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Maurice GILBERT
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Testo di Giobbe 28
1
Per l’argento ci sono miniere,
per l’oro un luogo di raffinazione,
2
il ferro si estrae dal suolo,
fondendo minerali, ne esce il bronzo.
3
L’uomo impone un confine alle tenebre,
esplora gli antri più profondi, le grotte più lugubri;
4
un popolo straniero perfora gallerie,
dimentichi dei piedi, penzolano
sospesi lontani dagli uomini.
5
La terra da cui proviene il pane
è turbata con un fuoco sotterraneo:
6
le sue pietre son giacimenti di zaffiro,
le sue zolle celano pepite d’oro.
7
Lo sparviero non ne conosce il sentiero,
neppure lo scorge l’occhio dell’avvoltoio,
8
non lo battono le bestie feroci,
né lo calcano i leoni.
9
L’uomo pone mano alla selce,
sovverte le montagne dalle radici;
10
nella roccia trivella gallerie,
perscruta la sua occhiata ogni prezioso,
11
sbarra le sorgenti dei fiumi
e porta alla luce ciò che ch’è occulto.
12
Ma la Sapienza donde si estrae?
Dov’è il giacimento della prudenza?
13
L’uomo non ne conosce il prezzo,
non la trova sulla terra dei vivi.
14
Dice l’Oceano: «Non è in me!»,
risponde il Mare: «Neppure con me».
15
Non si scambia con oro massiccio,
né si pesa l’argento come suo prezzo,
M. GILBERT: Giobbe 28 e la Sapienza [24 gen 2020] 4
16
non si uguaglia l’oro di Ofir,
o preziosa onice o zaffiro,
17
non si paga con oro né con cristallo,
né si baratta con vasi d’oro fino,
18
non contano le gemme e i coralli
a acquistarla costa più delle perle;
19
non la equivale il topazio di Nubia,
né si compara con l’oro più puro.
20
Ma la Sapienza donde proviene?
Dov’è il giacimento della prudenza?
21
Si cela agli occhi delle bestie,
e s’asconde agli uccelli del cielo.
22
Mare e Abisso confessano:
«Conosciamo la sua fama per sentito dire».
23
Dio solo ne discerne la via,
Lui solo ne conosce il giacimento,
24
perché contempla i confini dell’universo
e vede quanto esiste sotto il cielo.
25
Quando fissò al vento il suo peso
e definì la misura delle acque,
26
quando impose alla pioggia la sua legge,
e una rotta al lampo e al tuono,
27
allora l’osservò e la misurò,
la scrutò e la fissò.
28
E disse all’uomo:
«Venerare il Signore è sapienza
fuggire il male è prudenza».
Giobbe 28 e la Sapienza
2. Gb 28 sta nel posto giusto nel libro o forse sarebbe meglio spostarlo?
Nel 2003, David J.A. Clines, nel suo articolo su Gb 28,28, ha proposto di
spostare tutto il capitolo dopo i quattro discorsi di Eliu (Gb 32–37), i quali dove-
vano seguire immediatamente Gb 27. L’ordine sarebbe allora questo qui: Gb 27;
32–37; 28; 29–31; 38.... Il motivo per questi trasferimenti sarebbe la somi-
glianza tra Gb 28,28b e il verso finale dei discorsi di Eliu, Gb 37,24. Ora il testo
ebraico di questo versetto è difficile e molti esegeti lo correggono (Fr. Mies,
2006, p. 508, n. 103), ma senza mai arrivare a un testo vicino o simile a Gb
28,28b. Prendendo la versione greca della Settanta di Gb 37,24 si leggerebbe:
“Perciò lo temono gli uomini, lo temono i saggi di cuore”: questa proposta non è
veramente simile a Gb 28,28, così che essa non regge.
23
Dio ne ha intuito la via
e lui ha conosciuto il suo luogo,
24
quando volgeva lo sguardo alle estremità della terra
e vedeva tutto ciò che sta sotto i cieli.
25
Per fare al vento un peso
e fissare le acque alla misura,
M. GILBERT: Giobbe 28 e la Sapienza [24 gen 2020] 11
26
nel fare una legge alla pioggia
e una via al brontolio del tuono,
27
allora la vide e la computò,
la stabilì e anche la scrutò.