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‘Acc. Naz. Sei. Let. Arti di Modena ‘Memorie Seientfiche, Giuriiche, Letterarie Ser. VII, v. VI (2003), fase. Il Paolo Garuti IL TRIFUNZIONALISMO INDOEUROPEO DI GEORGES DUMEZIL, I QUATTRO CAVALIERI E. LE TRE BESTIE DELL’APOCALISSE DI GIOVANNI Ap 6 ' E vidi, quando I’Agnello apri uno dei sete sigilli, e udii il primo dei quattro animali che diceva come voce di tuono: vieni. ?E. vidi ed ecco un cavallo bianco e colui che era seduto su di lui avente un arco, gli fu data una corona e usci vittorioso ¢ per vincere. ? E quando apri il secondo sigillo, udi secondo animale che diceva: vieni. *E usci un altro cavallo, rosso fuoco e a colui che sedeva su di lui fu dato di togliere la pace dalla terra perché si sgozzassero a vi- cenda ¢ gli fu data una grande spada. ° E quando apn il terzo sigillo, udi il terz0 animale che diceva: vieni. B vidi ed ecco un eavallo nero e colui che sedeva su di lui aveva una bilancia nella sua mano. °E u- dii come una voce in mezzo ai quattro animali che diceva: una misu- ra di grano per un danaro e tre misure d’orzo per un danaro! Olio e vino non siano sprecati. ’E quando apn il quarto sigillo, udii voce del quarto animale che diceva: vieni. *E vidi ed ecco un cavallo verde e colui che sedeva su quello ha un nome: Morte; e I’Ade lo seguiva, Fu dato loro potere sopra la quarta parte della terra di uccidere con spada e ccon fame e con la peste e sotto le bestie della terra, «Le blanc caractérisait 1a puissance magico-religieuse et juridico- religieuse, le rouge la force guerrire, et une couleur foncée — vert, bleu, noir -Ia fecondité ... ». Cosi scriveva Georges Dumézil' a propo- sito dei varna (i quattro colori delle caste) dell’India. Quando ta redazione della presente nota era ormai prossima alla conclusione,spirava in Bologna it P. Benedetto PRETE 0.?., Sacre Theologiw Magister, Professore di Nuovo Testamente allo Studio Teologico Accademiico Bolognese e presso I'Universit degli Studi di Padova. A lui dedico queste pagine, grato per una vita tutta modellata sulla frase di Gerolamo che egli amava citare: «erebrius lege et disce quam plurima. Tenenti codicem somnus obrepat, et cadentem facies pagina saneta su- scipiat» (Epistole 22, ad Eustochium 17), 6. Dusttzn., Las Courtisane et les seigneurs colorés et autres essais. 25 esquisses de mythologie, Gallimard, Patis 1983, p. 17, * delle squadre di cavalier nelle corse romane dette Eewrria o Equirea (equi-curria), it 14 Mar- 20: albati quelli consacrati a Giove, russati queli di Marte, virides queli dedicati a Venere 189 P. Garuti Per il lettore di Apocalisse, il susseguirsi dei colori, in corrispon- denza delle tre funzioni che, per il celebre studioso francese, integrano Videologia indoeuropea,’ evoca immediatamente i tre primi cavalli che appaiono, all’apertura dei primi tre sigilli, nel capitolo sesto. La corti spondenza & stata vista dai fratelli Pierre e André Sauzeau,‘ che la spie- gano ricorrendo a gid esplorati? influssi iranici: «en ce qui concemne notre dossier, c’est certainement ’influence iranienne qui doit étre considérée comme déterminante».’ A far da tramite sarebbero stati i Parti, gia da tempo evocati dagli studiosi a proposito del primo dei cavalieri,’ L'idea non & nuova. H. Gunkel, nel 1903,' aveva ipotizzato (senza poterla fondare su dati valutabili storicamente) una triade di divinita alla base dell’imagerie dei cavalli colorati: «Diese Vier sind urspriinglich die vier Weltherren, Weltgétter, die je tiber eine der vier Weltpetioden ge- bieten und sie herauffiihren; also entfernt verwandt mit den vier Tieren von Dan. 7, die je ein Weltreich darstellen. Der erste Reiter ist deutlich urspriinglich ein Sonnengott (...) wie Helios und Mithras (...) und ist °G, DumEzit, La religioe romana arcaica. Mit, leggende, realta della vita religiosa ronuana con tm 'appendice sulla religione degli erraschi (Let religion romaine archaigue, avec une appendice sur ta religion des Etrusques, Payot, Paris 1974), Rizzoli, Milano 2001, p. 155: eL'India¢ la sola ‘ad aver indurito, con evoluzione inversa, Ia divisione arcaica nel sistema dei tre vara arya, brdhmana,ksariya,vaiia — dominant il quart, non arya, dei Sidra» *B, SAUZEAU, Les cavaliers de l’Apocalypse et es fonctions indo-européennes, Lies, Actes des sessions de linguistique et de litérature 15, Presses de I'Bcole Normale Superieure, Paris 1995, pp 301-314; A-P. SAUZEAU, Les chevans eolorés de’ «Apoculypse». |: L'Apocalypse de Jean 2a. charie et tes iradiions de tran, «Revue de Histoire des Religions», 212 (1993), pp. 289-298 * Of. ad es. J. Morrat, Zoroastrianism and Prinitve Christianity, liber Journal, 1 (1903), 1p. 763-780 e ibid. 2 (1904), pp. 347 e J. DUCKESNE-GUILLEMIN, La religion de "fran ancien, Presses Universitaires de France, Paris 1962, p. 265, © AP. SAUZEAU, Les chevuux colors, p. 297. ? Ci. ta lista degli autor che hanno visto nel primo cavaliere(sopratutto a causa dellarco che porta: Zev t6Gov, Ap 6,2) un’allusione ai Part, ed a percolo costante che essi rappresentavano per la Frontier orientale dell" Impero romano, D.E. AUNE, Revelation (Word Biblical Commentary 52A.C), Thomas Nelson, Nashville 1997-8, vol. B (Revelarion 6-16) p. 394. [Parti erano conside. rai sugiifer per excelenza: V. CATULLO, Carmine 115-8: sie in Hyrcanos Arabasue moles / seu Sacas sugitiferaswe Pathos, {sive que septengeminus colora !equora Nils. Ancora, V'atc0 +h favo pensar al’arma che si ved in alcune rafigurazioni dei dadofori Cautes and Cantopates, antiche divinit)zoroastriane divenut elerenti del culto mitraio, entra in Roma ne! primo seco, lo aC, alla deseriione del giovane persiane secondo ERODOTO, Historie 1,136: ratGe dover Be obs naldag dnd revicéreos Gpséqievol [expt elxoaareag Tpia jodwe Cxnedety Kal Toles exy kati d.noiLecOus, 0 all'isetizione che, secondo Onesirito in STRABONE Geographia 15,730, si leggeva sulla tomba di Dario: tznebg rth soBStmg dpiarov éyevoun: "H, GUNKEL, Zi religonsgeschichtichen Versndnis des Neuen Testaments (Forschungen zur Re- Higion und Literatur des lten und Neuen Testaments 1), Vandenhoeck und Ruprecht, Gottingen 1903, pp. 53-54 nota 6. Fonte di Gunkel&, fra alto il clssigo F, CUMONT, Les Mystores de Mi thra, Brussels, 1900 (ctato secondo Ia traduzione Die Mysterien des Mithra. Ein Beitnag cur Rel Bionsgeschichte der wimischen Keiserzet. Aucarisiete deutsche Ausgabe von Georg Gehrich, ‘Teubner, Leipzig 1903) 190 1 trifnzionalismo indoeuropeo di Georges Duméeit stets siegreich: Sol invictus (...). Die zweite Figur ist ein Kriegsgott. Die dritte ist urspriinglich ein Gott des Getreides, (...) das ist ein Rest von Tradition: hieriiber hat er seiner Natur nach keine Macht». Per quanto in poche parole lo studioso tedesco avesse riassunto i principi di perodizzazione, con l’accostare i cavalieri alle bestie di Dn 7, e d’antica origine mitica (urspriinglich), idea non fu seguita.° Anche per questo, i fratelli Sauzeau sanno che la loro intuizione apre alcune ferite antiche, come spesso accade quando si parla di letteratura semitico-biblica o di ideologia indoeuropea (ariana).! Oppure, in cam- po esegetico, quando s'intravede fra cultura pagana e cristianesimo na- scente una sorta di communio in sacris. La letteratura apocalittica ¢ ’ Apocalisse detta di Giovanni, da cui la prima trae il suo nome, per definizione, appartengono all’ambito cultu- rale giudaico e a circoli particolarmente refrattari alla cultura indo-euro- pea, rappresentata, nel primo secolo, dall’Impero romano. Questa idea, ancora di recente affermata con vigore polemico forse degno di miglior causa,!' potrebbe incontrarsi con quel filone della critica al pensiero di ° Cir, fra le alte, la critica gid ideologicamente orientata di W. BOUSSET, Die Offenbarung Jo- annis (Meyers Kritisch-Exegetischer Kommentar Gber das Neue Testament 16). Vandenhoeck ‘und Ruprecht, Gottingen £1906, p. 266, nota I: «Aber der Apoe. ahnt sicher nichts mehr von die- sen zusammenhaingens (cfr. A-P. SAUZEAU, Les chevanux colorés, p. 283, nota 106) e quella pit pertinente di RH. CHARLES, A Critical and Etegetical Commentary on the Revelation of St. John, ‘with introduction, notes, and indices ulso the greek text antd english translation (The international critical commentary), Clark, Edimburg 1920, vol. I, pp. 158-159: «Gunkel makes no attempt to find the original (?) equivalent of the fourth horseman, 8é creo, in our text, In regard to the first horseman, however his theory is interesting». Comegge Gunkel, ipotizzanda che il primo cavaliere sia il falso Messia immaginato come Apollo, A. KERKESLAGER, Apollo, Greco-roman Prophecy, ‘and the Rider on the White Horse in Rev 6:2, «Journal of Biblical Literature» 112 (1993), pp. 116- 121. Ipotesi prossima a quella di Gunkel era stata proposta in MW. MOLLER, Die apokalyptischen Reiter, «Zeitschrit fr die neuetestamentliche Wissenschaft», 8 (1907), pp. 290-316, I cavalieri indicherebbero le fasi solat, almeno all'origine: «Mag die Deutung der einacinen Zlge 2um Teil tunsicher sein, so steht doch fest, da8 die Reitervisionen aus einer Tradition stammen, deren hohes Alter durch ihre weite Verbreitung verbiirgt wird», p. 316. In tal contest, Miller afferma che ico. lori dei cavali non sarebbero connessi con le fas, ma con gli event apoealitici, © Sul preteso (A. Momigliano e C. Ginzburg, fra gli altri) antisemitismo di Dumézil, eft e presi- sazioni di G.G. SrROUMSA, Georges Duméal, Ancient German Myths, and Moder Demons, «Zei- ‘schrift fir Religionswissenschaft» 6 (1998), pp. 125-136 e C. GROTTANELLL, Dumiésil’s Aryens int 1941, fid., pp. 207-219. Gil in un precedente articoto, apparso in queste Memorie, prendevo le distanze dal rigor, in tal ‘senso, di P. PRIGENT, L'Apocalypse de Jean. Edition revue et augmentée (Commentaire du Nou- vveaw Testament XIV), Labor et Fides, Gentve 2000 (rielaborazione di un commentario apparso vent'anni prima); eft. P. GaRutt, Lerura inrertestuale dei simboli di Apocalisse 12. Las mulier a- miicta sole, il bimbo, il drago, «Atti e Memorie della Accademia Nazionale di Scienze, Letter ¢ Arti = Modena» (8) 4 (2002), pp. 259-287, p. 286, nota 61. La mia critica 8 ripresa e maggiocmente ‘motivata nella recensione al secondo commentario di Prigent apparsa in «Cristianesimo nella sto- Tia» 23 (2003), pp. 496-499, 191 P. Gantt Dumézil che yuol dimostrare, precisamente a partire dall’analisi com- parativa di testi biblici,” come lo schema ideologico detto trifunzionale non sia esclusivamente proprio dell'ambito indoeuropeo, ma presente in molte altre culture. Soggiacente ad impostazioni di tal fatta € una sepa- razione fra le culture mediterranee antiche che ne rifiuta I’interazione — affermano Pierre ¢ André Souzeau — «pour des raisons idéologiques, par souci de défendre une spécialité, ou tout simplement par effet d'une prudence qu’on peut juger excessive», Le conclusioni storiche cui giungono i fratelli Souzeau lasciano, pe- 19, un poco insoddisfatti: per giustificare un cos stretto legame fra cul- tura apocalittica ¢ civilti indiana, bisogna, in ultima analisi, rifarsi all’adattabilita del cristianesimo primitivo, il quale «une fois sorti de Palestine et ouvert aux populations polythéiste du monde gréco-romain, se trouvera par nature, pourrait-on dire, plus exposé et plus disponible». Una curiosa, per quanto comune, percezione della Palestina romana nel primo secolo, ma, soprattutto, una premessa tanto vasta da poter condurte a qualsivoglia conseguenza. Poiché a confermare I"intuizione dei fratelli Sauzeau, tuttavia, si pud giungere anche per altre vie, vale la pena di riaprire il dossier.'> Su tale linea, eft. in particolare J. BROUGH, The tripartite ideology of the Indo-Europeans: an experiment in method, «Bulletin of the School of Oriental and African Studies» 22 (1959), pp. 69. 95: C. GROTTANELLI, Temi dumézitian fuori dal mondo indveuropeo, «Opus» 2 (1983), pp. 365- 389; Ib., Trifunzionaism bianchi e neri «Quademi Linguistcie Filologiei » 4 (1986-1989), pp. 33-49; ID., Un passo del Libro dei Giudici alla luce detla comparazione storico-religiosa: il Git dice Ehud e il valore della mano sinistra, Ati del Primo Convegno Italiano sul Vicino Oriente An- tieo (Roma, 1976) (Orient antiqu collectio 13), Roma 1978, pp. 35-45; Ip., deologie, mit, mars seri. Indoeurope di Georges Duméeit (Prisma 155), Sellerio, Palermo 1993. Al primo autore cita to, 1. Brough, possiamo attibuire Ia critica pid radicale al sistema duméziliano: pid le categorie sono generiche, pi fati potranno classificare. L’esempio ch'egli porta & noto: acquisizione det libri per la Biblioteca del British Museum avviene 1) per diritto (copyright) 0 donazione = prima funzione; 2. jure belli = seconda funzione; 3. jure emptionis = trea furzione. Ovvio che Brough ‘on se Ia senta di dimostrae subordinazione o successione temporale fra le tre forme di approvvi- gionamento librario del British. © AcP, SAUZEAU, Les chenuux colorés,p. 297-298, Alla nota 174, gli autor spiegano che, evocando «des raisons idéologiques», pensano in panicolare «aux différents idéologies “aryanistes” et aux théo- ries réagissant contre elles ;& la pression de la recherche confessionnelle ; & une certaine tradition culturelleet universitaire» AP. SAUZEAU, Les cheraux colorés, p. 297. Per un corto citeuito, imputabile forse all’esta- rncith degli autori al mondo esegetico, nella stessa pagina s'afferma che I'Apocalittca fa vista con sospetto ~ grazie anche a questi cedimenti aldeologia pagana ~ e tenuta ai margini del eanone cristiano, Di fatto, furono le comunita crstiane a salvare buona parte dela letteratura apocalitica, " Queste paginette raccontano infatti, a ritroso, un’avventuta intellettuale: idea che | cavalli di ‘Ap 6 cle bestie di Ap 12-13 avessero a che fare con le funaioni di Dumiézl sorta in me dalla let- ‘ura di Jean-Pierre Vernant, ben prima di trovare nel primo articolo di Pierre Sauzeau ulterior’ e- Tement. 192 1 vifinionatismo indveuropea di Georges Duméti. 1. Georges Dumézil e le ire funzioni indoeuropee. Non @ semplice, in poche righe, rendere conto dell’opera e del com- plesso pensiero del celebre storico, linguista, etnologo ed archeologo francese."* Tanto pid che, sospinto dalle critiche dei colleghi e dal preci- pitare degli eventi storici, Gorge Dumézil (1898-1986) ha spesso sfu- mato i termini del suo sentire, precisandolo in particolare con la com- parsa, nel 1938, di La préhistoire des flamines majeures.!” B infatti a partire da quest’ opera che lo studioso da forma a quella che i suoi se- guaci americani chiameranno New Comparative Mythology: la strut- turazione dei tre flamines maiores e delle divinit& precapitoline al cui culto questi sacerdoti sono preposti, Jupiter, Mars e Quirinus, ripro- duce, in ambito romano, la strutturazione indiana delle tre classi. In un trattato d’alleanza fra Mitanni ¢ l'impero ittita (XIV sec. a.C.) Dumézil!® vede gli déi suddivisi secondo tre funzioni. La copia Mitra-Varuna (sovrani yedici dei due aspetti della regalita: pacifico, brdhman e temibile, ksatré” con divinitd ausiliarie? cor- 11 letore italiano trovert un’ equilibratavalutazione in J. RUES, N. SPINETO (acura di), Esplorae tori del pensiero umano. Georges Duméeil e Mircea Eliade (Di fronte ¢ attaverso 339), Yaka Book, Milano 2000. Vale sepnalare anche JC. RIVIERE (ed), A la découverte des hndo-Européens (Mattes a penser). Paris 1979; A.VV., Georges Dum! (Cahiers pour un temps. Cente Geor= es Pompidou), Pais-Aix-en-Provence, 1981; C. SCOTT LITTLETON, The New Comparative hf ‘ology. An Anthropological Assessment of the Theories of Georges Dumézt, University of Cali fornia Press, Berkeley-Los Angeles 11982; C.-M. TERNES (ed), Actes du Colloque international “Blade Dumézil” axembourg, avril 1988), Centre Alexandre Wiltheim, Lusembourg-Cente ‘Histoire des Religions, Louvain, Laxembourg 1988; W.W. BELIER, Decayed Gods. Origin end Development of Georges Dunési’s “Idéologie tripartite”, «Studies in Greek and Roman Rel sion» 7 (1991); H. COUTAU-BEGARIE, G. Dumézil, Mythes et dieux des Indo-Européens. Textes réunis et présenés (Champs-Essentiel 232), Paris 1992; D. DUBUISSON, Mthofogies du XX" sé- cle (Duméail, Lési-Siras, Eliade) (Racines et Modéles), Lille 1993; B. SERGENT, Les Indo. Européens. Histoire, langues, mythes (Bibliotheque historique), Payot, Paris 1998; MV. Gaeta QUINTELA, Dumésil. Une introduction, preface de C.J. Guvonvar ch, Editions Armeline, Crozon 2001. J. PouceET, ba pubblicato a stampa una presentazione di G. Dumézil («Bulletin de la Clase des Lettres et des Sciences Morales et Politiques de Académie Royale de Belgique». 6 (1982) t 3. pp. 221-230) ei testo di quattro conferenz, tena di fronte all’ Académie Royale informa e- Jeuronica, nel sito di Folia Electronica Classica (Louvain-la-Newve) n.3 2002). " G, Duntezi., La préhistoire des famines majeures, «Revue de Histoire des Religions» 118 (1988), pp. 188-220, L'zccostamento etimologico fra flamen e brahman era it stato: operto in Ib, Flanen ~ bralman, Pris 1935.Ctt. anche Ip., Mythes et dieus des Gernains, Presses Univer. sittires de France, Paris 1939 "Cie. D, BRIQUEL, Su! buon uso del comparatvismo indocuropeo, in J RtES~N. SPINETO (a cura i), Esplonator del peasiero umano, pp. 25-50, p. 26. I ifesimento & al ctato C, SCOTT Lirstr- TON, The New Comparative Mythology. !°G, Dusan, Les dieux souverains des ndo-Européens, Paris 197, pp. 21-28. ® Cfi. G. DuMEzL, Mitra-Varuna, essa sur deux représentations indo-européennes de ta Souve- Presses Universtates de France, Paris 1940. Varuya tealizza Vaspetto magico e gueniero della regatta, mentre Mirra quello legato alla giustizia Gi suo nome significa “contrat: verrebbe 193 P. Garuti risponde a Jupiter nell’esprimere la finzione regale™ (poi storicizzatasi nei due re fondatori, secondo i due aspetti: magico-guerriero/Romolo, ¢ giuridico-religioso/Numa).” Bréhman, re-sacerdote, identifica la casta indiana. La seconda finzione é legata al combattere ed alla casta guerriera, rap- presentata, nell’India vedica, da Indra e, in Roma, da Mars. Le diffe- renze fra le divinita non sono poche: il Mars dei romani non possiede la folgore e non domina pitt le regioni celesti. Tali prerogative sarebbero passate a Jupiter col modellarsi della legione sul!’ ordinata falange elle- nistica, piuttosto che sulle orde furenti delle epoche anteriori. La terza funzione, espressa dalla radice del vedico vis (ufcus in lati- no), & relativa alla fecondita, alla produzione dei beni di sussistenza ed al commercio. In Roma ebbe in Quirinus, poi visto come T'inciela- mento di Romolo, la sua divinita precapitolina, in India fu rappresentata dai gemelli Nasatya (Asvin), i quali «non sono veri dei — egli (Indra) dice ~; sono continuamente mescolati agli uomini, vivono come gli uomini».”” La dualita, per non dire la molteplicita, & insita in questa ter- za funzione ed & spesso dualita umanita / divinita* 0 morte / vita. Fra i gemelli romani, infatti, Remo & colui che, dopo morto, non & deificato, anzi diviene il prototipo dei lenwures, larve di morti senza pace, vaganti fra i ivi. Molte somiglianze accomunano i gemelli romani alla coppia dalla radice di mumus, communis, come Vantico slave ména “scambio") ed alla religione 2 fp India Bhaga (divinith cieca della fortuna) ¢ Aryaman (divinith det legami sociali, da arya), a Roma, somprendentemente, non Foruna, che pure ® raffigurata cieca o bendata, ma Juventas e Terminus i cui saceli restarono a lungo sul Campidoglio. Cir. G. DUMEZIL, La religiowe romana greaica, pp. 185-186. 211 dio Odinn rappresenta Ia funzione sacro-regale nella tradizione germanica. » significativamente,il re Numa ® un seguace della dea Fides, come Mira instaura scambi pacifi- oi ™ Ksaird sarebbe piuttosto proprio alla seconde funzione, sulla forza: vedico kar, avestico ySara,scita Zarpe, 211 dio Parr il corrispettivo nea religione dei germani % Cf G. DumEzi, La religione romana arcaied, pp. 191-193. ® Mahabharata 3, 10.379 ~ 10,382; ofr. G. DUMEZIL, La religione romana arcaica, p. 229 ¢ ID., Jupiter Mars Quirinus, Il. Naissance d’Archanges, essai sur la formation de la théologie zaroas. trienne, Gallimard, Patis 1945, pp. 161-162. * In questo trato possiamo riconoscere, per G. DUMEZiL, La religione romana arcaica, pp. 230- 231, anche i celebri gemelli della tradizione greca, i Diascuti «l'uno figlio del Cielo, P'altro — sembra ~ di un womo», ® Una tradizione legava Remo ai Lemuria che sicelebravano il 9, 11 ¢ 13 Maggio. La festa sareb- be stata isttuita da Romolo per placare Io spirito del fratello, morto prima di poter compiere azioni “ex come il greco 6001 sig Bénereoy cig Bavaro, La letra di Lx stestimonia la fissione in numero di qatto delle piaghe wadizional, anche se qui la dispersion al vento, che probabilmente simboleggia la diaspora, sostiuisce le belve, che FRappatranno, per in 5,17, assieme a peste, fame, strage e spada ed al verbo mandaren; Ct. P GaRUmy, La Morte e Ade, p. 185. 209 P. Garuti Anche quando non @ rispettato l'ordine owvio che fa della guerra, causa prima delle sciagure, il concerto collettivo anteposto™ (come in Ez 14,21), @ difficile negare alla successione logica una componente cronologica: la devastazione e l'abbandono delle culture causati dai combattimenti producono carestia, invasioni di animali infetti (Onpic. rovnpé) ed epidemie, con inesorabile successione. Questa ¢ evidente nelle forze dominate dal cavaliere @dvortog e dal suo seguito 6Bng in Ap 6,7-8: uccidere con la spada e con la fame e con la peste € sotto le fiere della terra, énoxteiven év pougaig Kai év Ay Kai ev Baveer Kai dnd tov Onpiov afig yf. 6. Una successione secondo lo schema dumeziliano: le tre bestie di Ap 13. Commentando quest’ultima espressione, dopo aver escluso che si tratti delle varie figure ispirate al simbolismo teriomorfo tipico d’Apocalisse, notavo anni fa: «restano le bestie infemnali, incarnazione del demoniaco; il serpente (9,19; 12,14.15), la bestia (npiov; 13,11) € Paltra bestia (%AX0 Gnpiov; 13,17). Esse uecidono (13,7.5), possono condannare alla fame (13,17) ... operano al livello della storian.” La finale del versetto 6,8 pud ben essere un caleo della quaterna classica, con variante polisemica del valore di @&vortog e ripresa dell’elemento ‘0nd tv Onpiov tig iis dai modelli vetero testamentari. Avremmo cosi, nel tratto finale defla descrizione in Ap 6,8 del quarto cavallo e del cavaliere @éverroc, una doppia ricapitolazione: éoxtetven Ev Poppaia Kai Ev Ap xa év Oavét@ rimanderebbe all’azione del secondo ¢ del terzo cavaliere, Koi dnd tv Onpiwv ‘Hig yfig al seguito del libro. E perd indiscutibile che Je due espressioni si possano considerare, nella struttura propria ai primi quattro sigilli, come residui, a tal punto giustapposti da far pensare ad aggiunte, Rileviamo gli elementi comuni ai soli primi sigilli, a) Le descrizioni che si presentano composte in sviluppo lineare verso una visione e la specificazione dell’essere del cavaliere, in tre fasi: APERTURA DELSIGILLO —fivorbev soggetto: l’agnello SVILUPPO UDITIVO, Fixovoa - pov centro dell’azione: lo Cov SVILUPPO VisIvo xai eiSov xa 1509 oggetto della descrizione: il cavaliere Ofs. H. LAUSDERG, Elemente, § 301 © B. Gagutt, La Morte el'Ade, p. 202, 210 1 1rifanzionalismo indoeuropeo di Georges Dumézil b) Udi (Hoa): introduce ogni momento uditivo c) Animali (G@ov) che dicono (A€yovt0¢): & il contenuto del momento uditivo. Si potrebbe pensare che siano i quattro animali ad imporre la struttura quadripartita dei primi sigilli (cfr. Ap 4,6b-8),°* ma risulta strano che non vi siano collegamenti fra le apparenze dei quattro anima- Ii @ primo animate simile aun leone, il secondo animale simile ad un vitello, il terzo animale aveva l’aspetto come d’uome, il quarto animale simile a un'aquila mentre vola, t (Gov % prov Spo.ov réove, kai 1d bebrepov Cov duotov pdoxa, Kai td tpitov Lov Exav 73 mpdsanov ¢ dvOpdrov, Kai td cétaprov Cov Spotov det@ ne- opéve)® ed il contenuto visivo dei sigilli, Non é quindi da escludere che il susseguirsi dei colori, secondo lo schema proposto dai fratelli Sauzeau, sia l’elemento pilota, 4) Il verbo venire (Epyopox) nell"imperativo Epyou o nel composto e£€pyopon. e) I quattro cavalli con numero ¢ colore caratteristici. £) I quatiro cavalieri con rispettivi attributi, strumenti e seguito. Questi sono descritti come il sedente (6 KaOnjtevos) a significare, forse, una forza dotata di ragione alla guida della furia espressa dal cavallo. g) Il passivo divino” &860n riferito al cavaliere e ad un oggetto (una corona al primo: Kei &66n adtd orégavos; una grande spada al se~ condo: £6607 odt} péxoupe peydedn; un porere al quarto: cei 88607, adroig &oveia), Fa eccezione il terzo cavalicre, di cui non si dice che gli fu data la bilancia che tiene in mano. h) Le azioni caratteristiche: il primo usci vittorioso e per vincere anco- ra (Kal 8Ef”AGeV vixdy Kati ive. vuxiion); al secondo fir dato potere di togliere la pace dalla terra perché si sgozzassero a vicenda e gli fit consegnata una grande spada (8560n cit AaBety thy eipyvav x tis Yfig, Kai iva GAAPR0Vs cpdgovar Kai £560n adrG judrxoupe heyéAn); all’apparire del terzo qualcuno fra gli animali grida: una mi- sura di grano per un danaro e tre misure d’orzo per un danaro! olio e vino non siano sprecati (yotue citov Snvapiov Kai tpeis yoivices KpiWdv Byvapiov: Kai 16 Zarov Kai tv ofvov ji) &Bixfans): il quarto pud uccidere assieme ad Ade (&noxtetvent). 8 Chr. P. GaRUT, La Morte e I'Ade, p. 180. I fatto che, per il terzo essere I'autore senta il bisogno di modificare espeessione djosov + dar tivo in éxv x6 mpdowrov dg raccomanda, per Cov, Ia traduzione untinale piuitosto che Vabituale essere virente, © Come & noto, s"intende con pwssivo divino uso di tal voce del verbo senza complement «agente: questo appartiene, in Apocalisse, alla sfera dela trascendenza, 21 P. Garut Non mancano, come si vede, elementi di variazione dello schema di base, II loro cumulo & sufficiente, sul piano strutturale, a giustificare la faticosa aggiunta finale ad Ap 6,8: &v popgaia Kai év Ayo Kai ev Bcevéer Kai dnd cv Onplov tig fig. Sul piano contenutistico, inve- ce, si notera che la frase comporta aporie di soluzione veramente diffi- coltosa, a) La gid rilevata polisemia di @éva-tog morte personificata e peste, a- gente principale prima e strumento poi (év 8axvécre). Il ricorso alle fonti ricordate sopra non basta a spiegare il fenomeno, data la notevole liber- {2 di citazione caratteristicn dell’ Apocalisse, ) La spada menzionata qui @ la Bowe, una sorta di larga sciabola a doppio taglio, non la éryouipee caratteristica del secondo cavaliere." ¢) L’espressione dx6 tv Onpiwv tig ‘fig presenta la curiosa variatio di Oné al posto dell’év mediale, che non ha riscontro nei modelli vetero testamentari” ed attribuisce alle fiere un ruolo piti marcato. La serie delle aporie si potra, forse, risolvere con il ricorso ad una storia redazionale complessa. L’aggiunta della frase &v popgoig Katt dv Aud Kati Ev Gcevéere pud essere stata motivata da due intenti: dare al cavaliere @évertog il ruolo di colui che compie le minacce antiche ¢ farne una sorta di super-demone, forza occulta, ma sempre operante, al di JA delle potenze immanenti Nella macro struttura d’Apocalisse, infatti, sono stati osservati aleuni fenomeni di non scarso interesse.”* a) Morte e Ade sono gli ultimi agenti negativi ad essere gettati nello stagno di fuoco in Ap 20,14: poi la morte e gli inferi furono gettati nel- lo stagno di fuoco (kai 6 Béverrog Kai 6 BSng eAAONGaV eis thy Ayvny sod mvpds) dopo la bestia, il falso profeta ed, infine, il satana, secondo Ap 20,10: ¢ i diavolo, che li aveva sedotti, fu gettato nello stagno di fuoco e zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta: sa- ranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli (Koi 6 81SBOROG 7129 x nel Nuovo Testamento, spesso col significnto di gladio. Non & da escludere che in Eb 4, 13, aie sa etelcelausto nl serie (pace GaRUTP. ale ong dell oicn rina La Levert al bra -Noe dah retorie(Anaeta 38), FP. Cerslemme 1998, 103). Boa pil prossimo (@Ger 15,3: wat v& Onpic tig vig Kal té netervéc tod odpervod) in cui il singin ry rts eso leteramentcon wr Opie yg queto Pungo at conser ‘a0, "fi. P, GARUTI, La Morte e l'Ade, pp. 175-178. 212 U trifnsionatismo indoeuropeo di Georges Duméil, 6 mavov ordtods EBAHON eig Thy AizvnV tod mvpds Kai Eetov, b- nov kai td Onpiov Kai 6 yevdorpoprtns Kai BecavicdAgoVtOL fypag Kai voxrds eis tods aidvas tv aidvav). Questo ordine in- verso nel castigo fa pensare alla promessa di Paolo in 1 Cor 15,26 (ul- timo nemico ad essere annientato [saréi) la morte, Eoxarros &x6pd¢ xoctapyetton 6 G&vortos) e ad una preminenza di quest’essere sugli altri. b) Tutta Pazione narrata nei capitoli 19 ¢ 20, il conflitto finale secondo Apocalisse di Giovanni, @ dominata dalla figura di un cavaliere che pa- re riprendere i tratti del primo cavaliere di Ap 6,2. Sono innegabili, in- fatti, i contatti letterari fra questa presentazione e quella che si legge in Ap 19,11-16. 67 vidi ed ecco (oi el6ov) un cavallo bianco (frnog AevKds) ¢ il seduto sopra di lui (xal 8 xa@ijevog éx’ cxbtov) aveva un arco, gli fu data una corona ¢ poi egli usci vittorioso per vineere ancora. 19 "' Poi vidi il cielo aperto (xai et8ov), ed ecco un cavallo bianco (innog Aevxds) e il seduto sopra di lui (Koel & Ko®Rpevog Ex’ oxd- 16y) si chiamava “Fedele” ¢ “Verace”: egli giudica ¢ combatte con giustizia. '* Un nome porta seritto sul mantello e sul femore: Re dei re e Signore dei signori. c) Sia, molto naturalmente, pensato che Io stesso cavaliere, identificato a Cristo vittorioso (6,2: usci vittorioso per vincere ancora, Kak 8 AAGEV vert xati iver vosfon, sia presentato in forma prolettica in Ap 6 ed in forma pit esplicita in Ap 19." Bisogna, tuttavia, tener conto di un altro fenomeno, spesso trascurato. Molteplici sono i contatti letterari fra la descrizione del cavaliere di Ap 19 quella del cavaliere di Ap 6,7-8, la Morte. 6 il seduto sopra [di lui], un nome @ a lui (6voper ovdtG) “Morte” e PAde seguiva dopo di lui (kai 4 ng iyohob0er per’ oxo). Bad essi fu dato potere sopra la quarta parte della terra per uccidere con spada (Ev pop.paig) e fame e peste e sotto le bestie della terra, 19 " i] seduto sopra di lui [chiamato}** “Fedele” e “Verace” (...) '* a- vente un nome scritto (Exav Svowa Yeypappévov) che nessuno cono- sce al di fuori di lui (...) 'e il suo nome & chiamato (xéxAnton tO Svope. adt09) “Parola di Dio” (...) “e gli eserciti nel cielo lo seguo- % Una recente messa a punto della prblen apohalypishe Reiter und der Konig der Ko Kalypse, «New Testament Studies» 45 (1999), pp. 230-209, % fedhowjevos &assente da A 051 297 Hipp. Posto in seconda o tera posizione da € da aleuni minuscoli & presente in prima posizione in alcuni minuseok, nelle version’ e nella recensione a (in prospetiva teologica) in J. HERZER, Der erste Fin Beitrag zur Christologie der Johannesapo: 213 P.Garuti no (HixoRobGer ocb7G) (...) ' e dalla sua bocca esce una spada affila- ta (Exnopeveror poppaic. deTa) '6 ed ha (...) un nome scritto (Ko Exet (...) Svopor yeyparpévov) (...) 4) Si notera che a. sono gli unici cavalieri identificati con uno o pit nomi; b. entrambi hanno un seguito; c. sono armati di spada- poppaio: 4. hanno potere e simboli di potere. Questi dati confermano, senza dubbio, I’impressione che in Apoca- lisse di Giovanni gli elementi iniziale e mediano di un settenario rive- stono un ruolo preponderante. Se connessi, tuttavia, a quelli sopra de- nunziati circa l’inserzione del quarto cavaliere nella sequela dei primi sigilli, possono aprire ad un inedito quadro esplicativo, L’espansione che pitt risulta difficile a spiegarsi, abbiamo notato, & ‘bnd tv Onpiev tig yfig. Se, perd, la consideriamo anticipazione di quanto sar narrato nel capitolo 13, possiamo intravedere una via di so- luzione al problema Il complesso delle tre bestie (il drago-serpente antico, la prima be- stia, la seconda bestia) si snoda a partire dal capitolo 12. A proposito di questo capitolo gid altrove”® notavamo una caratteristica letteraria di non scarso rilievo: Ap 12 presenta la forma del prologo commatico,” mentre Ap 12,1-10 svolge il ruolo narrativo di prologo in cielo ad im- magine di Gb 1,6-12; 2,1-7 0 Odissea 1,11-105. Avendo analizzato Apocalisse di Giovanni con ben altra ¢ pid solida metodologia dell’analisi drammatologica 0 narrativa, M.-E. Boismard approdava, ol- tte mezzo secolo fa,” alla conclusione che la redazione finale fondesse due apocalissi distinte: la sezione 12-16 costituirebbe, nella seconda (texte II), V'annonce et prodromes du Grand Jour de la Colére,'™ come % P. GARUTI, Lettura intertestuale dei simboli di Apocalisse 12, pp. 261-264. ” Misto di narrazione ed interludi coral ™ Ricordiamo che il termine préfogo en ef cielo & esplicitamente usato da ALONSO SCHOKEL L.,. SieRE Diaz J L, Job, Comentario teoldgico yIerrto, Elicones Cristanided, Madeid 1983, pp. 95-105. I piocaScenio che induce questa forma d rologo &paricolarnente daa: peo tagonista (Giobbe, Odisse) non sa che tuto & gi dessa al suo niguatdo, mente To spetatore. lettre, naturalmente condote a immedesmarsi nel protagonist, conosce gil termine des po- ripezie. In Ap 12 Videntfcazione & ancora pb marca, poiché{letorascoltator! sono quel nant deta dscendenca di lei (della done, 12,17) conto cui si tivolee Vira del draga, unl Pevsonaga unicamente “terest, e quind ignar delle decision celesti del profogo. Il leo cons Spetingeeesteé la gr vce che canta inno di Ap 1210-12 % cE. BOISMARD, L'Apacalpse (La Sainte Bible trate en fiangais sous Ia cizetion de Ecole Bibtique de Jésalemp, Cet, Pars 1950, pp. 9-12, 42: anticipao in Ibs «LApucufyses («Les Apacalypsess de Sant Jean ?, «Revue Biblique» 56 (1949) p. 807-541. "In questa seconda apocalisse, per Boisinord, 10,2a,3-4,8-11, la storia del libretto (BxBhapiBiov) 214 I rifuncionalisino indoeuropeo di Georges Dumézil, T'insieme omogeneo 6-9 (appartenente al fexte I) cui 6,1-8 da inizio. ‘Uno degli elementi che permisero allo studioso francese di elaborare la sua teoria, non universalmente accettata, ovviamente,'” & lesistenza di doppioni (doublets) letterari ed, in definitiva, tematici. Al dossier credo si debba aggiungere, dopo quanto detto, un altro doppione tema- tico evidente: le bestie di Ap 12 13 sono caratterizzate dalle tre fun- zioni scoperte da Georges Dumézil, La prima bestia, solitamente identi- ficata con I"Impero romano, in Ap 13 ha carattere evidentemente guer- riero, ma il suo potere le & dato dal drago - serpente di Ap 1 13 | Vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette ste, sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo, La bestia che io vidi era simile a una pantera, con le zampe come quelle di un orso e la bocca come quella di un leone, Il drago le diede Ja sua forza, il suo trono e la sua potest grande (Kot BBaKev adra 6 Bpaxwv chy Sovapw adr0d, Koi tbv Opdvov axdz09, Kai Lovoiay eyéAny). * Una delle sue teste sembrd colpita a morte, ma la sua piaga mortale fu guarita, Allora la terra intera presa d’ammirazione, ando dietro alla bestia *e gli uomini adorarono il drago perché aveva dato i potere alla bestia € adorarono la bestia dicendo: Chi & simile alla bestia e chi pud combattere con essa? (tig borg 7 Onpie, Koi tig Sbvorto1 nohepficor jes’ adtod;) (...) ‘Le fu permesso di far guerra contro i santi¢ di vincerli (xa &40y ocbt@ xoufioa xéhe~ hov jterét tv éyiwv Kal virion axdro‘s); le fu dato potere sopra ogni stirpe, popolo, lingua e nazione. * L’adorarono tutti gli abitas della terra, il cui nome non & seritto fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell’Agnello immolato. Il drago ha, invece, caratteristiche regali proprie (12,3), in particolare i sette diademi, che, contrapponendolo alla prima bestia che ne ha solo dieci (13,1), ne fa lorigine del suo potere. In Apocalisse di Giovanni, ingoiato, fungeredbe da prologo, ma si tata di uno slitamento terminologico, Introducend il ea- pitolo 12 (ME. BOISMARD, Z’Apoculyps, . 56 nota), nf, afferma sici commencent les pro- feties du texte Ibs. Commentando Ap 12, (bid. nota a), inveee,afferma che il ciclo «n'est pas le thefire de la vision, dont les phases essentelles se déroulent sur la tere, mais plutt la tolle de fond sur la quelle elie se détache». Questa posizione&funzionale lide che, mente la prima apoca- lise (ete 1 sisvolg in cielo, questa seconda ha per logo d'etezione la terra, Divarcazione di pro- spetiva contestsa, con cert ragione, da H. W. BREKELMANS, Een niewe terie over de Apokulyps?, <«Studia Teologica» 3 (1951) pp. T13-L19. Un suecessivo anicolo, ME. BOIsMARD, Noves sur Apoculypse, «Revue Biblique» 59 (1952), pp. 161-181, mete in ce il earattere composito anche i Ap [2ed atibuisce al sexe 1! solo verseti12,7b-132.18 ° Una presentazione critica di tle teria si pud leggere in U. VANS), La struttra leteraria del’Apocalsse, pp. 60-83. Alle pp. 7376, in paricolare, sono raccolte le reazioni degli studios all proposta di Boismard. 215 P.Garusi infatti, il numero dieci, base del computo, significa quantita limitata (soggetta a computo), mentre sette sta, com’é noto, per perfezione e to- talita.' 12° Un altro segno apparve nel cielo ed ecco: un grosso drago, ros- so-fuoco, avente sette teste © dieci corna, e sulle teste sue sette dia- demi (Eyov xegahic Entés xal xépata Béxa Kai emi dig Ke- gahis adtod énréx Siadipora). Il drago ha, inoltre, caratteristiche guerriere, ma, si noterd, egli guida delle schiere (Ap 12,7: ¢ il drago combatté e i suoi angeli, Kai 6 SpéKov Exohépnoev Kai oi &yyehor or706) e Pinteresse & portato al- Ia vittoria pitt che al combattimento (12,8: ¢ non prevalse: né il loro po- Sto si trovo pili nel cielo, xai obx Yoxvoev). Analogo rapporto si ha fra il primo cavaliere di Ap 6,1-8, che usci vittorioso ¢ per vincere (Kai RE FMeV vixdy Kei {vo vuKroy) ed i] cavaliere sul secondo cavalo, preposto alla strage: perché si massacrassero fra lore, Koi io GAAAovs codEovery. Dumézil annotava, a proposito dei diversi ruoli attribuiti nella religione romana arcaica a Mars e ad altre divinita (e- spressioni d’altre fimzioni), che «combattimento e vittoria non sono la stessa cosa (.,.). Marte fa combattere, si scatena, suit, nelle braccia e nelle armi dei combattenti».'” agire della seconda bestia, identificata con i gestori del culto impe- riale in Asia Minore, mostra forti implicazioni con il mondo dell’eco- nomia. Dopo la descrizione della bestia e del suo creare prodigi per in- durre i sudditi a adorare I’Imperatore (la prima bestia), leggiamo di una sorta di ricatto da essa operato. 13 '© Faceva si che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi ¢ schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; "7 e che nessuno potesse comprare 0 vendere senza avere tale marchio, cio® il nome della bestia o il numero del suo nome (kai iva Wit Tie Sovnrar ayopdou Ff mohjoon et ph d Exov wd xépayuc, cd 3- vojic tod Onpiov ij tov &piBpdv rod Svoparos «dr08). La quarta funzione non trova spazio in questa triplice simbologia a base teriomorfa, che, invece, riprende, almeno nelle descrizioni delle bestie alcuni elementi della citata visione di Dn 7. Ci troviamo, in altri termini, di fronte ad un enigma: a) Ap 13 riprende Dn 7, ma sembra "© Cf. U, VAN, L'Apocelisse, pp. SPS4, "© G, DUMEZIL, La religione romana arcaica, pp. 192. 216 I trifensionalisne indoeuropeo di Georges Dumézi,.. non influenzata dal numero quattro, mentre si interessa molto alle fin- zioni, della prima e della seconda bestia, in particolare; b) Ap 6, che adotta i numero quattro, minimizza il contenuto teriomorfo dei plessi simbolici; c) d’altro canto, pur essendo molto pit chiaramente connesse alle tre funzioni, le bestie di Ap 13 non sembrano esser particolarmente identificate dai valori cromatici delle loro rappresentazioni, almeno nel contesto immediato,'™ Inoltre, di Ger 15,2-3, uno dei testi classici contenente una duplice quaterna di piaghe (morte, fame, spada, schiavitt + spada, cani, uccel- li, bestie selvatiche), \eggiamo citata in Ap 13,10 una forma abbreviata. e leggermente modificata, preceduta dalla formula di precauzione er- meneutica ef rig Exet ob¢ éxovodta e seguita dalla glossa esplicativa (0 attuativa) G8 Eocwv 4 Oxopovi Kai 4 mons tov éyiov. 13 ° Chi ha orecchi, ascolti: '° Colui che deve andare in prigionia, Prigionia (cig aiznoA@atav) andr’; colui che deve essere ucciso di spada di spada sia ucciso (&v paxzaipy éxoxtav@fjven), In questo sta la costanza e la fede dei santi 1 faticosi appelli allo sforzo interpretativo possono, perd, indirizzar- cis" in particolare, I'S 2otw finale sembra richiamare esplicitamen- te il capitolo sesto, ove, all’apertura del quinto sigillo, appaiono i marti- ri sotto Paltare e ad essi viene detto di attendere un breve tempo, iva. eevarrerdoovrar Ext xpdvov pLuxpev. 7. Qualche conclusione ed una (ulteriore) ipotesi redazionale. Un primo elemento dell’enigma @ stato indagato da K. Hanh: poiché Ja quarta bestia & anonima «John apparently solved the problem by as- cribing the behavior of the fourth anonymous beast, Syria, to his own "! Solo il drago& ross fuoco (12.3: noppé), ma si sconder che, in Apoealise il russ oltre che nbolo di violenza sanguinaria (clr. U. VaNwt,L'Apocalisse,p. 50) anche indicativo di mast caso della Prosttuta di Ap 17 rivestita di porpora eseurlatto. nepiBeBhnuévy xoppYpodY Kc seéxevov. I rosso surat potrebbe essere tipico della prima bestia se las entities con quella su cui seduta a stessa Prostinuta (Ap 17,3 € vd ma denna sedura su una bestia rosso sealant coperta di noni blasfeni. con sete teste e deci conta, xai eGov yovaixa Kadhévay ér Orpiov xéexwov yduovia dvéuara Plaoymiog Eov xeganig Exste Kai xépara SEK, Liidentifcazione si opera sopratttio a causa di 178-14, in cu la bestia & deta simbolo sia di Ro- ‘ma, sia di una sequela di sete imperator, * L‘imbarazzo, anche, dl copist a proposito del verseto, ben massoin luce da B, PRETE, I! - so di Apocalisse 13,9:10: una minaccia per i persecutorio un'esoruione al martirio?, «Liber “Anuusy 27 (970), pp. 102-118, 217 P. Garuti beast from the sea and by giving it the name of the third beast of Daniel’s vision».'" L’operazione sarebbe stata resa possibile dal fatto che Apocalisse gid interpretava il leopardo di Dn 7 come annuncio dell’Impero romano. Che lo schema delle tre funzioni abbia prevalso nell’immaginario poetico del veggente, pud essere confermato dal fatto che la scansione in periodi di Dn 7 & affidata solo alla prima bestia: nel- Ja simbologia teriomorfa che la descrive in 13,2 (simile a leopardo, ¢ le sue zampe come d’orso, e la sua bocca come bocca di leone, 51010 nopdarer, Kai of nd8eg adtod ag Spor, Kai 1d or6pc adtod dig 97640 Aovtoc) sono richiamate le belve di Dn 7 e, nelle serte teste, Ap 1788 riconosce serte re (Koi Bustheis éxté eiow), Un riferimento a dei regni ¢ alle loro vicissitudini & presente in Ap 13,3(14): ed una delle sue teste come ferita a morte e la piaga della sua morte fu guari- 1a, Kai play &x tv Kegakdy adtod dg EspaypEvny cig Bévatov Kai 4 MAnyi 700 Baveerov adzod Ebepanedon,'” e, quasi certamente, in 13,18: chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia, infatti 2 nu. mero d'uomo. In Ap 6,1 - 8,1, invece, la scansione in periodi sembra potersi intra vedere nella successione epanaforica insistita di xai te, e nel fatto che i diversi momenti visivi sono condizionati dall’ apertura successiva dei sigilli. Una progressione cronologica pud essere attribuita all’agire mor- tifero del quarto cavaliere, se si esclude il richiamo finale alle bestie della terra: uecidere con la spada, la fame, la peste: év powaig. indica la prima e principale causa; év J una immediata conseguenza; &v Gaver la conseguenza estrema, le epidemie causate dal cumulo di ca- daveri e dallo spegnersi della vita civile. Come queste note hanno voluto mostrare, la logica che presiede alla composizione dei quadri di Ap 6,1-8 e 13 & combinatoria e predicativa: plessi 0 singoli elementi, iconici o narrativi, spesso tradizionali, sono riutilizzati in combinazione non sempre coerente’ per descrivere si- tuazioni nuove. "°K. HANH, The Four Beasts of Daniel's Vision in the Night in the Light of Rev 13,2, «New Tes- tament Studies» 27 (1980-81), pp. 576-583, p. $77 corsivi dell'autore. Hanh riene corretta interpretazione, che attibuisce al veggente di Apocalisse. Le bestie di Dn 7 indicherebbero gli peti post ai quattro punti cardinal rispeto alla Palestina (Sud ~ Egitto: leone: Est ~ Persia: or- 50; Ovest ~ Roma: leopardo; Nord: Siia: bestia anonima, forse un elefante), Opinione divergente rispetto a quella di J. SWAIN, The theory of Four Monarchies, etata sopra “= ul probabile richiamo qui presente alle eggende correnti cirea un ritorno di Nesone, eft. H. KLAUCK, Do They Never Come Back? Nero Redivivus and the Apocalypse of John, «The Catholic Biblical Quarterly» 63 (2001) pp. 683-698. Inteessanti le tabelle per identificazione dei sette 0 fottare di Ap 17. "*B, in parte, enomeno simile a quello descrtto peri plessi simbolici, da U. VANNI, L’Apocaliste, 218 M rifunsionalismo indoeuropeo di Georges Dumézil, La situazione nuova &, sia per i cavalli che per drago e bestie, la ve- nuta del Cristo: & lui zd &pviov che apre i sigilli e permette la lettura del libro, come & dal suo nascere che s’innesca il dramma cosmico della cacciata del drago sulla terra in Ap 12,5: essa quindi partori un figlio, un maschio, quello che é destinato a pascere tutte le nazioni con verga di ferro. Se vi & scansione in periodi, almeno sul piano logico di una conoscenza sempre pitt profonda, essa origina da tale evento. In sintesi, il materiale tradizionale ricombinato nelle due scene paral- lele pud essere raggruppato secondo la provenienza. a) Quadri complessivi d'origine profetica: 1a quaterna dei cavalli di SZe 1,8-10; la quaterna dei carri (i venti) di Ze 6.2-7; la visione combi- natoria, in Dn 7, dei quattro venti e delle quattro bestie; la successione dei re (¢ dei metalli) in Dn 2,31-44, richiamata a proposito della prima bestia. b) Singoli plessi simbolici, anch'essi d'origine profetica, quali la qua- tema delle piaghe in 6,8 (év powpota xe Ev Mp Kai Ev Ccevérrep kai dnd tov Onpiov cfg yfig), le fattezze o gli attributi del drago ¢ delle beste. c) Un quadro complessivo d'origine extrabiblica: la terna (0 quaterna) delle fiunzioni nella descrizione delle bestie ¢ dei cavalli." 4d) II plesso simbolico dei colori, connessi alle funzioni. ©) I plessi libro-sigilli, parata equestre, belve composite, proprie a mol- te le culture antiche. Pid che naturale, nel primo secolo dell’era cristiana, questa commi- stione. Noi, forse, la riteniamo sincretista, ma che tale non doveva sem brare a chi praticava forme di letteratura popolare allla ricerca di mezzi con cui esprimere un sentimento religioso. Quanto alla storia della redazione, possiamo timidamente formulare un’ipotesi, La finale di 6,8 (bad sOv Onpiav cfig yf) pare faticosa, poiché sbilancia la serie delle piaghe con un x6 poco perspicuo al po- sto dell’év mediale ed una frattura nella climax. Possiamo pensare ad un intervento redazionale d’anticipazione rispetto all"insieme delle tre bestie le quali, dopo che il drago & precipitato, agiranno sulla terra. pp. $6-57. Credo che I'usoliturgico ¢ le successive rileture siano in parte responsabili di questi acco- ‘stament a strattura discontinua, cost come degli aggiustamentiredazionali che dobbiamo ipotizare. "© La tema potrebbe essere presente, ma mista ad alti termini, anche nella descrizione di quant! cercano scampo dal terremoto in Ap 6,15: re della terra e i grand. i capitani. i rich ei potenti (ol weyioraves wai of xiAiapyor kai of mRoboIO) € fine Oni womo schiavo 0 libero. 219 P. Garuti Non dimentichiamo, tuttavia, che anche il quarto cavaliere, non fosse altro che per il colore del cavallo, yA@pés, e la polisemia di O&vetoc, & da sempre crux interpretum. Se manteniamo la convinzione che anche Ap 12 fosse un prologo 0 parte di un prologo, possiamo ipotizzare che una doppia ruota di simbo- Ii, incentrati su complesso delle tre funzioni, sia stata giustapposta nell’opera unitaria finale. In entrambi i casi si voleva descrivere T'insieme delle condizioni della convivenza umana, attraverso esseri che ne dominassero i destini. Se e in che misura, in origine, questi due quadri integravano una scansione cronologica, come in Esiodo, ed iden- tificavano un susseguirsi di situazioni a meliori ad peius, non & dato sa- pere: vi é, ad ogni modo, un progredire della conoscenza, II primo di questi quadri (forse derivato da immagini diffuse di Car- rousels colorati, di Equirria, e ternario in origine) si @ sovrapposto alle diverse quaterne di provenienza profetica, per naturale contiguita, ed @ stato inserito nel gioco settenario dei sigilli,tipico del texte I, grazie al riferimento alla quaterna degli animali, Coc. L’opera di redazione finale ha sentito il doppione ed ha caricato di simboli, in Ap 6,7-8, il quarto spaventoso cavaliere, ponendolo al centro di un settenario e facendone l’anticipazione d’ogni sventura a venire. Un fenomeno analogo, ma in senso inverso, pare essere occorso a proposito del cavaliere di Ap 19,11: i tratti di una figura regale,"° pri- ma di una terna di potenze devastatrici, sono ripresi, unitamente a quelli del quarto cavaliere di Ap 6,7-8, per completare la figura del cavaliere vincitore, ipostasi di Parola di Dio. Se il cavaliere sul cavallo bianco sia da considerasi figura positiva o negativa & discusso, con risultat un poco troppo ottimisti, in M. BACHMANN, Der erste apokayprische Reiter und die An- lage des letcen Buches der Biblel, «Biblica» 67 (1986) pp. 240-275 ¢ 1D., Noch ein Blick auf den ersten apokalyprisciten Reiter (von Apk 6,1-2), «New Testament Studies» 44 (1998) 257-278. 220 I trifncionalismo indoeuropeo di Georges Duméeil ABSTRACT ‘The comparative method, applied by the French scholar Georges Dumézil (1891-1986) in studying religions, leads to the hypothesis of three fundamental functions in Indo-European mythological mentality: the sacred-royal function, the role of warriors and that of economic activity. A symbolic plexus in the Revelation of John, the series of the first four seals (Rev. 6: 1-8), seems to fol- low this triple formula, Some authors (e.g. P. Sauzeau) believe that it was a “Joan” from ancient Iranian culture, because of the colours of the four horse- men who appear at the opening of each seal. But we can also see some more ‘complex ways in which these “exchanges” of mythological elements between civilisations of different origin took place. A parallel reading of chapters six and thirteen of Revelation, with a comparative study of their OT, Hellenistic and Indian background, can contribute towards giving an answer to these ques- tions and show how a sense of history was created in antiquity through the in- tersection of different mental patterns. 221

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