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Poteri Occulti e Philantropia
Poteri Occulti e Philantropia
POTERI
OCCULTI
E
PHILANTROPIA
Philantropos
(amico
dell’Uomo)
rappresenta
uno
dei
termini
piu’
nobili
nella
storia
dell’umanita’
in
quanto
esso
include
in
se’
come
risultante
di
tante
altre
componenti
,
tutti
quei
concetti
profondi
e
validi,
come
solidarieta’,
sensibilita’,
senso
di
appartenenza,
amore
e
rispetto
verso
il
prossimo
che
soffre,
consapevolezza
dell’
origine
comune
e
tanti
altri
atteggiamenti
e
sentimenti
che
distinguono
la
persona
civile
ed
evoluta
da
quella
della
barbarie.
Come
ogni
cosa
bella
naturalmente,
nel
corso
del
tempo
la
filantropia
ha
subito
un
mutamento
continuo
seguendo
le
epoche
ed
i
loro
valori.
A
volte
questo
mutamento
era
naturale,
legato
a
un
cammino
filosofico
religioso
che
imponeva
un
determinato
comportamento
verso
il
prossimo
a
seconda
dell’
interpretazione
del
momento.
A
volte
pero’
esso
finiva
“volutamente”
come
strumento
d’
ipocrisia
usato
per
differenti
motivi
che
non
centravano
nulla
con
l’amicizia
verso
l’
altro.
Il
termine
infine
e’
arrivato
fino
ai
nostri
tempi
,volgarmente
materialistici,
per
apparire
come
strumento
politico
religioso
per
soddisfare
opportunita’
e
buonismi
di
ogni
tipo
alterandosi
del
suo
contenuto
nobile
di
un
tempo.
Socrate
lo
esprime
come
“conoscere
se
stessi”,
gnothi
s’eaufton,
alludendo
che
conoscendo
se
stessi
si
veniva
a
conoscere
il
tuo
simile
che
ti
sta’
accanto.
Cristo
ripete
con
Sua
autorevolezza
“agapate
allillous”
cioe’
ama
il
prossimo
tuo
come
te
stesso.
Ecco
dunque
che
l’attenzione
verso
il
prossimo
ha
delle
radici
fortemente
spirituali
ed
eteriche.
Non
solo,
per
il
Cristianesimo
diventa
anche
il
metro
per
giudicare
l’uomo
stesso
sia
in
questa
che
nell’altra
vita,
nel
cammino
della
sua
trasformazione
da
un
egoismo
totale
a
un
altruismo
disinteressato
e
oggettivo.
Ecco
dunque
il
concetto
dell’oggettivo
amore
che
noi
chiamiamo
“gelido”
da
raggiungere
da
una
persona
durante
la
sua
vita
lontano
da
posizioni
soggettivistiche
di
interessi
personali.
Cristo
a
proposito
dice
“lascia
tutto
e
seguimi”
cioe’
non
essere
legato
alla
proprieta’
e
lo
stesso
sostenevano
Platone
e
Socrate.