You are on page 1of 33

ARGOMENTI DELLA LEZIONE

 Tolleranze geometriche
 Definizioni
 Tipologie di tolleranze
 Applicazioni
Gli errori nella realizzazione di pezzi
Le tolleranze geometriche
osservazioni
Fino a qualche tempo fa, era ammissibile fornire con un disegno
l’idea di massima di quello che si voleva realizzare lasciando, in
seguito, all’artigiano o all’operatore, la possibilità di scegliere il
modo in cui realizzarlo.
L’aumento della produzione di serie industriale fornisce la
possibilità che i pezzi siano realizzati in luoghi e da persone diverse.
L’aumento della complessità degli oggetti, dei processi tecnologici
e la necessità di garantire la qualità attraverso controlli e verifiche,
impone che le informazioni che derivano dal progetto e quindi dal
disegno debbano coinvolgere in maniera più completa tutti i settori
produttivi e non devono essere ambigui.
Le tolleranze (siano esse dimensionali o geometriche) rappresentano
dunque parte integrante della progettazione sin dalle fasi iniziali e
non un accessorio da aggiungere a disegno ultimato
Le tolleranze geometriche

Si può quindi introdurre il concetto di dimensionamento


geometrico, il quale può essere definito come un mezzo per
specificare in un progetto e dunque in un disegno, le funzionalità
geometriche e le relazioni funzionali tra le singolarità di forma.
Lo scopo è quello di incrementare la qualità e l’economicità delle
realizzazioni.

A regolare il corretto utilizzo e campo di applicabilità dei concetti


relativi al dimensionamento geometrico sono preposte in Europa le
norme UNI 7226/1 : ISO 1101.
Negli Stati Uniti è utilizzata la norma ANSI/ASME Y14,5 ed è
utilizzato il termine di:
GD&T (Geometric Dimensioning and Tolerancing) divenuto ormai
di uso comune anche in Europa.
Le tolleranze geometriche
Esempio di quotatura di un pezzo osservazioni
mediante tolleranze dimensionali
1 Sono i bordi del pezzo che
localizzano i fori o viceversa?
2 La zona di tolleranza è
quadrata mentre il foro è
circolare!
3 Se i bordi del pezzo non sono a
squadra?
4 Come si esegue il controllo
della localizzazione dei fori?
5 La quotatura può condurre ad
accumulo di errori!

6 Il pezzo potrebbe essere


scartato per quanto ancora
praticamente utilizzabile
Le tolleranze geometriche
Esempio di quotatura di un pezzo osservazioni
mediante tolleranze geometriche
1 le tolleranze dimensionali sono
usate solo per definire ingombri
e dimensioni degli elementi
2 Si stabilisce un sistema di
riferimento con tre piani
mutamente ortogonali (A, B, C).
3 tutte le quote che localizzano i
fori sono “teoricamente esatte”
e si dispongono in riquadri.
vantaggi 4 E’ possibile aumentare la zona
1 La zona di tolleranza è adesso di tolleranza applicando il
circolare con incremento del principio del massimo materiale.
57% della zona di tolleranza
2 Si stabilisce in modo univoco il
sistema di controllo del pezzo
Le tolleranze geometriche
Il principio di indipendenza
Ciascuna prescrizione dimensionale o geometrica specificata su un disegno deve
essere rispettata in se stessa in modo indipendente, salvo che non sia prescritta, sul
disegno, una relazione particolare. Pertanto, in mancanza di indicazioni specifiche,
le tolleranze geometriche si applicano senza tener conto delle dimensioni
dell’elemento, e le sue prescrizioni (dimensionali e geometriche) devono essere
trattate come esigenze tra loro indipendenti.

Nei disegni per i quali si applica tale principio deve essere riportata
la dicitura: Tolleranze secondo UNI ISO 8015
Le tolleranze geometriche
Classificazione delle tolleranze geometriche
Le tolleranze geometriche sono suddivise in 4 categorie:

 Tolleranze di Forma; esse stabiliscono i limiti di variazione di una


superficie (o singolarità) dalla forma ideale riportata nel disegno.
 Tolleranze di orientamento; esse stabiliscono i limiti di variazione
di una superficie (o singolarità) rispetto ad uno (o più) elementi
assunti come riferimento.
 Tolleranze di posizione; esse stabiliscono i limiti di variazione di
una superficie (o singolarità) rispetto ad una posizione ideale e ad uno
(o più) elementi assunti come riferimento.
 Tolleranze di oscillazione; esse stabiliscono i limiti di variazione
di una superficie (o singolarità) rispetto ad una forma stabilita durante
la rotazione della parte attorno ad un elemento di riferimento.
Le tolleranze geometriche
Classificazione e segni grafici delle tolleranze geometriche secondo la
Norma UNI 7226/1 : ISO 1101
Le tolleranze geometriche
Classificazione e segni grafici delle tolleranze geometriche secondo la
Norma UNI 7226/1 : ISO 1101
simbolo tolleranza applicata ad una linea o
ad una superficie
valore numerico

Riferimento/i

tolleranza applicata ad un asse o


ad una linea mediana
Le tolleranze geometriche
Il principio di indipendenza stabilito dalla ISO 8015, ammette due
eccezioni che di fatto introducono l’interdipendenza tra forma e
dimensioni:

 L’esigenza di inviluppo
 L’applicazione del principio del massimo materiale

La tolleranza geometrica, si considera applicata indipendentemente dalle


dimensioni dell’oggetto (Regardless of Feature Size RFS) a meno delle
eccezioni MMC (Maximum Material Condition), LMC (Least Material
Condition) o E (Envelope).
Le tolleranze geometriche
Il principio di inviluppo (o regola di Taylor) applicabile ad elementi
isolati, afferma che:
L’inviluppo della forma perfetta corrispondente alla condizione di
massimo materiale non deve mai essere superato.

Quando una dimensione locale dell’elemento si discosta dalla MMC, è


consentita una variazione di forma pari all’entità di questo
scostamento.
Le tolleranze geometriche
Il principio del massimo materiale MMC (UNI 7226/2 : ISO 2692)
permette di affermare che nei pezzi che devono essere assemblati, le
caratteristiche dell’accoppiamento dipendono dall’effetto congiunto delle
dimensioni effettive e degli errori di forma e posizione degli elementi da
accoppiare.

L’MMC è applicabile a:
 elementi ai quali sia associabile una tolleranza dimensionale (es.
foro, scanalatura, perno);
 più elementi intercorrelati rispetto ad una localizzazione (o ad un
orientamento) con la condizione che almeno una di queste rispetti la
condizione precedente.
Le tolleranze geometriche: MMC
Esempio di quotatura di un pezzo mediante
tolleranze geometriche con l’utilizzo della MMC.
 Ciascuna dimensione locale effettiva
dell’elemento deve essere contenuta nella
tolleranza dimensionale di 0,2 e può quindi
variare tra Φ12 e Φ11,8.
 l’elemento con tolleranza deve rispettare
la condizione virtuale: cilindro di inviluppo
di forma perfetta di Φ12,4 (Φ12+0,4).
Le tolleranze geometriche: Riferimenti
Al fine di effettuare sia la progettazione che la verifica degli elementi
realizzati, è necessario definire dei Riferimenti (elementi di forma
perfetta) in base ai quali vengono fissate le caratteristiche dimensionali
e geometriche degli elementi associati.

Il sistema di riferimenti DRF (Datum Reference Frame) è costituito da


tre piani mutuamente ortogonali di forma perfetta (primario,
secondario e terziario). La sequenza logica per la scelta dei tre piani è
basata sull’identificazione di elementi in grado di orientare,
localizzare e bloccare il pezzo.
Le tolleranze geometriche: Tolleranze di forma
La norma UNI 7226/1 : ISO 1101 definisce le tipologie di tolleranze
geometriche; nello specifico quelle di forma sono:

Le prime quattro sono relative ad elementi singoli mentre le ultime


due ad elementi singoli o associati
Le tolleranze geometriche: Tolleranze di forma
Rettilineità
La zona di tolleranza è limitata da due rette parallele (o da un parallelepipedo o da
un cilindro)

Più l’albero si scosta dalla MMC


più la zona di tolleranza cresce (è
anche possibile porre un limite
massimo alla tolleranza).

In figura è mostrato un
esempio di calibro funzionale
per il controllo dell’albero in
oggetto.
Le tolleranze geometriche: Tolleranze di forma
Planarità
La zona di tolleranza è limitata da due piani paralleli

Poiché la superficie non è un


elemento dimensionabile la
MMC non è applicabile

In figura è mostrato un esempio


di controllo dell’errore mediante
comparatore

E’ opportuno che la tolleranza di planarità sia non superiore


alla metà della tolleranza dimensionale associata
Le tolleranze geometriche: Tolleranze di forma
Circolarità
La zona di tolleranza nel piano considerato è limitata da due cerchi concentrici

Anche in questo caso la MMC


non è applicabile

In figura sono mostrati due


esempi di controllo dell’errore
mediante comparatore

E’ opportuno che la tolleranza di circolarità sia non


superiore alla metà della tolleranza dimensionale associata
Le tolleranze geometriche: Tolleranze di forma
Cilindricità
La zona di tolleranza è limitata da due cilindri coassiali

Anche in questo caso la


MMC non è applicabile

E’ opportuno che la tolleranza di cilindricità sia non


superiore alla metà della tolleranza dimensionale associata
Le tolleranze geometriche: Tolleranze di forma
Tolleranza di forma su una linea
La zona di tolleranza è limitata da due linee di inviluppo dei cerchi di diametro t i
cui centri sono situati sulla linea avente la forma geometrica corretta

Tolleranza di forma su una superficie


La zona di tolleranza è limitata da due superfici di inviluppo delle sfere di diametro t
i cui centri sono situati sulla superficie avente la forma geometrica corretta
Le tolleranze geometriche: Tolleranze di orientamento
La norma UNI 7226/1 : ISO 1101 definisce le tipologie di tolleranze
geometriche; nello specifico quelle di orientamento sono:
Le tolleranze geometriche: Tolleranze di orientamento
Parallelismo
La zona di tolleranza è limitata da due rette parallele (distanti t) e parallele ad una
retta di riferimento. La si può definire anche tra rette/piani e tra piani/piani)
E’ possibile applicare
la MMC purché ci si
riferisca ad un
elemento
dimensionabile
Perpendicolarità
La zona di tolleranza è limitata da due rette parallele (distanti t) e perpendicolari ad
una retta di riferimento. La si può definire anche tra rette/piani e tra piani/piani)

significato
Le tolleranze geometriche: Tolleranze di posizione
La norma UNI 7226/1 : ISO 1101 definisce le tipologie di tolleranze
geometriche; nello specifico quelle di posizione sono:
Le tolleranze geometriche: Tolleranze di posizione
Localizzazione
Può essere definita per i punti, le linee e le superfici. Nel secondo caso (linee), la
zona di tolleranza è limitata da due rette parallele (distanti t) ovvero da un
parallelepipedo (t1xt2) o da un cilindro di Φ t.
L’utilizzo della tolleranza di
localizzazione permette un incremento
della zona di tolleranza del 57%

L’utilizzo congiunto della MMC con le tolleranze di localizzazione garantisce il


massimo vantaggio del dimensionamento geometrico a tolleranza fornendo un
bonus.
Le tolleranze geometriche: Tolleranze di posizione
Esempio di calcolo delle tolleranze di localizzazione

Si voglia collegare la piastra superiore a quella inferiore


mediante bulloni M6; calcolare le tolleranze di
localizzazione dei fori delle piastre che devono consentire il
passaggio delle viti (floating fastener). Si applica la MMC.

I fori sono da Φ7 con scostamenti di ±2 mm (tolleranze


generali dimensionali)

Poiché si applica la MMC si ha:


FMMC= 7-0.2=6.8 diametro dei fori al massimo materiale
V =6 diametro nominale della vite
T = 6,8-6=0.8 tolleranze di localizzazione dei fori
Le tolleranze geometriche: Tolleranze di posizione
Zona di tolleranza proiettata
Quando si hanno da collegare elementi mediante viti mordenti, la sola definizione
della tolleranza di localizzazione, può non essere sufficiente a garantire il corretto
accoppiamento.

Il problema può essere risolto riducendo la dimensione P della piastra superiore o


applicando il concetto di tolleranza proiettata secondo il quale la tolleranza sulla
localizzazione non viene applicata all’elemento ma alla sua proiezione esterna.
Le tolleranze geometriche: Tolleranze di posizione
Tolleranza di localizzazione composita
Quando la localizzazione di fori in una piastra rispetto ai bordi di questa risulta meno
importante della posizione reciproca dei fori, si può applicare il concetto di
tolleranza di localizzazione composita.

Il riquadro inferiore prescrive che ad ogni singolo


foro sia assegnata una tolleranza di localizzazione
di 0,1 rispetto ad A (FRTZF) .
Il riquadro superiore stabilisce che l’asse effettivo
di ciascun foro deve trovarsi all’interno della
zona di tolleranza specificata (PLTZF).

Il significato è che l’insieme dei fori


FRTZF può ruotare e spostarsi entro i
confini della (PLTZF).
Le tolleranze geometriche: Tolleranze di posizione
Tolleranza zero e principio di reciprocità
Sono questi due concetti che permettono di incrementare il grado di accettabilità di
pezzi (ad esempio piastre forate) producendo gli elementi (fori) alla dimensione
virtuale aumentando tuttavia la tolleranza dimensionale (TZ); ovvero aumentando la
tolleranza dimensionale mano a mano che l’errore di localizzazione decresce ®.

Da un punto di vista funzionale le tre


definizioni sono equivalenti; tuttavia nel
caso A sono accettabili fori con diametri
compresi tra la MMC e la LMC. Applicando
la ® possono essere accettati fori con
diametri compresi tra la DV (MMC) e la
LMC.
Le tolleranze geometriche: Tolleranze di posizione
Simmetria
Rappresenta la condizione in cui gli elementi sono disposti simmetricamente rispetto
ad un asse o ad un piano mediano.

Concentricità
Rappresenta la condizione in cui i punti medi di tutti gli elementi diametralmente
opposti di una figura di rivoluzione si trovano sull’asse (o il punto centrale) di un
elemento di riferimento.
Le tolleranze geometriche: Tolleranze di orientamento
La norma UNI 7226/1 : ISO 1101 definisce le tipologie di tolleranze
geometriche; nello specifico quelle di oscillazione sono:
Le tolleranze geometriche: Tolleranze di oscillazione
L’oscillazione è una deviazione dalla forma e dall’orientamento di un elemento di
una superficie durante una rotazione dell’elemento stesso attorno ad un asse di
riferimento. A tale scopo si definiscono due tipi di oscillazioni: quella circolare e
quella totale.

In questo caso si controlla


ciascun elemento circolare
individuale della superficie

In questo caso si controlla


la differenza tra il massimo
ed il minimo errore letto
sul quadrante
Le tolleranze geometriche: Tolleranze geometriche generali
Indicazioni a disegno

La Norma UNI 2768/1 prevede la definizione delle tolleranze generali dimensionali


(lineari ed angolari) suddivise in quattro classi f, m, c, v.

La Norma UNI 2768/2 prevede la definizione delle tolleranze generali geometriche


suddivise in tre classi H, K, L. Sono prescritti i valori relativamente alle tolleranze di
rettilineità, planarità, perpendicolarità, simmetria ed oscillazione circolare.

Se si applicano le tolleranze geometriche generali, allora nei pressi del riquadro delle
iscrizioni vanno riportate le relative indicazioni come ad esempio:

Tolleranze secondo UNI ISO 2768–mK-E (geometriche, dimensionali, Envelope)


Tolleranze secondo UNI ISO 2768–mK (geometriche, dimensionali)
Tolleranze secondo UNI ISO 2768–K (geometriche)

You might also like