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sono’ #iutare gli uomini con la mera politicizzazione. C ertamente cifu, »€C@, un risveglio politico da sogni apolitici; Pepoca moder za riy?oluzionaria non ha woluto essere altro che un tale risveaion mac'¢® anche un risveglio apolitico dai sogni politi ~ dai giorai Plato?%e aleuni attimi di quest altro risveglioattraversano Flores do le «£08cienze degli europei. Se non si accende nessuno di quest ‘due Pi di raveglio,allora le comunita vanno in rovina, Pert cn tadinfé dell'Impero Romano d’Occidente, nel v € nel secola lg vita dela cit fu ancora essenzialmente un’attesa dei barbari; per i BizaAntini del xv secolo, Pattesa fu quella dei Turchi, Molt, oa ropei i comportano oggi come se a loro non rimanesse altra che rates ei most ~ola prospetiva della guetta ce. Se voli no copfutare questi nostri estenuaticontemporanei, queste anime frome? dall’Atlantico agli Ural : alot faremo bene a usare con loro un nnutrite® numero di esempi di come i due tipi di risveglio, coordi nati s@condo nuove relazioni, vadano a configurare nuove moda, Tita di Un'arte del vivere. 44 LA MUSIQUE RETROUVEE 1 CAMPO DEL DEMONIACO Signore e Signori, innumerevoli sono i tentativi di determinare l'essenza della musi ca, vuoi che la si definisca come tempo configurato oppure come sintesi tra ordinamento caleolato e insondabile arbitrio, vuoi che nelle sue pid alte manifestazioni si miri a riconoscere 'incontro della forma rigorosa con il tratto della libera autoespressione o, per dirla pid direttamente, la collisione tra il mondo dei numeri ¢ la passione, Nessuna di queste definizioni pud uguagliare il cele bre detto di Thomas Mann, che, nel suo itrinunciabile romanzo Doktor Faustus, arivd alla conclusione, ispirata da Kier secondo cui “la musica il campo del demoniaco” gaard, Questo enunciato, promosso a mantra dei musicologi, ¢ note- vole sotto diversi profil; esso richiede inoltre, e in modo sempre pit pressante, un commentario. Quando furono pubblicate, nel 1947, queste parole non intendevano solo gettare qualche luce sui tedesca, nella quale, come si diceva foschi segreti della cul a ano intrecciate l'un l’altra in modo musicalita ela b sconcertante. Dovevano contemporaneamente richiamare I'atten zione su come, nell ambito della modernita, il bello artistico si fos se potuto trasformare nel male artistico e come le forze migliori di una civilta altamente sviluppata si fossero potute contempora neamente convertire nel loro contrario per via di un’astuzia dia- bolica, Ma a conferire, oggi, un rilievo particolare all'affermazione di Thomas Mann é la circostanza che qui una definizione é stata sostituita da un monito, come se l'autore avesse voluto manifesta 45 re la convinzione secondo cui di certi oggetti non si pud fare una teoria obiettiva, per il fatto che nel corso della loro teorizzazione Guesti oggetti non se ne stanno fermi ma, come mostr in agguato nel dormiveglia,alzano la testa non appena si parla diloro, Stan do all'autore del Doktor Faustus sembra dunque che i musicolo- gi facessero bene a dar retta al giudizio dei demonologi cristiani, per i quali il demonio non permette alcuna neutralita. Non & un comune oggetto che silascia trattare a una distanza di sicurezza;& piuttosto una forza che reagisce a un’invocazione. Chi chiama lo spirito delle tenebre con il suo nome, con questo lo ha gid anche convocato; ¢ chi lo ha convocato & tenuto a sapere che potti tro varsi a fronteggiare un’istanza pit forte di lui. Percid, il racconto popolare del Dottor Faust dice: Se sai qualcosa, taci. Fermiamoci un attimo per chiederci di quale carattere demo: niaco si trati quando si entra nel campo della musica - posto che si tratti di un “campo” in cui si possa entrare come si entra in un territorio o in un appezzamento di terra. La risposta dev’essere cercata nell'antropologia acustica, che nel corso degli ultimi de cenni ci ha fatto conoscere una gran quantita di nuove e stimolanti osservazioni sulla genesi dell’udito umano. Cosi abbiamo appreso che negli appartenenti al genere Homo sapiens, come negli alti mammiferi, ovvero negli animali vivipari, ma anche in numerosi uceeli, Pudito denota una competenza acquisita molto precace mente, ¢ cioé nello spazio prenatale. L’orecchio é senza dubbio Vorgano guida dell'approssimarsi umano al mondo, fin da quel momento dello sviluppo dell organismo in cui l'individuo come tale ancora non “ci” ¢~ posto che con il deittico “ci” indichiamo lapossibilita che un soggetto stia di fronte alle cose in virta di una distanza sufficientemente grande da poter alludere a un oggettoo una situazione ambientale. Ora, Pudire in generale, anche negli adulti, non é tanto un effetto del ritrovarsi di un soggetto di fronte una fonte onora; l'udire si realizza pienamente solo come im mersione dell’organo sensibile e del suo portatore in un ambiente acustico. Cid vale in misura ancora maggiore pet l’udito dei nasci turi. Se la prima forma di ascolto pud costituirsi come un preludio fetale dell'utilizzo maturo del senso acustico, cid ac le in primo luogo perché nel feto il requisito dello stare immersi in uno spa zo ambiente di fatto totalizzante si configura nel modo pid puro. Gia il primo atto uditivo possiede di per se stesso i tratti di una 46 scuola preiminare deapertura al mondo, quindi noi frequen tiamo questa scuola, I’école maternelle in senso letterale, in uno stadio della vita nel quale noi stessi siamo senz’altro ancora sen. za mondo ¢ prima del mondo. Lindividuo in divenire permane provvisoriamente, nella sua esclusiva riserva, chiuso in una notte ovattata mentre tende gia l’orecchio alla porta dell’esserci. Tutta via, descrivere il feto in ascolto come uno che origlia alla parete sarebbe fuorviante. Per il modo d’essere dell’ udente originario & ilevante che egli fin dall’inizio immerso in un con ro interno, che viene dominato da due emanazioni dell’ ambiente imaterno: da un lato ibattti cardiaci che, come un gruppo ritmico dalValero la voce costante, scandiscono la pulsazione esistenzi della madre che, con la sua libera produzione prosodica, permea Torecchio fetale con un dialetto melodico, Questi due universal della formazione intrauterina dell’udito, quello del basso conti niuo cardiaco e quello del parlando soprano, il recitativo della vo ‘ce materna, descrivono il continente utopico della protomusica o dell’endomusica, e solo al dil di queste presenze indelebili e pit ‘o meno costanti si apre l'orizzonte in cui certi eventi sonori meno familiari, pia violent e pitt lontani, trasmettono qualcosa come il lampeggiare acustico del mondo. D’ora in avanti bisognera porre una particolare attenzione a questi rapporti tutte le volte che ripeteremo il motto della musica come campo del demoniaco. La natura del fenomeno musicale de moniaco si fa comprendere un po’ meglio non appena ci rendiamo conto del fatto che nel momento in cui il riferimento acustico al mondo diventa musicale visi pud annettere anche il registro della regressione profonda. La musica, infatti, conserva la capacita di evocare la sua pitt intima preistoria anche in un soggetto adulto e segnato dalla durezza del reale. Essa ne riporta la memoria fino alla fase di sviluppo nella quale quel soggetto non aveva ancora gua: dagnato, rispetto alle cose e alle situazioni ambientali, un habitus caratterizzato dalla liberta di distanziarsene e si manteneva, piut- tosto, nella condizione di essere immerso senza alcun conflitto in un vitale milieu sonoro. Al tempo stesso, quando attiva il registro musica puo esprimere in immagini so " diuna certa impetuosita, nore la dinamica di una precedente lotta pet V’affermazione. C essa & il luogo nel quale si articola sempre di nuovo il passaggio dallo scontro all'immersione. Lorecchio musicale costituisceI'or 47 gano che partecipa alla realta degli eventi acustici e sonori esclu sivamente nel modo dellimmersione. Limmersione in generale & tun tema che merita un pitt audace atteggiamento illuministico. Se sai qualcosa, é bene che, nonostante tutto, tu pari. E probabile che Nietzsche intendesse qualcosa del genere quando arricchi il vocabolario della musicologia con il nome pericoloso di Dioniso. Dobbiamo ancora chiarire grazie a che cosa c in che modo I’: recchio diventa qualcosa di musicale. La musicalita in senso stretto ppresuppone che 'orecchio adulto possa prendersi occasionalmen te una vacanza dal triviale lavoro dell’udire e che, grazie a suoni al frastuono quotidiano. Il mon. selezionati, silasci strappare via do quale noilo esperiamo abitualmente e perlopi & un luogo del tutto estraneo alla musica, Cid che lo domina sono gli eventi acu stici dei nostri ambienti — anzitutto la chi hiera inesorabile del evati indici di nostro prossimo, che oggi pud beneficiare dei pit rafforzamento mediale, e poi i profili acustici della quotidian con i tratti sonori caratteristici delle nostre case, dei nostri luoghi dilavoro e del nostro traffico. Lorecchio umano 2 pertanto un ‘organo schiavo, con funzioni di segretario o cameriere personale, poiché all’inizio non sa far altro che piegarsi all’autorita della pri a acustica che gli si fa incontzo. La voce del padrone & per eccellenza non musicale e in modo imperiosamente non mu: sicale ci parla la realta dele cose del nostro commercio pratico. Al ma preset contrario, la musica esercita di per sé un effetto di rapimento e tico. Essa trasmette l'invito a incamminarsi verso un'altra forma del!'ubbidire—e cid implica, ancorché indirettamente, una regres sione nel regno del battito cardiaco e del soprano arcaico. Solo a stento ci si possono figurare le implicazioni di queste osservazioni antropologiche nelle loro estr uuenze, La prosa dellesi: stenza ordinaria ha il suo fondamento nel fatto che, dal momento della nascita, i figli degli umani fanno una scoperta tanto triviale quanto incomprensibile: il mondo é un luogo scavato nel silenzio nel quale il battito ca ficamente muti. Con lesistenza in un mondo apertosi alla luce & Jiaco e il soprano originario sono catastro collegata una privazione di cui non possiamo farci fino in fondo una ragione: dal primo minuto in poi l’'umano essere-nel-mondo include un’imposizione a scoprirsi deprivati del contin ro della prima intimita. Ora il silenzio trasmette Vallarme dell’es sere. Solo la voce materna, ormai ascoltabile dall’esterno, getta 48 un ponte precario tra Allora ¢ Adesso. Poiché questa privazione confina con I'inaccettabile, coloro che bene o male sono venuti al mondo devono darsi da fare per superare la barriera prosaica che li separa dalla sfera dell’incanto sonoro. C’ la musica, perché gli esseri umani sono individui che insistono nel voler riavere di nuo- vo il meglio, Ogni musica, soprattutto quella primitiva o elemen: ‘are, sirealizza in primo luogo e completamente sotto il segno del ritrovare, addiitura sotto il segno dell’ossessione a ripetere ~ ¢ fino alle sue pit alte creazioni lo specifico fascino dell'arte musi cale, insieme ai suoi momenti della piena evidenza, del coinvol gimento e della riuscita meraviglia, legato all'effetto di rittiva zione di una presenza sonora che si credeva dimenticata. Quando Ja musica @ musica in massimo grado, essa si rivolge a noi come musique retrouvée Dopo l’exodus dell’orecchio nel mondo esterno, tutto ruota in- tomo allarte di riannodare il legame spezzato della prima dipen Jenza. Ma cid che in questo rapporto era incomparabilmente inte riore e del tutto singolarizzato pud in seguito rinnovarsi solo nella sonorita publica delle formazioni cultural. In questa conversione nel pubblico ¢ nel culturale vige la regola per cui cid che era co- minciato in una condizione di incantamento dovrebbe ripresen: tarsi nel modo della liberta. Cid che noi chiamiamo i popoli, e poi le “societa”, sono sempre anche costrutti sonori ~ che altrove ho descritto come fonotopi— che risolvono di volta in volta in modo diverso il compito di includere le orecchie dei loro appartenenti’ in un comune mondo acustico ¢ sonoro. Grazie al medium dell'u dire pubblico, essi offrono ai loro membri dei sostituti per il pa radiso perduto dell’originaria intimita del percepire. E in questo modo che si pud interpretare l’efetto-patria ~ con la parola “pa tsia” (Heimat), infati, si evoca in primo luogo una disposizione acustica, il che fa entrare in gioco un legame ossessivo tra orec: chio, comunita e tertitorio. A ragione, la prestazione uditiva or dinaria del! orecchio local ato e socializzato é stata interpretata della musica di ultima generazione come un fenomeno che subisce un condizionamento all’interno del paesaggio sonoro dai teorici 1. Die Obren ibrer Angeblrigen. Qui ealtrove lautore si avvantaggia della pre senza della radice Br - che si trova nel verbo béren,udire~ in alcune parole tede Sche che hanno a che fare con il campo semantico delTappartenenza e della parte ipazione. (NAT 49 LIMPERATIVO ESTETICO tipico del luogo, o soundscape. A torto si@ invece voluto attribui re a questi ambienti sonori un significato direttamente musicale, a orto perché i muiliezx sonori quotidiani presentano nel migliore dei casi qualita semimusicali, mentre la musica autentica comin. cia davvero solo dove finisce il semplice ascolto di suoni. Ci se ne ;puo convincere se sf osserva come Pindustria musicale moderna, in quanto pura industria del sound, diffonda la peste con il pre testo della musica popolare, mentre con il pretesto della musica pop provoca epidemie che andrebbero adeguatamente giudicate solo come un pendant acustico delt'influenza spagnola, contro la quale, come si sa, non sié trovata fino a oggi nemmeno la traecia diun farmaco efficace Se accettiamo queste considerazioni, comprendiamo subito perché la via verso la musica sia inseparabile dalla riconquista dellindividualita e del!'intimita delf’udire. Questa restituzione come si osservato, pud realizzarsi solo al prezzo di una deviazio ne attraverso gli eventi sonori pubblici e mantenendosi sul piano dei mezzi tecnici. Stando cosi le cose, si pud affermare che parteci par civilti significa essere in cammino verso una musica indi viduata. Con questa affermazione si offre un’idea delle dimensioni dell'avventura nella quale si imbarcarono i compositori €{ musi sti della modemiti europea, quando si ineamiminarono verso la scoperta di nuovi territori di forme udibil NELLA CURVATURA DEL MONDO Teniamo fermo quanto appena stabilito: la civilizza nel senso alto del termine, @il processo nel corso del quale vengo- no liberate delle opportunita di individuazione, tra cui quelle che favoriscono lintimizzazione dell'udire nei membri adulti di una jone, intesa nazione dotata di una propria cultura, Con cid si fa subito chiara Ja tensione che si viene a creare tra le esigenze dell'esistenza adulta individualizzata e le sue tendenze all'intimizzazione. Sitratta pro: prio della tensione a causa della quale la musica potrebbe essere definita come campo del demoniaco. Individualizzazione inclu de musicalizzazione. Di quest’ ultima fa parte la crescente capaci ta dei singoli di ricongiungersi ai rispettivi stati liquidi, ricettivi e meal intes «pari tolo in mado presoggerivo o preoggettvo che indi pienamente musicalzzato, estremo prodoto 50 della Bildung europea moderna, sarebbe qualeuno che dispone al empostesso di una sviluppata capacita di lavoro e di contlittoe di sna liberta di regredire profondamente elaborata. Comunque ci si celia comportare con questo tipo di idealizzazioni psicagogiche resta che solo all’interno dell’arco di tensione che tiene insieme il dominio sugli strumenti e sulle procedure e dell’abbandonarsi 11 flusso di una corrente che trascina si pud parlare sensatamente diiuno sviluppo della musica o, ancora meglio, di una storia della musica orientata secondo una precisa tendenza ¢, in ultima ana lisi, di un’inerenza delle produzioni musicali alle invenzioni, alle coperte e alle ricerche della modernita Non si pud menzionare ill concetto di modernita senza ricor dare la sonante formula di Jacob Burckhardt secondo la quale il contenuto della cultura rinascimentale sarebbe stato “la scoperta Jel mondo e dell’uomo”. Intendete I'accadere della modernita nel uo insieme come un rivolgersi verso l'esterno é una scelta priori: aria che reca un marchio classico. Lo spirito seriamente orie ‘0 alla ricerca vuol sempre giungete “alle cose”. Compaiono ter re inesplorate solo dove gli abitanti di antiche contrade ripiegate su se stesse si svegliano e cominciano a guardare fuori di sé. Os servata da questa prospettiva, la nuova musica, quale si articola a partire dai secoli XVI e Xvil, 2 del tutto solidale con I’espansioni smo delle culture europee creatrici di nuove competenze. Come le carte dei navigatori che attraversarono regolarmente gli oceani lopo Colombo hanno reso navigabile I'imprevedibilita dei mari graziea un sistema di chiare notazioni, cosi Je nuove carte dei mu sicisti le partiture scritte, fissano i viaggi delle voct nello spazio degli eventi sonori per futuri percorsi vocali e strumentali. In un caso come nelFaltro, le imprese nautiche e musical si conforma ho punto per punto al fenomeno della replicabilita, ¢ eid che in un caso viene ottenuto grazie agli investimenti degli armatori con loro piani di navigazione appare nell’altro come un compito re: ativo alla prassi del’ allestimento e della messa in scena —cortese, clericale o borghese che sia. I nuovo nell’eta autenticamente mo: derna si manifesta nell'assicurare ¢, al tempo stesso, nell'ampliare il raggio del disponibile; cosi la civilta si apre un cammino verso la musica, proprio come la musica se lo apre verso il virtuosismo. Da questo punto di vista, il suo movimento fa tutt'uno con quello della tecnica; ¢la costante disposizione a progredire da qualcosa LEIMPERATIVO ESTETICO che si gia raggiunto a qualcosa di non-ancora-raggiunto si regge sull'opera di trasmissione attuata dalle generazioni dei conoscitori. Se il precedente non fosse saldamente incorporato nel patrimonio della conoscenz: nessun presentimento, nessuna cognizione pre ‘gressa, nessuna aspirazione preliminare sarebbero configurabili al fine di fare i passi successivi. Se, per contro, non avesse preso for mala consapevolezza di vivere in un continente che oggi chiamia mo a ragione il Vecchio Mondo, non ci sarebbe alcuna costa dalla quale realizzare una sequenza di partenze verso il Nuovo Mondo, ‘Ora, appartiene alle esperienze costitutive dell’epoca moder na che il mondo non si possa seoprire senza fare contemporanea mente esperienza della “curvatura del mondo”, Accogliamo qui uun’espressione speculativa di Thomas Mann, con la quale dovreb be essere caratterizzato il paradossale o, se si vuole, il dialettico confluite e trapassare I'uno nell altro di Costruttivismo e Primiti vismo nella musica delfinizio del xx secolo ~ un'espressione alla quale contribuiscono le suggestioni della psicoanalisi freudiana e rankiana come anche la dottrina einsteiniana della curvatura del. lo spazio cosmico, Non c’@ dunque alcuna partenza verso l'gnoto che prima o poi non comporti qualche conseguenza per l’egocen trismo di chi @ partito. Cid vale per le manovre elementari, quale fu la prima circumnavigazione della Terra grazie alla spedizione di Magellano, come anche per le pitt raffinate escursioni dei mo: derni fisici, analisti di istemi e biologi, che si addentrano fino alle ultime particelle della materia e alle complesse st ture del cer vello, del genoma, del sistema immunitario e del biotopo. In un altri, in questo rivolgersi v in moto anche Fidentita dello scopritore. migliori ragioni per conservare nella nostra ‘memoria "immagine che segue come una specie di scena prima- ria dell’eta moderna: il 22 settembre dell’anno 1522 approda nel porto andaluso di Sankicar de Barrameda la Victoria, ultima delle cinque navi che tre anni prima, sotto il comando di Magellano, era- no partite per un viaggio sulla rotta occidentale verso le leggenda tie isole delle spezie. A bordo ci sono diciotto figure stremate che caso come ne} Festerno si mette Ci sono ancora vengono prontamente rivestite con abiti da penitenti e condotte nella cattedrale di Siviglia. Li viene intonato un Te Deum per I’ naudito ritorno —non senza una pid profonda giustificazione, co me si pud capire, perché dopo il compimento di questa traversata ' LA MUSIQUE RETROUVE ‘oceania nulla poteva pitt restare come prima per quanto attiene alla questione dell'immagine del mondo. Gli scopritori della com: pleta curvatura terrestre avevano pagato un alto prezzo per la loro cesperienza. Di duecentottanta uomini rientrarono nel porto della terra patria solo i gia citatidiciotto, primi testimoni oculari del la globalizzazione, e ciascuno di essi era pervaso dallo sgomento dell’ apertura del mondo, segnato una volta per tutte dal ricordo di epiche tribolazioni e di innumerevoli salvataggi fortunosi. Il dia tio di bordo di Pigafetta ne riferisce laconicamente in modo anco: ra oggi meritevole di lettura. Al tempo stesso, ciascuno di coloro che fecero ritorno a casa dovette avvertire a modo suo l’ironia di questo ritorno, Chi, dopo il passaggio attraverso il Tutto, riguada- gna il punto di partenza lo vede per sempre con altri occhi. Dora in avanti, la citta natale non é pitt il focolare domestico chi centrato, ordina il mondo circostante come una periferia che si fa npre pit indifferente via via che cresce la distanza; non é pitt Vombelico del cosmo riposante nella quiete dell'inconsapevolezza Essa é divenuta un punto in un inguieto reticolato, un nodo in un intreccio di interminabili percorsi transitabili, di correnti di beni Jon la compiuta rappresentazione della curvatura della Terra sui nuovi mappamondi, quest effettivi media dell’eta moderna, ha inizio la crisi permanente della terra patria, causata dalle trasformazioni della condizione autocentrata di chié flussi di informazioni. imasto dov’era nato e che, oscillando senza sosta fra attrazione € pulsione, resta esposto alle notizie provenienti dalle nuove terre Si capisce senza sforzo che, con la dimostrazione nautica della sfericita della Tetra, era stato fatto solo un primo passo. L’avven ura dellestroversione svela le sue vere proporzioni nel momento in cui la svolta verso l’esterno, estesa anche alle altre dimensioni oggettuli, finisce per convertits! in una svolta verso interno. Qui si fa evidente una curvatura dell’essere grazie alla quale ci si im Jone un pits profondo tratto ironico attinente alla ricerca. A chi mantiene rigorosamente la rotta nell’oggettivo e si dedica senza deflettere alla ricerca delle strutture nascoste del reae, infati, do ‘ra prima o poi capitare di operarsi da solo alla schiena. Inizia a sotto un sole apollineo, la “scoperta del mondo e dell’'uomo” si dimostra, via via che la ricerca procede, come un’impresa nel corso della quale il mondo diventa per i suoi abitanti sempre me- n0 simile alla propria e ben nota casa. Il presupposto ontologico antico-greco secondo il quale il cosmo si tivo ai mortali con i caratteri della familiarita perde sempre pit il suo riferimento alle cose. Dove l’esplorazione si fa radicale, la ente a, Lindividuo fa esperienza nella sua totalita si snatura e si estran disse stesso come di un essere che diventa in misura crescente qual cosa di inquietante anche nei luoghi familiari. Inquietante estra it) significa qui che la presenza dell’estraneo neita (Unbeimalich imprendibile, inquieto, non pacificato, non si pud pid ignorare nemmeno nell’intimita del proprio luogo. Da Heidegger in poi sappiamo che la curvatura dell’essere va compresa come una curvatura del tempo, Cid che chiamiamo “es stenza” degli esseri umani non & una linea retta tra. un inizio ¢ una Fine. E vero piuttosto che la linea esistenziale viene incurvata da “una peculiare energia tensiva: I “punti estremi delle parabole” cui si costituisce ciascuna singola vita, ritagliano altrettante sezio ninel cerchio dell’essere. Cosi, almeno, suona ’insegnamento dei pit risoluti pensatori metafisici dell’ Occidente, da Parmenide fino al Maestro di MeBkirch, che non senza ragione si sono sempre di nuovo chinati sulle figure del cerchio o della sfera. Dove si pensa in questo modo, l’origine e il futuro devono confluire I'una nell’al- tro in un immane arco o scaturire l'una dalPaltro. E quest ardita speculazione quella che Serenus Zeitblom fa di nuovo risuo- hare quando, nel suo commento apologetico all’opera principale del compositore Adrian Leverkiihn, la presuntivamente barbara stessa intellettualistica Apocalisse, nota che in questa formidabile forma artistica moderna sié realizeata I"unione del sommamente antico con il sommamente nuovo”. Questa prossimita “in nessun modo” costituirebbe “un atto di arbitrio”, ma riposerebbe piuttosto “sulla natura delle cose” in quanto “si fonda sulla curvatura del mondo che consente al pit otiginario di far ritorno nel pits conclusivo”, ESODO VERSO LE SONORE ISOLE DEL TESORO: IL TESTAMENTO DI CALIBANO ‘A questo punto siamo ormai preparati al fatto che la storia della musica risulti a modo suo intrecciata all’esodo dei moderni— indi viidui pieni di iniziativa e ricchi di ingegno — verso nuove sponde. E che questa storia, cosi spesso evocata e cost di rado autentica mente compresa, sia un modo peculiare per portare a rappresen 34 tazione la curvatura del mondo. Essa lo fa, in conformita con la sua natura demoniaca, nella misura in cui articola la temporalia curvilinea dell’esistenza umana, Cid detto, non ci vorri un grande sforzo per rendere plausibi le il fatto che la musica sia potuta diventare I'autentica religione della modernita, al di la di ogni divisione di carattere confessio- nale o separazione di sette. Se la religione ha da sempre offerto interpretazioni pit. o meno profonde dell’ineluttabile ritorno del mortale alla condizione del non-esser-nato, con la musica mod na @ sorta una potente alternativa per dare di questa dinamica del ritorno una diversa versione. In realta, la musica dell'epoca moderna é pit religiosa della religione perché, grazie alla sua al- leanza privilegiata con le disposizioni latenti dell’udito, 2 riuscita a penetrate fino a quegli strat intemni nei quali non sarebbe certo possibile incontrare alcunché di semplicemente religioso, Il gran de -vantaggio della musica dell’epoca moderna nei confronti della cligione riposa sulla circostanza per cui (soprattutto con la svol ta dalla polifonia orizzontale al fatto espressivo armonico vertica Tee con Ia trasformazione di un modo di comporre subordinate alle leggi formali dei generi in una libera composizione di eventi nori dotati di programmi autonomi) annuncio della quale a tutt oggila rel compreso a malapena qualcosa. acquisto una potenza siti convenzionale ha Dai secoli xvii e xvitt la musica pit alta, in virt della propria dinamica essenziale, esercita un’irresistible efficacia evangelica perché da allora essa da segno di saper sviluppare una superiore cloquenza in ogni tipo di elevazione ultraterrena o, pit in generale, in ogni questione relativa ai processi di tensione e di rilassamen to. Si tratta comunque di una superiore eloquenza che dev'essere 1 che, dall’epoca di Goethe e di Ei amartine, non fa mistero della sua xetto musicalizza. condivisa con la lirica moder chendorlf, di Lermontov e d ambizione di gareggiare con Vorecchio del so to contemporaneo. Cosi, dai tempi del primo classicismo vienne- se, la musica, nelle sue forme pi intense, apre un interminabile colloquio sonoro sulla differenza tra P'ultraterreno e il mondano. La sua superiorita si basa sul fatto che essa va a rivolgersi esclusi orecchio che, come oggi sappiamo, configura il luogo della distinzione tra mondo e pre-mondo grazie la sua costitutiva condizione reminiscente. La grandezza della vamente all'orecchio, a quell’ore 55 musica moderna ¢ la sua solidarieta con il progetto della moderni: Eas ban msuare quando Sate energico riferimento al mondo che, tuttavia, non si nega ai richia- mi della profondita, In questo medium batte Tee oes dell’epoca moderna. Se la religione, nei suoi ordinamenti forma lizzat, ha dovuto, di regola, favorite il ritiro dalle ossessive cure mondane nonch¢ ia medesima fuga dal mondo al fine di salvare le anime dal secolo e dalle sue devastazioni alla musica modema va riconosciuto il pregio di aver realizaato un medium transizionale nel quale gli inalienabili diritti della regressione e della memoria diuna feritaoriginaria premondana pote ti con il senso dell autorealizzazione e dell vo nei confronti del mondo. II “progetto della modernita” e la solidarita che la musica gl accorda: bisognerebbe infin spiegare brevemente questeespres sioni problematiche. In effet, con quale diritto parleremmo di un'epoca che definiamo nuova [Neuzei] se con questo non voles sino anche dite cele done gl umn del Ociente hanno cominciato da allora in poi a riformare il regime del loro deside rio? Affinché il Rieaicieats pe Pees poca di scoperte era nec ua vistosa svoltan ino essere contemperati teggiamento affermati esse divntare realmente une: rio che si configurasse come l'era di desideri. In breve, peri moderni, comun ino a proposito dei fini ultimi, d’ora in poi si tratta in ogni caso di spostare i vettori del desiderio dai fini ul traterreni agli oggetti mondani, quelli che risultano raggiungibili € godibili in questa vita. simbolo geografico, per questa svolta, si chiams America, quello tomanzesco Isla del texoro, quello iitologico Fortuna. Certo, da sempre agli individui del contesto culture occidentale semi ealtare Geoxfoone lls oe Que essi stessi Ta pen: titare e conforme alla ragione che da un cattivo Qui si tendesse verso un buon Li, iio Bat quest’ ultimo fosse raggiungibile, fino a prova contraria, solo nel ciclo della Trinita, Tattavia, solo i secoli che seguirono ai via Colombo hanno fatto degli europei dei cercatori di tesori e que sto non in modo avventizio e occasionale, ma in via i princi asionale, ma in via di principio in modo costitutivo. Dalla scoperta dei continenti oltrcoceano Iw cacia al tesor &diventata autenticaatvitd metaisica dell psiche europea Nell'immagine del tesoro noi includiamo Videa dell’oggetto magnetico, che ha in comune con il demoniaco la caratteristi 56 arci tranquilli mentre lo sista teorizzando. Non & crsi gia anche messi e non si fosse gi in ca dinon las possibile rappresentare un tesoro senza es: alla sua ricerca, e non lo si potrebbe cer palia della sua attrazione. E sufficiente descrivere il mondo come tun luogo in cui si possono trovare tesori per trasformarsi subito in un cercatore, ma non nel senso, tipico dello stile medievale, dii una trascendente e masochistica ricerca di Dio, bensi nel sen so della moderna imprenditorialita magico-estetico-economica Essere imprenditori significa passare dall'idea di una ricompen sa nel'aldila al'aspettativa di un guadagno su questa Terra, La presunzione di un tesoro garantisce la legittimazione di quel co raggio tracotante che & servito agli individui dell’era moderna per mettersi in gioco nell'intera ampiezza del mondo e della Ter- a. In futuro, il significato della Terra inesplorata potri risiedere solo in questo: che essa incarna la possibilita di tesori nascosti in qualche grotta. Quando di punto in bianco ci mettiamo a lodare il nuovo, lo facciamo perch¢ il nuovo ha una relazione con il di- ritto umano di trovare. Trovare il tesoro significa aver fornito la prova che nessuno pud conquistare una fortuna senza una buona ragione. Pensare la fortuna comporta che siritenga possibile una coincidenza tra la giustizia ele proprie predilezioni; anzi, che cid sia non solo possibile, ma anche legittimo. La Terra inesplorata: in questa espressione lo spirito del!'utopia sfoggia i suoi colori; ma, al tempo stesso, 'espressione allude allo spirito del rischio. E suiona come un vangelo che si presenta in sembianze geografiche. Confidare in questo vangelo significa essere convinti che su coste remote, isole ancora inaccessibili, notturne officine della natura, pistoni incandescenti, grotte luccicanti, sono gia disponibilitesori che aspettano solo qualcuno che li trovi, Sono tesori disponibili grazie a un'accumulazione originaria di doni della fortuna, della cui provenienza, creazione ¢ distribuzione si sa sempre troppo poco; sono tesori in attesa poiché non c’é fortuna che non abbia sii adocchiato il fortunato da favorire. Dove la fortuna torna a presentarsi, lil Fortunatus é gia sul posto: I'uomo che si specia: lizzato nel ricevere regali da mani capricciose. Percid Fortunato 2 il primo nome che spetta all'artefice del nuovo tempo: i tesori della fortuna sono aureole a priori che aspirano a collocarsi sulla testa del loro portatore non appena costui si facia riconoscere ‘come uno scopritore. Cid detto e ammesso, non senza la prudenza del caso, si rende disponibile un ultimo giro di p cui i musicisti della nuova epoca siano potuti diventare agenti di una ricerca del tesoro. Si capisce da sé perché non debbano im barcarsi sulle navi per raggiungere I'Isola del tesoro, Le carte che utilizzano sono diverse da quelle dei navigatori, come anche lel nee costiere che essi tracciano pet localizaare la loro America. La vera America interiore attrae i compositori appena costoro, pur cercando altro ¢ trovando altro, si mettono comungue in cammi no per rintracciare le grotte sonore del tesoro. E tuttavia, cid che ali artisti vi scoprono devono averlo prima prodotto essi stessi Cid che essi ritrovano, non era qualcosa che si fosse gid dato pri ma del ritrovamento. Per concludere, mi permetto di suggerire che fu Shakespeare, nella sua commedia insulare La tempesta, ad accennare per primo a queste lia‘sons pericolose tra il nuovo mondo sonoro e quello sfolgorante di tesori. Isuperteste di questa scoperta altri non & the Taborigeno di quest isola squisita che, grazie a un incantesimo (oggi parleremmo di tecnica), era diventata limpero di Prospero: tun nativo di nome Calibano ~ chiamato con alterigia coloniale da uno dei visitatori “idiota”, “pesce andato a male” ¢ “most ignorant monster” -, un Papageno caraibico, uomo primitivo e atciprole tario, e nondimeno titolare di un privilegio del quale gli ingessa ti nuovi signori del mondo hanno solo una vaghissima idea. Egli dispone della prerogativa di vivere in mezzo a una natura essen. zialmente sonora e di osservare, da quella prospettiva, i prodotti delle pitt evolute culture con un misto di scetticismo, meraviglia, sottomissiot ribellione. A questo mostro anfibio, nato-non na- to, integralmente uomo e integralmente artista, Shakespeare mette in bocea versi che noi dovremmo studiare come il manifesto per manente della nuova musica: Be not, Sounds an the isle is full of noises, cet ars, that give delight, and burt not Sometimes a thousand twangling instruments Will bum about mine ears, and sometimes voice, That, if then long sleep ind then en Twak'd Non devi aver paura. Lisola piena di rumoti suoni e dolciarie che danno piacere ¢ non fanno male A volte sento mille strumenti vibrare le orecchie, eavolte vo Epohsognando, apt icchezze pronte a cadere su di me appar icherze liandomi, Con questo racconto fa la sua prima comparsa un equivoco le cui tracce sono ancora riscontrabili nella prassi della musica attua le. Stefano, il pretendente che mira a prendere il potere nell’sola, trae da cid che ha ascoltato una conclusione funesta: egli vorreb- be prender ala eter la dvcrisione della sonora Isola del teso: . offerta da Calibano, rappresentandosela come un territorio, un dominio, un confortevole palazzo in cui alcuni addett alla musica assolvono ai loro compiti, Donde la conclusione filistea, decisa mente feudale e decisamente borghese This will prov Che splendido regno per me: avré la mia musica gratis. ori, da questo profetico dialogo sono passati se tanto in tanto, dei Calibani e degli Ste- discutere dello strano reame dell’iso- gnore e Si coli. Cid non toglie ch fani continuino a riunirsi ps la. Si& adottata la convenzione di chiamare Festival questi raduni perlopiitestivi, ma sarebbe pits opportuno riconoscere in questi eventi delle assemblee costituenti. In esse si continua a dibattere sulla costituzione musicale del mondo. Osservatori attenti mani 2,.W, Shakespeare, La fempesa, edit, cura di A. Lombardo, Garzanti, Milano 2015, Ato, Scena 2, p. 131 3 Ibi festano i loro dubbi sul fatto che in un tempo non troppo lontano si arrivi a una dichiarazione finale. I sostenitori dei Caliban riba. Jo cui la musica sarebbe un campo del discono l'opinione secor demoniaco; con la stessa perseveranza gli Stefanidi insistono sulla loro posizione secondo cui, benché la musica non si possa avere gratuitamente, si dovrebbe almeno ridurne i costi. Non si riesce ancora a comprendere adeguatamente fino a che punto la curvatu ra del mondo coinvolga anche il regno dei valoti. Sotto gli addobbi festosi di una manifestazione musicale non sarebbe male lasciar posto al sospetto che nulla pud essere altrettanto caro quanto cid che dal momento della nascita aspiriamo a riavere gratuitamente. 60 4 CONFESSIONI DI UN PERDENTE Il mio errore pit! lungo, alla fine, Pho smascherato. Ho dovuto compiere quarant’anni prima che, finalmente, mi si aprissero gli rcchi. Fin dall'infanzia ho vissuto nel pregiudizio che si dovesse ire la verita in ogni circostanza. Solo la sincerita, cosi mi davano 1 intendere, rende possibile la vita buona. La verita rende liberi dicevano alcuni, la verita rende felici, ribattevano altri. Ho segui: 0 il loro consiglio. La mia vita scorreva sui binari di un’ordina ria infelicita, Nessuno mi aveva spiegato che un uomo buono non pud uscire dalla condizione della medieta, Lo mi misi sulla strada delle grigie maggioranze che non possono farsi ilusioni e a tutto acconsentono, Poi arrivd la svolta grazie alla quale la mia vita ebbe un nuovo inizio. In un fatale fine settimana mi divenne chiara la verita sulla rita, Ora nessuno potra pili indurmi a essere onesto a mie spe lio artivare a ditvelo chiaro e tondo: una buona giornata ‘omincia con una potente bugia, Al riguardo il mio caso specifico @ istruttivo. Mentre cammino barcollando in bagno scorgo nello specchio la parvenza di una pallida massa che diffonde malessere. Se in questo momento fossi capace di mettere a fuoco T'immagi .e tutto andrebbe gia in crisi. Il mio nemico é nella stanza ¢ vuo- le condividere la mia sfera vitale. Il mio Sé notturno si insinua di nuovo dietro di me e vuole prendersi la meta della mia vita. Da anni mi molesta con la pretesa di parlare con me di quelli che a suo parere sarebbero i miei problemi. Ma io non tratto pitt con i antasmi. Quella cosa nello specchio é l'irrealta. Chi sono io, d’o- raiin poi sono io stesso a deciderlo. Prendo l'apposito spruzzatore dall’armadietto e mi awolgo in un’aura di buona volonta; mi ap: 61

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