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the association ofd ivinationw iths ituationso f problemati-cal action is best explained, aftera ll, by the fact that it lends
to a client'ss ubsequent act a peculiar but effectivet ypeo fl egitimation
In other societies where a similar insighti s to be gained, divination appears to play a similar 'structural' role, sanctioning
by depersonalizing the various types of action which may normally be required in the process of sortinga nd resortingl
ocal living arrangements
My point is that divinatory procedure, whether 'objective' in quality or merely inter-subjective, constitutesa technique
for establishinga n effectivec onsensus upon a ratherp articularp roject. If
aradoxically, divinationap pearst o have a derandomizingfu nction; establishingco nsensus,it renders action
more predictablea nd regula
The suggestiono f a check-and-balance system,s tabilized by a qualitative division of role, is supported by what is
known of the importance attributed to divination by the Assyriank ings themselves,a nd by records of the severe ritual
constraintst o which the king,a t the hands of the priest,w as subject
The analytical problem, I suggest, which such facts present is essentially one of showing a constant relation between a
divining procedure, insusceptible to any but a procedural criterion of validity, and the public conception of right
Saxton
(1995) proposed three major roles of such parties in strategic decisionmaking:
expert, provocateur, and legitimizer.
dice che l'essere umano è programmato per notare le relazioni causali e che questo è adattivo. La superstizione
sarebbe l'altro polo dell'ignoranza nel meccanismo di apprendimento. Nel notare coincidenze si puo fare
velocemente associazion causali e rischiare la superstizione o farle lentamente e rischiare l'ignoranza. Quindi
dipende dal livello di alfa statistico che uno sceglie. Quando servono apprendimenti rapidi la superstizione può
essere adattiva.
a un certo punto parla del fatto che nel prendere decisioni aziendali il confrontarsi con punti di vista diversi può
essere una risorsa.
interessante, dice che i rituali possono aiutare a diminuire lo stato di incertezza e che servono a dare l'illusione del
controllo. Soprattutto interessante perchè fanno anche un esperimento negli stati uniti e dimostrano che i rituali
funzionano anche con persone che non credono nella pratica magica
poco interessante, parla del fatto che anche i processi divinatori hanno una loro razionalità e del fatto che gli
junghiuani usano i tarocchi
sostiene che coloro che credono nel paranormale hanno un punteggio maggiore su scale che misurano il livello di
schizotipia e le allucinazioni. Inoltre dicono che questi avrebbero punteggi più bassi sul ragionamento deduttivo. Parla
di alcune scale che potrebbero essere interessanti. Coloro che riferiscono di aver vissuto eventi paranormali non
mostrano bias cognitivi, quindi c'e' una differenza rispetto ai credenti.
sciamanismo e neuroetologia
molto interessante, parla delle basi neurologiche dello sciamanesimo e soprattutto delle sua funzioni adattive. Lo
definisce come parte di una psicologia evolutiva. Cita molti effetti positivi delle pratiche sciamaniche e dice che i
correlati psicobiologici giustificano un utilizzo terapeutico delle pratiche sciamaniche. Queste pratiche starebbero
tornando in auge nella pratica clinica perchè sarebbero connesse a meccanismi neurologici adattivi e fondamentali.
Reasoning in believers
sono stati trovati dei bias nel ragionamento di pazienti illusi, in individui con l'inclinazione al delirio, e in credenti nel
paranormale, questo studio esamina il contenuto specifico del ragionaneto e idee deliranti in credenti nel paranormale.
174 membri della società per la ricerca psichica hanno completato un questionario sull'ideazione delirante e sul
ragionamento deduttivo. Come predetto gli individui che riportano forti credenze nel paranormale fanno più errori e
mostrano più idee deliranti che gli individui scettici. In ogni modo non sono state trovate differenze nelle dichiarazioni
congruenti con il loro sistema di credenze, a conferma che le abilità di ragionamento sono dominio specifiche. I bias di
ragionamento erano limitati alle persone che riportavano una credenza nel soprannaturale, piuttosto che una esperienza
soprannaturale. Questi risultati suggeriscono che le anormalità nel ragionamento possono avere un ruolo causale nelle
credenze inusuali. La dissociaazione fra credenze e esperienze implica che queste anormalità operano come una fase
valutativa, piuttosto che percettiva, nel processare le informazioni. Persone che credono nel paranormale, persone che
hanno esperienze extra corporee, membri di alcuni nuovi movimenti religiosi, e coloro che hanno profonde esperienze
religiose hanno una sintomatologia positiva, ma non negativa, si parla di schizotipia. Non sono turbati dalle loro
esperienze e rimangono psicologicamente sani.
Lawrence e Peters, verificano, in un quasi esperimento, come si possano riscontrare alcuni bias nel ragionamento
deduttivo di individui che riportano di avere forti credenze nei fenomeni paranormali. Fra questi sono inclusi coloro che
hanno esperienze extra corporee, adepti di alcune nuove religioni e coloro che hanno intense esperienze religiose.
Queste persone mostrano sintomi schizotipici positivi, ma non sintomi negativi, infatti non sono turbati dalle loro
esperienze e rimangono psicologicamente sani. I risultati ottenuti facendo compilare un questionario sull'ideazione
delirante e sul ragionamento deduttivo a 174 membri della società per la ricerca psichica hanno confermato l'ipotesi che
gli individui con forti credenze facciano molti più errori e mostrino più idee deliranti rispetto agli individui scettici. I
bias, in ogni modo erano limitati a persone che riportavano una credenza nel soprannaturale e non una esperienza
soprannaturale. Non sono inoltre state trovate differenze nelle dichiarazioni congruenti con il loro sistema di credenze,
a conferma del fatto che le abilità di ragionamento sono dominio specifiche. Questi risultati suggeriscono che le
anormalità nel ragionamento possano avere un ruolo causale nella produzione di credenze inusuali.
Divinazione e denocrazia
nel mondo moderno generalmente si pensa che la politica e la religione debbano occupare sfere separate. L'idea di dare
la preferenza alla volontà divina sopra la volontà delle persone sembrerebbe non democratica. Questo approccio
pervade anche lo studio del mondo antico e cosi, mentre la natura della religione nella grecia antica è stata soggetta di
numerosi studi, la questione dell'influenza che gli dei possono aver avuto nel decision making degli ateniesi è stata a
lungo negata. Tale enfasi sull'obbedienza alla volontà divina sarebbe etichettata come fondamentalista, ma è difficile
vedere qualcosa in comune fra movimenti come quello dei talebani e la democrazia ateniese. Per cominciare i
fondamentalisti contemporanei hanno libri sacri, mentre i greci no.
È una semplificazione, testi come la bibbia e il corano richiedono una interpretazione, e spesso i fondamentalisti sono
più interessati ad una pratica corretta che alla dottrina, per la quale basta l'autorità. Dunque spesso nella pratica risulta
più importante la tradizione.
Gli ateniesi aveva modi per conoscere la volontà degli dei, sia attraverso la tradizione che attraverso la divinazione.
C'era una sequela di oracoli scritti, che potevano essere usati nel dibattito politico e che erano considerati divinamente
inspirati. L'interpretazione era considerata una competenza e poteva dar luogo a dibattiti pubblici. I segni
dell'interpretazione degli intestini erano considerati volontà divina al pari dei testi sacri.
Nelle società occidentali si assume che le democrazie siano liberali, individualiste, capitaliste e secolari mentre la
democrazia ateniese non era niente di tutto questo.
Il ruolo della religione nelle società tende ad essere spiegato in due maniere: da una parte l'attività religiosa rinforza le
norme e aiuta a risolvere le controversie
la divinazione è valutata per la sua abilità di opporre l'autorità e funzionare come un meccanismo di resistenza, quindi
per assicurare che i leaders non siano lasciati da soli di fronte a decisioni dove la discussione sembri possibile o
appropriata. D'altra parte l'accettare il segno divino attribuisce grande autorevolezza alla decisione che viene presa.
La divinazione può dunque essere vista come uno strumento per eliminare il disordine e per stabilire un consenso di
opinione in favore di una particolare soluzione per un problema difficile. Ciononostante mentre la legittimazione divina
può assicurare un consenso di opinione, dal momento che una comunità ha da vivere con il responso di un oracolo,
l'eventuale successo di una impresa dipende dalle politiche formulate prima della consultazione. Gli oracoli non sono un
sostituto del decision making in una comunità. Dunque, come suggerisce morgan, seguire la volontà degli dei equivale a
seguire la volontà popolare. La divinazione semplificherebbe le decisioni, ristrutturando il problema alla radice e
fornendo una legittimazione esterna per la decisione, favorendo la riconciliazione all'interno della società. Questo è
l'approccio normale nello spiegare la divinazione e degli oracoli nella antica grecia. Ha preso il posto di una visione
precendente che voleva gli oracoli manipolati dai potenti della società. Ma mentre questo approccio prende la
divinazione seriamente ne sottovaluta l'importanza infatti la divinazione darebbe alla comunità una via diversa per
raggiungere le stesse decisioni. C'è un problema ulteriore perchè la letteratura usata per supportare questa ipotesi non è
molto affidabile e si basa per lo più sui testi di erodoto che se è la più importante fonte di informazioni sulla storia
greca non è necessariamente la più credibile. C'è un altro modo per spiegare il ruolo della religione nelle società, Le
religioni offrono un modo per spiegare e trattare con le contingenze, come i buoni o i cattivi raccolti, o i successi e i
fallimenti in guerra. Mentre un sistema religioso preoccupato per l'ordine interno attribuirà ai suoi dei un interesse per la
giustizia e per la legge, uno che riconosce la contingenza li presenterà come capricciosi e potenzialmente pericolosi,
sempre bisognosi di essere pacificati. Anche la religione greca, come la maggior parte delle religioni antiche, mostra
queste caratteristiche. Nella bibbia ebraica la caduta del regno ebraico di babilonia non è spiegata con la vittoria di un
qualche dio babilonese, ma con la punizione che dio stesso infligge al suo popolo. Mentre i successi e i fallimenti dei
greci nella guerra di troia vengono attribuiti alla capricciosità degli dei. Gli eventi attribuiti alla divinità erano
solitamente quelli inspiegabili per la ragione umana, come gli eventi climatici. Una conseguenza di questo è che quando
una comunità cerca una soluzione dagli dei non può testare la sua correttezza sugli standard umani di razionalità. La
risposta deve essere presa sulla fiducia. Per questo la risposta divina poteva non essere la migliore risposta in un altro
momento. La necessità di riconciliare gli dei il riconoscimento di un pericolo nell'ignorarlo poteva portare a soluzioni
contro il loro interesse nell'immediato. Lo storico ebreo giuseppe descrive come gli ebrei fossero svantaggiati nella
guerra contro i romani dall'osservanza del sabato.
La divinazione era un rito regolare ad ogni passaggio di una campagna militare, sebbene ci fossero degli esperti i
principi della divinazione potevano essere imparati da chiunque. Solitamente la questione proposta richiedeva una
risposta si o no . La storia riporta di diversi casi in cui le truppe si sono trovate in seria difficoltà a causa di sacrifici che
davano indicazioni sbagliate.