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descriveva le operazioni di insediamento della ‘Ndrangheta a Brescello e la sia espansione nelle province di Reggio

Emilia, Parma, Modena e Piacenza.

Uno studio della Banca d’Italia pubblicato a dicembre del 2021 aveva rappresentato come il volume d’affari stimato
delle mafie sul territorio nazionale superasse il 2% del PIL italiano. Parliamo di almeno 38 miliardi di euro l’anno (104
milioni al giorno). Qualche anno addietro alcune stime di Confesercenti indicavano in 105 miliardi all’anno gli utili
della Mafia Spa che mette insieme gli affari di Cosa Nostra, ‘Ndrangheta, Camorra e Sacra Corona Unita. Numeri
spaventosi, ben maggiori delle banche più ricche d’Italia, o di società come Enel, Assicurazioni Generali o Luxottica o
aziende come Exor.

Il giornalista de Il Sole 24 Ore, Gianni Dragoni, ha evidenziato in maniera scientifica come la holding Mafia Spa
potrebbe avere un valore ben superiore dell’intera Borsa italiana. “La Mafia Spa produce più utili di tutte le banche
italiane insieme. Potenzialmente, se quotata in borsa, il valore di Mafia Spa potrebbe essere pari a 1.680 miliardi. Cioè
quasi il triplo (2,85 volte) di tutte le 260 società italiane quotate in Borsa, che valgono complessivamente 587,6
miliardi. Come dire che, se si quotasse in Borsa, e quindi vendesse le sue azioni al pubblico, con il ricavato la Mafia Spa
potrebbe comprarsi tutta la Borsa di Milano”, spiega Dragoni.

L’arresto di U Siccu sta facendo tremare molti imprenditori e politici che temono disastrose conseguenze collegate ad
eventuali confessioni del super-latitante che potrebbero portare a nuove e inconfutabili prove che le mafie italiane sono
inserite all’interno dello Stato e sono riuscite a creare un Sistema Criminale in grado di alterare la nostra democrazia.

Il destino di molti politici (alcuni che risiedono all’interno dell’attuale governo) e «rispettabili » imprenditori sembra
ora legato al grado di omertà di U Siccu. Se Matteo Messina Denaro confermerà la sua reputazione di «Uomo d’Onore
» molti VIP del mondo politico e imprenditoriale italiano ne usciranno illesi da questo arresto e la Mafia Spa potrà
continuare ad imperare.

Aurelio Tarquini

Un altro articolo su un lato che mai sarà indagato dei rapporti Mafia e PD:

Quando fu ucciso, Falcone stava per inchiodare il PCI


Maurizio Blondet (https://www.maurizioblondet.it/author/blondet/) 23 Maggio 2022

Giovanni Falcone, con la moglie e la scorta, fu ucciso dalla colossale esplosione il 23 maggio 1992. Così non poté salire
sul volo per Mosca, dove si preparava ad andare il 6 giugno seguente, 13 giorni dopo, per coordinarsi con il procuratore
di Mosca Valentin Stepankov. Il quale stava indagando sull’estrema ruberia che dissanguò il popolo russo, commessa
dalla dirigenza del PCUS e del KGB (il loro deep state) prima che Gorbaciov, il 6 novembre 1991, proibendo le attività
del PCUS in Russia, gli sbarrasse l’accesso ai vasi di miele del Tesoro sovietico. Leggo: “..fondi segreti del KGB, molti
patrimoni di occulti della nomenklatura sovietica” […] il procuratore di Mosca Stepankov aveva appurato che “il tesoro
d Mosca era stato fatto affluire nella disponibilità del PCI attraverso canali finanziari già usati per il trasferimento di
‘aiuti ai partiti fratelli”.

(https://www.maurizioblondet.it/wp-content/uploads/2021/05
/viaggio.jpg)

Come giornalista io stesso parlai di questo saccheggio: una quantità


incalcolabile di miliardi svaniti, centinaia di miliardi di dollari in valute
pregiate e metalli preziosi, forse migliaia di miliardi – non si sa quanti –
finiti all’estero, nel libero occidente: ma dove? Dove chi poteva riciclare e
“lavare” un simile inaudito e mostruoso tesoro, in modo totalmente
clandestino?

“Secondo gli atti giudiziari di Valentin Stepankov e di Giovanni Falconi era la mafia, sia quella italiana che quella
Quando a dire la verità è un mafioso, e a mentire è lo Stato https://www.maurizioblondet.it/quando-a-dire-la-verita-e-un-maf...

siculo-americana insieme alla terribile mafia russa, usando il canale delle svariate società organiche al PCI, da sempre
abituate a riciclare i fondi illeciti con cui lo finanziava il PCUS. Falcone e Borsellino cercavano che fine avevano fatto i
‘fondi segreti’ che il PCUS aveva esportato illegalmente in Italia ‘dopo la caduta del Muro”. Il PCI si rifiutò di
collaborare. Magistratura democratica non mosse un dito” … Falcone, Borsellino e il ROS del generale Mario Mori
avevano avviato un’inchiesta giudiziaria (Mafia e Appalti, dossier dei ROS) che avrebbe devastato le collusioni tra la
mafia e il mondo delle cooperative rosse del PCI ”.

Così scrive Gaetano Immé nel suo “Attacco al potere comunista – gli intrighi, le collusioni, gli omicidi di mafia
utili alla sinistra (Bonfirraro, 319 pagine, euro 18.90). Lasciamo a lui queste affermazioni, che sembra in grado di
documentare in giudizio.

Fatto sta che Falcone “cessa di essere il fiore al’occhiello delle sinistre” per le sue inchieste sul “terzo livello”
democristiano, e viene criticato dai media di riferimento –Repubblica, Espresso – e dai tele-giornalisti dell’area
(Santoro, Augias) in una operazione di discredito e linciaggio morale . “Da qualche tempo”, scrisse Sandro Viola su
Repubblica quattro mesi prima dell’assassinio del giudice “sta diventando difficile guardare al giudice Falcone con il
rispetto che sì era guadagnato” .

Peggio: “dopo la morte di Falcone e Borsellino, tutti i fascicoli dell’inchiesta di Mosca e di Stepankov furono trasmessi
alla procura di Roma da procuratore generale (di Palermo) dr Ugo Giudiceandrea […] Nessuno ne parla più […]
l’inchiesta Mafia e Appalti di Falcone e Borsellino viene ‘archiviata’ dopo l’eliminazione dei due magistrati. In
compenso, tutti quei magistrati di Palermo hanno fatto una straordinaria e brillante carriera”.

E aggiunge un passo terribile: il procuratore capo di Palermo Pietro “Giammanco [deceduto nel 2018] non è stato
condannato per i 400 milioni [di lire] ricevuti dalla mafia, la famosa ‘nticchia i grassu’di cui parla il mafioso Angelo
Siino, “episodio confermato da sentenza del tribunale di Caltanissetta (GIP Gilda Lofforti) ove, a pagina 21, 25 e 135 si
parla di una cifra complessiva di 800 milioni di lire che Siino afferma di aver consegnato a Salvo Lima ; somma
destinata, secondo quanto dichiarato dallo stesso Siino al dr. Giammanco per 400 o 600 milioni di lire”.

Calunnia sanguinosa! Come si fa a credere a un “pentito” come Siino? Attenzione, scrive Immé: la sentenza di
Caltanissetta con la dichiarazione di Siino , “ che seppure non condanna penalmente Giammanco lo svergogna
totalmente , si badi bene, non è stata nemmeno appellata da quei magistrati palermitani …. Parliamo del dottor
Pignatone? Stessa sentenza di Caltanissetta, ma diventa procuratore generale a Roma” e dal 2019, pensionato dalla
giustizia italiana, fatto da El Papa presidente del tribunale vaticano.

Ma in questi giorni in cui si rivela la marcescenza, la corruzione l’impunità onnipotente dei procuratori, consiglia la
lettura di quel precedente scandalo soffocato e sepolto.

La mezza verità di Claudio Martelli:

S HARE S

8 of 20 19/01/2023, 11:48
“Mafia russa” per non dire mafia PD: che ha in mano lo stato più di prima.

Qui Cesare Sacchetti:

(https://www.maurizioblondet.it/wp-content/uploads/2022/05/fondi-neri-comunisti-2429220.jpg)
A pagina 19 del Corriere della Sera del 4 giugno 1992 è sepolta, ben nascosta agli occhi dell’opinione pubblica di allora
e di oggi, la verità sulla strage di Capaci. Falcone era stato ucciso barbaramente da 11 giorni. Quel giorno vennero a
Roma i magistrati russi per fare luce sui fondi neri del PCUS transitati nel PCI. Marco Nese scriveva questo al riguardo
dell’inchiesta.

“Se le carte dei russi sono veritiere, dal punto di vista giudiziario (per i responsabili del PCI-PDS n.d.r.) non si
configurano solo il reato di violazione della legge sul finanziamento dei partiti. Ci sono anche illeciti tributari e falsi in
bilancio. Dai documenti pare non risulti una clausola speciale. Se venisse confermata, sarebbe un fatto clamoroso. Si
tratta di questo: i soldi arrivavano a condizione che il PCI seguisse in certe occasioni la linea dettata da Mosca.”

Questa è la verità che la magistratura italiana non ha mai perseguito negli ultimi 30 anni. Questa è la vera ragione per
la quale Giovanni Falcone fu eliminato.

Vi basta? Festeggiate! E’ una grande vittoria dello Stato!

https://www.facebook.com/angelopulvirenti/posts
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