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Storia

SCOPRIRE IL PASSATO, CAPIRE IL PRESENTE

n°184
febbraio

Churchill
MENSILE - AUT 10,00 € - BE 9,60 € - D 12,00 € - PTE CONT. 8,70 € - E 8,70 € - USA 13,80 $ - CH 10,90 Chf - CH CT 10,70 Chf

la bestia nera
di Hitler
LA ROCAMBOLESCA
CARRIERA DEL POLITICO
INGLESE CHE SALVÒ
L’EUROPA

22 GENNAIO 2022 - MENSILE


� 4,90 IN ITALIA CORNUTI NELLA RETE MILLE ANNI FA
PERCHÉ LE CORNA LE ANTICHE STRADE IL VICHINGO ERIKSSON
SONO DIVENTATE LO ROMANE CHE TENEVANO CHE SCOPRÌ L’AMERICA
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STIGMA DEI TRADITI? UNITO L’IMPERO PRIMA DI COLOMBO
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Storia
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184
Febbraio 2022 focusstoria.it
In copertina: Winston Churchill
(1874-1965) nel famoso ritratto
di Yousouf Karsh The Roaring
Lion, del 30 dicembre 1941.
Churchill il 7 agosto 1942 a El Alamein,

S uo padre credeva così poco


in lui da non ritenerlo in
grado di studiare per diventare
teatro di una strategica vittoria britannica
contro le forze dell’Asse. IN PIÙ...
avvocato. Sua madre, regina
dei salotti, volava bellissima e
mondana sopra la vita dei propri
figli, sempre distante, sempre
16 Tutte
ANTICHITÀ
le strade
impegnata in altro. A noi nati un portano a Roma
secolo dopo Churchill e dopo La capillare rete viaria
Freud, qualche domanda sul ruolo che teneva unito
delle sicurezze affettive assorbite l’impero.

IMPERIAL WAR MUSEUMS/ GETTY IMAGES


nell’infanzia sorge spontanea. Sir
Winston Chuchill, nonostante il
gelo familiare e le frustate a scuola,
22 LaPIONIERI
donna che
è diventato un gigante della Storia, salvò il cinema
per la determinazione, il coraggio Maria Adriana Prolo,
fondatrice del Museo
e la lucidità con cui ha trainato la del cinema di Torino.
Gran Bretagna e il mondo nella
lotta a Hitler. Nel Primo piano
di questo numero è stato bello 30 Una
SOCIETÀ

indagare l’anima e le azioni di un


eroe vero, vissuto non nel mito
IL CORAGGIO storia di corna
Oggi sono l’icona
ma nella più cruda delle realtà. Un
eroe senza physique du rôle ma con
DI MR CHURCHILL dell’adulterio. Ma non
è sempre stato così.

una resistenza fuori dal comune,


irriducibile fino alla vittoria. E, non 36 68 LaARTEVienna di Klimt
da ultimo, un personaggio su cui L’indomabile L’arte e la vita di
ci sono montagne di foto, filmati, Vide per primo il pericolo della follia nazista e dichiarò guerra a oltranza a Gustav Klimt, il
film, testimonianze, libri, discorsi Hitler. Il segreto della sua forza? Ne parliamo con lo storico Mauro Canali. pittore austriaco della
Secessione.
e su cui ancora molto ci sarà da
scrivere. Un invito a nozze per gli 40
appassionati di storia. Il giovane Winston
Da studente svogliato a reporter di guerra.
76 GliATTUALITÀ
inquilini
Emanuela Cruciano del Quirinale
caporedattrice I primi passi di Churchill non furono affatto in discesa.
I 12 presidenti della

RUBRICHE
44 Repubblica. Fino a
oggi.
Solo contro Hitler
4 LA PAGINA DEI LETTORI
Churchill usò tutti gli strumenti a sua disposizione per convincere gli
inglesi a lottare. Perché “senza vittoria non c’è sopravvivenza”, diceva. 78 L’altra
ESPLORAZIONI
scoperta
6 NOVITÀ & SCOPERTE 50 dell’America
Il vichingo che, mille
9 C’ERAVAMO TANTO Ma quanti scivoloni! anni fa, arrivò in
Esternazioni razziste, i Dardanelli, scelte strategiche infelici... America.
AMATI
Anche i politici di razza sbagliano.
10 UNA GIORNATA DA...
52 86 Con
POLITICA ITALIANA
le mani in pasta
12 CHI L’HA INVENTATO? Come Tangentopoli
Nella sua rete seppellì la Prima
14 MICROSTORIA Churchill fece sempre molto affidamento sui servizi segreti. Repubblica.
Ancora prima della grande sfida al nazismo.
62 DOMANDE & RISPOSTE
64 CURIOSO PER CASO 56 92 Domenica
I GRANDI TEMI
di sangue
I talenti di Mr Churchill
COPERTINA: ALAMYW

66 GANGSTER STORY Derry, 30 gennaio


10 cose che non tutti sanno sul più famoso inquilino 1972: la strage degli
98 AGENDA di Downing Street. innocenti.

3
LA PAGINA DEI LETTORI
Inviateci opinioni, idee, proposte, critiche. Pubblicheremo le più interessanti oltre a una selezione dei commenti alla nostra pagina Facebook
(www.facebook.com/FocusStoria). Scrivete a Focus Storia, via Mondadori 1, 20054 Segrate o all’e-mail redazione@focusstoria.it

maggiore isola di Vulcano, nelle Isole


Ricostruzione del raid Eolie) fosse emerso dal mare circa 2.200
su Pearl Harbor con le anni or sono. Oggi sappiamo invece che la
unità Usa colpite. formazione di Vulcanello avvenne soltanto
intorno al 1000, traendo in inganno i
naturalisti del Grand Tour,
sino ai vulcanologi contemporanei.
Vulcanello si conferma dunque l’isola
emersa più giovane dell’intero arcipelago
delle Eolie e d’Italia. Sul sito
www.annalsofgeophysics.eu si trova
pubblicato lo studio in questione.
Marco Manni

M. PATERNOSTRO
Vaccinazioni di massa
A proposito dell’articolo “Pionieri
no vax”, pubblicato su Focus Storia
n° 183, vorrei segnalare un aspetto
importante della questione, che può
interessare anche gli altri lettori.
I segreti di Pearl Harbor prendere tutto alla lettera e non hanno Il motivo per cui oggi non vacciniamo i
Ho letto su Focus Storia n° 182 una veduta irragionevole della scienza. nostri figli contro il vaiolo è che i nostri
l’interessante articolo “Intrigo sul Non cercano di imporre il loro punto di nonni e i nostri genitori sono stati vaccinati
Pacifico”. Volevo ricordare che l’ordine vista con la violenza, ma conversano con in massa contro questa terribile malattia.
di attacco su Pearl Harbor venne dato le persone, ragionando e fornendo prove Si tratta di un morbo, che oltre a provocare
dal comandante Fuchida dicendo “To, convincenti come facevano i primi cristiani. gravi infezioni polmonari, lascia cicatrici
To, To” (abbreviazione di Totsugesikeyo: Marco Comencini così profonde da deturpare il viso, fino
che significa attacco); il successivo a sfigurarlo. La vaccinazione per i nuovi
messaggio “Tora, Tora, Tora” era il segnale Una nuova storia per nati è stata sospesa a partire dal 1981, ma
in codice che indicava che era riuscita Vulcanello, nelle Eolie a causa delle minacce di bioterrorismo,
la sorpresa: la contraerea non era in Segnalo ai lettori di Focus Storia un in Italia sono custodite ancora 5 milioni
allarme e non c’erano aerei in volo per nuovo lavoro scientifico che riscrive di dosi di vaccino antivaioloso, che
intercettarli, quindi i loro caccia di scorta la storia di Vulcanello (Eolie), sulla base attraverso le diluizioni possono arrivare a
anziché proteggere i bombardieri e di un riesame delle fonti storiche e di 25 milioni di dosi, sufficienti a proteggere
gli aerosiluranti potevano a loro volta recenti datazioni archeomagnetiche (2006 la popolazione. Tuttavia non verranno
attaccare bersagli a terra. e 2021). La vicenda è molto singolare impiegate in assenza di un pericolo
Enzo Terzuoli, Monteriggioni (Siena) in quanto si riteneva che quello che un imminente.
tempo fu un isolotto (oggi collegato alla Maria De Novo, Grosseto
Le controversie dei
fondamentalismi
Sono d’accordo con quanto scrivete
nell’editoriale di Focus Storia n° 182,
riguardo agli articoli sul fondamentalismo
religioso: “il rischio di sbagliare e/o
offendere qualcuno è in agguato”.
Quando si inserisce un gruppo religioso,
come quello dei Testimoni di Geova, in
un contesto di fondamentalismo, che
purtroppo dà spazio a interpretazioni
altrettanto estremiste, come avvenuto
in Russia, succede poi che le autorità
governative, con la scusa di una legge
emanata per impedire l’estremismo,
diventi essa stessa la causa di violente
MONDADORI PORTFOLIO

persecuzioni verso una congregazione


di cristiani che per sua natura è Vignetta sulla diffidenza
pacifica. I Testimoni di Geova non sono inglese verso il vaccino
fondamentalisti perché non fanno politica. contro il vaiolo (1802).
Non credono che nella Bibbia si debba

4
S
SPECIALE

G iovanna d’Arco è l’eroina


nazionale francese per
eccellenza. Lasciò la casa
VII di cavalcare alla testa di
un’armata e, incoraggiando
le truppe, liberò Orléans.
1920. Proprio alla “pulzella
d’Orléans” è dedicata una
puntata di Storia in Podcast:
oltre 300 podcast, basta
collegarsi a storiainpodcast.
focus.it nella sezione “Eventi
paterna per seguire il volere Fatta prigioniera dai Marina Montesano, docente e luoghi”.
di Dio, rivelatole da voci Borgognoni e ceduta agli di Storia medievale presso Gli episodi di Storia in
misteriose, secondo il quale inglesi, fu condannata per l’Università di Messina, ne Podcast – disponibili anche
avrebbe dovuto liberare eresia da un tribunale di traccia il profilo dettagliato. sulle principali piattaforme
la Francia dagli inglesi ecclesiastici e arsa viva. Online. Per ascoltare questa online di podcast – sono
(era in corso la Guerra dei Riabilitata nel 1456, fu serie all’interno della nostra a cura del giornalista
cent’anni). Ottenne da Carlo proclamata santa nel audioteca, che conta ormai Francesco De Leo.

sulla scalinata del


AKG_IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO

Campidoglio un ABBONATI A
istante dopo avergli
sparato, la Gibson
FOCUS STORIA
venne riconosciuta DIGITALE
affetta da paranoia
cronica con
allucinazioni. Però le
voci che all’origine
dell’attentato vi
fosse un complotto Vai su www.abbonamenti.it/
antifascista ripresero Storiadigitale e scopri tutte le
nel giugno del 1926 offerte: puoi abbonarti alla
quando, dopo mesi versione digitale a partire da 7,99
di mutismo assoluto, euro per tre numeri e leggere la
Il medico la Gibson confessò rivista direttamente sul tuo tablet
che inventò i
improvvisamente o smartphone.
manicomi (a
sinistra) libera al giudice istruttore
i malati dalle di aver premeditato
catene. l’uccisione di
Mussolini e di aver
agito con altri che Scarica gratis l’applicazione da
A proposito di follia le avevano fornito rivoltella e proiettili. AppStore o Google Play e porta
Vorrei precisare che l’attentatrice La Gibson fece i nomi dell’onorevole Focus Storia sempre con te! Potrai
di Mussolini, l’irlandese Violet Giovanni Antonio Colonna di Cesarò (1878- sfogliare le copie incluse nel tuo
Albina Gibson (1876-1956), di cui si parla 1940) – ministro delle Poste e Telegrafi abbonamento effettuando il login
nell’articolo “Messi da parte”, pubblicato dal 1922 al 1924, segretario del Partito con le tue credenziali oppure
su Focus Storia n° 180, era una squilibrata democratico sociale italiano, promotore acquistare un abbonamento o
mentale ben prima che il fascismo la con il democratico e segretario dell’Unione le copie singole direttamente
dichiarasse tale. I segni della follia la nazionale Giovanni Amendola (1892- dall’app, dove trovi anche gli
Gibson li aveva rivelati fin dal 1909, in 1926) della Secessione aventiniana – e speciali di Focus Storia: Collection,
seguito alla morte del fidanzato. Prima dell’anarchico parigino Giovanni Cristoforo Wars, D&R e Viaggi nel Tempo.
aveva aderito al socialismo, poi si era fatta Perrot. Infine la Gibson ritrattò tutto: il
cattolica e aveva cominciato a viaggiare Tribunale speciale per la difesa dello Stato,
da sola in Francia e in Italia spendendo il 6 maggio 1927, la riconobbe totalmente
la sua eredità in beneficenza spicciola. inferma di mente e quindi non punibile e ricostruita da Richard Oliver Collin nel
Nel febbraio 1925, ospite di un convento la rimandò a Londra. saggio La donna che sparò a Mussolini
di Roma, si era esplosa una rivoltellata al Da allora, e per quasi trent’anni, Violet (Rusconi, 1988) e nel 2020 il regista Barrie
petto dinanzi a un altarino improvvisato. Gibson visse chiusa nell’ospedale Dowdall ha presentato il film docu-fiction
Dopo aver rinunciato all’intenzione di psichiatrico di St. Andrew a Londra. Violet Gibson. The Irish woman who shot
sparare a papa Pio XI, si era risolta a Riposa, con i suoi segreti, nel cimitero Mussolini.
farlo contro Benito Mussolini. Arrestata di Northampton. La sua storia è stata Fabio Lambertucci, Santa Marinella (Roma)

5
S
NOVITÀESCOPERTE
A cura di Anita Rubini

Particolare della
tomba del tesoriere di ETÀ DEL BRONZO

FUOCO DAL CIELO


Ramses II a Saqqara.

Trovate le tracce dall’impatto di un asteroide


che avrebbe ispirato il racconto biblico di
Sodoma e Gomorra. Avvenne 3.600 anni fa.

ANTICO EGITTO

L’ultima dimora
dello scriba reale
E ra il tesoriere di Ramses II (1279-
1213 a.C.), un incarico di tutto rilievo
al culmine della potenza dell’antico
Egitto, verso la fine del II millennio a.C.
MONDADORI PORTFOLIO/DE AGOSTINI PICTURE LIBRARY

Si chiamava Ptah-M-Wia ed era scriba


reale, sovrintendente del bestiame e
responsabile delle offerte al tempio
di Ramses a Tebe. E ora la sua tomba
è tornata alla luce in una zona della
necropoli di Saqqara nella quale venivano
sepolti i grandi burocrati e gli alti
funzionari della XVIII e XIX Dinastia.
Sontuosa. La tomba non delude le
aspettative generate da un personaggio di
quel rango. All’ingresso sono incise scene
che raccontano la vita e le imprese del
proprietario della tomba, scene di funerali,

U
processioni. Nella sala successiva le pareti no strato di resti microscopici di Il calore sviluppatosi (2.000 °C) bruciò il
sono intonacate e dipinte con scene un impatto meteoritico (granuli legno e fuse armi, vasellame e mattoni di
sacrificali, che culminano con il dipinto di quarzo, sferule di ferro fuso e fango. Pochi secondi dopo l’onda d’urto,
parietale che raffigura la macellazione altre simili a diamanti) sarebbe la prova a 1.200 km/h, abbatté gli edifici e spazzò
di un vitello. La tomba, come quella dei che la distruzione di Sodoma e Gomorra è via gli 8.000 abitanti e i loro animali. Un
suoi pari, ha una struttura con un edificio una storia vera. Il sito di Tall-el-Hammam, minuto più tardi arrivò a Gerico, a una
che conteneva l’atrio-ingresso e aveva presso Gerico (Israele), conserva i resti ventina di km, e ne distrusse le mura.
diversi cortili interni, per terminare di una cittadina che 3.600 anni fa fu Furono forse sollevati i sali dei sedimenti
con un santuario degli dèi coronato distrutta da un bolide che attraversò intorno al mar Morto e ciò impedì a lungo
da un pyramidion, ovvero una cuspide l’atmosfera a 60.000 km/h ed esplose a l’agricoltura.
piramidale ricavata da un unico 4.000 m d’altezza con una potenza mille Evento biblico. Gli esperti ipotizzano
blocco di pietra. Aldo Bacci volte maggiore dell’atomica di Hiroshima. che la cittadina ritrovata potrebbe essere

FLASH AMERICA PRECOLOMBIANA FLASH MEDIOEVO FLASH ANTICA CINA

SITI NASCOSTI FOSSE CROCIATE L’ULTIMO GOCCIO


Scoperti in Messico 478 nuovi siti In Libano trovate due fosse comuni con i resti L’analisi di antichi vasi trovati nel sud
archeologici. Come? Grazie alla tecnologia di 25 soldati cristiani del XIII secolo, uccisi della Cina provano che 9.000 anni fa si
LIDAR che può “vedere” anche attraverso una durante le crociate. Alcuni potrebbero essere beveva la birra. Era birra di riso, usata
fitta vegetazione. stati sepolti dallo stesso Luigi IX di Francia. probabilmente per le cerimonie funebri.
6
S
OTTOCENTO

Dalla Cina allo Utah


I n una città fantasma degli Usa sono
emerse le tracce di una storia poco
conosciuta: quella degli operai cinesi
Sentirsi a casa. All’interno dell’abitazione
sono stati ritrovati svariati oggetti che
raccontano la vita quotidiana di questi
che parteciparono alla costruzione lavoratori e che testimoniano il legame
della linea ferroviaria transcontinentale con la loro terra d’origine, tra cui alcune
a metà Ottocento. Lo scavo, condotto tazze in porcellana e un’antica moneta,
dall’archeologo Chris Merritt in probabilmente del Seicento, conservata
collaborazione con i discendenti degli come portafortuna. Ma sono emersi anche
operai in questione, ha interessato l’antico resti alimentari come semi di melone
Sopra, il sito di Tall-el-Hammam in Israele. quartiere cinese di Terrace, città dello Utah e gusci di arachidi e di datteri cinesi.
Qui ci sarebbero le prove della distruzione di costruita in mezzo al deserto nel 1869 «Poter praticare la cucina tradizionale
Sodoma (sotto, in un quadro dell’800). e abbandonata nel 1904. Dalla sabbia è era un modo di connettersi al loro Paese
emersa una misera casetta larga appena tre d’origine, anche se vivevano in un’area
metri e lunga due, in cui vissero per 30 anni estremamente rurale e remota dello
almeno due operai cinesi, ma forse di più. Utah», spiega Merritt. Simone Zimbardi
BETTMANN ARCHIVE/GETTY IMAGES

I cinesi nel
“visti” dal gio West
rn
Guido Olimpio alista
su:

Montana, ’800:
cinesi al lavoro
per la ferrovia
transcontinentale.

ACCADDE OGGI...
27 GENNAIO 1945
Le truppe dell’Armata rossa aprono i cancelli del campo di concentramento di
Auschwitz, in Polonia, scoprendone gli orrori. Dal 2000 l’Onu ha scelto proprio il 27
proprio Sodoma e che nessuna guerra, gennaio per ricordare la Shoah (lo sterminio sistematico di milioni di ebrei, oltre che
terremoto o eruzione avrebbe potuto di rom, comunisti, omosessuali e Testimoni di Geova, da parte dei nazisti).
rasarla al suolo in quel modo. Il programma
Online Impact Calculator ha stabilito le 30 GENNAIO 1948
dimensioni dell’asteroide, simile a quello Muore a Nuova Delhi, ucciso da un fanatico indù, il “Mahatma” (“Grande anima”)
che distrusse 80 milioni di alberi in Siberia Gandhi. Attraverso la satyagraha, l’azione non violenta, il 15 agosto 1947 aveva
nel 1908. La testimonianza orale dell’evento liberato l’India dal secolare dominio inglese.
dovette circolare a lungo prima di essere
registrata nella Bibbia, dove Sodoma 10 FEBBRAIO 1947
(insieme a Gomorra) è distrutta da esplosioni Dopo la sconfitta dell’Italia nella Seconda guerra mondiale, l’Istria, il Quarnaro, Zara
provenienti dal cielo. • e parte del Friuli Venezia Giulia sono ceduti alla Jugoslavia (il Patto di Londra del
Giuliana Lomazzi 1915 li aveva promessi all’Italia). Il 10 febbraio è stato scelto dal Parlamento italiano
come “Giorno del ricordo” in memoria delle vittime delle foibe e degli esuli istriano-
dalmati, costretti ad abbandonare le loro case dopo questa cessione territoriale.

FLASH IMPERO ROMANO


17 FEBBRAIO 1600
Dopo un lungo processo in seguito al quale rifiuta di ritrattare le sue tesi, Giordano
ETTORE VS ACHILLE Bruno viene arso vivo in Campo de’ Fiori, a Roma. Bruno aveva sviluppato dalle idee
copernicane una nuova visione del cosmo. Talmente originale e moderna da essere
Scoperto in un campo nel Regno Unito un
mosaico che raffigura una scena dell’Iliade. giudicata eretica dalla Chiesa di Roma.
Doveva essere il pavimento di una ricca casa
romana del III-IV secolo d.C.
7
S
NOVITÀESCOPERTE Un ambiente
troppo umido ha
fatto estinguere i
mammut.
CREDIT DANIEL ESKRIDGE

PALEOLITICO

LA FINE DEI MAMMUT


Chi sterminò i mammut 12mila anni fa? Questa volta
non c’entra l’uomo, ma i cambiamenti climatici...

C
hi fece estinguere i mammut? Non gli uomini preistorici, dice Troppo umido. L’analisi del Dna degli antichi pachidermi e di 1.500
un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature. È noto come piante nell’Artide suggerisce che i ghiacci che si sciolsero 12.000 anni
i nostri antenati del Paleolitico cacciassero i mammut per fa formarono laghi, fiumi e paludi. L’ambiente diventò troppo umido
nutrirsi della loro carne, per riscaldarsi con le pellicce e per utilizzarne per la prateria, l’habitat che sfamava i mammut, incapaci di adattarsi
le ossa come utensili e armi. al rapido mutamento. Gli ultimi branchi si estinsero circa 4.000 anni
Una ricerca coordinata dall’Università di Cambridge Eske Willerslev e fa. Recentemente, ha destato scalpore il genetista americano George
Yucheng Wang ha però dimostrato che non furono gli esseri umani a Church, che vorrebbe riportare in vita il mammut lanoso. •
causare l’estinzione dei mammut lanosi. Marco Narducelli

VICINO ORIENTE
DAPHNA GAZITISRAEL ANTIQUITIES AUTHORITY

L’anello con ametista


trovato in Israele.
Anello anti-sbronza
N ell’antica città di Yavne, in Israele,
è stato portato alla luce un curioso
anello d’oro: il monile, impreziosito da
Dubbi. La datazione dell’anello,
appartenuto a un membro dell’élite
locale, è però controversa: monili
una pietra viola di ametista, secondo le simili erano tipici dell’epoca romana
credenze locali sarebbe stato in grado di e quello ritrovato potrebbe risalire al
ridurre gli effetti indesiderati dell’abuso di III secolo ed essere stato trasmesso di
vino. È stato scoperto proprio all’interno di generazione in generazione. Gli abitanti
uno dei magazzini di un’azienda vinicola dell’antica Giudea romana attribuivano
databile attorno al VII secolo, la più grande molte virtù all’ametista – una delle
di epoca bizantina mai scoperta. Secondo dodici pietre incastonate nella corazza
gli archeologi Jon Seligman, Elie Haddad cerimoniale del sommo sacerdote del Golani, sarebbe stata quella di prevenire
e Liat Nadav-Ziv, al lavoro sul sito, vi si Tempio di Gerusalemme, come indicato i postumi della sbornia. E forse non è
producevano fino a due milioni di litri di nella Bibbia. La più curiosa, come ha un caso che l’anello sia stato rinvenuto
vino all’anno. sottolineato l’esperto di gioielli Amir proprio in quel luogo. Simone Zimbardi

8
S
C’ERAVAMO TANTO AMATI

ZOE DI BISANZIO
QUANDO CAMBIAVA IL
MARITO CAMBIAVA IL MOSAICO
Perseverante
Il Mosaico di Zoe nella
galleria sud di Santa Sofia a
Istanbul: mostra, ai lati del
Cristo, l’imperatrice e il terzo
marito, Costantino IX.
PRINT COLLECTOR/GETTY IMAGES

O
ggi sarebbe una fanatica di Zoe fu obbligata dal padre a sposare nel ...senza tre. Ma anche con Michele i
Photoshop. All’epoca, invece, 1028 Romano Argiro (968-1034), un alto rapporti andarono deteriorandosi, e dopo
l’imperatrice Zoe (978-1050), figlia di funzionario che salì al trono come Romano una serie di intrighi Zoe si ritrovò persino
Costantino VIII di Bisanzio (960-1028), per III e commissionò il mosaico di cui parliamo, allontanata dal palazzo imperiale.
rimediare alle sue sventure matrimoniali raffigurante lui e Zoe al fianco del Cristo Tuttavia, nel 1041 Michele morì e l’anno
dovette scomodare artisti e operai per assiso. seguente l’imperatrice riprese le redini
un triplo intervento correttivo su uno dei Non c’è due... I rapporti tra i coniugi dell’impero optando anche per un terzo
mosaici più noti al mondo, sulle pareti di degenerarono però rapidamente, fino a matrimonio, celebrato nel 1042, con un
Hagia Sophia (ovvero Santa Sofia), edificio che l’imperatrice fece assassinare Romano senatore di nome Costantino IX Monomaco
simbolo della capitale turca Istanbul, prima dal proprio giovane amante, Michele il (1000 ca.-1055). Manco a dirlo, Zoe fece
basilica cristiana, poi moschea, museo e oggi Paflagonio (1010- 1041). Questi divenne rimettere mano al mosaico e il volto di
di nuovo luogo di culto islamico. suo secondo marito, con il nome Costantino (ancora oggi visibile) fece la
Marito imposto. Già promessa a Ottone III di Michele IV, e il suo volto sostituì sua comparsa nella tormentata e ritoccata
di Sassonia (980-1002), poiché questi morì quello del defunto nelle tessere opera.
prima del matrimonio di febbre malarica, del mosaico. Matteo Liberti
9
S
UNA GIORNATA DA...
A cura di Maria Leonarda Leone. Illustrazione di Claudio Prati

CHIRURGO ARABO
CORDOVA (AL-ANDALUS) 1008

M
i mancano le case bianche sparse toglilo, estrai l’aglio con le mani pulite e, con il gancio e asporto una cisti al cuoio
intorno agli ampi cortili, i balconi dopo due giorni, applica del cotone imbevuto capelluto. Si è fatto tardi, sono stanco e
soleggiati e pieni di fiori della mia di burro. Quando la piaga comincerà a affamato, ma non posso abbandonare un
città natale, Madinat al-Zahrā. Sì, esatto: sono suppurare, medicala con unguento fino alla ultimo ragazzino, vestito di stracci: ha delle
nato nella stessa città del “re dei chirurghi”, cicatrizzazione”. sanguisughe attaccate alla gola. “Che sciocco
Albucasi. Forse è per questo che ho scelto di Senza tregua. Al nostro rientro, vedo che sei: come hai fatto a ridurti così?”, lo apostrofa
studiare le scienze e, dopo aver divorato tutti l’anticamera si è riempita: addio pranzo. Giûzgiânî. Lo guardo torvo, poi mi rivolgo
i manuali di medicina su cui sono riuscito a Visito, scrivo ricette, rimetto a posto una al giovane: “Ascoltami bene: procurati una
mettere le mani e aver fatto pratica con uno spalla lussata, estraggo dei polipi nasali pentola piena di carboni ardenti e buttaci
dei suoi allievi, adesso lavoro come medico
chirurgo a Cordova. Ma ancora non mi sono
abituato all’eterno baccano di questa città e
del suo milione di abitanti.
Mi affaccio sulla strada: l’eco del richiamo
alla preghiera del mattino del muezzin si è
appena spenta, ma ci sono già due pazienti
che aspettano fuori. Faccio segno al mio
servitore di aprire il pesante portone di
legno. Ogni giorno mi occupo di decine
di malati, curo chiunque mi chieda aiuto,
anche se non può pagarmi o se non prega
il mio stesso dio. Come il vecchio ebreo che
sta entrando. “La solita tristezza, Shaprut?”.
“Sì, dottore!”. “Mmm... un eccesso di bile nera:
hai seguito la dieta che ti ho dato? Giûzgiânî,
il mio assistente, ti preparerà un purgante:
prendilo per 3 giorni. Come dice il Profeta, fate
uso dei trattamenti medici, poiché Dio non ha
creato infermità alcuna senza creare anche
un rimedio a essa. A eccezione della vecchiaia,
ovviamente...”. Sorride controvoglia, mi paga
l’onorario e se ne va.
Il prossimo! Entra Fatima, una giovane
sposa: ha più o meno la mia età. Spero
che Allah mi perdoni: se ho scelto di non
sposarmi è perché non voglio togliere
tempo allo studio e alla pratica della mia
professione. “La prego dottore, mi segua a
casa: da ieri mio marito ha un mal di testa
fortissimo. Non riesce neppure a parlare o a
reggersi in piedi”, mi dice la donna.
Acconsento ed esco con lei, accompagnato
da Giûzgiânî. Mezz’ora dopo, siamo nella
loro misera casupola: visito il paziente, che
è sdraiato sull’unico giaciglio, e decido
di operarlo. “Passami il bisturi e osserva
attentamente”, dico al mio assistente.
Prendo un aglio, lo pelo e lo taglio alle due
estremità: faccio un taglio sulla tempia
dell’uomo con un largo bisturi e preparo
sotto la pelle una cavità abbastanza larga
da introdurre l’aglio, fino a nasconderlo
completamente. Vi applico una compressa
di garza e fascio la testa. Mi rivolgo a
Fatima: “Lascia il bendaggio per 15 ore, poi
10
S
LA SCIENZA MEDICA DEL MEDIOEVO ISLAMICO
■ Nel califfato di al-Andalus opere greche, persiane e sanscrite, ■ La base teorica della medicina umani fondamentali: sangue,
(nome che i musulmani diedero sulle indicazioni di tipo “sanitario” araba (come quella greca e flegma, bile gialla e bile nera.
alla parte della Penisola Iberica in date ai credenti da Maometto e su romana) era la teoria umorale,
loro possesso), tra VIII e X secolo le quanto rimaneva nelle biblioteche attribuita a Ippocrate (V-IV secolo ■ Albucasi (936-1013) visse a
conoscenze mediche si basavano dei monasteri cristiani dell’antica a.C.): salute o malattia dipendono Cordova ed è considerato il padre
sulle traduzioni delle antiche scienza medica. dall’equilibrio dei quattro fluidi fondatore della chirurgia.

sopra queste erbe. Fai un foro sul coperchio, Mi ritiro in biblioteca: devo buttar giù un
inseriscici l’estremità di un tubo e l’altra mettila paio di appunti, mi aspettano a casa del visir Decido di operarlo.
in bocca, tenendo le labbra chiuse finché i
vapori non hanno raggiunto la gola. Allora la
tra poco, per un incontro fra dotti. “Dottore!
Un parto difficile!”. Avvolgo in un panno i
Faccio un taglio
sanguisuga cadrà”. Mi fa cenno di sì con la miei strumenti e mi precipito dalla nuova sulla tempia dell’uomo
testa e corre a mettere in pratica il consiglio.
“‘Abbiate nei riguardi dei pazienti dolcezza e
paziente. Un giorno, se Dio vorrà, riuscirò a
diventare medico di corte, a passare il mio
con un largo bisturi
perseveranza’: penso tu debba rileggere i testi tempo nella grande biblioteca reale e...
di Albucasi”, rimprovero il mio discepolo. a mangiare qualcosa ogni tanto.

11
S
CHI L’HA INVENTATA?
A cura di Matteo Liberti. Illustrazioni di Giampietro Costa

LA PORCELLANA
Tra i primati cinesi c’è la porcellana:
un’invenzione che, nel Settecento,
“rinacque” anche in Europa.

P
iatti, vasi, brocche, statuine, bambole, servizi da tè o da caffè
e persino protesi dentali. Le forme e gli usi della porcellana,
un tipo di ceramica resistente agli sbalzi termici e inalterabile
nel tempo, sono innumerevoli. Eppure la sua storia, per quel che
riguarda la produzione europea e le tecniche moderne, è abbastanza
recente. Nello specifico, fu tra il 1708 e il 1709 che, nella città tedesca
di Meissen, l’alchimista Johann Friedrich Böttger, supportato
all’inizio dal chimico Ehrenfried Walther von Tschirnhaus, mise a
punto una rivoluzionaria formula per realizzare porcellane brillanti
La porcellana è l’evoluzione “nobile” della ceramica, realizzata con
e pregiate. La loro produzione si fece quindi intensa dal 1710,
argilla e sabbia fin dall’alba dei tempi, nonché specialità dei Greci.
anno di nascita della prima manifattura del Vecchio Continente.
Una moltitudine di preziosissimi oggetti di porcellana invase così
l’Europa, stimolando pian piano, dalla Francia all’Italia e dalla Gran
Bretagna alla Russia, la creazione di nuovi centri produttivi.
La porcellana, ottenuta cuocendo un mix di sostanze minerali –
caolino, quarzo e feldspati – a temperature attorno ai 1.300 °C (e
smaltando poi il tutto), non
costituiva una novità assoluta
nel panorama europeo,
essendo importata dalla Cina
già da secoli. A farla conoscere,
secondo la tradizione, fu il
viaggiatore veneziano Marco
Polo, che ne parla nel suo libro
Il Milione, del 1298. È infatti
Johann in terra cinese che affondano
le origini di questo materiale,
Friedrich considerato un’evoluzione
Nella Cina del X secolo fu la dinastia Song (a sinistra) a dare slancio alla
Böttger “nobile” della ceramica, nota fin
produzione di ceramica, seguita nel XIV-XVII secolo dai Ming (a destra).
dall’alba dei tempi – si pensi ai

C himico tedesco, fu
tra i primi in Europa a
sperimentare la produzione
vasi del mondo greco – e fatta
con argilla e sabbia.
Vero made in China. La genesi
di porcellana a pasta dura su della porcellana iniziò nella
larga scala e nel 1710 fondò Cina antica, ma fu soltanto
la fabbrica di Meissen. nel corso del X secolo, dopo
Alchimista. Al servizio del numerose sperimentazioni,
principe elettore di Sassonia che apparvero le prime
(e re di Polonia), Böttger porcellane definibili tali, simili
ebbe l’incarico di scoprire nell’aspetto a quelle odierne.
la formula della porcellana, Per realizzarne in gran numero
all’epoca importata dalla sorsero apposite manifatture
Cina. Realizzò il “gres rosso”, imperiali, e a dare notevole
un impasto di terracotta e slancio alla loro produzione
argilla, e nel 1709 completò fu la dinastia Song (al potere
l’invenzione con una dal 960 al 1279), sulla cui scia
vernice brillante che dava si mosse poi la dinastia Ming
lucentezza agli oggetti. (1368-1644). Le maestranze di Tra ’500 e ’600 videro la luce i primi prototipi di porcellana europea,
epoca Ming si specializzarono prodotta soprattutto in Italia, a partire dalla Firenze dei Medici.
nella realizzazione di oggetti in porcellana smaltata con disegni blu
su fondo bianco, secondo uno stile apprezzato ancora oggi.
Ogni dinastia diede una propria “impronta” in termini di colori e
immagini, e nel contempo le porcellane orientali (incluse quelle
prodotte in Corea e Giappone) spopolarono in Europa, importate
dalle grandi compagnie commerciali. A fare incetta di costosi oggetti
di porcellana, detta anche “oro bianco”, erano nobili, sovrani e
benestanti vari.
Impulsi europei. Per buona parte dell’età moderna, nessuno riuscì
a impiantare nel Vecchio Continente fabbriche di porcellana: la
ricetta elaborata dalle maestranze cinesi rimaneva infatti misteriosa.
Molti alchimisti si diedero da fare per creare impasti di minerali che
dessero in cottura risultati analoghi a quelli delle porcellane orientali.
Così, tra il Cinquecento e il Seicento, videro la luce i primi prototipi
di porcellana europea, prodotta in laboratori dislocati soprattutto in
Italia, a partire dalla Firenze dei Medici.
La svolta decisiva giunse quindi grazie a Johann Friedrich Böttger
che, sulla scorta delle ricerche di Ehrenfried Walther von Tschirnhaus,
Nel ’700 il chimico Böttger mise a punto una formula per realizzare una
mise a punto una formula per realizzare una porcellana con nulla da
porcellana che non aveva nulla da invidiare a quella cinese.
invidiare a quella cinese. Su sua iniziativa, col sostegno di Federico
Augusto I di Sassonia, che era anche re di Polonia, nacque nel
1710 la prima industria europea della porcellana: la “Manifattura di
porcellane regia polacca ed elettorale sassone”, presso il castello di
Albrechtsburg a Meissen, a pochi chilometri da Dresda e vicino a un
giacimento di caolino. Qui giunsero vari artigiani e artisti pronti a dar
vita a meravigliosi oggetti dotati di innovativi decori a rilievo, nonché
a statue di animali a grandezza naturale. In poco tempo, le porcellane
di Meissen trovarono quindi nugoli di estimatori, e dal 1720 vennero
addirittura protette da un apposito marchio (due spade incrociate).
Le conoscenze sulla porcellana si diffusero poi anche in altri Stati
europei, dove sorsero nuove manifatture ad hoc.
Fra tradizione e innovazione. Le prime porcellane made in
Europe risentirono dell’influsso artistico orientale, ma gli stili
assunsero presto altre peculiarità, per esempio con l’introduzione di
decorazioni barocche e neoclassiche. In parallelo furono introdotte
anche novità “tecniche”. Su tutte, la bone china, porcellana messa
a punto in Inghilterra il cui impasto prevedeva, come ingrediente
Nel 1710 nacque la prima manifattura europea, a Meissen (Germania), le aggiuntivo, polvere di ossa animali. Ciò consentiva di realizzare
cui ceramiche erano distinte dal marchio delle due spade incrociate. manufatti più resistenti e sottili. La cosa piacque a molti e così la
“porcellana d’ossa” divenne una peculiarità della produzione inglese
(con un vero boom nell’Ottocento).
Anche l’Italia aveva iniziato a dare il suo prezioso contribuito
all’industria della porcellana, il cui nome si fa derivare dall’italiano
“porcella” (una grande conchiglia orientale). Nel nostro Paese sorsero
manifatture storiche. Come la Ginori, fondata nel 1737 a Doccia
(Sesto Fiorentino), nota per le continue sperimentazioni artistiche e
che nel 1896 si fuse con la Richard, diventando Richard-Ginori. O la
Real fabbrica di porcellana di Capodimonte, istituita nel 1743 dal re
di Napoli Carlo di Borbone.
Da ricordare poi le produzioni francesi di Limoges e quelle danesi,
concentrate a Copenaghen, mentre in Germania si impose dal
1879 l’azienda Rosenthal, con sede a Selb, che nel secolo seguente
si distinguerà per una serie di porcellane artistiche e di design,
decorate da nomi del calibro di Andy Warhol e Salvador Dalí.
La porcellana ha continuato a mietere successi fino ai nostri giorni,
trovando anche nuove applicazioni, per esempio come isolante
Nel ’700 in Italia sorsero manifatture storiche come la Ginori (a sinistra) elettrico e in odontoiatria, tanto da non essere ormai più considerata
e la Real fabbrica di porcellana di Capodimonte (a destra). soltanto un prodotto di lusso.
13
MICROSTORIA
A cura di Marta Erba, Paola Panigas e Daniele Venturoli

LA VIGNETTA
IL MITO

E
Aura
ra una ninfa (sotto, una statua nel OMAGGIO AL RE DEL
DELLE CARICATURE
Tempio di Asclepio, a Epidauro,
in Grecia) che viveva nei boschi.
Orgogliosa della propria verginità,
si dedicava al combattimento con

Q
cinghiali e leoni mentre rifuggiva uesta litografia, pubblicata il 15
i legami amorosi, al punto che settembre del 1877 sulle pagine
trasformò in cervo un giovane che della rivista Vanity Fair, nella
aveva solo osato guardarla. Il suo rubrica “Man of the Day” (“Uomo del
mito è legato a un commento poco giorno”), rappresenta la caricatura di
lusinghiero che Aura fece sul corpo Paul Gustave Doré (1832-1883). Il mostro
di Artemide. La dea si vendicò con sacro dell’illustrazione francese, che era
ferocia: fece in modo che Aura autodidatta, si affermò inizialmente come
suscitasse le attenzioni di Dioniso, il caricaturista, pubblicando a soli 15 anni
quale la fece ubriacare e la violentò. disegni satirici per il giornale La caricature.
Al risveglio Aura, pervasa dalla Qui viene raffigurato, con la mano destra
rabbia, prese a travolgere e uccidere infilata nella giacca e il braccio sinistro
chiunque le si parasse davanti. lungo il corpo. L’opera è di Spy, pseudonimo
Cercò persino di provocare la morte di sir Leslie Matthew Ward: pittore, litografo
dei due gemelli che partorì dopo e caricaturista, lavorò per l’edizione inglese
lo stupro. Artemide, impressionata di Vanity Fair per oltre quarant’anni,
da tale violenza, ne salvò uno producendo 1.325 disegni satirici.
portandolo al padre. Massimo rispetto. “Arte sensazionale”,
Metamorfosi. Per l’estremo così s’intitola questa vignetta, volutamente
dolore e il senso di rispettosa dei tratti del viso dell’artista,

AKG_IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO
umiliazione che non vengono esasperati, ma
provati, Aura tentò mantengono la naturalezza della
di suicidarsi fisionomia per renderlo riconoscibile.
gettandosi nel L’opera è accompagnata da un breve
fiume. Intervenne articolo che ricorda come Doré si fosse
allora Zeus formato proprio come caricaturista. Oltre
trasformandola a ricordare la sua collaborazione per la
in un torrente. rivista Journal pour Rire e le illustrazioni per
Storia pittoresca, drammatica e umoristica
della Santa Russia (1854), vengono citati i
titoli dei classici illustrati da Doré, come Les
contes drolatiques di Honoré de Balzac, che
lo consolidò come artista internazionale,
la Divina Commedia, il Don Chisciotte,
Gargantua e Pantagruele e la Bibbia.

PAROLE DIMENTICATE

21 kg
IL NUMERO

T A C C A R E
Il consumo medio annuo
Dal germanico taikka (“segno”) era la tacca pro capite in Italia di carne
nel 1960; oggi abbiamo
che dovevano fare i mercanti fiorentini sulle raggiunto quota
stoffe che arrivavano dall’estero. Indicava il 79 kg.

costo originario e le spese di trasporto e dazio.


14
S
CHI L’HA DETTO?
10 TO P T E N

Fuori i barbari

L a frase è attribuita a
Giulio II (a sinistra,
ritratto da Raffaello), ovvero
Giuliano della Rovere, papa
tra il 1503 e il 1513. Sarebbe
stata pronunciata durante
l’assedio di Mirandola (1510-
11), in cui le forze della Lega
Santa guidata da Giulio II
si opposero alla Signoria
della Mirandola, alleata dei
francesi.
Papa in armi. Ambizioso e
LE GUERRIERE PIÙ FAMOSE
politicamente spregiudicato
(soprannominato “papa 1 ZENOBIA (240-274 A.C.) Regina di
Palmira (Siria), aggiunse molti
territori al proprio regno, finché
6 GIOVANNA D’ARCO (1412-1431)
Cavalcava alla testa dell’esercito
francese (sopra). La sua presenza
terribile”), Giulio II si
l’imperatore Aureliano la sconfisse in spronò i soldati e guidò le truppe alla
impegnò nel rinsaldare battaglia e la portò in catene a Roma, vittoria anche se sembra non abbia mai
la potenza dello Stato dove morì. partecipato alla battaglia.
Giulio II
2 7
della Chiesa scacciando gli
SORELLE TRUNG (14-43 CA.) CATERINA SFORZA (1463-1509) Era
“stranieri” e valorizzando Governarono il Vietnam dopo la contessa di Forlì, città che difese
gli artisti italiani (come rivolta contro la prima dominazione strenuamente, piegandosi solo alla
Michelangelo, Bramante e cinese. Oggi sono considerate eroine furia di Cesare Borgia. L’ultimo dei
Raffaello). nazionali. Truʼng Trắc è stata anche la suoi figli divenne il famoso capitano di
prima regina nella storia del Vietnam. ventura Giovanni dalle Bande Nere.

3 BUDICCA (20-60 CIRCA) Regina degli


Iceni (Inghilterra Orientale) guidò
la rivolta armata contro gli invasori
8 K. S. HASSELAER (1526-1588)
Olandese, partecipò alla difesa
di Haarlem contro gli spagnoli
Romani. Lo storico Tacito la descrive ricostruendo le mura della città
come “altissima e terrificante, dallo distrutte. Difese la città gettando sui
sguardo acuto e dalla voce severa”. nemici “corone di catrame” ardente.

4 ETHELFLEDA (870-918 CA.) Sovrana


del regno di Mercia (Inghilterra).
Fece costruire fortificazioni a Stafford e
9 HANNAH SNELL (1723-1792) Si
imbarcò, travestita da uomo, per
cercare il marito, Quando scoprì che
Warwick, per difenderle dai Vichinghi. era stato giustiziato, combatté come
Alla guida del suo esercito riconquistò un valente soldato nella Battaglia di
dai danesi Derby e Leicester. Devicottail in India, dove venne ferita.
L’OGGETTO MISTERIOSO

A cosa serviva questo 5 CIA ORDELAFFI (1317-1381) Aiutò


il figlio Ludovico a vincere la
Battaglia di Dovadola. Nel 1357 difese
10 AGOSTINA D’ARAGONA
(1786-1857) Dipinta da
Goya, divenne un’eroina per essersi
strumento interamente Cesena contro i forlivesi. Per il valore in opposta all’invasione napoleonica, in

in legno dotato battaglia, il suo profilo compare nello


stendardo di Palazzuolo sul Senio.
particolare armando i cannoni per la
difesa della città di Saragozza.
di un manico
e di numerose scanalature? VOCABOLARIO
SASSOFONO
Antoine-Joseph Sax (1814-
1894), detto Adolphe, membro
È stata Ada Robecchini di Frosinone di una famiglia di costruttori di
a indovinare l’oggetto misterioso strumenti musicali, presentò a
del numero scorso. Si trattava di Parigi nel 1846 il suo sassofono,
uno strumento usato nelle concerie
per lisciare l’interno delle pelli e
evoluzione del clarinetto basso.
pareggiarne lo spessore. Lo strumento fu apprezzato da
diversi compositori e nel 1857 si
istituì una cattedra di sassofono
al Conservatorio di Parigi: Sax
Aspettiamo le vostre risposte, indicando anche la località, a: Focus Storia, via ne fu il primo titolare.
Arnoldo Mondadori, 1 – 20090 Segrate (Mi) oppure a redazione@focusstoria.it

15
S
ANTICHITÀ

Tutte le
STRADE
portano a Roma
16
S
I Romani tennero
O
mnes viae Romam ducunt: “Tutte
insieme le loro le strade portano a Roma”. Il detto,
universalmente noto, racconta di
conquiste con come un tempo dall’Urbe si diramasse
un sistema viario in grado di raggiungere ogni
una capillare rete località conosciuta, favorendo l’espansione del

stradale. A partire
dominio militare romano nonché gli scambi
commerciali e culturali con altre popolazioni. Ad

da tre grandi
anticipare questa evoluzione furono in particolare
tre strade consolari, nate in epoca repubblicana:

arterie: la via
l’Appia, nota anche come regina viarum,
la Flaminia, via militaris per eccellenza, e

Appia, la Flaminia
l’Emilia, che definì il modello di limes, o confine
presidiato, decisivo in epoca imperiale.

e l’Emilia. INGEGNERI PROVETTI. «Nel complesso,


gli studiosi identificano nelle vie romane
di Matteo Liberti caratteristiche costanti tra cui tracciati
tendenzialmente rettilinei e una grande resistenza
a usura e intemperie», racconta lo storico
Giovanni Brizzi, autore del saggio Andare per le
vie militari romane (il Mulino). «La progettazione
era in genere affidata a un architectus, termine
che designava sia la figura del nostro architetto
sia quella dell’ingegnere, mentre della costruzione
manuale si occupavano i soldati, in grado di
convertirsi in infaticabili operai specializzati». Gli
utensili di lavorazione, oltre a mazze, picconi,
scalpelli e seghe, includevano raffinati strumenti
(come la “groma”) basati sull’uso di aste e fili a
piombo, utili per misurare le superfici, tracciare
assi ortogonali e calcolare le pendenze.
Per delimitare una strada si tracciavano due
solchi laterali, distanti poco meno di cinque
metri, si rimuoveva lo strato superficiale del
terreno e se ne livellava il fondo per accrescerne
stabilità e resistenza. Si sovrapponevano
quindi quattro strati: lo statumen, composto
essenzialmente da argilla e sassi; il rudus, a
base di calce, pietrisco e cocciame; il nucleus,
consistente in malta e ghiaia; infine il summum
dorsum, realizzato con grandi lastre levigate e
lievemente bombato per indirizzare l’acqua verso
i fossati laterali di scolo. Ciò valeva soprattutto
per le grandi viae publicae, poi note come “strade
consolari”. I tracciati prevedevano tra l’altro
gallerie, ponti, tratti panoramici e, in ambito
urbano, marciapiedi; molto presto apparvero
anche le “pietre miliari”, antenate dei segnali
stradali su cui erano incise le distanze dal
MONDADORI PORTFOLIO/DE AGOSTINI PICTURE LIBRARY

Autostrada punto di partenza o da quello di arrivo. Inoltre i


per legioni percorsi maggiori si arricchirono di “stazioni di
Un tratto della via
Appia, costruita dal servizio” per il cambio dei cavalli, il ristoro, il
312 a.C. per volere pernottamento e lo smistamento postale. E se in
del censore Appio principio le vie romane connettevano l’Urbe ai
Claudio Cieco. Fu il centri limitrofi, con fini prettamente commerciali,
perno della politica già dal IV secolo a.C. iniziarono a prolungare
espansionistica notevolmente le proprie lunghezze. A partire
romana nel
dalla regina viarum, l’Appia, il cui nome si deve
Meridione.

17
S
BRIDGEMAN IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO

Ai lati della strada, i ricchi facevano a gara


per erigere templi e grandiosi monumenti
funebri. Era un modo per autocelebrarsi
al censore Appio Claudio Cieco, che nel 312 a.C. in seguito prolungata fino a raggiungere Brindisi, Percorsi di guerra
ne avviò i lavori sul solco di un vecchio tracciato porto d’imbarco verso il Levante, trovando In alto a sinistra,
che collegava Roma e i vicini Colli Albani. addirittura una continuazione oltremare nella via legionari sfilano su una
Egnatia», spiega Brizzi. Nella parte più prossima via pavimentata: erano
REGINA INCONTRASTATA. Nata per all’Urbe, essa non tardò ad arricchirsi di fastose proprio loro a costruire
coadiuvare la penetrazione romana nel Sud della residenze nonché di sepolcri e mausolei di le strade. In alto a destra,
la battaglia del lago
Penisola e contrastare popolazioni come quella personaggi illustri, da quello degli Scipioni (III
Trasimeno (217 a.C.) tra
dei Sanniti, l’Appia divenne presto preziosa secolo a.C.) a quello di Cecilia Metella (I secolo Cartaginesi e Romani:
anche per i commerci e gli scambi culturali con d.C.). E a proposito di defunti, l’Appia fu anche questi ultimi vi erano
i centri della Magna Grecia. «La via si collegava teatro di macabri eventi come la crocifissione dei giunti percorrendo la
inizialmente alla città campana di Capua, ma fu circa 6.000 schiavi che nel 71 a.C., sotto la guida nuova via Flaminia.
18
S
BRIDGEMAN IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO
e Oplontis», conferma lo storico. Delle varie
strutture sorte lungo la strada rimangono tuttora
preziose vestigia, anche nella parte che, passando
da Benevento, si snoda in Puglia. L’area più
importante di questo “museo diffuso” a cielo
aperto rimane tuttavia quella più vicina a Roma,
dov’è oggi il vastissimo Parco regionale dell’Appia
Antica.

INCROCI DI FORZE. Sulla scia dei fasti


dell’Appia, fu costruita in direzione opposta la
via Flaminia. «Nata con il fine di spalancare la
Gallia Cisalpina ai coloni rurali provenienti da
Sud, permettendo loro di dilagare oltre Rimini,
essa merita forse più di ogni altra strada della
penisola il titolo di via militaris, essendo stata
percorsa da ogni armata che muovesse da Roma
verso Nord e viceversa», sottolinea Brizzi. Nel
dettaglio, a decretarne la costruzione fu nel 220
a.C. il censore Gaio Flaminio Nepote (fissandone
l’arrivo a Fano, poi spostato a Pesaro e infine a
Rimini), per poter meglio spingersi nell’odierna
Pianura Padana e sopraffare le tribù dei Galli
cisalpini. «Accadde però che questi chiesero
aiuto alle forze cartaginesi di stanza in Spagna,
di recente passate sotto il comando di Annibale
MONDADORI PORTFOLIO/DE AGOSTINI PICTURE LIBRARY
Barca, determinando l’arrivo in Italia del giovane
condottiero punico e la sua irresistibile avanzata
verso Sud», annota l’esperto.
Uno dei primi grandi scontri tra le forze di
Roma e quelle di Annibale fu la battaglia del lago
Trasimeno, dove nel 217 a.C. l’esercito romano,
giunto sul posto percorrendo la nuova via, venne
peraltro battuto da quello cartaginese. Di secolo
in secolo la Flaminia fu teatro di molte altre
battaglie, la più celebre delle quali è senza dubbio
quella di Ponte Milvio, combattuta nel 312 d.C. in
località Saxa Rubra tra l’imperatore Costantino I
(vincitore) e il suo “competitor” Massenzio.

STRADA DI CONFINE. Prima ancora che


Roma costruisse il suo impero, dalla Flaminia
si era dipanata una propaggine decisiva per
l’espansione militare dell’Urbe: la via Emilia,
voluta nel 187 a.C. dal console Marco Emilio
Lepido e pensata per collegare Rimini e Piacenza.
Tramite quest’arteria, ancora oggi centrale
nei traffici dell’Emilia Romagna (regione che
a lei deve il proprio nome), Roma consolidò
gradualmente la propria presenza nella Gallia
Cisalpina, fondandovi decine di centri. «Di solito
Occhio alle frane del carismatico gladiatore Spartaco, si ribellarono una via sorgeva per servire una o più città, ma
Sopra, in una a Roma. Dal II secolo d.C. vi sorsero infine grandi con l’Aemilia accadde il contrario: la maggior
ricostruzione la sezione catacombe cristiane: su tutte, quelle di San parte delle città che vi afferiscono, poste a
di una strada con Callisto. distanza ravvicinata l’una dall’altra, nacquero in
sottofondazione in Appeal funerario a parte, la regina viarum, funzione della strada stessa, come punti di sosta»,
legno che si usava in divenuta presto un modello per le altre vie, precisa Giovanni Brizzi.
presenza di terreni
assunse anche un carattere “vacanziero”. «L’Appia Tra le decine di città fondate o rivalutate dai
cedevoli e paludosi. Per
evitare l’impaludamento divenne il tramite verso il periodico buen retiro Romani si contano centri importanti come
tratti della carreggiata dei grandi di Roma in lussuose ville nelle loro Bologna, Cesena, Imola, Modena, Parma,
potevano anche essere mete estive predilette, da Sperlonga e Gaeta Piacenza e Reggio Emilia. Lo sviluppo di
sopraelevati. fino alle località del golfo di Napoli, come Baia questi insediamenti contribuì, tra l’altro, alla
19
S
BRIDGEMAN IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO

Nel momento di massima espansione dell’impero,


la rete stradale romana si estendeva per 80mila km
definizione del concetto di limes. «In epoca APRIPISTA. Sulla scorta delle tre grandi
imperiale, il limes, nell’accezione di frontiera vie che consentirono all’Urbe di dominare la
presidiata, si comporrà infatti essenzialmente di Penisola, prese vita nel tempo una ragnatela
una strada – o di una rete di strade – vigilata da di arterie stradali i cui segni sono ancora ben
truppe, secondo uno schema realizzato per la visibili in Europa, Medio Oriente e Nord Africa.
prima volta proprio nella via Emilia e riproposto Tanto che molte strade moderne ne seguono i
poi lungo gli sterminati confini dell’impero, dalla tracciati o ne portano il nome. La rete stradale,
Britannia all’Eufrate», ribadisce in proposito lo sia da un punto di vista tecnico sia da quello
storico. dei “servizi” ai viaggiatori, è una delle maggiori
Ad accrescere il valore strategico della via eredità dei Romani. A prenderne atto furono già Lavori in corso
Emilia contribuì nel 148 a.C. la costruzione della i Greci, con il geografo e storico Strabone: nella In alto, la realizzazione
via Postumia, che univa Aquileia e Genova. Le sua Geografia (14-23 d.C.) annotò che “in tre cose di una strada romana in
un’illustrazione moderna.
due strade consolari s’intersecavano a Piacenza, principalmente posero cura i Romani, che dai
Al centro della scena c’è
e così l’Aemilia, partendo dalle coste Adriatiche, Greci furono trascurate”. Al secondo e al terzo l’agrimensore con la sua
trovò una diramazione fino al Mar Tirreno, posto collocò il “costruire acquedotti” e il “disporre groma, lo strumento con
consolidando la propria importanza, nonostante nel sottosuolo le cloache”. Al primo scrisse senza cui tracciava allineamenti
non fosse direttamente connessa con Roma. indugi: “aprire le strade”. • ortogonali sul terreno.
20
S
La metropolitana... imperiale

Una rivisitazione della


mappa delle viae romanae
maiores, le principali Stazione
arterie di comunicazione Stazione di transito
dell’impero: sono viste
come linee di un’ipotetica Stazione futura
rete metropolitana e
fotografano la situazione Via esistente
nel 125 d.C.
Via in costruzione

La mappa T ra strade principali e arterie secondarie, la


rete dalle vie romane si estese presto a ogni
rimanendo parzialmente in uso a lungo dopo
il tramonto dei fasti romani. Qui sotto, la “carta
delle principali territorio dominato dall’Urbe, vedendo nel d’identità” di alcune tra le vie più importanti
strade romane tempo prolungare la lunghezza dei tracciati e oltre ad Appia, Flaminia ed Emilia.

IN ITALIA FUORI ITALIA


AURELIA (ammodernamento di AGRIPPA preesistenti tracciati)
Inizio lavori: 241 a.C. circa preesistente tracciato) Inizio Lavori: 40 a.C. Nome: da Augusto
Nome: dal console Gaio Aurelio Nome: dall’uso (precedente la Nome: dal generale Marco (Gaio Giulio Cesare
Cotta fondazione di Roma) come via per Vipsanio Agrippa Ottaviano), primo
Percorso: Roma-Luna (oggi Luni, il commercio del sale Percorso: quattro rami con imperatore di Roma
La Spezia) Percorso: Roma-Castrum origine a Lione (Francia); Percorso: Cadice (Spagna)-
POPILIA Truentinum (oggi Martinsicuro, raggiungeva le città Narbona (Francia)
Inizio lavori: 132 a.C. Teramo) francesi di Arles, Saintes EGNATIA
Nome: dal console Publio Popilio TIBURTINA e Boulogne-sur-Mer e la Inizio lavori: 146 a.C.
Lenate Inizio lavori: 286 a.C. circa tedesca Colonia Nome: dal proconsole Gneo
Percorso: Capua-Regium (Reggio Nome: dalla città di Tibur, oggi VIA MILITARIS Egnazio
Calabria) Tivoli (tappa finale del primo Inizio lavori: I secolo d.C. Percorso: Apollonia
POSTUMIA tragitto, poi prolungato) Nome: dai Romani era (Albania)-Bisanzio (oggi
Inizio lavori: 148 a.C. circa Percorso: Roma-Aternum (oggi chiamata via Singidunum Istanbul, Turchia)
Nome: dal console Spurio Pescara), col nome Tiburtina Percorso: Singidunum HADRIANA
Postumio Albino Magno Valeria (dal console Valerio (Belgrado)-Bisanzio (oggi Inizio lavori: 130 a.C. circa
Percorso: Genova-Aquileia Massimo Potito) Istanbul, Turchia) Nome: dall’imperatore
(Udine) ALTRE STRADE DI RILIEVO: AUGUSTA Adriano
SALARIA Cassia (Roma-Massa) Inizio lavori: 8 a.C. Percorso: Antinopoli
Inizio lavori: 290 a.C. Valeria (Messina-Marsala) (ammodernamento di (Egitto)-Berenice (Egitto)

21
S
PIONIERI

La donna che salvò


IL CIN

22
S
Perché il Museo del Cinema si trova a Torino?

EMA
Merito della visionaria Maria Adriana Prolo, che per
realizzare il suo sogno si batté come una leonessa.
di Paola Panigas

Cinefila
Maria Adriana Prolo (1908-1991)
e Alfred Hitchcock (1899-1980)
posano insieme al Museo del
Cinema, nell’ottobre del 1960.
A sinistra, Maria Adriana Prolo in
un momento di convivialità.

COLL. MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA (2)

E
ra l’8 giugno 1941, quando Maria “La signorina del cinematografo”, come era
Adriana Prolo, a 33 anni, scarabocchiò soprannominata al Balôn, lo storico mercato
sulla sua agenda una frase piuttosto delle pulci di Porta Palazzo, dove si presentava
ermetica: “Pensato il Museo”. Non tra le bancarelle ogni sabato per cercare
un’idea qualsiasi buttata lì, ma una visione che vecchie pellicole di celluloide “da salvare”,
la fulminò, forse la ossessionò, sicuramente non in realtà con quel mondo aveva poco a che
la abbandonò per il resto della sua vita. Aveva fare. Era nata nel 1908 nell’agiatezza (grazie
visto lontano, perché quel museo, che nacque a al nonno imprenditore e fondatore di una ditta
Torino, culla del cinema muto italiano, è ancora di liquori) della sua villa di Romagnano Sesia,
oggi il più importante per la settima arte, nel un piccolo paese vicino a Novara. In assoluta
nostro Paese. L’illuminazione arrivò dopo aver controtendenza con le usanze dell’epoca la
conosciuto “registi, attori, attrici, sceneggiatori, famiglia aveva incoraggiato tutte e tre le figlie a
cartellonisti, tutti con lo stesso rimpianto: l’età seguire le proprie inclinazioni. Maria Adriana,
d’oro del cinema torinese era anche stata quella la minore, si appassionò alla poesia e agli studi
della loro vita. Quasi tutti avevano documenti, storici, ma presto manifestò interesse per il
foto e apparecchi”, raccontava la Prolo, cinema: il titolo del primo film, Occhi che videro
fondatrice del Museo nazionale del Cinema di (1914), che la stregò a soli otto anni, suona
Torino. quasi come una premonizione. 

23
S
COLL. MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA (4)

“Per tre lunghi anni guardavo


il cielo sulla città bombardata
e mi si stringeva il cuore al
pensiero del museo in pericolo”
Vita pubblica PIONIERA. La passione per i libri sfociò in non si trovava, perché la storiografia del cinema
In alto, il regista Federico uno studio sistematico dell’archiviazione e della all’epoca era appena agli albori. Quindi, dopo
Fellini (1920-1993) conservazione dei documenti storici, derivato aver raccolto faticosamente, anche durante
osserva le collezioni in non solo da un tirocinio, dopo la laurea, nella gli anni di guerra, testimonianze dirette dai
compagnia della Prolo, il prestigiosa Biblioteca Reale di Torino, ma protagonisti del mondo cinematografico
29 settembre 1986.
anche dai corsi di biblioteconomia, archivistica ancora in vita e articoli sulle riviste d’epoca,
Sopra, Maria Adriana
a Parigi nel 1954 con e paleografia, che seguì in parallelo alla nell’autunno 1951 pubblicò il primo volume
il fondatore della pubblicazione di un saggio storico sulla dinastia della Storia del cinema muto italiano (il secondo
Cinémathèque Française, sabauda. non uscirà mai). Grazie a questo enciclopedico
Henri Langlois. Il destino di Maria Adriana, però, non era lavoro divenne amica del regista Giovanni
diventare un “topo di biblioteca”, ma scrivere Pastrone (1882-1959), autore nel 1914 del primo
lei stessa qualcosa che ancora nelle biblioteche kolossal, Cabiria, di Arrigo Frusta (1875-1965) e
24
S
nella complessa realizzazione di una pellicola,
il film è solo il punto di arrivo. Quindi si
dedicò a un’infaticabile ricerca di reperti, come
un’archeologa-collezionista, di tutto quello
che riguardava la settima arte: macchine da
presa, pellicole, scenografie, riviste, fotografie,
cartelloni e persino gadget e merchandising ante
litteram. “Il Museo è nato ufficialmente nel 1958,
ma io a raccogliere materiale ho incominciato
molto prima. Per la verità mi chiedo ancora oggi
come mai tutti mi abbiano preso sul serio. Il
podestà mi diede una sede alla Mole e parecchi
privati mi aiutarono. Grazie a loro, e grazie
al mio stipendio di insegnante, sono riuscita
a mettere insieme ciò che adesso il Museo
possiede”, confidò la Prolo in un’intervista a
Stampa Sera nel 1983.
Il primo cimelio lo comprò negli anni Trenta.
Era la bobina di un film del 1915, L’emigrante,
pagata 600 lire. Da lì in avanti i suoi acquisti
dagli antiquari si fecero sempre più consistenti,
fino a intaccare il suo patrimonio personale
all’insaputa del padre, come confessa nel
documentario di Daniele Segre a lei dedicato:
Occhi che videro (1989). Quei pezzi girarono il
mondo, con mostre organizzate a Milano, Parigi,
Monaco di Baviera, Bruxelles e Buenos Aires.

OCCASIONE DI RINASCITA. Per arrivare


all’agognato traguardo di un museo di respiro,
almeno nazionale, però, la strada era lunga.
“Una delle mie occupazioni preferite nell’infanzia
consisteva proprio nella raccolta degli oggetti
Internazionale del critico cinematografico de La Stampa Mario più strani e disparati. [...] La raccolta era fatta
Sopra, il regista francese Gromo (1901-1960). Nel 1949 conobbe, poi, in funzione di un gioco che avevo inventato: il
René Clair al Museo del quello che diventerà il suo punto di riferimento gioco dell’esposizione, dove, naturalmente, erano
Cinema nel 1960. Dietro, oltralpe, Henri Langlois (1914-1977), che, mostrati gli oggetti raccolti. All’esposizione erano
il manifesto del film animato dal suo stesso sogno, aveva fondato nel accompagnate le bambole vestite da signore, e gli
Cabiria. A destra, Prolo
1936 la Cinémathèque Française. oggetti erano loro illustrati con molta fantasia”,
illustra il funzionamento
di un apparecchio della raccontava la Prolo nel 1988.
collezione al ministro A CACCIA DI CIMELI. Da studiosa a Nel 1941, quando iniziò a raccogliere i fondi
del Turismo e dello collezionista il passo fu breve. Nel suo certosino per il suo ambizioso progetto, intuì quanta
Spettacolo Egidio Ariosto. lavoro di archiviazione, catalogazione e studio tenacia e determinazione avrebbe dovuto
di tutte le fonti (orali, visive e materiali) mettere in campo per coronare quel suo sogno di
nell’ambito cinematografico, la Prolo intuì che bambina. E cominciò a battere a tappeto la città. 
25
S
“Il mio motto? Resistere a ogni costo per non disperdere
In realtà, quando Maria

COLL. MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA (2)


Adriana Prolo decise di dar
vita a un Museo del Cinema
italiano, Torino rispose
positivamente. Non tanto
per ambizione culturale, ma
perché sembrava una buona
idea per valorizzare la città
dal punto di vista economico
e produttivo. L’idea iniziale
del museo, infatti, era in
sintonia con l’esigenza di
ridare splendore (e risorse)
alla vecchia, gloriosa
industria cinematografica
torinese che, dagli anni
Trenta, puntava alla ripresa
dell’attività produttiva (si
erano da poco riaperti gli
studi cinematografici Fert,
che resteranno attivi fino
al 1973).

NELLA MOLE. Per il bel


mondo torinese, dunque,
con il quale la Prolo era in
stretto contatto, il museo
rappresentava la celebrazione dell’industria
cinematografica piemontese. Nel giro di
pochissimo tempo ottenne i primi finanziamenti
e il Comune le concesse finalmente un tetto Sede storica
La Mole Antonelliana
dove custodire il suo mondo di celluloide: un fu la prima sede del
salone al secondo piano della Mole Antonelliana. museo. Sopra, in prima
Per racimolare il denaro necessario all’uso dei pagina sulla Domenica
locali (9.100 lire) fu costretta a ricorrere alle del Corriere, nel 1953, il
sue conoscenze personali, coinvolgendo nella fulmine che spezzò la
guglia dell’edificio.

Infanzia dorata
Le tre sorelle Prolo
nel 1912: Tarsilia, Itala
COLLEZIONE MUSEO STORICO ETNOGRAFICO DELLA BASSA VALSESIA, ROMAGNANO SESIA (3)

e Maria Adriana (con


il peluche). A destra,
i Prolo nel 1916, in
vacanza a Rapallo.
Maria Adriana è in
piedi di fianco
alla madre.

26
S
un patrimonio prezioso per la storia del cinema e di Torino”
raccolta fondi grandi aziende come Fiat, Lancia

COLL. MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA


e Cassa di risparmio di Torino.
Intanto, neppure la Seconda guerra mondiale
fermava la sua frenetica ricerca di pellicole
dimenticate e lanterne magiche (antenate di tutti
i sistemi di proiezione). Così, nel 1942, ottenne
anche l’uso dei magazzini nel seminterrato,
per salvare il suo prezioso archivio dai
bombardamenti.

CORSA A OSTACOLI. «Le difficoltà della


guerra e dell’immediata fase postbellica
interruppero bruscamente l’avventura e,
nonostante l’avvio promettente, l’apertura
del museo si prospettava di anno in anno
più difficoltosa», sottolinea Donata Pesenti
Campagnoni nel saggio Maria Adriana Prolo.
«A fronte di un contesto locale favorevole al
progetto, si presentava infatti un contesto
nazionale disinteressato alla creazione di un
Museo del Cinema (e, tanto meno, alla sua
realizzazione nel capoluogo piemontese)».
Sia il Centro sperimentale di cinematografia
di Roma sia la Cineteca italiana di Milano
ambivano a ospitare la sede di un museo
dedicato alla settima arte, di respiro nazionale
e cercarono di “sottrarre” alla Prolo la sua
Il suo set creatura. Nel 1953, nonostante i numerosi
L’ufficio di Maria
tentativi di decentrare il progetto in altre città,
Adriana Prolo a
Palazzo Chiablese, la Prolo ottenne finalmente una sede di tutto
in una foto del 1963. rispetto per allestire la sua collezione: Palazzo
Sotto, la famiglia Prolo Chiablese, un’ala del Palazzo reale torinese.
al completo: Maria “Il 7 luglio, alle 7 di sera, presenti 7 persone, in
Adriana è in braccio via Riberi 7 nasce il Museo nazionale del cinema
al padre. di cui la Prolo viene nominata direttrice. Tra i
fondatori ci sono anche Giovanni Pastrone [...] 
Ruolo
istituzionale
In occasione
dell’inaugurazione
del Museo del
Cinema a Palazzo
Chiablese, il 27
settembre 1958,
Prolo accompagna
nella visita il prefetto
di Torino, Rodolfo
Saporiti.
COLL. MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA (3)

“Quando nel 1953 precipitò la guglia della Mole,


uscii di casa così com’ero, in pantofole e vestaglia”
e Mario Gromo, l’incredulo che si è infine arreso, RITORNO A CASA. Il 27 settembre 1958 Collezionista
A destra, Prolo
e si dà da fare per mettere insieme i venti milioni Maria Adriana Prolo inaugurò finalmente le 12
immortalata a Parigi nel
che permettano la sistemazione in un’ala a piano sale del Museo nazionale del Cinema a Palazzo 1953, mentre smonta un
terra”, rievocava quello storico momento Stampa Chiablese. “Quando una nasce con il pallino allestimento realizzato
Sera nel 1989. A proposito dell’inaugurazione, nel dei musei non c’è niente da fare”, scrisse in alla Cinémathèque
luglio 1955, la Prolo scrisse al collega Beaumont seguito in una lettera del giugno 1973, appena Française. Si tratta di
Newhall (1908-1993), all’epoca curatore del prima dell’apertura di un’altra sua creatura, il una scatola ottica,
George Eastman Museum, il più antico museo di Museo storico etnografico di Romagnano Sesia, detta “mondo niovo”,
appartenente alle sue
fotografia al mondo: “Sono 14 anni che lavoro a dove raccolse le testimonianze della vita locale,
collezioni.
questo scopo, sacrificando tante cose che a una dall’Ottocento fino alla Grande guerra.
donna farebbero molto piacere, e spero che il Il suo impegno di pioniera della storiografia
periodo più brutto sia ora finito”. cinematografica non si fermò neanche il 6
28
S
Il diritto di dare spettacolo
T ra i settori che hanno pagato
più caro il conto della pandemia
di Covid-19 c’è quello dei
proprio per ricordare il cinema
muto italiano constatò: “Prima della
guerra, sulla sua tomba era stato
lavoratori dello spettacolo, che già posto un epitaffio così definitivo da
normalmente non godono di molte far pensare che fosse per sempre
tutele e diritti. Una vecchia storia, condannato all’oblio”.
quella delle battaglie portate avanti Atto di riconoscenza. Precorrendo
dal personale dello spettacolo, i tempi, Maria Adriana Prolo si unì
alla quale ha dato il suo contributo all’Apic (Associazione dei pionieri
anche Maria Adriana Prolo. italiani del cinema), istituita nel
Lotte sindacali. Per trovare 1956 con l’obiettivo di sollecitare “le
traccia delle prime lotte sindacali autorità governative perché fossero
nel mondo del cinema dobbiamo garantite anche ai pionieri possibilità
risalire all’avvento del sonoro, che di lavoro per gli idonei e provvidenze
fece calare il sipario sull’industria per tutti coloro che risultassero inabili
cinematografica del muto. I al lavoro cinematografico”. E per
protagonisti di quell’epoca d’oro esprimere riconoscenza ai vecchi
del cinema italiano, dagli operatori protagonisti del muto, dai quali
agli attori, ridotti in povertà, furono aveva tratto ispirazione per la sua
dimenticati dallo Stato (a sinistra, grande avventura museale, scrisse:
Giovanni Pastrone, il più celebre “Il Museo del Cinema è un po’ la casa
Ciak, si gira! regista italiano del cinema muto). di quei pionieri che con la loro attività
Nel riquadro sotto, Henri Langlois, fondatore della hanno dato lustro al cinema torinese.
le riprese del Cinémathèque Française di Parigi, Il loro anno di nascita merita un
documentario Occhi che nel 1949, in occasione della mostra pronto riconoscimento, di cui hanno
videro, diretto da Daniele Sagra del cinema, organizzata estrema necessità”.
Segre nel 1989, quando
la fondatrice del Museo
del Cinema aveva già
81 anni. Qui, le riprese
girate nello studio di
Palazzo Chiablese.
FOTO ELENA BOSIO- @ELENA BOSIO/I CAMMELLI - TORINO

gennaio 1985, quando per motivi di sicurezza


l’esposizione di Palazzo Chiablese fu costretta
a chiudere i battenti. Grazie ai contatti
con intellettuali, scrittori, registi e attori,
la collezione continuò a crescere lo stesso,
grazie ai lasciti di figure chiave del cinema
del Novecento. Ma la Prolo era destinata a
terminare la sua vita senza aver trovato una
casa definitiva per la sua creatura.
Il suo sogno era riportare il museo là dove
era nato, alla Mole Antonelliana. Morì il 20
febbraio del 1991 e non riuscì a vedere la
collezione tornare lì, nella spirale mozzafiato
dell’edificio simbolo di Torino, dove approdò
soltanto nel 2000. •
MONDADORI PORTFOLIO (3)
SOCIETÀ

CELTI

Una storia
di CORNA
Da simbolo di divinità e virilità a
beffarda icona dell’adulterio, le
corna hanno attraversato tutte le fasi
dell’umanità adattandosi a ogni cultura.
di Claudia Giammatteo
30
S

EGIZI
Trasversali
Sopra, la divinità
celtica Cernunnos
sul Calderone di
Gundestrup, con un

È
paio di corna di cervo, un filo rosso che accomuna divinità,
e gli egizi Horemheb
re, sacerdoti, angeli, demoni e,
e Hathor. Qui sotto,
l’Urna degli sposi, in epoche più recenti, mariti e
coperchio etrusco in mogli offesi nell’onore. Un paio
terracotta del I secolo di corna animali che, metaforicamente
a.C. (evidenziato in esibite su teste umane, attraversano da
rosso, il gesto di lui). millenni la storia della religione, dell’arte,
del folclore. Appendici fittizie dipinte, incise,
cantate, gesticolate, ricchissime di significati
simbolici che, nei secoli, hanno mutato
più volte pelle. Il tutto in una suggestiva
escalation “al contrario”. Da simbolo di
gloria e potenza degna di un re (quella
degli arieti, tori e cervi che attaccano a
corna basse) ad allegoria di virilità, forza
guerriera e prolificità. Fino al rovesciamento
di valore nella variante più popolare: segno
di possessione demoniaca, marchio di
disonore e pubblico sberleffo in caso
ETRUSCHI di tradimento coniugale. Come hanno
fatto a cadere così in basso, le corna? 
31
S
APPENDICI DIVINE. Per comprendere onorevole. «In età classica costituiva un titolo
questa lunga evoluzione simbolica bisogna onorifico», ha scritto lo storico e latinista
tornare alle origini della civiltà. Nella remota siciliano Santi Correnti. «Cornuto (o Cornelio)
antichità le corna non avevano un significato era un cognome di tutto rispetto, portato
offensivo. Anzi, se ne adornavano re, guerrieri, da personaggi illustri come il filosofo Anno
dèi. Una delle prime divinità invocate dal genere Cornuto». E non solo. «Quando Alessandro
umano era il “dio cornuto” preistorico, metà Magno nel 332-331 a.C. penetrò vittorioso in
uomo e metà cervo, ritratto nelle pitture rupestri Egitto e venne proclamato Figlio di Ammone,
Da Pan ai diavoli della grotta di Trois-Frères, in Francia, abitata che era un titolo riservato ai faraoni, fu
Particolare della scultura
Pan e Dafne, del II secolo 15mila anni fa. Altrettanto “cornuti” erano incoronato con una fascia di cuoio su cui
a.C. A destra, il diavolo l’antico dio celtico Cernunnos, dalle corna di svettavano corna d’ariete, simbolo della divinità.
tentatore si affaccia alla cervo, e il sumero Enki, nume della vita. Secoli dopo, il famoso re dell’Epiro Pirro (319-
cella di santa Margherita Nel ricco pantheon egizio, sia Hathor, Signora 272) aggiunse sul copricapo due corna di
negli affreschi della del Cielo, sia la dea madre Iside, sposa di Osiride, caprone per dimostrare la sua origine divina».
cappella omonima nel sfoggiano maestose corna bovine (simbolo di Con il passare dei secoli, il ruolo di “dio
Santuario di Crea, in
Piemonte (1474-1479).
fecondità). Sia pure con sfumature diverse, cornuto” passò a divinità “specializzate” dei
nell’antica Roma i poeti latini cantavano le boschi. E accadde così che l’iconografia ebraico-
afrodisiache “corna d’oro” del dio del vino cristiana finì per associare le corna al diavolo,
Bacco (il Dioniso dei Greci):“Il nettare di Bacco simbolo del Male, prendendo a prestito le stesse
fa nascere le corna ai poveri”, verseggiava sembianze pagane dell’irascibile e lussurioso
Orazio nel I secolo a.C., mentre per Ovidio le dio greco Pan. Secondo la Bibbia “dei Settanta”,
“corna spuntate sul capo” ovvero la prima traduzione in greco
sottolineano la passione dell’Antico Testamento (III secolo a.C.), Satana
amorosa. Insomma, era “un satiro, una capra selvatica”. Dotato di
anticamente le corna “corna e zoccoli”, puntualizzò poi nel Medioevo
erano un attributo il teologo Tommaso d’Aquino (1225-1274).
MONDADORI PORTFOLIO (6)

32
S
Falso storico
N ell’immaginario collettivo
i guerrieri vichinghi che
razziavano villaggi e città
costiere tra VIII e XI secolo
hanno immancabili corna
“di vacca” in testa (sotto).
Si tratta, però, di un falso
storico. Né Vichinghi, né
MONDADORI PORTFOLIO/BRIDGEMANART

Celti, né Germani hanno


mai combattuto in battaglia
indossando scomodi,
fragili e ingombranti elmi
“cornuti”. Secondo lo
storico scandinavo Johnni
Langer la nascita di questa
bufala longeva risale alla
pubblicazione della Saga
Cielo mio marito! di Frithiof (1825) un poema
Due cartoline umoristiche di inizio Novecento, a tema corna e tradimenti. Iconografia vuole che la vittima sia svedese ambientato nell’VIII
spesso un uomo, anche perché l’adulterio maschile è sempre stato più tollerato dalla società e dalla legge. secolo, scritto da Esaias
Tegnér e illustrato dal
pittore Gustaf Malmström.
Il gesto delle corna per secoli ha avuto un Fu quest’ultimo a inventarsi
l’iconica “divisa” guerriera,

significato diverso da quello odierno: era poi rilanciata per tutto


l’Ottocento e adottata dai

uno scongiuro per allontanare i demoni


movimenti nazionalisti
germanici.
Sacerdoti. I copricapi
cornuti, in realtà, c’erano.
SCARAMANZIA. Una seconda capriola Ma non erano i guerrieri
a indossarli. Vari reperti
semantica trasferì, parallelamente, i poteri
archeologici, tra cui gli
soprannaturali di oggetti rituali (corni, statue e “elmi gemelli” di Veksø
simulacri) al gesto simbolico della mano. Una (Danimarca) e l’Arazzo di
presenza testimoniata in molte opere d’arte. Oseberg (Norvegia) scoperto
L’esempio più clamoroso? Il coperchio dell’Urna su una nave-sepolcro reale,
degli sposi, capolavoro tardo etrusco del I secolo ne hanno confermato
a.C.: la mano sinistra dell’anziano defunto poggia l’esistenza, legata però alla
religione e non alla guerra. Li
sulla patera votiva esibendo mignolo e indice. indossavano re e addetti al
Sembrerebbe uno scongiuro di oggi se non fosse, culto nel corso di riti pagani.
in realtà «un cenno necessario ad allontanare
i demoni degli Inferi e potere accedere nel
mondo dei sempre vivi», scrive il critico
d’arte Mauro Zanchi nel libro Magismo
del gesto. I segni delle corna nell’arte
(Moretti&Vitali). «È un gesto millenario
legato ai riti dionisiaci e già raffigurato su
anfore greche. Nella stessa accezione è
presente sulle urne cinerarie etrusche e sui
bassorilievi di Palmira, in Siria».
Questa iconografia fu persino ripresa dagli
artisti cristiani e adattata all’arte sacra. «La
Chiesa condannava gli atti magici pagani
ma esaltava quelli miracolosi raccontati nei
Vangeli. Con un’accezione diversa da quella
etrusca, prodigiosa o benedicente, quel gesto
viene da Dio, da Cristo, dalla Madonna,
dagli angeli, dai profeti e dai santi», continua
Zanchi. Nei mosaici della Cappella palatina
di Palermo, o delle cattedrali di Monreale
e Cefalù, vi sono molti esempi. «In alcune
opere rinascimentali la Vergine compie
addirittura il cenno delle corna durante
l’Annunciazione». 
Senza tempo
MONDADORI PORTFOLIO (2)

Gli attori Anna Magnani


e Ettore Garofolo in
motocicletta durante
le riprese del film
Mamma Roma (1962).
A sinistra, Nazdecabre,
personaggio dell’opera
satirica di François
Rabelais Gargantua e
Pantagruele (XVI secolo).

Gesto
millenario
I l gesto delle corna è
millenario e comune a
diversi popoli e culture. È
considerato “polisemico”
perché può avere significati
molto differenti. Nella
simbologia religiosa Quando sono diventate un insulto? Nel XII
secolo, a causa dell’imperatore Andronico I
(cristiana, musulmana o
buddhista tibetana), ma

Comneno e delle sue vanterie maschili


anche nel rock, ha una
connotazione positiva ed
esprime un augurio di pace.
Nella cultura popolare
del Sud Italia, di matrice LE CORNA DI MINOSSE. Ma quando, luogo comune letterario. Tra i maestri assoluti del
ellenista, ha tutt’altro allora, “cornuto” è diventato un insulto? Quale genere svettò Giovanni Boccaccio (1313-1375) che
significato: scaramantico e
sarebbe il nesso con l’infedeltà coniugale? La nel Decamerone raccontò nei dettagli le piccanti
magico, oppure offensivo.
L’abc dello scongiuro. spiegazione risalirebbe alla mitologia greca. E, “beffe le quali o per amore o per salvamento di
Secondo l’archeologo ed per la precisione, allo scandaloso adulterio della loro le donne hanno già fatte a’ lor mariti”. Dopo
etnologo ottocentesco regina di Creta, Pasifae, con il toro inviato da il folle e il diavolo, il cornuto divenne uno dei
Andrea de Jorio, autore Poseidone, dalla cui unione nacque il Minotauro, grandi protagonisti dell’immaginario popolare di
del libello La mimica degli mezzo uomo e mezzo toro. Il classico gesto “delle fine Medioevo.
antichi investigata nel corna” sarebbe stato, in origine, il modo con cui
gestire napoletano, sotto il
Vesuvio il gesto delle corna le malelingue cretesi rinfacciavano al re Minosse EPPUR SI RIDE. «La cultura rinascimentale
ha interpretazioni diverse la “scappatella” della moglie. Una ricostruzione da una parte condannava l’adulterio, vietato
a seconda del verso in cui che la maggioranza degli studiosi però rifiuta. dalla legge di Dio e degli uomini, dall’altra lo
vengono mostrate. «Le corna assunsero il noto significato metteva in scena per divertimento», spiega lo
Se rivolte verso il basso dispregiativo soltanto a partire dal Medioevo, storico Maurice Daumas, che ha dedicato un
e sfregate lungo i corni a causa dell’imperatore bizantino Andronico I intero saggio a questo paradosso. ll marito (o
sono armi difensive anti- Comneno (1118-1185)», ha ricostruito Correnti. l’amante) tradito, nelle feste popolari aveva
jettatori; se rivolte in alto,
in qualsiasi direzione, sono «Turbolento e dongiovanni impenitente, era sempre un luogo di ritrovo (l’osteria), un santo
“contravveleno contro la solito vendicarsi degli avversari imprigionandoli protettore (san Gengolfo in Francia e san Martino
schiera di spiriti maligni per giacere con le loro mogli. E, alla fine, in Italia), uno stendardo processionale e una
perché si suppone che vaghi facendo appendere sull’uscio dei loro palazzi bestia-simbolo: il gallo o il becco, cioè il maschio
nell’aria”. La mano “cornuta” grandi teste di cervi uccisi a caccia, per vantarsi di capra. E “becco” in Italia è il termine tuttora
orizzontale rivolta “verso gli e in segno di trionfo». Nacque così l’espressione utilizzato nel colorito vocabolario regionale per
occhi dello jettatore o verso
greca chèrata poiéin, “fare le corna”. indicare il marito tradito.
il sito nel quale si suppone
abbia dimora” è il baluardo L’aspetto più singolare riguarda il modo in Ci fu chi, come il poeta romanesco Giggi
contro il malocchio altrui. cui questa usanza è stata tramandata. «Quando Zanazzo (1860-1911), propose addirittura di
Quella verticale contro la nel 1185 le truppe siciliane di re Guglielmo II raggruppare i coniugi traditi in cinque specie: i
fronte insinua che lui/lei occuparono Salonicco, capirono il senso della Becchi (“So’ quelli che nun ce lo sanno d’essere”),
“portino le corna”, cioè siano parola “cornuto”. Al loro rientro, lo diffusero i Cuccubboni (“ce lo sanno e tireno a campa’ pe’
stati traditi. La più potente in Sicilia, nel resto dell’Italia, e col tempo, nei quieto vive”), i Becconi (“quelli che ce magnano
è infine la posizione detta
“terra e cielo”: una mano Paesi mediterranei». Così, la stessa parola che in sopra”), i Ribecchi (“quelli che portano l’amico
cornuta verso l’altro, l’altra epoca classica rappresentava un simbolo divino si a casa e se squajano co’ na scusa) e, infine, i
verso il basso, per tutelarsi da trasformò in insulto. Nel Medioevo la figura dello Calidoni (quelli “che accompagnano la moje a
ogni tipo di disgrazia. sposo cornificato divenne rapidamente un ghiotto casa de l’amico”): disonorati ma contenti. •
34
S
PRIMO PIANO
Il grande statista inglese, vincitore
reale e morale della Seconda
guerra mondiale, era una forza
della natura. Con qualche umana
debolezza...

Resistere
Churchill (1874-
1965) nel 1943:
in piena guerra,
“promette”
vittoria.

WINSTON
CHURCHILL

L’INDOMABILE

SOLO CONTRO

NELLA
pag. 36 HITLER SUA RETE
pag. 44 pag. 52
■ ■ ■
IL GIOVANE MA QUANTI I TALENTI
WINSTON SCIVOLONI DI MR CHURCHILL
BRIDGEMAN IMAGES

pag. 40 pag. 50 pag. 56

35
S
PRIMOPIANO
PIANO

L’INDOM
PRIMO
MONDADORI PORTFOLIO

Vide per primo il pericolo della follia nazista e


nell’ora più buia dichiarò guerra a oltranza a Hitler.
WINSTON CHURCHILL è stato uno dei più grandi e
carismatici statisti del Novecento. La sua forza?
Ce la spiega lo storico Mauro Canali.
di Irene Merli
36
S
ABILE V for Victory
Winston Churchill in
viaggio sull’Atlantico,
nell’ottobre 1941. In
questa fotografia il “British
Bulldog” cammina solo,
con l'immancabile sigaro,
e sembra l’immagine
della determinazione.

A
più di 50 anni dalla morte, di un abisso, nel 1940-41. Ne abbiamo
avvenuta nel 1965, Winston parlato con Mauro Canali, docente
Churchill è considerato emerito di Storia contemporanea
ancora oggi uno dei leader più all’Università di Camerino e membro del
carismatici e discussi del Novecento. comitato scientifico di Rai Storia.
Con l’indomabile energia e la popolarità
che seppe conquistarsi, impersonò la Quale fu la forza di Churchill?
volontà di resistenza del Regno Unito Aveva capito molto presto, grazie
e dei popoli alleati contro la minaccia a un viaggio in Germania nel 1934,
nazista, quando il mondo era sull’orlo l’immenso pericolo rappresentato 

37
S
da Hitler, che mirava al dominio
continentale. E fu l’unico, anche nel

GRANGER/SHUTTERSTOCK
suo governo, a dichiaragli una guerra
totale, assoluta, drammatica. A ribadire
sempre, anche quando tutto sembrava
perduto, che i nazisti non avrebbero
mai potuto contare su una pace segreta,
separata.
La sua forza fu quindi un grandissimo,
incrollabile coraggio morale e fisico (si
muoveva sui fronti, andava in mezzo
alle popolazioni bombardate), unito a
una visione da politico di lungo corso
che gli permise di capire che se Hitler
non fosse stato sconfitto l’Inghilterra
sarebbe rimasta isolata e a quel punto
avrebbe potuto perdere il suo impero.
E Churchill agì sempre negli interessi
dell’impero. Furono il suo alfa e il suo
omega. Inoltre non si limitò solo alla
difesa, tentò di contrattaccare: inviò
divisioni di soldati in Nordafrica,
sostenne fortemente la Raf, la battaglia
navale atlantica e soprattutto salvò
l’esercito britannico dalla catastrofe
di Dunkerque, riuscendo a riportare
in patria 300mila soldati inglesi e
100mila francesi. Aveva infatti capacità Due grandi
Franklin Delano
eccezionali di lavoro, come pochi, Roosevelt e Churchill
tenendo anche conto che quando andò a Marrakesh
al governo aveva 65 anni. La sua grande (Marocco). Era in
forza, quindi, fu un mix di coraggio corso la Conferenza
morale, fisico, visione politica ampia e di Casablanca, la più
instancabilità. Ma non avrebbe potuto lunga della Seconda
guerra mondiale:
essere il grandissimo statista che fu
durò dal 14 al 26
se non avesse avuto dietro di sé la gennaio 1943 e
compattezza dell’opinione pubblica decise l’apertura
inglese: il popolo britannico non di un nuovo fronte
sarebbe mai stato disposto a trattare, in Europa.
proprio come lui.

“Il coraggio è la prima delle qualità


Quanto fu importante per lui e per la
Gran Bretagna poter contare su un

umane, perché garantisce tutte le


impero, e non su uno Stato solo?
Non si può capire la vittoria britannica

altre” (Winston Churchill)


senza la presenza di uno schieramento
di forze che venivano da ogni parte del
mondo, quasi inesauribile. Il Regno
Unito, infatti, andò in guerra con tutto il Perché Churchill perse le elezioni nel protezione sociale e decretò la vincita
suo impero. 1945, dopo aver vinto la guerra? del Partito laburista, tradizionalmente
Tanto per fare un esempio, una delle La Gran Bretagna uscì dalla Seconda favorevole ad attuare una distribuzione
divisioni che sconfissero il generale guerra mondiale vittoriosa, ma più giusta delle ricchezze. Ma la
Graziani in Africa era indiana e un’altra stremata. Aveva messo nel conflitto sconfitta dei conservatori non intaccò
canadese. Questa enorme forza di ogni sua ricchezza, basti dire che nelle il prestigio personale né la grandezza
impatto andava però organizzata e fabbriche negli anni della guerra vigeva di Churchill. E in ogni caso il Partito
Churchill scelse con cura alti generali il codice militare. Il popolo minuto laburista aveva fatto parte dell’“unione
inglesi per quel compito. voleva lasciarsi alle spalle il ricordo sacra” contro Hitler, non aveva mai
Anche se non delegò mai ai militari di tanto dolore e tanti sacrifici ed era avversato la politica di Churchill della
la conduzione del conflitto; era uscito impoverito dal conflitto. Così guerra ad oltranza.
un leader guerriero e le decisioni alle elezioni del 1945, soprattutto il
più importanti le prese sempre in proletariato arrivò con la necessità di Che cosa è rimasto dell’eredità di
autonomia. recuperare un minimo di benessere e di Churchill, nel Regno Unito di oggi?
38
S
Dunkerque
Soldati britannici
aspettano sulla
spiaggia di
Dunkerque (Francia)
le navi per tornare in
patria (fine maggio
BRIDGEMAN IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO

1941). L’evacuazione
fu voluta da Churchill.
Sotto, un manifesto
che esaltava il
contributo dei
popoli dell’Impero
britannico nel
conflitto.

Mauro Canali
Docente emerito di Storia
contemporanea all’Università di
CORBIS/GETTY IMAGES

Camerino, saggista, allievo del grande


storico Renzo De Felice e membro del
Comitato scientifico di Rai Storia.

Nell’immaginario collettivo inglese è fa domande, vede le sconfitte e non A suo parere, quali altri statisti
ancora un mito, un padre della patria. soltanto le vittorie del personaggio. abbiamo avuto, paragonabili a
Soprattutto tra quelli che hanno più di Ma non ne mette in discussione la Winston Churchill?
40 anni è un personaggio di prim’ordine. grandezza: solo alcuni aspetti. Churchill Secondo me soltanto il presidente
Certo, ultimamente qualcuno ha ha infatti dimostrato che nell’ora più degli Stati Uniti Franklin Delano
imbrattato alcune sue statue dandogli buia si può combattere e perdere, anche Roosevelt, che in effetti si muoveva
del razzista. Ma non si può circoscrivere se solo apparentemente: l’importante come lui su una strategia planetaria
Churchill a questo, è riduttivo. Oggi è avere il coraggio di continuare, di del conflitto e aveva la sua stessa
la storiografia, passato il momento non cedere. E questo è rimasto nel spregiudicatezza nelle alleanze
del mito, cerca ombre, chiaroscuri, si patrimonio comune dei britannici. internazionali. •
39
S
PRIMO PIANO

Da studente indisciplinato a reporter


di guerra: i PRIMI PASSI di Churchill

Il giovane
non furono affatto in discesa.

WINSTON di Anita Rubini

THE PRINT COLLECTOR / HERITAGE-IMAGES / MONDADORI PORTFOLIO

G
enitori angosciati per i intenzioni, ma deve considerare in
disastrosi risultati scolastici generale il suo lavoro più seriamente il
dei vostri figli... rilassatevi: prossimo trimestre”. C’era anche una
Winston Churchill è diventato nota del direttore: “Molto sincero, ma per
lo statista che conosciamo inanellando molti versi ancora un vero ‘diavoletto’:
una brutta pagella dietro l’altra. La prima non ha assimilato la mentalità della
arrivò dalla St. George’s School di Ascot scuola”. Mentalità che includeva per gli
dove era entrato quattro settimane indisciplinati anche una copiosa dose di
prima di compiere 8 anni. Era risultato frustate.
undicesimo in una classe di undici Nella pagella successiva ottenne
alunni. In grammatica “è avviato”, si “splendidi” voti in storia e geografia e il
legge. Quanto alla diligenza, “ha buone direttore commentò: “Spero che cominci
40
S
a capire che scuola significa lavoro e
disciplina”. Ce ne fu un’altra ancora che
confermò i risultati in storia e geografia,
ma la condotta andava “malissimo.
Non si può fare affidamento su di lui
per alcunché” e i suoi ritardi alle lezioni
del mattino, venti in quaranta giorni,
erano “davvero vergognosi”. Insomma,
gli esordi scolastici non furono affatto
brillanti: gli anni come studente e
pensionante alla St George’s, alla
Brunswick School di Hove nel Sussex
(dove fu trasferito nel 1884) e alla
prestigiosa Harrow School di Londra
(1888) erano stati un periodo per lo più
infelice, “una scura macchia grigia sulla
carta del mio viaggio”, per dirla con le
sue parole. “Una sequela interminabile
di crucci che allora non sembravano
insignificanti, di fatica non coronata da
risultati, un periodo di disagi, restrizioni
e monotonia senza scopo”.

LE RADICI. Anche l’arrivo


di Winston su questa terra fu
movimentato. Lady Randolph Churchill,
incinta di meno di sette mesi, era
scivolata e caduta mentre partecipava a
una battuta di caccia a Blenheim Palace,
nell’Oxfordshire, dove viveva con il
marito Lord Randolph. Qualche giorno
dopo, mentre percorreva un terreno
accidentato a bordo di una carrozza
ebbe le prime doglie: fu portata in tutta
fretta nella residenza di Blenheim e lì
nelle prime ore del 30 novembre 1874,
in piena età vittoriana, Winston emise i
primi vagiti.
Blenheim Palace era la residenza
di campagna del nonno paterno di
Winston, settimo duca di Marlborough,
discendente del primo conte Spencer e
Otto in condotta soprattutto dell’illustre generale John
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Winston Leonard Churchill, primo duca di Marlborough,


Spencer Churchill (1874- comandante della coalizione di eserciti
1965) a 7 anni, vestito da che aveva sconfitto la Francia agli inizi
marinaretto. Nella del Settecento. Nel ramo materno,
pagina accanto, alla meno nobiltà ma più affari: il nonno di
Harrow School di
Londra in una foto Winston era infatti l’americano Leonard
di classe nel 1889: Jerome, businessman di successo che
Winston è il ragazzino viveva a New York, nonché proprietario
LIBRARY OF CONGRESS

più in alto sulla scala. Il di giornali. Un secolo prima, i suoi


suo comportamento a antenati avevano combattuto sotto
scuola fu spesso criticato Washington per l’indipendenza delle
dagli insegnanti.
colonie americane. 

41
S
MEMENTO/MONDADORI PORTFOLIO

THE PRINT COLLECTOR / HERITAGE-IMAGES / MONDADORI PORTFOLIO

Quadretto
Jennie Jerome, ovvero
Lady Randolph Churchill
(1854-1921), ritratta nel
1889 con i figli Winston
(a destra) e Jack (a
sinistra). Nel riquadro, il
padre di Winston, Lord
Randolph Churchill
(1849-1895), in uno
scatto dello stesso anno.

Il padre scelse per Winston la carriera MILITARE. Lo


GRANDI ASSENTI. I genitori, tipici deputato della Camera dei Comuni per delle Finanze): esperienza che si
membri dell’aristocrazia vittoriana, Woodstock, piccola circoscrizione di concluse bruscamente quando
erano perennemente impegnati nella vita cui Blenheim faceva parte. L’inizio di il budget finanziario da lui predisposto
mondana e politica, e Winston non fece una carriera politica che, dagli scranni non fu approvato costringendolo alle
mistero del fatto che il rapporto con loro del partito conservatore, lo portò a dimissioni. Lady Churchill (all’anagrafe:
fu sofferto. Lord Randolph, poco prima essere nominato nel 1886 cancelliere Jennie Jerome, nata a Brooklyn) era la
della nascita di Winston, era stato eletto dello Scacchiere (ovvero ministro regina dei salotti di Londra, Parigi, New
York e Roma.“Per me splendeva come la
stella della sera. L’amavo teneramente –
ma da lontano”, scrisse di lei Winston.
Nonostante la freddezza dei rapporti,
i genitori fecero di tutto per garantire
HERITAGE IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO

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a Winston un decoroso sostentamento


economico, soprattutto quando
le condizioni di salute del padre
cominciarono a declinare rapidamente
(forse a causa di una sifilide o di un
cancro al cervello che lo avrebbe portato
alla morte nel 1895).
Era però la bambinaia Elizabeth
Everest a occuparsi di ogni necessità
del ragazzo e del secondogenito della
42
1893 1895
S
dalla scena dell’insurrezione. Fu il suo
esordio come corrispondente: i suoi

MEMENTO/MONDADORI PORTFOLIO
cinque dispacci furono intitolati Lettere
dal Fronte e firmati con le iniziali
“WSC” (Winston Spencer Churchill).
Proseguì la sua attività di
corrispondente dalla guerra
nell’India britannica, unendosi
al corpo di spedizione del
Malakand nella campagna contro i
ribelli Pashtun nella Valle di Swat (India
Nord-occidentale): la madre aveva
convinto l’autorevole Daily Telegraph
a pubblicare i suoi resoconti. Mentre le
pallottole fischiavano sopra la sua testa,
scrisse a Lady Randolph: “La mia vita è
stata piacevole e anche se rimpiangerei
di doverla lasciare, sarà forse un
L’incontro con Clementine rimpianto che non conoscerò mai”.
Scrisse anche dal Sudan, durante la

I l loro primo incontro fu a tutti gli effetti un disastro. A presentare Clementine Hozier a guerra contro i dervisci del Mahdi di

THE PRINT COLLECTOR / HERITAGE-IMAGES / MONDADORI PORTFOLIO


Winston nell’estate del 1904 fu la madre di lui. La ragazza, 19 anni, era figlia di una sua Khartoum, e dall’Africa Meridionale

Memento/Mondadori Portfolio
vecchia amica e, in quell’occasione, aspettò invano che Winston facesse il primo passo durante la Seconda guerra boera.
e la invitasse a ballare. “Si limitava a guardare”, avrebbe detto poi Clementine. “Non
pronunciò una sola parola e fu decisamente privo di tatto”. La fama di lui d’altronde lo aveva Non fu uno che si tira indietro,
preceduto: “Ne avevo sentito parlare soltanto male; mi avevano detto che era presuntuoso, anzi. Partecipò ai combattimenti, fu
sgradevole e così via...”. Dopo questo primo appuntamento-flop i due si rividero soltanto catturato dai boeri vicino a Port Natal
dopo quattro anni a una cena. Lui finalmente si accorse di lei. e incarcerato in un campo
Fidanzamento lampo. La scintilla vera e propria scoccò a causa... di un incendio. Il 6 di concentramento da dove
luglio 1908 la casa in cui Winston soggiornava fu distrutta dal fuoco. Clementine gli riuscì a evadere in modo
mandò un telegramma per sincerarsi delle sue condizioni. Seguì uno scambio epistolare rocambolesco.
che si tramutò in un invito a Blenheim. Detto, fatto: Clementine accettò, come accettò
la proposta di matrimonio che lui le fece qualche giorno dopo (in alto, ritratti appena Il racconto di quella
fidanzati). Le nozze furono fissate per il 12 settembre ma non mancò qualche titubanza fuga lo consacrò.
di Clementine. “Conobbe l’unica rivale che avrebbe avuto nei 57 anni di matrimonio che Churchill era pronto
la aspettavano”, scrisse la figlia Mary. “E per un breve momento esitò”. La rivale era la vita per entrare nell’arena
pubblica di Winston che “reclamava incessantemente sia il suo tempo sia il suo interesse”. politica. Dopo un primo
insuccesso, fu eletto
in Parlamento a 26

riteneva inadatto a ogni tipo di studi


anni, nel 1900,
per il partito
conservatore, i
coppia, Jack, che arrivò nel 1880. Il 20 febbraio 1895, quattro settimane Tories. La sua
La tata fu un punto di riferimento
fondamentale: “non troverò mai più
dopo la morte del padre, Churchill
entrò in cavalleria e fu destinato, con
carriera era
finalmente
1889
una simile amica”, scrisse Winston, che il grado di secondo luogotenente, al avviata,
le era legatissimo e che per anni fece 4° reggimento Ussari. Aveva trovato la nonostante
portare fiori freschi sulla tomba della sua strada? Nient’affatto. Quanto più i votacci che
donna, morta nel 1895. conosceva la vita militare “tanto più erano fioccati a
mi piace, ma mi convinco che non è scuola. •
NELL’ESERCITO. Una sequela di il mio mestiere”. Era già la politica ad
altre pagelle mediocri convinse il padre allettarlo: “È un bel gioco da giocare,
che per il suo scostante primogenito la il gioco della politica, e vale senz’altro
carriera militare sarebbe stata l’ideale. la pena di aspettare una buona mano Damerino
“Per anni pensai che mio padre, con la prima di tuffarvisi davvero”. E quella Winston Churchill
quindicenne,
sua esperienza e il suo intuito, avesse buona mano sarebbe arrivata. quando era
colto in me le qualità del genio militare, studente alla Harrow
ma anni dopo seppi che era giunto alla DAL FRONTE. Intanto nell’ottobre School di Londra.
conclusione che non ero abbastanza 1895 Churchill decise di fare un viaggio
intelligente per fare l’avvocato”, a Cuba, dove forze spagnole cercavano
ricorderà amaramente Winston. Dopo di reprimere una rivolta locale. Prima di
due tentativi falliti di entrare alla Royal partire convinse, soprattutto grazie alle
Military Academy di Sandhurst, fu influenze della madre, il Daily Graphic a
ammesso nel settembre del 1893. pubblicare i suoi resoconti giornalistici
43
S
PRIMO PIANO

“Senza
vittoria non c’è
sopravvivenza”
disse l’uomo
che fermò il
nazismo. E usò
tutte le sue armi
per convincere
gli inglesi a
lottare.
A qualunque
costo.

di Maria Leonarda Leone


AKG-IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO

SOLO CONT
S
e questa storia si fosse svolta sminuita da un baffetto nero che gli Winston Churchill; a Berlino, dal padre
nel Far West, sarebbe facile fa ombra sotto al naso. Questo duello della follia nazista, Adolf Hitler.
immaginarseli uno di fronte però non avvenne negli Usa a fine Fu un duello cruciale per le sorti
all’altro, sotto il sole di Ottocento, ma poco più di 80 anni fa, d’Europa e del mondo, il cui esito ribaltò
mezzogiorno, con le pistole in pugno. nella civile Europa. Venne combattuto a il risultato finale della Seconda guerra
Da una parte il vecchio sceriffo panciuto, colpi di scelte spregiudicate, prese nelle mondiale, all’apparenza già scritto. Ma in
cappello da cow-boy, sigaro al lato della stanze di un fumoso gabinetto di guerra che modo l’uomo che fermò il nazismo
bocca, la stella lucente sulla giacca di inglese e di un lussuoso ufficio della riuscì, tra il 1940 e il 1941, a trascinare
pelle consunta. Dall’altra un criminale nuova Cancelleria del Reich: a Londra, il suo Paese in una guerra disperata e a
segaligno e impettito, l’aria truce dal controverso campione britannico fermare lo spietato criminale che con la
44
S
Duellanti
Winston Churchill
(1874-1965)
e, a sinistra,
Adolf Hitler
(1889-1945).

CORBIS VIA GETTY IMAGES

TRO HITLER
sua avanzata aveva messo sotto scacco
tutta l’Europa continentale?
1940, nel suo primo discorso da premier
alla Camera dei Comuni (vedi riquadro
nelle pagine seguenti). “Non ho altro da
Paesi Bassi, Belgio e Francia.
In fondo era stato messo lì per
questo, quel politico egocentrico,
LACRIME E SUDORE. “Voi vi offrire, se non sangue, fatica, lacrime e benché i colleghi lo considerassero
chiedete qual è la nostra linea politica. sudore”, li aveva avvisati quello stesso inaffidabile, opportunista e troppo
Io rispondo: fare la guerra [...] perché giorno, prendendo in prestito le parole impulsivo, in virtù del suo carattere e
senza vittoria non c’è sopravvivenza”. del suo idolo Giuseppe Garibaldi. E non dei suoi cambi di casacca. E da quel
Così il nostro sceriffo prese posizione mentiva: tre giorni prima, infatti, Hitler fermo “no” a ogni cedimento non
di fronte alle allarmanti notizie che aveva lanciato la sua grande offensiva arretrò mai. «Churchill possedeva le
giungevano dall’Europa, il 13 maggio sul fronte occidentale, puntando contro credenziali migliori per guidare il Paese 

45
S
BRIDGEMAN IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO

Chamberlain e Baldwin seguivano


CONTRO TUTTI. Non era solo
il ricordo degli orrori della Grande

una politica ATTENDISTA, basata


guerra: l’allora primo ministro Neville
Chamberlain, e già il suo predecessore

su compromessi con il nazismo


Stanley Baldwin, reputavano che una
politica attendista, giocata a suon di
compromessi, fosse il mezzo migliore
per arginare le prepotenze di Hitler. Il
in quel delicato frangente», afferma è in preda a un gruppo di uomini Regno Unito, dopo la crisi del ’29, era
Giulia Guazzaloca, docente di Storia spietati che predicano il vangelo infatti ancora economicamente debole,
contemporanea all’Università di Bologna. dell’intolleranza e dello sfrenato l’Unione Sovietica faceva paura e dei
«Non solo aveva colto prima e meglio orgoglio razziale”, aveva messo francesi non ci si poteva fidare: meglio
dei suoi colleghi di partito i pericoli in guardia il suo Paese nel 1934, non farsi coinvolgere troppo, almeno
dell’antisemitismo e del razzismo di parlando del nazismo alla radio. fino a quando la minaccia non avesse
Hitler, ma era anche profondamente «Più volte da allora si era espresso a toccato direttamente il Paese. In fondo,
convinto che un legame inscindibile favore del riarmo della Gran Bretagna, nessuno poteva dire con certezza cosa
unisse la Gran Bretagna al resto del rafforzamento dell’aviazione, di “passa nella testa di quello strano
d’Europa: se si fosse consentito ai nazisti un’alleanza difensiva con la Francia individuo”, notava Baldwin nel 1936.
di occupare la parte centrale e orientale in funzione antitedesca», prosegue la In realtà uno che poteva farlo c’era:
del continente, l’indipendenza di tutte storica. «Diventò così il campione di chi Churchill, che, grazie ai suoi contatti con
le democrazie occidentali sarebbe stata si opponeva all’appeasement, la strategia l’intelligence (vedi articolo nelle pagine
compromessa». della riappacificazione con la Germania, successive), era al corrente del riarmo
“Vi è una nazione che ha portata avanti in quegli anni dal governo tedesco già dal 1933. «Nella sua lucidità
abbandonato tutte le libertà […] che britannico». visionaria, considerava comprensibili
46
S
Speranza
Winston Churchill
saluta con la sua
famosa V i marinai
della nave che lo ha
portato negli Stati
Uniti (giugno 1943). Il
primo ministro aveva
fatto grandi pressioni
perché gli Usa
entrassero in guerra.
A sinistra, nel 1941 in
visita alla Cattedrale
di Coventry distrutta
dalle bombe
tedesche nel
novembre del 1940.

POPPERFOTO/GETTY IMAGES
le motivazioni di chi rifiutava la guerra, NON CI ARRENDEREMO MAI. all’invasione della Polonia e alla
ma non giustificabili di fronte a un tale Andò avanti così finché non fu chiaro Seconda guerra mondiale, Chamberlain
grave pericolo», nota Guazzaloca. Così, a tutti che la Cassandra inglese aveva nominò Churchill primo lord
seppur ridicolizzato dalla stampa e dai ragione: la popolarità di Churchill dell’Ammiragliato nel nuovo gabinetto
colleghi, continuò a denunciare i nazisti crebbe parallelamente all’aggressività di guerra, il 3 settembre annunciò
in Parlamento, quasi da solo tra i 650 della Germania. Nell’estate del 1939, l’entrata in guerra del Paese e in capo a
membri della House of Commons. poco prima che Hitler desse il via otto mesi fu costretto a dimettersi, per 
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Blood, toil, tears and sweat


I l 13 maggio 1940, tre giorni dopo l’inizio della grande offensiva sferrata da
Hitler in Europa Occidentale, Churchill si rivolse alla Camera dei Comuni con
il famoso discorso “Sangue, fatica, lacrime e sudore”. Un discorso che, come
quasi tutti quelli del politico britannico, è anche un gioiello di arte retorica.
L’analisi. Nelle sue parole, la Germania diventa una “tirannia mostruosa”,
opposta ai valori democratici della Gran Bretagna, caratterizzata dalla
“unità” del nuovo governo, nell’“inflessibile proposito della nazione di
proseguire la Guerra contro la Germania”. Una guerra combattuta “con tutta
la forza che Dio ci può dare”, a sottolineare lo scontro fra la civiltà cristiana e il
neopaganesimo nazista. In un crescendo che esplode nel gran finale: “Qual
è il nostro obiettivo?”, si chiede retoricamente il primo ministro, rispondendo
con una sola parola, ripetuta come un mantra: “Vittoria ad ogni costo, Vittoria
nonostante tutto il terrore, Vittoria per quanto lunga e ardua la strada possa Durante il famoso discorso alla Camera dei Comuni:
essere. Perché senza Vittoria non ci sarà Sopravvivenza.” Sangue, fatica, lacrime e sudore (13/5/1940).
lasciare il posto al “bulldog inglese”. “Mi La guerra fu vinta grazie allo sforzo
militare di Stati Uniti e Urss. Ma fu
pareva che il mio destino fosse compiuto
[...]. Avevo la sensazione di sapere che

la DETERMINAZIONE di Winston
cosa si doveva fare ed ero certo che sarei
riuscito”, annotò ottimisticamente il

Churchill a renderlo possibile


novello primo ministro nel suo diario. La
convinzione certo non gli mancava e in
quel frangente fu un bene.
«Determinazione, caparbietà e e i valori dell’Occidente liberale», SOTTO LE BOMBE. «Le parole
coraggio, legati all’orgoglio patriottico conferma Guazzaloca. Come un furono la sua arma più efficace per
e al nazionalismo: usò questi tratti condottiero, in quattro settimane convincere gli inglesi a versare “lacrime
del suo carattere per resistere a Hitler trascinò in quell’impresa disperata i e sangue”», sostiene Guazzaloca.
e affrontare una guerra che pensava sudditi di Sua Maestà, trasformando «Leader carismatico, Churchill fu
fosse compito degli inglesi condurre, in un successo morale persino una uno straordinario oratore. Con i
per salvare tutte le democrazie europee ritirata: la rocambolesca evacuazione suoi discorsi, preparati con cura
(cominciata il 27 maggio 1940) dei quasi maniacale, seppe galvanizzare le masse
350mila soldati inglesi e di circa 100mila e solleticare l’orgoglio britannico,
alleati francesi, rimasti intrappolati tra le trasformando la guerra al nazismo in
Sugli ebrei truppe tedesche e il mare, sulle spiagge
di Dunkerque (Francia). E a chi, nel
uno scontro finale fra Bene e Male».
Così, quando il 16 giugno 1940 la

F ra il 1939 e il 1945, circa 6 milioni


di ebrei (commemorati, come ogni
anno, il 27 gennaio) vennero uccisi
gabinetto di guerra, pensò allora che
la soluzione migliore fosse arrendersi
Francia chiese l’armistizio e l’Inghilterra
si trovò da sola a combattere il
e negoziare una pace con i tedeschi, nazifascismo, lui ribadì alla Camera dei
sistematicamente dai nazisti. Nei giorni in
rispose dopo profonda riflessione: “Non Comuni l’impegno a opporsi a Hitler
cui la Shoah prendeva drammaticamente
forma, Churchill fu tra i primi a manifestare ci arrenderemo mai”. a qualunque costo. “Prepariamoci
partecipazione per la loro tragica sorte e
a denunciare il razzismo e l’antisemitismo
nazista dalle colonne della rivista Strand.
Nel cassetto. Un’empatia solo in parte
adombrata da un suo articolo del 1937
(mai pubblicato ma “riscoperto” da uno
storico anni più tardi) dal titolo: “Come gli
ebrei possono combattere le persecuzioni”.
Pur sottolineando quanto fosse “sobria,
lavoratrice e rispettosa della legge” quella
gente e chiedendo ai concittadini di
condannare le persecuzioni, nel testo lo
statista notava che, se l’antisemitismo
era tanto diffuso, un po’ era colpa del
comportamento del popolo ebraico, che
“pensa in modo diverso, proviene da una
tradizione e da un patrimonio culturale
diversi, non vuole essere assimilato”.

È finita
Conferenza di Yalta,
4-11 febbraio 1945:
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Churchill, Roosevelt
e Stalin discutono
la riorganizzazione
postbellica
dell’Europa.
In alto, Churchill tra
le rovine del bunker
di Hitler a Berlino, si
siede su una sedia
del Führer, circondato
Manifesto di propaganda antisemita da militari britannici
e antisovietico del 1942. e sovietici.
48
S
quindi ai nostri doveri e rendiamoci
consapevoli che se l’Impero britannico
e il suo Commonwealth dureranno per
mille anni, gli uomini seguiteranno a
dire: ‘Quella fu la loro ora più bella’”.
Parole che continuarono a rafforzare
gli animi britannici tra le sirene
antiaeree, le esplosioni e le migliaia di
morti di quella che Churchill definì “la
Battaglia d’Inghilterra”. Nei durissimi
mesi che seguirono, infatti, Hitler fece
lanciare sull’isola tonnellate di bombe,
per preparare il terreno all’invasione.
Gli aerei della Luftwaffe colpirono
i porti della Manica, le industrie, gli
aeroporti e le città, sganciando il loro
carico di morte su Londra e su molte
altre città. Ma gli aviatori britannici
non si arresero e alla fine ebbero la

GAMMA-KEYSTONE/GETTY IMAGES
meglio: Hitler fu costretto a rinunciare
allo sbarco sull’isola. “Mai, nella
storia dei conflitti umani, così tanto
in tanti lo devono a così pochi”, fu il
ringraziamento che il primo ministro
rivolse ai piloti della Raf.

LEZIONE DI REALPOLITIK.
Ma Churchill non fermò Hitler solo
con le parole. Militarmente, combatté
i tedeschi su ogni fronte possibile,
dalla Grecia al Nord Africa, aiutando i
movimenti di resistenza in tutta Europa
e bombardando dall’aria le industrie
e le città tedesche. Da un punto di
vista economico, diede un’impronta
dirigista al governo: regolamentò
i prezzi, impose aumenti salariali,
aumentò la spesa pubblica e finanziò
l’industria bellica. Politicamente, infine,
fece pressione sul presidente Franklin
Delano Roosevelt, perché portasse gli
Usa in guerra al suo fianco.
La vera svolta, però, arrivò
insperatamente da Hitler stesso,
quando nel giugno del 1941 si lanciò
nella folle avventura di invadere
l’Unione Sovietica, violando il patto di
non aggressione. «Churchill fece una
scelta di realpolitik: di fronte al nemico
comune, non esitò a mettere da parte il
suo ferreo e radicale anticomunismo»,
conclude Guazzaloca.
A luglio, siglò l’alleanza con Stalin
e, pochi mesi dopo, anche gli Usa si
unirono alle forze alleate, dopo l’attacco
giapponese alla base di Pearl Harbor.
Nei fatti, sarebbero state le due grandi
potenze a vincere la guerra nel 1945.
AKG_IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO

Ma Churchill rimase per sempre quello


sceriffo dalla stella lucente che, cinque
anni prima, rifiutando di arrendersi a
Hitler, non l’aveva persa. •
49
S
PRIMO PIANO

Ma quanti
SCIVOLONI!
Esternazioni razziste,
i Dardanelli, scelte
politiche infelici... Gli
errori di CHURCHILL.
di Matteo Liberti


S
uccesso è passare da un
fallimento all’altro senza
perdere l’entusiasmo”, disse
un giorno Winston Churchill,
forse pensando alla propria carriera. Il
carismatico statista britannico, celebrato
per la vittoria contro i nazisti, inanellò
infatti discutibili iniziative ed errori di
valutazione che ne misero a repentaglio
credibilità e spessore morale. Eppure,
zigzagando tra crisi depressive, sensi
di colpa e alcolismo, non si fece mai
abbattere dalle polemiche e si rialzò
dopo ogni batosta.

L’AUTORITARISMO. Una delle


prime “macchie” nella carriera di
Churchill giunse nel 1910, quand’era
ministro dell’Interno. I lavoratori al termine di una sparatoria. Il tutto, della Royal Navy nelle acque dello
delle miniere del Galles erano entrati davanti alle macchine fotografiche e alle Stretto dei Dardanelli, per far sbarcare
in sciopero per una serie di dispute cineprese dei giornalisti. Le polemiche soldati sulla costa turca. L’iniziativa,
salariali, concentrando le proteste riguardarono proprio la vanità di poi chiamata Campagna di Gallipoli
nella cittadina di Tonypandy. Qui, per Churchill, che si mischiò ai poliziotti – dal nome della penisola che fronteggia
sedare la rivolta, Churchill mandò rischiando d’intralciarli – pur di apparire lo stretto, si svolse tra la primavera e
corpi speciali di polizia, acconsentendo come un eroe. l’autunno del 1915, ma fu un completo
inoltre a far predisporre l’esercito (ma disastro. A dispetto della superiorità di
senza ordini di attacco). A giudizio di IL DISASTRO DI GALLIPOLI. uomini e mezzi, le forze britanniche
molti, lo sfoggio di muscoli fu eccessivo Nell’autunno 1911 Churchill lasciò dovettero presto evacuare l’area, al
e si rincorsero anche voci di scontri a il ministero degli Interni e venne prezzo di 250mila perdite, tra morti,
fuoco: ciò gli tolse parecchi estimatori. nominato primo lord dell’Ammiragliato. feriti e dispersi. L’Inghilterra, sfiancata
Poco dopo, nel gennaio 1911, In questa nuova veste, nel pieno della nel morale, uscirà vincitrice dalla guerra,
Churchill incassò nuove critiche per Prima guerra mondiale, compì il suo ma nel frattempo Churchill dovette
aver partecipato in prima persona, peggior passo falso. Volendo assestare lasciare la guida della Royal Navy. In
a Londra, a un blitz della polizia (il un decisivo colpo alle forze nemiche compenso, fu nominato ministro per
cosiddetto “assedio di Sidney Street”) dell’Impero ottomano (alleato della i Rifornimenti militari e poi segretario
contro due anarchici lettoni, uccisi Germania), pianificò una spedizione di Stato per la guerra e l’aeronautica.
50
S
nel 1929, inizierà a

BRIDGEMAN ART/MONDADORI PORTFOLIO


risolversi nel 1931, con la
sospensione della parità
aurea. Ma Churchill aveva
già abbandonato l’incarico.

CON IL RE SBAGLIATO. Salutato


il ministero delle Finanze, per un
decennio Churchill smise di occupare
posizioni di rilievo, continuando però
a suscitare polemiche. Per esempio,
quando sostenne la causa di Edoardo
VIII. Il nuovo re d’Inghilterra salì al
trono nel gennaio 1936, alla morte del
padre Giorgio V. Ma fu presto travolto
dallo scandalo per la decisione di
sposare Wallis Simpson, spregiudicata
americana con alle spalle già due
matrimoni. Ad accrescere lo sdegno
fu il fatto che Edoardo e Wallis
manifestavano chiare simpatie per
Hitler. Il caos mediatico fu tale che
a dicembre il neo-re lasciò lo scettro
al fratello Giorgio VI, nonostante
l’endorsement di Churchill, contrario
all’abdicazione. Non bastasse, durante
la Seconda guerra mondiale Churchill,
da primo ministro (1940), “sorvolò”
su un complotto nazista volto a
reintegrare proprio Edoardo in cambio
di un sostegno ai tedeschi: per tacitare
tutto e salvare l’immagine della
Corona, impedì la pubblicazione dei
telegrammi sul piano.

A caro prezzo ERA RAZZISTA? L’impegno nel


Truppe britanniche contrastare Hitler (lusingato da
sbarcano a Sedd molti politici inglesi) impedisce di
el-Bahr (Gallipoli, tacciare Churchill di ammiccamenti
Turchia), il 15 aprile al nazismo. Appare invece difficile
1915. L’operazione difenderlo dall’accusa di razzismo.
costò migliaia di vite. Su di lui gravano esternazioni
risalenti agli anni tra le due guerre
mondiali, in particolare contro il
Anche in questo caso non mancarono ...E SCARSO IN ECONOMIA. popolo indiano e contro Gandhi,
le critiche, per avere incentivato l’uso di Sordo a ogni polemica, Churchill prese il leader non-violento che porterà
gas tossici in vari teatri bellici. un’altra iniziativa destinata a molte nel 1947 l’India all’indipendenza
critiche (e future autocritiche). In ballo dall’Impero britannico. Churchill
FALLIMENTARE IN IRLANDA... c’era stavolta l’economia del Paese, per definì gli indiani “un popolo bestiale
A partire dal 1919 Churchill acquisì risollevare la quale, assunto il ruolo con una religione bestiale” e Gandhi
nuovi detrattori per le posizioni assunte di cancelliere dello Scacchiere (leggi un “fachiro seminudo”. Arrivò a dire:
rispetto alle richieste autonomistiche ministro delle Finanze), Churchill “non ammetto che sia stato fatto un
degli irlandesi, che quell’anno diedero restaurò nel 1925 il sistema gold gran torto agli indiani d’America o
vita a una guerra d’indipendenza standard, ovvero la convertibilità ai neri dell’Australia [...] dal fatto
conclusasi nel 1921 con la nascita della valuta in oro (abbandonata nel che una razza più forte [...] ha preso
dello Stato Libero d’Irlanda. Prima 1914). La sterlina fu rivalutata, ma ciò il loro posto”. Non stupisce, quindi,
che ciò avvenisse, egli provò però a penalizzò le esportazioni, producendo che anche Sir Churchill figuri tra
domare i rivoltosi utilizzando gruppi di crescente inflazione e aumento della i personaggi oggi contestati dal
paramilitari noti come Black and Tans, disoccupazione, in primis nel settore movimento Black Lives Matter.
connotati da divise scure e famigerati minerario, con conseguente scoppio D’altronde, ammetterebbe lui stesso,
per le spietate violenze alle quali di nuovi scioperi. La crisi, aggravata “Every coin has two sides”, ogni
ricorrevano. dal crollo della borsa di Wall Street medaglia ha due facce. •
51
S
PRIMO PIANO

Sostenitore della
guerra “non
Nella sua
RETE
convenzionale”,
Churchill si
servì sempre
dei SERVIZI
SEGRETI.
di Federica Ceccherini

J
ohannesburg, 1899. L’ufficiale Negli Anni ’30, preoccupato per il Pronto
britannico Winston Churchill riarmo tedesco, si faceva arrivare “a a tutto
gira per la città in bicicletta domicilio” informazioni e dispacci Il primo
ministro
parlando con un amico francese. segreti da Desmond Morton, capo
Churchill
È il crepuscolo. Sembra una situazione dell’Industrial Intelligence Centre, che durante la
normale ma non lo è. Il giovane inglese abitava a poche miglia di distanza da guerra.
infatti è un militare in missione segreta Chartwell, la sua casa in campagna.
e la strada è piena di nemici armati, i
boeri. Se qualcuno lo scoprisse verrebbe NON ORTODOSSO. Fu soprattutto
fucilato come spia. durante la Seconda guerra mondiale
All’epoca Churchill aveva solo 25 anni che Churchill mise a frutto il suo fiuto
e forse da quel momento nacque la sua da 007. Sapeva che se voleva una
attrazione per le missioni segrete. A detta chance doveva usare tutti i mezzi,
di molti suoi collaboratori, su di lui le anche quelli non convenzionali, come
operazioni in incognito, il doppio gioco, l’inganno e la guerriglia. Così nel luglio
l’inganno, gli stratagemmi e le azioni di del 1940 nacque lo Special Operations
guerriglia (che conobbe proprio con le Executive (Soe) l’agenzia per le
sollevazioni boere), esercitarono sempre operazioni speciali. “E ora incendiate
un grande fascino e un entusiasmo che l’Europa!”, fu l’esortazione, durante
a volte superava quello per le operazioni l’inaugurazione del servizio,
militari più convenzionali. destinata ai nuovi agenti che
Ma questa era solo la parte romantica. avrebbero lavorato dietro
Churchill a differenza di altri leader della le linee nemiche. Il loro
sua epoca – come Hitler, che si fidava compito non era dei più
molto del suo intuito e meno di ufficiali e facili: si sarebbero
informatori – prendeva molto sul serio il dovuti infiltrare nelle
lavoro dei servizi segreti. Occupandosene fila della resistenza
spesso in prima persona. dei vari Paesi
Il suo cruccio furono sempre i tedeschi, sottoposti al
anche prima dei grandi conflitti mondiali. controllo nazista
Come primo lord dell’Ammiragliato per tentare di
(capo politico della marina di Sua far sollevare
Maestà), presiedette il comitato per la popolazione e
l’emanazione dell’Official Secrets Act, indebolire il fronte nemico
creato per arginare lo spionaggio interno dall’interno.
e proteggere i segreti della Royal Navy. Era un momento
Sostenne inoltre fin dai loro esordi particolarmente difficile del conflitto
(1909) i servizi segreti britannici e Churchill, primo ministro da soli
(Secret Intelligence Service, Sis), e anzi due mesi, ereditò una situazione
li arricchì di sistemi all’avanguardia, complessa. Hitler minacciava
favorendo l’istituzione della “Room 40” l’Inghilterra, aveva cominciato
adibita alla crittoanalisi (la decrittazione a bombardare i mercantili nel
dei codici cifrati usati in guerra, che si Canale della Manica e presto
rivelerà poi fondamentale nel secondo sarebbero cominciati anche i
conflitto mondiale). bombardamenti su Londra. Gran
52
S
/MONDADORI PORTFOLIO/BRIDGEMANART

Paramilitari
Addestramento con
il paracadute degli
agenti dello Special
Operations Executive
(Soe), nel 1941.
Sopra, personale
addetto alla
AKG_IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO

decrittazione dei
codici segreti nazisti
a Bletchley Park,
nel 1943.
Churchill seguiva personalmente Hess in trappola
il lavoro dei DECRITTATORI dei L a sera del 10 maggio 1941, Rudolf
Hess (sotto), numero due del Terzo

messaggi nazisti di ENIGMA


Reich, a bordo di un cacciabombardiere
Messerschmitt Bf 110, partì da Monaco
in direzione Scozia. Arrivato nei pressi
del castello del duca Douglas-Hamilton,
nel Lanarkshire, si paracadutò. Catturato,
parte d’Europa era stata occupata dai si occupava invece delle operazioni
fu incarcerato fino alla fine della guerra.
nazisti, l’Italia e la Spagna erano alleate speciali come i boicottaggi e la A Norimberga venne condannato
di Hitler e l’Unione Sovietica da circa guerriglia. all’ergastolo e morì nel carcere di
un anno aveva stipulato con i tedeschi Particolare del tutto inedito fu la Spandau nel 1987, a 93 anni.
un accordo di non aggressione (il patto partecipazione attiva delle donne. Top secret. Quando fu catturato
Molotov-Ribbentrop). Gli Stati Uniti non Responsabile delle missioni al femminile dai britannici, Hess dichiarò che,
erano ancora entrati nel conflitto (lo fu l’ufficiale Vera May Atkins, che preoccupato per le sorti della guerra,
voleva trattare personalmente la pace
avrebbero fatto un anno e mezzo dopo, doveva occuparsi di tutto quello che separata per la Germania, all’insaputa di
nel dicembre del 1941). Il Regno Unito riguardava il lavoro sotto copertura Hitler. Ma c’è anche chi sospetta che in
era isolato. Inviare truppe sul continente delle sue agenti: reclutamento, false realtà fosse stato inviato dal Führer, che
in quel momento sarebbe stato un identità, preparazione... Colte e raffinate, poi lo rinnegò quando la missione fallì.
suicidio. molte delle donne spia conoscevano Oggi le informazioni provenienti dalla
diverse lingue e sapevano destreggiarsi desecretazione del cosiddetto “fascicolo
GLI ANGELI DI CHURCHILL. nei salotti letterari, ma avevano anche Hess” conservato negli Archivi di Stato
britannici sembrano suffragare la
“Dobbiamo organizzare nei territori un addestramento paramilitare. Le prima, e più verosimile, ipotesi. Con
occupati dal nemico movimenti “Churchill’s Angels”, come furono qualche elemento in più: i servizi
paragonabili al Sinn Fein irlandese, alle soprannominate, erano una quarantina segreti ebbero un ruolo fondamentale.
guerriglie cinesi attualmente operative (molte finirono uccise dai nazisti o nei Sembra infatti che alcuni agenti del Sis,
contro il Giappone”, affermava Hugh campi di concentramento). A queste spacciandosi per il duca di Hamilton,
Dalton, ministro dell’Economia bellica e agenti speciali tre anni fa è stato avessero cominciato a scrivere a Hess per
seminare disinformazione e discordia
ideatore, insieme a Churchill, del Soe.“I dedicato il film A Call to Spy di Lydia
nei vertici nazisti. Il vice di Hitler prese
soldati dell’esercito regolare non sono Dean Pilcher (2019). sul serio le lettere, al punto da recarsi sul
adatti a fomentare rivolte, a seminare il posto per trattare, cadendo in trappola.
caos sociale o a servirsi di questi modi PRESTIGIATORE. Allo stesso tempo,
ignobili per vincere la guerra, quegli l’agenzia tradizionale, il Sis, continuò
stessi modi ignobili adottati senza a lavorare alacremente durante il
alcun problema dai nazisti”. L’idea conflitto e il suo capo, Stewart Menzies,
era creare “gruppi di sovversione” in rimase sempre in stretto contatto con
Norvegia, Paesi Bassi, Grecia, Italia, Churchill. Il primo ministro voleva
Jugoslavia e Francia. I nuovi servizi essere informato quotidianamente sui
segreti guidati dal colonnello Maurice lavori dell’intelligence, ma soprattutto
Buckmaster furono divisi in due sezioni: sui progressi fatti dai crittoanalisti
la prima dedita alla propaganda, di Bletchley Park. In questa tenuta a
con volantini da lanciare sui territori 75 km da Londra, infatti, un team di

MONDADORI PORTFOLIO
occupati e trasmissioni radio, la seconda matematici, tra i quali Alan Turing,
lavorò con successo alla decrittazione
dei messaggi cifrati nazisti, generati
dalla macchina crittografica tedesca
Enigma.
Convinto dell’importanza
di questa attività, Churchill si e per la riuscita dello sbarco alleato in
preoccupava personalmente che Normandia, nel 1944.
il lavoro, altamente specializzato, Dopo la guerra, Churchill continuò
fosse assegnato a giovani universitari a coltivare il suo “pallino” per
di talento e che vi fossero sempre le l’intelligence, lavorando con i servizi
risorse necessarie per l’aggiornamento statunitensi durante la Guerra fredda nei
ANL/SHUTTERSTOCK

delle tecnologie. Un lavoro che si vari scenari dello scacchiere mondiale


rivelò decisivo per la vittoria nella (come in Iran). Prima della guerra,
guerra sottomarina contro i tedeschi quando non era ancora primo ministro,
scrisse nel suo The World Crisis: “È
richiesto per un grande comandante
Radio portatile
Valigetta radio utilizzata dall’agente non solo l’immaginazione ma anche un
segreto Pierre Le Chêne, paracadutato elemento di gioco di prestigio, un tocco
nel 1942 in Francia come operatore di originale e sinistro, che lascia il nemico
reti radio clandestine. perplesso oltre che sconfitto”. •
Perché Churchill venne in Italia a pochi mesi dalla
fine della guerra? Voleva solo riposare e dipingere?

Lo strano viaggio
sul lago di COMO

MONDADORI PORTFOLIO/FOTOTECA GILARDI


In ufficio
Mussolini a Gargnano (Bs), allora
Repubblica di Salò, nel 1944.
È a colloquio con il giornalista
Ernesto Daquanno e il ministro
Fernando Mezzasoma.

D
opo le fatiche della guerra, nel venuto in possesso delle lettere da lui dapprima auspicato una neutralità
settembre del ’45 Sir Winston scritte a Mussolini”. Il presunto scoop dell’Italia per poi chiedere invece a
decise di concedersi un di lì a poco sarebbe diventato un caso Mussolini, nel ’40, di partecipare alla
periodo di riposo sul lago di giornalistico prima, e storico poi. guerra che la Germania stava allora
Como, nella Villa Apraxin di Moltrasio, vincendo, ma impegnandosi a mitigare
per godersi (e dipingere) le bellezze del CARTE FALSE. Tutto cominciò con le pretese naziste al tavolo di pace, a
Bel Paese, finalmente pacificato. la borsa piena di documenti segreti che favore dei britannici.
Questa inaspettata vacanza però Mussolini in fuga teneva ben stretta Da anni gli esperti si dividono sulla
suscitò diversi interrogativi: come mai quando fu trovato su un camion, controversa questione e sull’autenticità
aveva scelto proprio un luogo a 50 km travestito da tedesco, il 27 aprile 1945. del carteggio: alcuni sono possibilisti,
da dove Mussolini solo quattro mesi Tra i vari documenti di quella sacca – altri più che scettici. Chi non ha dubbi
prima era stato fucilato? Perché arrivò recuperata dai partigiani della la 52ª è lo storico Mimmo Franzinelli, che
con il nome di copertura di colonnello Brigata Garibaldi che lo catturarono nel suo libro del 2015 L’arma segreta
Warden e alloggiò nell’edificio che – ci sarebbe stato anche il famigerato del duce. La vera storia del carteggio
era in realtà una delle sedi del Soe, carteggio tra Churchill e Mussolini: 62 Churchill-Mussolini (Rizzoli), attraverso
l’agenzia dedicata alle operazioni lettere che i due si sarebbero scambiati una meticolosa ricostruzione dei fatti
segrete speciali? L’ex inquilino di tra il 1936 e il 1940. Almeno secondo e seguendo le vicende di quelle carte
Downing Street voleva forse recuperare uno dei tanti uomini tra le cui mani nel Dopoguerra, tenta di mettere un
personalmente carte compromettenti sarebbero passate quelle lettere, il punto sull’argomento. Il carteggio per
prima che uscissero allo scoperto? partigiano Luigi Carissimi Priori. lui è una leggenda, un clamoroso falso
Il primo a sollevare la questione in Missive mai ritrovate, in cui ci sarebbe storico utilizzato con l’unico scopo di
un trafiletto fu il quotidiano romano la prova della compromissione del mitigare, e in qualche modo giustificare,
Il Tempo nell’ottobre del 1945: governo britannico con quello fascista la scellerata decisione di Mussolini
“Si apprende che durante la sua in merito all’entrata in guerra dell’Italia. di entrare in guerra, dando una parte
permanenza a Como, Churchill sarebbe Churchill in quelle lettere avrebbe di responsabilità ai britannici. •
55
S
PRIMO PIANO

10 COSE che (forse)


non sapevi sul più
famoso inquilino di
Downing Street.
di Paola Panigas

I TALENTI DI
MR CHU
1 Si aggiudicò
il Nobel 2 Si formò da
autodidatta
GETTY IMAGES

E non per la pace, come accade


per molti politici (anche se ci
andò vicino nel 1945), ma in quanto
U na volta giunto ai vent’anni
Churchill si rese conto di non
aver ricevuto un’istruzione adeguata
autore prolifico. Infatti è l’unico alle sue ambizioni: suo padre, non
statista nella lista dei Nobel per la ritenendolo abbastanza sveglio per
letteratura. La consacrazione arrivò fare l’università, nel 1893 lo spedì
con la pubblicazione, tra il 1948 e il al collegio militare di Sandhurst,
1952, dei cinque volumi della Storia dove però la sua materia preferita si
della Seconda guerra mondiale, in rivelò essere equitazione (a sinistra,
cui lui stesso è protagonista degli mentre gioca a polo). Così in età
avvenimenti descritti. adulta si formò da solo sulle opere
Sul viale del tramonto. Ricevette di Platone, Adam Smith e Arthur
il premio il 16 ottobre 1953, all’età di Schopenhauer.
79 anni, poco prima di ritirarsi a vita Evoluzionista. A 22 anni lesse
privata. La motivazione? “Padronanza L’origine delle specie di Charles
della descrizione storica e biografica, Darwin, da cui rimase affascinato.
nonché per la brillante oratoria in difesa L’opera lo influenzò nella stesura di
dei valori umani”. saggi di divulgazione scientifica.
56
S
3 Cicoisapeva fare
pennelli 4 Coniò nuove espressioni
e modi di dire
Aveva già quarant’anni quando iniziò
a dipingere, nel 1914, nella sua casa
del Surrey, vicino a Londra. Capì che
In occasione della Conferenza di Yalta (1945), il famoso incontro al vertice
tra Churchill, Roosevelt e Stalin, il premier inglese usò per la prima volta la
parola summit, per indicare una riunione tra leader del mondo occidentale e quello
era un modo per alleviare le sue crisi comunista. Nel discorso “Mai così tanti dovettero così tanto a così pochi”, formulato
depressive, così anche quando viaggiava nel 1940, si riferì al valore dei piloti del Fighter Command della Royal Air Force, che
per lavoro, partiva sempre munito stavano combattendo la battaglia aerea contro la Luftwaffe tedesca, definendoli i
di tele, colori e cavalletti. In trasferta pochi (The few), e da quel momento vennero chiamati così.
dipingeva paesaggi: la Costa Azzurra Falsi miti. Il termine “cortina di ferro”, invece, pronunciato nel discorso di Ful-
(a sinistra, nel 1933) il Lago di Garda e ton (Usa,1946) è stato erroneamente attribuito a Churchill. Era già stato pubblicato
laghetti alpini. Durante il suo soggiorno nel 1945 sul settimanale Das Reich. Ma fu dall’orazione di Churchill che l’espressione
sul Lago di Como, nel 1945, ingaggiò divenne di uso comune: “Da Stettino nel Baltico a Trieste nell’Adriatico, una cortina di
anche una singolare gara artistica con il ferro è scesa attraverso il continente. Dietro quella linea giacciono tutte le capitali dei
generale britannico Harold Alexander, vecchi Stati dell’Europa Centrale e Orientale. Varsavia, Berlino, Praga, Vienna, Buda-
suo ospite. I due amici si cimentarono pest, Belgrado, Bucarest e Sofia; tutte queste famose città e le popolazioni attorno a
in un identico soggetto: un balcone esse, giacciono in quella che devo chiamare sfera sovietica”.
a edicola sul lago, ma non si sa chi si
sia aggiudicato la vittoria. Quando era
a casa, invece, amava ritrarre nature
morte, come Rose in un vaso di vetro, che
nel 1951 regalò all’attrice Vivien Leigh,
Corrispondente di guerra
5
per la quale aveva un debole.
Impara l’arte... Nel gennaio del 1921,
dai punti “caldi” del mondo
BRIDGEMAN IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO

firmandosi Charles Morin, il futuro primo


ministro espose le sue opere alla galleria Cominciò la sua carriera da giornalista come corrispondente della guerra ispano-
Druet di Parigi: ne vendette sei. Con lo cubana per il Daily Graphic e il New York Times. Nel 1897 si trovava sul fronte afgano per
pseudonimo di David Winter, invece, nel il Daily Telegraph. Infine, a 24 anni, già celebre per i suoi reportage, partì per la guerra
1947 la Royal Academy of Arts di Londra boera, pattuendo un compenso di 250 sterline al mese con il Morning Post.
accettò due sue tele (di cui fu poi svelato Souvenir dal fronte. Le sue imprese militari e i suoi resoconti dai fronti più caldi del

RCHILL
l’autore). La produzione fino a oggi mondo gli lasciarono in eredità un’ancora tatuata sull’avambraccio, ricordo di quel
attribuita a Churchill è di 500 quadri. turbolento periodo.

MONDADORI PORTFOLIO/BRIDGEMANART

6 Autore di best seller,


pagato a peso d’oro
Churchill non aveva ereditato molto alla morte del padre e aveva
uno stile di vita piuttosto dispendioso, quindi a partire dal 1906 si
dedicò alla scrittura. Non era un vezzo o un modo per “arrotondare”,
ma la sua principale fonte di reddito, che tra il 1929 e il 1938 gli
fruttò circa 13mila sterline. Durante la sua vita scrisse più di 40
libri, soprattutto saggi, ma anche un romanzo e racconti brevi,
più migliaia di articoli per quotidiani e riviste. Per la pubblicazione
dei due volumi sulla vita del padre ricevette un anticipo di 8mila
sterline che gli consentì di sposarsi. Tra il 1923 e il 1928 completò
La grande storia della Prima guerra mondiale in sei volumi, che nel Si chiedeva infatti, a proposito del vocativo, in quale occasione
1922 gli aveva procurato un anticipo di 22mila sterline, con le quali avrebbe mai potuto esclamare “oh tavolo” (mensa). Nel maggio
comprò la casa di campagna a Chartwell. 1940, otto mesi dopo lo scoppio della Seconda guerra mondiale,
Disoccupato. Nel 1929, il Partito conservatore perse le elezioni Churchill divenne primo ministro. Durante il mandato non
e Churchill non ebbe più incarichi di governo, quindi continuò proseguì l’attività di scrittore, ma vide pubblicati i suoi discorsi. La
a scrivere. Nel 1930 pubblicò My Early Life , autobiografia che sua ultima fatica letteraria furono i cinque volumi della Storia della
racconta la sua vita dalla nascita (1874) ai 28 anni. In questo libro, Seconda guerra mondiale, che gli valsero il Nobel nel 1953 (sopra, la
Churchill confessò con ironia il suo difficile rapporto con il latino. moglie Clementine, a Stoccolma, ritira il premio per lui).
57
S
7 Salute di ferro,
nonostante tutto
E ra solito dire: “Quando ero giovane mi
ero dato la regola di non bere mai prima
di pranzo. Ora mi attengo a quella di non
bere mai prima di colazione”. In effetti,
fra alcol e sigari, non si risparmiava (a
sinistra, fuma mentre lo portano in
barella, nel 1932).
Pantagruelico. La giornata partiva con
un calice di bianco e poi whisky come se
piovesse. Pasteggiava a champagne. Il
preferito era Pol Roger. Dopo mangiato
non poteva mancare un liquorino (porto
o cognac) e per concludere fumava
i suoi famosi sigari, Romeo y Julieta,
denominati poi Churchill, in suo onore.
Nonostante ogni giorno della sua vita
fosse un attentato alla sua salute, morì a
91 anni (nel 1965) di ictus, dopo una serie
di ischemie cerebrali.

HISTORIA/SHUTTERSTOCK
Genio e sregolatezza, visse
8 Maestro di parole (ma
non sempre di parola) in equilibrio tra vizi e VIRTÙ
E ra un oratore brillante, ma non sempre
manteneva la parola data. I suoi solenni

9 Humor disarmante
discorsi, come quello che pronunciò alla Camera
dei Comuni, il 13 maggio 1940, quando i carri
armati tedeschi avevano già oltrepassato il
confine francese: “Non ho niente da offrire se non
e battute sessiste
sangue, fatica, lacrime e sudore”, sono rimasti nella
Storia. Talvolta, però, le sue parole si rivelarono
contraddittorie nei fatti. Nell’orazione declamata
L a sua bocca era una bomba a orologeria: battute irriverenti, oggi
diremmo politicamente scorrette, uscivano a raffica. Gli bastava
una delle sue frasi a effetto per seppellire un avversario politico, come
all’Università di Zurigo, il 19 settembre 1946, quando Nancy Astor, sua rivale in Parlamento, gli disse: “Winston, se tu
concludeva dicendo “Dobbiamo creare una specie fossi mio marito ti metterei del veleno nel caffè”, e lui rispose: “Nancy, se tu
di Stati Uniti d’Europa. Perciò vi dico: lasciate che fossi mia moglie, lo berrei!”. Quando la deputata Bessie Braddock lo accusò
l’Europa sorga!”. In realtà, Churchill, pur considerato di essere “Disgustosamente ubriaco”, lui replicò, “È vero, e voi siete brutta.
uno dei padri fondatori dell’Europa, riteneva che Ma domattina io sarò sobrio e voi sarete ancora brutta”. 
la Gran Bretagna dovesse essere alleata e non Cinico. Anche nella vita privata non era sempre un gentleman: a chi
membro di una futura federazione europea. lo invitava a curarsi (era un forte bevitore, fumatore accanito, grasso,
Isolati. Nel punto cruciale del discorso in cui disse sedentario e aveva orari completamente sregolati) rispondeva: “Una mela
“We shall fight on the beaches” (Combatteremo sulle al giorno leva il medico di torno, basta avere una buona mira”.
spiagge), affermava: “Combatteremo in Francia,
combatteremo sui mari e gli oceani; combatteremo
con crescente fiducia e crescente forza nell’aria.
Difenderemo la nostra isola qualunque possa
esserne il costo. Combatteremo sulle spiagge,
combatteremo sui luoghi di sbarco, combatteremo 10 Pragmatico
e senza scrupoli
C
nei campi e nelle strade, combatteremo sulle hurchill fece sua la massima attribuita a Machiavelli: “Il fine giustifica
colline. Non ci arrenderemo mai”. Peccato che i mezzi”. Come si deduce dal suo contraddittorio rapporto con l’Urss,
nelle Isole del Canale, unico lembo di territorio prima aiutata a piene mani per uscire dalla Seconda guerra mondiale e poi
britannico occupato da Hitler, non ci furono osteggiata con un fiero sentimento anticomunista.
combattimenti né sulle spiagge né altrove. Infatti Ragion di Stato. Lo statista intuì subito che l’Unione Sovietica, una volta
il piccolo arcipelago rimase una delle ultime aree sconfitto Hitler, avrebbe reclamato la sua fetta di torta (l’Europa Orientale).
occupate dalla Wehrmacht ad arrendersi alle forze Tuttavia, quando l’esercito nazista invase l’Urss, Churchill non esitò ad aiutare
alleate. Nel maggio del 1943 sulle isole si contava Stalin inviando armi e rifornimenti all’Armata Rossa. Una volta vinta la guerra
un soldato tedesco ogni tre abitanti. fu costretto a sedere al tavolo delle trattative con il dittatore sovietico a cui,
volente o nolente, permise di calare “la cortina di ferro” sull’Europa dell’Est.
58
S
PRIMO PIANO

SAPERNE DI PIÙ

LUCI E OMBRE

KEYSTONE-FRANCE
DI UN EROE
Le più importanti biografie, i carteggi Churchill
e le curiosità sul “British Bulldog”. assiste alle
esercitazioni
di artiglieria,
Churchill. La vita c’era davvero in quello scambio con elmetto...
politica e privata epistolare? E quale credito può e sigaro.
Martin Gilbert (Mondadori) dare la storiografia a documenti
Questa biografia pubblicati sulla stampa negli
narra la vita anni Cinquanta, che diventarono
pubblica e oggetto di negoziazioni, ricatti,
quella intima di speculazioni tra Italia e Svizzera,
Winston Churchill, Germania e Gran Bretagna?
dai difficili inizi Questo libro risponde ricostruendo
scolastici alle la storia di quel carteggio.
avventure africane, dai giorni
bui ma gloriosi della Seconda L’ora più buia
guerra mondiale all’alba della Anthony McCarten Churchill. La biografia Winston Churchill.
Guerra fredda. Due volte primo (Mondadori) Andrew Roberts (Utet) L’eroe inatteso
ministro, “the British Bulldog” La Gran Bretagna Nel 1899 un Paul Addison (Utet)
– come fu soprannominato – era in guerra giovane Churchill, Churchill è stato
visse una quantità eccezionale di da 8 mesi e le corrispondente l’unico uomo
esperienze: fu ufficiale durante cose andavano del Morning politico britannico
il regno della regina Vittoria, malissimo. Più Post durante del XX secolo
partecipò alle guerre coloniali che un nuovo la seconda a diventare un
in Africa e fu un pioniere in vari Primo ministro, i guerra boera, eroe destinato a
campi, dai primi passi della guerra sudditi di Sua Maestà imploravano incoraggiò un soldato appena durare nel tempo.
aerea alle proposte di disarmo un condottiero. Ma in pochi ferito di striscio dicendo: “Nervi Anche i suoi più accaniti avversari
mondiale. Martin Gilbert, storico avrebbero scommesso sul primo saldi, ragazzo. Nessuno viene dovettero riconoscere che
e suo maggiore biografo, traccia lord dell’Ammiragliato. Bastarono colpito due volte lo stesso giorno”. possedeva grandi capacità, una
una valutazione equilibrata del più invece 4 settimane perché gli È solo uno dei moltissimi notevole eloquenza e una vena di
celebre statista inglese. inglesi scoprissero in lui il grande aneddoti sul leader britannico, genialità. Ma molti lo giudicavano
leader, capace di commuovere e che rivela però il suo strano uno sfacciato egocentrico, un
L’arma segreta del duce spronare, di osare e di risollevare mix di ironia e cinismo, lucidità collega inaffidabile e uno stratega
Mimmo Franzinelli le sorti del conflitto con il suo e combattività. Ma fu davvero con una pericolosa passione per
(Rizzoli) decisionismo e l’indomabile l’uomo del destino per l’Occidente la guerra. In questo libro Paul
Nel Dopoguerra capacità di resistenza. Eppure, attaccato dai totalitarismi? Il libro Addison racconta la storia della
scoppiò la caccia nei giorni in cui Hitler sembrava rievoca l’infanzia di Winston fino vita di Churchill in parallelo con i
alle favoleggiate inarrestabile, pronto a sferrare all’apprendistato militare in India, saliscendi della sua reputazione.
lettere a Mussolini il colpo finale contro il Regno segue i primi incarichi politici e i
di Vittorio Unito, Churchill vide la possibilità compiti militari durante la Prima Il sorriso del bulldog
Emanuele III, di avviare trattative di pace con guerra mondiale. Fu allora che A cura di D. Enright
Adolf Hitler, Pietro la Germania, come sembrano Churchill imparò a risollevarsi dalle (Liberilibri)
Badoglio, De Gasperi e soprattutto rivelare i verbali delle riunioni del sconfitte, facendo tesoro dei suoi Il meglio dello
di Winston Churchill. “Per l’Italia Gabinetto di guerra conservati errori. Così, quando il Regno Unito humour di Sir
valgono più di una guerra vinta”, presso i National Archives di lo chiamò, era pronto a rispondere: Winston: un
aveva confidato il duce al gerarca Londra. Con L’ora più buia (che ha dimostrando di saper trattare alla modo divertente
Alessandro Pavolini. Le misteriose ispirato l’omonimo film del 2017) pari con Unione Sovietica e Stati per scoprire le
lettere riguarderebbero l’entrata McCarten ricostruisce quelle Uniti e di stabilire un rapporto caratteristiche
in guerra dell’Italia nel 1940 e settimane cruciali, da cui emerge unico con il proprio popolo. del leader. Ogni
l’accordo segreto secondo il quale, l’inedita immagine di un Churchill Andrew Roberts restituisce aneddoto o citazione è un flash
in caso di sconfitta del Regno lacerato dai dubbi e dal volgere luci e ombre (tra sospetti di su qualche piega del carattere di
Unito, Mussolini avrebbe mitigato degli eventi. Ma anche quella alcolismo, cronica umoralità e Churchill: ne emerge un uomo
le pretese di Hitler in cambio di dell’uomo che trovò il coraggio di crolli depressivi) di un uomo che fu caustico e amabile, determinato e
concessioni territoriali. Ma cosa stare dalla parte giusta della Storia. fabbro del suo destino. fiducioso, nobile senza spocchia.
59
DOMANDE&RISPOSTE
Queste pagine sono aperte a soddisfare le curiosità dei lettori, purché i quesiti siano di interesse generale.
Non si forniscono risposte private. Scrivete a Focus Storia, via Arnoldo Mondadori 1, 20054 Segrate o all’e-mail redazione@focusstoria.it
A cura di Federica Ceccherini

MONDADORI PORTFOLIO
Spaghettata
A Hong Kong, una
tavolata dei primi
del Novecento. Le
bacchette oggi
possono essere
in legno, metallo,
osso, avorio,
bambù o plastica.

ORIENTE

QUANDO SONO NATE


LE BACCHETTE CINESI? Domanda posta da
Gilda Carulli.

C
irca 3mila anni fa. I primi ritrovamenti risalgono infatti al 1200 a.C. e sono bacchette in bronzo
ritrovate in una tomba di epoca Shang (XVI-XI secolo a.C.) nel villaggio di Houjiazhuang presso
Anyang, nel centro della Cina. Su come siano nate però ci sono solo leggende. La più famosa
riguarda Zhou, ultimo re della dinastia Shang, e la sua concubina Daji.
Il sovrano pare fosse un tipetto piuttosto irascibile e che, soprattutto a tavola, non ammettesse errori.
Quando il cibo era troppo caldo, troppo freddo o non fresco non esitava a uccidere il cuoco. Un giorno la
sua amante Daji, per evitare che l’imperatore si ustionasse con il brodo bollente, estrasse i pezzi di cibo
immersi nella zuppa con due spilloni che aveva nei capelli e lo imboccò. Zhou ne fu entusiasta e lo chef
ebbe salva la vita. Da allora il sovrano volle sempre mangiare con le bacchette.
Coltello proibito. Seppur molto antiche, le bacchette si sono diffuse in Cina – e successivamente in
tutto l’Estremo Oriente e nel Sudest asiatico – solo a partire dal 500-600 d.C. Prima si usava infatti il
cucchiaio per mangiare i cereali. L’avvento di alimenti lavorati come gli spaghetti resero quella posata
non più adeguata e poco maneggevole.
Le bacchette sono inoltre utili, come dimostra la leggenda di Daji, per mangiare pietanze molto calde e
far raffreddare rapidamente i bocconi. Una curiosità: avete notato che nei ristoranti cinesi e giapponesi
non ci sono coltelli (a parte per chi li richiede)? Il cibo infatti viene servito tagliato, già pronto per
essere consumato. Il coltello, molto usato in cucina, è invece “vietato” a tavola poiché secondo il filosofo
Confucio (VI-V secolo a.C.), che ha influenzato la cultura cinese e giapponese, le lame che ricordano la
guerra possono contrariare i commensali e rovinare il piacere del pasto.

62
S
CURIOSITÀ Napoleone durante
È vero che la ritirata dalla Russia,
nell’inverno del 1812.
a Napoleone
in Russia furono
fatali i bottoni?
Domanda posta da
Augusto Scianchi.

N ella campagna di Russia del 1812

ALBUM / FINE ART IMAGES / MONDADORI PORTFOLIO


l’esercito napoleonico perse quasi
500mila uomini a causa del nemico e,
soprattutto, per colpa del “generale
inverno”. A contribuire alla disfatta
fu però anche, forse, un problema di
bottoni. Più precisamente di bottoni in
stagno, cuciti sulle uniformi dei soldati
francesi. Lo stagno è infatti un metallo
che alle basse temperature si deforma
fino a polverizzarsi. Sembra che a un
certo punto i soldati di Napoleone GUERRA
non siano più riusciti ad abbottonarsi ANTICHITÀ
cappotti e pantaloni, cosa che li avrebbe
esposti al gelo russo e resi impacciati Chi era il “cacciatore Da dove deriva
nei combattimenti. Non tutti però sono
d’accordo su questa ipotesi: il processo
di nazisti”? il modo di dire
di polverizzazione dello stagno sarebbe Domanda posta da
Sara Damia.
“prendere Roma
infatti più lungo di quanto durò in tutto
la campagna di Russia (sei mesi).
per toma”?
S i tratta di Simon Wiesenthal (1908-2005),
ingegnere austriaco che si guadagnò
questo soprannome per la
Domanda posta da
Claudio Villani.
sua missione, che svolse
Chi l’ha visto?
Wiesenthal
con la foto di
per tutta la vita: raccogliere
informazioni utili alla cattura
L’ espressione – che significa
dire o capire una cosa per
un’altra, confondersi, fraintendere
Walter Rauff, dei criminali di guerra
– deriva probabilmente da un
personaggio nazisti rimasti in circolazione
altro detto: “promettere Roma e
chiave della dopo la caduta del Terzo
toma” che a sua volta deriverebbe
Gestapo, morto Reich. Lui stesso fu vittima
della massima latina promittere
in Cile nel 1984. della barbarie nazista,
Romam et omnia, cioè “promettere
riuscendo a sopravvivere
Roma e il resto del mondo” ,
a una lunga prigionia nel
che significava fare promesse
campo di concentramento di
impossibili da mantenere. Nel
Mauthausen.
corso del tempo, l’uso avrebbe
Senza posa. Finita la guerra,
distorto la pronuncia di et omnia
nel 1947 fondò il Centro di
in “toma”, come se fosse un’altra
documentazione ebraica,
città. Lo scambio di iniziali tra
cominciando la sua attività
Roma e toma rafforza il significato
di intelligence anti-nazista.
di travisamento dato alla
Il suo aiuto fu indispensabile
locuzione.
alle autorità di Israele per
Esistono altri modi di dire con lo
la cattura del criminale di
stesso significato di scambiare una
BETTMANN ARCHIVE/GETTY IMAGES

guerra Adolf Eichmann


cosa per un’altra, fra cui “prendere
(1960), oltre che per scovare
lucciole per lanterne” oppure
Karl Silberbauer (1963),
“capire fischi per fiaschi” in cui
militare nazista austriaco
si sfrutta la somiglianza tra due
responsabile dell’arresto di
oggetti o le assonanze.
Anna Frank (il quale sfuggì
però alla condanna).
63
S
CURIOSO PER CASO Massimo Cannoletta, divulgatore, viaggiatore
e campione di quiz tv, in queste pagine
racconta ogni mese un luogo storico.

UN GIORNO AL MUSEO
A Washington c’è il più importante museo dedicato alla storia degli Stati Uniti: è
un ramo della Smithsonian Institution, nata nel 1846 grazie alla donazione del
britannico James Smithson. Le sue sale ospitano cimeli della cultura americana.

J
ames Smithson (1765-1829) era un 15 aprile 1865; lo aveva in testa quando gli
chimico inglese esperto di minerali. spararono. Osservandolo bene si nota un 1
Nel suo testamento lasciò un’ingente nastro scuro attorno al cappello: il presidente
somma agli Stati Uniti, sebbene in America lo portava in segno di lutto dopo la morte del
non avesse mai messo piede. Grazie a quel figlio Willie. Un cappello legato a due storie Il museo si trova
denaro nel 1846 nacque la Smithsonian dolorose: il lutto di un padre per un figlio e a Washington
Institution, oggi presente in varie città del quello di una nazione spaccata dalla guerra
lungo il National
Paese. L’edificio dedicato alla storia degli civile e che Lincoln, abolendo la schiavitù,
stava guidando sulla via della rinascita.
Mall, il viale
Usa è lo Smithsonian National Museum of monumentale
American History (1), a Washington.
Visitando il museo si percorre un interessante DIRITTI CIVILI. Gli Stati Uniti con Lincoln che congiunge
viaggio nella storia del Paese. Per esempio, fecero passi avanti nel campo dei diritti il Campidoglio
al secondo piano i visitatori restano in civili, eppure molti altri erano ancora da al Lincoln
rispettoso silenzio davanti alla bandiera (2) fare. La lotta contro la segregazione razziale Memorial.
che ispirò l’inno nazionale. Il 14 settembre è rappresentata nel museo di Washington
1814, infatti, i soldati americani del Fort dal bancone di una tavola calda. Un
McHenry di Baltimora issarono quell’enorme semplice bancone con quattro sgabelli
bandiera per celebrare una vittoria cruciale (5), apparentemente banale. Ma anche
sulle forze britanniche. La vista di quelle questo reperto ha fatto la storia degli Usa.
“larghe strisce e stelle brillanti” ispirò Francis Nel 1960 nella cittadina di Greensboro
Scott Key a comporre la canzone Star- quattro studenti afroamericani del North
Spangled Banner, poi diventata inno. Una Carolina Agricultural and Technical College
bandiera che incute un profondo rispetto e occuparono i quattro posti (riservati ai
che lo Smithsonian custodisce dal 1907. bianchi) e ordinarono da mangiare. La
loro richiesta fu rifiutata e furono invitati
ad andarsene, ma loro non si alzarono. Fu
CIMELI PRESIDENZIALI. Nella sezione il primo di una lunga serie di episodi di
dedicata ai presidenti americani si può resistenza passiva, che si diffusero in tutto il
vedere lo scrittoio (3) sul quale Thomas Sud segregazionista. Un capitolo, quello della
Jefferson scrisse la Dichiarazione discriminazione razziale, che ci illudiamo
d’indipendenza. Stupisce scoprire che appartenga soltanto al passato.
non sia una vera e propria scrivania: si
tratta di una cassetta da scrittura grande
come una valigetta, che il presidente 2
poteva tenere sulle ginocchia, usandola
per scrivere ovunque si trovasse. Jefferson
viaggiava continuamente, su entrambe le
sponde dell’oceano Atlantico, quindi era la
soluzione più comoda. All’interno la cassetta
conteneva penne, inchiostro e fogli: un kit
5
che consentiva la stesura di documenti in
qualunque situazione.
Nella stessa parte del museo è esposto
un cappello (4): è una tuba da molti quasi
venerata. Apparteneva ad Abraham Lincoln
e questo già basterebbe a comprendere
l’importanza storica dell’oggetto. Ma c’è
di più, un altro dettaglio importantissimo Gli archivi della Smithsonian Institution
che porta molti americani a considerare il contengono preziose fotografie e
copricapo una reliquia: Lincoln lo indossava documenti storici, molti dei quali sono
al Ford’s Theatre la sera del suo assassinio, il disponibili online sul sito ufficiale.
64
S
SCIENZA E ARTE. Anche la scienza occupa
8 un posto di prim’ordine nel museo. Qui è
conservata la siringa usata da Jonas Salk
per testare il vaccino antipolio tra il 1954 e
il 1955. E ancora, la lampadina (6) utilizzata
da Thomas Edison nel 1879 per la prima
dimostrazione pubblica con la luce elettrica.
4 Anche se Edison non fu il primo a lavorare sul
progetto, fu lui, dopo centinaia di tentativi, a
trovare il materiale più adatto per il filamento
interno: il bambù giapponese carbonizzato,
che durava fino a 1.200 ore.
Musica e spettacolo (settori che gli Usa
nel Novecento hanno rivoluzionato), sono
rappresentati, tra le altre cose, dalle scarpette
James Smithson studiò la composizione rosse (7) usate da Judy Garland nel film Il
del carbonato di zinco naturale, che da lui mago di Oz (1939). Nel romanzo originale di
prese il nome di smithsonite. L. Frank Baum le scarpe della protagonista
Dorothy sono in realtà color argento. Ma nel
1939 i produttori del film volevano esaltare
le meraviglie della nuova tecnologia a colori
e quindi le preferirono rosse. Le scarpe
hanno suole di feltro per non far rumore e il
paio esposto al museo fu usato per le scene
danzate del film. Ma il cimelio musicale
che resta impresso nella memoria di tanti
visitatori è la tromba piegata del jazzista
Dizzy Gillespie (8): nel 1953 qualcuno,
cadendo inavvertitamente sullo strumento,
lo piegò. Il musicista lo raccolse e constatò
che funzionava lo stesso. Felice di questo
imprevisto, che gli consentiva di proiettare
meglio il suono in fondo alla sala, associò per
sempre il suo nome e la sua musica a quella
tromba.

Massimo Cannoletta tiene


una rubrica ogni mese
anche su Focus, che ha da
7 poco ampliato la sezione di
Domande&Risposte,
Il museo vanta più di dove svela aneddoti e curiosità
1.800.000 reperti e quasi 5 da tutto il mondo.
chilometri di scaffali per le
sue collezioni
65
S
GANGSTER STORY

CARMINE GALANTE
IL BOSS DAI MILLE NOMI

EVERETT COLLECTION/MONDADORI PORTFOLIO


Eliminato
1979: il cadavere di
HERITAGE IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO

Carmine Galante
a Brooklyn. Sopra,
il boss in una foto
segnaletica della
polizia di New York.

I
n un dossier diffuso nel 1958 dalla Fbi (la alla mafia newyorchese che manteneva da rappresentarlo, in Italia, nelle riunioni
polizia federale americana) ben tre righe il controllo del contrabbando di alcolici e tra i più importanti capimafia: in quegli
erano dedicate ai nomi che, negli anni, del racket. Questo “impiego” aveva dato anni gente del calibro di Lucky Luciano,
aveva usato per camuffare la sua identità. finalmente sfogo al suo carattere irascibile, Tommaso Buscetta e Gaetano Badalamenti
Fra questi, Joe Dello, Joe Nelo, Joe Lelo, Joe che dall’adolescenza lo aveva spinto a si incontrava per stabilire le regole del nuovo
Lilo, Joe Leio, tutti ispirati dall’assonanza menar le mani nelle risse. La sua specialità, grande business, il traffico di eroina.
con Lilo, il suo soprannome. Un nickname le rapine, ne aveva poi fatto un ospite fisso
che derivava dal nome con il quale i delle patrie galere. Gran finale al ristorante. Galante
genitori l’avevano battezzato: Camillo. Ma Una tappa fondamentale della sua carriera fu arrestato ancora, ma non si perse
anche quello aveva cambiato con gli anni, criminale avvenne nel 1930, mentre tentava d’animo. Nei 14 anni di prigionia, dove gli
trasformandosi in Carmine. Perché mai di impadronirsi di un camion che trasportava diagnosticarono una personalità psicopatica,
mister Galante aveva una tale necessità di liquori: la polizia lo intercettò e Galante grazie agli “scudieri” su cui poteva contare
“giocare” con i suoi dati anagrafici? Semplice: rispose scatenando un furibondo conflitto fuori e dentro il carcere, continuò a tessere
perché fin da giovanissimo era sulla lista dei a fuoco, al termine del quale restarono feriti la tela per realizzare il suo sogno: prendere
malviventi più pericolosi ed era braccato un poliziotto e una bimba di 6 anni. il controllo della famiglia Bonanno e magari
dalle polizie di mezzo mondo. Gli si aprirono così le porte della prigione di degli altri clan.
Sing Sing, dove restò fino al 1939, anno in Il delirante progetto ebbe l’effetto di
Bimbo... prodigio. Nato a New York nel cui fu messo in libertà vigilata. Uscito che mettere d’accordo le famiglie su un punto:
1910 da una coppia di siciliani emigrati da ormai era un malavitoso fatto e finito, entrò Lilo andava eliminato. Così il 12 luglio del
Castellammare del Golfo (Tp), il piccolo nell’orbita del boss Vito Genovese, su ordine 1979, mentre Galante pranzava in una
Carmine diede immediatamente prova del quale nel 1943 uccise (ma a dire il vero trattoria siciliana di Brooklyn con alcuni suoi
delle sue brillanti qualità criminali: a 11 non fu mai dimostrato) Carlo Tresca, editore uomini, tre killer incappucciati piombarono
anni apparteneva già a una baby gang anarchico esiliato negli Usa da Mussolini. nel locale e gli spararono. La foto del suo
che imperversava nel Lower East Side Poi passò alle dipendenze di Joe Bonanno, cadavere a terra fece il giro del mondo.
della Grande Mela e a 16 risultava affiliato di cui fu un collaboratore fidato al punto Roberto Graziosi
66
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ARTE

T
ra la fine del XIX secolo e
l’inizio del XX Vienna fu
travolta da una rivoluzione
artistica che ebbe ripercussioni
su tutta la società. A iniziarla fu Gustav
Klimt (1862-1918), che nel 1897 aveva
aderito alla Secessione viennese, un
movimento di pittori e architetti che
rifiutò le regole dell’Accademia di belle
arti per trovare una nuova via.
Nel 1902 Klimt finì al centro delle
polemiche: per la 14a mostra della
Secessione, omaggio a Ludwig van
Beethoven, aveva dipinto un lungo e
dirompente fregio, scatenando l’ira
del pubblico, che lo aveva giudicato
ripugnante e volgare. A quelle immagini
dal forte contenuto erotico, ispirate
alla Sinfonia n. 9 di Beethoven, Roma
dedica una bellissima mostra aperta
a Palazzo Braschi e che durerà fino al
27 marzo. E in primavera, alla Galleria
Ricci Oddi di Piacenza, partirà un altro
evento, dedicato al Klimt più intimo.

CITTÀ DI TALENTI. L’oro colava


denso e pastoso, accostato ai cremisi, ai
blu pavone, al caleidoscopio cromatico
con cui Klimt decorava ritratti di
ereditiere e corpi avvinghiati in baci
eterni. Era lui, il Maestro, l’uomo
che avrebbe guidato un gruppo di
giovani talentuosi a staccarsi dalla
Künstlerhaus, la più antica istituzione
di artisti viennesi: un’uscita che prese
il nome di Secessione, vera rivoluzione
nella paludata arte austriaca. Ma Klimt
era anche il pennello prediletto da
una società opulenta per la quale la
decorazione non era mai eccessiva.
Immaginiamo una città dove il
nuovo anello stradale del Ring, che

KL
collegava il centro medievale ai
sobborghi, si andava arricchendo di
templi e marmi a imitazione greca ma
freschi di scalpello, colonne doriche e
capitelli corinzi ricavati non dal marmo
pentelico, bensì dalle cave alpine. Era,
la Vienna di fine Ottocento, una città
di due milioni di abitanti provenienti

Eros su tela
La Giuditta di Klimt
è esposta a Palazzo
Braschi (Roma) fino
al 27 marzo, come
il manifesto della
prima mostra della
Secessione, del
1898 (a destra).
da 15 nazioni, una capitale che viveva
nell’ottica trionfalistica e rapace
dell’Impero austro-ungarico, dove le
foglie di acanto cesellate nel bronzo
ingentilivano musei e caffè nei quali si
parlava d’arte bevendo un caffellatte
dal nome dolce di mélange (v. riquadro
nelle pagine successive). Una vita fatta
di Gemütlichkeit (“comodità”), come a
dire piccoli agi, conversazioni brillanti
davanti a un comfort drink e a un
orizzonte tranquillo.
Tutto vibrava di promesse in una
città fiduciosa di poter contare sull’“età
d’oro della sicurezza”, come l’avrebbe
descritta nel 1942 Stefan Zweig, nel

Nel 1902, 120 anni fa,


libro Il mondo di ieri. Tutto parlava di
progresso: Sigmund Freud analizzava i
sogni dei pazienti, mentre sulle pareti
di case borghesi si toglievano le Veneri i viennesi poterono
dipinte con accademica freddezza per
appendervi le donne alla moda di Klimt ammirare (e criticare)
e i contorti nudi di Egon Schiele.
il Fregio di Beethoven,
FELIX AUSTRIA? Eppure, in quella dipinto da un innovatore
che stava rivoluzionando
civiltà gaudente si stavano preparando
eventi terribili. Al suono dell’impetuosa

l’arte del suo tempo.


musica di Mahler si andava verso
l’esplosivo inizio del ’900 facendosi
spaventare da un manifesto teatrale
di Oskar Kokoschka, la scheletrica
Pietà, presagio degli orrori della di Lidia Di Simone
Grande guerra. Lo spettro dell’Europa
militarizzata stava calando sulla Felix
Austria. Questa definizione, risalente al
XV secolo, aveva sintetizzato a lungo
l’età aurea dell’impero asburgico, il suo
predominio europeo e il mito della sua
efficienza. Ma l’Austria felice aveva le
ore contate.
Il delirio iniziò con un segnale
funereo, nel 1898: la tragedia di Sissi,

IMT
“l’imperatrice triste” pugnalata a morte
mentre passeggiava sul lungolago di
Ginevra dall’anarchico italiano Luigi
Lucheni. In pochi anni, Vienna sarebbe
passata dalla certezza del futuro
all’eclisse di un mondo dorato. Prima
che la Belle Époque austriaca finisse,
però, c’era ancora di che godere. 

la vienna di
69
S
Il nuovo
Il bacio
(1907-1908)
di Klimt, esposto
alla Galleria del
Belvedere di
Vienna.
A destra, la Wiener
Staatsoper, teatro
dell’opera e primo
edificio sul Ring, la
principale arteria
di Vienna dal 1865.

La Secessione era il movimento


che, guidato da Klimt, nel 1897
si staccò dall’istituzione ufficiale
degli artisti figurativi viennesi
LA ROTTURA. La nascita del (Ver Sacrum) e la costruzione di un Nel 1898 la prima mostra della
movimento della Secessione, nella padiglione espositivo. Secessione vide tra i suoi 57mila
primavera del 1897, spazzò via le Si era compiuta la Wiener Secession visitatori anche il vecchio imperatore,
ragnatele dell’era Biedermeier, lo stile e anche l’Austria aveva adottato lo Francesco Giuseppe, pronto, disse lui,
della Restaurazione che aveva dominato stile dell’imminente XX secolo, il a “incoraggiare il nuovo”. In fondo,
la cultura austriaca nella prima metà Modernismo, che si stava affermando non si trattava di favorire bohémien
dell’Ottocento. Il 21 giugno ci fu la in Europa con nomi diversi: Jugendstil scapestrati, ma personaggi affermati,
rottura: sotto la spinta di Klimt, che (“stile giovane”) in Germania, Art ben inseriti in un contesto borghese.
a 35 anni si era già fatto un nome, Nouveau (“arte nuova”) in Francia, Otto Wagner era l’archistar dell’epoca:
in 19 uscirono dalla Künstlerhaus, Modernisme in Catalogna, Liberty consigliere superiore per l’edilizia del
la compagnia degli artisti figurativi in Inghilterra (dal nome dei grandi Comune, docente all’Accademia delle
di Vienna, progettando una riforma magazzini londinesi dove si vendevano belle arti, era il fautore, con il suo
dell’arte, la nascita di una loro rivista stoffe fantasia), Stile floreale in Italia. trattato Moderne Arkitektur, dell’uso
70
S
Le giornate al caffè
G li artisti li consideravano una seconda casa. I Kaffeehaus, i tipici caffè viennesi, per lo
scrittore Stefan Zweig erano “club democratici a cui chiunque può accedere”. Tra un sorso
di mélange e un morso di Sachertorte e Apfelstrudel (lo strudel di mele), si restava lì seduti Le socialite
“per ore, discutendo, scrivendo, giocando a carte, ricevendo la posta e leggendo giornali e Amiche I (Le sorelle)
riviste” (nella foto sotto, da sinistra: Otto Wagner, Josef Hoffmann, Koloman Moser al Café è un quadro del
Bristol di Vienna, nel 1905). 1907 che forse
Monumenti. Tra il 1890 e il 1897 il Caffè Griensteidl fu il centro culturale più importante ritrae Emilie Flöge,
di Vienna: qui si fermavano gli scrittori Arthur Schnitzler, Hugo von Hofmannsthal e Karl amante di Gustav
Kraus; al Café Imperial sedevano Klimt e Gustav Mahler; al Café Central l’architetto Adolf Klimt, con una
Loos si dichiarò alla ventenne Lina, figlia del gestore di un... caffè. delle sue sorelle.

dei nuovi materiali (vetro, ferro e gli inglesi, già maestri del settore, anno il Palazzo della Secessione, sulla
cemento). Aveva già costruito la Borsa e definivano arts and crafts. Friedrichstrasse, con la cupola di foglie
stava realizzando la Cassa di risparmio I secessionisti collaboravano spesso d’alloro in bronzo dorato (che a Vienna
postale e i padiglioni della Stadtbahn a uno stesso progetto, seguendo chiamano familiarmente Krauthappel,
(la metropolitana). Ma anche dighe e l’idea dell’opera d’arte totale ovvero “testa di cavolo”).
impianti fluviali sul Danubio, oltre a (Gesamtkunstwerk): così Hoffmann
chiese e ville adorne di maioliche. Il progettò per un banchiere di Bruxelles IL VENTO NUOVO. Der Zeit ihre
suo collega Joseph Hoffmann, pioniere Palazzo Stoclet, decorato con le opere Kunst, der Kunst ihre Freiheit: “a ogni
del design, nel 1903 fondò con il pittore di Klimt, mentre Moser realizzò epoca la sua arte, all’arte la sua libertà”.
Kolo Moser la Wiener Werkstätte (v. mosaici e vetri per la chiesa di San Questo il motto inciso sul nuovo
riquadro nell’ultima pagina), fabbrica Leopoldo firmata da Wagner. Joseph padiglione, che nel 1902 ospitò la 14a
di arti applicate dove si producevano Maria Olbrich, allievo di Wagner, seguì mostra della Secessione dedicata a
quei mobili, gioielli, vetri e parati che i dettami di Klimt per tirar su in un Beethoven, con quell’erotico fregio di 
71
S
L’ereditiera Prima della Grande guerra Vienna fu
Il ritratto di Ria Munk dipinto da Klimt
(sopra) è un quadro simbolo della
Secessione viennese. Raffigura una
Klimt che ai perbenisti non piacque. Ma
la borghesia ebraica e gli imprenditori
arricchì la Wiener Staatsoper (l’opera
di Stato), alla direzione della quale ci
dell’acciaio non fecero mancare ordini al furono dal 1897 il compositore Gustav
ragazza nel fiore degli anni. Ne aveva
soltanto 24 Maria, detta Ria, quando pittore. Nacquero così quadri entrati nel Mahler e negli Anni ’20 Richard Strauss,
nel 1911 decise di spararsi dopo una mito, come i ritratti delle ricche matrone autore del deflagrante poema sinfonico
furibonda lite con il suo amante, lo Fritza Riedler e Adele Bloch-Bauer. Così parlò Zarathustra.
scrittore Hanns Heinz Ewers. La tragedia Sulla scia della rivoluzione urbanistica
sconvolse l’alta società e fu annotata introdotta con il Ring, uomini d’ingegno I CONTESTATORI. La città sapeva
nel diario di un altro scrittore, Arthur e artisti di talento stavano traghettando dunque valorizzare i suoi talenti, anche
Schnitzler. Nella passionale Vienna la città dai lampioni a gas alla luce se provenivano dalla periferia. Uno
duelli e suicidi per amore godevano di
grande popolarità e potevano contare elettrica. Un fastoso impianto elettrico di loro era Egon Schiele. Figlio di un
su un corteo funebre affollato, teatrale,
pieno di musica, come racconta il Un simbolo
drammaturgo e scrittore Stefan Zweig Il Palazzo della
nel libro Il mondo di ieri (1942). Secessione,
Peripezie di un quadro. La madre costruito tra il
di Ria, Aranka, parente dell’editore 1897 e il 1898,
ungherese Pulitzer (quello del noto su progetto di
premio giornalistico), commissionò il Joseph Maria
ritratto commemorativo nel 1917. Il Olbrich, allievo
quadro finì in mano ai nazisti insieme dell’architetto Otto
alla villa di famiglia quando i Munk Wagner, da un’idea
furono deportati nei campi di sterminio. di Gustav Klimt. Qui
Fu ritrovato e custodito in un museo si trova il Fregio di
polacco. Il decoro e l’abito tracciato a Beethoven, esposto
carboncino fecero pensare subito alla su tre pareti per 24
mano di Klimt, che aveva ritratto Ria metri di lunghezza.
serena e distante, vista di lato come chi
sta uscendo di scena.
72
S
Che visione! SCANDALOSE MUSE. In quegli
Il Fregio di anni, per sperimentare nuovi linguaggi,
Beethoven, di Klimt. Klimt ritraeva la sua donna, Emilie
Sotto, gli artisti Flöge, proprietaria di un salone di
della Secessione alta moda, in abiti ispirati ai mosaici
alla mostra del
1902, in cui fu bizantini di Ravenna, che lo avevano
esposto. Dietro, tanto colpito e che si ritrovano in molte
da sinistra: Anton sue tele. Schiele, invece, i suoi amori li
Nowak, Gustav spogliava. Con tratto tagliente e crudo
Klimt, Adolf Böhm. disegnava profili scioccanti di ragazze
Davanti, da sinistra: scheletrite e tanto, troppo giovani.
Kolo Moser,
Anche Klimt aveva dato scandalo con i
Maximilian Lenz,
Ernst Stöhr, Emil suoi nudi realistici, ma nulla a confronto
Orlik, Carl Moll. del seno acerbo di Gerti, la sorella
adolescente di Egon, o del pube esibito
dalla diciassettenne Wally: Schiele ne
fece la sua amante e il soggetto erotico
di tanti quadri, motivo per cui fu
processato e incarcerato con l’accusa di
avere traviato una minorenne.
In una città dai mille talenti come
questa, le perversioni e le infedeltà
coniugali potevano fornire materiale
per un’enciclopedia: finì sulla bocca
di tutti la passione fra Alma Mahler,
moglie del compositore e femme fatale,
e il tedesco Walter Gropius, che presto
avrebbe fondato l’istituzione artistica
più influente di inizio ’900, il Bauhaus.
GUSTAV KLIMT In un mondo che stava scoprendo i
misteri della psicanalisi fece scalpore la
reazione di Mahler, che per riprendersi

laboratorio di idee in tutti i campi


si sdraiò sul lettino di Freud.
Il padre della psicanalisi, che aveva
aperto il suo studio a Vienna nel 1886
ferroviere, entrò in Accademia nel 1905, dei cattolici austriaci, del loro impero e dato alle stampe L’interpretazione
ma fu il rapporto con Klimt a cambiargli ottuso e dell’emergente nazionalismo dei sogni nel 1899, aveva materiale
la vita. Schiele lo incontrò per la prima germanico. Alle pagine di questo di studio a iosa fra isterie femminili
volta nel 1907, al Café Museum di foglio satirico collaboravano anche e maschili: come la follia d’amore di
Karlsplatz, progettato dall’architetto Loos e il musicista dodecafonico Kokoschka, che si invaghì anch’egli
secessionista Adolf Loos. L’influenza Arnold Schönberg, in un intreccio di di Alma Mahler, prima visitando
di Klimt sul lavoro del giovane Schiele slanci e genialità. La grande famiglia con lei l’Italia, poi arrivando quasi
fu importante: lo instradò, gli procurò dei secessionisti stava crescendo e si a perseguitarla. Oppure come
mecenati e modelle. arricchiva di presenze femminili. l’andirivieni sentimentale fra il 
Hoffmann offrì invece a Schiele
incarichi alla Wiener Werkstätte,
che cullava tra i suoi collaboratori
un altro ragazzo promettente,
l’espressionista Oskar Kokoschka.
Questo inizialmente si era mantenuto
lavorando alla produzione di cartoline
e ventagli della fabbrica, ma anche
quando, grazie all’amicizia con Loos,
fu accolto nell’ambiente artistico
viennese, si sentì sempre fuori posto.
Il suo talento multiforme di artista
e drammaturgo aveva avuto modo
di esprimersi anche sulla rivista Die
Fackel (“la Fiaccola”), fondata dal
polemista Karl Kraus, un contestatore
proveniente dalla borghesia ebraica
che se la rideva dell’ipocrisia bigotta
Il Klimt ritrovato
di Piacenza
D ietro a un bel volto magistralmente
dipinto c’è qualche volta un caso da
risolvere. Per questo Ritratto di signora di
Gustav Klimt (sopra) il mistero è doppio,
perché l’identità della donna resta un
enigma e perché l’opera, rubata dalla
Galleria Ricci Oddi di Piacenza nel 1997,
è stata ritrovata nel 2019 dietro a una
botola dell’edificio. Sugli autori del furto

Complici le idee di Freud, nacque qui


hanno indagato i carabinieri. Più arduo è
stabilire chi sia la donna ritratta.
Identità sfuggente. Si è fatta l’ipotesi di
Alma Mahler, la moglie del compositore
Gustav Mahler (e poi dell’architetto pittore Richard Gerstl e la consorte Francesco Ferdinando, e di sua moglie
Walter Gropius e dello scrittore Franz di Schönberg: il musicista, che si Sofia. La guerra scoppiò in un amen e
Werfel), una delle tante muse di Klimt,
considerava un mentore del giovane distrusse quella vita ideale.
consegnata alla Storia più per le sue
innumerevoli relazioni con celebrità che artista, decise di riportare a tutti i costi Alla fine del conflitto, la Secessione
per la sua opera di musicista e scrittrice. la moglie sotto il tetto coniugale, ma poi segnava il passo: molti si erano staccati
Ma il volto ricorda anche quello di Adele soffrì enormemente quando il pittore dal movimento, chi era morto di malattia
Bloch-Bauer, soggetto di diversi altri arrivò al suicidio per lei. Un vasto (Olbrich nel 1908 e Mahler nel 1911), chi
quadri del pittore, fra i quali la potente assortimento di geni e nevrosi. era stato ferito in guerra (Kokoschka).
Giuditta I e il Ritratto di Adele Bloch- I meandri della mente umana Klimt spirò nel febbraio di quel fatale
Bauer, olio su tela realizzato nel 1907,
sottratto alla famiglia ebrea dai nazisti esercitavano la loro attrattiva soprattutto 1918, per un ictus. Schiele lo ritrasse sul
e poi restituito dal governo austriaco sugli scrittori. Come Arthur Schnitzler, letto di morte e in marzo prese parte alla
alla nipote di Adele nel 2006, al termine maestro nel rovistare tra i misteri del 49a mostra della Secessione.
di una lunga battaglia giudiziaria. Una rapporto di coppia: un suo libro, Doppio L’allievo prediletto di Klimt era
storia appassionante, ricostruita nel film sogno, ha ispirato il film del 1999 Eyes ormai sulla strada del successo. Ma
con Helen Mirren Woman in Gold (“la Wide Shut, del regista Stanley Kubrick. quell’autunno arrivò anche l’epidemia
donna in oro”, per via dell’incredibile Era normale: gli artisti della Secessione di “spagnola”. Fece 20 milioni di
abito dorato dipinto da Klimt).
Segreti. Il quadro piacentino cela un vivevano a stretto contatto e i drammi morti in Europa e si prese la moglie di
terzo mistero, ancora più intrigante. Nel e le corna erano pane quotidiano. Ma Schiele, Edith, incinta di sei mesi, e poi
1996, dall’intuizione di una studentessa intanto la Storia marciava con il suo l’artista, che se ne andò a 28 anni dopo
d’arte, dopo un’analisi ai raggi X emerse passo inesorabile. aver dipinto l’agonia della compagna.
che il dipinto nascondeva un secondo Nel 1918 morirono anche Otto
volto, il Ritratto di ragazza con cappello FINIS AUSTRIAE. Il tramonto Wagner e Kolo Moser. Furono sepolti
del 1910, ritenuto perduto. Forse quel
dell’era imperiale, Finis Austriae come come Klimt nel cimitero di Hietzing,
volto era di Ria Munk, altra musa che
Klimt dipinse più volte, persino sul fu definita, iniziò il 28 giugno 1914 a fra le nebbie del vicino castello di
letto di morte (v. riquadro nelle pagine Sarajevo, con l’assassinio dell’erede al Schönbrunn, retaggio di una Vienna
precedenti). trono d’Austria-Ungheria, l’arciduca imperiale cancellata dalla guerra. •
74
S
La nascita del design
L a Secessione viennese mutuò dagli inglesi l’idea di
unire arte e manifattura per conferire loro la stessa
importanza. Seguendo questa ispirazione nel 1903 aprì
la Wiener Werkstätte, laboratorio fondato da Kolo Moser
e da Fritz Waerndorfer, banchiere e collezionista d’arte.
Le Officine viennesi (questa la traduzione del nome)
producevano tessuti e ceramiche, mobili e carta da
parati, gioielli e oggetti per la casa dal design innovativo
e prezioso.
Semi di modernità. Decorazione e funzionalità
dovevano andare di pari passo: tutto in questi oggetti
veniva studiato nel dettaglio e quindi realizzato con
costi altissimi. Dopo quasi tre decenni, nonostante le
filiali aperte in tutta Europa per diffondere il gusto per
il bello e i motivi floreali, le Officine fallirono, nel 1932.
Ma il seme del design industriale, cioè la produzione su
larga scala attenta agli aspetti estetici, era stato gettato
e tra gli anni Venti e il 1933 fiorì in Germania grazie alla
scuola del Bauhaus. E nel Dopoguerra la legge del “bello
e funzionale” diede vita al design contemporaneo.

Gran finale
La sposa (1917-
1918) fu l’ultima
tela di Gustav
Klimt; è fra quelle
esposte a Palazzo
Braschi. A destra,
l’allestimento della
mostra romana.

la moderna ritrattistica del disagio

La compagna Modaiola
Ritratto di Wally Emilie Flöge ritratta
Neuzil di Egon da Gustav Klimt nel
Schiele (1912), al 1902. Gestiva con
Leopold Museum. le sorelle un atelier
Compagna e di moda progettato
modella di molte da Josef Hoffmann,
opere, morì nel luogo di ritrovo per
1917 di scarlattina. le dame viennesi.

EGON SCHIELE
ATTUALITÀ
Nell’attesa di sapere chi sarà il prossimo... i profili dei 12

GLI INQUILINI
1946 Nasce la Cee 1957
Il 25 marzo, firma
dei Trattati di Roma.
1962 Gli anni del boom
Per il terzo anno il Pil
italiano cresce del 6%.
1976 Scandalo Lockheed
Tangenti a ministri in
cambio di commesse.

1946-1948 1948-1955 1955-1962 1962-1964 1964-1971 1971-1978

Enrico De Nicola Luigi Einaudi Giovanni Gronchi Antonio Segni Giuseppe Saragat Giovanni Leone
(1877-1959) (1874-1961) (1887-1978) (1891-1972) (1898-1988) (1908-2001)
Deputato dal 1909 Senatore dal 1919, Tra i fondatori del Giurista, esponente Economista, entrò Avvocato, alla
e presidente della economista, non si Partito popolare, fu del Partito nella direzione del Costituente lavorò
Camera (1920-24), compromise con il eletto con i voti di popolare, sotto il Psi nel 1925 e dal agli articoli sulla
sotto il fascismo si fascismo e nel 1943 Dc, Pci, Psi e Msi. Si fascismo si dedicò 1926 fu esule in magistratura.
dedicò all’attività espatriò in Svizzera. attirò critiche per la all’insegnamento. Austria e in Francia. Capo del governo
forense: senatore Governatore della decisione di affidare Nell’estate del 1964, Dal ’43 prese nel 1963 e nel
nel 1929, non Banca d’Italia nel nel 1960 il governo a colpito da trombosi, parte all’attività 1968, fu eletto
partecipò ai lavori 1945, cercò di Tambroni, sostenuto fu costretto alle clandestina in presidente con i voti
parlamentari. Dopo stabilizzare la lira. dall’Msi. Il suo nome dimissioni. Si Italia. Nel ’47 di centrosinistra e
l’8 settembre mediò Fu il primo è legato anche al sospettò un suo fondò il Partito Msi, uniti contro il
fra Alleati e Corona. presidente eletto “Gronchi rosa”, un coinvolgimento socialdemocratico. Pci. Si dimise nel
Eletto nel ’46 capo (senza i voti francobollo emesso nelle manovre dei Eletto anche 1978 in seguito
provvisorio dello delle sinistre) dal nel 1961, ritirato per servizi segreti e nel con i voti del Pci, allo scandalo
Stato (poi Parlamento e svolse un errore di stampa tentativo di colpo di incoraggiò la nascita Lockheed, un
presidente) rifiutò il suo mandato in e assai ambito dai Stato del generale di governi caso di corruzione
lo stipendio. modo equilibrato. collezionisti. De Lorenzo. di centrosinistra. internazionale.
ELETTO IL 28/6/1946 ELETTO L’11/5/1948 ELETTO IL 29/4/1955 ELETTO IL 6/5/1962 ELETTO IL 29/12/1964 ELETTO IL 24/12/1971
105 354 175 399 317 478
396 518 658 443 646 518

AL 1° SCRUTINIO AL 4° SCRUTINIO AL 4° SCRUTINIO AL 9° SCRUTINIO AL 21° SCRUTINIO AL 23° SCRUTINIO

I partiti al Colle La loro provenienza


Il partito più rappresentato è la Democrazia cristiana, NOVARA PROV.
con 5 presidenti. Ci sono stati due liberali e due SCALFARO DI PISA
indipendenti. Agli altri partiti un solo presidente. TORINO GRONCHI
SARAGAT
DEMOCRAZIA PARTITO SOCIAL- PROV.
CRISTIANA DEMOCRATICO DI CUNEO
GRONCHI SARAGAT EINAUDI
SEGNI LIVORNO
LEONE CIAMPI
COSSIGA PARTITO PROV.
SCALFARO SOCIALISTA DI SAVONA
PERTINI PERTINI NAPOLI
DE NICOLA
PALERMO LEONE
SASSARI MATTARELLA NAPOLITANO
PARTITO
LIBERALE SEGNI
DEMOCRATICI COSSIGA
DE NICOLA INDIPENDENTE DI SINISTRA
EINAUDI CIAMPI NAPOLITANO
MATTARELLA
76
S
presidenti della Repubblica, le loro carriere e le loro eredità.

DEL QUIRINALE di Giampaolo Fissore

2022
2020
1992 Tangentopoli Pandemia Covid
A febbraio, primo arresto A marzo l’Italia
delle inchieste di Mani pulite. è in lockdown.

1978-1985 1985-1992 1992-1999 1999-2006 2006-2015 2015-2022

Sandro Pertini Francesco Cossiga Oscar Luigi Carlo Azeglio Giorgio Sergio Mattarella
(1896-1990) (1928-2010) Scalfaro Ciampi Napolitano (1941)
Ufficiale nella Giurista, deputato (1918-2012) (1920-2016) (1925) Giurista e avvocato,
Grande guerra e poi dal 1958, ministro Magistrato, dirigente Militante del Partito Laureato in fratello di Piersanti
dirigente socialista, degli Interni durante dell’Azione cattolica, d’azione, laureato giurisprudenza, dal (presidente della
durante il fascismo il sequestro Moro, deputato dal 1948, in lettere alla 1945 nel Pci, entrò Regione Siciliana
conobbe esilio, fu eletto con un fu ministro degli Normale di Pisa e nell’ala riformista assassinato dalla
confino e prigionia. vasto consenso. Interni. Eletto due in giurisprudenza, dei “miglioristi”. mafia), entrò in
Dirigente del Cln, Nell’ultimo scorcio giorni dopo la iniziò nel ’46 la Presidente della Parlamento nel 1983
guidò nel 1945 del suo mandato strage di Capaci, si carriera in Banca Camera (1992-94) e con la Dc. Fu tra i
l’insurrezione di fu protagonista di sforzò di rassicurare d’Italia (governatore ministro degli Interni protagonisti della
Milano. Presidente vivaci polemiche sulla solidità delle nel 1979). Presidente (1996-98), è stato nascita dell’Ulivo e
della Camera dal istituzionali (si definì istituzioni travolte da del Consiglio nel ’93- eletto senza i voti al suo nome è legata
1968 al 1976, fu “picconatore”). Tangentopoli, difese ’94 e poi ministro del del centrodestra. la legge elettorale
eletto subito dopo Difese Gladio, la Costituzione e Tesoro e del Bilancio, Affrontando difficili del ’93. Ha nominato
il sequestro Moro. organizzazione criticò gli eccessi reintrodusse la festa passaggi istituzionali 4 presidenti del
Memorabile il suo anticomunista della carcerazione della Repubblica ha rafforzato il ruolo Consiglio (Giuseppe
tifo ai Mondiali ’82. di cui fece parte. preventiva. (2 giugno). del capo dello Stato. Conte due volte).
ELETTO L’8/7/1978 ELETTO IL 24/5/1985 ELETTO IL 25/5/1992 ELETTO IL 13/5/1999 ELETTO IL 4/5/2006 ELETTO IL 31/1/2015

163 227 330 283 447 330


832 752 672 707 543 665

AL 16° SCRUTINIO AL 1° SCRUTINIO AL 16° SCRUTINIO AL 1° SCRUTINIO AL 4° SCRUTINIO A 4° SCRUTINIO

Come si elegge il presidente Il giuramento


La votazione (art. 83 della Costituzione) avviene a
scrutinio segreto da parte del Parlamento a camere unite.
Votano anche i rappresentanti delle regioni (tre delegati LA
COSTITUZIONE
eletti dai consigli regionali, un solo delegato per la Valle DELLA
d’Aosta). A partire dal quarto scrutinio è sufficiente la REPUBBLICA
I loro poteri maggioranza assoluta dell’assemblea. ITALIANA
Il presidente della Repubblica,
in base all’art. 87 della
Costituzione, rappresenta
l’unità nazionale, promulga Il presidente (art. 91 della
le leggi, concede la grazia, Costituzione) giura, davanti
comanda le Forze Armate, ai membri del Parlamento
presiede il Csm, può sciogliere PRIMI TRE SCRUTINI DAL QUARTO SCRUTINIO riuniti in seduta comune,
il Parlamento (tranne che negli “di essere fedele alla
ultimi sei mesi del mandato, 2/3 MAGGIORANZA Repubblica e di osservarne
il “semestre bianco”). DELL’ASSEMBLEA ASSOLUTA lealmente la Costituzione”.
77
S
ESPLORAZIONI

Come il navigatore
vichingo Leif
Eriksson arrivò in
America, fondò un
insediamento (il
primo europeo) ed
entrò nella Storia.
di Franco Capone

L’ALTRA

78
S
A
DELL’
Primi!
L’arrivo delle
imbarcazioni
vichinghe all’Isola
di Terranova (oggi
Canada): nuovi
studi sono riusciti
a datare con
esattezza l’anno
della spedizione:
era il 1021.

SCOPERTA
MERICA
G. PAULLI

79
S
I
l primo insediamento di europei che fece immagazzinare nelle piante di tipica della Groenlandia, segno che sul
in America che si conosce con tutto il mondo il 12% di carbonio in più. luogo c’erano persone provenienti da
certezza precede di ben oltre «Contando gli anelli di crescita fino a queste due isole, abitate dai Vichinghi.
quattro secoli i viaggi di Cristoforo “bordo corteccia”, a partire da quello L’architettura e le differenti
Colombo. È a L’Anse aux Meadows, che segna l’anno noto della tempesta di dimensioni delle case testimoniano
sull’isola di Terranova, odierno Canada. raggi cosmici (il 993 d.C.), al 29° anello che a L’Anse aux Meadows si era
Lì i Vichinghi, popolo di navigatori, corrisponde il 1021, anno in cui il taglio riproposta la gerarchia tradizionale
commercianti e all’occorrenza guerrieri, ebbe luogo», spiega Margot Kuitems, degli scandinavi: case più grandi per i
originari della Scandinavia, fondarono prima autrice dello studio. nobili e piccole per fittavoli e schiavi.
un villaggio di otto fabbricati, come Nelle case gli occupanti dormivano tutti
avamposto per esplorare quella nuova MARCHIO SCANDINAVO. I reperti insieme lungo il perimetro di sale, con
terra, che loro chiamavano Vinland di legno risultano tagliati ad angolo al centro il focolare. L’intero complesso
(Terra del Vino). stretto. È una prova dell’uso di utensili di poteva ospitare 90 persone. Una delle
Il sito di L’Anse aux Meadows fu ferro affilati, rivelatori di mani europee costruzioni maggiori potrebbe essere
scoperto nel 1960 dai coniugi archeologi in quanto gli indigeni non conoscevano stata quella del capo spedizione, Leif
Helge e Anne Stine Ingstad. Da allora, il ferro. Di indubbia età vichinga (dal Eriksson. Ma chi era costui?
decenni di studi non hanno fatto che 793 al 1066 d.C.) sono poi gli oggetti di
confermare la matrice vichinga di quel bronzo e altri di uso quotidiano trovati ROMANZI STORICI. La Saga dei
luogo. Mancava ancora, però, una nell’insediamento. Per esempio, le pietre Groenlandesi, scritta più di 200 anni
datazione precisa. Ora i ricercatori focaie per accendere il fuoco. Erano di dopo gli eventi raccogliendo una solida
olandesi dell’Università di Groningen due tipi, diaspro islandese e una pietra tradizione orale, ci dice che Leif era figlio
sono riusciti a stabilire l’anno in cui

Gli scavi archeologici hanno


venne costruito l’insediamento: era il
1021, 471 anni prima del fatidico 1492.
Come si è arrivati a questa datazione?
E perché oggi le lingue più parlate in confermato diversi dettagli che
America sono lo spagnolo e l’inglese,
e non il danese o lo svedese, derivate si leggono nelle saghe norrene
dal norreno dei Vichinghi? Perché
tutti conoscono Cristoforo Colombo
mentre lo stesso non si può dire
per Leif Eriksson? Eppure anche
lui è un “personaggio storico”. Fu
l’organizzatore della spedizione che
dalla Groenlandia portò i Vichinghi
sulle coste del Labrador e a Terranova,
dove costruirono solide abitazioni
adatte a superare gli inverni, strutture
per immagazzinare materie prime locali
e lavorare il ferro, una falegnameria che
serviva anche a riparare barche
e a costruirle.

ANELLI RIVELATORI. Grazie


al legno che si è conservato in una
torbiera gli scienziati olandesi hanno
potuto procedere a una datazione
mediante spettrometria di massa con
acceleratore. Questo metodo determina
in modo preciso la concentrazione di
carbonio-14 (un isotopo radioattivo)
nel campione, di cui si calcola l’età in
base al decadimento dell’isotopo stesso.
I ricercatori, che hanno pubblicato il
loro studio su Nature, hanno utilizzato
anche un “orologio dendrocronologico”, Terra!
basato cioè sugli anelli di crescita degli La scoperta dell’America da
parte del vichingo Leif Eriksson
alberi tagliati e utilizzati dai carpentieri in un quadro di fine Ottocento.
vichinghi, sincronizzandolo con un In alto a destra, Erik il Rosso
particolare anello, corrispondente a salpa per la Groenlandia
un evento globale avvenuto nel 993. (illustrazione da un libro per
E cioè una tempesta di raggi cosmici ragazzi del 1920).

80
S
BRIDGEMAN IMAGES/MONDADORIPORTFOLIO
di Erik il Rosso, un norvegese emigrato costa del Labrador. Sbarcò presso una
in Islanda, da dove partì con varie navi verde prateria, attraversata da un fiume
al seguito, approdando in Groenlandia ricco di salmoni, in un clima temperato.
(a cui diede il nome) per esplorarla e Uno dei suoi uomini trovò dell’uva
fondarvi un paio di colonie. E qui entra selvatica e Leif Eriksson battezzò la
in scena un terzo personaggio, il giovane zona Vinland (Terra del vino). Nulla di
Bjarni Herjólfsson. strano, perché l’area, hanno chiarito i
Per raggiungere suo padre che aveva botanici, nel Medioevo era più calda di
seguito Erik il Rosso, Bjarni finì fuori oggi (e l’Atlantico del Nord più libero
rotta per il maltempo. Quando il mare dai ghiacci). Leif vi stabilì la sua base,
si calmò, il giovane si trovò più a sud che nella Saga dei Groenlandesi si
della Groenlandia e avvistò una nuova chiama Leifsbúðir (Rifugio di Leif), da
terra (la costa del Nord America), cui ebbero luogo ulteriori esplorazioni
senza tuttavia approdarvi perché preferì verso sud. La base servì anche da
invertire la rotta per timore che il stazione di carico per legname,
tempo tornasse a peggiorare. La notizia uva e stoccafisso, con destinazione
di quella terra a Occidente aprì gli Groenlandia. Tutte le successive
orizzonti di Leif Eriksson, che comprò spedizioni useranno Leifsbúðir come
la barca di Bjarni e organizzò una avamposto e Leif ne manterrà il
spedizione. controllo.
Quando avvistò la costa, Leif vide
una terra piatta formata da lastroni PENNA E POLITICA «Questa però
di roccia che chiamò Helluland (in non è l’unica saga sull’argomento»,
norreno, Terra delle pietre piatte),
corrispondente all’isola di Baffin.
spiega Carla del Zotto, docente di
Letteratura scandinava alla Sapienza di I giganti di
Successivamente una costa boscosa, Roma. «Un’altra saga, dedicata a Erik Marckalada
L
con una spiaggia bianca, che nominò il Rosso, presenta molte concordanze a prima menzione, fuori

ALBUM / MONDADORI PORTFOLIO


Markland (Terra dei boschi) e che era la con la Saga dei Groenlandesi, ma relega  dall’ambito scandinavo, di una
terra oltre l’oceano Atlantico è
stata individuata al Dipartimento
di studi letterari filologici e
linguistici dell’Università di
Milano, grazie a una ricerca
coordinata da Paolo Chiesa. Il
riferimento si trova nella Cronica
universalis del domenicano
Galvano Fiamma, scritta a Milano
intorno al 1340. E si riferisce a
Marckalada, la Markland (Terra
dei boschi) delle saghe norrene.
In latino. Questo il passo
(nell’originale in latino
medievale): “I marinai che
percorrono i mari della Danimarca
e della Norvegia dicono che oltre
la Norvegia, verso settentrione,
si trova l’Islanda. Più oltre c’è un’
isola detta Grolandia [...]; e ancora
oltre, verso occidente, c’è una
terra chiamata Marckalada. Gli
abitanti del posto sono dei giganti:
lì si trovano edifici di pietre così
grosse che nessun uomo sarebbe
in grado di metterle in posa, se non
grandissimi giganti. Lì crescono
alberi verdi e vivono moltissimi
animali e uccelli. Però non c’è
mai stato nessun marinaio che
sia riuscito ad avere con certezza
notizie su questa terra e sulle sue
caratteristiche”.
Si sospetta che il frate avesse
raccolto tali informazioni da
marinai genovesi. Giganti
a parte, Colombo sapeva di
Marckalada quando pensò al suo
primo viaggio verso occidente?
81
S
L’insediamento, non autosufficiente,
Leif Eriksson al solo ruolo di avvistatore accompagnare qualsiasi petizione di
accidentale della costa americana, dando beatificazione e il vescovo Björn era
ad altri personaggi, Thorfinn Karlsefni e un discendente diretto di Thorfinn
sua moglie Gudrid, l’onore di sbarcare Karlsefni e di Gudrid», spiega ancora
e di fondare la colonia. Le spedizioni in Del Zotto. Inoltre, chi curò la versione
questa saga vengono ridotte a una sola. principale della saga era anche lui un
Il nome dell’insediamento, Leifsbúðir, diretto discendente di Thorfinn e Gudrid.
cancellato. E invece di una, si dice che Quindi, i loro ruoli sono stati ingigantiti,
vengono stabilite due basi, Straumfjord mentre quelli di Leif Eriksson e famiglia
(Fiordo delle correnti) a nord e Hóp quasi svaniscono. La Saga di Erik il
Leif Eriksson (Laguna di marea) a sud. Straumfjord è Rosso è un po’ tendenziosa, quella dei
la base principale dove tutti si riuniscono Groenlandesi più obiettiva.
per l’inverno; Hóp è un campo estivo,
occupato solo per due mesi, dove il GLI SCAVI. «L’archeologia a L’Anse
legname viene tagliato e l’uva raccolta aux Meadows mostra che molti elementi
per la spedizione a Straumfjord, e da lì di entrambe le saghe sono reali»,
in Groenlandia». riferisce in uno studio comparato Birgitta
BRIDGEMANART/MONDADORI PORTFOLIO/

Se le due saghe descrivono la stessa Wallace, autorevole archeologa svedese-


attività, le discrepanze sui ruoli dei canadese a lungo impegnata sul sito.
protagonisti dipendono dal fatto che la «Era proprio questa la base vichinga
Saga di Erik il Rosso venne scritta per principale, che rende realistica anche
sostenere la canonizzazione del vescovo l’esistenza a sud del sito estivo di Hóp,
Björn Gílsson (morto nel 1162). «Un località ancora da individuare, ma che
resoconto di antenati illustri doveva doveva trovarsi nell’area di Miramichi,

BENVENUTI AL VILLAGGIO
L’insediamento di L’Anse aux Reperti preziosi
Meadows, in Canada, fu scoperto I reperti di legno tagliato dai
nel 1960. Gli archeologi l’hanno Vichinghi e usati dagli scienziati
per ottenere la datazione precisa
ricostruito così come doveva essere del sito di L’Anse aux Meadows.
quando fu fondato da Leif Eriksson
mille anni fa. Era più che altro un
avamposto di servizio e non un vero
tentativo di colonizzazione.

CREDIT: M. KUITEMS.

GROENLANDIA

Mar di
Norvegia

✱ Insediamento
Occidentale
Helluland ISLANDA
Baia Sopra, la planimetria del sito. Furono costruiti 8 edifici di cui tre
Insediamento
di Hudson ✱ Orientale (a, d, f) avevano diverse stanze a uso abitazione, di laboratorio e
Markland magazzino. Gli edifici più piccoli (b, c, g, e) erano ambienti unici dove
si viveva e si lavorava, con la tessitura, la forgiatura o la preparazione
✱ L’Anse aux Meadows di reti da pesca. Oltre il torrente c’era la fucina (edificio j) per estrarre
Vinland il ferro dal minerale di palude e poi lavorarlo. A sinistra, la cartina con
Oceano la localizzazione del centro abitato di L’Anse aux Meadows e degli
Atlantico insediamenti vichinghi in Groenlandia.
fu abbandonato dopo pochi anni Dalla preistoria
nel New Brunswick». Solo da lì infatti RITIRATA DISCRETA. Dopo
S e andiamo ancora più indietro, i primi
veri colonizzatori delle Americhe
furono i gruppi di cacciatori-raccoglitori
potevano provenire il legno e i frutti del alcuni anni, il sito vichingo venne provenienti dall’Asia. Si pensa che
noce bianco americano (Carya ovata), abbandonato. Secondo le saghe, per approfittarono dell’abbassamento del
che cresce sotto quella latitudine. Questo via delle tensioni con i nativi. «Più livello del mare nello Stretto di Bering,
significa che per procurarseli i Vichinghi probabilmente, per mancanza di dovuto a un periodo glaciale, per passare a
arrivarono a “soli” 1.000 km da dove si convenienza commerciale», aggiunge piedi dalla Siberia all’Alaska. Lì si diffusero
fino alle Ande e alla Patagonia evolvendosi
trova oggi New York. Carla Del Zotto. «I dati archeologici
anche in società complesse, dopo avere
L’avamposto era in un luogo indicano che i Vichinghi sgombrarono il scoperto indipendentemente da noi
poco protetto, cosa che i Vichinghi campo con calma, portando via tutte le l’agricoltura. Fu così che Colombo trovò i
non facevano per gli insediamenti loro cose. C’è da dire che le esplorazioni Taino, Hernán Cortés gli Aztechi (con una
permanenti. Mancano stalle e fienili, vichinghe avvenivano più per ragioni capitale più popolosa di Parigi all’epoca)
tracce di recinti o di cambiamento della di sussistenza e commerciali che per e Francisco Pizarro gli Incas (che avevano
flora causati da pascoli o coltivazioni. conquistare terre. Erano imprese che costruito un impero).
Nuove datazioni. Si pensava, in base ai
Non sono stati trovati resti di animali riunivano gruppi locali e compositi, che ritrovamenti archeologici, che i primi
domestici. Le attività documentate sono riflettevano una mentalità itinerante, uomini fossero arrivati dall’Asia in America
invece la metallurgia e la falegnameria. senza le grandi mire espansionistiche 13mila anni fa. Il recente ritrovamento di
Non mancava la tessitura, ma dagli e di possesso che invece animavano le dozzine di orme fossili nel White Sands
oggetti ritrovati si deduce che le donne monarchie del Centro e del Sud Europa». National Park (New Mexico), lasciate sulla
erano una esigua minoranza. Le grandi Era proprio un’altra mentalità, che di riva sabbiosa di un lago, portano ora
abitazioni avevano magazzini annessi. fatto lasciò ai nativi del Nuovo Mondo ancora più indietro i tempi. Datate con il
metodo del carbonio-14, grazie ai semi di
«Tutto indica che era un insediamento ancora quasi 5 secoli di “pace”, prima una pianta acquatica rimasti intrappolati
di servizio», conclude Wallace, «e non della durissima conquista spagnola, tra i piedi di quei primi americani, le orme
il tentativo di stabilire una colonia con armi di acciaio, polvere da sparo e i risalgono a 22mila anni fa.
autosufficiente». germi di malattie importate. •

Tipica “casa lunga” La ricostruzione del

SHUTTERSTOCK / RUSS HEINL


La costruzione grande aveva quattro villaggio visitabile
sale in successione. Protetto da pietre, a L’Anse aux
il focolare era sulla terra nuda. Aperture Meadows (oggi è
sui tetti fungevano da camini. Si dormiva un sito Patrimonio
insieme lungo il perimetro delle sale, dell’umanità
focolari al centro. dell’Unesco) ricorda
il nucleo a-b-c
(vedi planimetria a
sinistra). Il complesso
poteva ospitare 90
persone. Tutti gli
edifici (case lunghe
o piccole) fungevano
sia da abitazione
sia da magazzino o
laboratorio dove si
lavorava (reti, vele,
pelli). La recinzione,
non attestata dai
ritrovamenti, è stata
aggiunta liberamente.

Il lavoro
Le attività documentate dagli scavi
sono la metallurgia e la falegnameria.
Stile islandese Sono state trovate anche pietre di
Le case erano in stile islandese antico, peso per un telaio nordico e un fuso,
cioè con un telaio di legno che veniva a dimostrazione del fatto che c’erano
riempito di zolle. Con la cotica erbosa, le donne nell’insediamento (anche se
zolle andavano anche a formare i tetti, erano un’esigua minoranza).
che così erano ben isolati. Focolari e
comignoli erano realizzati in ardesia.
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tv Education
Le scuole entrano in redazione
Le ultime novità e le prime visioni del I APPUNTAMENTO
palinsesto del canale televisivo
Alamy/Ipa

La riunione di redazione
(al numero 35 del digitale terrestre). II APPUNTAMENTO
L’ideazione di un articolo
e la ricerca delle fonti
III APPUNTAMENTO
Shutterstock

La ricerca fotografica e
l’impaginazione
IV APPUNTAMENTO
La copertina, i podcast
e il mondo digitale
Le prossime Focus Academy partono
Per saperne di più: il 9 febbraio con Focus,
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In prima Tv la seconda In prima Tv assoluta,
stagione di “Stranezze di “Costruttori di Piramidi - I
questo mondo”. loro segreti”.

85
S
POLITICA ITALIANA
17 febbraio 1992: con l’arresto di Mario Chiesa scoppia
di Riccardo Michelucci

CON LE
MANI
ANSA

86
S
Tangentopoli. E l’Italia non sarà più la stessa.

N
el 1992, un operaio guadagnava tranquillo, Chiesa si sedette e, pacatamente,
mediamente un milione di lire. annunciò di voler fare una dichiarazione
Una tazzina di caffè costava 700 spontanea. E parlò, parlò. Per sette giorni,
lire, un litro di benzina 1.500, un riempiendo centinaia di pagine di verbale.
grammo d’oro 13.800. Una tangente: 7 milioni. Quando finì, iniziarono gli arresti.
Tanto pagò Luca Magni, piccolo imprenditore
che aveva partecipato all’appalto per le IL “J’ACCUSE” DI CRAXI. Nel suo lungo
pulizie lanciato dalla casa di cura Pio Albergo e articolato discorso alla Camera del 3 luglio
Trivulzio, nota a Milano come “Baggina”. 1992, Craxi sostenne – senza essere smentito da
A incassare, Mario Chiesa, messo al vertice nessuno – che tutti sapevano e tutti godevano di
dell’istituto dal Psi, vale a dire dal partito che un malcostume inaugurato fin dall’immediato
in quel momento esprimeva l’uomo più potente dopoguerra e poi diventato sistema. A riprova
d’Italia: Bettino Craxi. Quando Magni si rivolse dell’intreccio politica-affari databile fin dai
ai carabinieri perché non in grado di pagare tempi della ricostruzione, basta ricordare la
la seconda tranche dello stesso importo (il “scandalosa” frase di Enrico Mattei, il padre
“consueto” 10% dell’appalto di 140 milioni), padrone dell’Eni eliminato nel 1962 con un
si scoperchiò una pentola il cui contenuto omicidio mascherato da incidente aereo (e sul
avrebbe travolto la Prima Repubblica. quale, dal punto di vista giudiziario, non è stata
ancora detta l’ultima parola): “I partiti? Ma io i
GLI ELEMOSINIERI. Quella tangente partiti li prendo come i taxi. Li chiamo, ci salgo
era solo la punta di un enorme iceberg che sopra, poi pago la corsa e scendo quando sono
prese – non a caso – il nome giornalistico di arrivato”. Trent’anni fa, Tangentopoli fece venire
Tangentopoli. Quando sarà tutto chiarito si a galla quella collaudata rete di corruzione che Nella tempesta
scoprirà, fra le altre cose, che in una riunione coinvolgeva tutto il sistema politico. Mario Chiesa
del dicembre 1991 “gli elemosinieri”, come Sotto la guida del procuratore capo di Milano e Bettino Craxi
venivano chiamati dalla stampa i segretari Francesco Saverio Borrelli, i sostituti Di Pietro, nel novembre
amministrativi dei partiti, avevano stabilito le D’Ambrosio, Boccassini, Davigo, Spataro, 1992. Il segretario
percentuali spettanti a ognuno: 25% alla Dc, Greco, Colombo e Parenti gestirono l’inchiesta del Psi, travolto
25 al Psi, 25 ai ministri in carica dei partiti poi chiamata Mani pulite, che toccò tutti i dallo scandalo,
lascerà l’Italia per
minori, 25 al Pci-Pds (non in contanti, ma come vertici della politica italiana. Oltre al segretario Hammamet (Tunisia),
commesse per le cooperative). Una sorta di del Psi, Bettino Craxi, altri nomi eccellenti dove morì nel 2000.
“manuale Cencelli” (la spartizione di incarichi del partito finirono nella rete del pool della Sotto, una scritta
basata su interessi politici anziché sul merito) Procura di Milano. A cominciare dal ministro  contro Craxi.
anche per le tangenti, insomma.
Mario Chiesa sapeva tutto, ma teneva duro.
Non parlava. Non disse una sola parola neppure
quando il pubblico ministero Antonio Di Pietro
gli pizzicò dei soldi in Svizzera, frutto di una
tangente di noti marchi di acque minerali.

L’ACQUA DEL MARIUOLO. «L’acqua


minerale è finita» sibilò Di Pietro al difensore
di Mario Chiesa, senza che quello muovesse un
muscolo del viso. Poi però Craxi scaricò Chiesa,
definendolo tra l’altro “un mariuolo”. E allora fu
davvero l’inizio della fine. “Io mariuolo?”: l’urlo
FOTOGRAMMA/IPA

IN PASTA
dell’ex presidente del Pio Albergo Trivulzio
echeggiò per tutta la Procura. Poi, tornato

87
S
Il bilancio dell’inchiesta:
della Giustizia, Claudio Martelli, passando per
l’ex sindaco di Milano Carlo Tognoli e il sindaco
in carica Paolo Pillitteri (cognato di Craxi). Fu
travolta anche la Democrazia cristiana, con il
suo segretario amministrativo, Severino Citaristi.
Poi toccò a Giorgio La Malfa, segretario del Pri,
a Renato Altissimo del Pli, a Primo Greganti, il
cosiddetto “Compagno G” del Pci. Oltre che a
MONDADORI PORTFOLIO

Umberto Bossi, segretario della Lega Nord, che


ammise i contributi ricevuti dalla Montedison.
Provvedimenti giudiziari di diversa natura
raggiunsero big del mondo della finanza. Ma a
fare scalpore furono soprattutto le rivelazioni di

43 suicidi Sergio Cusani, braccio destro dell’imprenditore


Raul Gardini (poi suicida, v. riquadro), che svelò

R enato Amorese, segretario


del Psi di Lodi, fu il primo a
uccidersi dopo aver ricevuto un
“processo sommario e violento” e
di “decimazioni”. Sua figlia Chiara,
futura deputata, racconterà che
quella che passerà alla Storia come “la madre di
tutte le tangenti”: 150 miliardi di lire versati da
Enimont a tutti i partiti.
avviso di garanzia. “Mi hanno per suo padre «era insopportabile
sputtanato”, lasciò scritto. Il 2 essere scaraventato nel calderone
settembre 1993 Sergio Moroni, dei ladri». La sequela di suicidi QUALCOSA DI NUOVO. Il bubbone della
deputato socialista, si suicidò dopo continuò con il presidente dell’Eni corruzione affaristica-politica travolse alla fine
avere scritto a Giorgio Napolitano, Gabriele Cagliari e con Raul degli anni Novanta persino la Germania. Helmut
allora presidente della Camera, Gardini, al vertice di Enimont. In Kohl, il cancelliere artefice della riunificazione
una lettera in cui parlava anche di tutto, si tolsero la vita 43 persone. tedesca, fu costretto a dare le dimissioni.
88
S
Protagonisti
I magistrati Antonio Di Pietro e Francesco Saverio Borrelli. A sinistra,
manifestazione del centro sociale Leoncavallo davanti alla sede del
Partito socialista, in corso Magenta a Milano (settembre 1992).
In basso, la copertina della Domenica del Corriere con l’attentato in cui
morì Enrico Mattei (1962).

MONDADORI PORTFOLIO
FOTOGRAMMA/IPA

25.400 avvisi di garanzia e 4.525 arresti


A differenza di quanto accaduto ai partiti stesso 1992. Erano i giudici a rappresentare
governativi italiani, però, la Cdu (il partito di l’idea di Stato nel momento in cui Tangentopoli
Kohl) non solo non venne azzerata, ma è rimasta si concludeva con un bilancio da capogiro: 4.525
al vertice della politica nazionale, come dimostra persone arrestate, 25.400 avvisi di garanzia, 1.100
il lungo “regno” di Angela Merkel. Ciò significa tra parlamentari e politici arrestati o inquisiti.
che, forse, Tangentopoli non fu la causa, ma La politica, dopo questo attacco concentrico,
l’effetto della caduta della Prima Repubblica. ne uscì delegittimata. Tanto più che sulla
Se gli scandali succedutisi dalla nascita della bilancia di quegli anni va messa anche la caduta
Repubblica non minarono alle fondamenta il del Muro di Berlino, nel 1989, e il più o meno
sistema economico-politico italiano (si pensi allo contemporaneo crollo dell’Urss e dei regimi
scandalo Lockheed negli anni Settanta, allo Ior comunisti. Uno shock anche per l’Italia, che
e al Banco Ambrosiano e alle morti di Roberto aveva il partito comunista più importante di Storia d’Italia.
Calvi e Michele Sindona... ) vuol dire che nel tutto l’Occidente. Le dinamiche, i rapporti, gli Dal Referendum
del 1946 a Mani
1992 accadde qualcosa di inedito. L’inedito equilibri costruiti durante la Guerra fredda, dal pulite, Pino
era l’affacciarsi dell’antipolitica, ovvero di un 1989 non avevano più ragion d’essere, e i partiti Casamassima
“antisistema partitico” che avrebbe preso sempre che avevano guidato l’Italia per quattro decenni (Diarkos)
più spazio. E che si aggiungeva alla fine del perdevano la contrapposizione ideologica che li Nel suo nuovo libro
mondo bipolare nato dopo il 1945. aveva sostenuti. Tangentopoli diede la spallata Pino Casamassima
finale, azzerando l’intera classe politica. – giornalista,
LA FINE DELLA STORIA. Mentre il sistema Da quel momento in avanti sarebbero emersi e scrittore e autore
di questo articolo
andava in tilt, la mafia organizzava un attacco si sarebbero affermati cesarismi di vario genere: – ripercorre la
frontale allo Stato, che aveva nei giudici il il protagonismo personale sostenuto da un nuovo storia della Prima
bersaglio finale. Gli eventi più drammatici: gli linguaggio, una nuova comunicazione. Repubblica.
attentati mortali a Falcone e Borsellino, in quello Il resto è attualità. •
89
S
Le scuole
entrano in
redazione
Il sapere visto da vicino
Dopo il tutto esaurito della scorsa edizione dell’Academy
di Focus rivolta alle scuole superiori, sono già tante le
prenotazioni per l’anno scolastico in corso.
Un’esperienza di successo per gli studenti e per noi.
I APPUNTAMENTO II APPUNTAMENTO III APPUNTAMENTO IV APPUNTAMENTO
LA RIUNIONE L’IDEAZIONE DI UN LA RICERCA LA COPERTINA,
DI REDAZIONE ARTICOLO E LA FOTOGRAFICA E I PODCAST
RICERCA DELLE FONTI L’IMPAGINAZIONE E IL MONDO DIGITALE

S ono in pieno svolgimento gli appuntamenti con


l’Academy di Focus e Focus Storia, l’iniziativa
ideata dal nostro mensile e che ha preso il via
impagina il giornale; si entra nella grafica
animata di Focus, nelle dinamiche del nostro sito
e della pagina Facebook, di Instagram e dei
l’anno scorso. Questi sono mesi intensi per noi podcast. Fino ad arrivare alla realizzazione della
che la stiamo curando e per i ragazzi che la copertina e alla chiusura del numero pronto per
stanno seguendo da tante città d’Italia. Abbiamo andare in stampa. Ma non si tratta soltanto di
ripreso dopo l’intervallo estivo e da allora si sono assistere passivamente.
registrate ancora molte classi.
In che cosa consiste la nostra Academy? In Tra un collegamento e l’altro i ragazzi hanno
quattro appuntamenti in cui le scuole vedono in l’occasione di cimentarsi nello scrivere articoli o
diretta il giornale del mese prendere forma. interviste che possono poi essere pubblicati
Si può scegliere di seguire Focus o Focus Storia sulle nostre pagine. Ovviamente, visto che il
collegandosi una volta a settimana, per quattro nostro è un giornale di divulgazione che abbraccia
settimane, con le redazioni dei rispettivi magazine ogni campo del sapere, questa vuol essere per gli
per seguire la realizzazione di un giornale di studenti non solo un’occasione in cui capire come
divulgazione scientifica e storica: si partecipa alla lavoriamo a Focus, ma anche un modo per
riunione di redazione dove si mettono le basi e approfondire con noi gli argomenti di cui ci
si decidono gli argomenti per il numero della occupiamo, per osservare come il mondo della
rivista; si interagisce con i giornalisti e si segue la ricerca sia un mondo in continuo progresso.
ricerca delle fonti a cui attingere le notizie; si
impara come si fa la ricerca fotografica e si Ed è un’occasione anche per noi che abbiamo la

ABBONARSI A FOCUS COL 90% DI SCONTO:


90
S
Academy
Focus

D&R Storia

possibilità di entrare in contatto con quelle Visto il successo che ha avuto l’iniziativa
giovani generazioni che frequentano poco le nell’edizione scorsa, per quest’anno scolastico
edicole e la carta stampata e vivono di Web. abbiamo pensato di “aprire le porte” della
Mostrando il nostro lavoro (che ha ormai una redazione a più classi. E vogliamo coinvolgere
componente digitale molto significativa) vogliamo anche in ulteriori attività i ragazzi che hanno
creare un momento di scambio partecipato alla nostra Academy.
intergenerazionale. Lo abbiamo fatto a cominciare dal Focus Live, il
nostro festival annuale al Museo della Scienza
Oltretutto quello appena passato è stato un anno e della Tecnologia di Milano, ma abbiamo in
difficile per i nostri ragazzi. Il Covid ha condizionato mente altre occasioni. Noi ci stiamo preparando,
la vita di ogni giorno, per mesi gli studenti si sono ragazzi, tenetevi pronti anche voi.
dovuti adattare a una didattica a distanza che ha
faticato a sostituire la scuola in presenza. E anche
l’Academy l’abbiamo fatta in Dad, a distanza. Per iscriversi ai prossimi
Questo ci ha permesso di raggiungere un numero
più alto di ragazzi collegando contemporaneamente appuntamenti dell’Academy di
più classi di istituti e città diverse. Studenti di Focus invia un’email all’indirizzo:
Ferrara e di Milano, di Lamezia Terme e di Brescia si
sono trovati contemporaneamente con noi a parlare academy.focus@mondadori.it.
di scienza, giornalismo scientifico, divulgazione L’iscrizione è gratuita.
storica.

prorogata l’agevolazione per gli istituti scolastici


91
S
I GRANDI TEMI CONFLITTO NORDIRLANDESE

DOMENICA
DI SANGUE di Riccardo Michelucci

92
S
D
oveva essere una giornata di festa: si folla. Tredici uomini rimasero uccisi sotto un
Il massacro
L’attacco dei
concluse con un massacro. Domenica inferno di fuoco che durò circa un quarto d’ora. paracadutisti britannici
30 gennaio 1972, città di Derry. Otto di loro avevano un’età compresa tra i 17 e i del gruppo speciale
Migliaia di persone sfilano alla marcia 20 anni. Le vittime furono Patrick Doherty, Gerard Red Devil contro
di protesta indetta dal Movimento per i diritti Donaghey, John Duddy, Hugh Gilmour, Michael civili inermi che

MONDADORI PORTFOLIO (2)


civili dell’Irlanda del Nord. Uomini, donne e Kelly, Michael McDaid, Kevin McElhinney, manifestavano per
bambini manifestano pacificamente per le strade Bernard McGuigan, Gerald McKinney, William i diritti civili a Derry,
nell’Irlanda del Nord,
reclamando uguaglianza e pari dignità sul lavoro, McKinney, William Nash, James Wray e John il 30 gennaio 1972.
il diritto alla casa e la fine del voto per censo, Young. Altre quattordici persone rimasero ferite Sotto, i soldati arrestano
ancora in vigore nella provincia britannica. Oggi gravemente e una di loro – John Johnston – morì alcuni dimostranti,
sappiamo che l’imponente corteo, partito dalle alcuni mesi dopo. Cinque erano stati freddati nel giorno della strage.
alture che dominano il centro cittadino, non alle spalle, un altro fu ammazzato mentre teneva 
arrivò mai a destinazione.

INNOCENTI. Quando, intorno alle quattro del


pomeriggio, i manifestanti raggiunsero il ghetto
cattolico di Bogside, un reggimento speciale di
paracadutisti inglesi armato con mitragliatrici
pesanti cominciò a sparare senza preavviso sulla

Il 30 gennaio 1972,
a Derry, parà inglesi
fecero fuoco su una
pacifica marcia civile e
uccisero 14 persone.

93
S
GETTY IMAGES

Il governo britannico fece credere che l’esercito avesse


le braccia sulla testa in segno di resa. al fuoco, e che le vittime fossero in lo storico irlandese John Dorney.
Quella strage era destinata a passare alla qualche modo legate all’Ira, l’esercito «Fino ad allora, la minoranza cattolica
storia come Bloody Sunday (Domenica indipendentista clandestino irlandese. aveva creduto che lo Stato dell’Irlanda
di sangue) e ad attirare definitivamente In tutta fretta fu avviata un’inchiesta del Nord fosse riformabile, e si era
l’attenzione internazionale sulla gravità che si concluse pochi giorni dopo, impegnata con manifestazioni e
della situazione irlandese. Prima di scagionando l’operato dei militari e proteste pacifiche per far cessare le
allora, neanche in un contesto di guerra aprendo definitivamente la strada a un discriminazioni. Ma nelle settimane
come quello dell’Irlanda del Nord conflitto destinato a durare un altro successive al massacro centinaia di
si credeva possibile che nell’Europa quarto di secolo. giovani irlandesi si convinsero che
occidentale un esercito potesse «Quello che accadde quel giorno a protestare pacificamente non serviva
compiere un massacro di civili inermi Derry cambiò radicalmente il corso a niente, se non a rischiare di essere
alla luce del sole. degli eventi, trasformando una protesta ammazzati, e andarono a ingrossare le
pacifica in una rivolta armata», spiega file dell’Ira».
PAROLA ALL’IRA. “Questa è la

GETTY IMAGES
nostra Sharpeville”, affermò il leader
del Movimento per i diritti civili Ivan
Cooper subito dopo l’eccidio. Cooper
intuì subito il tragico parallelismo
con quanto era accaduto nel 1960 in
Sudafrica. Anche in quel caso i militari
avevano aperto il fuoco su una pacifica
protesta contro il regime dell’apartheid,
uccidendo decine di manifestanti.
La dinamica degli eventi di Derry
fu chiarita fin da subito da centinaia
di prove, perizie balistiche e
testimonianze. I soldati inglesi avevano
sparato su civili inermi con il chiaro
intento di uccidere. Eppure il governo
britannico riuscì lo stesso a far credere
che i paracadutisti avessero risposto
94
S
Sotto tiro
Da sinistra, il muro
nel quartiere cattolico
di Bogside, con la
celebre scritta dipinta
nel 1969: You are

MONDADORI PORTFOLIO
now entering Free
Derry; un soldato
britannico armato
all’angolo di una casa,
sempre a Bogside
(1974). In basso a
sinistra, membri della
Northern Ireland Civil
Rights Association
protestano a Londra
nel 1969.

risposto al fuoco e che le vittime fossero collegate all’Ira


MARCE DI PROTESTA. Per per arrestare i manifestanti aggrediti. edifici vennero dati alle fiamme e
comprendere ciò che accadde a Derry «L’atteggiamento delle forze dell’ordine circa 1.500 famiglie cattoliche furono
mezzo secolo fa, bisogna ripercorrere dimostrò in modo inequivocabile costrette ad abbandonare le loro
la tormentata storia nordirlandese. Fin che il governo dell’Irlanda del Nord, abitazioni. A Derry sorsero barricate
dalla nascita nel 1921, l’Irlanda del Nord, controllato da sempre dai protestanti, per proteggere il ghetto di Bogside
nazione del Regno Unito, aveva imposto non era disposto a trattare la comunità (lo stesso della Bloody Sunday). Sul
ai cattolici – minoranza culturalmente cattolica in modo imparziale e non aveva muro di una casa comparve una scritta
legata alla neonata Irlanda indipendente alcuna intenzione di soddisfare le sue destinata a passare alla Storia, You are
– condizioni simili a quelle dei neri richieste», spiega Dorney. now entering Free Derry: segnava il
degli Stati Uniti. Le loro vite erano state punto d’accesso in quella che da quel
segnate da povertà e discriminazioni LONDRA IN CAMPO. Le violenze momento in poi sarebbe diventata
e dalla negazione dei più elementari contro la popolazione si intensificarono l’area “liberata” di Derry. Uno slogan
diritti: alla casa, al lavoro, al voto. Ma nel 1969. A Belfast centinaia di di sfida che esprimeva lo spirito di 
nel 1967 una nuova generazione di
studenti universitari provenienti dai
ghetti cattolici tenne a battesimo, proprio
a Derry, un movimento per i diritti civili
Penalizzati anche nel voto
che adottava lo strumento nonviolento
della disobbedienza civile. Le loro F ino ai primi anni Settanta del XX secolo in Irlanda del Nord funzionò un sistema
elettorale ingiusto, denominato Gerrymandering, che serviva ad assicurare il
controllo del governo locale ai protestanti, cioè agli unionisti fedeli alla Corona
richieste: giustizia e democrazia, diritto
britannica. Ideato all’inizio dell’Ottocento dal vicepresidente degli Stati Uniti Elbridge
di voto, diritto alla casa, abolizione delle Gerry, era un meccanismo che prevedeva la suddivisione dei collegi elettorali in modo
discriminazioni sul lavoro e delle leggi da far eleggere un numero maggiore di rappresentanti a un minor numero di cittadini.
repressive. Il sistema aveva effetti anche sulla vita quotidiana della popolazione, per esempio
Ispirandosi alle lotte di Martin Luther nell’assegnazione degli alloggi popolari e dei posti di lavoro. In questo modo
King negli Stati Uniti, il movimento i nordirlandesi protestanti risultavano sempre favoriti e i cattolici discriminati.
iniziò a organizzare marce di Meccanismo perverso. L’Irlanda del Nord, in pratica, era stata suddivisa in collegi
protesta. Ma la reazione del governo squilibrati e senza criteri di poporzionalità: la popolazione cattolica, anche dove
prevaleva, essendo concentrata in pochi collegi poteva eleggere meno rappresentanti
nordirlandese fu brutale. Gruppi di rispetto agli unionisti, distribuiti su un numero più elevato di collegi. Alle elezioni locali
estremisti protestanti attaccavano le per la città di Derry del 1967, circa 14mila elettori cattolici elessero otto consiglieri
marce a colpi di sassi e a bastonate comunali mentre meno di 9mila elettori protestanti ne elessero ben dodici. Casi
mentre la polizia interveniva solo altrettanto eclatanti si riscontravano in tutta l’Irlanda del Nord.
38 anni dopo
A sinistra, la gente
esulta fuori dalla Guild
Hall di Derry, il 15
giugno 2010, mentre
il primo ministro
David Cameron
riferisce le conclusioni
dell’inchiesta che
scagiona le vittime
e riconosce le
responsabilità dei
soldati per la strage
del 1972. Sotto, il
GETTY IMAGES (3)

giudice Saville, titolare


dell’inchiesta, sui
giornali di allora.

resistenza della popolazione e


che ancora oggi campeggia sullo
stesso muro.
Nell’estate del 1969 la
situazione era talmente grave
che il 14 agosto il governo
di Londra decise l’invio
dell’esercito per ristabilire la
legge e l’ordine. Seguì una
drammatica escalation di

Nel 2010 il governo britannico


violenza che portò alla strage compiuta
dai soldati il 30 gennaio 1972.

ITER GIUDIZIARIO. Dopo condannò l’operato dei parà. Ma


l’inchiesta-farsa che scagionava
l’esercito, la Domenica di sangue di scagionò i vertici dell’esercito
Derry è rimasta per decenni uno degli
episodi più controversi di quello che della comunità internazionale, nel Ma al tempo stesso le sue parole
ormai era diventato un conflitto anglo- 1998 il governo di Londra avviò una scagionarono i vertici dell’esercito. La
irlandese. Per arrivare finalmente a nuova inchiesta, affidata al giudice verità giudiziaria sulla strage di Derry
una verità giudiziaria fu necessario Mark Saville, che durò quasi 12 anni. era arrivata, seppur con 38 anni di
attendere il lungo processo di Furono raccolte le deposizioni di oltre ritardo, e aveva premiato gli sforzi dei
pacificazione, negli Anni ’90. un migliaio di testimoni e nel 2010 un familiari delle vittime.
In seguito alle campagne dei tribunale britannico riconobbe per la «Siamo felici che le conclusioni
familiari delle vittime e all’appoggio prima volta che i paracadutisti di Sua dell’inchiesta abbiano ufficialmente
Maestà avevano causato la morte di 14 riconosciuto che i nostri cari erano
civili e il ferimento di altri 16, che non innocenti, riabilitando la loro memoria
Note di condanna vi fu nessuna battaglia per le strade dall’accusa falsa e pretestuosa di aver

P ochi eventi della recente storia di Derry, ma soltanto una brutale preso parte alla lotta armata», dice
europea hanno segnato la aggressione a sangue freddo contro John Kelly, che nella strage perse
memoria collettiva ispirando film e cittadini inermi. il fratello Michael di 17 anni, ed è
canzoni di grandi artisti quanto la stato uno dei familiari più attivi nella
Domenica di sangue di Derry. Oltre MEA CULPA TARDIVO. Toccò al lunga campagna per la giustizia.
al celebre brano della band irlandese primo ministro britannico dell’epoca, «Auspichiamo che si arrivi presto alla
degli U2 (Sunday Bloody Sunday, del
1983), sono ispirate a quei fatti una David Cameron, recitare uno storico condanna dei soldati che hanno ucciso
canzone omonima scritta da John mea culpa da parte di Londra. In un mio fratello e tutti gli altri. Tuttavia
Lennon e un’altra di Paul McCartney, discorso alla Camera dei Comuni, non possiamo dirci pienamente
intitolata Give Ireland Back to the Irish, il premier definì “ingiustificato, soddisfatti perché sappiamo già che
composte poche settimane dopo ingiustificabile e sbagliato” ciò nessuno incriminerà i vertici militari e
la strage. Ma il massacro di Derry è che accadde a Derry nel 1972, i responsabili politici dell’epoca, che
stato raccontato anche al cinema, per riconoscendo l’innocenza delle vittime approvarono e avallarono l’operazione
esempio nel film Bloody Sunday di
Paul Grengrass (2002). e stigmatizzando l’operato dei soldati. consentendo il massacro». •
Verso la verità
A sinistra, membri della Bloody Sunday Justice Campaign
marciano con striscioni raffiguranti le vittime della
sparatoria verso la Guildhall di Derry, per ascoltare i
risultati del Rapporto Saville, il 15 giugno 2010.
Sotto, le 14 persone uccise in un celebre murale a Derry.

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Hanno collaborato a questo numero: Periodico associato alla FIEG


A. Bacci, M. Cannoletta, F. Capone, A. Carioli, P. Casamassima, (Federaz. Ital. Editori Giornali)
M. Erba, G. Fissore, M. L. Leone, M. Liberti, C. Giammatteo, R. Graziosi,
G. Lomazzi, R. Michelucci, M. Narducelli, D. Venturoli, S. Zimbardi. Accertamento Diffusione Stampa Codice ISSN:
Certificato n. 8955 del 5/5/2021 1824-906x

97
S
AGENDA
A cura di Irene Merli

Gaspare Vanvitelli, Vista di LIBRI


Venezia dall’isola di S. Giorgio
(1697). Sotto, Antonio Canova,
Amorino alato, del 1795 circa. Memorie dalla
prigionia, 1943-45
Il volume raccoglie
i commoventi
diari del tenente
di fanteria Rosario
Serino, disperso
nel settembre
1943 e internato
coi suoi compagni
in tre campi di
concentramento
dell’Est Europa. Per
fortuna, ne tornò vivo.

A cura di Eugenio Serino (il nipote),


MOSTRA MILANO Il Diario del Tenente Rosario Serino, Musicaos.

VIAGGIO IN ITALIA, Trentatré


inarrestabili
DA ROMA A POMPEI Da Agrippina ad
Anna Magnani,
da Trotula de
130 opere per raccontare il Grand Ruggiero a Rita
Tour nel “Bel Paese”, che tanti Levi Montalcini,
da Isabella
intellettuali fecero tra ‘600 e ’800. d’Este Gonzaga

L
a mostra per festeggiare i 10 anni di vita delle Gallerie a Emmeline
d’Italia di Milano è dedicata alla moda internazionale Pankhurst. Le storie
del viaggio in Italia, tappa obbligatoria per artisti, di 33 donne ribelli
studiosi, aristocratici, politici ed ecclesiastici che tra fine e inarrestabili, che
Seicento e inizio Ottocento valicavano le Alpi per hanno stupito il mondo raggiungendo
completare nella Penisola la loro formazione. Grand Tour. traguardi inaspettati.
Sogno d’Italia da Venezia a Pompei propone 130 opere su Daniela Musini, Le indomabili, Piemme.
questo tema, in partnership con il Museo archeologico
nazionale di Napoli e l’Ermitage di San Pietroburgo.
Primi souvenir. Attraverso dipinti, sculture e oggetti
d’arte la mostra accompagna il visitatore in quello che nel
Fidarsi è bene, non
Settecento era il percorso più classico, mostrando con una fidarsi è meglio
selezione di vedute ciò che ammiravano i viaggiatori del In famiglia, in
tempo: Roma per prima, tra splendore e rovine; Venezia, con guerra, in amore:
gli splendidi palazzi e i canali; Napoli, con il golfo e il Vesuvio chiunque può
in eruzione; i templi greci della Sicilia. essere tradito. E a
Nel percorso c’è poi una sezione sui ritratti che gli intellettuali volte i fedifraghi
riportavano dopo i mesi trascorsi in Italia, con dipinti di cambiano la Storia:
Batoni (il più richiesto), Ingres, Mengs, Gérard, e una sui pensate a Bruto o
souvenir. Perché anche allora si tornava a casa con un ricordo, a Giuda Iscariota.
che potevano essere copie in miniatura della Colonna Traiana L’autore analizza le
o del Laoconte, o sontuosi centrotavola realizzati per teste figure dei traditori
coronate, come il Trionfo di Bacco e Arianna, Apollo e le Muse più importanti,
di Volpato, allestito nella grande sala che apre la mostra, dall’antica Grecia
vicino agli arredi di Piranesi e al Mercurio seduto da Ercolano. all’epoca contemporanea.
Fino al 27 marzo 2022. Gallerie d’Italia, Milano. Massimo Manzo, I grandi traditori che
Info e prenotazioni: 800 167619, www.gallerieditalia.com hanno cambiato la Storia, Newton Compton.
98
S
NEI PROSSIMI NUMERI
IN EDICOLA DAL 22 FEBBRAIO CON TANTE ALTRE STORIE E PERSONAGGI
ANTICHITÀ

SIAMO TUTTI ETRUSCHI


C’è qualcosa di etrusco in ogni italiano? Pare proprio di sì.
Scopriamolo grazie alle ultime ricerche genetiche e archeologiche
e ai misteri svelati del popolo italico più grande prima dei Romani.

PROTAGONISTE

FASCINO SENZA TEMPO


La principessa Martha Bibescu, scrittrice apprezzata da Proust e
influente diplomatica. A Parigi era la regina dei salotti e nel 1911
fu ritratta dal pittore Giovanni Boldini.

STREGONERIA

POVERE “STRIE”
La caccia alle streghe causò tra le 35mila e le 100mila vittime, dal
Medioevo al Settecento. Ma chi erano davvero queste donne? E perché
venivano perseguitate senza pietà e condannate al rogo in tutt’Europa?

NOVECENTO

LETTERE DAL FRONTE


Mentre infuriava la Seconda guerra mondiale, molti soldati italiani
scrissero dal fronte albanese ai bambini di una scuola elementare.
Una testimoninza storica, ma anche una corrispondenza commovente.
foto © Marco Provvisionato
IL NUOVO LIBRO DI

BRUNO
V ESPA

P E RC H É
MUSSOLINI
ROV I NÒ
L’I TA L I A
(e come Draghi la sta risanando)
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