perfeziona, comunque, con deliberazione del Consiglio dellUnione, ai sensi di legge. Le delibere di trasferimento delle funzioni approvate dai Comuni e ratificate dal Consiglio dellUnione debbono contenere apposita convenzione che prevede: a) il contenuto della funzione o del servizio conferito; b) i criteri relativi ai rapporti finanziari tra gli Enti; c) gli eventuali trasferimenti di risorse umane finanziarie e strumentali; d) la periodicit ed i contenuti delle informazioni da fornire ai Comuni; e) leventuale durata; f) le modalit di recesso. 3. LUnione pu subentrare ai Comuni nei rapporti in essere con soggetti terzi, fatti salvi i criteri di cui allart. 7. 4. A seguito del trasferimento delle competenze lUnione diviene titolare di tutte le funzioni amministrative occorrenti alla gestione. Ad essa competono le annesse tasse, tariffe e contributi, ivi compresa la loro determinazione, accertamento e prelievo, salvo diversa specificazione. 5. La revoca allUnione di funzioni e compiti gi trasferiti, ai sensi della lettera a) comma 1, deliberata da tutti i Consigli Comunali, a maggioranza richiesta per le modifiche statutarie , entro il mese di giugno di ogni anno ed ha effetto a decorrere dal 1 gennaio dellanno successivo; con lo stesso atto i Comuni provvedono a regolare le eventuali modalit di successione.

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6. La revoca allUnione di funzioni e compiti gi trasferiti, ai sensi della lettera b) comma 1, deliberata dai Consigli Comunali interessati, a maggioranza richiesta per le modifiche statutarie, entro il mese di giugno di ogni anno ed ha effetto a decorrere dal 1 gennaio dellanno successivo; con lo stesso atto i Comuni provvedono a regolare le eventuali modalit di successione. 7. Il conflitto di competenza, attivo e passivo, tra lUnione ed uno o pi Comuni, circa la titolarit dellesercizio delle funzioni amministrative e dei servizi coinvolti dal trasferimento o dalla revoca, risolto con le modalit di cui al comma 6 del art.7.

Art. 10
Modalit di ripartizione delle spese e delle entrate 1. In ossequio ai principi generali di cui allarticolo 1 del presente Statuto le spese generali dellUnione vengono ripartite tra tutti i Comuni aderenti allUnione, in misura proporzionale allindice economico e relativo impegno di risorse, nelle percentuali indicate alla tabella seguente:

% 24 20 16 16 12 12

Citt Sorrento Vico Equense Massalubrense Piano di Sorrento SantAgnello Meta

2. Nella fattispecie di trasferimento di funzioni e servizi da parte di tutti i Comuni, i relativi introiti e le relative spese confluiscono nel bilancio dellUnione e contribuiscono a determinare il risultato della gestione. 3. Nella fattispecie di trasferimento di funzioni e servizi da parte di uno o pi comuni, per ciascun servizio o funzione trasferita, nellambito del bilancio dellUnione, attraverso il Piano Esecutivo di Gestione, predisposto un apposito centro di responsabilit allo scopo di poter rilevare la gestione contabile del Servizio. In questo caso il risultato della gestione, sia per limpiego dellavanzo, sia per il ripiano del disavanzo, coinvolger esclusivamente i Comuni che hanno trasferito funzioni e/o servizi.

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TITOLO III ORGANI DI GOVERNO CAPO I Organi dellUnione

Art. 11
Organi 1. Sono organi dellUnione: il Consiglio, il Presidente dellUnione, e la Giunta. CAPO II Consiglio dellUnione

Art. 12
Composizione, rappresentanza consiliare e procedure di nomina dei rappresentanti 1. Il Consiglio dell Unione espressione dei Comuni partecipanti all Unione ed organo di indirizzo e di controllo politico amministrativo. 2. Il Consiglio dell Unione composto da tre rappresentanti e dal Sindaco per ogni Comune. Ciascun Consiglio Comunale provvede a designare i propri rappresentanti in seno allUnione, eleggendoli tra i componenti del Consiglio Comunale stesso cos come di seguito: Il Sindaco, membro di diritto; Due consiglieri comunali in rappresentanza del o dei gruppi di maggioranza; Un Consigliere Comunale in rappresentanza del o dei gruppi di minoranza.

3. La nomina deve essere effettuata entro quaranta giorni dalla data di costituzione dellUnione. Per ogni successivo rinnovo, a seguito di scioglimento di ogni singolo Consiglio Comunale, la nomina dei nuovi rappresentanti comunali deve essere fatta entro trenta giorni dalla data di insediamento. Qualora fosse ritenuto opportuno, anche durante il mandato, ogni singolo Consiglio Comunale ha facolt di sostituire i propri rappresentanti rispettando i criteri di cui al comma 2 precedente. 4. Le votazioni, per lelezione dei rappresentanti comunali si svolgono sulla base di un sistema di due liste, una recante i Consiglieri di Maggioranza e laltra recante i Consiglieri di minoranza. Spetta ai gruppi di minoranza ed al gruppo di maggioranza, con votazione separata e limitata ai soli componenti dei gruppi stessi, la nomina del loro

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rappresentante nel Consiglio dell Unione. In caso di parit sar eletto il Consigliere con la cifra elettorale pi alta; se ancora pari sar eletto il pi anziano di et. 5. Il Consiglio dellUnione assume le determinazioni con voto palese e col sistema del voto ponderato utilizzando, per determinare la cifra dei rispettivi componenti, le percentuali di rappresentanza per la ripartizione degli oneri di cui allart.10 comma1 e dettagliate nella tabella seguente:
% Num. % di rapp.za per Consiglieri Rapp.za. singolo Unione Comune Consigliere

Citt Sorrento Vico Equense Massalubrense Piano di Sorrento SantAgnello Meta

4 4 4 4 4 4

6,0 5,0 4,0 4,0 3,0 3,0

24 20 16 16 12 12

6. Il regolamento di funzionamento dellUnione detta le procedure di voto palese e contempla le occasioni e le procedure di voto segreto nel rispetto della rappresentanza statutaria.

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Art. 13
Competenze del Consiglio dell Unione 1. Il Consiglio determina lindirizzo politico-amministrativo dellUnione e ne controlla lattuazione, adottando gli atti fondamentali attribuiti dalla legge alle sue competenze e non incompatibili con il presente Statuto. 2. Il Consiglio non pu delegare le proprie funzioni ad altri organi. 3. Il documento programmatico elaborato dalla Giunta, presentato dal Presidente dellUnione ed approvato dal Consiglio, costituisce atto di riferimento sul quale il Consiglio esercita le proprie funzioni di indirizzo e controllo. 4. Il Presidente e la Giunta dellUnione forniscono periodicamente al Consiglio rapporti generali e per settori di attivit, anche sulla base di indicatori che consentano di valutare, anche sotto il profilo temporale, landamento della gestione in relazione gli obiettivi stabiliti negli indirizzi di cui al comma 3. 5. Il Consiglio ed il Presidente del Consiglio dellUnione esercitano le funzioni che per legge gli sono attribuite in quanto compatibili col presente Statuto. Il Consiglio dellUnione presieduto da un Consigliere non Sindaco eletto dallo stesso Consiglio che presiede anche la conferenza dei capigruppo e dura in carica per 24 mesi. I consiglieri hanno diritto a costituirsi in gruppi consiliari e a nominare i rispettivi capogruppo. Ogni gruppo, compreso un eventuale misto, non pu essere composto da meno di tre consiglieri. Le modalit di elezione del Presidente, le sue competenze e il funzionamento della conferenza sono disciplinate dal Regolamento di funzionamento dellUnione.

Art. 14
Diritti e doveri dei Consiglieri 1. I Consiglieri rappresentano lintera comunit dellUnione. 2. I Consiglieri esercitano le funzioni e godono delle prerogative stabilite dalla legge secondo le procedure e le modalit stabilite dal regolamento interno del Consiglio dellUnione.

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Art. 15
Decadenza e dimissioni dei Consiglieri eletti.

1. Decade il Consigliere eletto che, senza giustificato motivo, non intervenga a tre sedute consecutive dei lavori del Consiglio. La decadenza si perfeziona con la presa datto da parte del Consiglio della suddetta condizione risolutrice. 2. Le dimissioni dalla carica di Consigliere eletto, indirizzate per iscritto al Consiglio dellUnione, devono essere assunte immediatamente al protocollo dellEnte nellordine temporale di presentazione. Esse sono irrevocabili, non necessitano di presa datto e sono immediatamente efficaci.

3. La decadenza e le dimissioni da Consigliere comunale, nelle ipotesi


disciplinate dalla legge e dal regolamento del Consiglio comunale di appartenenza, determinano la decadenza dalla carica di Consigliere dellUnione, appena divenute efficaci.

4. Nelle ipotesi previste dai commi precedenti, il Consiglio comunale cui il


Consigliere decaduto o dimesso appartiene, provvede quanto prima ad eleggere al proprio interno un nuovo Consigliere dellUnione, mantenendo loriginario rapporto numerico tra maggioranza e minoranza in seno ai propri membri presso il Consiglio dellUnione.

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Capo III Il Presidente e la Giunta dellUnione

Art. 16
Il Presidente 1. Il Presidente svolge le funzioni attribuite al Sindaco dalla legge e dal presente Statuto nelle materie di competenza dellUnione. Sovrintende allespletamento delle funzioni attribuite allUnione e garantisce la coerenza tra indirizzi generali e settoriali, strategie concrete di attuazione e loro risultati. 2. Lincarico di Presidente dellUnione viene assolto a rotazione da ciascun Sindaco pro tempore dei Comuni aderenti per un periodo di tempo, in via ordinaria, pari a ventiquattro mesi decorrenti dalla data della relativa deliberazione consiliare di nomina e, comunque, fino alla nomina del nuovo Presidente. 3. Contestualmente alla elezione del primo Presidente della Unione il Consiglio approver, su proposta dei Sindaci, la sequenza di rotazione della presidenza stessa. Se non altrimenti stabilito nel prosieguo, alla fine del ciclo di rappresentanza concordata, il Consiglio, in una apposita sessione - sempre su proposta dei Sindaci - approver una nuova sequenza temporale di presidenza. 4. Per l elezione del Presidente dellUnione e per la modifica della sequenza di cui al comma 3. precedente richiesta la maggioranza assoluta della rappresentanza consiliare. Le procedure di voto sono disciplinate dal Regolamento.

Art. 17
Il Vice Presidente 1. E Vicepresidente dellUnione il Sindaco a cui spetta di assumere lincarico di Presidente nel turno successivo a quello in carica. 2. Il Vice Presidente sostituisce il Presidente in caso di assenza o impedimento temporaneo, nonch nel caso di sospensione dallesercizio della funzione, disposta ai sensi di legge. In caso di assenza o di impedimento temporaneo anche del Vice Presidente, le funzioni del Presidente sono esercitate dal Sindaco Assessore dellUnione pi anziano di et.

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Art. 18
La Giunta 1. La Giunta dellUnione formata dai Sindaci e da eventuali loro collaboratori appositamente delegati. Pertanto e cos composta:

a) dal Presidente e il suo Vice scelti a norma dellart. 16 e 17 precedenti;


b) dagli altri Sindaci dei rispettivi Comuni o dai loro delegati; 2. Ogni Comune ha comunque a disposizione un solo voto, normalmente espresso dal suo Sindaco se presente alla seduta. La seduta valida con la presenza della maggioranza dei Comuni comunque rappresentata. Il Presidente d comunicazione delle nomine al Consiglio nella prima seduta utile. 3. La Giunta elabora, interpreta e definisce gli indirizzi generali adottati dal Consiglio al fine della loro traduzione in specifiche politiche e strategie di intervento, orientando lazione dellapparato amministrativo e svolgendo attivit di proposta nei confronti del Consiglio, a cui riferisce annualmente sulla propria attivit. 4. Il Presidente pu affidare ai singoli Assessori il compito di sovrintendere ad un particolare settore di amministrazione o a specifici progetti al fine di dare impulso allattivit degli uffici, secondo gli Indirizzi stabiliti dal Consiglio e di vigilare sul corretto esercizio dellattivit amministrativa e di gestione. 5. La Giunta adotta collegialmente gli atti a rilevanza esterna che non siano dalla legge o dal presente Statuto o dal regolamento dellUnione direttamente attribuiti alla competenza del Consiglio, del Presidente, ovvero dei dipendenti ai quali siano state attribuite funzioni di direzione.

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Art. 19
Decadenza della carica di Assessore 1. Le dimissioni dalla carica di Assessore dellUnione per i componenti non di diritto sono presentate al Presidente dellUnione esse sono irrevocabili ed hanno effetto dal momento della loro acquisizione al protocollo dellUnione. 2. In caso di decadenza di un Sindaco lo stesso viene surrogato, ove le circostanze lo consentissero, dal suo sostituto a capo della Amministrazione del Comune di provenienza. In casi diversi si attende la nuova elezione del Comune interessato. Il regolamento della Unione disciplina tali circostanze. 3. Il Presidente provvede formalmente alla sostituzione degli Assessori dellUnione cessati dallufficio, dandone motivata comunicazione al Consiglio.

Art. 20
Sfiducia, dimissioni e cessazione della carica di Presidente 1. Il Presidente cessa dalla carica in caso di approvazione da parte del Consiglio di una mozione di sfiducia, votata per appello nominale da almeno il 60% della rappresentanza assegnata ai Consiglieri. La mozione di sfiducia, motivata e sottoscritta da almeno 2/3 dei Consiglieri, viene messa in discussione non prima di dieci giorni e non oltre trenta giorni dalla sua presentazione. 2. Le dimissioni del Presidente, indirizzate per iscritto al Consiglio dellUnione, devono essere assunte immediatamente al protocollo dellEnte. Esse sono irrevocabili, non necessitano di presa datto e sono immediatamente efficaci. 3. Ogni causa di cessazione dalla carica di Sindaco, diversa dalla scadenza naturale, determina, appena divenuta efficace, la cessazione di diritto dalla carica di Presidente dell Unione. 4. Nei casi dei commi precedenti, se non altrimenti stabilito, subentra nella funzione il Vice Presidente. Il Regolamento disciplina tali circostanze.

Art. 21
Normativa applicabile 1. Ove compatibili col presente Statuto, si applicano agli organi dellUnione e ai loro componenti le norme di funzionamento, di distribuzione delle competenze, di stato giuridico ed economico e di incompatibilit stabilite dalla legge per gli Enti locali compresi quelli previste allart.63 del DLgs n.267/2000 e s.m.i.

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Titolo IV ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA

Art. 22
Principi generali 1. Lorganizzazione degli Uffici deve assicurare lefficace perseguimento degli obiettivi programmatici stabiliti dagli organi di governo. Lordinamento generale degli Uffici e dei connessi servizi, determinato, nel rispetto della Legge, del presente Statuto e dei contratti collettivi di lavoro, da uno o pi regolamenti deliberati dalla Giunta. 2. LUnione dispone di Uffici propri e pu avvalersi degli Uffici dei Comuni partecipanti, nel rispetto di quanto stabilito dallart. 26, evitando di creare strutture burocratiche ridondanti in riferimento al numero e allimportanza delle competenze trasferite.

Art. 23
Principi in materia di gestione del personale 1. LUnione provvede alla formazione ed alla valorizzazione del proprio apparato burocratico diffondendo la conoscenza delle migliori tecniche gestionali e cura la progressiva informatizzazione della propria attivit. 2. LUnione ha una sua dotazione organica, inserita nella struttura, secondo criteri di funzionalit e di flessibilit operativa.

4. LUnione si avvale dellopera del personale dipendente comandato dai


comuni che ne fanno parte con le modalit stabilite dal Regolamento per lordinamento degli Uffici e dei Servizi. Lesercizio delle funzioni e dei servizi attribuiti allUnione pu comportare lunificazione delle relative strutture amministrative. 5. Nel caso di scioglimento dellUnione, o qualora cessi lo svolgimento, da parte dellUnione, di determinati servizi o funzioni gi conferite, il personale comandato presso lUnione ha diritto di rientrare nei ruoli organici dei Comuni di provenienza. 6. Al personale dellUnione si applica la normativa vigente per il personale degli enti locali. Gli aspetti contrattuali sono regolati dagli accordi nazionali e decentrati definiti nel comparto di contrattazione regioni-enti locali.

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Art. 24 Principi di collaborazione 1. LUnione ricerca con i Comuni ogni possibile forma di collaborazione organizzativa idonea a rendere la reciproca azione pi efficace, efficiente ed economica. 2. La Giunta dellUnione pu proporre ai competenti organi comunali di avvalersi, per specifici compiti, dei loro uffici e mezzi ovvero del loro personale, mediante provvedimenti di distacco e/o comando, se del caso assunti mediante rotazione, a tempo pieno o parziale. LUnione ed i Comuni, a seconda delle specifiche necessit, di norma correlate al carico delle attribuzioni rimesse alla competenza dellUnione, possono altres avvalersi dei vigenti istituti della mobilit volontaria e dufficio. 3. Il modello di organizzazione mediante avvalimento degli Uffici comunali subordinato alla stipula di unapposita convenzione con i sistemi di direzione tanto dellUnione quanto degli stessi Comuni. 4. LUnione adotta iniziative dirette ad assimilare ed unificare i diversi metodi e strumenti di esecuzione dellattivit amministrativa tra i Comuni partecipanti.

Art. 25
Segretario dellUnione 1. La partecipazione, con funzione di assistenza e consulenza , alle sedute collegiali degli organi deliberanti curata da un Segretario comunale in servizio presso uno dei Comuni dellUnione, nominato dal Presidente dellUnione per il proprio mandato.

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Titolo V ISTITUTI DI PARTECIPAZIONE

Art. 26
Principi della partecipazione popolare 1. LUnione garantisce ai cittadini ed ai residenti di partecipare alla formazione delle proprie scelte politico-amministrative, secondo i principi e le forme stabilite dalla legge e dal regolamento della Unione. 2. LUnione riconosce altres il diritto degli interessati, degli utenti, delle formazioni sociali e delle loro associazioni e comitati, titolari di interessi collettivi, di concorrere alla determinazione dellindirizzo, attuazione e controllo delle attivit poste in essere dallamministrazione. 3. LUnione rende effettivo il diritto alla partecipazione politicoamministrativa, garantendo laccesso alla informazione ed agli atti e fornendo una informazione completa della propria attivit; le modalit della partecipazione e dellaccesso sono stabiliti da apposito regolamento. 4. Lunione promuove la partecipazione dei cittadini, dei soggetti pubblici e privati, delle forze sociali, economiche e sindacali alle scelte amministrative di competenza mediante istituti di partecipazioni apposite come referendum consultivi e tavoli permanenti appositamente disciplinati dal Regolamento di funzionamento dellUnione. Sino a sua approvazione si applicano gli istituti previsti dal regolamento del Comune sede dellUnione. Il regolamento dellUnione prevede anche istituti finalizzati alla concertazione degli indirizzi generali e programmatici dei Comuni aderenti alla Unione. 5. LUnione riconosce che linformazione sulla propria attivit condizione essenziale per il raggiungimento dei propri fini. Per garantire la trasparenza della propria azione lUnione rende pubblici: a. i dati di natura economica attinenti alla scelte di programmazione ed in particolare quelli relativi alla destinazione delle risorse disponibili; b. i parametri assunti come rilevanti per il riparto delle risorse, nonch i dati relativi ai costi di gestione dei servizi e i dati sul loro andamento; c. i dati di cui lUnione sia in possesso relativi le condizioni generali di vita della popolazione; d. i criteri e le modalit di gestione degli appalti e le ditte scelte; e. i criteri e le modalit di accesso alle funzioni e ai servizi gestiti dalla Unione. A tal fine, e ai fini del comma 3, lAmministrazione dellUnione provvede a costituire apposito U.R.P: Ufficio Relazioni Pubblico.

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Titolo VI FINANZA E CONTABILITA

Art. 27
Finanza e fiscalit dellUnione 1. LUnione ha autonomia finanziaria, nellambito delle leggi sulla finanza pubblica locale, fondata sulla certezza delle risorse proprie e trasferite. LUnione ha autonomia impositiva e le competono, di norma, gli introiti derivanti dalle tasse, dalle tariffe e dai contributi sui servizi ad essa affidati. Il Presidente dellUnione, con il supporto della struttura burocratica, cura di presentare richiesta per laccesso ai contributi statali e regionali disposti a favore delle forme associative. Art. 28 Bilancio e programmazione finanziaria 1. LUnione delibera il bilancio di previsione entro i termini previsti per i Comuni, con quali si coordina se necessario ed opportuno, al fine di assicurarne la reciproca omogeneit funzionale. Il bilancio corredato da una relazione previsionale e programmatica e da un bilancio di previsione triennale. Tali documenti contabili sono redatti in modo da consentirne la lettura per programmi, servizi ed interventi. Art. 29 Ordinamento contabile e servizio finanziario 1. Lordinamento contabile dellUnione e, in particolare, la gestione delle entrate e delle spese previste nel bilancio, sono disciplinati dalla legge e dal regolamento di contabilit approvato dal Consiglio dellUnione.

2. Il responsabile del servizio finanziario esprime il parere di regolarit


contabile sulle proposte di deliberazione da sottoporre alla Giunta e al Consiglio qualora latto comporti impegno di spesa o diminuzione di entrata, nonch appone il visto di regolarit contabile attestante la copertura finanziaria sui provvedimenti adottati dai responsabili dei servizi.

Art. 30
Revisione economica e finanziaria 1. Il Consiglio dellUnione si avvarr dellOrgano di revisione economicofinanziario comunale in servizio presso uno dei Comuni dellUnione. Il Regolamento disciplina le modalit di nomina.

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Art. 31
Affidamento del servizio di tesoreria

1. Il servizio di tesoreria dellEnte affidato a un Istituto cassiere, mediante


procedura ad evidenza pubblica, nel rispetto della normativa vigente in materia.

2. Fino all espletamento della gara e nelle more della stessa, la Giunta
dellUnione proporr al Consiglio dellUnione che deliberer in merito, un affidamento temporaneo ad un istituto bancario, avente idonei requisiti per la partecipazione della gara.

Titolo VII NORME TRANSITORIE E FINALI CAPO I Norme Transitorie

Art. 32
Atti regolamentari 1. Sino all emanazione di propri autonomi regolamenti, l Unione applica, in quanto compatibili col presente Statuto, i relativi regolamenti di attuazione del Comune ove ha sede lUnione. Il Presidente dellUnione, sentito il segretario, cura in ogni caso di risolvere eventuali controversie interpretative alla luce dei principi dettati dal presente Statuto. 2. La Giunta incaricata di presentare al Consiglio, entro un anno dal proprio insediamento, la proposta dei regolamenti previsti dalla legge e/o richiamati dal presente Statuto Art. 33 Fondo Spese 1. Per la gestione dellesercizio corrente i Comuni partecipanti costituiscono immediatamente un fondo spese la cui entit commisurata alla quota di cui allarticolo 10 comma 1. Il Consiglio dellUnione delibera, entro sessanta giorni dal suo insediamento, un bilancio provvisorio per lanno <<<<<..; Il bilancio ricomprende, oltre al fondo spese, il contributo ministeriale relativo allo stesso anno ed ogni altra eventuale possibile acquisizione di somme. 2. Non e previsto per la Giunta, Il Presidente dellUnione, il Presidente del Consiglio e per i Consiglieri, alcuna retribuzione o indennit di funzione a carico della Unione dei Comuni Penisola Sorrentina.

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CAPO II Norme Finali

Art. 34
Inefficacia delle norme regolamentari comunali incompatibili 1. Il conferimento di funzioni comunali allUnione determina, salvo diversa volont espressa recata negli atti di trasferimento e fatti comunque salvi i diritti dei terzi, linefficacia delle normative comunali di origine. Tali effetti si producono dal momento in cui divengono esecutivi gli atti dellUnione. Gli organi dellUnione curano di indicare, adottando gli atti di propria competenza, le normative comunali rese, in tutto o in parte, inefficaci.

Art. 35
Proposte di modifica dello Statuto 1. Le proposte di modifica del presente Statuto, deliberate dal Consiglio dellUnione, sono inviate ai Consigli dei Comuni partecipanti per la loro approvazione salvo quanto prescritto allarticolo 9 precedente.

Art. 36
Norma finale 1. Per quanto non espressamente disciplinato dal presente Statuto e dai regolamenti dellUnione, si rinvia alle disposizioni vigenti in materia di Enti locali. 2. Copia del presente Statuto e degli atti che eventualmente lo modificano sono affissi allAlbo pretorio dei Comuni partecipanti allUnione per trenta giorni consecutivi, e sul B.U.R., ed inviati al Ministero dell Interno per essere inseriti nella Raccolta Ufficiale degli Statuti. Lo Statuto e le successive modifiche entreranno in vigore decorsi 30 giorni dalla pubblicazione allAlbo Pretorio di tutti i Comuni aderenti.

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