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Divination is associated with the sense of danger, and oftens eems to relieve it

the association ofd ivinationw iths ituationso f problemati-cal action is best explained, aftera ll, by the fact that it lends
to a client'ss ubsequent act a peculiar but effectivet ypeo fl egitimation

In other societies where a similar insighti s to be gained, divination appears to play a similar 'structural' role, sanctioning
by depersonalizing the various types of action which may normally be required in the process of sortinga nd resortingl
ocal living arrangements

My point is that divinatory procedure, whether 'objective' in quality or merely inter-subjective, constitutesa technique
for establishinga n effectivec onsensus upon a ratherp articularp roject. If

aradoxically, divinationap pearst o have a derandomizingfu nction; establishingco nsensus,it renders action
more predictablea nd regula

The suggestiono f a check-and-balance system,s tabilized by a qualitative division of role, is supported by what is
known of the importance attributed to divination by the Assyriank ings themselves,a nd by records of the severe ritual
constraintst o which the king,a t the hands of the priest,w as subject

The analytical problem, I suggest, which such facts present is essentially one of showing a constant relation between a
divining procedure, insusceptible to any but a procedural criterion of validity, and the public conception of right

Emotion and decision-making:


affect-driven belief systems in anxiety
and depression
The experimental and theoretical accounts of the influence
of emotion on decision-making we have discussed
reveal that: (i) emotions appear to influence the value
and weight computation of available options; (ii) these
computations are dynamically adjusted based on the
environment and the individual’s internal state; (iii) it is
not yet clear whether there are valence- or arousal-specific
influences on this dynamic iterative process.In sum, anxiety, depression, and mood swings exert
complex effects on decision-making as measured by performance
on the IGT.

The role of religious values in decision making

One arguably better approach, based


heavily on the criteria of inclusiveness and heuristic value, would be to
conceive of religiousness in terms of the degree of subjective ultimacy
arising from the meaning or purpose of one's assertion-that is, in terms
of the actual significance of certain types of claims to the life of the
claimant. The

A principal argument against the use of religious values in law making


is that they may not be "accessible" to all citizens, 3' such that their use
would "deny the essential spirit of democracy "32

once a judge's moral


understanding is permitted to play a role, the liberal argument cannot
distinguish religiously based knowledge from other moral knowledge, or
at least, cannot do so without arguments that require a bit too much
cognitive dissonance. 4
A second reason why religion or religious values may be excluded from
the law-making process is that religious adherents are often seen as rigid
or closed-minded in their stances on particular issues, contrary to the liberal democratic requirement that
participants in the public forum be
amenable to reason and be willing to strike compromises in the name of
the larger public good.52 The concern, in other words,A third reason why religious values may often be singled out for
exclusion is that the underlying religious beliefs are seen by modern
intellectuals as simply illegitimate in an epistemological sense,58 a
perspective related to, but certainly deeper than, the issues of accessibility
and the manner in which those beliefs are held.One final perspective on the role of religious values in the judicial
decision-making process is empirical in nature, and examines the issue in
light of what is actually happening in that processIndeed, it may be that judges are selected for office precisely because
of
their ability to make acceptable judgments informed by their moral,
political, and religious preferences, even if these preferences are not
explicitly revealed in judges' actual decisions.

Toward a scentific inquiry on cinese superstion management


There are several major schools of thought in the voluminous literature on
decision-making

Saxton
(1995) proposed three major roles of such parties in strategic decisionmaking:
expert, provocateur, and legitimizer.

This study has


focused mostly on individual decision-making, and future research may
investigate the role played by superstition in team decision-making.

Superstition and belief

dice che l'essere umano è programmato per notare le relazioni causali e che questo è adattivo. La superstizione
sarebbe l'altro polo dell'ignoranza nel meccanismo di apprendimento. Nel notare coincidenze si puo fare
velocemente associazion causali e rischiare la superstizione o farle lentamente e rischiare l'ignoranza. Quindi
dipende dal livello di alfa statistico che uno sceglie. Quando servono apprendimenti rapidi la superstizione può
essere adattiva.

Decision making and firm success

a un certo punto parla del fatto che nel prendere decisioni aziendali il confrontarsi con punti di vista diversi può
essere una risorsa.

Divination and democracy


interessante, dice che in grecia la democrazia era largamente influenzata dalla divinazione e dal pensiero religioso.
Ma decidere per divinazione equivaleva a fare la volonta della comunita e poteva alleviare l'ansia di una decisione
difficile. La divinazione era quindi un meccanismo funzionale alla democrazia.

Searching for control

interessante, dice che i rituali possono aiutare a diminuire lo stato di incertezza e che servono a dare l'illusione del
controllo. Soprattutto interessante perchè fanno anche un esperimento negli stati uniti e dimostrano che i rituali
funzionano anche con persone che non credono nella pratica magica

investigation of ifa divination

poco interessante, parla del fatto che anche i processi divinatori hanno una loro razionalità e del fatto che gli
junghiuani usano i tarocchi

evalueting ritual efficacy


interessante cerca di spiegare come le persone attribuiscono efficacia ai rituali e dicono che secondo loro la questione
sta nella ripetizione di certe procedure. Fanno anche una distinzione fra credenti e non credenti e dicono che questo
ragionemento estendibile anche a culture diverse da quella propria del rituale in questione. C'è una buona definizione di
rituale e parla anche della diffusione della credenza magica citando articoli. Dicono di essere i primi a scrivere roba del
genere. Si trovano anche interessanti chiavi di ricerca.

Reasoning in believers in the paranormal

sostiene che coloro che credono nel paranormale hanno un punteggio maggiore su scale che misurano il livello di
schizotipia e le allucinazioni. Inoltre dicono che questi avrebbero punteggi più bassi sul ragionamento deduttivo. Parla
di alcune scale che potrebbero essere interessanti. Coloro che riferiscono di aver vissuto eventi paranormali non
mostrano bias cognitivi, quindi c'e' una differenza rispetto ai credenti.

Psicologia della religione


interessante anche se non centrato sull'argomento- parla del rapporto della psicologia con la religione e formula alcune
ipotesi sul perchè la psico si sia disinteressata della religio e sul perchè ultimamente ci sia un rinnovato interesse.
Elenca anche alcuni campi di ricerca attuali e segnala diversi autori che si sono occupati di religione con approcco
psicologico

sciamanismo e neuroetologia

molto interessante, parla delle basi neurologiche dello sciamanesimo e soprattutto delle sua funzioni adattive. Lo
definisce come parte di una psicologia evolutiva. Cita molti effetti positivi delle pratiche sciamaniche e dice che i
correlati psicobiologici giustificano un utilizzo terapeutico delle pratiche sciamaniche. Queste pratiche starebbero
tornando in auge nella pratica clinica perchè sarebbero connesse a meccanismi neurologici adattivi e fondamentali.

Reasoning in believers
sono stati trovati dei bias nel ragionamento di pazienti illusi, in individui con l'inclinazione al delirio, e in credenti nel
paranormale, questo studio esamina il contenuto specifico del ragionaneto e idee deliranti in credenti nel paranormale.
174 membri della società per la ricerca psichica hanno completato un questionario sull'ideazione delirante e sul
ragionamento deduttivo. Come predetto gli individui che riportano forti credenze nel paranormale fanno più errori e
mostrano più idee deliranti che gli individui scettici. In ogni modo non sono state trovate differenze nelle dichiarazioni
congruenti con il loro sistema di credenze, a conferma che le abilità di ragionamento sono dominio specifiche. I bias di
ragionamento erano limitati alle persone che riportavano una credenza nel soprannaturale, piuttosto che una esperienza
soprannaturale. Questi risultati suggeriscono che le anormalità nel ragionamento possono avere un ruolo causale nelle
credenze inusuali. La dissociaazione fra credenze e esperienze implica che queste anormalità operano come una fase
valutativa, piuttosto che percettiva, nel processare le informazioni. Persone che credono nel paranormale, persone che
hanno esperienze extra corporee, membri di alcuni nuovi movimenti religiosi, e coloro che hanno profonde esperienze
religiose hanno una sintomatologia positiva, ma non negativa, si parla di schizotipia. Non sono turbati dalle loro
esperienze e rimangono psicologicamente sani.

Lawrence e Peters, verificano, in un quasi esperimento, come si possano riscontrare alcuni bias nel ragionamento
deduttivo di individui che riportano di avere forti credenze nei fenomeni paranormali. Fra questi sono inclusi coloro che
hanno esperienze extra corporee, adepti di alcune nuove religioni e coloro che hanno intense esperienze religiose.
Queste persone mostrano sintomi schizotipici positivi, ma non sintomi negativi, infatti non sono turbati dalle loro
esperienze e rimangono psicologicamente sani. I risultati ottenuti facendo compilare un questionario sull'ideazione
delirante e sul ragionamento deduttivo a 174 membri della società per la ricerca psichica hanno confermato l'ipotesi che
gli individui con forti credenze facciano molti più errori e mostrino più idee deliranti rispetto agli individui scettici. I
bias, in ogni modo erano limitati a persone che riportavano una credenza nel soprannaturale e non una esperienza
soprannaturale. Non sono inoltre state trovate differenze nelle dichiarazioni congruenti con il loro sistema di credenze,
a conferma del fatto che le abilità di ragionamento sono dominio specifiche. Questi risultati suggeriscono che le
anormalità nel ragionamento possano avere un ruolo causale nella produzione di credenze inusuali.

Divinazione e denocrazia

nel mondo moderno generalmente si pensa che la politica e la religione debbano occupare sfere separate. L'idea di dare
la preferenza alla volontà divina sopra la volontà delle persone sembrerebbe non democratica. Questo approccio
pervade anche lo studio del mondo antico e cosi, mentre la natura della religione nella grecia antica è stata soggetta di
numerosi studi, la questione dell'influenza che gli dei possono aver avuto nel decision making degli ateniesi è stata a
lungo negata. Tale enfasi sull'obbedienza alla volontà divina sarebbe etichettata come fondamentalista, ma è difficile
vedere qualcosa in comune fra movimenti come quello dei talebani e la democrazia ateniese. Per cominciare i
fondamentalisti contemporanei hanno libri sacri, mentre i greci no.
È una semplificazione, testi come la bibbia e il corano richiedono una interpretazione, e spesso i fondamentalisti sono
più interessati ad una pratica corretta che alla dottrina, per la quale basta l'autorità. Dunque spesso nella pratica risulta
più importante la tradizione.
Gli ateniesi aveva modi per conoscere la volontà degli dei, sia attraverso la tradizione che attraverso la divinazione.
C'era una sequela di oracoli scritti, che potevano essere usati nel dibattito politico e che erano considerati divinamente
inspirati. L'interpretazione era considerata una competenza e poteva dar luogo a dibattiti pubblici. I segni
dell'interpretazione degli intestini erano considerati volontà divina al pari dei testi sacri.
Nelle società occidentali si assume che le democrazie siano liberali, individualiste, capitaliste e secolari mentre la
democrazia ateniese non era niente di tutto questo.
Il ruolo della religione nelle società tende ad essere spiegato in due maniere: da una parte l'attività religiosa rinforza le
norme e aiuta a risolvere le controversie

la divinazione è valutata per la sua abilità di opporre l'autorità e funzionare come un meccanismo di resistenza, quindi
per assicurare che i leaders non siano lasciati da soli di fronte a decisioni dove la discussione sembri possibile o
appropriata. D'altra parte l'accettare il segno divino attribuisce grande autorevolezza alla decisione che viene presa.
La divinazione può dunque essere vista come uno strumento per eliminare il disordine e per stabilire un consenso di
opinione in favore di una particolare soluzione per un problema difficile. Ciononostante mentre la legittimazione divina
può assicurare un consenso di opinione, dal momento che una comunità ha da vivere con il responso di un oracolo,
l'eventuale successo di una impresa dipende dalle politiche formulate prima della consultazione. Gli oracoli non sono un
sostituto del decision making in una comunità. Dunque, come suggerisce morgan, seguire la volontà degli dei equivale a
seguire la volontà popolare. La divinazione semplificherebbe le decisioni, ristrutturando il problema alla radice e
fornendo una legittimazione esterna per la decisione, favorendo la riconciliazione all'interno della società. Questo è
l'approccio normale nello spiegare la divinazione e degli oracoli nella antica grecia. Ha preso il posto di una visione
precendente che voleva gli oracoli manipolati dai potenti della società. Ma mentre questo approccio prende la
divinazione seriamente ne sottovaluta l'importanza infatti la divinazione darebbe alla comunità una via diversa per
raggiungere le stesse decisioni. C'è un problema ulteriore perchè la letteratura usata per supportare questa ipotesi non è
molto affidabile e si basa per lo più sui testi di erodoto che se è la più importante fonte di informazioni sulla storia
greca non è necessariamente la più credibile. C'è un altro modo per spiegare il ruolo della religione nelle società, Le
religioni offrono un modo per spiegare e trattare con le contingenze, come i buoni o i cattivi raccolti, o i successi e i
fallimenti in guerra. Mentre un sistema religioso preoccupato per l'ordine interno attribuirà ai suoi dei un interesse per la
giustizia e per la legge, uno che riconosce la contingenza li presenterà come capricciosi e potenzialmente pericolosi,
sempre bisognosi di essere pacificati. Anche la religione greca, come la maggior parte delle religioni antiche, mostra
queste caratteristiche. Nella bibbia ebraica la caduta del regno ebraico di babilonia non è spiegata con la vittoria di un
qualche dio babilonese, ma con la punizione che dio stesso infligge al suo popolo. Mentre i successi e i fallimenti dei
greci nella guerra di troia vengono attribuiti alla capricciosità degli dei. Gli eventi attribuiti alla divinità erano
solitamente quelli inspiegabili per la ragione umana, come gli eventi climatici. Una conseguenza di questo è che quando
una comunità cerca una soluzione dagli dei non può testare la sua correttezza sugli standard umani di razionalità. La
risposta deve essere presa sulla fiducia. Per questo la risposta divina poteva non essere la migliore risposta in un altro
momento. La necessità di riconciliare gli dei il riconoscimento di un pericolo nell'ignorarlo poteva portare a soluzioni
contro il loro interesse nell'immediato. Lo storico ebreo giuseppe descrive come gli ebrei fossero svantaggiati nella
guerra contro i romani dall'osservanza del sabato.
La divinazione era un rito regolare ad ogni passaggio di una campagna militare, sebbene ci fossero degli esperti i
principi della divinazione potevano essere imparati da chiunque. Solitamente la questione proposta richiedeva una
risposta si o no . La storia riporta di diversi casi in cui le truppe si sono trovate in seria difficoltà a causa di sacrifici che
davano indicazioni sbagliate.

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