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L. Mester CASTEL KUOVO (ea) [Ankita @ ssi Stew nde eR Wwe gree [ttn , 2002. Luisa Moscati CasteLNuovo INTRODUZIONE: QUALE IDENTITA? | “ llora la comune decisione degli Ateniesi e degli Spartani non avesse respinto Pincombente schiaviti, sarebbero-ora quasi mescolate fra loro, e i barbari fra i Greci e i Greci ‘ora sono costituite le nazioni su cui dominano i Persi: confusamente dissen se omologazione cul scirono, grazie anche Le parole del nel corso ‘mente alle prese con due processi contradditori di cui Puno tende a Punificarione, mentie Pallro mira a manitencie 0 a ire Ia cazione. La posi ‘epoca o di ogni cultur joma, cazione. Ls fiento secondo cui essa vi si trova coi ‘pare avere un senso, mentee primo” @), ‘Nel nostro tempo le forme esasperate di comunicazione che caratterizzan € guotidiano suseitand in molt. sogno di “un nuovo zadicamento nell: spazio insulare di_una separazione”.@), che sembra essere I’ jobalizzazione ed al tim: Tggaiite, F’se la rivendicazione di specifiche connotazioni viene vissuta come antidoto contro un non appiattimento, la non facile coesistenza di tante ‘differenze’ é potenzi: e spesso di fatto, fonte di conflittuali La nozione di identita, ed i probl unque inevitabilmente al centro Ita, sono tafi clic uno solo dei dur rro sembra essere la negazione de iguardano, si trovano ogg jessione a tutto eampo, che no (1) Pua, Leg.; 692 e~ 693 a (trad. A. Zadzo). (2) C. Livi Steauss, Razza e storia e altri studi di antropologia, Tori citazione é tratta dal saggio Razza e storia (Paris 1952]. Sy. @) JM. Benoist, Sfaccett C Lave STaauss (a Palermo aris 19) aia 1967, 143.1 Quando si é il confronto dei rispettivi ficoltd di accedere ad una definizione compatil di vista & emersa la dif le con le diverse proble- che propone di considerar come una sorta di “focolare vi ‘ferirci per spiegare un certa n > che tale focolare abl conchisione che ci .. Proprio perché non ¢ Pee comeenaoes piti importanti del fatto di la. 1 interessate a questo tipo di problema i quella pid profonda- antropologia, con Ia quale ale antichistici hanno. da scienze antropologiche ha sol la riflessione su questo tem 1, che ha trovato in verita maggiore ris ; 5 jiore riscontr: nelle ricerche dedicate al mondo greco che non a quello 0 indvcova a prospetae ol auspiare un nuovo approccio al mondo greco, pitt impemniato su una visione etnocentrica, bensi aperto al pitt vasto (4) LeveStaauss (a cura di, Liden Grom sos {9)CfR-Di Douro, Pe sin antl storie! indo, ens 190 Hac ati nt, Anthapaagy andthe Clase, Yo, The Ure a Abe of naa, Introduction, ) (8) K- Lowa i in'T, CORNELL ~ K. LoMAs (ets.), Gender and Ethnicity, (9) A. Momiciiano, Pros "80, 1968, 5-19, pit 1e bibliografica alla Greci furone, in vario modo, @ wressa da Momigliano era che coglievano i primi se novamento congo od indicavano Te vie per renderlo operativo, sono state rievocale vT yeownte nea elazione di Aldo Coreella al XVII Convegno i Stud Magna Grecia, sul tema ‘Frontiere ¢ confini nella gre ‘@Occidente’. A {questo contributo si imanda per un’oltima ricostruzione del percorso sto- fico deg! ‘ trent’anni, che hanno visto, nella prospettiva di ‘deco~ sso impegno ed rit’, Ja marginal Proprio la frontiera, geografica ¢ cul dallaltro & il luogo della differenza. F dalla differenza~ tra 1 se ervltura, tra-entith politiche, etniche o religiose —_nasce il prob) entita, nell’accezione in cui il termine @ utilizzato ne? Itarale, in quanto spazio che unisce e separe tea nature soci Cid che la connota ene fornisce una definizione exit val Silo studio del mondo antico é il senso di apparteneniza. Chi tin gruppo se ne considera parte ¢ tale convinzions, ole che dei singo! component, & propria di que! corpo sociale ne suo ¢ iplesso. Lidentita fung \dividuo ¢ gruppo e definisce auest ultimo, per differenzi snto di una ngzione.al, tempo, stess fa strutturazione del gruppo ¢ 2e erno del grupr siconosciuta all indiyiduale ¢ simultaneamente ‘stesso, costituendone J’auto-rappresent é Slorno da quanti gon.condiy, quell’ap 80 Xe ~ Ar Maggiore svifippo, ed al qua rettamente in causa in ques (10) A. Concetta, La frontiera nella storiografia sul monde ranto, XXXVI, 43-82, pat riflessione attuale raccolta di studi, @ che si ¢ venuto articolandg intorno alla novi a come Pinsieme delle relazioni social ied eciprogi, i fapporto tral ses8y La dimensione bipolae che iferizza questo concetto ha fatto si che accanto ad una ‘storia delle donne’ cresciuta una ‘storia della mascolinit propone peraltro, almeno nelle trattazi > Sie organiza irattat la societa nel suo complesso (12) Il tema dell’identitA sessuale, benché oggi particolarmente indagato, rap- presenta solo uno aspetti dell’identita che si caratterizza, per defi- nizione, per la moltey 1e Sono state prese lentita etnica, . La prima, vero epicentro di tutte le appartenenze, da cui “dipendono tutte Ie ricondotta al piano pura- a la sua portata € pit ampia, Si tratia infat la polis ~nella sua dop, snza di Cor otganizzazione sociale ~ che concorre ideologicamente alla sua coesione & al tempo stesso la esprime favorendo il superamento di tensioni e la soluzione di conflitti (4), questa nozione & oggi al centro di 1990, 537-548; L. Foxnatt - J. SALMON (eds. representation in the Classical Tradition, Lon N (ed), When Men Were Men : Masculi 18 Ja sua defin volta per tutte (9) o-vadano piuttosto, definiti caso per caso, della specifica situazione in cui essa viene espressa (17), Non manca S mna la posizione & minoritaria~ chi ritiene che Ia nozione stessa di etic moderno ed in quanto tale inapplicabile al mondo antico a, sempre legato alla natura ‘discorsiva’ dell’ etn materiale ‘con esso hanno interagito, quanto quello di osservat starsi nella prassi storica, evidenziando quegli elejnenti che sono st volta in volia ambiti polei per articolare la propr ides fall’esterno come specificatamente cot notativi di qu ; ‘Al mondo della polis & dedicato i contributo di Francesea Berlinzani. T) espressioni di identita civica, la musica| r @ certamente fra jing il senso di appar rauTeaila, elf - 2 Siuieait Oxi ‘conceptualizes its difference irom others in order to height ‘and belongingness"). Cambridge 1997. 1s: Bihnicity and the Construction of An 29-50; off. C. MoRaAN, Bthne, Buhmicity, a represent this as so”); Nymphs, Dionysos and others. Myth, (and others) on Pelasgians: ‘cap. 12, in un volume curato da (18) R. Just, The MAt&ms (ed), 07-01 pitt consuete, ma che’anche il ‘discorso’ musicale possa costituire elemento di differenziazione e racchiudere in sé valenze di itaria & mostrato in questo studio attraverso una ri ‘agone cita- rodico che oppose nel VI secolo i musici occident stone di Regio. VII secold, di un ambito greco areaico dotato di nomia: attraverso I’ai questa comunita viene evidenziato come il complésso appa isca un riflesso del t’area ~ sebbene solo per un breve articolarsi iale, & al centro del- espressivo messo in essere in questo ambiente cost dentit’ che si é andata affermando in qq lasso snpo— ed al tempo stesso lari problemi iterne”sono di. cary talora non faci interpretare ed in quanto segnali di ctni che si afferma nelle fonti llegano l’emergere con ’affacciarsi lo scenario adriatico ¢ con la riflessione giuridica sulla pirateri prima guerra i monianze sui Siculi, prima del ‘momento’ di Ducezio, ponendo colare laccento sull’apporto dell’ epigrafia, che consente di evidenziare g aspetti di omogencita che caratterizzano il mondo siculo, ma anche le dive sificazioni che lo attraversano. Di ampio spettro documentario é anche l’indagine di Pier Giovanni Guzz che si occupa dei Brezi non con il proposito di de: etnicita brezia, ma con |’intento di mettere in luce i diversi modi, anche c tradditori, con in quali i Brezi si auto-tappresentavano ed erano rappresents nel mondo greco metrop su problemi relativi realizzata a Dyme, comprensorio entrato in ierno di tale compagine i Dym , di ascendenza epea, pur impia organizzazione etnica achea. nvece il controverso problema d jetti che considera la la Alessandro Magno nel venza della loro identitA greca, tra resistenza e assis Net congedare queste pagine, alle quali hanno contr a jome di David Asheri che & stai none particolarmente se sibile e acuto dei problemi dell"identitd. Bdaqehe 7 Mirvumi, 20, ENTREE EN MATIERE: DE LA DEMARCHE A UN CAS MODELE* Nicole BELAycuE Aeote pratique des hautes études ~ Se Depuis tune vingtaine dan niques, culturelles, du genre, plus que rel nombre impressionnant de travaux savahts. Appliquant & I’Antiquité les outils d’interprétation sociologiques que Jes «Religious studies» des pays anglo-saxons ont forgés pour analyser Hefflor ‘groupes religieux de mouvances diverses, ces travaux ont d’abord porté sur les juive et chrétienne antiques ¢t sur une rel culturelles et religieuses intervenes dans I'Em reconsidérer image tranchée des rek chrétienne en cours de définition s*était attelée a créer’ Bn étendant P’analyse aux espaces-temps méditerrané de «glo- balisation» depuis Alexandre’, cette grille de lecture s’est révélée pertinente pour comprendre 1a construction d’objets historiques conventionnellement nommés «paiens», «Tuifs», «chrétiens», et toutes leurs dé ou séquentes. En effet, 'image que nous en recevons via les «discours» antiques dépend en grande partic des relations qu’ils ont entretenues et de la fagon dont les uns ou les autres se sont posés (ou ont &é posés) en tant que protagonistes. A titre de simple rappel, nous savons que c'est Philon aAlexandrie qui, le premier, cut recours aux termes polytheia et polytheos®, scité un lentité e romain, conduisant A cons inter * Joremercie vivement tous les participants du groupe de recherche sans qui ma réflexion pa ainsi vanes © eChaque cité asa sligion, Lalius, ous avons k 2 Toutefois, une exploration por G les in Antiquity» alfche 933 réponses, 2 Voir par exemple B. D. BARMAN, Last C Faiths We Never Knew, Oxford, 2003 (ta. fr. 2007). 4 Voir P. Honoiy~N. Puce, The Corrupting Sea. A Study of Mediterranean History, Oxford, 2000, 2 Philon, De fa mi s, The Battles for Seriptures and the ion d’Abvaham 69. es \ 4 NICOLE RELAYCHE, que Je débat sur la cnaissance» du «christianisme» continue d"alimenter la recherche®, et que les historiens des religions ont d0_¢réer.la.notic doxale de «monothéisme paieny pour s*approcher dk iquité «dgja". En interrogeant des formes d’expression, de comportement et de vécu .e* ont, done, & partir de Jeur domaine de spécialité, ou bien \n statutaire des identités religieuses dans leur rel cadres et autorités politiques, ou bien décrypté P'idéologie de portraits (trop) bien découpés en analysant la shétorique mobilisée, ou bien repéré comment les identités religieuses se m ient au gré des configurations historiques, oir bien examiné com les appartenat des dévots qui expérimentai analysé comment des formes Pidentité de foi e: Car les identités religicuses — c'est-2-dire (pour en donner une définition | grossiére) les perceptions d’une singularité de soi ou des autres énoncée sur la base de la représentation dun référent extérieur congu comme supérieur et des relations entretenues avec lui ~n*échappaient pas au principe du col- lect Identité sociale et identté religieuse sieuse devient une compos habitanis de PBmpi © Un écho dans ce volume aver les contributions ce D. MaRaveRar (plus bas et A. Destno & M. Pisce (plus bas p. 13, n. 60). 7 Voir P. Van NupPeLen — 8. MIrcHHLL (€4.), Concepts of Pagan Monotheivm in the Roman Empire, Oxford (sous presse). © cette in résuing; elle y rem ° Voir par exemple J. Y. Baseutk - C. Soon, Patronage: Symmac ns individ Augustin, Paris, 1993. lentité religiouse d'un frbvearvale, un exemple ligieuss civique des Romains» (p. 43-49) etF. Van HAEPEREN, «Quell(s) iden- religieuse(s) pour les ponifes romains?» (p. 51-63). ENTREE BN MATIBRE: DE LA DEMARCHE A UN CAS MODALE 5 neté romaine: «( deyint en 212 le seu Dans ces societés Jes indices de singula ans les pratiques so pike” vestimentaires™ et commensais pot Ie plu vsibles~ déca- iés par rapport & la norme ambiante™ et dans [altitude adoptée par rapport aux manifest collectives généra ives, Iégitimées, ine MIgMARSeES, par Ta qualification sacrée ou profane — des s — accordée par les observateurs et évoluant parfois 8 indie quan magia ‘un sacerdoce Etranger ( vingue]>. C’st parce qu'Elagabal était «vt Hea cy BapPaptry, fot kv Bipuow lepeic 6 NICOLE BELAYCHE ues spécifiques ou réputées comme tel (par exemple les ‘modes sactificiels), manipulant des symboles propres”, et selon qu'il choi- sissait, ou au contraire évi turant Ja société dominante®, de s"organiser en suivant les principes struc Le groupe de recherche sur «Les identités religieuses dans les mandes grec et romain d’Alexandre é Justinien» Il n’est done pas fortuit qe ve précédente sur la définition des «com- it€ classique, qui avait tenté den déga- de toutes les composantes religieuses antiques — «polythéistes» et «monothéistes» — grace & un partenariat entre le Centre Gustave Glotz Pour le role de Ia méioire dans la construction identitaire, M, Cron (6d), Memoria itd, La cultura romana castuisce la sua immagine, Florence, 2003, Voir aussi plus bas locratés de Sidon, ile d'fpicure (1G VU, aux de maisons inscrts Big Obs, jenne ou samatitsne dans la Pa iplions», dans Seripra Classica Isr: Rove, «Integration und rans- selon les besoins des contibutions. nécessité de cette recherche ait émergé & | | Inschriften des Tuppiter-Doliche- TENTRE EN MATIBRE: BELA DEMARCHE A UN CAS MODELE 7 (N.Belayche, UMR 8585/Recherches sur les mondes hellénistique et romain, Paris) et le Centre d’études des religions du Livre (S. C. Mimouni, UMR ‘8584/Laboratoire d'études sur les monothéismes, Villejuif). Ses lignes de questionnement, qui se sont modulées et précisées au long d’un parcours de ‘quatze ans (2002-2005) balisé par huit rencontres snes, po plusieurs objectfs, inégalement réalisables selon les o documentaires étudiés, soumis & des exigences de clari gique ct conceptuelle renouvelées au long du cheminen ‘aux aspérités inhérentes au dialogue comparatiste lorsque des champs de recherche convoquent des méthodologies et des gisements documentaires de natures différentes. Les thématiques identitaires répondant A des stratégies a part de.lidens comme répondant & des iden ‘comment la forme sociale du systéme nique, universel) intervenait dans la dé! religicuses, e) ef, done, en poursuivant travaux sur les identités juives et chrétignnes?®, se demander si ~ et si oui, en quoi? — l’émergence du christianisme avait fait nattre une identité re gicuse d’un type nouveau”, ‘Afin de rassembler les €léments d’appréciation, quatre postes observa 8 NICOLE BELAYCHE, tant construites sur une idéologie de la stabilité, Le plan de ouvrage enre- gistre les ois lignes de force qui se sont révélées éclairantes dans les ana~ lyses effectuées: la ritualité, la doctrine et mitoir®. Selon une méthode pratique qui est une «marque de fabrique» de 'EPHE, lant que catégorie objectivante de l’affichage identitaire par soi ou par les autres", Pouvaient ainsi émerger des faits ou notions de conver- gence entre les divers bagages méthodologiques utilisés par des historiens, des philologues, des exégetes et des philosophes et dans la mise on regard de systémes religicux différents. La méthode évitait tout préalable ou but figures dans cette publication: outre ceux de la . Hensenscunar (plus bas p. 9, n. 37), de 1 PERwor (plus haat p.d,n, 9) et de M.-Y. Pawan . RosittarD: «Tertllien comme témoin direct et indict des inter- i entre chiens et non cen Afrique a la fin du TF sidcle» (6 décembre 2002), RDIER: «Regards romains sur la circoncision» (16 mai 2003) Wes de calender privent ce volume des exposés de (7 décembre 2001): J.-P. WitLaime (la not Fiorano ise d'un point de vue philosophique) identtésreligieuses dans la philosophic antique) et R. DebRay (les prob ‘poses par approche comparatst). ‘Macras, «?Sectes’ et identité dans le monde antique «Le pythagorisme érigé en hairess, ou comment (ee)constmite une (p. 139-168) et C, Giasorto, «La consteuction diffraction de l'image dans le | & DNTRED BN MATIERE: DELA DEMARCHE A UN CAS MODRLE 9 _ puisque son affirmation repose sur une volonté dafficher, pour soi ou pour l'autre, une perception de différence dont on module Ia radi les besoins ~, les. «identités argumentative et reconstructive) sont activées en fonction des contextes. «Vt diuersitate noscantur» (Tacite) ‘Aborder des appartenances ou des adhésions reli en terme d’«iden- its» suppose de partir A Ia recherche des découpages prétendus ~ the par- ting of the ways anglais désormais labellisé™ ~ et d’essayer de comprendte igs raisons de ces bornages que les Anciens situaient dans la représentation des relations entre mortels et immortel() ‘Dans le monde antique.non.chrétien, Uden le Tappartenan ee ee processus de séparat en dehors de toute ter, lorsqu’elles exposent visuellement comment Vi la trop grande proximité, I’effacement des limites, produit des effets d’identité superposée, Voir plus bas R. BERNASCONI. L'approche discursive aliments principalement les tions juives, voir par exemple E. 9, les groupes ethniques sont fondés sur association with a specific "Tass ont lis appari M.C. A MacoonaLo, «Some Reflections on Epiahy a Mt Roman Near East, 325-450; Lan- fxn the stern Meter 38 Voir plus bas C. Bonne, eL"identtéreligicuse des Phéniciens dans la Diaspora. Le cas de Melqart, dieu ancestral des Tyriens» (p. 295-308) 10 NICOLE BBLAYCHE | confondue méme, entre hommes et dieux, qui voilent lidentification®. | Lrexplicitation d°une identité, par ses porteurs ou ses observateurs, repose | sur la mise en comparaison, Sa construction et I’altérité qu'elle postule sont | autant plus vigoureuses qu’elles nou d’opposition, propos dexemples qui foisonnent, on privilégicra celui de, - Tagite qui,com- ose son excut fs sur Ja base d’une altérité parfaite de catego.” nies Cardinales: de" re/profané (eprofana illic omnia quae apud nos sacra) et interditfpermis («rursum concessa apud ilfos quae nobis incesta»)"'. La construction binaire conduit & dessiner deux ‘déaux-types destinés & s'exclure. Paull opposait «la table du Seigneur ot la table des démons»® avec |'Evangile, st Cieéron.a religieux di i groupe autour de | 5 ekelis composants érigés (ou tent de haies dres- s6es par des acteurs humains sur la base d’éléments singularisés afin de ® Voir pus bas S. Gorcounr, «Cotoyer le divin, devenir V'autre: les agents cul leurs dieux'en pays grec» (p. 215-294), * Voir plus bas A. Le BouLivac, «L'identté chrétienne en auto-définition chez Clément churs des Tacitus im Ralonen der griechise 2002. Pour les consequences relationnelles, A. MaAL 998. ; ‘seange dans Empire romain», dans P. Moreau (6a), Corps romains, Gro- | 22, 29. Voir R. Lauwence ~ J. Bury (6d), Cultural Identity in the New York, 1998, God. Martyrdom and the Making fr, Paris, 2008), ENTREE EN MATIBRE: DE LA DEMARCHE A UN CAS MODAL uw dégager une homogénéité affirmée pour soi et pour les autres. En fonction du contexte, ces acteurs choisissent (ou non) de s"identifier, done de se sé comme tn absolu objectif: ‘ment pareillement subjectif & en juger par l'apologie de Lactance dans ses ns divines*® ou, & la fin du méme IV* sidcle, Ambroise de Milan déniant & Symmaque, vonu en défenseur de la tradition romait ‘Valentinien IT, que les «demiers paiens» de Rome soient les vs le réclame de savoir négocier I’évo- aur soumis & la comme conservant dans la fidé- i apparaitre comme dautant ies® | que les points de contact se mul ‘Au moment de publier une identité religieuse personnelle nouvelle on sup- plémentaire, qui ouvre 'accts a un groupe de semblables, la profession iden- tilaire est objeotivée par une mise-en scene rtuelle qui peut étre aussi diverse, mais fonetionnellement analogue (ce sont comséeration de a bulla d la circoncision d’aprés Tacite: pour ét yn particulanite). Deiritve in terme paradoxal a la réflexion, dans Ia we des haruspices IX, 19. Voir M. Mazza, «ldentitt © a, Rome, 2006, p. 1-22. 4 Voir plus bas B. Cotor, «Retour au monothéisme et identité chrétienne de Rome dans les Instiuuions divines de Lactance» (p. 253-272) le proconsul, Mortyre de Pionios 19, ique pagano-chrétienne Ia niche du mithraeum de Santa (© Van ESROR, Tie Exaverions i LLeyde, 1965. Sur la signification orl C. Armias ( 3 Tacit, Histoires V, 5,2. Sur voir plus bas S, C. MIMOUNI, «a question de Vabacice-Tebhigation de Ia circoncision pour les prosélytes d'origine greeque dans le judaisme de la fin du Second Temple» (p. 79-103). i 12 NICOLE BELAYCHE [ENTRES EN MATIERE: DE La DEMARCHE A UN CAS MODELE 13 mesure oil évoque éyimologiquement un champ de stabiité et disolement, | le principe méme de lidentité demande le balancement entre rieur et | Vextérieur, entre soi et l'autre puisque la description de soi implique de prendre en compte celle de I’Autre ou des autres®?, ités clairement circonscrites par l'entrée dans des groupes réservés ag-un rejet dans 1 taux . ‘Aussi, passées les investigations sur l’exclusion, est-ce l'éventail des formes possibles dinelusion (par fluidit€, porosité, croisement, cones - a lites a logue, né; ment, partage)®* et leurs modalités (confluences des marges, dialogue, négo- (on ou transition)®, ainsi que les appartenances A des «familles» culty- 5 communes, métissées ou hybrides, au sein desquelles u ‘seulement sont différenciés, qui nous ont également retenus®. Une le composantes variées, empruntées & divers ensembles cul- Entre altér Liidentité religicuse professée ou renvoyée par le miroir de autre joue autant sur Ie démarquage que sur le partage de normes col i des fins propres™, Plutarque en donne une illustration dans : os de table, dans lequel il expose sa perception de I’ re Lamprias) dessinent toutes deux une appréciation ive du judaisme, parce que les débatcurs justifient ses spécificités cul: les avec des arguments universels (éthiques, rituels, théologiques), dont identitaite est soliden ss dans la religion romaine par le identitaires en déplagant Paccent sur un autre composant, les exclu: ies ralliements et retournements —qualifiés de selon Te COnTeRte Ur disCois ou 1"idet elon Te 60 « Non sarebbe difficile continuare in questo esercizio di retrodizione, titrovando, ad esempio, nel brano del Simposio, altri elementi signifi- cativi delle discussioni contemporanee sul concetto di identit’, come la centrale della memoria.® Gli esempi addotii, d’altro canto, dovrebbero essere sufficrenti per mettere in evidenza il nodo concet- tuale che mi preme sottolineare. Iconceito di.identiti.&-un concetio utile, se non prezioso, una risorsa cui attingere,” purché ci si intenda bene sui suoi limiti e soprattutto sul fatto che jl suo uso non & nentro, ma si iscrive, pit o meno consapevolmente, in un sistema di pensiero, presuppone cio’ Puso di secondo Pesempis platonico, in sostanza a due tip ialista e fis sista (Videntita fissa) 9 dinamico ¢ cosiruifivista. Anche i critici della cfégoria, decostruzionisti inclini ai meticciati ed eredi della critica al metodo scientifico e a ogni forma di sapere tradizionale — e, dungue, particolarmente critici nei confronti di un modo di pensare che intende affrontare le perturbazioni continue caratteristiche del mutamento del mondo contemporaneo, a partire da un ‘fondo’ di ordine sempre pronto a riprendere il sopravvento ~ inclini piuttosto, con epistemologi come Castoriadis, a vedere nel caos ¢ nel disordine strutturale 1a chiave di ac- cesso a un mondo concepito come una nebulosa di frattali, non posso- no fare a meno, nel tentativo di sostituire la categoria di identita con categorie alternative, di presupporre un sistema, per esempio di tipo terisorse di qualanque tipo esse sano rd, Fe ment sopra lent etnica.., 139, alla c sgiudizio'sulla base di alcuni trati che vengono arbitatiaineite td 0 di un singolo),e identita performativa, quando za che vengono esperitt dat bei Tmembit delle dissipative? Ne risulta un’immagine di identitg come fuoco virtuale, come «continuum in movimento, che ripropone continuamente il pro lema dell ieriducibilita del discontinuo c cio’ dell’alterita.'° I. L'DENTITA RELIGIOSA OGGI Passando ora al problema dell’ identita religiosa, conviene partire da alcune considerazioni sulla sua situazione attuale, dal momento che i processi di globalizzazione hanno dato un volto nuovo al pro- si mescolano e dove tutto Sayer Lanes he wate puscinski. «La gente fia paurs di yidotta ad asiiere Io stesso Pi te} spinge fino a chicdere legittimazioni sacre di atteggiamenti conflit- te cosi, per quanto riguarda le identita individuali, a una vera ¢ propria {rantumazione dell’identitA religiosa tradizionale, Dal 130 per tradizione, infatli, sj & passati al religioso per scelta, da n religioso radicato nel tempo e ello spazio, garantito da una me- ffiotia collettiva ¢ preservato da una tradizione vivente, si & Bose wen a temporalita sfugge ai ritthi tradizionali delle liturgie. Menire w po Pidentita Feligiosa era data in genere una volta per tutte e il pro- bicma era fa sua conservazione, oggi il problema dato dalla’sua co- stfluzioné’é'soprattutto dalla conservazione di w Zione labile e mutevole come un caleidoscopio. A livello collettivo, pol; forse Gi8 CHE pill Colpisce é il ritomno ad identita indotte ed inven- tate, che si sforzano di trovare un Tégamme Con I’ethnos che pareva ap- “Partenere, nell’epoca della globalizzarione, a un passato ormai itti-] 7 Come in §Gruzinskia! -pensée métissenPasis-Favatl, 1292, $3: «Alien é'aron 4 ter des perticatfons oneasneles€ par ea ond ore {oojnsprt A reprende eee sus; Ta phapait’des éystémes manifest divers états ‘questa prospettiva, ute riman« Palermo, Selletio, 1996 zoli 2001, 17 1B mediabilmente trascorso.!2 scente, anche da parte degli studi va, me «salvezza» 0 «escatologia», «millenat : Aol studios! 2 lgnorar ‘io” degli appartenenti allé diverse tradizioni, sia sull’analisi dei Giffe- scapito di tutti quei fenonieni di relazione, ai contatto, di Videntit’ di una tradizione rehigiosa® continents egoziata™ Th quality prodotti storici, infatti, “lag comlnua adefini- foie ¢ Tipegoziazione. Pid precisamente, le identita delle wadizionl re- ret te | GOuNlitto in ct nigssa iim discussione € i leFeligioni sono realld fr ipamic ligiose sono il fruito di'un duplice iare natu principio interno che si esprime, e non pud non esprimer di conseguenza, studiare l’identitA di una tra idividuali’ ¢’collettive soci Der Vit di differenziazione, Ta presa di coscienza della propria identita, come processo di. autgidentificazione sia, infine, facendo interreagire le due prospettive. Cosi, per non portare che un esempio concermente il primo.caso, in una recente sintesi sull’induismo Hans von Stietencron ha sottolineato come fattore costi- siauna prospeitiva ‘inter: tutivo del moderiidinduismo. i cultural La voce & assente i Bor Mh dave c licher Grundbegrffe, a cur Kobihammer, 193-210, in realthesamit B. Gladigow, KH. Ke camente le varie cori socioantropologiche, Bull, 1995, 4 14 a questo punto di vista, Pattenzione cre~ i dei fenomeni religiosi, verso la tre categorie, in genere di matri- ‘stioas, € stata una categoria a hinggo agsente:nello studio delle religio- Hi Le ragioni di questa asseiza sono molteplici. Tra queste, spicca la tefid@inza di molti studiosi a ignorare il muolo deila religione nelle rela- +, Gioni tra popoli, naziont © comuanita religiose, preferendo Concentrarst ‘sia Sui sistem! cotitinall sia sulla messa in luce del punto di vista ‘iiiter- Corrispondenie alla pect” a della religione ¢ alla sta autonomia relativa, frutto di.un altraverso determinate forme culiurali storicamente condizionate.'$ Per un verso, ia tradizione religiosa significa applicare ad essa le griglie concettuali ¢ i met6di di Tettara che $i apphi- tira in genere, adottando’ad esempio sia wna prospettiva ‘esterna’ attraverso Videntificazione dello straniero, del nemico, dell’ Alto che permettc, mportanza del suo essere prima di tutto —® mano: fattore etnico-religioso che continua a recitaré tila invencione delta tradizione, 2 2 king National, Bike s, New York, Routledge, 1999; J. Breidenbach ~ 8. Keigh Danza er, 2001, Handbuch religionswissenschaf Stuttgar-Berin-Koln, lancoet e Karel van den Toor nell introdazione al voume, ‘ew York-Kéln, EL, 4 2 | G. Filogano parte decisiva. © Quanto al secondo caso, di primaria importanza risul- tano Pattribuzione di nomi €e autodelinizioni, Soprattutto in contesti in-cui“T dimensione magicoreligiosa di quest’ operazione recita una parte importante.” Queste ¢ consimili procedure devono essere integrate dalla messa in luce della logica identitaria discendente dalla specificita del messag- gio religioso, dalle credenze alle articolazioni rituali alle forme di me- moria culturale in gioco, che variano col variate delle trad su questo secondo aspetto che vorrei concentrare la parte che rimane del mio intervento, Proverd, di conseguenza, a collegare il problema dell’identit’ con una tipolo; i classificazione delle religioni quella che ruota intorno alla centralit& © meno della categoria di sal- vera, distinguendo le cosiddette religioni di salvezza da quelle reli- ioni iii cui questa categoria non riveste una funzione centrale, quando non sia del tutto assente.'? Tl problema di metodo che intendo sollevare 2 se sia legittimo, come pure si, tende a fare, indagare il problema Gell identitd religiosa utilizzando lnicamente critesi sociali o antropo- $ ici, Tinendo per trattare il dato feligioso come una semplice variabi- § ( us, Munchen, Beck, 2001 ” Cf. ad esempio i saga raccolti in E.P| Sanders (ed), Je tions. I: The Shaping of Christianity in the Second and Third Centuries, London, SCM Pres, 1980, 18 A scanso di equivo ra ‘ues sogeet ri a.capact i nonostes ed eereiconsea cho (Hsp be contmnTiee“e aed HG che conto tanestano quest frutto di process pratiche social di potere e confitvai, su di un «co lett, Tl conceto di ident che adopererd, di conseguenza, a ptt individale== ease igosa, di queste con mado di pois di questo problema in contest inuum storico & pos teaceiando dei confin, pit © meno mensione seletivg, nel senso che tio, da parte del al problema deflatradizione et pee dela dite sar Ga problema della con 12001) 149-61. Wile va bibliografa, 15 Ill. «LDENTIYA» COME CATEGORIA § RICO-RELIGIOSA, Intesa, in senso lato, come la necessit’ di essere liberati dai mali della vita, la ‘salyezza’ & presente nelle pill diverse tradizioni religiose: cid che caratierizza la “Salvezza’ delle religioni di salvezza é la sua di- mensione etica, coincidente, in sostanza, con l’idea di liberazione dit urmale dr tipo etivo, se non da un male diventato ontologico, conse- guenza di una colpa o di un peccato originari, i cui effetti continuano a gravare sul destino del singolo e dell’umanit& e da cui non é ormai pid possibile liberarsi con i niezzi tradizionali.29 Questa concezione sta al- la base del formarsi di un tipo peculiare di comunita religio: da quella per cosi dire cnalurales, iit Cui cio’ if raggruppamenté teli- gigs6 Wincide Col Taggruppamento sociale, La ComitniitA specifica meilé Féligiosa, infatt, si caratterizza per il fatto di essere formata da individui, che scelgono deliberatamente di costituirla e di entrarvi se- cond regole che non coincidono pid con i meccanismni di formazione ici delle comunit’ normali in nome e in funzione, appunto, di una esigenza religiosa salvifica.?! Mentre nel primo tipo d trano culti familiari, parentali, locali; nazionali, fondati lethadsi dicta e, dungue, su criteri naturali, cuit ‘Seiali, Wsecon- 4G-fipo, quello. delMassociavione Voloitaiia costituita sulla’base- diana motivazione religiosa, comprende forme organizzative differenti come le ‘societA segrete’ di cert popolaion’ iiidigene;i cult misterici del mondo greco-romano e, su scala pitt vasta, le differenti forme di reli= gioni Salvifiche e le innuinerevoli strutture associative che da esse han- no tratto ispirazione ¢ forma. In questo modo, si pud disporre di una prima, seppur genericissima, griglia sistematica, che permette di orien- tarsi tra i differenti ti mnunita religiosa. Per quanto vaga ¢ discutibile, dal momento che finisce per privile- giare un concetto di ‘salvezza’ tipico della tradizione cristiana, questa tipologia ha, comunque, il vantaggio di aiutare a mettere meglio a fuo- co, da un punto di vista sistematico, una serie di interrogativi concer- nenti il problema dell’identita. Quello su cui vorrei ora soffermarmi conceme le modalita di ‘ingresso’ ¢ di ‘uscita’ da queste comunita, I modi in cui si entra e, nel contempo, si esce da tina comunita religiosa costituiscono, infatti, un luogo privilegiato di osservazione per com- prendere meglio le modalita con cui una comunita religiosa si autode- tldsung. I Religionswiss.”, RG, TV Aufl, 1999, vol. 1, ‘questa fonda gotia cf, Haus G. Kippenberg, La seo ion. Scienga delle religion’ e modernita, Brescia, Morcelliane, erta della Storia delle reli 2002, 19s 31 °CL. J, Wach, Sociologia della religione, Bol ian, 1986, 1195. Per ua’ appli in Suoumse, Identte. finisce e si legittima prima di tutto dal punto di vista giuridico, ma an- che etnico, sociale, culturale e, appunto, religioso. Con una precisazio- ne: mente ingresso.sono stati ampiamente studiati,”* molto me- no indagati appaiono i procedimenti in virtix dei quali ci si'sepaa 0 si Viene esclusi,da una comunita. In ogni caso, le particolari ‘porte’ aitra- ‘Verso cui il singolo entra 0 esce da una comunita costituiscono un os- servatotio privilegiato per mettere meglio a fuoco, nel contempo, la co- struzione-decostruzione delPidentiia individuale anche da un punto religioso, facendola interagire dialetticamente. con Pidentit’ dei ‘tuppo di appartenenza. Esse costituiscono, in altri termini, quelle Zo- ne di ‘frontiera’, mobili e fluide, ma anche rigide ed esclusiviste, dove if Gingold Ticeve (6 perde) Wha carta d’identitd in cui la dimensione re- \ ligiosa recita una parte; che la tipologia sopra ricordata deve ora aitar- cia mettere meglio in luce. . | TV. IDENTITA B FORME DI INGRESSO ED ESPULSIONE Questa tipologia permette di mettere in luce una prima fondamen- tale differenza nei rituali di ingress), di affiliazione e di Meatre le religioni di salvezza sia i tipo mistico, come il buddismo, sla di Gipo profélico, come i tre monoteismi abramitici (ebraisiti, cit. stianesimo, islam) e prima ancora Jo zoroastrismo, sia, infine, di tipo dnalistico, 6 iosticismo € il imanicheisimo, presuppongono in -enere pill o. meno articolati rituali di ingresso, che perseguono lo sco- po di fornire una carta d! identit’ religiosa all’iniziando (sovente, a co- minciare dall’assegnazione di un quoyo nome), le religioni non di sal- vezza, come le religioni.ctniche ele religioni antiche, svolge essenzialmente compiti di legittimazione sociale, non conosco- incui lareligione itvali di ingresso, ma si limitano a legittimare, in forme & , i differenti riti di iniziazione sociale caratteristici delle e questo, per l'evidente motivo che nan-esiste una comu- ii essere iniziati, distinta ed opposta alla societh circo- ione.3 Parallelamente, questo tipo igi in genere, Forme di uscita dalla re- ligioite di appartenetiza che Coincideiebbero, in realti, con Puscita dal- la stessa societa in cui sié nati, In altri termini, queste religioni non co- 10 $pecifick modi divers vatie societ nig relic 2 Cf. quanto osservo well'at, “Iniziazione (4994) 725-31 (ibL). 2 La tipologia che propongo & di tipa sistematico e non affront i teressante, de passaggio da una forma di comun ciologico i imy rack i gi il vl RAN, Bellah cont 8 ta dl saga, Beyond Belle, New York, Harper and Row, 1970, trad. it, Aldi lé delle fedi, Brescia, Morcelliana, 1975, 63:56, , Enciclopedia delle Scienze Social, 1V noscono, come aveva gia messo in luce A.D. Nock molti anni orsono Ti tit Sid Famoso saggio, il fenomeno della ‘conversione’ proprio, in- vece, di quelle che lui definiva «reli 185°?" Questa consta- tazione reca seco una serie di conseguenze, che in questa sede noh pos- sono essere approfondite, a cominciate dal tipo di antropologia religio- sa soggiacente ai processi che stiamo esaminando, antropologia che condiziona profondamente, col variare delle sue componenti e del loro interagire, la costruzione della carta d’identita religiosa25 Mentre in genere i riti di iniziazione delle comunita “naturali” mi- rano it Tormare una identi sociale, rid a HHgresso delle COMUNE ligiose Volontarie mirano a fornire una nuova identi specificamente religidsa’ Da questo punto i vista, if battesimo delle prime comunita Cristiane pd costituire un buon esempio di questo processo, a partite dal quale non é difficile accrescere il dossier.*° Cid che lo contraddi- stingue & la s zaité € ciltutalizzare Viniziando foriéndogli la sua identith meZz6 di wna Conoscenza liberatrice é grazie a una serie di prove e catrici con lo scope di orientarlo verso ie sue responsabilit’ di adulto e, a livello della comunita, la funzione di permetterle di autofondarsi ¢ ‘garantirsi il proprio futuro controllando ¢ plasmando le nuove Ieve, il secondo tipo di iniziazione, rompendo il legame di integrazione del singolo nei confront della societ’, privilegia il suo ingresso nella nuo- ‘va comunita salvifica a partire dall’acquisizione di una nuova idéntita in lensione con la precedente, Va altresi tenuto presente clié,"storica- mente, & possibile rintracciare, in situazioni determinate la coesistenz i entrambi questi tipi, come insegna I’esempio dei culti misterici, per ih Verso, la persistenza di riti sociali di iniziazione nella storia del od stianesimo, per un altro. D’altro canto, proprio il prevalere, nelle granz, di religioni, di riti d”ingresso in cui centrale ritorna ad essere la funzio~ ne sociale di trasmissione di un'identita collettiva spiega il posto im- portante che in queste tradizioni hanno avuto le iniziazioni di tipo eso- 3 A.D, Nock, Conversion, London, Oxford University Press, 1961 (ed, orig, 1933), trad. it, Conversione, Roma-Bari, Laterza, 1974, 2 Si vedano per ultimo 4 v0 and Body ts Religious Experier a Tromp (a.cora i), Lerosdificile. Amore e sessuali 1, 1998, 67-88, 18 ferico, tese a preservare, al di sotto delle norme giuridiche e delle for- me social, TI noceisle dies UT WT denna Thai ‘de- nominata, un Sé che per lilluminato di tumo finisce per rappiesenare Ja sua vera identita. ” Per converso, per circuire il modo in cui si mette in discussione se- condo prospettive diverse Videntita socioreligiosa acquisita, occorre B prendere in considerazione anche le modalita differenti di espulsione © allontanamento. Al proposito, la prima ossetvazione che si impone & ie Te Teligioni.non.di salyezza possiedono forme di espulsione messe in atto da differenti agenzie sociali a cid preposte, che cortispondono in negative al Tenboimeno dei Titi di passaggio alla vita s possong andare dall’allontananiento temporango fiiio alle forme éstre~ me del pando.¢,delL-esilia,.Lali pratiche erano largaménte diffuse nelle culture anfiche, in quelle del Vicino Oriente come.in Greciaed.a Ro- ma. La loro presenza si spiega in fnzione detia loro valenza sociale: infatti, in alcune regioni dell’ Oriente L'espulsione yeniva utilizzata an- che:come forma di controlio saciale, coincidendo con criiini social= mente riprovevoli (che noi saremmo tentattadrdefinire“prorant’); come POrfieIIsSTAdiiMerio ¢ cio’ le varie forme di infrazione alle regole sociali, Tenuto conto della difficolta di stabilire, in situazioni di questo tipo, una chiara distinzione-opposizione tra sacto ¢ profano, le colpe “teligiose’ pid frequenti per le quali si poteva essere espulsi compren- devano le varie forme di sacrilegio.come la bestemnmia, lo spergiuro, la. wancanza di rispello nei confronti della persona del sacerdote o del so- yrano. Ja violazione delle regole. connesse alla celebrazioneé delle festi- vita, Si tratta, in genere, di_varianti di,un'unica, ‘legge’, tipica della di- “itifiica sacrale di queste societ’ e legata alla centralita delle regole di purita e alla coniies’a Concézione della sacralita di cose e persone. Na. turalmente, queste note clementari hanno dato stoticamente luogo a variazioni impressionanti, E questo, a cominciare dal soggetto dell’espulsione, se il singolo individuo o un gruppo o addirittura un’in- tera comunita. Grande era anche la variet dei motivi addotta per giv stificare I’ espulsiéné. Alcune religioni procedevano all’espulsione sol- tanto di coloro che si erano resi colpevoli delle offese pitt gravis altre espellevano chiunque si fosse allontanato dalle norme di convivenza pid comuni. Anche all’interno della medesima tradizione religiosa si potevano presentare forme assai diverse di allontanamento. Il primo li- vello pud essere definito semplicemente il ivello della “esclusione’; in questo caso, 'individuo veniva lasciato fuori dalle principalf attivita collettive, per sua volonta oppure in forza della legge, ma conservava ancora tutti i suoi diritti ¢ i suoi privilegi. Nei livelli pitt avanzati di espulsione si realizzava, invece, una vera ¢ propria distruzione, delPidentita personale, tanto pitt grave quanto pid questa identita era socialimente ininanente, hon presentava cio’ fuoriuscite possibili dal 19 4 contesto sociale, come ha invece luogo nelle religioni di salvezza. Us forma estrema era data dall'esilio forzato, che, quando era permanente, coincideva di fatto con essere messo al bando della comunita e della societa di appartenenza, Questi pochi cenni dovrebbero risultare sufficienti per mettere a fuoco ta funzione principale che queste forme di espulsione svolgeva- la di Salvagnardare.i confini saciali, coincident Gon 'contini (ella. comunita, funzione che, owiamente, Variava col variliie ‘della Consistenza del gruppo in questione e del tipo di societa in cui es- so si collocava. Parallelamente, la sua intensita (ad esempio, se tempo- ranea o definitiva) vatiava col variare dei vincoli sociali in gioco, dei confini che delimitavano il gruppo in questione, delle sue forme di au- torappresentazione e della rappresentazione dell’ Altro, insomma, col variate dei meccanismi identitari. In questo modo, i meccanismi di espulsione entravano a far parte integrante delle forme di costruzione ¢ controllo sociale dell’identita individuale. Di contro, le comunita religiose volontarie conoscono un duplice i uscita’: Ja prima, volontaria ¢ soggettiva, ignota alle comiiiti” naturali e fondata su di una concezione nuova della soggettivita indivi- duale e della persona; la seconda, ‘oggettiva’, che riptende e applica le forme di espulsione tipiche deffe comuniti etniche e delle societa anti- che ai particolari bisogni di una comunita salvifica che si & data una or- ganizzazione pitt 0 meno complessa e, dunque, un suo dititto sacro, ‘Vale la pena di osservare che le situazioni di conflitto-e di concorrenza tra gruppi piti o meno affini non fanno in genere che acuire il ricorso a siffatte forme di tutela di un’identitd religiosa che si avverte come mor- talmente minacciata dalf’abbandono o dail’ apostasia. In altri termini, peso che il crimine di apostasia pud avere in una comunita religiosa uo rivelarsi un indice prezioso per valutare il grado di solidit& e di co- crenza della sua stessa identita religiosa. V. IbpNTITA, ETNICITA, PLURALISMO Finora ho cercato di offiire alcune riflessioni in chiave sistematica miranti a fornire un possibile criterio rel A ricerca di Sal¥ezza, alternativo rispetto ad altre modalita, di tipo socio- logico 0 antropologico, che téndono i genére a riloggere il probletna dell identit® religiosa in chiave funzionalistica in quanto legato éésen- zialiniente alle Gintamiica dei eruppi sociali. Si tiatia: d°alno' cams, di tuna prospettiva statica: in realta, noi abbiamo a che fare con gruppi re- ligiosi in continua tensione e in continuo confronto sia al proprio inter- no sia alP interno del proprio campo religioso d’appartenenza sia nei confront di gruppi religiosirivali e concorrenti, reali o immaginati. Ed 20 & lungo queste frontiere mobili che storicamente si, costruiscono ¢ si (rijiegoaiaiio’ Contiiaitiente le identit) collettive e individual dei sfUppiTeligios). Converrd, dunque, riequilibrare Ia situazioné, pren- dendo in considerazione anche I’altto volto della medaglia, con qual che considerazione sul rapporto tra etnicita e costruzione delP identi invito a ripensare, anche per il contesio storico antico € tardoantico, il nesso problematico dato dal rapporto tra etnicit& e fanzione identitaria della religione, indagato da alcuni lavori recenti2? sullo sfondo dei tra- gici eventi che, nel corso degli anni *90, dai Balcani all’India, dall’Ir- landa del Nord ad Israele, hanno riproposto il rappotto tra la controver- sa categoria di ethnos ed etnicit’, da un lato, e religione, dalP altro. Cid che accomuna questi lavori & lo sforzo di ripensare sia il pro blema etnico come categoria culturale, sia la funzione che la religione, in quanto dato culturale, svolge nella costruzione dell identita etnica, tenuto conto del fatto che non esisterebbero criteri oggettivi per defini- jal momento Che €380 € «socially constricted and slibjectvenype letpicine Tevare'’ un crilerio e una prospettiva pid general la necessita di ritomare a pensare if modo in cui nel cristianesimo dei primi secoli, al di sotto o al di 18 detla pretesa di universalita, si 8 co- Struita un’ identita simbolica basata sulla categoria di «tertium genus». L’impressione & che su questo terreno vi sia ancora del lavoro promet- tente da compiere, riprendendo e approfondendo la terminologia e ana- lizzando pitt adeguatamente il linguaggio etnico usato. La proficuit’ di quest’analisi & stata dimostrata a proposito di gruppi marginali come plignostici, costretti a costruirsi una genealogia Simboli¢a che, per un verso, li distinguesse dai gruppi prevalenti (gentili, Ebrei, cristiatii del- ld graride chiesa), dall’altro, contribuisse all costruzione della loro identita come «seme di Seth» ¢ «genas che non vacilla». I ritorno di attenzione nei confronti del dato etnico &, a sua volta, dipendente dall’attenzione verso il pluralismo religioso come scenario privilegiato per lo studio del modo in cut Ie tradiziont religiose costrui- scono e ricostruiscono continuamente la propria identit’. I problema del pluralismo religioso acquista un’importanza decisiva per la que- al (eds), Ethnicity mn Hellenisite Bgypr jon”, II), Aarhus, Aarhus University Press, 1992 a Shaye, The Bepunings of lewisss Bondar, Vries, Uer ely, University of Cal ibm Cambrge MA, Cambridge Ualversiy dai ‘i ss Studies Review 26/3 (2000) 21 feds.28 A piéscindere oft UarcasteOnCre Pest gees stione dell identita soltanto in uno scenatio di pitt o meno viva concor- ponendo il problema di una identitd personale ¢ del suo fondamento renza sia al proprio interno sia verso Pesterno tra gruppi sociali per la metastorico. conquista di un capitale simbolico come Ia religione.2? La asimmetria che domina le rlazioni sociali, infatti, si riflette anche nella concorren- za che si stabilisce tra vari gruppi sia all’interno di-uno stesso campo CONCLUSION religioso sia tra different tradizioni religiose. Cid significa, in altri ter- . ; a mini, che occome puardare alla pluralta come ad viene ae, Vengo alle conclusioni. I problema della pluralita religiosa @ un £0 che seca al loro interno le stesse tradizioni religiose, mietteidoie problema complesso, in,cui. song. in concorrenza man soranto BrupPt continviamente in discussione ’identita, Questo vale prima di tutto per seetalt, ma anche © prima di tutto ideologie e pratictie ‘cairn, te boslddetc “grand religion’: Patensions ad esrpie:dotions el fatiori di identita in quanto iscritte in peculiari ‘regiini di veri caso del cristianesimo a stuiaiéTa «folk religion» o il ‘vissuto’ del po- seurare P'impatt della oreden AE eee - polo cristiano in contrapposizione all’ dimensione religiosa clericale € Toso. Lo stesso discorso vale anche peri situale, dal rromento che alla delie élites, come anche i vari studi di genere, rimandano a distivelli iotnaie e formazione dell’identitA religiosa individuale e collettiva concorrono in modo determinante non soltanto le credenze, ma anche le pratiche, a cominciare naturalmente dai riti, I posto che i rituali rivestono nella formazione, conservazione, trasmissione, mi anche distruzione delle identita religiose @ stato in genere abbastanza trascurato. Anche in. que- socioculturali che, a loro volta, sul lungo periodo, articolano spesso ve- te ¢ proprie subculture religiose, portatrici di peculiari identit’, anche’ sdpiatiutto cone risposta ‘a sfide in cui & talora 0 spesso in gioco un problema di potere e di egemonia: le djnamiche di potere, infatti, sono essenziali nella costruzione, decostruzione, ricostruzione delle identita sto caso, occorrera, d’altro canto| fare attenzione ai possibili contenuti dei vati grappi religiosi, che concorrono, nella loro pluralita, a formare simbélici € ideoiogici veicolati: solo cosi, ad esempio, @ possibile ten. Ja metaidentita di una tradizione religiosa. iets’ dérsi COnto non soltanto delle funzioni integrative o di demarcazione Un discorso non diverso andrebbe fatto per la pluralitd ‘esterna’ ; " che le performances rituali in genere rivestono nei processi di identifi clot che implica la coesistenza concorrenziale di pit tradizioni religio- cazione e di conservazione della memoria culturale e della identita di se. Qual @ il peso delle dinamniche sociali tra gruppi? e qual & il peso ‘un gruppo religioso, ma anche del fatto che in casi determinati essi delle differenti ideologie religiose? Emerge a questo punto il problema possono svolgere funzioni distruttive, come avviene ad esempio nelle del ‘regime di verita’ ¢ dell'esclusivismo dei beni di salvezza in gioco: situazioni di ‘tempo apocalittico e della fine’, a conferma che la logica Papparente universalismo pud tradursi in un esclusivismo di fatto, nel interna dei ritualic dei simbolismi soggiacenti @ almeno altrettanto im |a ricerca di un fondamento ontologico della propria realta religiosa, portante delle differenti funzioni socioculturali che essi sono chiamati che esclude qualunque sincretismo © meticeiato. Hi qui che trova ali. asvolgere per adattare, consexvare, correggere le varie forme di identi- mento la particolare memoria culturale di una tradizione religiosa. Su ta religiosa individuale e collettiva questo sfondo ha senso riflettere sui tipi particolari di identita religiosa peculiari di una religione che aspira a fondarsi sulla rivelazione di un CREE Dio unico, differenti da quelli propri ad esempio delle cosiddette reli- 10128 TORINO sioni politeistiche 0 animistiche. Personalmente sono pottato a sottoli- neare, piti che I’ elemento della rivelazione ~ un costrutto teologide Gti: stiand Ta Centralitd della figura profetica, preferendo parlare di «reli- giohi pioteiichés. La figura del profeta rimaiida alla (Possibilitd di rice- vere, di trasmeitéte e di realizzare la volonta di un Dio personal: essa contiene cio’, in una sorta di codice genetico, un tipo particolarmente importante di identit& religiosa, fondato nel contempo su di una pecu- fare concezione del divino e della relazione del singolo con la divinita, 20 Ho tenato di pustificace questo punto di vista 8 [A Patschowsa © R. Rusconi (a cra di), Prfete profecia: politic, poteree soviet nela so sino Tent, 116 pile 1999), Arai dao rico ale gemanco Diogdne 199 2000) in Trento XXV (1999), Mulino, Bologna, 2000, 07-14 e in I profetismo cr amon, meneutica (1999) 27-49, “_® GE quanto servo in "Plraieme religioux et rises ide 3451 22 23

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