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L
a valvulopatia mitralica cronica del cane o d’età5 mentre tutti i
degenerazione mixomatosa della mitrale è la patologia soggetti d’età superiore ai
cardiovascolare acquisita più comune nella popolazione dieci anni sono
canina e rappresenta circa il 75% delle patologie potenzialmente colpiti
cardiovascolari del cane1. Tutte le razze possono essere colpite dalla patologia6,7. Nei
dalla patologia, ma l’incidenza maggiore è riportata nei cani di CKCS la patologia è stata
piccola taglia in età senile2,3. correlata ad una
Una chiara comprensione dei meccanismi fisiopatologici della caratteristica sequenza
valvulopatia mitralica cronica è indispensabile per valutare Figura 1: L’elevata incidenza della poligenica riconoscendone,
oggettivamente le modificazioni cliniche e strumentali e per patologia è riscontrata nelle razze toy.
così, una base ereditaria.
formulare i migliori piani terapeutici per i pazienti affetti da La valvulopatia mitralica cronica è caratterizzata da una
questa patologia. progressiva degenerazione mixomatosa dell’apparato valvolare
mitralico.
Obiettivi La principale caratteristica
Il superamento di questo corso, mediante questionario di microscopica di questa
verifica, richiede un punteggio minimo dell’80%. Al termine patologia è la mar cata
della lezione il veterinario dovrebbe essere in grado di: proliferazione della spongiosa,
conoscere i principi basilari della insufficienza cardiaca nel il delicato tessuto mixomatoso
cane; posto tra lo strato atriale (un
conoscere gli aspetti clinici della valvulopatia mitralica organizzato strato di fibre
cronica; collagene e tessuto elastico) e
conoscere le procedure di approccio diagnostico alla quello fibroso o “ventricolare”
malattia; che rappresenta, con i suoi densi
instaurare un approccio terapeutico ottimale;
formulare una prognosi. strati di collagene, il supporto
base del lembo della valvola.
La proliferazione mixomatosa
Fisiopatologia della valvulopatia mitralica del tessuto spongioso, costituito
cronica Figura 2: Esemplare di Cavalier
da un gruppo di fibre collagene, King Charles Spaniel, razza con
La valvulopatia mitralica cronica o degenerazione mixomatosa fibroblasti e fibre elastiche, a c c e r t a t a p r e d i s p o s i z i o n e
della mitrale è una patologia acquisita ad eziologia non nota, di immerse in uno strato di genetica malattia.
allo sviluppo della
uno o più componenti dell’apparato valvolare, di comune mucopolisaccaridi
Anno Terzo, Numero 31 Newsletter per l’aggiornamento e la formazione Prof. Ottaviano Pozza,
Luglio 2009
professionale continua dei veterinari Prof. Stefano Romussi
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ventricolare sinistro. La presenza di una lieve insufficienza stimolazione del rilascio, da parte della neuroipofisi, della
mitralica è di solito ben tollerata: ad uno stadio precoce le vasopressina, ormone antidiuretico, che agisce mediante un
condizioni cliniche del paziente appaiono normali, si meccanismo diretto di vasocostrizione ed uno indiretto,
aumentando il riassorbimento di acqua libera dalle porzioni
percepisce solo un lieve soffio sistolico a livello dell’apice distali dei nefroni20,21.
sinistro del cuore2. L’incremento del volume ematico circolante si traduce in un
Con la progressione del processo degenerativo valvolare aumento del ritorno venoso al cuore, che stira il miocardio
aumenta la quota di sangue rigurgitante in atrio sinistro e inducendolo a contrarsi in maniera più vigorosa ed a eiettare un
diminuisce la gittata cardiaca. Infatti, la quota di sangue volume di sangue maggiore. L’aumento del precarico stimola
dispersa a ritroso nell’atrio sinistro fa sì che un minor volume un’ipertrofia eccentrica, aumentando il volume a fine diastole;
di sangue venga spinto in aorta, con riduzione del flusso a si osserva dilatazione delle camere cardiache per allungamento
livello sistemico (ipoperfusione) e renale in particolare e delle fibre miocardiche e disposizione in serie dei sarcomeri
diminuizione della pressione arteriosa. (rimodellamento cardiaco)22,23.
La compensazione si instaura sulla base di queste condizioni Tale ipertrofia accresce la forza di contrazione ed il volume di
anomale. sangue eiettato, (legge di Frank Starling), risposta
La stimolazione dei barocettori indotta dall’ipotensione attiva compensatoria che il cuore mette in atto per normalizzare la
il sistema nervoso simpatico (SNS) con conseguente aumento gittata cardiaca in condizioni di incremento del carico
della frequenza di scarica del nodo seno atriale (effetto emodinamico. L’incremento del volume di sangue eiettato
cronotropo+) e della contrattilità cardiaca (effetto inotropo+), consente infatti al ventricolo di compensare la perdita di sangue
per stimolazione dei recettori ß1 miocardici. Aumenta, inoltre, che refluisce attraverso l’orifizio della mitrale.
la contrattilità a livello arteriolare con vasocostrizione nel La dilatazione atriale induce il rilascio dell’ormone natriuretico
territorio splancnico e conseguente incremento del ritorno atriale (ANP), mentre il sovraccarico volumetrico ventricolare
venoso. induce il rilascio del fattore natriuretico cerebrale (BNP)24,25.
L’aumento della frequenza cardiaca e della contrattilità induce Entrambi i peptidi hanno lo scopo di promuovere la diuresi,
un aumento dell’output sanguigno che, sostenendo la mediante aumento dell’escrezione di sodio, modulando così
pressione arteriosa sistemica, migliora la perfusione. La l’aumentata attività del sistema simpatico e del SRAA26. Le
precoce attivazione del SNS esita in una rapida concentrazioni plasmatiche di ANP e BNP aumentano nei
compensazione prima che l’ipoperfusione renale dia luogo a pazienti scompensati, ma i loro effetti benefici risultano
significative risposte emodinamiche, mediante l’attivazione sopraffatti dagli altri meccanismi neuro-ormonali 27,28.
del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS)13,14. Questi meccanismi in una fase del tutto iniziale del processo
Con l’attivazione cronica del SNS, si assiste tuttavia, ad una fisiopatologico risultano utili nell’aumentare la risposta
rapida down regulation e desensibilizzazione dei recettori ß1 cardiaca, tuttavia diventano presto ridondanti, con
adrenergici (entro 24-72 ore), meccanismo di protezione aggravamento della situazione emodinamica, perpetuando un
contro gli effetti cardiotossici e aritmogeni delle catecolamine. circolo vizioso mantenuto dai meccanismi stessi inizialmente
Aumentano i livelli serici di norepinefina, per aumentato preposti alla compensazione emodinamica.
rilascio da parte delle terminazione adrenergiche, mentre si In tale contesto si determina un incremento delle resistenze
assiste ad una sua deplezione a livello cardiaco15,16. A questo
stadio, il sistema cardiovascolare deve mettere in atto altre
strategie per riportare il volume di sangue alla normalità. La
riduzione della gittata percepita dall’apparato
juxtaglomerurale, (per stimolazione di recettori ß-adrenergici
renali e per ridotto trasporto di Na alla macula densa del
tubulo distale), determina il rilascio di renina14, la quale induce
la conversione dell’angiotensinogeno (peptide precursore) in
angiotensina I (forma inattiva)17. L’enzima convertitore
dell’angiotensina (ACE), presente in diversi distretti
dell’organismo e principalmente nei polmoni, è l’enzima
preposto alla conversione dell’angiotensina I nella forma
attiva, angiotensina II, prodotta quest’ultima anche per altre
vie metaboliche, tra cui nel cane la più rilevante appare quella
chimasica 18. Gli effetti dell’angiotensina II sono molteplici e
tutti volti ad aumentare il volume vascolare:
azione vasocostrittrice diretta mediata da catecolamine
(aumento della secrezione di adrenalina surrenalica e
facilitazione della sintesi e del rilascio di noradrenalina);
stimolazione del rilascio di aldosterone, da parte della
corteccia surrenalica, con conseguente riassorbimento di Figura 6: Misurazione della velocità del rigurgito mitralico di grado
severo mediante tecnica di doppler continuo.
sodio e cloro e quindi di acqua, oltre che secrezione di
potassio e ioni idrogeno nei tubuli collettori19;
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periferiche ed una ritenzione di fluidi che portano ad un terapeutico, volto non ad ottenere una regressione della
aumento del precarico su un sistema circolatorio già congesto patologia, ma a controllare i sintomi e rallentarne la
e ad un ulteriore peggioramento della sintomatologia legata progressione nel tempo, migliorando così la qualità di vita dei
all’ipertensione venosa polmonare (dispnea, tosse), nonché ad pazienti.
un incremento del postcarico su un ventricolo già Non tutti i pazienti cardiopatici richiedono un trattamento
compromesso, causando dunque un’ulteriore riduzione della farmacologico, poiché la presenza di una patologia cardiaca non
gittata sistolica. implica necessariamente uno stato di insufficienza.
Dopo un’iniziale fase di compenso, si verifica un progressivo In medicina umana, l’insufficienza cardiaca è stata suddivisa in
deterioramento della funzione cardiaca e la comparsa di una classi dalla New York Heart Association (NYHA) per stadiare
sintomatologia clinica, inizialmente non evidente, la cui l’insufficienza cardiaca ed ottimizzarne la terapia. In medicina
gravità è correlata al grado d’insufficienza stessa. veterinaria è stato a lungo adattato tale schema fino a quando
L’insufficienza cardiaca rappresenta una condizione non ne è stato allestito uno specifico per gli animali da
fisiopatologica che si rende clinicamente manifesta quando la compagnia dall’International Small Animal Cardiac Health
patologia cardiaca causa disfunzioni sistoliche o diastoliche, o Council (ISACHC). Entrambi vengono ancora ampiamente
entrambi, sufficientemente gravi da sopraffare i meccanismi utilizzati.
compensatori del sistema cardiovascolare e quindi tali da Recentemente è stato proposto un nuovo sistema di
provocare segni clinici riferibili a congestione (edema classificazione dell’insufficienza cardiaca dal Canine Heart
polmonare, ascite, versamento pleurico) e/o a ipoperfusione Failure International Export Forum (CHIEF) per elaborare
periferica (ridotta gittata cardiaca) a riposo o sotto sforzo29. linee guida per il trattamento dello scompenso cardiaco.
L’insufficienza cardiaca è definita compensata quando la Qualsiasi sia il sistema di classificazione utilizzato, va ricordato
gittata cardiaca a riposo è normale, scompensata quando il che l’obiettivo finale è ottimizzare la terapia, in maniera da
cuore non è in grado di mantenere la normale gittata cardiaca garantire quanto più possibile la miglior qualità di vita ai nostri
neanche a riposo. pazienti.
Lo scompenso cardiaco può essere considerato come
l’inesorabile evoluzione dei processi patologici che Terapia
coinvolgono il miocardio.
L’elevata incidenza di questa patologia rende necessaria la
Nel momento in cui la performance cardiaca si altera, si
conoscenza del protocollo terapeutico e della scelta del
instaurano i meccanismi compensatori sistemici che
momento più opportuno in cui iniziare il trattamento, in
producono segni clinici riferibili a congestione e/o edema
(edema polmonare, versamento pleurico, ascite etc.) e/o
diminuzione della perfusione periferica (insufficienza cardiaca TABELLA 1
a bassa portata) sia a riposo che durante l’esercizio fisico.
Nel paziente affetto da valvulopatia mitralica cronica si
possono quindi osservare i seguenti segni clinici:
tosse in conseguenza di stati emozionali o di stress, per la
compressione meccanica esercitata dall’atrio sinistro
dilatato sul bronco principale di sinistra o concomitante,
quando presente, congestione del circolo polmonare
(edema polmonare);
tachipnea e dispnea secondarie alla presenza di edema
polmonare;
astenia e lieve
d isp nea d ur a nte
l’esercizio fisico, per
una inadeguata gittata
anterograda;
s i n c o p e
secondaria ad aritmie
o a vasodilatazione
acuta;
ascite come risultato
di insufficienza
congestizia destra
d o v u t a a d
ipertensione arteriosa
Figura 7: Radiografia toracica in proiezione polmonare.
latero-laterale destra in cui si evidenzia L’evidenza di tali
severa cardiomegalia ed edema polmonare
alveolare a prevalente localizzazione caudo- rilievi clinici rende
dorsale. necessario l’inizio di
un protocollo
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TABELLA 2
La terapia ha, dunque, l’obiettivo di raggiungere un equilibrio
tra la necessità di trattare i sintomi e quella di bloccare la
stimolazione neurormonale.
Trattare i sintomi clinici è fondamentale al fine di preservare
una qualità di vita accettabile. Un’adeguata gestione
dell’equilibrio neuro endocrino consente, invece, di rallentare la
progressione della malattia e ridurre i rischi di mortalità.
Il trattamento non farmacologico che in medicina umana
prevedrebbe una riduzione dell’apporto sodico, una limitazione
dell’esercizio fisico ed una riduzione del peso nei pazienti obesi,
trova, per vari motivi, difficile applicazione nella pratica clinica
veterinaria.
Il trattamento farmacologico prevede l’impiego di farmaci
appartenenti a diverse categorie usati singolarmente o, più
spesso, in associazione tra loro, a dosaggi variabili
individualmente, entro range terapeutici prestabiliti.
Il loro utilizzo deve essere monitorato attentamente, ricercando
il più basso dosaggio efficace, in modo da minimizzare i
potenziali effetti collaterali.
La valvulopatia mitralica cronica presenta di solito un decorso
generalmente lento, della durata di anni, quindi pazienti che
presentano lesioni valvolari lievi possono rimanere stabili per
un lungo periodo, senza sviluppare segni di insufficienza
cardiaca nel corso della loro vita. Quindi, la valvulopatia
mitralica cronica è una condizione relativamente benigna in
alcuni cani48. La terapia di tali soggetti risulta controversa.
Molteplici studi sono stati effettuati sull’efficacia della
somministrazione di ACE-inibitori nel ritardare l’insorgenza dei
segni clinici nei pazienti asintomatici (classe 1a, ISACHC)30,31.
Lo studio di Kvart è uno studio prospettivo, in doppio cieco,
funzione delle molteplici variabili individuali del paziente in condotto solo su cani di razza Cavalier King Charles Spaniel,
esame (condizioni cliniche, rilievi radiografici ed controllato con placebo. Tale studio ha evidenziato che
ecocardiografici). l’insorgenza di insufficienza cardiaca si è verificata in entrambi
Pazienti inizialmente asintomatici possono, nel tempo, col i gruppi indipendentemente dalla somministrazione del farmaco,
progredire della patologia, richiedere trattamenti farmacologici dimostrando che l’ACE inibitore non era in grado di ritardare la
non necessari prima di allora, che mirino a minimizzare i comparsa di scompenso cardiaco, a prescindere se fosse o meno
rischi di uno scompenso cardiaco. presente cardiomegalia.
Lo studio più recente di Pouchelon et al.32 è
TABELLA 3 uno studio retrospettivo, condotto su cani
Classe A Classe B Classe C Classe D
asintomatici di diverse razze, compreso il
Cavalier King Charles Spaniel, con
Rischio di malattia Malattia cardiaca Sintomi clinici IC refrattaria al insufficienza mitralica moderata o grave. Tale
cardiaca: nessun diagnosticata; oggettivamente rilevabili di trattamento
studio ha suggerito che il benazepril potrebbe
danno strutturale nessun sintomo di IC in corso o pregressa terapeutico
avere un effetto positivo sulla sopravvivenza
rilevabile; es. IC; possibile ottimizzato
dei cani di razza diversa dal Cavalier King
C1 (pregressa): nessun Charles Spaniel. Lo studio presenta diverse
predisposizione di cardiomegalia (necessità di
sintomo clinico (IC limitazioni relative al fatto di essere
razza, patologie terapie
compensata) retrospettivo, non in cieco, con una elevata
sistemiche in corso con adiuvanti per
percentuale di cani di razza CKCS, con basso
implicazioni mantenere in
C2 (in corso): IC da lieve a tasso di evento. Rappresenta comunque una
cardiovascolari vita il paziente) buona base per intraprendere uno studio
moderata
prospettivo, in doppio cieco, per dimostrare la
C3 (in corso): IC a rischio reale efficacia degli ACE-inibitori nella terapia
di sopravvivenza, con precoce della valvulopatia mitralica.
sintomi più o meno L’approccio terapeutico verso la popolazione
evidenti asintomatica dei cani affetti da valvulopatia
cronica non può prescindere dalla valutazione
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clinica e dai rilievi radiografici ed ecocardiografici dei singoli Successivamente viene trasportato fuori dalla cellula
soggetti, visto che non risulta possibile attualmente fornire nell’interstizio e nel sangue, a livello della membrana
delle precise linee guida per il trattamento farmacologico di basolaterale, per azione mediata dalla pompa del sodio e
tali pazienti. cotrasportatori Na/3HCO3-34.
Mentre la terapia farmacologia del paziente asintomatico La formazione di acido carbonico a partire da anidride
risulta tuttora estremamente controversa, il trattamento carbonica ed acqua è catalizzata dall’anidrasi carbonica, enzima
standard dei cani con insufficienza cardiaca congestizia presente in elevata quantità sull’orletto a spazzola del tubulo
consiste nell’uso di diuretici, ACE-inibitori ed inotropi prossimale.
positivi, farmaci che assicurano una migliore qualità di vita ed Inibitori dell’anidrasi carbonica, quali l’acetazolide, pur agendo
una maggiore sopravvivenza. a questo livello, sede del maggiore riassorbimento del sodio,
esercitano un modesto effetto diuretico, poiché il riassorbimento
Diuretici di questo ione che avviene nelle porzioni distali del nefrone
compensa le perdite prossimali35.
Tra le diverse categorie farmacologiche consideriamo, in
I diuretici d’ansa, invece, agiscono principalmente a livello
primis, i diuretici. Questi sono utilizzati allo scopo di limitare
della porzione spessa ascendente dell’ansa di Henle, dove
il sovraccarico di volume, minimizzando il volume di sodio ed
inibiscono il riassorbimento di Na+ e Cl-, mediante
acqua ritenuti.
competizione con il cloro nel legame con il cotrasportatore del
Sono note quattro classi di diuretici:
inibitori dell’anidrasi carbonica (acetazolamide); Na+/K+/2Cl-36. Poiché questo trasporto si verifica solo sulla
diuretici d’ansa (furosemide, bumetanide, acido superficie luminale, essi devono essere trasportati mediante
etacrinico); flusso sanguigno al tubulo ed essere poi secreti nel lume del
diuretici risparmiatori di potassio (spironolattone; nefrone per essere attivati. Sono i più potenti farmaci
triamterene; amiloride); natriuretici presenti in commercio e la loro maggiore efficacia è
diuretici del tubulo distale (tiazidici; metolazone). dovuta al loro specifico sito d’azione, agendo sia nella regione
Per comprendere appieno il meccanismo d’azione dei del nefrone in cui avviene il maggiore trasporto del sodio, sia
diuretici, ricordiamo brevemente i principi basilari della
fisiologia del tubulo renale. Il riassorbimento del 65% del nella regione posta più distalmente in cui si realizza un seppur
sodio filtrato dal glomerulo si realizza nella sua porzione limitato, riassorbimento dello stesso.
prossimale. Lo spostamento del Na attraverso il tubulo
prossimale viene regolato dal sistema nervoso simpatico, Furosemide
dall’angiotensina II, dalla GFR, dal fattore natriuretico atriale
e da variazioni emodinamiche peritubulari33. Tra i diuretici d’ansa, il più utilizzato in medicina veterinaria è
Per la presenza sulla membrana di canali “Na+-H+antiporter”, la furosemide. Essa agisce rapidamente, riducendo
capaci di legare il sodio, il Na inizialmente attraversa la l’assorbimento degli elettroliti e favorendo l’escrezione renale
membrana cellulare, in scambio con l’idrogeno. di acqua.
Oltre ai ben noti effetti diuretici, si ricorda anche un’azione
venodilatatrice per aumentata sintesi delle prostaglandine renali,
in particolare la prostaglandina E2. Ne consegue riduzione della
pressione venosa, osservabile in particolar modo dopo
somministrazione intravenosa37.
Nell’uomo è utilizzata anche per la sua azione broncodilatatrice,
simili effetti non sono invece noti nel cane37.
È presente in commercio in diverse formulazioni: compresse,
soluzioni orali e soluzioni iniettabili.
I dosaggi sono quanto mai variabili: da 1-2 mg/kg/die per os, sc,
im, iv, fino a 6 mg/kg iv nelle situazioni d’emergenza. Una
volta stabilizzato il paziente, le dosi e la frequenza di
somministrazione vengono ridotte fino a raggiungere la dose
minima efficace per continuare una terapia a lungo termine.
Poiché tale farmaco attiva il SRAA è indispensabile utilizzare il
diuretico in associazione ad un ACE-i.
Diuretici Tiazidici
I diuretici del tubulo distale (tiazidici e metolazone) hanno
un’azione diuretica più blanda e possono essere utilizzati
insieme ai diuretici d’ansa, riducendone il dosaggio iniziale.
Figura 8: Rappresentazione grafica dei diversi siti d’azione dei diuretici Agiscono interferendo con il trasporto del sodio attraverso il
a livello di tubulo renale. tubulo, causando un aumentato assorbimento del Ca++ nella
Fonte: Black HR, Elliott WJ. Hypertension
porzione prossimale del tubulo ed un aumento dell’escrezione di
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Na, Cl, K, Mg e acqua (diuresi da lieve a moderata). profarmaci (esteri etilici) e la loro conversione nel metabolita
Essi riducono, inoltre, la velocità di filtrazione glomerulare; attivo si realizza, mediante idrolisi, principalmente a livello
vanno, pertanto, utilizzati con cautela nei pazienti con epatico. In presenza di disfunzione epatica, un’attivazione nella
concomitanti malattie renali pregresse (moderato effetto parete intestinale consente il mantenimento di una certa
ipokaliemizzante). efficacia terapeutica, con scarse conseguenze negative.
Inibendo la formazione dell’Angiotensina II, gli Ace-inibitori
esercitano un’azione vasodilatatrice, per dilatazione arteriolare e
Spironolattone conseguente riduzione delle resistenze periferiche e modesta
I diuretici risparmiatori di potassio sono spesso utilizzati in venodilatazione. Il tutto si traduce in una diminuzione del pre e
combinazione alla furosemide o altri diuretici, quando si post carico, con riduzione della pressione polmonare e
voglia ridurre la perdita renale di potassio o quando la sola telesistolica ventricolare ed incremento della gittata cardiaca.
combinazione di furosemide e di Ace-inibitori non sia Indirettamente causano inoltre, un decremento della quota di
sufficiente a limitare la ritenzione idrica. aldosterone plasmatico, giocando, così, un ruolo fondamentale
Agiscono inibendo il riassorbimento attivo che si realizza nella nella riduzione dell’edema e dei versamenti, e scongiurando gli
porzione terminale del tubulo distale e nel dotto collettore. effetti indesiderati che, in modo diretto l’aldosterone provoca
Lo spironolattone, in particolare, è un antagonista sintetico sul cuore. L’aumento della concentrazione plasmatica di tale
dell’aldosterone. La sua azione è tanto più efficace, quanto ormone e dell’angiotensina II, induce, infatti, un’aumentata
maggiore è la concentrazione serica dell’ormone, di cui sintesi di collagene a livello miocardico ed una sua ridotta
ostacola l’azione, favorendo la perdita di Na e la ritenzione di degradazione, con conseguente rimodellamento cardiaco. Tali
K a livello del tubulo distale. effetti verrebbero, almeno teoricamente, ridotti con l’uso degli
Il suo meccanismo d’azione quindi, non è correlato alla blanda ace-inibitori42, 43.
attività diuretica, ma all’inibizione dell’aldosterone con L’ACE inibizione non è efficace nell’inibire la produzione
conseguente riduzione della fibrosi miocardia e del dell’Angiotensina II, che si realizza per vie enzimatiche
rimodellamento cardiaco38. “alternative”(chimasi e proteasi tissutali) in diversi tessuti, tra
Lo spironolattone conserva la sua efficacia anche in corso di cui il miocardio ed i vasi sanguigni44.
ridotta funzionalità renale, in quanto raggiunge il sito d’azione Attraverso trattamenti a lungo termine con ACE inibitori, si
indipendentemente dal processo di filtrazione glomerulare. I assiste così, ad un fenomeno di up-regulation di queste vie
dosaggi utilizzati sono di 1-2 mg/kg/sid o bid in base alle metaboliche alternative, con conseguente ritorno a
condizioni cliniche dei pazienti. concentrazioni preterapeutiche di Angiotensina II (cosiddetta
“fuga dell’angiotensina II”)44.
Ace-inibitori Dal momento che, nonostante la loro breve durata d’azione, la
Gli inibitori dell’enzima convertente l’angiotensina (ACE, riduzione della pressione arteriosa viene mantenuta nel tempo,
Angiotensin-Converting Enzyme) sono stati originariamente devono esserci altri meccanismi coinvolti nella regolazione
proposti in commercio come farmaci antipertensivi. Tuttavia, pressoria. Una spiegazione di tale efficacia è da ricercare
per i meccanismi fisio-patologici che s’instaurano in corso di nell’aumento che gli ACE-inibitori inducono sulle
scompenso cardiaco, in pazienti affetti da valvulopatia concentrazioni plasmatiche di bradichinine, ossido nitrico e
mitralica cronica, s’intuisce l’importanza terapeutica dell’uso prostaglandine vasodilatatrici, oltre ad una ridotta attivazione
di farmaci in grado d’inibire la formazione dell’angiotensina. del sistema nervoso adrenergico.
Tale obiettivo può essere perseguito mediante competizione Gli effetti degli ACE-inibitori diventano evidenti solo dopo
con il sito di legame del suo enzima convertitore che risulta, in alcuni giorni dall’inizio della terapia. La vasodilatazione
tal modo, inibito. Il legame si realizza tra i gruppi sulfidrilici, arteriosa si rende evidente già dopo la prima somministrazione,
carbossilici, fosforilici contenuti nell’ace-inibitore e gli ioni mentre la riduzione della ritenzione di sodio e acqua diventa
Zn contenuti nel sito di legame enzimatico. La diversa potenza significativa dopo alcuni giorni. Pertanto, gli ACE inibitori
d’azione di tali composti è funzione della variabile affinità che hanno scarsa importanza come terapia d’emergenza.
s’instaura con il sito attivo. Gli ACE-inibitori di più comune utilizzo in medicina veterinaria
Gli ACE inibitori migliorano drasticamente i segni clinici e la sono il benazepril, il cui dosaggio consigliato nel cane è di 0,25-
qualità di vita nei cani con insufficienza cardiaca 0,5 mg /kg bid, enalapril, 0,5 mg/kg bid, ramipril, 0,125 mg/kg
congestizia39,40. Sono tra i pochi farmaci usati per lo sid.
scompenso cardiaco in grado di migliorare i sintomi e
prolungare la vita negli uomini41. Gli studi COVE, IMPROVE, Pimobendan
LIVE e BENCH, hanno infatti evidenziato che il trattamento Il Pimobendan è un inibitore della fosfodiesterasi III, enzima in
con ACE-inibitori, in aggiunta alla terapia standard per lo grado di degradare l’AMP ciclico; il c-AMP a livello del
scompenso cardiaco congestizio, migliora la qualità della vita miocita aumenta l’afflusso di Ca2+ nella cellula, incrementando
ed è anche associato ad un prolungamento della stessa40,41,42. la sua forza contrattile (effetto inotropo positivo) mentre, a
Tutti gli Ace-inibitori comunemente utilizzati nella pratica livello vascolare periferico, riduce l’utilizzo di tale ione,
veterinaria, vengono somministrati per via orale, sottoforma di favorendo così il rilasciamento della muscolatura liscia
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(vasodilatazione). Il pimobendan presenta dunque una duplice livello del tessuto di conduzione atriale, con conseguente
azione vasodilatatrice ed inotropa positiva, motivi per cui rallentamento della frequenza sinusale e quindi della risposta
viene classificato come inodilatatore. ventricolare. La dose di somministrazione è 0,22 mg/m2, per via
Il dosaggio del pimobendan nel cane è 0,25 mg/kg bid. orale, ogni 12 ore. Considerati gli importanti effetti tossici di
Il pimobendan è stato ormai introdotto nella strategia tale farmaco, è consigliabile valutare la digossinemia già 7-10
terapeutica standard per l’insufficienza cardiaca congestizia giorni dall’inizio della terapia. L’intossicazione da digitale
secondaria alla valvulopatia mitralica cronica, in virtù delle potrebbe causare sintomi gastro-enterici ed alterazione della
sue capacità di ridurre le resistenze vascolari polmonari e conduzione atrio-ventricolare per la cui risoluzione, nella
sistemiche, di diminuire la pressione diastolica atriale e maggior parte dei casi, è sufficiente sospendere
ventricolare sinistra e di promuovere il flusso intramiocardico. temporaneamente il trattamento.
Il recente studio QUEST45, prospettivo, in cieco, sul confronto
tra benazepril e pimobendan, ha evidenziato che l’associazione Conclusioni
pimobendan e furosemide si è rilevata più efficace rispetto a
Le molteplici variabili che concorrono a determinare lo sviluppo
benazepril e furosemide. Non emerge, tuttavia, se la
e la progressione della valvulopatia mitralica cronica, rendono
combinazione di un ACE inibitore e pimobendan insieme con
ancora oggi incerte le possibilità terapeutiche attuabili nella
la furosemide sia più vantaggiosa rispetto al singolo utilizzo
lunga fase preclinica della patologia mitralica.
dei due principi attivi con il diuretico.
I più recenti studi sugli ACE-inibitori riaprono l’interrogativo e
La terapia d’elezione per lo scompenso cardiaco nei cani
la speranza sull’effettiva efficacia della terapia in fase
affetti da valvulopatia mitralica cronica è quindi attualmente
preclinica.
rappresentata dall’associazione dei tre farmaci, furosemide,
Tangibili sono invece i benefici indotti dal trattamento dei
ACE-inibitore e pimobendan.
pazienti sintomatici con l’associazione dei tre principi attivi
(furosemide, ACE-inibitore, pimobendan), oggi considerati di
Glicosidi digitalici prima scelta nella pratica clinica veterinaria.
Nel momento in cui insorgono alterazioni a carico del sistema Auspicabile sarebbe la standardizzazione di protocolli
di conduzione cardiaco, altre possibilità terapeutiche terapeutici formulabili per ogni singola classe di insufficienza
includono l’utilizzo di glicosidi digitalici; questi vengono cardiaca.
impiegati nei casi di tachiaritmie sopraventricolari, in
particolare in quei soggetti con grave disfunzione sistolica. Il
più comunemente utilizzato è la digossina; essa ha un modesto
effetto inotropo positivo, sopprime le aritmie sopraventricolari
e agisce direttamente sui barocettori arteriolari, Un ringraziamento particolare alle dott.sse Silvia Piccinini e
sensibilizzandoli. Gli importanti effetti antiaritmici di questo Bruna Maiocchi che hanno contribuito alla realizzazione di
farmaco sono dovuti ad un aumento del tono parasimpatico a questa lezione.
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SITI
Il materiale scaricabile, riferendosi a questioni specifiche, va www.avma.org
considerato come documentazione di approfondimento alle Sito dell’American Veterinary Medical Association.
informazioni generali contenute nella presente newsletter.
www.worldvet.org
http://esvcardio.com/ Sito del World Veterinary Association.
Sito dell’European Society of Veterinary Cardiology.
www.fve.org
www.merckmanual.com Sito della Federation of Veterinarians of Europe.
Versione elettronica del Merck Veterinary Manual, la raccolta
più completa e aggiornata di informazioni relative alle
patologie animali.
Nella sezione dedicata al sistema cardiovascolare, vengono
presentate eziologia, diagnosi e trattamento delle patologie
correlate.
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