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Kappa PC

16/3/99 Marco Meluccio 1


Introduzione

Il sistema di sviluppo Kappa-PC permette di scrivere


applicazioni in un ambiente grafico di alto livello.
I componenti di base del sistema sono rappresentati da
strutture chiamate oggetti: questi possono essere o classi o
istanze. Le relazioni tra gli oggetti in un modello possono
essere rappresentate dai collegamenti in una struttura
chiamata gerarchia.
Usando gli strumenti della programmazione ad oggetti si
possono definire metodi e caratteristiche di un oggetto.
Usando le regole si può poi definire come questi oggetti si
comportano.

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Esempio di gerarchia

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Programmazione orientata agli oggetti

Gli oggetti in Kappa PC sono definiti o come classi o come


istanze: le prime rappresentano oggetti più generali, mentre
le seconde oggetti più specifici.
Ogni oggetto possiede un certo numero di slot: ognuno di
questi descrive una caratteristica dell’oggetto in esame. Per
specificare la caratteristica, si assegna un valore allo slot.
Ogni azione che un oggetto può eseguire è rappresentata da
un metodo. Il processo di attivazione di un metodo è
chiamato sending a message. Quando un oggetto riceve un
messaggio che corrisponde ad uno dei suoi metodi, quel
metodo è attivato.

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Programmazione orientata agli oggetti
L’oggetto esegue qualunque procedura sia specificata nel
metodo attivato dal messaggio.
La programmazione orientata agli oggetti ha due
caratteristiche che la rendono particolarmente adatta allo
sviluppo di applicazioni:
 gli oggetti ereditano allo stesso modo metodi e slot;
 oggetti diversi possono rispondere allo stesso messaggio
con metodi diversi: questo significa che le differenze
procedurali sono nascoste.
Altri benefici della programmazione ad oggetti sono una
rappresentazione normale, la modularità e la possibilità di
riutilizzo (riusability).
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Metodi

Per creare i metodi ci sono due vie possibili:


 con l’interprete del linguaggio KAL utilizzare funzioni
come MakeMethod e RenameMethod;
 usare l’editor dei metodi (si clicca su edit tools, su classi o
istanze, su edit, sulla classe a cui si vuole aggiungere il
metodo, si sceglie new nel menù metodi)
Un metodo può essere una qualunque funzione KAL o una
sequenza di funzioni. Ci sono tre argomenti di default: Self,
TheParent, TheOwner. Il valore della variabile Self è
l’oggetto che riceve il messaggio, TheParent la classe da
cui è derivato l’oggetto, TheOwner la classe in cui è
definito il metodo.
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Class editor

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Metodi

I metodi eseguono diversi tipi di azioni:


 cambiano lo stato dell’applicazione, generalmente
cambiando i valori degli slot in un oggetto;
 mandano messaggi o allo stesso oggetto o ad altri oggetti;
mandare messaggi permette agli oggetti di cooperare tra
loro per produrre risultati globali: un modo di pensare ad
un programma orientato agli oggetti è una collezione di
semplici computer (esempio nel linguaggio KAL:
SendMessage(MarysCar, INIT) attiva il metodo INIT);
 attivano altre attrezzature del sistema Kappa PC, come il
ragionamento basato sulle regole o come l’accesso a dati.

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Ereditarietà

L’ereditarietà dei metodi è simile all’ereditarietà dei valori


degli slot; come per questi ultimi infatti i metodi possono
essere:
 ereditati (se un oggetto contiene un metodo, tutti gli oggetti
derivati, che non contengono un metodo con lo stesso
nome, ereditano il metodo non cambiato);
 resi locali (un metodo può essere ridefinito in una classe:
tutti gli oggetti a livelli più bassi nella gerarchia
erediteranno il nuovo metodo; per rendere locale un
metodo bisogna scegliere dal menu Methods l’opzione
MakeLocal nell’editor di classi o istanze e poi editare il
metodo; l’asterisco indica un metodo ereditato).
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Monitor

Monitor: metodi che sono legati agli slot e che sono attivati o
dai cambiamenti nel valore dello slot o dalla richiesta di un
valore non noto. Ci sono quattro tipi di monitor:
 if needed (questo monitor è attivato se c’è bisogno di un
valore di uno slot, ma non è conosciuto);
 when accessed (è attivato quando si accede allo slot
indipendentemente dal fatto che ci sia o no il valore dello
slot);
 before change (è attivato prima che il valore dello slot sia
cambiato)
 after change (è attivato dopo che lo slot è cambiato).

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Gli slot

Gli slot servono per descrivere le caratteristiche di un oggetto.


Come succede per i metodi, possono essere ereditati o resi
locali introducendo nuovi valori.
Gli slot hanno una struttura interna composta di opzioni.
Kappa PC fornisce un insieme di opzioni standard per
controllare il tipo e il numero dei valori. Si può:
 specificare il numero di valori;
 controllare i tipi dei valori;
 descrivere un insieme di valori permessi;
 specificare altre istanze come valori.

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Gli slot: ereditarietà

Una volta che un slot è reso locale e ne viene cambiato il


valore, tutte le classi e le istanze che ereditano lo slot
ottengono il nuovo valore: il risultato è una specie di
shadowing effect. E’ possibile anche cambiare il valore di
uno slot senza rendere quest’ultimo locale: in tal caso, il
nuovo valore viene cambiato nello slot e in quelli al di
sotto nella gerarchia, ma non cambia lo schema
dell’ereditarietà (le opzioni dello slot continuano ad essere
ereditate come prima).
Quando si crea la base di conoscenza, si deve trovare il giusto
posto per gli slot: questi devono essere messi più in alto
possibile nella gerarchia.
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Gli slot: base di conoscenza

La struttura della conoscenza tende ad evolvere con


l’aumento della conoscenza stessa: per esempio, se classi o
istanze con degli slot in comune non hanno un genitore in
comune, questo può essere un segnale che si potrebbe dare
a loro un genitore comune. Espandendo la base di
conoscenza, è possibile che sia necessario aggiungere delle
classi da qualche parte all’interno della gerarchia: questo
può provocare un movimento degli slot verso l’alto.
Per muovere degli oggetti all’interno della gerarchia, si
possono utilizzare le funzioni MoveInstance e
MoveHierarchy.

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Gli slot: opzioni

Usare le opzioni degli slot permette di fornire informazioni


più dettagliate sugli oggetti e quindi creare applicazioni più
accurate.
Le opzioni descrivono gli slot nello stesso modo in cui gli slot
descrivono le istanze. Una opzione è un contenitore, un
posto per mettere ulteriore informazione sullo slot.
Il Kappa PC fornisce automaticamente un insieme di opzioni
a ciascuno slot. Quest’ultimo può avere molte opzioni, ma
non avere un valore: in questo caso Kappa PC gli assegna
il valore NULL.

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Gli slot: opzioni

I tipi di opzioni degli slot sono:


 cardinalità;
 valori permessi;
 tipo di valore;
 ereditarietà dello slot;
 i monitor: if needed, when accessed, before change e after
change;
 linea di prompt.

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Slot editor

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Gli slot: monitor
I monitor sono metodi che sono attivati quando si accede alla
coppia oggetto:slot.
 if needed (questa opzione contiene il nome di un metodo
nell’oggetto. Il metodo è automaticamente eseguito quando
il valore dello slot è richiesto e non c’è un valore. Il
metodo prende il nome dello slot come argomento
opzionale e restituisce il valore da essere usato al posto di
NULL nell’espressione di KAL che si riferisce allo slot);
 when accessed (a differenza del monitor if needed viene
chiamato anche quando il valore dello slot è conosciuto);
 before change e after change (chiamati prima e dopo il
cambiamento del valore nello slot).
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Gli slot: tipi di valori

I tipi di valori possibili per uno slot sono i seguenti:


 text (tipo di default): i limiti di valori per questo tipo si
possono fissare nella campo allowable values;
 number (intero o floating point): è possibile definire un
massimo e un minimo;
 boolean (True o False);
 object (può essere il nome di una classe o di una istanza).
Con la linea di prompt è possibile specificare la domanda che
si vuole porre all’utente.
La cardinalità può essere singola o multipla.

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Il linguaggio KAL

Il KAL è un linguaggio simile nella sua sintassi al C e si


comporta come il Lisp. E’ un linguaggio interpretato che
può essere compilato nel C.
La sintassi del linguaggio KAL può essere divisa in sei tipi
principali:
 gli atomi (una singola parola o un gruppo di parole tra virgolette; ad
esempio: MarysCar o “red white blue”);
 gli slot pairs (nome di un oggetto, due punti, nome di uno slot; ad
esempio: MarysCar:Color, Autos:NumberOfDoors oppure
TomsCar:Owner:Age, dove TomsCar assume il valore Tom e Tom:Age
45, quindi si ottiene 45);

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Il linguaggio KAL

 gli operatori infissi (=, +=, -=; aritmetici: +, -, *, / , ^, di confronto: <,


>, <=, >=, ==, !=, ~=; su stringhe: # unisce due stringhe, confronto #=,
#<, #>; logici: And, Or, Xor; altri operatori: +, -, Not);
 le espressioni speciali (While, For, ForAll, If, Let);
 i blocchi di espressioni unite da parentesi;
 le funzioni permettono di
 creare e modificare gli elementi della conoscenza;
 valutare espressioni logiche, matematiche e su stringhe;
 controllare blocchi di espressioni;
 manipolare liste, file, database e fogli elettronici;
 controllare il processo di conoscenza;
 controllare l’interfaccia grafica.
sintassi: NomeFunzione(argomento1, argomento2,…)

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Ragionamento basato sulle regole

KappaPC fornisce un ambiente di sviluppo che permette di


scegliere diversi modi per sviluppare un’applicazione:
programmazione orientata agli oggetti, ragionamento
basato su regole, programmazione classica.
Una regola è simile ad una frase condizionale in un
programma convenzionale: if this, then that.
Un motivo per cui usare le regole è l’inference engine, uno
speciale programma per trattare le regole. Inoltre le regole
possono rappresentare un modo efficiente per codificare
l’informazione.

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Ragionamento basato sulle regole

Si possono evidenziare due tipi di ragionamento:


 ragionamento in avanti (simulare dei processi: per esempio
modellare gli effetti della condizione della batteria su
un’operazione della macchina);
 ragionamento all’indietro (diagnosticare dei problemi: per
esempio scoprire perché una macchina non vuole partire).
Il primo procede dalle premesse alle conclusioni. Il secondo
dalle conclusioni cerca di verificare se un certo fatto può
essere stabilito ed è anche detto ragionamento guidato
dall’obiettivo.

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Esempio di ragionamento basato su regole

GoodElecSys
IF the SparkPlugCondition is Good
and the Timing is In Synch
and the Battery is Charged
THEN the ElectricalSystem is Good

BadElecSys
IF the SparkPlugCondition is Bad
Or the Timing is Out OfSynch
Or the Battery is Low
THEN the ElectricalSystem is Bad

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Esempio di ragionamento basato su regole

Supponendo “SparkPlugCondition good” e “Timing In Synch”, cosa


succede se il valore dello slot della batteria è posto a “charged”? In
questo modo si asserisce un nuovo fatto: il motore d’inferenza scopre
che una premessa della regola combacia con questo nuovo fatto.
Continua poi a controllare se le altre due premesse sono verificate.
Nel ragionamento all’indietro invece non si comincia asserendo, ma
ponendo una domanda:
Qual è lo stato del sistema elettrico?
Il ragionamento all’indietro procede dalle conclusioni alle premesse e
quando il motore d’inferenza raggiunge un valore che non può essere
accertato, questo verrà chiesto all’utente. In questo caso verrà chiesto il
valore della batteria. Se questo sarà “low”, il ragionamento all’indietro
porterà alla conclusione che il sistema elettrico è “bad”, se sarà
“charged”, si otterrà che il sistema elettrico è “good”.
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Scegliere il ragionamento basato su regole

E’ necessario:
 scegliere tra il ragionamento in avanti e il ragionamento all’indietro: il
primo è più appropriato quando si inseriscono nuovi fatti e si vogliono
trovare le conclusioni (spesso vero in una simulazione: cambia il
valore della batteria e si vogliono trovare le conseguenze), il secondo è
più utilizzato per ragioni diagnostiche (ad esempio: La macchina ha la
batteria guasta?).
 determinare quando si devono utilizzare le regole: se un processo
richiede poche condizioni ed è composto da serie di passi
predeterminati, le regole sono inefficienti. Le regole sono utili se le
condizioni possono essere spezzate in tante piccole regole e se il
controllo fornito dal motore d’inferenza (ragionamento all’indietro e in
avanti) è appropriato.

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Ragionamento basato su regole: sintassi

Specificare premesse e conclusioni


Una premessa o una conclusione di una regola in KAL
tipicamente contiene nomi degli oggetti, i loro slot e i loro
valori. Un esempio è il seguente:
MarysCar:SparkPlugCondition #= Good
Questa espressione chiede se l’oggetto MarysCar contiene
uno slot SparkPlugCondition con un valore Good.
L’operatore #= testa se due stringhe sono uguali (da non
confondere con l’operatore = che assegna un valore o con
== che confronta due numeri).

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Ragionamento basato su regole: sintassi
Usare regole con variabili
Regole come quella fornita come esempio nella pagina
precedente possono essere applicate solo ad una istanza in
particolare. Per rendere più generale una regola si possono
utilizzare delle variabili.
Variabili nelle regole sono chiamate patterns in Kappa PC.
Un esempio:
GoodElecSys [car|Autos]
If car:SparkPlugCondition #= Good And
car:Timing #= InSynch And
car:Battery #= Charged;
Then car:ElectricalSystem = Good;
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Ragionamento basato su regole: sintassi

Nell’esempio precedente prendiamo in considerazione


l’espressione tra parentesi [car|Autos]: la parola o l’atomo
prima della barra verticale è la variabile da usare
all’interno della regola, mentre la parola dopo la barra
indica la classe le cui istanze saranno legate alla variabile.
Priorità delle regole
Fissare la priorità di una regola permette di determinare
l’ordine di precedenza nel ragionamento quando sono
applicate più di una regola. La priorità va da -32000 a
+32000, mentre il valore di default è 0. Per cambiare la
priorità si può usare o il Rule Editor o la funzione
SetRulePriority.
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Regole in Kappa PC

Ci sono alcune considerazioni importanti nello scrivere le


regole:
 quali regole si vogliono rilevanti, in quale momento e in
quale tempo è segnato nella Rule List;
 nella lista Agenda si trovano le coppie object:slot
nell’ordine con cui sono processati dal motore d’inferenza
in avanti;
 si può creare un insieme più ristretto di regole per rendere
più efficiente il ragionamento in avanti (Rule Set);
 per bloccare il ragionamento in qualche punto si possono
usare dei Break Point;
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Regole in Kappa PC

 se si usa un ragionamento in avanti, si possono scegliere


quattro modi di ragionamento:
– selective (default);
– depth-first;
– breadth-first;
– best-first;
 se due regole sono in conflitto, si deve decidere quale
applicare fissando le priorità;
 se si usa il ragionamento all’indietro, è necessario fissare
gli obiettivi (goal).

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Ragionamento in avanti

Il ragionamento in avanti comincia quando una coppia


oggetto:slot è rimossa dall’Agenda. La corrente coppia è
messa a confronto con ogni regola nell’insieme di regole
fornite con la funzione ForwardChain. Una regola
nell’insieme è considerata se almeno una delle sue
premesse si riferisce alla coppia in esame. Per ciascuna
regola vengono esaminate tutte le rimanenti regole. Una
regola in cui tutte le regole sono verificate è detta
applicabile, è tolta dalla Rule List e sono valutate le sue
conseguenze.

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Ragionamento in avanti

 Se le conclusioni rispondono alla domanda posta in


partenza (goal), il ragionamento si ferma.
 Altrimenti le conclusioni trovate vengono poste
nell’Agenda.
In questo modo si termina un ciclo di ragionamento in avanti.
Se non è raggiunto il goal, viene presa la successiva coppia
object:slot nell’Agenda e il ciclo ricomincia.
Se non è specificato alcun goal, il ragionamento termina
quando non c’è più nulla da esaminare, ovvero quando
l’Agenda è vuota.

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Tre passi per il ragionamento in avanti

Sono necessari tre passi per il ragionamento in avanti:


 cambiare il valore di uno slot
ObjName:SlotName = NewValue;
 comunicare al motore d’inferenza che è stato cambiato un
valore di uno slot con il comando Assert (si può omettere
utilizzando l’opzione [NOASSERT])
Assert(ObjName, SlotName);
 iniziare il ragionamento in avanti
ForwardChain(GoalName, RuleSet);
Al posto di GoalName può essere passato il valore NULL.
Il goal è invece obbligatorio nel ragionamento all’indietro.

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Strategie del ragionamento in avanti

BadElecSys: GoodEngSys:
IF car:SparkPlusCondition #= Bad Or IF car:IgnitionKey #= On And
car:Timing #= OutOfSynch Or car:GasSystem #= Ok And
car:Battery #= Low; car:ElectricalSystem #= Ok;
THEN car:ElectricalSystem = Bad; THEN car:Status = Running;
GoodElecSys: BrighLights:
IF car:SparkPlugCondition #= Ok And IF car:LightSwitch #= On And
car:Timing #= InSynch And car:Battery #= Charged;
car:Battery #= Charged; THEN car:LightsAppearance = Bright;
THEN car:ElectricalSystem = Ok; DimLights:
BadEngineSys: IF car:LightSwitch #= On And
IF car:IgnitionKey #= Off Or car:Battery #= Low;
car:GasSystem #= Bad Or THEN car:LightsAppearance = Dim;
car:ElectricalSystem #= Bad;
THEN car:Status = Stopped;

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Strategie del ragionamento in avanti

BriskTurnover: SluggishTurnover:
IF car:IgnitionKey #= On And IF car:IgnitionKey #= On And
car:ElectricalSystem #= Low; car:ElectricalSystem #= Bad;
THEN car:EngineTurnover = Brisk; THEN car:EngineTurnover = Sluggish;

All’inizio del processo i valori iniziali sono i seguenti:


Battery NULL
ElectricalSystem NULL
EngineTurnover NULL
IgnitionKey On
LightsAppearance NULL
LightSwitch On
Status NULL
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Strategia selective
E’ la strategia di default: è la più efficiente, perché segue un solo passo di
ragionamento, ma non è una strategia esaustiva. Se si cambia strategia,
si può tornare a questa con SetForwardChainMode(SELECTIVE).
Durante il ragionamento nuove regole sono aggiunte alla rule list secondo
la loro priorità. Appena una regola è TRUE, le rimanenti regole sono
cancellate. L’Agenda deve essere vuota prima che sia testata la
successiva regola nella lista. Il processo è iniziato dalla seguente lista
di comandi:
– MyCar:Battery = Low;
– Assert(MyCar, Battery);
– ForwardChain(NULL, ruleset);
Si ottiene:
– MyCar:ElectricalStatus = Bad;
– MyCar:Status = Stopped;
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Strategia selective

Agenda Active Rule List


MyCar:Battery empty

empty GoodElecSys, BadElecSys, BrighLights,


DimLights
empty BadElecSys, BrighLights, DimLights

MyCar:ElectricalSystem empty

empty GoodEngSys, BadEngineSys,


BriskTurnover, SluggishTurnover
empty BadEngineSys, BriskTurnover,
SluggishTurnover
MyCar:Status empty

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Strategia depth-first
E’ una ricerca esaustiva: scopre tutte le possibili implicazioni, ma è meno
efficiente. Differisce dalla strategia selective nel fatto che non viene
azzerata la rule list dopo ogni applicazione con successo di una regola.
Durante il processo di ragionamento nuove regole sono aggiunte all’inizio
della rule list. Se ci sono più item nell’Agenda e nella rule list, la
priorità è data al successivo item nell’Agenda. Si inizia con i seguenti
comandi:
– SetForwardChainMode(DEPTHFIRST);
– MyCar:Battery = Low;
– Assert(MyCar, Battery);
– ForwardChain(NULL, ruleset);
Si ottiene:
MyCar:ElectricalStatus = Bad; MyCar:Status = Stopped;
MyCar:EngineTurnover = Sluggish; MyCar:LighsAppearance = Dim;

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Strategia depth-first

Agenda Active Rule List


MyCar:Battery empty

empty GoodElecSys, BadElecSys,


BrightLights, DimLights
MyCar:ElectricalSystem BrightLights, DimLights

empty GoodEngSys, BadEngineTurnover,


BriskEngineTurnover,
SluggishTurnover, BrightLights,
DimLights
empty BadEngineSys, BriskTurnover,
SluggishTurnover, BrightLights,
DimLights

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Strategia depth-first

MyCar:Status BriskTurnover, SluggishTurnover,


BrightLights, DimLights
empty BriskTurnover, SluggishTurnover,
BrightLights, DimLights
empty SluggishTurnover, BrightLights,
DimLights
MyCar:EngineTurnover BrightLights, DimLights

empty BrightLights, DimLights

MyCar:LightsAppearance

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Strategia breadth-first

Come la strategia depth-first, è una strategia esaustiva che scopre tutte le


possibili implicazioni. Anche questa è meno efficiente della strategia
selective. Durante il processo di ragionamento le nuove regole
vengono aggiunte in fondo alla rule list. Se ci sono più item
nell’Agenda e nella rule list, la priorità è data alla successiva regola
nella rule list. Si inizia con i seguenti comandi:
– SetForwardChainMode(BREADTHFIRST);
– MyCar:Battery = Low;
– Assert(MyCar, Battery);
– ForwardChain(NULL, ruleset);
Si ottiene:
MyCar:ElectricalSystem = Bad; MyCar:LighsAppearance = Dim;
MyCar:Status = Stopped; MyCar:EngineTurnover = Sluggish;

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Strategia breadth-first

Agenda Active Rule List


MyCar:Battery empty

empty GoodElecSys, BadElecSys,


BrightLights, DimLights
MyCar:ElectricalSystem BrighLights, DimLights

MyCar:ElectricalSystem DimLights

MyCarElectricalSystem empty
MyCar:LightsAppearance
MyCar:LightsAppearance GoodEngSys, BadEngineSys,
BriskTurnover, SluggishTurnover

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Strategia breadth-first

MyCar:LightsAppearance BadEngineSys, BriskTurnover,


SluggishTurnover
MyCar:LightsAppearance BriskTurnover
MyCar:Status SluggishTurnover
MyCar:LightsAppearance SluggishTurnover
MyCar:Status
MyCar:LightsAppearance empty
MyCar:Status
MyCar:EngineTurnover
MyCar:Status empty
MyCar:EngineTurnover
MyCar:EngineTurnover empty

empty empty

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Strategia best-first
Questa strategia è simile a quella depth-first, è esaustiva e scopre tutte le
implicazioni possibili. Le nuove regole vengono aggiunte alla lista, ma
l’ordine è dato dalla priorità. Se ci sono più item nell’Agenda e nella
rule list, la priorità è data al successivo item nell’Agenda. Per esempio
possiamo assumere le seguenti priorità: BadElecSys 8, BadEngineSys 7,
BrightLights 6, BriskTurnover 5, DimLights 4, GoodElecSys 3, GoodEngSys
2, SluggishTurnover 1. Il processo è iniziato dai comandi:
– SetForwardChainMode(BESTFIRST);
– MyCar:Battery = Low;
– Assert(MyCar, Battery);
– ForwardChain(NULL, ruleset);

Si ottiene:
MyCar:ElectricalSystem = Bad; MyCar:Status = Stopped;
MyCar:LighsAppearance = Dim; MyCar:EngineTurnover = Sluggish;

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Strategia best-first
Agenda Active Rule List
empty BadElecSys (8), BrightLights(6),
DimLights(4), GoodElecSys(3)
MyCar:ElectricalSystem BrightLights(6), DimLights(4),
GoodElecSys(3)
empty BadEngineSys (7), BrightLights (6),
BriskTurnover (5), DimLights (4),
GoodElecSys (3), GoodEngSys (2),
SluggishTurnover (1)
MyCar:Status BrightLights(6), BriskTurnover (5),
DimLights (4), GoodElecSys (3),
GoodEngSys (2), SluggishTurnover (1)
empty BrightLights (6), BriskTurnover (5),
DimLights (4), GoodElecSys (3),
GoodEngSys (2), SluggishTurnover (1)
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Strategia best-first

empty BriskTurnover (5), DimLights (4),


GoodElecSys (3), GoodEngSys (2),
SluggishTurnover (1)
empty DimLights (4), GoodElecSys (3),
GoodEngSys (2), SluggishTurnover (1)
MyCar:LightsAppearance GoodElecSys (3), GoodEngSys (2),
SluggishTurnover (1)
empty GoodElecSys (3), GoodEngSys (2),
SluggishTurnover (1)
empty GoodEngSys (2), SluggishTurnover (1)

empty SluggishTurnover (1)

MyCar:EngineTurnover empty

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Ragionamento all’indietro
Nel ragionamento all’indietro o ragionamento guidato dall’obiettivo, il
motore d’inferenza tenta di verificare un fatto cercando regole che
provano il fatto stesso e poi cercando di verificare le loro premesse. Le
premesse a loro volta diventano nuovi fatti da verificare con altre
regole e così via. Ci sono tre fasi di questo tipo di ragionamento:
 espansione:
il motore d’inferenza cerca di verificare le premesse delle regole o le coppie
object:slot al fine di cercare di soddisfare l’obiettivo;
 collapsing:
il motore d’inferenza cerca di verificare se il goal è stato soddisfatto;
 richiesta:
quando il motore d’inferenza non riesce a trovare il valore di uno slot, lo
richiede all’utente. Può essere utilizzata questa strategia per chiedere
all’utente informazioni in particolari momenti. Questa fase è opzionale e
si può eliminare con l’opzione [NOASK].
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Ragionamento all’indietro

Si può attivare il processo all’indietro da una delle tre finestre del sistema
Kappa PC:
 l’interprete KAL (usando la funzione BackwardChain);
 la finestra Rule Trace (usando l’opzione BackwardChain nel menu
Control);
 l’Inference Browser (usando l’opzione Step Mode dal menu Options).
Il ragionamento all’indietro può essere attivato anche da espressioni KAL
in un metodo, in una funzione, in una regola…
Ci sono tre elementi importanti da tenere in considerazione:
 la variabile opzionale [NOASK];
 il goal sempre richiesto;
 l’opzionale insieme di regole (rule set).

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Strumenti di sviluppo

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Kappa PC’s main window

La finestra principale del sistema Kappa PC serve come


interfaccia per gestire lo sviluppo di una applicazione.
Questa finestra permette di:
 salvare e recuperare file e applicazioni;
 gestire tutte le finestre dell’ambiente di sviluppo Kappa
PC.
La barra menu principale contiene quattro menu:
– file;
– edit;
– windows;
– options.

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Object Browser

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Object Browser

L’Object Browser permette di vedere e di modificare gli


oggetti e le loro relazioni nella applicazione. Presenta una
vista grafica della gerarchia degli oggetti.
Ogni oggetto con sottoclassi definite nascoste è mostrato con
un rettangolo intorno, mentre, se sono nascoste solo delle
istanze, l’oggetto è mostrato con un ellisse. Le classi sono
mostrate con una linea continua, mentre le istanze sono
mostrate con una linea tratteggiata e in corsivo.
Si può accedere all’Object Browser anche con le funzioni
(sono descritte nell’Help sotto Object Browser Functions).

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Esempio finestra sessione

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Finestre sessioni

La Session Window è la principale interfaccia per l’utente


dell’applicazione. L’ambiente Kappa PC permette allo
sviluppatore dell’applicazione di adattare questa finestra
con la propria scelta grafica, creando un’interfaccia che
semplifica l’interazione tra l’utente e l’applicazione.
La Session Window ma due modalità:
 layout (serve per modificare la presentazione grafica
dell’applicazione);
 runtime (mostra l’applicazione che interagisce con
l’utente).

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Tool Box

Per creare l’interfaccia grafi-


ca dell’applicazione, è possi-
bile utilizzare la Tool Box
mostrata a sinistra.
E’ possibile inserire nella
finestra dell’applicazione ad
esempio:
Button, CheckBoxGroup,
ComboBox,Edit,
SingleListBox, MultipleListBox,
RadioButtonGroup, Slider,
CheckBox
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Editor

E’ possibile utilizzare questi


editor per modificare classi,
istanze, funzioni, regole,
goal, metodi, slot.

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La finestra interprete KAL

La finestra KAL permette interpretare le espressioni in


linguaggio KAL. L’interprete serve a due scopi:
 un ambiente di sviluppo alternativo agli editor e all’Object
Browser;
 un meccanismo per testare le espressioni KAL valutandole.
Per esempio si può creare una nuova classe con:
MakeClass(Autos, Root)
oppure creare una nuova regola con:
MakeRule(Rule1, [car|Autos], car:MaxSpeed >= 180,
carType = Racing);

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KalView Debugger

La finestra KalView Debugger è divisa in tre parti:


 la finestra del codice sorgente mostra la funzione o il
metodo in esame;
 la Value Window mostra il valore di ritorno di ciascuna
espressione, quando si esegue la funzione passo a passo;
mostra anche vari messaggi;
 la Watches Window mostra i valori di varie variabili o slot.
Se questa finestra è ridotta a icona, funge da watchdog per
eventuali errori nelle funzioni e nei metodi. Questo però
rallenta l’esecuzione dell’applicazione.

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Strumenti del sistema di regole

Questi tre strumenti:


Rule Relations Window
Rule Trace Window
Inference Browser
formano il sistema di regole
del KAPPA PC.

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Rule Relations Window

Kappa PC fornisce un modo grafico per mostrare le relazioni tra le regole.


Nella finestra si può mostrare quale regola interessa. Altre regole, le cui
conclusioni combaciano con le premesse della regola specificata, sono
mostrate come If Dependencies; altre invece, le cui premesse combaciano
con le conclusioni della regola specificata, sono mostrate come Then
Dependencies.

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Rule Trace Window

Questa finestra permette di vedere le regole che il motore di


inferenza invoca nella forma scritta. Permette anche di
seguire l’impatto del ragionamento su particolari slot nella
base di conoscenza. Si può vedere come il sistema genera
nuove conclusioni. Se si vuole utilizzare il Rule Trace
durante il ragionamento basato sulle regole bisogna fissare
tracing e breaking su particolari regole prima di iniziare il
processo di ragionamento.
La Rule Trace Window permette di guardare il processo di
ragionamento sia in avanti sia all’indietro.

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Inference Browser

Questa finestra permette di vedere le regole che il motore di


inferenza invoca in una forma grafica. Nel browser si può
vedere come il sistema arriva alle conclusioni esaminando
linee di ragionamento una volta che il processo di
ragionamento è completo. Si può usare l’Inference
Browser anche per rintracciare gli errori nella base di
conoscenza dell’applicazione.

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