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LA MISURAZIONE

DELL’INTELLIGENZA
DOTT.SSA ADA CAPPARELLI
TEORIE E TECNICA DEI TEST
COME POSSIAMO
DEFINIRE
L’INTELLIGENZA?
TEORIA MONOFATTORIALE
Uno dei primi approcci è stata la teoria monofattoriale,
che definisce l’intelligenza come un’abilità generale e
unitaria, anche se si esprime in maniera diversa. Quindi
l’intelligenza è un concetto univoco, misurabile con test che
misurano un QI generico, con un unico punteggio.
TEORIA DEI DUE FATTORI
Nel 1940, invece, Spearman propone la teoria dei due
fattori, secondo la quale l’intelligenza è costituita da
due fattori: un grande fattore generale, fattore g, che
è una capacità generale, di ragionamento, e altri
fattori specifici, detti fattori s, specifici di alcune
abilità singole, che vengono misurate da singoli test
TEORIA DEI FATTORI DI GRUPPO
◦ Approccio in uso tra i teorici americani (Kelley, 1928, Thurstone, 1931) secondo cui le
dimensioni fondamentali dell’intelligenza sono rappresentate da un numero
relativamente piccolo di fattori comuni, intermedio tra il fattore g ed i fattori s. I fattori
comuni sono:
1. Spazio
2. Velocità percettiva
3. Numerico
4. Comprensione verbale
5. Fluidità verbale
6. Ragionamento induttivo
7. Memoria
TEORIA GERARCHICA
◦ Approccio diffuso nel secolo scorso secondo cui
l’intelligenza ha una struttura gerarchica che si
estende da uno o più fattori generici, per passare
attraverso fattori di gruppo ad arrivare a fattori
specifici.
TEORIE MULTIFATTORIALI
◦ Più recentemente si sono sviluppate negli USA le teorie multifattoriale,
secondo la quale il concetto di intelligenza sarebbe dato da più fattori
indipendenti l’uno dall’altro, nessuno più importante dell’altro. La
teoria più nota è quella della «struttura tridimensionale dell’intelletto»
di Guidford ,1956.
◦ Nel XX secolo si affermarono le teorie di intelligenza multipla, come
la teoria triarchica di Sternberg, secondo cui con l’età l’individuo
passa da una forma più generica ad una più articolata delle diverse
funzioni, o la teoria dell’intelligenza emotiva di Goleman
DIVERSI
DIVERSE SISTEMI
TEORIE DI
MISURA
ZIONE
MATRICI PROGRESSIVE DI
RAVEN
◦ Tra i test che misurano il fattore g, le Matrici Progressive di Raven
(PM). Si tratta di una prova di completamento, in cui il soggetto
deve completare delle figure incomplete con dei segmenti di figura
a disposizione.
◦ PM 38 è la forma per adulti, dai 12 ai 65 anni, dette Standard PM
◦ Per i bambini dai 7 agli 11 anni, si usano le matrici colorate, CPM
◦ Le PM 47 Advanced adatte per adulti dalle elevate capacità
intellettive
TEST CULTURE FREE
◦ Le prestazioni ai vari test possono essere influenzate
da bias culturali, errori costanti, sistematici, non
casuali, dovuti alla diversa cultura di appartenenza
del soggetto e del test.
◦ Elevata influenza di fattori ambientali anche nei test
di personalità, cosi come del livello culturale.
TEST CULTURE FREE
◦ Negli anni 50-60 necessità di valutare le abilità scolastiche
nei paesi in via di sviluppo, ma anche di selezionare
personale per le industrie. Si cercò di costruire test liberi
da influenze culturali, culture free, costituiti solo da prove
non verbali. Esempio test di completamento di figure.
TEST CULTURE FAIR
◦ Ben presto risulto che anche nei test culture free alcune minoranze
etniche ottenevano prestazioni più scadenti rispetto al campione
normativo. Impossibile costruire test liberi dall’influenza culturale,
perché tutto il comportamento dell’individuo ne è espressione.
◦ Ovviare al problema costruendo test culture fair, o culture common,
ossia reattivi culturalmente imparziali, con prove adatte a soggetti
di culture diverse. Esempi: Test di Cattell 1981, Matrici Progressive
di Raven, e Test del disegno della figura umana.
Il disegno della figura umana
Il test del disegno della figura umana, ideato dalla
Goodenough nel 1926, è anche esso uno strumento in grado
di misurare lo sviluppo cognitivo a partire dalla produzione
grafica di una figura umana. Nella sua versione più recente
di Machover, 1949, è utilizzato anche per avere un’indagine
emotivo-affettiva del soggetto.
Matrice di
Raven
Colorata
Serie A
Matrice di
Raven
Colorata
Serie A II
MATRICI PROGRESSIVE DI
RAVEN
Il test misura la capacità di pensare logicamente e di risolvere i
problemi in situazioni nuove, indipendentemente dalle
conoscenze acquisite, la cosiddetta intelligenza fluida. L’
intelligenza cristallizzata invece è la capacità di utilizzare
competenze e conoscenze pregresse.
Le scale Weschler misurano sia l’intelligenza fluida attraverso le
prove di performance, che l’intelligenza cristallizzata attraverso
le prove verbali
Le scale di Wechsler
◦ Le Scale Wechsler sono un corpus di strumenti ideato per la
valutazione dell’intelligenza che nasce dagli studi condotti dall’autore
a partire dal 1932.
◦ In quegli anni Wechsler ha la necessità clinica di valutare
l’intelligenza di pazienti adulti, ma gli unici strumenti disponibili
sono le Scale Stanford-Binet, destinate a bambine e adolescenti, che
si dimostrano poco adatte allo scopo perché molti degli stimoli di
queste scale sono di scarso interesse per gli adulti, ed il concetto di
Età mentale non era applicabile agli adulti.
Le scale Wechsler
◦ In risposta alla scarsa attendibilità della Stanford-Binet, come
misura dell’intelligenza negli adulti, nel 1939 Wechsler mise a
punto la sua prima Scala, la Wechsler-Bellevue Scale, Form (W-
BI), destinata alla valutazione dei soggetti di età compresa tra i
7 ed i 70 anni. La struttura di questa scala costituisce la base da
cui derivano le successive.
◦ Questa scala non è mai stata tradotta e tarata per i clinici italiani
Le scale di Wechsler
◦Ad oggi, rappresentano gli strumenti più
utilizzati per la valutazione
dell’intelligenza in soggetti dai 4 ai 64
anni. Utilizzabili in ambito clinico, di
ricerca, del lavoro.
Le scale di Wechsler
◦ Al fine si comprendere cosa in realtà queste Scale valutino
occorre fare riferimento alla definizione di intelligenza
dello stesso autore. L’intelligenza non è concepita da
Wechsler come un tratto unico ed indipendente dagli altri,
ma come «una capacità generale del soggetto,
multidimensionale e multideterminata, di comprendere il
mondo e di far fronte alle sfide che da esse provengono»
Le scale di Wechsler
◦ Non è quindi possibile «isolare» e misurare singole
abilità ignorando l’esistenza di altre variabili,
differenti da quelle cognitive che incidono sulla
prestazione del soggetto. Queste variabili, denominate
nontest factors, comprendono gli interessi, la
motivazione, la capacità di tolleranza alla frustrazione,
la volontà e la perseveranza del soggetto.
Le scale di Wechsler
◦ Per la sua valenza «adattativa» l’intelligenza può essere
inferita da diversi modi con cui il soggetto reagisce agli
stimoli di diversa natura. Gli stimoli contenuti nelle scale
Wechsler richiamano abilità cognitive relativamente
indipendenti, e si dividono nelle due modalità principali in
cui si esprimono le abilità umane: una di natura verbale, e
l’altra di natura essenzialmente visiva, spaziale,
manipolativa.
Le scale
 WAIS-R (Wechsler Adult Intelligence Scale) si rivolge a soggetti
tra i 16 ed i 64 anni. Negli USA è disponibile la sue forma
aggiornata WAIS-III
 WISC-IV (Wechsler Intelligence Scale for Children) per bambini e
ragazzi dai 6 ai 15 anni e 11 mesi
 WPPSI (Wechsler Preschool and Primary Scale of Intelligence) per
bambini dai 4 ai 6 anni
Le scale di Wechsler
◦ Il vantaggio di utilizzare prove verbali e non verbali è quello
di poter valutare le abilità cognitive senza che alcune
variabili, quali la conoscenza della lingua, un vocabolario
ampio, il livello socio culturale, potessero incidere sul
risultato.
◦ Il QI, costituito da punti standard con media 100 e
deviazione standard 15, è calcolato per gruppi di età distinti.
Le scale di Wechsler
◦ Tutte le scale si compongono di 11 subtest che vanno a formare:
◦ La scala verbale valuta le capacità a risolvere problemi cognitivi posti in
forma verbale. I punteggi ottenuti in questa scala andranno a formare il QI
verbale
◦ La scala di performance valuta invece l’abilità nel risolvere problemi
cognitivi in maniera visiva attraverso delle prove da svolgere che prevedono
l’uso di oggetti o figure. Da questa scala si ottiene il QI di performance
◦ Il QI totale deriva dalla sommatoria di tutti i subtest verbali e di
performance
La WAIS-R
◦ La novità rispetto alle precedenti versioni della
WAIS è che le prove che prima venivano
somministrate in successione, prima tutte quelle
verbali e poi quelle di performance, ora vengono
somministrati in maniera alternata. Questo per
migliorare i livelli di interesse e di partecipazione.
La WAIS-R (Wechsler Adult Intelligence
Scale), 1977
SUBTEST SCALA VERBALE SUBTEST SCALA PERFORMANCE

• Informazione • Completamento di figure


• Memoria di cifre • Riordinamento di storie
• Vocabolario figurate
• Ragionamento aritmetico • Disegno con cubi
• Comprensione • Ricostruzione di oggetti
• Analogie • Associazione di simboli a
numeri
Pubblicata negli USA nel 2003 in Italia nel
2012
Viene abbandonato il concetto di QI verbale e
QI di perfoamance

La WISC-IV: Età: dai 6 ai 15 anni e 11 mesi


cenni storici
Da 65 a 80 minuti
Subtest principale
Somiglianze
Vocabolario
Comprensione
Disegno con i cubi
Subtest Concetti illustrati
Ragionamento con le matrici
Memoria di cifre
Riordinamento di lettere e numeri
Cifrario
Ricerca di simboli
SUBTEST ABILITA’ MENTALI MISURATE

Somiglianze Astrazione e generalizzazione

Vocabolario Funzioni espressive del linguaggio

Comprensione Giudizio sociale e ragionamento pratico

Disegno con i cubi Pianificazione secondo la modalità visiva del


pensiero
Concetti illustrati Ragionamento visuo-percettivo

Ragionamento con le matrici Richiamo visuo-percettivo

Memoria di cifre Attenzione e concentrazione

Riordinamento di lettere e numeri Capacità di adattarsi a nuove situazioni di


apprendimento
Cifrario Velocità di elaborazione

Ricerca di simboli Attenzione e concentrazione


La WISC-IV
◦ Punto di inizio:
◦ La somministrazione di ogni subtest comincia a un punto specifico per l’età

◦ Regola di inversione:
◦ Quando un bambino ottiene un punteggio pieno nei primi due item somministrati
gli item precedenti verranno dati per buoni
◦ Se il bambino non ottiene un punteggio pieno al primo o al secondo item,
vengono proposti gli item a sequenza inversa fino a quando il bambino non
ottiene punteggio pieno in due item consecutivi
SUBTEST
SOMIGLIANZE
Subtest disegno con cubi
◦ Vedi questi cubetti? Sono tutti uguali. Alcune facce sono
rosse, altre bianche e altre ancora metà bianche e metà
rosse. Li metterò insieme in modo che ne risulti una figura.
Guardami. Ora fanne uno come il mio (modello) / Fallo
uguale alla figura (libretto). Lavora più in fretta che puoi e
dimmi quando hai finito. Comincia.
Subtest memoria di cifre
◦ Adesso ti dirò dei numeri. Ascoltami attentamente, e quando avrò
finito, ripetili. Dì esattamente quello che dico io.
◦ Memoria inversa di cifre
◦ Adesso ti dirò degli altri numeri, ma questa volta, quando avrò
finito, voglio che tu li ripeta in senso inverso a come li ho detti io.
Ad esempio, se io dico 8-2, tu cosa dici?

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