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Imminente nei « Classici della filosofia » KARL MARX LINEAMENTI FONDAMENTALI DELLA CRITICA DELL’ECONOMIA POLITICA Per la prima volta in italiano un testo fondamentale per la comprensione del pensiero marxiano. Pubblicati a Mo- sca nel 1939, i Grundrisse non sono ancora stati assimilati dalla cultura’ marxista, In questi studi — veri e propri saggi compjuti_ in cui il discorso si allarga talora oltre il tracciato del Capitale — la ricchezza dei riferimenti sto- rici, sociali e culturali si associa al rigore dell'analisi eco- nomica. 2 volumi. LA NUOVA ITALIA Negri ieee eo ar Tee Rau era eRe Cue) Cera oer Coon Dal Co Pe aCe Coico ore ene Le Pea Og) ae 237 2a7 297 319 379 423 447 455 EDITORIALE Primo bitancio saGGI Antonio Negri Marx sul ciclo la crisi: note Matio Tronti II partito come problema Alberto Asor Rosa ‘Thomas Mann o dell'ambiguité. Borghese 1) Dal problematicismo all'umanesimo MATERIALL Alberto Abruzzese Lo spettacolo come coesfficionte della 1) Nascita dell'ideologia del pubblico della crisi dell'arte borghese Francesco Dal Co Riscoperta del marxismo © problematica di classe nel movimento studentesco tedesco. Rudi Dutschke NOTE Massimo Cacciari Forza lavoro ejo classe operaia nel revisionismo italiano Massimo Cacciari La Comune di maggio 3 g : Responsabi Francesco Tolin ‘Segrotario i redazione: Alberto Abruzzese Redazione: La Nuove Piazza Cola at Renzo, Rise Cola Renzo, 27 Primo bilancio Quando, all’incirca un anno fa, questa rivista fu pensata € oluta, una precisa previsione di classe ne ispirava la genesi Te motivazioni. Certo, nessuno avrebbe potuto allora presagire i particolari cid che sarebbe accaduto in Europa e nel mondo gei mesi successivi: dall’esplosione della violenza studentesca lalla Francia alla Cecoslovacchia. Tuttavia, qualcosa c’era che [Gindusse a credere possibile e necessario un organo di rifles- sione teorica come questo, La catena di lotte operaie, che inin- ferrottamente avevano scosso !Europa dal 1960 in poi, costrin- endo il capitale ad un affannoso inseguimento e a paurose _convulsioni, — mai un momento di stasi, mai un periodo di ‘efettivo controllo ed equilibrio, — rendeva facile e fondato il [nostro convircimento che la situaxione si sarebbe sviluppata in | nuovi, pite avanzati livelli di scontro e che la stessa reaturazione “delle forze politiche soggettivamente impegnate nella lotta avreb- Ube conosciuto un processo di rapida accelerazione. Il tentativo “di dare un contributo di orientamento e di ripensamento a "quanti fossero spinti dentro questo processo dai movimenti ma- eriali della lotta di classe ba dato origine a Contropiano. Una certa dose di distacco, Vaspirazione a guardar lontano, il con- wvincimento che anche la pausa di riflessione giova alla lotta, — ‘ma insieme il senso preciso delle situazioni reali in movinsento, dello scontro di classe, la volonta di battere Ia risposte capite- listica anche al livello della polemica pit contingente ed imme- 237 diaté, = tutto cid costituiva fin dall’inizio il programma assaggio comporta noi pensiamo si debbano dedicare da questo Contropiano. ~Gromento in poi le forze di ciascuno di noi. Quella crosta infatti Oggi Paccumulo enorme delle esperienze, la necessitd i é rotta, ma al di sotto di essa non troviamo Vordine dum una critica radicale dei programmi, Vesigenza di uno sconvolgeMistema chiuso, di un'e istituzione » bell’e fatta e solo da rac- mento fecondo nelle situazioni organizzative finora domis ogliere, per sostituirla a quelle esistenti. Troviamo una si- Ja volonta di saldare finalmente insieme lotta e teoria, soluzioms Wuazione di classe molteplice e contraddittoria, ribollente di pos- tattiche e quadro strategico, fanno di questi nostri propositi me ibilta e di forza, che aspetta d'essere conosciuta teoricantente ‘iali un punto di partenza, che noi consideriamo validissimo €% ricostruita organiztativamente, perché ne nasca cid che essa gia in parte verificato, ma che va precisato, approfondito ed a ia oggi sembra indicarci e proporci, — il processo di costra- largato. Percid ci sembra necessario fissare in questo momenta Gione dellalternativa rivoluzionaria. Perci® rifutiemo, con- 40 « stato » delle questioni, che ci stanno davanti, per non sd Gapevolmente rifutiamo di bloccare il nostro discorso intorno tare al di la di tappe necessarie, come tutti talvolta siamo tem \qd un’ipotesi esclusiva. L’esplosione di classe si 2 manifestatd tati di fare, ma per non restare allo stesso tempo ancorati(o per \ diversi livelli, ed ha investito diversi livelli. Le forme del- on ritornare) a vecchie forme di discorso e di lotta, — come Wesperienza sono, se non contraddittorie fra di loro, perd estre- taluni fanno. Non c’e dubbio, intanto, che la « dimensione », Mpamente complesse, e spesso il loro giusto uso politico 2 an- dentro la quale ci muoviamo, ba subito ormai un profondo cam Yeora subordinato ad un corretto processo di analisi, che 2 da Diamento. Una crosta s'é rotta nella situazione politica della clas: Mtare. Proprio perché il compito strategico fondamentale con- 4¢ operaia dell’ Europa occidentale. Francia e Cecoslovacchia, — ‘iste essenzialmente per noi nella capacite di fer convergere nella straordinaria diversita ed anzi contraddittorieta delle ri Arytti i livelli dell’esperienza di classe verso un unico punto di spettive esperienze, — concorrono perd a formare il piano uni “rottura, proprio per questo ogei ci sembra necessario non par- fario, su cui si collocano le nuove proposte: rottura del sistema ‘tire dal presupposto che tale convergenza sia gia scontata e che sovietico ¢ massiccia ricomparsa della classe operaia europea sul 43] problema sia solo quello molto semplwe di praticarla poli- fronte rivoluzionario sono fatti per Vappunto di diversa na Vricamente. Lo stesso discorso vale per le forze della sinistra tura e diversamente valutabili, ma ambedue operanti inf- Voperaia organiteata. Qui, fuori ma anche all’interno dei vecebi ne allallargamento e alla radicalizzazione sul piano inter \confini ufficiali del movimento operaio, é fenonteno innegabile razionale dello scontro tra capitale ¢ lavoro. Fuor da ogni Ye inarrestabile 1a crescita dei settori disponibili al corretto re- Precipitoso ottimismo, c't da dire perd che wn’epoca sto ipero di una prospettiva di classe. Senza dubbio non va sotto- rica volge al termine ed un'alira, faticosamente ¢ doloross. Pratutata Valira faccia del fenomeno, — quella che negatioa mente, fe ne apre. Cid che sta emergendo in questi ultimi mesi A mente si manifesta con la diffcolta di dare un asse comune ¢ (ma sulla base di una lunge stratificazione di lotte, che gid negli Vin orientamento unitario a quanti troppo spesso, e dalle pitt anni passati noi avevamo cercato d’individuare e di ricostruire “diverse diretioni, presumono di avere per sé ¢ da sé gid sco- Scoricamente) 2 un nuovo livello politico dello scontro di classe, | perto 1a chiave della vicenda rivoluzionaria in Europa. La ve- @ una pits ampia, profonda, oggettivamente verifcabile possibi- itd, — verita che tutti dovremmo onestamente riconoscere, — lita di generalizzazione del potenziale rivoluzionario esistente, > che ancora oggi la situazione reale di classe é assai pitt avan- Ii senso di questo mutamento ci trova preparati, ma nello stesso zata di quanto le istituzioni del movimento operaio riescano tempo ci esalta. Al nodo fondamentale di problemi che questo. ad esprimere (¢ con i partiti e i sindacati ci permettiamo di 238 239 mettere in questo caso, per un senso di rispetto verso la zione com’e, anche i gruppi minoritari). Come per un'esplos: alla comprensione e valutazione della societé capitalistica nel mma non certo senza fondati motivi, — la contestazione anti io complesso. Questo @ cid che chiamiamo « scienza operaia ». pitalistica esprime prepotentemente da sé una serie infinita da onta degli strilli dindignazione, che ci hanno dedicato forze soprattutto giovani e poi subito dopo le separa e le recensori borgbesi e quelli comunists ufficiali, — i quali trappone. In questo non ¢’é tanto, o non soltanto, Vespressio evidentemente almeno in questo concordano, nel ritenere che i una preesistente carenza d’indicazioni teoriche e politiche: sista una disposizione neutrale alla conoscenza, di cui le parti anche quella specifics, quasi spontanea (in realtd consapevolis We ence possono ciascuna per suo conto far uso che vogliono, sima) forma di « rigetto », con cui il sistema riesce a difenders ‘noi continueremo a pensare che il punto di vista della dividendo i suci avversasi. Ebene, noi cerchiamo di muoveret M iaece operaia sulla societa capitalistca comporti gid in sé, ogni in direzione esattamente contraria « questa. Lipotesi, su cu @ ir volte viene formulato corvettamente, un chiaro, total. fonda Contropiano, 2 che la molteplicit di forse antceptaliste Wr ne domisifeato processo di descrizione dell oggett da cO- che ¢ rvolucionarie (fore drettamente di caste, innancl tO), Te veo un'airetonto chiara indicaione a traformare quella Oggi disperse, possano essere avvicinate e indirizate verso onoscenza in atione, — in rovesciamento della realta esistente, bloceo futwro su basi comuni, che probabilmente non potra prassi di organizzazione rivoluzionaria. Che non si pud co- cidere con nessuno degli organismi oggi esistenti, cos} come so LAU ett eye HAPDERPEOR eT eae ur non potendo ignorare, nel suo sviluppo teorico e nel suo pra oe 1, vonosconca por Patton non pud riproporsi come sir. tice farsi, né le realta della classe in movimento néle real orga: "1 “Pindividuasione comet dell oggetto, senia mettersi nizzative gid date. Questintento (od ipotesi) non deriva del re lal punto di vista della classe totalmente alienata, — la classe sto da un calcolo astratto delle forze oggi in campo e neanche, ja, Di tutto cid ovviamente non c’e stata data delega da nes- un improbable tentativo di metterle seraplicemente in equilibria © 0PS?d%. Dit semplice motivo che in questo campo meno che in fraloro. La stessa complessita della situazione di classe dovrebl ont ie ae principio della delega. La delega, se di delega secondo noi aiutare ad uscire chiunque da una visione ecce ia : aetioee ete vamente unilaterale del lavoro teorico e politico in questo appunto si pud parlare, ce la siamo presi da soli me Fx campo contzo Valtro. Se c’® un termine, con cui potremmo mento, Guardando nei movimenti della classe, nom in noi stesse oe ieee eer eat amento, esso b responeailti, Respon. 0 sella nostra innata predisposizione a for gruppo, possiamo im Ps fant ¢ di ricercatori verso la classe, che abbiamo dividuare linee di comportamento valide; e in questo mome celto come la nostra, e che dunque & la nostra. 2 la spinta di classe a suggerirci che nom pud esservi inizia E persino ovvio che, pur partendo da queste salde premes che funcioni senea wna basilar preoccuparione di unit, senza, da esse non scaturisca nb una totale omogencitd dei contri- Jo sforzo di dare persino alla ricerca teorica un compito di avvi- buti presentati né una meccanica applicazione dell’impostazione cinamento, di omogencizzazione e di fusione. teorica né un ’automatica corrispondenza dei risultati alle inten- Tutto cid, del resto, — questo modo di procedere, intem | oni. Tutto cid non pud esserci, e forse 2 bene, 2 opportuno diamo dire, — non dovrebbe stupire. Dal quadro brevemente © rhe non ci sia. Ci richiamiamo al senso di alcune nostre frasi iracciato non esce infatti niente di pits che Ia riconferma di @ orecedenti. Di fronte a noi si apre un campo immenso di pos- un punto fondamentale del nostro programma teorico. TE sipiiea pratiche e teoriche, d'iniziative politiche, di lotte e di cammino che noi seguiamo e intendiamo ancora seguire 2 quello | yalutarioni delle lotte. Anche per noi si pone il problema, che 240 4 241 2 di tutti, di tenere il passo con la realta.in rapido mow Noi abbiamo, com’e noto, un'enorme fiducia nella nostra delta ad un metodo, che affonda direttamente le sue radici 1 ‘Due parole, anche se ai nostri occhi perfino ovvie, diven- Tezione marxiana. Ma, come pochi altri, — ed anche que: dunque necessarie per comprendere il tipo dimposta- ben noto, ed anche questo ci viene rimproverato come Val tione tematica scelto per Contropiano. La nostra rivista af- ed opposto difetto, — abbiamo sempre curato che la riflessio conta infatti un arco vastissimo d’interessi, come risulta evi- Costantemente anticipasse Vesperienza, sempre tenendo Vocchig mente dal suo primo numero. Cid avviene perché noi pensiamo e da lontano al continuo manifestarsi del nuovo: forse per Ta risposta del punto di vista operaio debba rivelarsi eff- colpevoli qualche volta di aver spiccato il salto troppo al di feace di fronte a qualunque livello delle « istituzioni » capita. della situazione presente (ma non senza poi aver ricevul listicbe. Naturalmente @ ben chiaro che in questo settore la qualche confortante conferrsa della validit® delle nostre ipo qtivista non. pud.dare indicazioni positive, ma soltanto incentivi tesi). Oggi ci sembra che il compito nostro si esprima nella rifiuto e alla negazione. Non intendiamo insommea ricostruire capacita di raccogliere il maggior numero possibile d'indie ina sistematica cultura di classe operaia, — operazione in cui tioni e d'ipotesi serie, correttamente fondate, senza preoces .on crediamo, e che ci sembrerebbe comunque offensiva, qua- arci tanto della loro presente contraddittorit2 (laddove que. ora la tentassimo, per la maturita politica e pratica della classe sta si manifesti), quanto della loro convergenza futura, F, ‘operaia in questione, — bensi distruggere sistematicamente ¢ petiamo, la stessa mossa situaione di classe a lcello europea 4% aile pit lontane fondamenta (spesso, in verti, pi Han 4 suggerrcl questo attegsiamento, All'interno di quelle coords. mbedtve ¢ probanti dei suo epigonici rappresententi present) a cultura di classe dell’avversario borghese, che ci appare an- nate teoriche, che abbiamo indicato ¢ cui o TL ee SHE A core tut aio che sconita ed ineiciente (sopratiatto se Vi i confronto ela relative discordanaa det risaltatl non sovo das estan, come, noi Vintendiamo, in quanto «sslomay i respngere, Bent dda favorire e da ricercare come Vespressioad Ponisi itecnde ¢ di coercizione ideologica di una classe li una realta. politica e di cla ie t fe a eros fet fern Lomunus treslormionts G”C’b da chiederst ona cosa v0 conserato ¢ case mateo in Giftcle, to rconoscama, a Par enc imerese ME qucita impostaione. Anche in questo caso oa conserato se sun modo possiamo accettare che Conttoy fey eera om nes % condo noi lo spirito di fondo delta scelta ¢ precisato it modulo la « rivista di gruppo » di tipo tra eau torni ad essere @ della sua applicazione. Non solo nel senso abbastanza ovvio ¢ scontati in partenza, Chi crede di poter 1 a esiti appaiono ~~ scontato (anche se di certo non facilmente realizzabile) di as- tutto al liselle delle riceraa teovinosolisi ridurve ogg, soprat- @ scurare un pit giusto equilibrio tra le parti 0, se si vuole, una Vintero dis li ico-politica, Vintera iniziativae pik corretta « gerarchia > tra gli interessi, che Contropiano iscorso entro gli schemi ristretti di una soluzione pre. 4 affronta e mete in gioco. Ma soprattutto nel senso di riuscire costituita, commette un errore gid commesso. II problema se a «rivelare » dalVinterno Ia funzionalita di questa parte del mai, — e non ce ne nascondiamo gli ostacoli, —¢ quello di | discorso ai fini della formazione di un corretto punto di vista far guadrare Virrinunciabile rigore dell impostazione teorica § operaio sulla societd capitalistica del suo complesso, — sulla con la ricchezza e la varieta dei contributi presentati. Ma 2, per | societa capitalistica come sistema di potere globalmente consi- Vappunto, un problema di tipo tecnico-politico, che va imme @ derato (economia, politica, ma anche organizzazione del con- 242 243 SEE Pp senso, controllo ideologico, mitologia culturale, ecc.). Chi ab Seguito con attenzione il revival ideologico, su cui s'® fonds buona parte della fortuna della sinistra non operaia negli ultima anni, non pud non comprendere Veffetto demistificante ¢ chien rificatore, che questa parte del discorso @ destinata ad avere postazione teorica e politica di classe. Si tratta in molti casi di” non molto di pit che d'un compito di pulizia e di risnamento (qualche volta, soltanto di sgombero delle fogne). Utile, pero, se lo si considera nella prospettiva di cid a cui serve. : Una cosa é certa, comungue: la rivista va fatta marciare verso una sempre pitt corretta e predominante impostazione storico-politica e teorico-politica. Dagli impegni di lavoro avre~ mo dunque, quando siano stati realizzati, una risposta pitt pre- cisa a quanto in questo bilancio per ora é solo ripensato, abboz- zato e infine riproposto allattenzione dei lettori. Non abbiamo intanto difficolta a riconoscere che questo secondo numero é, quanto alla tematica afrontata, solo lievemente modificato spetto al primo. Il terzo rappresentera invece una svolta nella direzione sopra indicata, e quella svolta la considereremo come definitiva per i compiti e i caratteri, che vogliamo attribuire a Contropiano. 244 onio Negri Marx sul ciclo e la crisi: note L I! problema dello sviluppo e la coscienza critica dell’econo- "mia politica. _Assumiamo lo sviluppo economico come problema ¢ pro- getto del potere capitalistico, oggi. Come si caratterizza lo svi- po rispetto al suo antagonismo fondamentale, alla lotta di Gasse operaia? Quali i punti strategici cui deve volgersi, in mesto rapport, Pazione capitalistica? E come, reciprocamente, fstricare la lotta operaia dal meccanismo repressivo, dalla gabbia lo sviluppo capitalistico? ‘Non si pretendera ovviamente di dare, osta esauriente a queste fondamentali questioni. Si prover’ ad introdurre alcuni elementi di riflessione, relativamente concezione dello sviluppo propria dell’economia politica, indi — a chiarimento e critica di quella — relativamente al- ii marxiana del ciclo; in terzo Iuogo si cerchera di defi ne le ripercussioni sull’ideologia dello stato capitalistico con- sporaneo e di vedere infine le possibili alternative della scienza peraia in proposito. NE sembra utile insistere sulla centralita che il problema dello sviluppo ha assunto nelPideologia contemporanea del c2- itale: il suo ruolo & talmente predominante che ogni dubbio Iuogo. Sviluppo, controllo del ciclo e della crisi economica: sono le parole d’ordine esclusive in cui a partire dagli anni °30 i-esprime il punto di vista del capitale; e tutte convergono erso ill problema della sicurezza, paradossalmente rovesciato dalPacutezza della lotta di classe operaia, in problema della avvivenza del sistema. « La cosa che pit incisivamente fa 247 sentire al borghese, uomo pratico, il movimento contraddittorie gica del capitale in rifetimento al tema dello sviluppo? Sembra della societa capitalistica, sono le alterne vicende del ciclo pe:sgete, nell’cconomia politica, la prima caratterizzazione del tema Hodico percorso dall’industria moderna ed il punto culm genetica: il tema cio’ @ essenzialmente caratterizzato dalle di quelle vicende, la crisi generale »?*: cost scriveva Mars ircostanze entro cui acquista Iuogo centrale nel dibattito. Cid Poscritto alla seconda edizione del Capitale, Oggi il borgh iene in quel momento cruciale del riorientamento del pen- uomo politico, sa che neppure questo risveglio brutale al mo 0 sociale borghese che si apre negli anni attorno alla grande mento contraddittorio del ciclo capitalistico, né il confronto . Lo sviluppo ® qui riconosciuto come T'alternativa alla il redde rationem della sua prassi dinanai alla crisi, sono pi meglio, lo sviluppo 2, deve essere Ia nuova forma del ci- i: Ja sua prassi deve organizzarsi prima, nel controlle | do capitalistico. Ora, questa linea teorica e politica nasce dalla preventivo del ciclo, nella predeterminazone ello he perienza fondamentale che la crisi impone alla coscienza capi- non gli sono concesse alternative né prove di appello, tica: T'esperienza dellessenza dualistica del processo econo- Eppure Ia coscienza teorica segue faticosamente Ia coscier 0 e delle forze antagonistiche che in esso operano. Si tratta Pratica: esse urtano ad opposte esigenze. Per Ia prima la cond. @ di un dualismo irriducibile di tutti i termini del processo eco- zione normale & di mistificazione delle urgenze della 2, | nomico, salatio ¢ profitto, domanda e offerta, consumo € pro- 7 iProdotti di lavoro vengono fissati come grandezze di valore = duzione, risparmio e investimenti, le cui intricate sequenze per i cui movimenti, tutti, assumono, debbono assumere « la form prima volta mostrano contemporaneamente l'intensita delle i un movimento di cose », Ia forma di « leggi naturali ensioni interne ¢ la complessita contraddittoria delle implica potenti che dominano (i soggetti) riducendoli all’impotenza » 2. 4 zioni esterne al proprio corso. Esse possono svilupparsi a Solo nel momento necessario della crisi la coscienza teorica esplodere ogni equilibrio. Finalmente il capitale deve ac- segue la prassi e decifra il senso dei geroglifici sociali in cui que- 4 cettare la notazione marxiana: « la stupidita delPimpossibilita di sta si2 sublimata. Ed 2 come dire che solo Purgenza dello sci sovraproduzione (in altre parole, laffermazione delliden- tro, Vimmediatezza ¢ Ja paura — questo trascendentale dell’ 3 del processo di produzione e del processo di valorizzazione stenza borghese — riducono il margine di mistifcazione cui 8 | di capitale) & per lo meno sofistica, vale a dire spiritosa, Pit confinata la coscienza teorica, le impongono quelle aperture al) sopra abbiamo ricordato come James Mill abbia espresso il con- Pensiero negativo in cui la coscienza della prassi, nella sua asprez to: V'offerta uguale alla sua domanda, quindi domanda ¢ za, talora si riscatta. La sua felicita teorica & allora solo infelic § offerta si ricoprono; cid che, in altre parole, equivale a dire ita pratica. Diciamolo ancora con Marx *: quando la crisi sia il valore & determinato dal tempo di lavoro ¢ che lo scam- in marcia, « per Puniversaliti del suo manifestarsi come per I bio non gli aggiunge assolutamente nulla, Si & solo dimenti- tensita dei suoi effetti, inculcherd la dialettica perfino ai fortu. @ cato che lo scambio deve aver luogo e che esso dipende (in ul- nati profittatori del nuovo sacro impero bielorusso-germanico », | tima istanza) dal valore d’uso » ‘, E cid significa che il postulato Ed oggi questa 2 la situazione! ico secondo il quale tutti i termini erano univocamente ed Quali sono dunque i punti fondamentali, o almeno i pit itamente recuperabili all’equilibrio doveva essere in prin- singolari ed illuminanti, attorno a cui si articola Ta coscienza “cpio negato. Né si trattava di una deviazione patologica bensi pid propria natura del processo economico. Riconoscetla era que necessario; ed. anche riconoscerne le conseguenze: che 1H Cepitste, 1, 1, p. 28. Ma vedt anche If Capitele, IV, 3, “ae B tanto & impossibile comprimere questi elementi dinamici i . 525: «Sono le ersi che mettono fine allepparenza di autonomia dei vari Gk (del prcesso economia)». 7 i ant det atl elem fenga presente che per i primi tre volumi del Captile cciamo d Todicione, Rinscita, Rome, 1956 ae; per il quarto volume delfediiene _¢ Kucl Mare, Grundrise der Krist der poitischen Ockonomic, Dietz ina Torino, 1954 (dl alos, Sot Sle tare economic) ie, en, 92.6 06 a I ol i Grr i 7 spitale, I. 1, p, 90; TI, 3, p. 243. 18: ineamenti jondamental ‘ritica dell'economia poli- 8H Copitale, 1, 4,°p. 28,7” | ties, a cara di Enzo Grillo, Fisenze, la Nuova Telia, vol. I, 1968. 248 . @ 249 quanto 2 impossibile non controllarli, ton regolarli. Lalterm tiva alla crisi @ quindi lo sviluppo, inteso come regolaments zione dinamica del processo, come soluzione del suo moviment dualistico. ‘Ma perché questo dualismo insopprimibile della realta nomica? Tanto insopprimibile da mostrare spesso autonom ritrarsi di uno dei suoi termini, il trasformarsi del dualismo i ‘opposizione, — onde Pattivitt' d'intervento e di controllo dd ciclo dovra essere di volta in volta regolativa, incentivats reptessiva? E tanto profondo da impedire ogni ipotesi coet paribus, poiché ogni piccola variazione di una sequenz: uun'onda comunicante a tutto il sistema? Cid che la rtisi mostrato andava spiegato. Non basta dunque descrivere que sto dualismo fondamentale dell’esperienza economica, biso mosttare pet quale ragione esso tenda a presentarsi come posizione tigids e dilagante all'interno del sistema, contro sistema. Senza la comprensione di questa dinamica,’senza precisa intelligenza dei soggetti del nesso dualistico, ‘mente potra essere configurato un progetto di sviluppo. La coscienza critica dell’economia politica si arresta tavia a quella descrizione della realta, essa non giunge a identificare Ia realti che sotcosta alla correttezza_dell’apprez zamento. Pud al massimo lambirla, — riconoscendo, ad esen pio, che dopo il "17 il ciclo del capitale risulta sconvolto *; pure dichiarando che una serie di nuove incognite si sono post alla soluzione del problema dell’equilibrio, che comunque rest il telos dell'attivita scientifa *, Non potri comunque ricono 5 «Nel pesiodo compreso fra le due guerre sembra che le bussle in puniscano: & dificile, forse impassibile, sitrovere Tandamento celico olare del periodo che precede la prima guerra mondiale »: Paolo , Economie capitalistiche ed economie ‘plantteate, Lateraa, Bar, Ba,Al6, Commaue gt G. Cassel (Downfall of the Gold Stakdard, O va espresso In convinzione ‘che con ‘mondiale Bao ar ome ioe Se oi pages ead ‘ambiate;_¢ lo stesso Joseph A, Schumpeter (Business Cycles; ridusione a Bete Fels, Me Graw i, New York, 1964p. 6) "pur nolo ado in materia, era contreto 4 separare To studio edi fart, e figure che tire dal 1918 si muovono molto pit iberamente di quanto nom Drima del 1914», _* John M. Keynes, ad esempio, esprime chiaramente questo punto 4 vista: “¢...8e le nostre autorits central di contzollorluscssero a s un ‘Volusne’ complessio di produsione cortspondente alocrapesione p ossibile rimozione, nei suoi veri termini, genza autonoma ¢ decisiva della classe operaia, onde to lo schema dell’equilibrio economico va tradotto in sche- di rapporto di forze in lotta, onde la descrizione del ciclo trovate il suo referente fondamentale nella dinamica della a fra le classi E quand’anche pervenga ad assumere impli- gamente questo punto di vista, a muoversi come se fosse il 0 proprio, pure essa non potra in nessun caso fingersi un biettivo che non sia la riduzione di quell’antinomicita, la sua ecessaria sussunzione nel modello dell’equilibrio. Anche in esto caso Ia structura del pensiero borghese reagisce alla rta del negativo esaltando una indeflettibile vocazione dia- alla sua soppressione. Il limite estremo cui possa essere pinta la consapevolezza dell’economia politica sembra quindi quello di una sorta di neoricardismo: la forma entro sari visto il rapporto fondamentale potra essere quella Pinterdipendenza essenziale fra salario ¢ profitto: « il sag- del plusvalore (profitto) diminuisce 0 aumenta quindi in jone diretta dello sviluppo della forza produttiva del la- ero, perché questo sviluppo abbassa o innalza il salario »’. fra questi elementi si sviluppa altrest un meccanismo d’in- ione a restaurazione dell’equilibrio, — la dimensione lotta di classe pud cosi essere solo adombrata *. T problemi, quando siano reali, non possono tuttavia es- soppressi. E quanto avviene nell’economia politica. Nel- ontare la tematica dello sviluppo essa dovra infatti ri goporsi continuamente il problema che aveva colto inizial- ente nell’esperienza della crisi e rinnovarselo, oltre ogni non dungue Io lupo come tensione risolubile verso un limite di equilibrio come processo del tutto aperto, sviluppo di soggetti con- dove & possibile, la teoria classica si afermeri di muovo da quel punto '> (Teoria Generale, UTET, Totino, 5.4, D- 336). TIL Capiale, TV, 2, p. 131. * Maro Troa, ia ‘Oper ® capizale, Einaudi, Torino, 1966, pp. 133, ha colto molto lucidamente la ‘emblematica che il pensiro sercita nelleconomia politics, — e quind! come oggetto delle ‘economia politica, Davvero il’ rapporto HegebRicardo, come fonds: to della siruttura logica del pensiero capiclistco, andiebbe interamente corso! Per la critica marsiana di Ricardo & naturalmente fondamentale 1 me IV del Cepitale 251 flttali, non armonia posta da una «mano invisbile ». Se le ied del si 7 i eee a ile ». stabilita del sistema e della piena oocupazione)", Come schema dello sviluppo potra porgere un modello di equll allora possibile controllare i movimenti di queste grandezze questo sara allora posto nei termini di un progetto di scont lipendenti? Come sari possibile tradurre il ciclo nello svi- € soezione del rapport fondamentale, di tensione politen > Come sara possibile fissare quel livello di equilibrio toro all’esistenza e al movimento di classe operaia. Di a plativo alla piena occupazione che non é dato automaticamente, monic economiche & bene non parlare pitt, dunque: corrisponde — considerato lo sviluppo in termini di red. parlare di lotta, condotta e risolta di giorno in giorno. 4 0 — ad una domanda effettivamente realizzata*? Ecco infatti i due modelli pit: significativi che Peconomig @ I vari modelli che, nell'ambito di questa problematica, si politica ci presenta per la sua ideologia dello sviluppo: Sono susseguiti, sono tutti caratterizzati dalla ricerca di una primo potremo chiamarlo, con qualche improprieta, keynesia di strumenti atti ad indurre i] movimento di aggregazione il secondo, con altrettale improprieta, schumpeteriano. Essi ‘intero complesso degli elementi in gioco. Bisogna ad esem- differenziano in vari, fondamentali aspetti, — che vedremo; | pio che ad ogni moltiplicazione degli investimenti tenga dietro ma in entrambi 2 essenziale Loscura presupposizione che n’accelerazione del meccanismo di formazione dei redditi, che rapporto fra gli clementi del processo sia antagonistico, Esd @ oscillazioni complessive del processo trovino un andamento funzionano come se sapessero Ja contraddizione sul punto di amogenco a tutte ie variabii considerate, e cost via". Grande rottura, — ma se la contraddizione da un lato dev’essere ienza, teorica e pratica, & profusa in questo esercizio. Ma tenuta, dalaltro 2 ineliminabile, essa — Io si voglia 0 no —ajge se osserviamo complessivamente il modello dobbiamo ricono- 2 certo la condizione, forse anche il motore del sistema. di essere in una situazione abbastanza contraddittoria € Vediamo il modello cosiddetto Keynesiano. Nella Teorie tminare. Situazione limite, innanzitutto, dal punto di vista del ramento del dualismo fondamentale del processo economico: hé @ fuori ee che esso non sia qui ee ae " . ee : ‘eali esis . rincipio ma che ricompaia senza sosta all’interno mo- Hviomgratrnt air pe ogi ipa ah fo di seuppo, La prima coneizione del modell crtco del- di particolarmente interessante, e neppure quando si fangs Feconomia politica sembra quindi realizzata. Eppure, eccoct giocare gli elementi descritti con un’altra serie di terming @ @éltt4 parte di fronte ad una situazione contradditioria, de Gucll plicologid telat alle oopestatve dt ievestinnes 0 di vista della mediazione del processo: poiché, se & Gel sageio divinteresse, Ma il sbsdve cominche ad ri dubbio che le condizioni, a partire dalle quali il processo toni di singolare vivessa quando es arverce che dd reeset @ ¥2 considerato, sono correttamente definite, pure ad esse @ di questa impostazone ® nella conviasione, meglio, n -sovraimposta —e cd rsulta determinante — quella medesima Sioa er aang, = nella convincione, meglio, nella r8| forma dellequilibrio che appunto Vanalisi dele condizioni del Fisparmi, nella complessita di interslazion’ che eee proceso wwa aver definitivamente tolto di mezzo. Cid che mano una relazione fra due poli indipendenti, che non esi alcuna forza autoequilibratrice al livello dello sviluppo (cio 26 «Cid che & di somma importanze 2 che nel nuovo sistema Ie decision’ sispatniae e dl investie vengono prese ladipendenemente Tuna dalla, -e,aon vi & nessun meccanismo automation capece di asicurare I Joro tig. Generale il ciclo & considerato come modo di oscillazione d Vefficienza marginale del capitale, mentre la sua durata & 5 J.M. Keynes, Teoria generale, cit, pp. 126 epg, Ct. anche G. 4a seria keyneian delet economic, ia Studi Eepestant es Papi, Milano, Giutfré, 1953, pp. 195-230; Claudio Napcleoni, Statice a omormiche, p. 666. EE Oa in a Sem, a et 9 ss ww PE dersi negli articoli citati di 1, Balogh, Nat exe, 252 253

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