Professional Documents
Culture Documents
Morte Cerebrale-Trapianti 2023
Morte Cerebrale-Trapianti 2023
ASPETTI MEDICO-LEGALI
RISCONTRO AUTOPTICO:
QUANDO?
MIDOLLO SPINALE
L’SV non è una patologia terminale, visto che i pazienti possono sopravvivere per molti anni
se accuditi. Le possibilità di ripresa dall’SV sono rare ma presenti, e comunque tanto più
ridotte quanto più l’SV si prolunga nel tempo
LEGGE 29 dicembre 93, n. 578
Norme per l'accertamento e la certificazione di
morte.
Art. 2.
Accertamento della morte
1. La morte per arresto cardiaco si intende avvenuta
quando la respirazione e la circolazione sono cessate
per un intervallo di tempo tale da comportare la
perdita irreversibile di tutte le funzioni dell'encefalo e
puo' essere accertata con le modalita' definite con
decreto emanato dal Ministro della sanita'.
Art. 2.
Accertamento della morte
2. La morte nei soggetti affetti da lesioni encefaliche
sottoposti a misure rianimatorie si intende avvenuta
quando si verifica la cessazione irreversibile di tutte
le funzioni dell'encefalo ed e' accertata con le
modalita' clinico-strumentali definite con decreto
emanato dal Ministro della sanita'.
donne gravide per permettere una adeguata maturazione del feto prima del
parto.
MESSAGGIO
irreversibile.
L'avanzamento della medicina e della rianimazione mettono in
dubbio lo standard neurologico?
medicina rigenerativa, dalle cellule staminali ecc. sono per ora assolutamente
ininfluenti sulla realtà clinica dello standard neurologico di morte
MA
Art. 1.
Accertamento della morte per arresto cardiaco
Art. 2.
Requisiti clinico-strumentali per l'accertamento della morte nei
soggetti affetti da lesioni encefaliche e sottoposti a
trattamento rianimatorio
Art. 2. Condizioni che inducono all'accertamento della morte nei soggetti affetti da lesioni encefaliche e
sottoposti a misure rianimatorie
1. Nei soggetti affetti da lesioni encefaliche sottoposti a misure rianimatorie, salvo i casi particolari di cui
al comma 2, le condizioni che, ai sensi dell'art. 3 della legge 29 dicembre 1993, n. 578, impongono al
medico della struttura sanitaria di dare immediata comunicazione alla direzione sanitaria dell'esistenza di
un caso di morte per cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell'encefalo, sono:
a) assenza dello stato di vigilanza e di coscienza, dei riflessi del tronco encefalico e del respiro spontaneo;
b) assenza di attivita' elettrica cerebrale;
c) assenza di flusso ematico encefalico, nelle situazioni particolari previste al comma 2.
L'iter diagnostico deve comprendere la certezza della diagnosi etiopatogenetica della lesione encefalica e
l'assenza di alterazioni dell'omeostasi termica, cardiocircolatoria, respiratoria, endocrino-metabolica, di
grado tale da interferire sul quadro clinico-strumentale complessivo.
IPOTERMIA
neurologico, come pure che in letteratura sono riportati dati che indicano come
sopra dei 32°C., ma ad ulteriore garanzia della procedura diagnostica di morte nei
mantenuto i 35°C.
Alterazioni dell’omeostasi cardio-circolatoria e respiratoria
Allo stato attuale non esistono dati significativi riguardanti l’influenza delle sole
alterazioni endocrino-metaboliche sulla diagnosi clinica di morte encefalica nei
soggetti affetti da lesioni encefaliche. Le varie alterazioni endocrino-metaboliche e
gli squilibri elettrolitici non sono in grado di determinare da soli il silenzio elettrico
cerebrale.
In presenza di gravi alterazioni endocrino-metaboliche, non correggibili, o che
rappresentino la causa della compromissione del quadro clinico neurologico e del
quadro elettroencefalografico, si ritiene opportuno fare ricorso alle indagini atte ad
evidenziare l’assenza o la presenza di flusso ematico cerebrale.
Art. 2. Condizioni che inducono all'accertamento della morte nei soggetti affetti da lesioni
encefaliche e sottoposti a misure rianimatorie
…
2. E' prevista l'esecuzione di indagini atte ad escludere l'esistenza di flusso ematico encefalico nelle
sotto elencate situazioni particolari:
a) bambini di eta' inferiore ad 1 anno;
b) presenza di farmaci depressori del sistema nervoso di grado tale da interferire sul quadro clinico-
strumentale complessivo; in alternativa al rilievo del flusso ematico cerebrale, l'iter puo' essere
procrastinato sino ad escludere la possibile interferenza dei suddetti farmaci sul quadro clinico-
strumentale complessivo;
c) situazioni cliniche che non consentono una diagnosi eziopatogenetica certa o che impediscono
l'esecuzione dei riflessi del tronco encefalico, del test di apnea o la registrazione dell'attivita'
elettrica cerebrale.
3. Per l'applicazione delle indagini strumentali di flusso ematico cerebrale si rinvia alle Linee guida
di cui in premessa, approvate dalla Consulta tecnica nazionale per i trapianti.
4. Nel caso in cui il flusso ematico cerebrale risulti assente, il medico della struttura sanitaria e'
tenuto a dare immediata comunicazione alla Direzione sanitaria, ai sensi dell'art. 3, legge 29
dicembre 1993, n. 578.
Farmaci depressori del Sistema Nervoso
FLUSSO!!!
Esecuzione del test di apnea
ematico cerebrale.
TECNICA DIGITALE EEG
Nella modalita' digitale l'acquisizione del segnale e' a banda aperta, i filtri consigliati per la visione del
segnale sono:
HFF (High Frequency Filter): 70 Hz;
LFF (Low Frequency Filter): 0.5 Hz.
Le registrazioni effettuate con modalita' digitale devono essere archiviate su supporto inalterabile
magnetico od ottico in duplice copia.
L'elettroencefalografo deve avere la possibilita' di convertire i files delle registrazioni in un formato tale
da consentire la loro visualizzazione su ogni sistema elettroencefalografico o su personal computer.
A differenza della modalita' di registrazione analogica, per la registrazione digitale non si richiede la
trascrizione dei tracciati su carta. E' tuttavia raccomandato che l'elettroencefalografo permetta la stampa
dei tracciati su supporto cartaceo (anche a fogli singoli) con una risoluzione di almeno 300 punti/inch.
Registrazione dell’attività elettrica cerebrale
Art. 3. Accertamento della morte nei soggetti affetti da lesioni encefaliche e sottoposti a
trattamento rianimatorio
1. Nei soggetti di cui all'art. 2, la morte e' accertata quando sia riscontrata, per il periodo di
osservazione previsto dall'art. 4, la contemporanea presenza delle seguenti condizioni:
a) assenza dello stato di vigilanza e di coscienza;
b) assenza dei riflessi del tronco encefalico: riflesso fotomotore, riflesso corneale, reazioni a
stimoli dolorifici portati nel territorio d'innervazione del trigemino, risposta motoria nel
territorio del facciale allo stimolo doloroso ovunque applicato, riflesso oculo vestibolare,
riflesso faringeo, riflesso carenale;
c) assenza di respiro spontaneo arteriosa non inferiore a 60 mmHg e pH in assenza di
ventilazione artificiale;con valori documentati di CO2 ematico non superiore a 7,40,
d) assenza di attivita' elettrica eseguito secondo le modalita' tecniche riportate nell'allegato 1
al presente decreto, di cui costituisce parte integrante;
e) Assenza di flusso ematico encefalico preventivamente documentata nelle situazioni
particolari previste dall'art. 2,comma 2.
DECRETO 11 aprile 2008
Aggiornamento del decreto 22/08/94 n. 582
Regolamento recante le modalità per l'accertamento e la certificazione di morte
Art. 3. Accertamento della morte nei soggetti affetti da lesioni encefaliche e sottoposti
a trattamento rianimatorio
• RIFLESSI OCULARI
• FETO ANENCEFALICO
STRUMENTALE
CLINICO
COLLEGIALE:
eseguito per 2 volte
1 rianimatore nell’arco di 6 ORE
1 medico legale
1 neurologo
UNANIMI
assolutamente SICURO
DECRETO 11 aprile 2008
Aggiornamento del decreto 22/08/94 n. 582
Regolamento recante le modalità per l'accertamento e la certificazione di morte
quando è possibile accorciare il periodo di osservazione (che di solito dura 24h) in un cadavere?
C'è una deroga fatta da una legge dello Stato (Art.4 legge 29 Dicembre 93, n. 578) che permette
che il periodo di osservazione venga accorciato in tutti quei soggetti che sono stati sottoposti ad
accertamento della morte cerebrale.
Le modalita' relative alla visita del medico necroscopo e la connessa certificazione di morte in caso di
arresto cardiaco accertato secondo quanto previsto dall'art. 1, seguono le disposizioni contenute negli
articoli 4, 8 e 9 del regolamento di Polizia mortuaria, approvato con decreto del Presidente della
Repubblica 10 settembre 1990, n. 285. Nel caso in cui il riscontro elettrocardiografico sia stato eseguito
da un medico necroscopo, il medesimo provvede direttamente alla compilazione del certificato
necroscopico.
2. L'accertamento della morte eseguito con le modalita' indicate negli articoli 1, 3 e 4 esclude ogni
ulteriore accertamento previsto dall'art. 141 del regio decreto 9 luglio 1939, n. 1238, sull'ordinamento
dello Stato Civile, e dagli articoli 4, 8 e 9 del regolamento di Polizia mortuaria soprarichiamato.
3. L'obbligo della compilazione del certificato necroscopico previsto dall'art. 141 del suddetto regio
decreto 9 luglio 1939, n. 1238, spetta, in qualita' di medico necroscopo, al medico che ha effettuato
l'accertamento secondo quanto previsto dall'art. 1, o al componente medico legale nel collegio di cui
all'art. 2, comma 5, della legge 29 dicembre 1993, n. 578, o, in mancanza, al suo sostituto nel predetto
collegio.
CERTIFICAZIONE DI CONSTATAZIONE DEL DECESSO
Spetta a qualsiasi medico che abbia prestato assistenza al morente o
che sia intervenuto a decesso appena verificatosi: è una attestazione
scritta dell’avvenuto decesso dove, se riconoscibili, possono essere
attestate anche le cause.
Articolo 37
1. Fatti salvi i poteri dell'autorità giudiziaria, sono sottoposte al riscontro diagnostico,
secondo le norme della legge 15 febbraio 1961, n. 83, i cadaveri delle persone decedute
senza assistenza medica, trasportati ad un ospedale o ad un deposito di osservazione o ad un
obitorio, nonché i cadaveri delle persone decedute negli ospedali, nelle cliniche
universitarie e negli istituti di cura privati quando i rispettivi direttori, primari o medici
curanti lo dispongano per il controllo della diagnosi o per il chiarimento di quesiti
clinico-scientifici.
2. Il coordinatore sanitario può disporre il riscontro diagnostico anche sui cadaveri delle
persone decedute a domicilio quando la morte sia dovuta a malattia infettiva e diffusiva o
sospetta di esserlo, o a richiesta del medico curante quando sussista il dubbio sulle cause di
morte.
(vedi modifica apportata dall'articolo 4, comma 4, della legge 24/17 - ndr)
3. Il riscontro diagnostico è eseguito, alla presenza del primario o medico curante, ove
questi lo ritenga necessario, nelle cliniche universitarie o negli ospedali
dall'anatomopatologo universitario od ospedaliero ovvero da altro sanitario competente
incaricato del servizio, i quali devono evitare mutilazioni e dissezioni non necessarie a
raggiungere l'accertamento della causa di morte.
4. Eseguito il riscontro diagnostico, il cadavere deve essere ricomposto con migliore cura.
5. Le spese per il riscontro diagnostico sono a carico dell'ente che lo ha richiesto.
LEGGE 24/17 Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita,
nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie
4. All’articolo 37 del regolamento di polizia mortuaria, di cui al decreto del Presidente della
«2-bis. I familiari o gli altri aventi titolo del deceduto possono concordare con il direttore
sanitario o sociosanitario l’esecuzione del riscontro diagnostico, sia nel caso di decesso
ospedaliero che in altro luogo, e possono disporre la presenza di un medico di loro fiducia».
REGOLAMENTO POLIZIA MORTUARIA
Articolo 37
1. Fatti salvi i poteri dell'autorità giudiziaria, sono sottoposte al riscontro diagnostico,
secondo le norme della legge 15 febbraio 1961, n. 83, i cadaveri delle persone decedute
senza assistenza medica, trasportati ad un ospedale o ad un deposito di osservazione o ad un
obitorio, nonché i cadaveri delle persone decedute negli ospedali, nelle cliniche
universitarie e negli istituti di cura privati quando i rispettivi direttori, primari o medici
curanti lo dispongano per il controllo della diagnosi o per il chiarimento di quesiti
clinico-scientifici.
2. Il coordinatore sanitario può disporre il riscontro diagnostico anche sui cadaveri delle
persone decedute a domicilio quando la morte sia dovuta a malattia infettiva e diffusiva o
sospetta di esserlo, o a richiesta del medico curante quando sussista il dubbio sulle cause di
morte.
(vedi modifica apportata dall'articolo 4, comma 4, della legge 24/17 - ndr)
3. Il riscontro diagnostico è eseguito, alla presenza del primario o medico curante, ove
questi lo ritenga necessario, nelle cliniche universitarie o negli ospedali
dall'anatomopatologo universitario od ospedaliero ovvero da altro sanitario competente
incaricato del servizio, i quali devono evitare mutilazioni e dissezioni non necessarie a
raggiungere l'accertamento della causa di morte.
4. Eseguito il riscontro diagnostico, il cadavere deve essere ricomposto con migliore cura.
5. Le spese per il riscontro diagnostico sono a carico dell'ente che lo ha richiesto.
AUTOPSIA GIUDIZIARIA
nt e fe g a
v i ve to Legge 483/99
Legge 301/93
c ad
a ve
re rn ea
co
Legge 578/93
a lt
I PERCORSI ro
.. . D.M. 582/94
Legge 91/99
D.M. 8/4/00
POSSIBILI Circolare 12/8/00
LEGGE 1°aprile 1999 N.91
DISPOSIZIONI IN MATERIA DI
PRELIEVI E DI TRAPIANTI DI
ORGANI E DI TESSUTI
SILENZIO-ASSENSO
INFORMATO
LEGGE 1°aprile 1999 N.91
Art. 4. Dichiarazione di volontà in ordine alla donazione
2. I soggetti cui non sia stata notificata la richiesta di manifestazione della
propria volontà in ordine alla donazione di organi e di tessuti, …, sono
considerati non donatori
3. Per i minori di età la dichiarazione di volontà in ordine alla donazione
è manifestata dai genitori esercenti la patria potestà. In caso di non
accordo tra i due genitori non è possibile procedere alla manifestazione di
disponibilità alla donazione. Non è consentita la manifestazione di
volontà in ordine alla donazione di organi per i nascituri, per i soggetti
non aventi la capacità di agire nonché per i minori affidati o ricoverati
presso istituti di assistenza pubblici o privati.
a) nel caso in cui dai dati inseriti nel sistema informativo dei trapianti di cui
all'articolo 7 ovvero dai dati registrati sui documenti sanitari personali risulti che
il soggetto stesso abbia espresso in vita dichiarazione di volontà favorevole al
prelievo;
b) qualora dai dati inseriti nel sistema informativo dei trapianti di cui all'articolo
7 risulti che il soggetto sia stato informato ai sensi del decreto del Ministro della
sanità di cui all'articolo 5, comma 1, e non abbia espresso alcuna volontà.
LEGGE 1°aprile 1999 N.91
ART. 2
1. Le ASL e le Az. Ospedaliere apprestano appositi punti di
accettazione ai quali, al pari dei medici di famiglia, possono
rivolgersi, utilizzando appositi moduli, i cittadini che
desiderano manifestare la loro volontà prima della
notificazione ….
2. Le dichiarazioni di volontà consegnate alle ASL
territorialmente incompetenti e ai medici di famiglia sono da
questi trasmesse alle ASL di residenza dei pazienti.
D.M. 8 Aprile 2000
ART. 2
ART. 3