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Sfogliatrice per vigneto ad accostamento automatico


Mod. 111 AA e AA-Rev

Prima fase: la fioritura

Una sfogliatura in pre-fioritura può ridurre l’allegagione e determinare


produzioni inferiori o, visto secondo un’altra prospettiva, grappoli
meno compatti e quindi meno suscettibili ai marciumi, ma si deve fare
attenzione perché i risultati possono essere irregolari o anche eccessivi,
in funzione di epoca e intensità. Una sfogliatura molto bassa (al
massimo le prime tre foglie del germoglio per forme in parete) in
immediata post-fioritura può aumentare lo spessore della buccia,
favorire la penetra-zione degli antiparassitari, contenere la dimensione
dell’acino e favorire la cascola dei residui fiorali, evitando che possano
rimanere intrappolati tra gli acini e fungere da inoculo per la botrite. Il
tutto senza effetti negativi, poiché le foglie rimanenti riescono a
riposizionarsi per catturare la luce e quindi si dispongono
«inconsapevolmente» a protezione del grappolo entro l’arrivo delle
giornate estive più calde (foto 1). Quindi l’intensità di sfogliatura va
prevista in funzione dell’obiettivo enologico, ma sfogliare presto
genera meno ansia perché gli effetti sulla fisiologia e sulla funzionalità
metabolica estiva degli acini saranno attenuati, mentre gli effetti sulla
sanità sono garantiti.

Da grano di pepe fino ad acino a pisello

Se si è giunti alla fase di grano di pepe-acino delle dimensioni di un


pisello e le condizioni climatiche o la suscettibilità ambientale e il
vitigno lo esigono, si può ancora intervenire eliminando le foglie fino
all’altezza dei grappoli (mai sopra al grappolo, sempre e solo sotto e al
massimo all’altezza del grappolo), con gli stessi obbiettivi citati.

L’invaiatura

Questa è la fase in cui evitare assolutamente una sfogliatura, a meno di


eventi climatici avversi clamorosi. Ogni acino esposto alla luce in
questa fase è quasi certo che sia destinato a peggiorare le sue qualità
organolettiche (aromi, contenuti polifenolici) e talvolta perfino ad

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avvizzire (foto 2 e foto 3).

La pre-raccolta

Sfogliare tardivamente (indicativamente ci stiamo riferendo al Nord


dopo la prima decade di settembre, al Sud dopo la seconda decade)
comporta meno rischi anche in caso di sfogliature eccessive, perché le
temperature sono meno estreme e soprattutto le giornate si accorciano.
Alcune varietà, in particolare le piraziniche come Merlot e Cabernet, si
avvantaggiano grazie a sfogliature tardive e particolarmente intense
perché attraverso queste operazioni si riducono notevolmente i sentori
di vegetale verde (ad esempio, foglia di pomodoro e peperone verde).
Tratto dall’articolo
In autunno pubblicato
sfogliature intensesuper
L’Informatore Agrario n.
liberare il grappolo da17/2018
qualsiasi
contatto con le foglie riducono i tempi di asciugatura e
Sfogliatura, strategie moderne per un problema antico
c
d

Comunicazione a cura dell'Ufficio Commerciale di Edizioni L'Informatore Agrario srl


Tel. 045.8057523 - Fax 045.8009378 - E-mail pubblicita@informatoreagrario.it

La sfogliatura rappresenta una delle tecniche di gestione in verde che


consente di creare un microclima ideale nella chioma atto a
favorire fotosintesi e funzionalità della pianta, migliorare la
penetrazione dei prodotti per la difesa e ridurre la suscettibilità alle
m

Non esiste una regola unica e una soluzione magica: esiste il


buonsenso applicato alle possibilità operative e alla gestione dei costi.
La soluzione ottimale, che ciascuno dovrà contestualizzare nella
propria realtà, è quella dei passaggi ripetuti, in modo da adattare le
operazioni all’andamento stagionale e sanitario, senza esagerare per
non rischiare l’irreparabile.
Contenuto Sponsorizzato

Intervista a Giancarlo Spezia a Enovitis in Campo


2017

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