VALORI
Viaggiare non é sempre un rimedio
per stare meglio
Ritiratosi dalla vita politica nel 62 d.C., Ser
lium, raccolta dilettere di argomento filosofi
rneca compone le Epistulae morales,
ico indirizzate a Lucilio, discepolo pre...
Ia pratica della filosofia non sia,”
' widenzia come
La scelta dell’epistola filosofica evidenzia f
i fano finalizzato a raggiu
ul Jermanente, ma un faticoso esercizio quotidian
sath lo sforzo di Seneca che, mentre in...
saggezza e la liberta interiore. Si sente, infatt, lo sf
Lueilio la strada del proprio perfezionamento spirituale, cerca anche lui faticosay
dipercorrerla.
ao proposto, Seneca riflette sull'inutilita del viaggio per un animo affito «
stezza(tristtia) e nola (gravitas mentis):lasciarsi alle spalle il proprio contesto e v
luoghi nuovi e lontani non costituisce di per sé un sollievo, non riesce di per sé a gu
dalle proprie angosce. Bisogna lavorare per cambiare ‘il dentro’, non ‘il fuori’
1 PRIMAPARTE Traduzione diun testo in lingua latina,
PRETESTO
Tu credi che sia capitato soloa tee ti meravigli come di un fatto strano di non esser riuscils
«liberarti della trstezza e dela noia, malgrado i lunghi viaggi e la varieta dei luoghi visita.
TESTO
Animum debes mutare, non caelum. Licet vastum traieceris mare, licet, ut ait Vergilius
idem querenti cuidam Socrates ait: «Quid miraris nihil tibi peregrinationes prodesse, cum
te circumferas? Premit te eadem causa, quae expulits, Quid terrarum iuvare novitas potest?
Quid cognitio urbium aut locorum? In inritum cedit ista iactatio, Quaeris quare te fuga
ista non adiuvet? Tecum fugis. Onus animi deponendum est; non ante tibi ullus placebit
ese [...] Vadis huc illuc, ut excutias insidens pondus, quod ipsa iactatione ‘incommodius
it, sicut in navi onera inmota minus’ urgent, inaequaliter convoluta citius ea
in quam incubuere, demergunt. Quicquid facis, contra te facis et a me ae
aegrum enim concutis. At cum istud exemeris malum, omnis mutatio loci ineunde fits
Ultimas expellaris terras licebit, in quolibet barbariae angulo conloceris, hos ital F bi ila
ausocumgusedsert Magi quiver unn uo era ea il
debemus animum.
POST-TESTO
Bisogna viverecon questa persuasione: «Non sono nato per attaccarmi aun
tin posto, La mia pa-
tra &Funivers intro» Sela cosa fosse chiara alla tua mente, non ti meravigleneas cn
«ida giovamento la varieté delle region in cui spost, sempre annoiato delle precedes oy
sarebbe piaciuta la prima in cu fosicapitato, se ogni regione la consderassi tty Onan uc
agg, ma vai erando es spinto a pasar da un uogoa un alto, mente quello che caren
Ja felicia, si trova in ogni luogo.
(Pretest post-tesos tad dG. Monts, BUR 19572
1. Vrgllo, Enid 3,72.
2. quis veners quar quo intend econ quale spiro arr, non dover,MSECONDA PARTE _Risposta aperta a tre quesit
Quesito A
a) Perché secondo Seneca viaggiare non & utile, ma si rivela persino dannoso per uno spirito
malato? b) Cosa intende Seneca con fatfermazione nulli loco addicere debemus animumt
Rispondi, tenendo conto anche del post-testo,
Quesito B
a) Seleziona tutti i termi
sostantivi ¢ aggettivi, qu
Nel testo cé una similitudin
tale similitudine é costruita?
i che rimandano alfambito semantico del viaggio, distingt
ndi rifletti sugli esiti che ciascuno ha dato nella lingua italiana, b)
le? Quale termine connette i due campi semantici su cul
Quesito C
Modelo della letteratura del viaggio & indubbiamente POdissea e, in ambito romano, la prima
‘eneca nel brano proposto cita un verso, Facendo rife
ia ¢ a eventuali letture, anche personali, elabora un
parte dell'Eneide, di cui non a caso
mento alle conoscenze di storia lette
breve testo sul tema del viaggio, sofermandoti: a) sulla funzione del viaggio di Enea, anche in
relazione a quello di Odisseo; b) sul rapporto viaggio-conoscenza (con eventuale riferimento
anche alla letteratura italiana, per es. il viaggio di Dante); ¢) sulla visione senecana del viaggio
cosi come emerge nel brano che h
radotto,