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10 15 30 1. fungibile: sostituibile, 3.ma: Ambito letterario Natalino Irti_ Perché Leopardi vedeva lontano II testo che segue @ tratto da un articolo pubblicato sul “Corriere della Sera” dal giurista Natalino Iti (1936), docente di Diritto civile all'Universita La Sapienza di Roma «Civilizaazione» & parola di singolare destino. [...] era gia nell‘alta e severa prosa dello Zibaldone leopardiano, ed anzi ne costituiva tema di insistito ¢ interrogante pensiero Civilizzazione, sebbene in qualche pagina sembri fungibile’ con civilta, vi indica piut- tosto il progresso tecnico, lo sviluppo di abilita costruttive, Vaccrescimento di bisogni e desideri. Essa — scrive Giacomo Leopardi — sostituisce ai Piaceri naturali, comuni, faci- |i, durevoli, altri piaceri, che esigono continua soddisfazione e procurano ogni giomo nuovi patimenti. In questo senso, la civilizzazione & «affine alla corruzione», poiché, nel creare e diffondere nuovi costumi € modi di vita, distrugge la primitiva naturalita. Questo incivilimento non risponde a un disegno dell’uomo, che si attui a mano a mano nel corso del tempo, ma al caso, il quale, «variando ne’ diversi remoti paesi o mancando», ne ha prodotto diversi generi o l’assoluto difetto. Dove si sia svolto e compiuto, esso presenta caratteristiche che Leopardi descrive con Precorritrice acutezza. La civilizzazione tende a «conformare gli uomini ¢ le cose umane», cioé a ridurli in unica e stabile forma: cosi lingua, ortografia, stile, che erano vari ¢ discordi e incerti, volgono ormai verso I’uniformi «La civilta — leggiamo in uno dei Pensieri pid illuminanti (1517 del 18 agosto 1821) — tira sempre... ad uniformare; e I’uniformita fra gl’individui di una nazione e fra le nazioni & sempre in ragione dei progressi generali o particolari della civilta. Ed ella tira quindi sempre a confondere, risolvere, perdere ed agguagliare’ i caratteri nazio- nali € quindi quelli delle lingue». Luniformita, cosi diagnosticata da Leopardi, oggi si allarga dalla lingua ai cibi, dal di- ritto alle mode del vestire, e prova a vincere le ultime resistenze di luoghi e abitudini. La tendenza all’ uniformita agisce anche «fra le nazioni», e percid valica antichi con- fini e non rispetta argini tradizionali. In un altro splendido pensiero (4280 del 13 aprile 1827), Leopardi coglie il carattere scon- finato della civilizzazione, che «tende naturalmente a propagarsi, e a far sempre nuove conquiste, € non pud star ferma, né contenersi dentro alcun termine, massime? in quanto all'estensione...». Oggi useremmo a tal proposito la parola «globalizzazione», ma la cosa @ gia‘: il «non contenersi dentro alcun termine», ossia una sorta di peccaminosa smode- ratezza, che rifiuta mete precise, e non si lascia racchiudere nella gabbia dei confini. ime: soprattutto, 4. la cosa ce gia: il concetto é gia pre- 2. agguagliare: livellare,rendere uguali sente nel pensiero di Leopardi, Giacomo Leopardi

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