sono’ #iutare gli uomini con la mera politicizzazione. C ertamente
cifu, »€C@, un risveglio politico da sogni apolitici; Pepoca moder
za riy?oluzionaria non ha woluto essere altro che un tale risveaion
mac'¢® anche un risveglio apolitico dai sogni politi ~ dai giorai
Plato?%e aleuni attimi di quest altro risveglioattraversano Flores
do le «£08cienze degli europei. Se non si accende nessuno di quest
‘due Pi di raveglio,allora le comunita vanno in rovina, Pert cn
tadinfé dell'Impero Romano d’Occidente, nel v € nel secola lg
vita dela cit fu ancora essenzialmente un’attesa dei barbari; per
i BizaAntini del xv secolo, Pattesa fu quella dei Turchi, Molt, oa
ropei i comportano oggi come se a loro non rimanesse altra che
rates ei most ~ola prospetiva della guetta ce. Se voli
no copfutare questi nostri estenuaticontemporanei, queste anime
frome? dall’Atlantico agli Ural : alot
faremo bene a usare con loro un
nnutrite® numero di esempi di come i due tipi di risveglio, coordi
nati s@condo nuove relazioni, vadano a configurare nuove moda,
Tita di Un'arte del vivere.
44
LA MUSIQUE RETROUVEE
1 CAMPO DEL DEMONIACO
Signore e Signori,
innumerevoli sono i tentativi di determinare l'essenza della musi
ca, vuoi che la si definisca come tempo configurato oppure come
sintesi tra ordinamento caleolato e insondabile arbitrio, vuoi che
nelle sue pid alte manifestazioni si miri a riconoscere 'incontro
della forma rigorosa con il tratto della libera autoespressione o,
per dirla pid direttamente, la collisione tra il mondo dei numeri ¢
la passione, Nessuna di queste definizioni pud uguagliare il cele
bre detto di Thomas Mann, che, nel suo itrinunciabile romanzo
Doktor Faustus, arivd alla conclusione, ispirata da Kier
secondo cui “la musica il campo del demoniaco”
gaard,
Questo enunciato, promosso a mantra dei musicologi, ¢ note-
vole sotto diversi profil; esso richiede inoltre, e in modo sempre
pit pressante, un commentario. Quando furono pubblicate, nel
1947, queste parole non intendevano solo gettare qualche luce sui
tedesca, nella quale, come si diceva
foschi segreti della cul a
ano intrecciate l'un l’altra in modo
musicalita ela b
sconcertante. Dovevano contemporaneamente richiamare I'atten
zione su come, nell ambito della modernita, il bello artistico si fos
se potuto trasformare nel male artistico e come le forze migliori
di una civilta altamente sviluppata si fossero potute contempora
neamente convertire nel loro contrario per via di un’astuzia dia-
bolica, Ma a conferire, oggi, un rilievo particolare all'affermazione
di Thomas Mann é la circostanza che qui una definizione é stata
sostituita da un monito, come se l'autore avesse voluto manifesta
45re la convinzione secondo cui di certi oggetti non si pud fare una
teoria obiettiva, per il fatto che nel corso della loro teorizzazione
Guesti oggetti non se ne stanno fermi ma, come mostr in agguato
nel dormiveglia,alzano la testa non appena si parla diloro, Stan
do all'autore del Doktor Faustus sembra dunque che i musicolo-
gi facessero bene a dar retta al giudizio dei demonologi cristiani,
per i quali il demonio non permette alcuna neutralita. Non & un
comune oggetto che silascia trattare a una distanza di sicurezza;&
piuttosto una forza che reagisce a un’invocazione. Chi chiama lo
spirito delle tenebre con il suo nome, con questo lo ha gid anche
convocato; ¢ chi lo ha convocato & tenuto a sapere che potti tro
varsi a fronteggiare un’istanza pit forte di lui. Percid, il racconto
popolare del Dottor Faust dice: Se sai qualcosa, taci.
Fermiamoci un attimo per chiederci di quale carattere demo:
niaco si trati quando si entra nel campo della musica - posto che
si tratti di un “campo” in cui si possa entrare come si entra in un
territorio o in un appezzamento di terra. La risposta dev’essere
cercata nell'antropologia acustica, che nel corso degli ultimi de
cenni ci ha fatto conoscere una gran quantita di nuove e stimolanti
osservazioni sulla genesi dell’udito umano. Cosi abbiamo appreso
che negli appartenenti al genere Homo sapiens, come negli alti
mammiferi, ovvero negli animali vivipari, ma anche in numerosi
uceeli, Pudito denota una competenza acquisita molto precace
mente, ¢ cioé nello spazio prenatale. L’orecchio é senza dubbio
Vorgano guida dell'approssimarsi umano al mondo, fin da quel
momento dello sviluppo dell organismo in cui l'individuo come
tale ancora non “ci” ¢~ posto che con il deittico “ci” indichiamo
lapossibilita che un soggetto stia di fronte alle cose in virta di una
distanza sufficientemente grande da poter alludere a un oggettoo
una situazione ambientale. Ora, Pudire in generale, anche negli
adulti, non é tanto un effetto del ritrovarsi di un soggetto di fronte
una fonte
onora; l'udire si realizza pienamente solo come im
mersione dell’organo sensibile e del suo portatore in un ambiente
acustico. Cid vale in misura ancora maggiore pet l’udito dei nasci
turi. Se la prima forma di ascolto pud costituirsi come un preludio
fetale dell'utilizzo maturo del senso acustico, cid ac le in primo
luogo perché nel feto il requisito dello stare immersi in uno spa
zo ambiente di fatto totalizzante si configura nel modo pid puro.
Gia il primo atto uditivo possiede di per se stesso i tratti di una
46
scuola preiminare deapertura al mondo, quindi noi frequen
tiamo questa scuola, I’école maternelle in senso letterale, in uno
stadio della vita nel quale noi stessi siamo senz’altro ancora sen.
za mondo ¢ prima del mondo. Lindividuo in divenire permane
provvisoriamente, nella sua esclusiva riserva, chiuso in una notte
ovattata mentre tende gia l’orecchio alla porta dell’esserci. Tutta
via, descrivere il feto in ascolto come uno che origlia alla parete
sarebbe fuorviante. Per il modo d’essere dell’ udente originario &
ilevante che egli fin dall’inizio immerso in un con
ro interno, che viene dominato da due emanazioni dell’ ambiente
imaterno: da un lato ibattti cardiaci che, come un gruppo ritmico
dalValero la voce
costante, scandiscono la pulsazione esistenzi
della madre che, con la sua libera produzione prosodica, permea
Torecchio fetale con un dialetto melodico, Questi due universal
della formazione intrauterina dell’udito, quello del basso conti
niuo cardiaco e quello del parlando soprano, il recitativo della vo
‘ce materna, descrivono il continente utopico della protomusica o
dell’endomusica, e solo al dil di queste presenze indelebili e pit
‘o meno costanti si apre l'orizzonte in cui certi eventi sonori meno
familiari, pia violent e pitt lontani, trasmettono qualcosa come il
lampeggiare acustico del mondo.
D’ora in avanti bisognera porre una particolare attenzione a
questi rapporti tutte le volte che ripeteremo il motto della musica
come campo del demoniaco. La natura del fenomeno musicale de
moniaco si fa comprendere un po’ meglio non appena ci rendiamo
conto del fatto che nel momento in cui il riferimento acustico al
mondo diventa musicale visi pud annettere anche il registro della
regressione profonda. La musica, infatti, conserva la capacita di
evocare la sua pitt intima preistoria anche in un soggetto adulto e
segnato dalla durezza del reale. Essa ne riporta la memoria fino alla
fase di sviluppo nella quale quel soggetto non aveva ancora gua:
dagnato, rispetto alle cose e alle situazioni ambientali, un habitus
caratterizzato dalla liberta di distanziarsene e si manteneva, piut-
tosto, nella condizione di essere immerso senza alcun conflitto in
un vitale milieu sonoro. Al tempo stesso, quando attiva il registro
musica puo esprimere in immagini so
"
diuna certa impetuosita,
nore la dinamica di una precedente lotta pet V’affermazione. C
essa & il luogo nel quale si articola sempre di nuovo il passaggio
dallo scontro all'immersione. Lorecchio musicale costituisceI'or
47gano che partecipa alla realta degli eventi acustici e sonori esclu
sivamente nel modo dellimmersione. Limmersione in generale &
tun tema che merita un pitt audace atteggiamento illuministico. Se
sai qualcosa, é bene che, nonostante tutto, tu pari. E probabile
che Nietzsche intendesse qualcosa del genere quando arricchi il
vocabolario della musicologia con il nome pericoloso di Dioniso.
Dobbiamo ancora chiarire grazie a che cosa c in che modo I’:
recchio diventa qualcosa di musicale. La musicalita in senso stretto
ppresuppone che 'orecchio adulto possa prendersi occasionalmen
te una vacanza dal triviale lavoro dell’udire e che, grazie a suoni
al frastuono quotidiano. Il mon.
selezionati, silasci strappare via
do quale noilo esperiamo abitualmente e perlopi & un luogo del
tutto estraneo alla musica, Cid che lo domina sono gli eventi acu
stici dei nostri ambienti — anzitutto la chi hiera inesorabile del
evati indici di
nostro prossimo, che oggi pud beneficiare dei pit
rafforzamento mediale, e poi i profili acustici della quotidian
con i tratti sonori caratteristici delle nostre case, dei nostri luoghi
dilavoro e del nostro traffico. Lorecchio umano 2 pertanto un
‘organo schiavo, con funzioni di segretario o cameriere personale,
poiché all’inizio non sa far altro che piegarsi all’autorita della pri
a acustica che gli si fa incontzo. La voce del padrone &
per eccellenza non musicale e in modo imperiosamente non mu:
sicale ci parla la realta dele cose del nostro commercio pratico. Al
ma preset
contrario, la musica esercita di per sé un effetto di rapimento e
tico. Essa trasmette l'invito a incamminarsi verso un'altra forma
del!'ubbidire—e cid implica, ancorché indirettamente, una regres
sione nel regno del battito cardiaco e del soprano arcaico. Solo a
stento ci si possono figurare le implicazioni di queste osservazioni
antropologiche nelle loro estr uuenze, La prosa dellesi:
stenza ordinaria ha il suo fondamento nel fatto che, dal momento
della nascita, i figli degli umani fanno una scoperta tanto triviale
quanto incomprensibile: il mondo é un luogo scavato nel silenzio
nel quale il battito ca
ficamente muti. Con lesistenza in un mondo apertosi alla luce &
Jiaco e il soprano originario sono catastro
collegata una privazione di cui non possiamo farci fino in fondo
una ragione: dal primo minuto in poi l’'umano essere-nel-mondo
include un’imposizione a scoprirsi deprivati del contin
ro della prima intimita. Ora il silenzio trasmette Vallarme dell’es
sere. Solo la voce materna, ormai ascoltabile dall’esterno, getta
48
un ponte precario tra Allora ¢ Adesso. Poiché questa privazione
confina con I'inaccettabile, coloro che bene o male sono venuti al
mondo devono darsi da fare per superare la barriera prosaica che
li separa dalla sfera dell’incanto sonoro. C’ la musica, perché gli
esseri umani sono individui che insistono nel voler riavere di nuo-
vo il meglio, Ogni musica, soprattutto quella primitiva o elemen:
‘are, sirealizza in primo luogo e completamente sotto il segno del
ritrovare, addiitura sotto il segno dell’ossessione a ripetere ~ ¢
fino alle sue pit alte creazioni lo specifico fascino dell'arte musi
cale, insieme ai suoi momenti della piena evidenza, del coinvol
gimento e della riuscita meraviglia, legato all'effetto di rittiva
zione di una presenza sonora che si credeva dimenticata. Quando
Ja musica @ musica in massimo grado, essa si rivolge a noi come
musique retrouvée
Dopo l’exodus dell’orecchio nel mondo esterno, tutto ruota in-
tomo allarte di riannodare il legame spezzato della prima dipen
Jenza. Ma cid che in questo rapporto era incomparabilmente inte
riore e del tutto singolarizzato pud in seguito rinnovarsi solo nella
sonorita publica delle formazioni cultural. In questa conversione
nel pubblico ¢ nel culturale vige la regola per cui cid che era co-
minciato in una condizione di incantamento dovrebbe ripresen:
tarsi nel modo della liberta. Cid che noi chiamiamo i popoli, e poi
le “societa”, sono sempre anche costrutti sonori ~ che altrove ho
descritto come fonotopi— che risolvono di volta in volta in modo
diverso il compito di includere le orecchie dei loro appartenenti’
in un comune mondo acustico ¢ sonoro. Grazie al medium dell'u
dire pubblico, essi offrono ai loro membri dei sostituti per il pa
radiso perduto dell’originaria intimita del percepire. E in questo
modo che si pud interpretare l’efetto-patria ~ con la parola “pa
tsia” (Heimat), infati, si evoca in primo luogo una disposizione
acustica, il che fa entrare in gioco un legame ossessivo tra orec:
chio, comunita e tertitorio. A ragione, la prestazione uditiva or
dinaria del! orecchio local
ato e socializzato é stata interpretata
della musica di ultima generazione come un fenomeno
che subisce un condizionamento all’interno del paesaggio sonoro
dai teorici
1. Die Obren ibrer Angeblrigen. Qui ealtrove lautore si avvantaggia della pre
senza della radice Br - che si trova nel verbo béren,udire~ in alcune parole tede
Sche che hanno a che fare con il campo semantico delTappartenenza e della parte
ipazione. (NAT
49LIMPERATIVO ESTETICO
tipico del luogo, o soundscape. A torto si@ invece voluto attribui
re a questi ambienti sonori un significato direttamente musicale,
a orto perché i muiliezx sonori quotidiani presentano nel migliore
dei casi qualita semimusicali, mentre la musica autentica comin.
cia davvero solo dove finisce il semplice ascolto di suoni. Ci se ne
;puo convincere se sf osserva come Pindustria musicale moderna,
in quanto pura industria del sound, diffonda la peste con il pre
testo della musica popolare, mentre con il pretesto della musica
pop provoca epidemie che andrebbero adeguatamente giudicate
solo come un pendant acustico delt'influenza spagnola, contro la
quale, come si sa, non sié trovata fino a oggi nemmeno la traecia
diun farmaco efficace
Se accettiamo queste considerazioni, comprendiamo subito
perché la via verso la musica sia inseparabile dalla riconquista
dellindividualita e del!'intimita delf’udire. Questa restituzione
come si osservato, pud realizzarsi solo al prezzo di una deviazio
ne attraverso gli eventi sonori pubblici e mantenendosi sul piano
dei mezzi tecnici. Stando cosi le cose, si pud affermare che parteci
par
civilti significa essere in cammino verso una musica indi
viduata. Con questa affermazione si offre un’idea delle dimensioni
dell'avventura nella quale si imbarcarono i compositori €{ musi
sti della modemiti europea, quando si ineamiminarono verso la
scoperta di nuovi territori di forme udibil
NELLA CURVATURA DEL MONDO
Teniamo fermo quanto appena stabilito: la civilizza
nel senso alto del termine, @il processo nel corso del quale vengo-
no liberate delle opportunita di individuazione, tra cui quelle che
favoriscono lintimizzazione dell'udire nei membri adulti di una
jone, intesa
nazione dotata di una propria cultura, Con cid si fa subito chiara
Ja tensione che si viene a creare tra le esigenze dell'esistenza adulta
individualizzata e le sue tendenze all'intimizzazione. Sitratta pro:
prio della tensione a causa della quale la musica potrebbe essere
definita come campo del demoniaco. Individualizzazione inclu
de musicalizzazione. Di quest’ ultima fa parte la crescente capaci
ta dei singoli di ricongiungersi ai rispettivi stati liquidi, ricettivi e
meal intes «pari tolo in mado presoggerivo o preoggettvo
che indi pienamente musicalzzato, estremo prodoto
50
della Bildung europea moderna, sarebbe qualeuno che dispone al
empostesso di una sviluppata capacita di lavoro e di contlittoe di
sna liberta di regredire profondamente elaborata. Comunque ci si
celia comportare con questo tipo di idealizzazioni psicagogiche
resta che solo all’interno dell’arco di tensione che tiene insieme
il dominio sugli strumenti e sulle procedure e dell’abbandonarsi
11 flusso di una corrente che trascina si pud parlare sensatamente
diiuno sviluppo della musica o, ancora meglio, di una storia della
musica orientata secondo una precisa tendenza ¢, in ultima ana
lisi, di un’inerenza delle produzioni musicali alle invenzioni, alle
coperte e alle ricerche della modernita
Non si pud menzionare ill concetto di modernita senza ricor
dare la sonante formula di Jacob Burckhardt secondo la quale il
contenuto della cultura rinascimentale sarebbe stato “la scoperta
Jel mondo e dell’uomo”. Intendete I'accadere della modernita nel
uo insieme come un rivolgersi verso l'esterno é una scelta priori:
aria che reca un marchio classico. Lo spirito seriamente orie
‘0 alla ricerca vuol sempre giungete “alle cose”. Compaiono ter
re inesplorate solo dove gli abitanti di antiche contrade ripiegate
su se stesse si svegliano e cominciano a guardare fuori di sé. Os
servata da questa prospettiva, la nuova musica, quale si articola a
partire dai secoli XVI e Xvil, 2 del tutto solidale con I’espansioni
smo delle culture europee creatrici di nuove competenze. Come
le carte dei navigatori che attraversarono regolarmente gli oceani
lopo Colombo hanno reso navigabile I'imprevedibilita dei mari
graziea un sistema di chiare notazioni, cosi Je nuove carte dei mu
sicisti le partiture scritte, fissano i viaggi delle voct nello spazio
degli eventi sonori per futuri percorsi vocali e strumentali. In un
caso come nelFaltro, le imprese nautiche e musical si conforma
ho punto per punto al fenomeno della replicabilita, ¢ eid che in
un caso viene ottenuto grazie agli investimenti degli armatori con
loro piani di navigazione appare nell’altro come un compito re:
ativo alla prassi del’ allestimento e della messa in scena —cortese,
clericale o borghese che sia. I nuovo nell’eta autenticamente mo:
derna si manifesta nell'assicurare ¢, al tempo stesso, nell'ampliare
il raggio del disponibile; cosi la civilta si apre un cammino verso
la musica, proprio come la musica se lo apre verso il virtuosismo.
Da questo punto di vista, il suo movimento fa tutt'uno con quello
della tecnica; ¢la costante disposizione a progredire da qualcosaLEIMPERATIVO ESTETICO
che si gia raggiunto a qualcosa di non-ancora-raggiunto si regge
sull'opera di trasmissione attuata dalle generazioni dei conoscitori.
Se il precedente non fosse saldamente incorporato nel patrimonio
della conoscenz:
nessun presentimento, nessuna cognizione pre
‘gressa, nessuna aspirazione preliminare sarebbero configurabili al
fine di fare i passi successivi. Se, per contro, non avesse preso for
mala consapevolezza di vivere in un continente che oggi chiamia
mo a ragione il Vecchio Mondo, non ci sarebbe alcuna costa dalla
quale realizzare una sequenza di partenze verso il Nuovo Mondo,
‘Ora, appartiene alle esperienze costitutive dell’epoca moder
na che il mondo non si possa seoprire senza fare contemporanea
mente esperienza della “curvatura del mondo”, Accogliamo qui
uun’espressione speculativa di Thomas Mann, con la quale dovreb
be essere caratterizzato il paradossale o, se si vuole, il dialettico
confluite e trapassare I'uno nell altro di Costruttivismo e Primiti
vismo nella musica delfinizio del xx secolo ~ un'espressione alla
quale contribuiscono le suggestioni della psicoanalisi freudiana e
rankiana come anche la dottrina einsteiniana della curvatura del.
lo spazio cosmico, Non c’@ dunque alcuna partenza verso l'gnoto
che prima o poi non comporti qualche conseguenza per l’egocen
trismo di chi @ partito. Cid vale per le manovre elementari, quale
fu la prima circumnavigazione della Terra grazie alla spedizione
di Magellano, come anche per le pitt raffinate escursioni dei mo:
derni fisici, analisti di istemi e biologi, che si addentrano fino alle
ultime particelle della materia e alle complesse st
ture del cer
vello, del genoma, del sistema immunitario e del biotopo. In un
altri, in questo rivolgersi v
in moto anche Fidentita dello scopritore.
migliori ragioni per conservare nella nostra
‘memoria "immagine che segue come una specie di scena prima-
ria dell’eta moderna: il 22 settembre dell’anno 1522 approda nel
porto andaluso di Sankicar de Barrameda la Victoria, ultima delle
cinque navi che tre anni prima, sotto il comando di Magellano, era-
no partite per un viaggio sulla rotta occidentale verso le leggenda
tie isole delle spezie. A bordo ci sono diciotto figure stremate che
caso come ne} Festerno si mette
Ci sono ancora
vengono prontamente rivestite con abiti da penitenti e condotte
nella cattedrale di Siviglia. Li viene intonato un Te Deum per I’
naudito ritorno —non senza una pid profonda giustificazione, co
me si pud capire, perché dopo il compimento di questa traversata
'
LA MUSIQUE RETROUVE
‘oceania nulla poteva pitt restare come prima per quanto attiene
alla questione dell'immagine del mondo. Gli scopritori della com:
pleta curvatura terrestre avevano pagato un alto prezzo per la loro
cesperienza. Di duecentottanta uomini rientrarono nel porto della
terra patria solo i gia citatidiciotto, primi testimoni oculari del
la globalizzazione, e ciascuno di essi era pervaso dallo sgomento
dell’ apertura del mondo, segnato una volta per tutte dal ricordo di
epiche tribolazioni e di innumerevoli salvataggi fortunosi. Il dia
tio di bordo di Pigafetta ne riferisce laconicamente in modo anco:
ra oggi meritevole di lettura. Al tempo stesso, ciascuno di coloro
che fecero ritorno a casa dovette avvertire a modo suo l’ironia di
questo ritorno, Chi, dopo il passaggio attraverso il Tutto, riguada-
gna il punto di partenza lo vede per sempre con altri occhi. Dora
in avanti, la citta natale non é pitt il focolare domestico chi
centrato, ordina il mondo circostante come una periferia che si fa
npre pit indifferente via via che cresce la distanza; non é pitt
Vombelico del cosmo riposante nella quiete dell'inconsapevolezza
Essa é divenuta un punto in un inguieto reticolato, un nodo in un
intreccio di interminabili percorsi transitabili, di correnti di beni
Jon la compiuta rappresentazione della
curvatura della Terra sui nuovi mappamondi, quest effettivi media
dell’eta moderna, ha inizio la crisi permanente della terra patria,
causata dalle trasformazioni della condizione autocentrata di chié
flussi di informazioni.
imasto dov’era nato e che, oscillando senza sosta fra attrazione €
pulsione, resta esposto alle notizie provenienti dalle nuove terre
Si capisce senza sforzo che, con la dimostrazione nautica della
sfericita della Tetra, era stato fatto solo un primo passo. L’avven
ura dellestroversione svela le sue vere proporzioni nel momento
in cui la svolta verso l’esterno, estesa anche alle altre dimensioni
oggettuli, finisce per convertits! in una svolta verso interno. Qui
si fa evidente una curvatura dell’essere grazie alla quale ci si im
Jone un pits profondo tratto ironico attinente alla ricerca. A chi
mantiene rigorosamente la rotta nell’oggettivo e si dedica senza
deflettere alla ricerca delle strutture nascoste del reae, infati, do
‘ra prima o poi capitare di operarsi da solo alla schiena. Inizia
a sotto un sole apollineo, la “scoperta del mondo e dell’'uomo”
si dimostra, via via che la ricerca procede, come un’impresa nel
corso della quale il mondo diventa per i suoi abitanti sempre me-
n0 simile alla propria e ben nota casa. Il presupposto ontologicoantico-greco secondo il quale il cosmo si tivo
ai mortali con i caratteri della familiarita perde sempre pit il suo
riferimento alle cose. Dove l’esplorazione si fa radicale, la ente
a, Lindividuo fa esperienza
nella sua totalita si snatura e si estran
disse stesso come di un essere che diventa in misura crescente qual
cosa di inquietante anche nei luoghi familiari. Inquietante estra
it) significa qui che la presenza dell’estraneo
neita (Unbeimalich
imprendibile, inquieto, non pacificato, non si pud pid ignorare
nemmeno nell’intimita del proprio luogo.
Da Heidegger in poi sappiamo che la curvatura dell’essere va
compresa come una curvatura del tempo, Cid che chiamiamo “es
stenza” degli esseri umani non & una linea retta tra. un inizio ¢ una
Fine. E vero piuttosto che la linea esistenziale viene incurvata da
“una peculiare energia tensiva: I “punti estremi delle parabole”
cui si costituisce ciascuna singola vita, ritagliano altrettante sezio
ninel cerchio dell’essere. Cosi, almeno, suona ’insegnamento dei
pit risoluti pensatori metafisici dell’ Occidente, da Parmenide fino
al Maestro di MeBkirch, che non senza ragione si sono sempre di
nuovo chinati sulle figure del cerchio o della sfera. Dove si pensa
in questo modo, l’origine e il futuro devono confluire I'una nell’al-
tro in un immane arco o scaturire l'una dalPaltro. E quest
ardita speculazione quella che Serenus Zeitblom fa di nuovo risuo-
hare quando, nel suo commento apologetico all’opera principale
del compositore Adrian Leverkiihn, la presuntivamente barbara
stessa
intellettualistica Apocalisse, nota che in questa formidabile forma
artistica moderna sié realizeata I"unione del sommamente antico
con il sommamente nuovo”. Questa prossimita “in nessun modo”
costituirebbe “un atto di arbitrio”, ma riposerebbe piuttosto “sulla
natura delle cose” in quanto “si fonda sulla curvatura del mondo
che consente al pit otiginario di far ritorno nel pits conclusivo”,
ESODO VERSO LE SONORE ISOLE DEL TESORO:
IL TESTAMENTO DI CALIBANO
‘A questo punto siamo ormai preparati al fatto che la storia della
musica risulti a modo suo intrecciata all’esodo dei moderni— indi
viidui pieni di iniziativa e ricchi di ingegno — verso nuove sponde.
E che questa storia, cosi spesso evocata e cost di rado autentica
mente compresa, sia un modo peculiare per portare a rappresen
34
tazione la curvatura del mondo. Essa lo fa, in conformita con la
sua natura demoniaca, nella misura in cui articola la temporalia
curvilinea dell’esistenza umana,
Cid detto, non ci vorri un grande sforzo per rendere plausibi
le il fatto che la musica sia potuta diventare I'autentica religione
della modernita, al di la di ogni divisione di carattere confessio-
nale o separazione di sette. Se la religione ha da sempre offerto
interpretazioni pit. o meno profonde dell’ineluttabile ritorno del
mortale alla condizione del non-esser-nato, con la musica mod
na @ sorta una potente alternativa per dare di questa dinamica
del ritorno una diversa versione. In realta, la musica dell'epoca
moderna é pit religiosa della religione perché, grazie alla sua al-
leanza privilegiata con le disposizioni latenti dell’udito, 2 riuscita
a penetrate fino a quegli strat intemni nei quali non sarebbe certo
possibile incontrare alcunché di semplicemente religioso, Il gran
de -vantaggio della musica dell’epoca moderna nei confronti della
cligione riposa sulla circostanza per cui (soprattutto con la svol
ta dalla polifonia orizzontale al fatto espressivo armonico vertica
Tee con Ia trasformazione di un modo di comporre subordinate
alle leggi formali dei generi in una libera composizione di eventi
nori dotati di programmi autonomi)
annuncio della quale a tutt oggila rel
compreso a malapena qualcosa.
acquisto una potenza
siti convenzionale ha
Dai secoli xvii e xvitt la musica pit alta, in virt della propria
dinamica essenziale, esercita un’irresistible efficacia evangelica
perché da allora essa da segno di saper sviluppare una superiore
cloquenza in ogni tipo di elevazione ultraterrena o, pit in generale,
in ogni questione relativa ai processi di tensione e di rilassamen
to. Si tratta comunque di una superiore eloquenza che dev'essere
1 che, dall’epoca di Goethe e di Ei
amartine, non fa mistero della sua
xetto musicalizza.
condivisa con la lirica moder
chendorlf, di Lermontov e d
ambizione di gareggiare con Vorecchio del so
to contemporaneo. Cosi, dai tempi del primo classicismo vienne-
se, la musica, nelle sue forme pi intense, apre un interminabile
colloquio sonoro sulla differenza tra P'ultraterreno e il mondano.
La sua superiorita si basa sul fatto che essa va a rivolgersi esclusi
orecchio che, come oggi sappiamo,
configura il luogo della distinzione tra mondo e pre-mondo grazie
la sua costitutiva condizione reminiscente. La grandezza della
vamente all'orecchio, a quell’ore
55musica moderna ¢ la sua solidarieta con il progetto della moderni:
Eas ban msuare quando Sate
energico riferimento al mondo che, tuttavia, non si nega ai richia-
mi della profondita, In questo medium batte Tee oes
dell’epoca moderna. Se la religione, nei suoi ordinamenti forma
lizzat, ha dovuto, di regola, favorite il ritiro dalle ossessive cure
mondane nonch¢ ia medesima fuga dal mondo al fine di salvare le
anime dal secolo e dalle sue devastazioni alla musica modema va
riconosciuto il pregio di aver realizaato un medium transizionale
nel quale gli inalienabili diritti della regressione e della memoria
diuna feritaoriginaria premondana pote ti
con il senso dell autorealizzazione e dell
vo nei confronti del mondo.
II “progetto della modernita” e la solidarita che la musica gl
accorda: bisognerebbe infin spiegare brevemente questeespres
sioni problematiche. In effet, con quale diritto parleremmo di
un'epoca che definiamo nuova [Neuzei] se con questo non voles
sino anche dite cele done gl umn del Ociente hanno
cominciato da allora in poi a riformare il regime del loro deside
rio? Affinché il Rieaicieats pe Pees
poca di scoperte era nec
ua vistosa svoltan
ino essere contemperati
teggiamento affermati
esse divntare realmente une:
rio che si configurasse come l'era di
desideri. In breve, peri moderni, comun
ino a proposito dei fini ultimi, d’ora in poi
si tratta in ogni caso di spostare i vettori del desiderio dai fini ul
traterreni agli oggetti mondani, quelli che risultano raggiungibili
€ godibili in questa vita. simbolo geografico, per questa svolta,
si chiams America, quello tomanzesco Isla del texoro, quello
iitologico Fortuna. Certo, da sempre agli individui del contesto
culture occidentale semi ealtare Geoxfoone lls oe
Que essi stessi Ta pen:
titare e conforme alla ragione
che da un cattivo Qui si tendesse verso un buon Li, iio Bat
quest’ ultimo fosse raggiungibile, fino a prova contraria, solo nel
ciclo della Trinita, Tattavia, solo i secoli che seguirono ai via
Colombo hanno fatto degli europei dei cercatori di tesori e que
sto non in modo avventizio e occasionale, ma in via i princi
asionale, ma in via di principio
in modo costitutivo. Dalla scoperta dei continenti oltrcoceano
Iw cacia al tesor &diventata autenticaatvitd metaisica dell
psiche europea
Nell'immagine del tesoro noi includiamo Videa dell’oggetto
magnetico, che ha in comune con il demoniaco la caratteristi
56
arci tranquilli mentre lo sista teorizzando. Non &
crsi gia anche messi
e non si fosse gi in
ca dinon las
possibile rappresentare un tesoro senza es:
alla sua ricerca, e non lo si potrebbe cer
palia della sua attrazione. E sufficiente descrivere il mondo come
tun luogo in cui si possono trovare tesori per trasformarsi subito
in un cercatore, ma non nel senso, tipico dello stile medievale,
dii una trascendente e masochistica ricerca di Dio, bensi nel sen
so della moderna imprenditorialita magico-estetico-economica
Essere imprenditori significa passare dall'idea di una ricompen
sa nel'aldila al'aspettativa di un guadagno su questa Terra, La
presunzione di un tesoro garantisce la legittimazione di quel co
raggio tracotante che & servito agli individui dell’era moderna
per mettersi in gioco nell'intera ampiezza del mondo e della Ter-
a. In futuro, il significato della Terra inesplorata potri risiedere
solo in questo: che essa incarna la possibilita di tesori nascosti in
qualche grotta. Quando di punto in bianco ci mettiamo a lodare
il nuovo, lo facciamo perch¢ il nuovo ha una relazione con il di-
ritto umano di trovare. Trovare il tesoro significa aver fornito la
prova che nessuno pud conquistare una fortuna senza una buona
ragione. Pensare la fortuna comporta che siritenga possibile una
coincidenza tra la giustizia ele proprie predilezioni; anzi, che cid
sia non solo possibile, ma anche legittimo. La Terra inesplorata:
in questa espressione lo spirito del!'utopia sfoggia i suoi colori;
ma, al tempo stesso, 'espressione allude allo spirito del rischio. E
suiona come un vangelo che si presenta in sembianze geografiche.
Confidare in questo vangelo significa essere convinti che su coste
remote, isole ancora inaccessibili, notturne officine della natura,
pistoni incandescenti, grotte luccicanti, sono gia disponibilitesori
che aspettano solo qualcuno che li trovi, Sono tesori disponibili
grazie a un'accumulazione originaria di doni della fortuna, della
cui provenienza, creazione ¢ distribuzione si sa sempre troppo
poco; sono tesori in attesa poiché non c’é fortuna che non abbia
sii adocchiato il fortunato da favorire. Dove la fortuna torna a
presentarsi, lil Fortunatus é gia sul posto: I'uomo che si specia:
lizzato nel ricevere regali da mani capricciose. Percid Fortunato
2 il primo nome che spetta all'artefice del nuovo tempo: i tesori
della fortuna sono aureole a priori che aspirano a collocarsi sulla
testa del loro portatore non appena costui si facia riconoscere
‘come uno scopritore.Cid detto e ammesso, non senza la prudenza del caso, si rende
disponibile un ultimo giro di p
cui i musicisti della nuova epoca siano potuti diventare agenti di
una ricerca del tesoro. Si capisce da sé perché non debbano im
barcarsi sulle navi per raggiungere I'Isola del tesoro, Le carte che
utilizzano sono diverse da quelle dei navigatori, come anche lel
nee costiere che essi tracciano pet localizaare la loro America. La
vera America interiore attrae i compositori appena costoro, pur
cercando altro ¢ trovando altro, si mettono comungue in cammi
no per rintracciare le grotte sonore del tesoro. E tuttavia, cid che
ali artisti vi scoprono devono averlo prima prodotto essi stessi
Cid che essi ritrovano, non era qualcosa che si fosse gid dato pri
ma del ritrovamento.
Per concludere, mi permetto di suggerire che fu Shakespeare,
nella sua commedia insulare La tempesta, ad accennare per primo
a queste lia‘sons pericolose tra il nuovo mondo sonoro e quello
sfolgorante di tesori. Isuperteste di questa scoperta altri non &
the Taborigeno di quest isola squisita che, grazie a un incantesimo
(oggi parleremmo di tecnica), era diventata limpero di Prospero:
tun nativo di nome Calibano ~ chiamato con alterigia coloniale da
uno dei visitatori “idiota”, “pesce andato a male” ¢ “most ignorant
monster” -, un Papageno caraibico, uomo primitivo e atciprole
tario, e nondimeno titolare di un privilegio del quale gli ingessa
ti nuovi signori del mondo hanno solo una vaghissima idea. Egli
dispone della prerogativa di vivere in mezzo a una natura essen.
zialmente sonora e di osservare, da quella prospettiva, i prodotti
delle pitt evolute culture con un misto di scetticismo, meraviglia,
sottomissiot ribellione. A questo mostro anfibio, nato-non na-
to, integralmente uomo e integralmente artista, Shakespeare mette
in bocea versi che noi dovremmo studiare come il manifesto per
manente della nuova musica:
Be not,
Sounds an
the isle is full of noises,
cet ars, that give delight, and burt not
Sometimes a thousand twangling instruments
Will bum about mine ears, and sometimes voice,
That, if then long sleep
ind then
en Twak'd
Non devi aver paura.
Lisola piena di rumoti
suoni e dolciarie
che danno piacere ¢ non fanno male
A volte sento
mille strumenti vibrare
le orecchie,
eavolte vo
Epohsognando,
apt icchezze pronte a cadere su di me
appar icherze
liandomi,
Con questo racconto fa la sua prima comparsa un equivoco le
cui tracce sono ancora riscontrabili nella prassi della musica attua
le. Stefano, il pretendente che mira a prendere il potere nell’sola,
trae da cid che ha ascoltato una conclusione funesta: egli vorreb-
be prender ala eter la dvcrisione della sonora Isola del teso:
. offerta da Calibano, rappresentandosela come un territorio, un
dominio, un confortevole palazzo in cui alcuni addett alla musica
assolvono ai loro compiti, Donde la conclusione filistea, decisa
mente feudale e decisamente borghese
This will prov
Che splendido regno per me: avré la mia musica gratis.
ori, da questo profetico dialogo sono passati se
tanto in tanto, dei Calibani e degli Ste-
discutere dello strano reame dell’iso-
gnore e Si
coli. Cid non toglie ch
fani continuino a riunirsi ps
la. Si& adottata la convenzione di chiamare Festival questi raduni
perlopiitestivi, ma sarebbe pits opportuno riconoscere in questi
eventi delle assemblee costituenti. In esse si continua a dibattere
sulla costituzione musicale del mondo. Osservatori attenti mani
2,.W, Shakespeare, La fempesa, edit, cura di A. Lombardo, Garzanti, Milano
2015, Ato, Scena 2, p. 131
3 Ibifestano i loro dubbi sul fatto che in un tempo non troppo lontano
si arrivi a una dichiarazione finale. I sostenitori dei Caliban riba.
Jo cui la musica sarebbe un campo del
discono l'opinione secor
demoniaco; con la stessa perseveranza gli Stefanidi insistono sulla
loro posizione secondo cui, benché la musica non si possa avere
gratuitamente, si dovrebbe almeno ridurne i costi. Non si riesce
ancora a comprendere adeguatamente fino a che punto la curvatu
ra del mondo coinvolga anche il regno dei valoti. Sotto gli addobbi
festosi di una manifestazione musicale non sarebbe male lasciar
posto al sospetto che nulla pud essere altrettanto caro quanto cid
che dal momento della nascita aspiriamo a riavere gratuitamente.
60
4
CONFESSIONI DI UN PERDENTE
Il mio errore pit! lungo, alla fine, Pho smascherato. Ho dovuto
compiere quarant’anni prima che, finalmente, mi si aprissero gli
rcchi. Fin dall'infanzia ho vissuto nel pregiudizio che si dovesse
ire la verita in ogni circostanza. Solo la sincerita, cosi mi davano
1 intendere, rende possibile la vita buona. La verita rende liberi
dicevano alcuni, la verita rende felici, ribattevano altri. Ho segui:
0 il loro consiglio. La mia vita scorreva sui binari di un’ordina
ria infelicita, Nessuno mi aveva spiegato che un uomo buono non
pud uscire dalla condizione della medieta, Lo mi misi sulla strada
delle grigie maggioranze che non possono farsi ilusioni e a tutto
acconsentono,
Poi arrivd la svolta grazie alla quale la mia vita ebbe un nuovo
inizio. In un fatale fine settimana mi divenne chiara la verita sulla
rita, Ora nessuno potra pili indurmi a essere onesto a mie spe
lio artivare a ditvelo chiaro e tondo: una buona giornata
‘omincia con una potente bugia, Al riguardo il mio caso specifico
@ istruttivo. Mentre cammino barcollando in bagno scorgo nello
specchio la parvenza di una pallida massa che diffonde malessere.
Se in questo momento fossi capace di mettere a fuoco T'immagi
.e tutto andrebbe gia in crisi. Il mio nemico é nella stanza ¢ vuo-
le condividere la mia sfera vitale. Il mio Sé notturno si insinua di
nuovo dietro di me e vuole prendersi la meta della mia vita. Da
anni mi molesta con la pretesa di parlare con me di quelli che a
suo parere sarebbero i miei problemi. Ma io non tratto pitt con i
antasmi. Quella cosa nello specchio é l'irrealta. Chi sono io, d’o-
raiin poi sono io stesso a deciderlo. Prendo l'apposito spruzzatore
dall’armadietto e mi awolgo in un’aura di buona volonta; mi ap:
61