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21 - Hobbes e LInghilterra
21 - Hobbes e LInghilterra
Nella sua difesa Carlo contestò la competenza del tribunale: “il mio
potere ha origini divine, solo Dio può giudicarmi”. Inoltre,
rifacendosi alla teoria contrattualistica, Carlo sosteneva che il
popolo, essendo ‘parte’ del contratto, non poteva ergersi a giudice.
Il diritto di natura coincide con la libertà di usare il potere di cui si è dotati per
assicurare la preservazione del bene primario cioè la vita (e perciò vieta all’uomo
di fare ciò che sarebbe lesivo per la sua vita o lo priverebbe dei mezzi necessari
alla sopravvivenza).
La prima “legge di natura” – suggerita dalla ragione – è quindi quella che impone a
ogni uomo di perseguire la pace (e, quando la pace sia impossibile, di usare ogni
mezzo per prevalere nella guerra).
La “legge di natura” (ii)
La legge che impone la sopravvivenza, diviene concreta incarnandosi nel
principio che impone di non fare agli altri ciò che non vorresti fosse
fatto a te. Da questa regola discende ancora il precetto (già individuato da
Grozio) che obbliga al rispetto degli obblighi assunti.
Finché tuttavia non vi sia una forza capace di imporle, tali regole non
sono propriamente “leggi” (esse sono infatti dettate dalla ragione e però
la pratica dimostra quanto spesso esse siano disattese).
È così che nasce la società civile (lo stato) che quindi ha un’origine
artificiale e non naturale come voleva Aristotele