You are on page 1of 1

Musica, La nota tesi adorniana della regressione dell’ascolto

Grafica, sembra oggigiorno più che mai attuale; In un’epoca


Immagine in cui le occasioni di ascolto si moltiplicano e
acquisiscono un carattere spesso disorientante, la
musica crea un sottofondo continuo, un’incessante
colonna sonora che ci accompagna in ogni istante
della giornata, perdendo il suo valore degno di
un attenzione esclusiva, di un ritaglio di tempo
appositamente dedicato.
Negli ultimi anni l’industria musicale ha subito
innumerevoli trasformazioni, dovute per gran
parte alla cosiddetta rivoluzione digitale; stiamo
assistendo al progressivo ed ormai irreversibile
processo di smaterializzazione della musica, che da
oggetto fisico e tangibile diventa bit o memoria di
un dispositivo. La musica ha perciò abbandonato
ogni tipo di supporto materiale causando la morte
del concetto di album, inteso come raccolta di brani
musicali.
A ltra vittima di questa trasformazione è la cosiddetta
Cover Art, ov vero la progettazione grafica della
copertina musicale, che ha subito una drastica
riduzione di spazio disponibile passando dai 30x30
cm del comune LP ai 200x200 pixel di Spotify.
Questa arte pubblicitaria, spesso determinante per
il successo dell’album quanto del grafico/artista
artefice dell’opera sembra ormai essere destinata alla
scomparsa.

La tesi intende ripercorrere brevemente la storia


delle più importanti copertine dei dischi e analizzare
l’evoluzione della Cover Art a partire dal packaging
dei supporti analogici fino all’immagine fruibile sulle
nuove piattaforme digitali.
Inoltre, tramite delle interviste agli addetti ai lavori,
ov vero grafici dell’industria musicale e musicisti,
indagare e rif lettere su come sia possibile evocare
e rappresentare tramite un immagine qualcosa di
immateriale come la musica, cercando infine di
identificare un possibile scenario futuro.

You might also like