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ANNOT NUM.1 GENNAIO 1946 Bo wae) I CORN RIVISTA MENSILE DI RADIOTECNICA E TECNICA ELETTRONICA Organo Ufficiale del «Radio Club Piemonte» mee. Direttore Teonico: ING. PROF. G. DILDA. CONSIGLIO TECNICO DI REDAZIONE: Ing. N. Aliot,R, Bertagnoll, Ing. S. Bextolott, Dott, M. Bigliani, Prof Ing. M, Bolla, Ing.C. Caveglia, Ing. E.Crstofazo, ng. C. Eg, Ing.C. Federspiel, Prof. Ing. A. Ferrari Toniolo, Ing. Filippa, Ing. M. Gilardini, Ing. G. Gramagiia, Ing. G. Gregorett, Dott. N, La Barbera, Ing. M. Lo Pparo, Ing. G. B. Madalla, Ing. A, Marul Prof. Ing. A. Pincili, Dott. O. Sappa, Ing. E. Severin, Ing. G. Torzo, Ing. R. Vaudetti Ing. £. Venturi, Ing. G. Vercellino, Ing. G. Villa, Ing. G. Zonarini Direttore Responsabile: P. G. PORTINO; Direttore Amministrativo: C. GRISOLIA SOMMARIO Notiziario del "Radio Club Piemonte” 2 Ai lettori eee oe ? G. DILDA: Circuito per la regolazione automatica amplificata della sensibilita . a { -G. TAMBURELLI: Teoria dei trasformateri di uscita per ‘ audiofrequenza . 15 A. DE PILIPPI: Indicatori di sintonia © 20 M, LO PIPARO: Alla ricerca di un laboratorio per t radioriparatore . 25 Notiziario tecnico: Le resine artificiali nelle sonicain elettriche 2. 30 | La rassegna del disco - Piccole favenzien! 4 } Rassegna della stampa radio-elettronica - 3h i Lf Critiche e commenti 36 REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE . TORINO. Corso Oporto 46. Telefono 42.514 (Sede provvisoria) Cotto Conte Ponale —Antorztsone P. 225 AP Un numero in Italia L, 75 (arretrato L. 125); all’ Estero L. 150 (arretrato L. 250) ABBONAMENTI: Annuo in Malia L. 800; all'Estero L. 1600; Semestre in Italia L. 425: Tnfine gli industriali si domandano: «Quali applicaaioni nuove vi saranno, quale ['indirizzo delle nuove costru- zioni?> E cos via Tl «Radio Club Piemonte si.propone di divulgére, propagandare la radio in Ilia, aiitare, difenders gli inte ressi dei radioabbonati da quelle forme monopolistiche che hanno fino ad ogi frenoto lo sviluppo della rodio, tutelare gli interessi dell'mdustria © del commercio, con il combattere tuttl i soprus. Il «Radio Club Piemonte» si propone di ottenere quella liberta per tutti coloro che per passione dilettantstica sono tuttora costretti ad accon- tontarsi d'intercettare «La voce di tutti i dilettanti della terra» mortficati di non sentime una staliana, Sul piano nazioncle ci siamo collegati con varie altze associazioni sorte in diverse citta, @ tutti uniti combatte remo lecimente quelle battaglie, che, in vista di una unicita dazione trascendente Yambito regionale, richlederanno 11 nostro intervento. Sul plano interazionale abbiame richiesto Taffiiazione ad Enti simili al nostro, esistenti in America e in Europa Lambizione che il Piemonte soppia distinguersl in sane ininitive e dare esempio di energi e di fativita a dispetto del troppo usoto motto «Turineis bégia non+ non e estraneo a questa iniziativa. Noi, cultori della radio, della scienza che non conosce ostacoli, desideriamo apportare il nostto: contributo, con forma fede © tonarda tenacia piomontere. La radio, che purtroppo in quotti tristi anni, ora ridotta quasi esclusi vamente a portavoce di richiami allodio alla distruzione (quale triste ruolo gli era stato riservato), deve rinascere. Quella voce che nessuna frontiora pud fermare, dave assumore il suo vero ruolo, il suo unico aspetto, quello di affiatellare gli animi, abbationdo per prima le barriere che i faziost vorrebbero elevare, per condannare ancora gli uuomini ad una continua tensione, che onde dubbiosi e nemici gli ni con gli alti. Nel nostro campo, molte cose 1 possono ¢ si devono fare, e invitiamo i nostel lettori @ volerei essere amici, sara cost pit lieve la fatica per noi, © quale compenso un giomo dalle antenne di Radio Torino sentizomo una voce, che entrera in tutte le case ricche e povere, @ ci dird che Ja pace, la vera pace, quella degli anim, @ scesa su questa torra tanto martoriata, 2 Ehettronica i RIASSUNTO DELLO STATUTO «Ratio Club Piemonte» & apolitico ¢ raccoglie{ ra iocultori od letirotecnici residonti in Plomonte, siano ‘ssi commercianti, industrial o artigiani, ingegneri tecnici © dilettanti Gi scopt pit importanti che i. C. P. si propone sono: Roppresentare @ futelare gli interessi dei Soci as: sistendoli con servizi di consulenza legale, sindacale, 4 scale, teoniea, ce. e segnalando tempestivamente le nome di loro interes favorite inizictive tendenti ad incromentare commercio radio nazionale ed estero anche con la crea: sione ci un ufficio commerciale che avra il compito di curare le relaziont commerciali nazionch ed estere e di tonere schedant referenzialt ed industrial, sognalare ¢ proporte alle autora, con spirito di collaborazione, quoi provvedimenti atti ad elevare il tono della radio in Italia, appoggiare le iniziative tecnico culturali promuo- vendo ed intervenendo a riunioni, manifestazioni, most, congressi a carattere tecnico o commerciole, nazional od ester, favorire lo sviluppo delle radiocomunicaziont nel campo professionale e dilettantisico promovendo Tistal- lazione di ttazioni radio trasmittenti a carattere pubblico dilettantisico ed appoggiando lo sviluppo della tele pubblicare una rivista tecnica © commerciale o ‘curare la formazione di una biblioteca, curare 'istituzione di cors per radiotocnici © radior pporatori ¢ Timpianto di laboratori a disposizione dei Soci Demanda discrizione N. Alla Direzione del RADIO CLUB PIEMONTE TORINO . CORSO OFORTO, «6 1 soutosertvo dio hy 1 professione residente a via N. rivolge domanda alia Direzione det RADIO CLUB PIEMONTE, per essere iscritto in qualita di socio ( nella Sezione © Siimpegne versare le quote appena glie ne sard fatta chiesta, Torino, FIRMA (0) Some, cogrome « pate (2).Fondotare sot, ornarn (0) Commer, duels, Potaonits, Apia Distante, Anstore Gennaio 1946 Wakio G.I. 4: MOTTURA Giuseppe Torine via Principe Tommaso 9 TeLerono 62.069 ) ae di tutti i tipi « R i paraz tone di qualsiasi altoparlante NOTIZIARIO COMMERCIALE ‘MOSTRA DELLA RADIO A MILANO Neli‘Assembloa dell 11 novembre us. TACREA, Associazione Commercianti Radio Aifini di Milano, cost ‘tui ung commissione per indire una Mostra della Radio @ Milano, a meno di un mese la Mostra ha apsrto, se bene in scala ridotta, { suot battents nel salone del Po- Jazzo dell ELAR. coo Sempions 25, gentilmente messo «@ disposizione dal Ente. Erono presenti i rappresentanti delle Autorité Citta dine, nonché 1 rappresentanti del commercio ¢ dell. dusttia radio. Ling. Geloso, Presidente dell A N.LE, ha ben espresso Al pensiero di tutti Cuesta, ha detto non ha pretese di ‘estore una rassegna completa doll Industria Radio, il gailleato di questa Mostra voluta dai commerciant mila: resi, e da not appoggiata, sta a significare che la Radio {in [allo ha buoni intendiment, © che questo @ il punto formo per riprendere la marcia verso un domani che dara a mirura della volonta rleostruttzice dal popola italian onche in questo campo. Esponevano con modelli 1946 le seguenti case CGE, Philips, Siemens, Ducati, Safar, Minerva, Nova, Phonola, Bacchini, OTS, Magnadyne, Marelli, Unda, Lande ¢ alte. ANGRA, 1120 novembre vs #1 ¢ legalmente costa a Milano Associazione Nazionale Commerciantt Radio Afint con sede 0 Milano, Piazza Belgicioso I Scopo dal! Association quello. fenders « tutelare il Commercio Radio Net primi lavort [Aszemblea ha preso in esame 10 spinoto problema dalle leggi che governano il Commer io Radio e dopo vivaci dicussion! @ stato deciso di in Vie clle Avionta il seguente ordine del giorno “Considerate lo special condiziont in cui @ venuto a ttovarss il commercio in conseguenza delle tutora vigents Dardature fascise diretto a eaclusivo intereese di un ente ‘ndustiale privato, le quai endono smposabile lo eval imento di un libero commercio ‘invita tut $ commerconts del romo 0 consegnare il re Gistro mod. 10! alle proprie estociarion! di categoria, assume nel gontempo la plena rerponsabiita del atta onuglc ta tiles al confront dole, competent coutont Associazione Nazionale chiede alle Autorta dl essere sentita in metio, ‘Mentee da mandato al proprio Presidente, onde vedere i ottonere dal HAR dagit industrial quell appogsio ‘© ques cllaborazione necastaria per riciedere alle A. toxta, la revisione dolla legislazione, che sorta im periodo totaltaro non @ pit consona alle grigenze commercial attual Sy ANLE Si 6 costituita @ Milano FAssociazione Nazionale In. dustrie Flowriche A.N.LE, Presidente della stesta 6 rissl- toto eletto Ting. Giovanni Geloso noto industriale nel ‘campo delle costruziont radio rag. Sotiett della Watt Radio di Torino @ consigliere, L’Associazione ha gia inizioto lesame dei problemi di sua competenza, ¢ fra quarti riulta preso in considera zione Ja legislazione sulla Radiofonia, che dosiderano ve dere modificata © adattata alle nuove exigenze, IMPORTANTE LeAssociazione Nazionale Commercianti Radio» co- Il nostro Presidente Signor Portino Pler Giuseppe é stato cordialments sicevuto dal Signor Zambelli Dott. An: tonio Reggente doll'Intendenza di Finanza di Torino, d quale dope aver sentito © ben compzeso Ja situazione che a6 venuta a creare fra § Commercianti Radio in se guito alla richiesta da questi avanzate, ¢ tut ora in discus sone, ha concesso, che lo multe inflite dalla Polizia Te utarla @ quoi Rivenditor, trovat con 1] Regio non faggicmato, come & prescrtto dalle ancora vigenti dispo- Sizionf, siano per ora sospese in attera che le trattative iniziate tra [Atsociazione Nazionale e il Govemo ven gano definite, ‘A GENOVA I Commercianti Radio della Provincia di Genova, ri niti in assemblea straordinaria, hanno votato un ordine del giomo in cai decidono di non pitt esogulte registas zioni sul registro mod. 101, o pertanto, hanno consegnato tale registo alla loro Associazione, Inolue si rfiutano di Hinnovare il canone dabbonamento alla RAI. ed invi tano i loro clionti a volerli segue nell esempio. ‘A VERONA - VENEZIA - REGGIO EMILIA Paro nelle sopracitate citté, 1 Radio Rivenditori si sono pronunciati solidali con 4 colleghi delle altre regioni, di- chiarando, di attonersi a quanto stabilito nellordine del giomo votato dal Associazione Nazionale dei. Comme: cianti Radio, DECRETO LEGISLATIVO SULL'ABBONAMENTO RADIO Si rende noto che assieme alllaumenta del canone di ‘cbbonamento portato a Lire 420, discusso e approvato ‘con 7 voti favorevoli contro 6 il giomo 23 novembre dalla Commissions della Consulta, sono stati pure approval i seguenti aumenti Art, 5. Salva rostando Ia dieposizione dell ultimo com: ma dollar 10 del Regio decreto logge 23 ottobre 1925 fn. 1917 cirea Ia corresponsione del canone di abbone- Elettronica mento ordinario da parte dei Commercianti # dei Riven ditori di apparecchi radivelettrici, Ia Societe concessio: natia del servizio delle radiodiffusion! autorizzata ad ‘adeguare con effetto delfentrata im vigore del presente decreto, i cononi per abbonamenti speciali stipulati o da stipularsi a noma dellart. 2 del decreto legislativo Luo- gotenenziale 21 dicembre 1944 n. 458 in misura propor Zionale dellaumento disposto dal presente decreto per i canoni di abbonamento ordinario. Art. 6. Frevede anche aumento dei contributi fisst di abbonamento dovuti dagli stabiliment balnearl, kursal, locali ritrovo ¢ trattenimente, cizcali, club, azzociazioni, fecc, dh cul al'art. 15 dal Regio decreto legge 17-11-1927 1, 2007 e allart. 5 del decreto legislative Luogotenenziale 21246 nm, 458, Art. 9. 1 libretti contenonti | 25 moduli delle licenze per apparecchi radioriceventi in prova di cul alliart. 15, et Regio decreto legge 21 febbraio 1938, . 246, sono esitati dalla Secieta concessionaria dolle radiodifusiont al prezzo di Lire 100 ¢ pertanto ogni modulo di licenza in prove ha il costa di Lire 4 Art. 10, Lo tasse di fabbricazione sul materiale radio- fonico di cui all'art. 15 del Regio decroto logge 23 tte- bre 1925 n. 1917, allart 3 del Regio decreto legge 3 mar- 70 1932 n. 246 @ allart. 1 del Regio decreto legge 20 lu gio 1934 n, 1203, alle quali sono soggette gli apparecchi radioriceventi, Ie valvole, gli altoparlanti e{ rivelatori a cnstallo, sono fissate nella misura seguente 4) per ogni apparecchio a valvola il 2 per cento sul prezzo indicato nella fattura di vendita, senza detra- Zioni di sconto, abbuons od altro, con un minimo di Lire 100. Gli importotori hanno Tobbligo ci specifi care sulla prescritta dichiarazione doganale il prezzo ‘l quale intendono vendere in Italie oh apparecchi soggelti « toss, b) per ogni apparecchio a cristal Lire 25, ©) per ogni valvola termoionica anche s¢ rigenerata di qualsiesi tipo, indistintamente sta destinata alla ricezione @ alla trasmissione @ rettificazione di cor ronti eletriche industrial, Lire 35 ) per ogni altoparlante che costtuisca o sia dest: ato a costituire una parte inscindibile dell apparec- bio ricevente, Lire 69. @) per ogni alteparlante staccato dal corpo dell appa: recchio, Lire 120. 1) per ogni sivelatore a cristallo Lize 10. Axt, 11, Gli importi stobilti dat commi 2° e de del. Yar, 10 del RD.L 21 febbraio 1938, n, 246 per spese di involucro ed accestor. per il suggellamento e disuggella- mento deglt appareccht radio, sono elevatirispettivamente a Lite 50, 60 e Lire 2, 60 L/Art. 12 inoltre dice. Gli utenti che non intendono sottostare al pagamento del canone di abbona- mento nella nuova misura, possono dare disdetta dell'cbbonamento siesso, con le consuete moda- lita entro 30 giorni dalia data di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ulficiale del Regno, fermo restando il termine del 30 novembre per le successive denuncie di cersazione. Gennaio 1946 FONDO DI SOLIDARIETA NAZIONALE Con telegramma n. 199.002 del 15 Ottobre 1955, il ‘Ministero dalle Tinanze informa che con provvedimento legislative in corso, il termine del 30 Novembre 1945 par il versamento dei contributl una tantum al Fondo di Solt darieta Nazlonale di cul al D.L.L.°8 Marzo 1945, n. 72, & prorogato complessivamente di cingue mest @ cio® al 30 Aprile 1946, Continua invece Tobbligo del pagamento dei contri uti proporzionali dovuti sul prezzo del biglietto din gresso a pubblici spettacoli, por le somministrazioni effet. {uate net caffe, bar, bottiglierio e simill, in ragione di Lire 3 per ogsi 25 Lire del costo di ogni consumazione. Cos! pure & dovuto un contributo di Lire 3 per ogni 25 Lire © frazione sul prezzo di vendita al pubblico dei prodotti indicoti nella tabella A allegata al decreto, tra cui, nel nostro campo, i prineipeli sono: macchine foto gratiche, pellicole © lastre, radio, grammofoni, dischi, fopramobili, ecc. Salvo per i pubblici spetiacoli, in tutti gli altri cast contributi vengono comrsposti mediante il latcio, da parte dellesercente, di appositi contrassegni bollati a madze figha La Polizia Tuibutaria ha gia elevato varie contrav- vvenzioni per la maneata consegna ai clients di tal con trassegnt, Scaffali di cartone merce d'oro Ricordate! per il 1946 la Ditta G.L2.Bodio ranio Te.evisione | mette la sua nuova grande organiz- zazione a disposizione della clientela Torino (CORSO GALILEO FERRARIS, 37 TELEFONO 45.485 Tee. HOT CLUB TORINO Ricevlame dali'Hot Club Torino ed ¢Eletronica> & lieta di dare osptalit, in considerazion® che sul plano anistico e musicale tant problemi potranno essere comuni E significative vedere fra nol rinnovars, reagendo alle {mibitrics imposizioni del pit recente passato, il vivace spi- rito dj um fancmeno gia fiotentissimo ne) felice periodo dell ultimo 800; parliamo dal «clubismo. Questo movimento spontaneo con tutta semplicita rac coglis le fila delle iniziative private ¢ le ardina in osto- Clazioni organizzate ogni qualvolta si possa incontrare un {qualche scopo dichicrato e, per ess0, un pubblico consen. timento, Naturalmente lo sspitito del secolos @ ora assai di verso © muovi e mulali aspett, presenta la vita in questo sue manifestazioni esteriori, in tompo di toenicismo lo tgico ed insieme giusto il prevalere di quoi club che ap- Punto #1 appoggiano a motivi non vaghi, ma concreti e pprecisi, specializzatt insomma. ‘Questa é senza dubbio Testenza attuale del nostro Hot Club Torino, cho infati ha subito raccolto Tadesione ‘unanime di quanti potevano avervi interesse, sicura ga- ranzia per un avvenire progressivo e un utlita dello scopo. LHot Jazz ha ormal anche in Italia un suo pubblico appassionatissimo ¢ che crede con convinaione nella con- sistenza aristica di questa nuova forma musicale, Per propagandara, difenderla dal facili travisamenti,aiutarla nolle sue possibilité «italiane » di realizzazione, sono sorte im diverse citta associaziont di sostenitori, Torino @ fra le prime, ed anzi, non esitiamo a dire, fra le pit fortunate, per la presenza del maggior numero di veri competenti che, in realté, sono ora da noi ancora ossai pochi ‘Ma-le possibilita che ci @ dato prevedare per il futuro sono quanto mat lusinghiere, ed é nostra buena speranza di raggiungere presto © superare i risultati gid ottenuti dal Jazz europeo in Francia, in Inghilterca ed in Svizz Per semplificare credo non inutile aggiungere in breve i punti programmatici dell'H.CT, come conclusione di questa affretiata presentazione: 1. Onganizzazione di concerti e spettacoll con orche. sre itallane e straniere 2, Organizzazione di audizion\ i musica jazz ripro: dotta (dischi) 3, Organizzozione di tasmlssion! radio sia di concert che i disehi di jazz. 4, Conferenze sul jazz ¢ fulla musica in generale 5, Pubblicazione di un periodico per la diffusione & Jo studio della musica jazz 6, Divulgazione ed educazione det giovani in materia fazzistica. 7, Incoraggiamento alla produzione italiana di musica jazz 8 Creazione di un contto per incisioni, trosmissioni fe raccolta di disci. 9. Opera di critica e tutela del buon gusto sulle emis- sient di musica leggeza della Radio Italiana 10, Inquadramento del jazz nelle arti moderne. 11 Streti sappor con Citcols similar in Italia ed al- Festero 12, Hevazione culturale ed artisica © miglioramenti economici dat muscist COltre il programma naturalmente ct vogliono i fats, ma i questi non sta a noi il giudizio; provate a frequentare le nostre manifestazioni, leggete il nostro periodico « Jazz», f le tisposte, critiche ed approvazioni che ci vorrete dare troveranno da parte nostra Ia piu schietta acco. glienza, LHI, ringrazia. «Radio Club» per a cortere ospi tala @ « augura obbla a continuare ed a rafforzarst la reciproea collaborazione dei due Cireoli che gi sono uniti da tanti intezesti comuni 7 ‘Dt wero amico- | Conta Ie stelle in cielo | conta Ie stille in mare, ‘con un po’ di pazienza 26 la potrat cavare. ‘Ma ta lanterna prendl 4 Diogene Vantico e fa se t riesce di trovarti un amico Amico £8 ciascuno eompagro @ buon vicino ma se 8 un filo dacqua Ja tira al suo mulino. Fppure a ben rifltterct lun vera amico e'é che senza tante chiacchiore si fa in quattro per te Por ta rapisce all'etere il plik fugace suono 8 rapido, prectso, 1 t@ To porge in dono. Sei triste @ vuoi di dosso levartt 'umor negro? Ed ei tintona subico un motivetio allegro. Vuol tu dt scienzo ¢ letters rnutricart la mente? Fa et di scienzo @ lettare parla tmmaniinenve. Quando afin set stanco del'amico loquace, tu git un bottone © Famioo si tace. PILIPro TARTURARE Elettronica ELETTRONICA F voce unanime fra i radiotecnici e fra i cultori della tecnica elettronica in generale che in Italia manca una rivista che soddisfi la maggior parte degli interessati a questa branca cosi attraente ed interessante della scienza e della tecnica. Eccovi percié ELETTRONICA! Ma questa nuova rivista soddisfera le nostre esigenze? chiederete. Domanda alla quale noi non possiamo rispondere in altro modo che col accennare ai nostri propositi o col fare promesse. [ nostri propositi sono seri, ve lo assicuriamo, promesse non vogliamo farne; a cosa servirebbero? Voi perd cominciate ad esaminare con cura questo numero. Se esso vi soddisfa incoraggiateci con la Vostra fiducia, cercando di diffondere la rivista, abbonandovi, collaborando con essa, inviandoci i vostri contributi tecnici ed invitando i vostri amici i vostri conoscenti a fare altrettanto. Se invece trovate difetti pid o mena palesi oppure constatate o prevedete che le vostre esigenze, le vostre aspettative, non saranno soddisfatte, scriveteci a maggior ragione. Perché, ricordatevi, la rivista sara bella ed interessante, oltre che per merito della sua redazione, che fara tutto quanto sta in lei per raggiungere tale scopo, anche e sopratutto per merito dei lettori i quali, sia colla- borando alla sua diffasione, sia con i loro consigli o i loro contributi, concorreranno in ini- sura importantissima alla buona riuscita della nostra iniziativa. Il carattere che ELETYRONICA si propone di assumere @ quello dolla rivista di seria volgarizzazione, mantenendosi in un giusto mezzo fra la rivista prettamente scientifica e quella che, per mantenere un carattere estremamente elementare, cade spesso nell’im- precisione talo‘a grossolana. La prima & composta quasi esclusivamente da articoli che costituiscono contributi originali, trattati con metodi talora complessi e, appunto per cid, assai spesso impenetrabili per una buona parte dei teonici. La seconda finisce ben presto con lo scoprira alla maggioranza dei suoi lettori la sua superficialita. E un compito assai delicato e d’impogno quello di sapersi mantonore nella giusta via, compito che la redazione di ELETTRONICA cerchera di assolvere con la migliore buona volonta © capacité dei suoi componenti, che rappresentano gli esponenti pitt autorevali della scienza e della tecnica Piemontese. Gli articoli saranno indivizzati talora al tecnico specializzato al progettista all'ingegnere. Altra volta al radio riparatore che spesso ha limitale conoscenze tecniche o addirittura al principiante. Anche nel primo caso pero sara fatto ogni sforzo per dare agli articoli una impostazione quanto pit possibile piana. ELETTRONICA termina questa breve presentazione formulando, in occasione del primo Natale di pace e del nuovo anno che deve essere di ricostruzione i pik fervidi auguri per tutti i suoi lettori. Gennaio 1946 7 CIRCUITO PER LA REGOLAZIONE AUTOMA- TICA AMPLIFICATA DELLA SENSIBILITA( 1, Generalita, La tensione fornita dall’antenna al cirenito @entrata di un radioricevitore pud variare entro Vimitiassai_vasti, per esempio fra 1 uV e 1V (120 4B). Inoltre per eiascuno di questi valori Timite della tensione dentrata, supposta modu. lata con profondita del 30 per cento, deve es sere possibile regolare la potenza di useita pure entro vasti limiti, per esempio fra 3 mW e 3 W cioe di 30 dB. Complessivamente Vattenuazione necessaria @ dell’ordine di 150 dB (riduzione dell’amplificazione di 30 - 108 volte). Naturalmente uma cost grande attenuazione non pud essere ottenuta in un solo stadio. In par- ticolare, per limitare Ix distorsione che altri- menti pud manifestarsi nello stadio rivelatore, occorre che le tensioni di entrata in tale stadio siamo contenute entro limiti relativamente ri- stretti (da alcuni decimi « poche decine di volt). Cid richiede ovviamente una regolazione effet- tuata prima dello stadio rivelatore cio’ nei ci cuiti a radiofrequenza. D’altra parte per ridurre la tensione di uscita a valori pit piccoli non si pud utilizzare la regolazione predisposta nei cir- cuiti a radiofrequenza altrimenti le tensioni por- tate al rivelatore risultano. troppo ridotte. Si rende porcid necessaria una seconda regolazione cffettuata dopo la rivelazione. La prima si chiama regolazione di sensibilita ; la seconda regolazione di intensitd di suono. Spesso nel linguaggio comune esse vengono con- fuse fra loro e, con termine improprio, vengono denominate « controlio di volume >. La regolazione di sensibilita nei moderni ra- dioricevitori & ottenuta automaticamente e solo in passato anche questa era manuale, Liintensita di suono deve essere regolabile, entro vasti limiti, a volonta dell’ascoltatore. A tale scopo serve la regolazione effettuata dopo la rivelazione che & percid’ manuale. ( Pervenuto alls redasione 1 10-XE-45, ing. prof. GIUSEPPE DILDA La regolazione automatica di sensibilit (R.A.S.) @) di cui sono provvisti tutti i mo- derni ricevitori, offre grandi vantagui e cio’: i) consente di ottenere, dalle varie stazioni che inducono nell’antenna segnali di ampie assai diversa, un'intensita della riproduzione so- nora di gran Iunga piii costante. Il valore di tale intensiti resta sempre naturalmente regola- bile a piacere mediante la regolazione manuale; 2) attenua considerevolmente gli affievoli- menti (fading) dovati alla propagazione ; 3) consente di evitare la saturazione del rivelatore e degli stadi amplificatori a radio: frequenza, Pig 1. + Schema df neiztofo orale ger Ia regslzlon® wate tion i neat La regolazione di sensibilita viene general- mente oltenuta secondo lo schema di principio di figura 1. Dal rivelatore viene cio’ ottemuta una tensione continua il chi valore & fimzione dell’ampiezza del segnale che perviene al rive- latore ¢ eresce con esso, Tale tensione viene utilizzata per regolare la sensibilita dei circuiti amplificatori a radiofrequenza. Fra questi com: prendiamo naturalmente anche Meventuale cir- cuito convertitore se il ricevitore @ del tipo su- pereterodina. La regolazione della sensibilita aiviene per variazione della polarizaazione di tubi a pen (0) Conrenteinonte si usa la sigia €.A.Y, che, per mag giore propricti di linguagzio, couviene abolir. Elettronica denza yariabile, Essa pud effettuarsi su un solo tubo o su aleuni (generalmente due o tre). Da quanto detto si comprende che in tal modo non pud mai essere ottenuta tna regola- zione completa, tale cio’ da mantenere costante Vintensitd di uscita indipendentemente dall’am- piezea del segnale di ingresso. Cid perch? per otienere una variazione della tensione continua di regolazione, che @ ricavata dal rivelatore, ‘oveorre evidentemente che vari la tensione a radiofrequenza ad esso applicata. Ossia la rego- azione avviene per rearione 0, come si dice talora, perché Ia regolazione & regressiva. Percid anche Mintensita di riproduzione risentira, sia pure in misura ridotta, le variazioni d’ampiezza dell’onds portante dei segnali d’antenna. Per ridurre le variazioni residue della ten- sione di uscita si pud amplificare, mediante un amplificatore per corrente coitinua Ia tensione di regolazione (bibl. 9, 11, 14), cosi da aumen- tarne Vefficacia (fig. 2). Pw. 2 Sasi Mamplneat, Un altro mezzo per ottenere una compensazione quasi totale pud essere conseguito mediante lo schema di prineipio di figura 3 (bibl. 9, 11). In esso, in un punto qualunque (per esempio nell’ultimo’stadio di media frequenza) la catena apt opt BF ‘ic, 8. «Altre wchema a nsincinlo pata rogoasione autameticn “dl Seas epuiteat Gennaio 1946 dell’amplificazione a radio-frequenza viene sdop- pista. Uno dei rami alimenta il rivelatore delle frequenze acustiche, T'altro alimenta ill rivela tore per la tensione automatiea di sensibilita. Se lamplifieazione lungo quest’ultima eatena & convenientemente pit elevata si pud ovviamente ottenere la compensazione desiderata. Si pud invece ottenere una completa com- pensezione e perfino una iper-compensazione (con la quale al crescere del segnale di entrata la tensione di uscita diminuisce) con lo sche- ma della figura 4 (bibl. 7) cio® introducendo ICO HEH =e ra, 4. ~ Schoma i_pinspio per a rogélasiono extomation at stunt 6a ota una regolazione anche nel circuito a frequenza acustica (regolazione di intensita - R.A.V.) Poi- che questa segue, invece che precedere, il rive: latore essa @ anche chiamata regolazione pro- gressiva antich® regtessiva come la precedente. Essa @ ottentita anche in questo caso variando Ja tensione di polarizzazione del primo tubo amplificatore di basa frequenza ¢ la tensione continua di regolazione & generalmente la stessa che serve per la regolazione regressiva nei tubi amplifieatori di alta frequenza ed @ pertanto ottennta dallo stesso rivelatore. Riguardo alla prontezza di regolazione oecorre ‘osservare che da un lato conviene ch’essa sia elevata per consentire una compensazione dei fenomeni di affievolimento che possono mani- festarsi in maniera repentina ed anche periodica ‘con frequenza talora dell’ordine di 10=15 Hz. Dvaltro canto non bisogna che la regolazione possa intervenire anche alle frequenze acustiche, altrimenti essa determinerebbe una riduzione della profonditi di modulazione e considerevoli distorsioni. Percid oecorre che la tensione di regolazione venga applicata attraverso un. grup- po RC la cui costante di tempo sia appropriata, cio® dell’ordine di 0,1 =. Questo gruppo ha, in altre parole, Vufficio di rendere pid lenta Pap. plicazione ¢ le variazioni della tensione di re- golazione. 2, Tensione di soglia. E£ opportuno che la tensione automatica di sensibilita intervenga solo per i segnali che su- perano-in certo livello minimo. In tal modo. per i segnali pit. deboli si milizaa interamente tutta Ia sensibilita del rieevitore, consentendo che anche questi possano fornire una intensita sonora relativamente elevata. Cid si ottiene con una conveniente polariz zazione negativa del circuito rivelatore per la regolazione automatiea di sensibilit che chia- meremo tensione di soglia. Con locuzione assai impropria (derivata dalla traduzione dell'inglese «delayed >) che & preferibile abolire, si dice spesso in tal caso che il . In tal modo si ottiene una tensione continua per Ia regolazione automatica solo se Vampiezza dei segnali a radiofrequenza applicati al rive- latore supera la polarizzazione prefissata. Un valore elevato della tensione a radiofre- quenza applicata al riyelatore garantisce, anche per notevoli profondita di modulazione, che la distorsione dovuta alla curvatura iniziale della caratteristiea del rivelatore sia trascutabile. ‘Tale condizione di funzionamento pud essere outenuta anche per i segnali pid deboli che possono essere utilmente applicati all'ingresso di un ricevitore purché l'amplificazione a radio- frequenza sia sufficeritemente elevata la teh: sione di soglia sia grande (35 V). Infatti la regolazione automatica div sensibiliti inter- yerra a limitare Fesuberante amplificazione per ogni segnale utile. Inoltre Ia tensione a radio- frequenza sul rivelatore risultera sempre pit grande della tensione di soglia © quindi ab- hastanza grande per evitare le distorsioni do- vate alla curvatura della earatteristica di rivela- tione. T normali circuiti di regolazione automatica di sensibilita presentano tuttavia die inconve- nienti degni di nota: Tl primo di essi risiede nel fatto che, con i normali tubi «multimu », per ottenere una re- 10 golazione sufficente occorre che la tensione di polarizzavione compia escursioni dell’ordine di 20 V2), Cio’, fissata per esempio la tensione aii soglia_a 3 V, si ha un campo di variazione da 3a 23 V. Con tali tensioni non vi é timore di distorsioni nel diodo rivelatore ma ve ne pnd essere nel sticcessivo tubo amplificatore ad. audiofrequenza © in ogni modo & nevessario correggere, con la regolazione manuale, la con- seguente variazione (da 1 a ~ 8) dell’intensita sonora alluscita. Questo inconveniente 2 ancora grave in molti ricevitori nei quali Vinsuf- ficente amplificazione a radiofrequenza costringe a ridurre notevolmente la tensione di soglia. In tal caso il rapporto fra le tensioni limite di regolazione (il quale risulta praticamente uguale a quello delle tensioni applicate al rivelatore © quindi_ a parita di modulazione a quelle di hasea frequenza) Fisulta assai_maggiore. Il secondo inconveniente risiede nell'avere in- cluso Ia tensione di soglia nel rivelatore stesso che provvede Ia tensione di regolazione automatica di sensibilita. Risulta percid che quest'ultima ten sione non @ pid indipendente dalla modulazione ma ne risente gli effetti in misura tanto maggiore quanto minore é il segnale applicato al rivelatore sopradetto, In figura 5 si vede infatti che, non appena Vampiezza della tensione a radiofrequenza i, 9, -Dinendenea de teste a regolasone Ott. profonath durante il ciclo di modulazione scende al di sotto della tensione di soglia, un aumento della profonditi di modulazione provoca un aumento della tensione di regolazione. Questa, come ri sulta chiaramente daila figura 5, sale dal valore Vegs= VV; (che essa ha quando Vinviluppo i modulazione non interseca il valore della (2) Pit. ridotte sono inyece tali escursiont allorehié si ‘usano tubi appositamente costruiti (bibl. 8, 10, 13) Elettronica [ee at eh ET RETAIN I = t tensione di soglia V,) al valore V‘gqs indicat in figura. Ne deriva una riduzione e una distor- sione della. dinamica ed una deformazione dei transitori, causata dal ritardo col quale il dispo- sitivo agisce quando si manifesta una variazione repentina della profondit’ di modulazione. Questo secondo inconveniente risulta tanto pid grave quanto maggiore ® Vefficacia della regolazione perch® allora hastano piccole varia- zioni della tensione applicata al rivelatore per ottenere regoluzioni importanti.. Esso non disturba notevolmente nel caso dei circuiti normalmente uusati_ se non quando Ia regolazione 2 estesa, in maniera efficace, a tre stadi. Il difetto invece assume importanza notevole qualora si provveda fa ridurre ill primo inconveniente lamentato 0 estendendo, come s'8 detto, la regolazione al- meno a tre stadi o amplificando la regolazione secondo uno dei principi illustrati nelle fi- gure 2, 3, 4. In questi casi conviene eliminare sen7“altro la causa del disturbo raddrizzando la intera tensione e stabilendo la soglia a valle del raddrizzatore. . Cireuito per la regolazione amplifieata delia sensibilita, Come si @ visto al paragrafo 1, per ottenere una regolazione eutomatica della sensibilitd pit efficace si possono usare principalmente tre me- todi indicati schematicamente dalla figure 2, 3, ¢ 4. Di questi, nel circuito successivamente in- dicato, si é preferito il primo che @ ad un tempo, il pit) semplice ed il pid conveniente. Esso infatti_consente una regolazione che, anche se non & «totale» perché il sistema ‘«rogressivo », @ tuttavia pid che sufficente. Inol tre non presenta gli inconvenienti che si mani- festano con gli altri circuiti. I ccireuiti derivati dal principio schematiz. zato nella figura 3 risultano infatti pid. complessi perché richiedono uno od alcuni circuiti oseil- latori in pit, disposti nel ramo dell’amplificatore a radiofrequenza (di solito media frequenza) che precede il rivelatore di R.A.S. Tali circuiti de- vono essere perfettamente allineati con gli altri. Un loro disaccordo trascina Voperatore a rego- lare ill ricevitore fuori sintonia. Inoltre il dispo- sitive pud essere pi faeilmente fonte div insta- Dilitd di vario genere. Gennaio 1946 ae I cireuiti derivati dal principio schematica- mente rappresentato in figura 4 sarebhero di sem- plice attuazione ma presentano invece un altro in- conveniente. Esso dipende dalla sostanziale difle- renga fra i cireuiti a frequenza acustica e quelli amplificatori a radiofrequenza. [ primi, come & noto, mirano a conseguire un’amplifieazione uni- forme entro un intervallo percentualmente esteso di frequenze; i secondi invece conseguono una amplificazione selettiva. Percid in questi ultimi Je distorsioni di non linearita, dovute alla cur- vatura dei tubi controllati, vengono eliminate in misura considerevole. E’ noto che per ren- dere minimi gli effetti che tuttavia permangono anche nel caso dell’amplificazione di alta fre quenza occorre scogliere opportunamente Van+ damento delle caratteristiche @ pendenza varia- bile (°). Tale scelta non 2 invece sufficente nel caso dell’amplificazione ad audiofrequenza. Ivi, specialmente a causa della maggiore ampieza delle tensioni in gioco, occorre usare tubi con caratteristiche quanto pit possibile rettilinee. Non @ pertanto consentito di modificare la po- larizzazione senva pericolo che la distorsione diventi eccessiva. a. 6 - Qlvsito per 1a erolgslone cutomation ‘a, sonable solic ‘Smet Il cirenito sperimentato risponde quindi al principio di figura 2 e la°figura 6 ne rappre- senta lo schema. La tensione di regolazione & amplificata in, corrente continua dalla sezione (*) Vedi per es: G. Dizoa, Radioteenion, I, p. 347. III 64,, 1945, Levrotto ¢ Bella, Torino. G. Duna, Radiorieevitori, 1, p. 168, T ed. 1948, Levrotto ¢ Bella, Torino. i ———— triodo del tubo 75 la tensione di soglia viene introdotta suecessivamente alla rivelazione. In tal modo il cireuito consente di eliminare an- che Vineonveniente della variazione della ten- sione di regolazione al variare della modulazione illustrato dalla figura 5. Esso risulta inoltre assai pid semplice di altri cireniti quali quelli indi- cati nei lavori citati ai numeri 9, 11, 14 della bibliografia, che hanno caratteristiche simili. Un solo diodo, quello inferiore, serve da rive- latore non polarizzato sia per la tensione utile ad andiofrequenza sia per quella di regolazione. La prima viene trasferita, attraverso un adatto condensatore, al potenziometro di regolazione P e di qui inviata all'amplificatore di basa fre- quenza. La seconda, cio? quella di regolazione, raccolta all’estremita dello stesso gruppo RC usato per oltenere la tensione ad audiofrequenza, viene inviata, altraverso al filtro R, C, avente una costante di tempo dellordine di 0.1 s, alla griglia del triodo contenuto nel tubo 75. A questa risults percid applicata una tensione ne- gativa, quasi priva di componenti acustiche, pari al valore medio della tensione raddrizzata ® quindi proporzionale all’onda portante della tensione a radiofrequenza ¢ indipendentemente dalla modulazione. La resistenza di carieo Ry @ disposta nel ca- todo e riceve alla sua estremita inferiore una tensione negativa di 30 V rispetto alla massa, pari cio’ al limite massimo della tensione di regolazione che si desidera ottenere. La tensione anodica ¢ la resistenza Ry devono essere rego- late in modo che in condizioni di riposo, cio’ in assenza di segnale, la corrente nel triodo abbia valore tale da determinare una caduta di tensione in Ry di cirea 5055 V. In tale con- dizione il eatodo & positivo di circa 25 V ri- spetto a massa e quindi anche rispetto alla placea del diodo superiore, che percid non tra- sferisce aleuna tensione al cireuito di regola- zione. Si ha cost Veffetto di soglia dovuto a questo secondo diodo. La tensione di regola- zione si manifesta infatti all’estremita di Ry la cui caduta dimimaisce allorch® @ applicata la tensione a radiofrequenza perché la griglia del triodo riceve la tensione negativa rivelata. Tut- tavia tale tensione di regolazione non @ trasfe- rita al circuito finch® il catodo rimane positivo. Posto che Vamplifiearione A sia per esempio 12 pari a 15 occorre che Ia tensione raddrizzata che viene applicata alla griglia sia di 1,5+2V © quindi che Vampieza dell’onda portante sia dello stesso ordine di grandezza affinch® ill ca- todo raggiunga il potenziale zero. Oltre questo valore ogni ulteriore aumento dell’onda portante € quindi della tensione raddrizzata, rende il ca- todo sempre pid negativo, Tale tensione nega. tiva, trasferita dal relativo diodo, si localizza al- Vestremita di R, e, attraverso al secondo filtro Ry Cy (con costante di tempo sempre dell’or- dine di 0,1 s) viene utilizata per la regolazione antomatica di sensibilita nel solito modo. E necessario che la tensione negativa appli- cata all'estremitd di Ry sia ben spianata, In aso contrario uha tensione di ronzio notevole pud pervenire all’entrata dell’amplificatore ad audiofrequenza. Per Papplicazione delWindicatore clettronico non & possibile usare i normali eireuiti (4). In- vero la tensione del catodo ® quindi delVintero gruppo RC, @ fortemente fluttuante, Ne & pos sibile connettere anche il catodo dell’indicatore eletironico al eatodo del tubo 75 in modo da applicare al circuito d’ingresso del primo, at- traverso’ un conveniente filtro, solamente la ten- sione media che si manifesta allestremit del gruppo di rivelazione CR. Infatti in tal caso la corrente dell'indicatore, che ¢ generalmente mag- giore di quella del triodo 75, citcola nella re- sistenza di carico Ry impedendo il funeionamento dell’amplificatore di regolazione aiitomatica della sensibilita, Ilproblema @ stato risolto in monicra comple- tamente soddisfacente autopolarizeando positiva- mente il catodo deli'indicatore nel modo usuale ioe facendo uso della resistenza catodica Ry di figura 7 e connettendo la griglia alla presa intermedia di un partitore Ry, Ry derivato fra il catodo del tubo 75 ¢ la massa (8). Tale par- titore di elevata resistenza & scelto in modo che, in assenza di segnale, Ia tensione di riposo della griglia sia pressoché uguale a quella del catodo. In talii condizioni il settore dell’indieatore non (+) Veat in proposito Yartieslo di A. De Filippi nol presents numero. (*) Winsieme del circuito, unitamente a particalari ‘ce interessano Il funzionamento di wn altro dispositivo, Boggetto di un brovatto, Elettronica luminescent ha la massima larghezza, Non ap- pena la tensione del eatodo della 75 diminuisce ed assume esi potenziali minori del catodo del- Vindicatore anche la griglia di questo diventa nogativa dando cost origine all’indicazione della sintonia. La tensione che perviene alla griglia del’in- dicatore @ filtrata dalle componenti a frequenza acustica mediante ill condensatore Cy, 4, Risultati_sperimentali, iit ireuito di figura 6 & stato sperimentato in un ricevitore di classe di cui la figura 8 rap- presenta L'aspetto esterno. E stato altresi incluso Findicatore elettronico come @ indicato in fe gura 7. I valori dei singoli componenti che in- teressano i} regolatore automatico di sensibilita sono: Ry=40kQ; Ry=2kO: RR 1Mo; Lak. Com’é noto la caratteristica del regolatore au- tomatico di sensibilita si rileva applicando il segnale di un generatore modulato con profon- diti costante (normalmente il 30 %) tarato in ampieza (altenuatore taralo) con le solite mo- dalita (antenna fittizia - non indispensabile) al- Vingresso del ricevitore. Tale segnale viene aue mentato per gradi fino al massimo valore pos- sibile (normalmente 0,1 V) ed in corrispondenza di ciascan valore si legge la tensione di uscite. Di solito aumentando i segnale di entrata si Gennaio 1946 entra nella zona di saturazione dell’amplificatore fad andiofrequenza. Percid, apperia venga supe- rata Ja massima potenza di nscita che pud fe ollenuta in regime di lineariti, Velfetto di saturazione a B. F. maschera il funzionamento del regolatore automatico di sensibilita. Rag- giunta la massima potenza di uscita che pud es- sere ottenuta in regime di linearita si deve quindi arretrare il potenziamento di. regolazione manuale di intensiti, per es. fino a 1/100 della potenza (1/10 della tensione - 20 dB). Effetmata tale regolazione converra ripetere il rilievo di aleuni puntiprecedenti e proseguirlo fino al massimo valore della tensione di entrata. jagramma ottenuto eon il metodo sopra in- il cireuito di figura 6 ® rappre tato dalla curva a di figura 9. Esso @ stato ol- tenuto portando in ascisse, su scala logaritmica, i valori delle tensioni lette sul primario det tra- sformatore di useita. Le tensioni riportate sono quelle lette direttamente quando Vintensit’ é re- golata al massimo. Sono invece state-moltip Fis, §- Radlorcettore not quate @ stato wat Ht eet Inaeeto 13 Carettentohe a repletone @ anpithato Cee Fe ee eee cate per 10 dopo che il regolatore & stato ar- rato. 1 pumti la evi letiura ® stata ripetuta ia con potenziometro al massimo sia con poten- ziometro regolato ad 1/10, sono i primi tre. La caratteristica & mesa a confronto con quella dijun ricevitore normale aventi due tubi regolati, il convertitore e l'amplificatore di me- dia frequenza. La tensione di soglia del rivela- tore di RAS, é di circa 2V. Come si pud constatare, con il regolatore am- plificato allorché la tensione d’ingresso passa da 100 a 100.000 uV, cio’ diventa 1000 volte pid grande, la tensione di uscita varia da 410 a 1, W, A. Wuasur: Automatic volume control for radio rece ving set. Proc. LR.E, XVI, 1928, p. 30 D. D. Iawasi: Sensitcity controlemanaal and automatic, Proc. RB, XX, 1982, p. 461. (Recent. au AF, Ul, 1933, p. 112) «LO. Gnowpant 0 W. P. 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Invece con il regolatore normale allorch® la tensione d’in- gresso passa da 100 2 100.000 aV, la tensione di _uscita varia da 115 a 850 V, ciod diventa 7,5 volte pid grande. 5. Conelusione. La regolazione automatica di sensibilitd am: plificata offre vantaggi tali da consigliarne l'ap- plicazione anche nei radioricevitori domestici, specie in quelli di classe, Tale perfezionamento, che fin’ora & stato impiegato per lo pid solo nei ricevitori cost detti« professionali » impiegati per. i servizi di traifico collegamento di vario genere, pud essere conseguito con mezzi_assai semplici. Specialmente il cireuito presentato in questa nota, di cui vengono date le caratteri- stiche essenziali, si dimostra di semplice attua- vione e «mesa a punto ». Taoratorio ai radioteeniea dell Tat tuto Tecnico Induetriate di Torino DIBLIOGRAFIA 9. - Elude sar la réglage culomatique de Dintesi. sonore. Philips, 1996, n, 19 e 14, p. 12 © 1 10. - H. 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Nel presente articolo si deduce Vespressione generate dell'am- plificazione in uno’ stadio finale con trasformatore di uscita, Da tale espres- sione si ricavano le condizioni da attuare per ottenere Vamplifcazione uni- forme alle frequenze basse e a quelle elevate, Indi. si deduce Vespressione dell'attenuazione, sia per le frequenze basse che per quelle elevate, in forma semplice ma assai precisa in modo da poterne tracciare le curve cortispon- denti di impiego pratico, Infine si trattano’aleuni problemi div inteesse pratico, Generalita. Lo studio delle condizioni da attuare per ottenere Vamplificazione uniforme in audiotro- quenza, nei limiti voluti, per uno stadio di po- tenza con trasformatore di uscita, @ stato intra- preso da numerosi autori (bibl.). Essi, ingenerale, hanno svoito la teoria considerando in Iuogo del trastormatore di uscita Pequivalente quadripolo €, compiendo qualche semplificazione sia nello schema, sia nello svolgimento analitieo, per otte- nere espressioni non eccessivamente complesse. Dal canto nostro invece, si vuole svolgere Jo studio per altra via, Precisamente, stabilito il cireuito ideale corrispondente in modo soddi- sfacente a quello reale, esi0 non sari ridotto ad un equivalente quadripolo, bensi si impiegheri il concetto di resistenza e reattanza riportate al primario, che permettera un sempliee svolgimen. to analitico senza aleuna semplificazione. Inoltre Vespressione dell’amplificazione dello stadio eon. terra tutti termini con tn chiaro signifieato fisieo. ‘Teoria generale. Si trascurano le eapacita parassite (2) ¢ le perdite nel ferro det trasformators (funzione del- (}) Con questa omissiono si vieno a traseurare Vet {otto di risonanaa che spesso i trasformatori presentano allo pit clevato frequonze acustiche, ©) Borvensto alle sedasione 3 12-XI-45.- Testituito con to cwsryasinl delle yedarono i T2-XT-45, = Eitornto al Todeutons sislomago 033118 Gennaio 1946 la frequenza) e, tutti gli altri elementi del cir- enito si considerano costanti al variare della frequenza. I simboli impiegati hanno il seguente signifieato: Ra: tesistenza differenziale anodica sommata con la resistenza del’avvolgimento primario. :induttanza complessiva delavvolgimento primario del trasformatore (compres quindi anche quella dovuta ai flussi dispersi). Eairesistenza complessiva del secondario com: posta dal carico utile supposto ohmico © dalla resistenza del'avvolgimento seconda- io} allora se siindicano rispettivamente con r, © rz queste due resistenze, basterd tener pre- sente che la tensione secondaria vera sari pari a quella caleolata ridotta nel rapporto non? induttanza complessiva dell’avvelgimento secondario (compres quindi anche quella dovuta ai flussi dispersi). in generale abbastanza vieino ad 1: at kz coefiicente di aceoppiamento pari VL, Tg con M mutua induzione del trasformatore, Si ammette noto (*) che in un trasformatore la resistenza Ry del circuito secondario da Inogo ad una tesistenza 2,’ riportata nel primario (2) Vedi p. ee. G. Ditoa: Radioteeniea, Vol. f, IT eai- zione 1944, p. 217, Levrotto & Balla, Torino. 15 pari a: Me [m= fam a tiols) a ¢ che Vinduttanza 2, del eireuito secondario da luogo ad una induttanza [,’ riportata nel pri- mario pari a: Lys — mb, Alloxa nello schema di fig. 1, il eirenito pri- mario ¢ quello secondario si potranno separare © "n,n di epg dl te schematizzare nei due cireuiti di fig. 2(*), dove @MI, & evidentemente Ia forza elettromotrice af a ® (ao) fe fe Soe PRUMARIO. seconoanio | di mutuainduzione applicata dal primario nel cirenito secondario. I valore dolla corrente I, nel circuit se~ condario & quindi: Conoscenilo Vimpedenza complessiva offerta dal circuito primario si pud dedurre J, : Ls RGR fo hi) ¢ per il valore della tensione utile 'V, si ottiene: Vestal Ry +i0(L, 41a) | (o) Nolin Sigua, al posto & 8 log 1; mata ure 2 al posto 4 Si? gel 16 ‘L’amplificazione complessiva ottenuta dallo stadio @ quindi: A questo punto si divide lo studio in due parti, Ia prima concere lo studio della riprodu- zione delle srequenze basse, 1a seconda quello della xiproduzione delle frequenze alte 1. - RIPRODUZIONE DELLE FREQUENZE BASSE Condizione di riproduzione uniforme. Si @ visto che: Per analizzare il comportamento dell’amplifica- zione al diminuire della frequonza riprodotta si prendono in esame i termini che contengono Ia _ pulsazione o e, si incomincia con m: Ve yoss oM__ olf ~ 4, RY FertL? a B evidente che m diminniseo al diminuire della irequenza e che eid & dannoso poiche esto, figura a coefficente della [2], quindi si deve eer- care di ottenere nel miglior modo possibile la condizione m—cost, ossia la condizione: oss [3 Si dimostra facilmente come la [3] non sia solo condizione necessaria, ma anche sufficente per Vottenimento del’uniformita diriproduzione alle frequenze basse, infatti supposto che sia verifi- cata si pud ritenere: € Vespressione dell’amplificazione diventa: Ams) 7! aks et donde (t= En (4 a Il rimanente termine funzione della, pulsazio. ne & jo, (IH) che diminuisee al diminuire della frequenza, quindi esso provoca un’esalta- zione delle basse frequenze e, sebbene cid si debba evitare in quanto avviene a scapito del- Vamplificazione delle frequenze elevate, permet: te di concludere che la [3] & veramente ln con- dizione necessaria e sufficente per ottenere I'am plificazione uniforme per le frequenze basse. Si noti che nel campo di validita della [3], come risulta tenendone conto nella [1 la resi- stenza R,’ riportata al primario si pud ritenere: itp, i Byak* 7 Ry e per la nota (%): Ry =inR, Si riscrive ora la [2] dividendo numeratore e denominatore per m*: Zire ed wo ae ae |r +R +40 (Dy — 1, Ze © sostituendo a yr la sua espressione con fa. cili passaggi si ottiene: a 2 at H+ || Si pone per semplicita al denominatore di questa espressione (0) Se ai pud ritenere il eireuito magnotico nguale per Yavolgimento primario © per quello secondario si ha: Gennaio 1946 indi si stabilise: (6 ee el fr va++£4j| ‘Lrapprossimazione commessa comporta un er rore ¢ che al massimo & er e=—0,8% per k= 0,95, purche si consideri solo il eampo di frequenze a partire da quelle in eui Pattennazione comincia ad essere apres: zabile (*) (che @ il solo i eni qui ci si occupa). Espressione dell’attenuazione. Si indica con Ay Vespressione del?amplifiea- zione [7] in cui sia verifieata la condizione [3]. Quindi Ay 6 Vampliticazione nel campo di fre- quenze in eu Ia riproduzione 6 uniforme e, per tanto vale: Beqasal oti arin ae A (a+1) fi py* ad OTT (#) Per esempio per £=0,9 (L'accoppiamento & gone- ralmente superiore ¢ quindi Verrore 8 minore) si sone soolti i segeenti valori per calcolare l'errore percentuale: ‘o=1, che corrisponde a eondisioui medic; a=0,1, al di sotto del quale dificAmente si seende; a—2, al disopra {del quale 'errore diventa rapidamente trascurabile; a=08 pper il quale si & trovato il maasimo errore. Si ha infatti: (1s, em —a.2 of, yl, c=—4 of (y=0,5, e-—2,5 5) (y=1, e=—0,25 0= 0,190.5, = 1,2 ty=02, e=—15 & (ine ema (es i Wal, e=—3 fy “h Wy=05, 2 +f, fy=0,5, e=—0,9 Por a=I0 ai hanno errori del tutto trascurabil. 1? che con opportuni passaggi algebrici (*) diventa: A 1 ame" V2+ (era) Nella figura 3 sono riportate le curve che A rappresentano Vandamento di 7- in funsione vono essere proporsionati gli elementi Z, © Re, che non compaiono nella condizione [3] Problemi di interesse pratico. Si vuol ora esaminare aleuni problemi di interesse pratico, In essi non si tiene conto del legame esistente tra R, e 1, e tra Rye Dy dovuto alla resistenza degli avvolgimenti, lega- ‘me che & generalmente del tutto trascurabile. 1) In pratica nel easo pit comune sono stabi- liti a priori: la valvola che si vuol impiegare [ests quindi la sua resisten- za differensiale anodica [ R,, il cireuito di utiliz I zazione da inserire sul secondario del trasfor- Te T7] matore e quindi Ia sua 1a, 9.- Diagrams rapprisenttivodelfattennaione allo requenze bats pet aloxt A tndlst diy per diversi valori di a, calcolate con la [5]. Se si sostituisce nella [4] ad a ed y Ia loro espressione si ottiene: Ane tae iS +7 Ep at \ (+a) Questa espressione indica in quale senso de- © 4 @tnsity a julet ney +i] (ot LF [rater pee fat vite otmatorte +e . 2 os 8 raves 22 tg He 2 9 £ (me? £ oP 5 resistenza utile Rp e, $a resistenza Ry’ il cui yalore & gencralmente 2 ry ¢ e 70' indicato nel catalogo for- + nito dalla Casa costrut trice della valvola scelta. Invece le induttanze Ly € I, si devono determinare in modo che Patte- muazione alle frequenze pit basse che si vogliono riprodurrerimanga entro i limiti consentiti. Quin- diilproblema sipud enuneiare nel seguente modo: Prostesa I. Sono stabiliti a priori Re, By’ ¢ R, si de torminino i valori di Z, e Ly per avere fino alla frequenza jp un'attenuazione massima c. Rusoueztons. Indieando con k il presumibile eoefficente di accoppiamento che si crede di poter ottenere, introducendo la [5] nella [6] si ha: a=R*R, |e’ € dalle curve di fig. 3 oppure dalla [8] si puo rieavare il valore di y=2z/gb,/R, ossia di Ly corrispondente all'attenuazione ¢, quindi il va. Tore di Ly sara: 1k u PR, Ty 2) Bud accadere in pratica che si possa am- mettere, oltre a Z, ¢ Zz, anche Ry’ incognito Elettronica in un campo di valori compreso tra Ry'nin © Re'ngcy definito dalla minima potenza utile ¢ dalla massima distorsione di non Tinearith am- missibil In tal caso Ie incognite diventano tre: Ry’, L,, Ty ed il problema rimane indeterminato, Per determinarlo si stabilisce la mutuainduzione AM ossia pressapoco le dimensioni del nucleo del trasformatore, 0 viceversa. Quindi si conside- rano stabiliti a priori: la valvola impiegata, il cireuito di utilizzazione ¢ il nucleo del trasfor matore ciod approssimativamente la sua mas sima mutuainduzione M. Si vuol conoscere i yalori delle grandezze ineognite per avere la massima uniformita della curva di frequenza, Allora il problema si pud emanciare nel se- gnente modo: PRomnesa 11 Sono stabiliti a priori R,, Rs, M, si deter minino i valori di I, ¢ Z, ed il valore di 2,’ compreso tra Ry'nin © Ry'max in modo che la riproduzione alle frequonze pitt basse abbia la, massima uniformita. Risomuntone. Si ossorva che mantenendo M costante, ad una variazione infinitesima dX, di Z, ne deve corrispondere una dZ, di Z, legata alla pre. 19 Indi si considera Ja funzione: 7. 5Ih BR, che appare nel denominatore della [8’]. All’an- mentare di ¢ Vattenuazione diminuisce e vice- versa, Differenziando si ottiene: a=] (Ly, Ts 1 1 oa Cote dL, ed introdueendo la [9] supposto dL, positivo: eae Seen pitta (een) Gennaio 1946 Quindi aumentare [, e diminnire Z, 8 eon. veniente se: ener RusE? o> [10 Allora se per attuare tutti i valori compresi fra Ry/aia © Ps’smaxs Si debbono scegtiere valori del rapporto [,/Z, per i quali & sempre sod. disfatta Ja condizione [10], sari conveniente soeglicre per 2,’ il valore Ry'yin © si avr: ala 23 = M2, qiBa, BD Ly Me, [ Bs Ty: ay Be ‘La condizione: a>1 @ certamente verificata se la valvola scelta @ un pentodo. Thfatti come @ noto i pentodi hanno una resistenza.diffe- renziale interna R, molto clevata, cosiech’ in pratica Ia R,’ ha sempre valori molto pit pic- coli di R,, altrimenti, tra Valtro, 1a tensione altemativa di griglia applicabile senza eccessiva distorsiono diverrebbe molto ridotta ed il rap- porto di trasformazione sarebbe eccessivamente elevato. Allora il rapporto 1R,/Ry’=a & cer- tamente maggiore di 1 per tutti i valori di Fy’ comprest tra Ry'nin © By'sas: Se invece per attuare tutti i valori compresi tra Fy'nin € By'max, si debbono seegliere valori L ; del rapporto 7? per i quali ® sempre a<1, converrh diminuire Z, ed aumentare J, ossia scogliere per Bq’ il valore Ry'gax, ed analoga’ mente a quanto sopra si avrh: [By bal re La condizione: a<1 pud verifiearsi se la valvola scelta 8 un triodo. Infatti per i triodi comunemente si pone R,’=R, (condizione di massima potenza ottenibile per una data V, alternativa) oppure Ry’=2R, (condizione di massima potenaa erogabile dal triodo). Alora se si scoglie Ry'pin= Hq Si ha: a=K*Rs{Re'in= =H<1, relazione che a maggior ragione & yerificata per gli altri valori di R,’ maggiori ai Renin Si noti che nel problema che si sta trat- tando conviene sempre allontanarsi dalla eon- I 19 dizione a=1 (che a meno del coefficente At rappresenta la condizione in eui si ha Ry’ nguale a Ry) Tnfine se per attuare tutti i valori compresi tra, Fa‘nia 4 Ba'uozy si debbono scegliere va- lori del rapporto 5? per i quali si verifica sia a<1 che a>1, indicando con Dyas ed Ly min © Con Lymm € Lymer, i valori di Lye Ig s0- pra indieati rispettivamente in eorrispondenza Gi Ry'wac € di Ry'nin, 12 taaggiore tra le due espressioni: Dymax , Lymn Lyin» Egmax “Rt OR? it fomisce i valori di Z, e Ly © quello di Ry’, 3) Pud accadere in pratica che invece della R,’, si porsa ammettere la R, come incognita in tun eampo di valori comproso tra Renin © Reuass definite dalla minima potenza utile ammissibile © da altze esigenze, Allora in tal caso sono stabiliti a priori: la valvola di impiego e la re- lativa R,’ fornita dal catalogo, il nucleo del trasformatore ossia spprossimativamente ta sua mutuainduzione M. Si vuol conoscere il valore delle granderze ineognite per ottenere ta mi- INDICATORI D 1, - Generalita. La corretta sintonizaazione di_un rivevitore fatta ad udito in base alla massima intensitd so- nora presenta qualche difficolta con segnali in arrivo piuttosto intensi e specialmente su ricevi- tori provvisti di regolazione automatica di sen- sibilita, In tal caso infutti la regolazione pro- duce, specie se molto efficace, uma apparente di- minuzione di selettivita e quindi una incertezza nella regolazione di sintonia, L'ainto di un in- Gicatore di sintonia risolve bene il problema e, (egregats lis redasiono 17-X1-46, Resta alle redasione {abSCiEE" fltornato ali retasione sovisonate f LES 20 gliore uniformita di riproduzione alle frequenze pitt basse, Quindi il problema si pud enunciare nel seguente modo: Prontmma IT, Sono stabilitia priori Ry, Ky’, Mf, si de. terminino i valori di Dye Ly ed il valore di Ry compreso fra Rain @ Remax» it modo che la riproduzione delle frequenze pid basse abbia Ja massima uniformita, RISOLUZIOND, Si osservi che in questo caso rimane pure stabilito a=1R,/R,’. Quindi come risulta dalle [10], a & a>1 (pentodi) conviene crescere Ti, e diminuire L, cio® seegliere per Ril valore Ra mac, Viceversa se 8 @<1 (triodi) conviene seegliere per Ry il valore Ragin, infine se @ Lil valore ottimo di Ry rimane indeterminato. Nel primo caso si hu: re V ‘Bens Ry e nel secondo: Ly=M V3 (continua) I SINTONIA™ per, ind. ANGELO DE-FILIPPI se non si pud dire che Is sua presenza su un moderno rieevitore sia indispensabile, & certa- mente inesatto vedere in esso solo un accessorio di moda. Cerchiamo di esaminare hrevemente in questo articolo i diversi tipi di indicatori di sintonia, il loro funzionamento ¢ i diversi cireniti d’in- serzione mettendo in chiaro le differenze fra essi. I valori indicati per i componenti si devono con- siderare a titolo di esempio perch® essi variano evidentemente col tipo delle valvole usate. Osserviamo che gli indicatori di sintonia si possono classificare in hase a diversi criteri. In primo Iuogo rispetto al principio di impiego Elettronica 1 essi si possono dividere in due gruppi: 1. indicatori direttamente comandati dalle tensioni a radiofrequenza ; IL. indicatori comandati dalla variazione di tensione o di corrente continua che si manifesta nei circuiti in seguito alla regolazione della sin- tonia, Un altro criterio di classificazione pud essere basato sul principio di funzionamento dell’indi- catore. In tal caso essi possono dividersi in: I. indicatori di sintonia amperometrici; TL. indieatori di sintonia voltometrici. Questia loro volta possono essere costituiti da speciali tubi al neon oppure dagli indicatori di sintonia a raggi catodici Nel presente articolo essi saranno descritti se- condo quest’ultima classifi + Indicatori di sintonia_amperometrici. Essi registrano Ja variazione di eorrente con- tinua che si manifesta in qualche ramo del cir- cuito a causa dellapplicazione di un segnale a radiofrequenzae che risulta massima per il punto corrispondente alla sintonia. La loro res- lizzazione pratica assume aspetti diversi e ciod: a) quella di un normale strumento elettro- magnetico 0 magnetoclettrico in eni lindicazione Viene data dalla deviazione dell’indice ; 5) quella del tipo ad ombra (fig. 1) in eui Vequipagaio dello strumento a ferro mobile & costituito da una piccola lama che intercetta il raggio luminoso di una piccola lampada. Tale laminetta pud rotare secondo un asse normale Gennaio 1946 Fic, 2. Satlntore a} sntoie emiaromelice L-B-&A. aettore ai raggi luminosi. Percid 1a larghezza della sua proiezione varia secondo Is sua posizione dando origine ad una ombra piti o meno ampia sullo schermo opalino ; ¢) quella del tipo a settore luminoso (fig. 2) realizzato dalla Lesa, in cui la rotazione dell’e- quipaggio produce un settore luminoso di aper- tura variabile. Tale setiore per forma e per co lore di illuminazione imita lo schermo di un indicatore a raggi catodici. La loro inserzione pud essere fatta: @) sugliapparecchi sprovvisti di regolazione automatiea di sensibilita disponendoli in serie sul cireuito anodico della valvola rivelatrice, Se la rivelazione avviene per caratteristiea di placea Vindicatore segnerd come @ noto un aumento di corrente allorch?: viene spplicata una tensione al rivelatore ¢ si avra il massimo per la risonanza. Se invece la rivelazione avviene per caratteri- stiea di grighia si avra una diminuzione ed un minimo di corrente in sintonia. Sara bene precisare che la deviazione dipende, in questo caso, oltre che dall’ampiezza del se- gale a radiofrequenza, anche dalla profondita di modulazione. Cid rappresenta un inconveniente che si manifesta col fatto che l'indicatore non rimane fermo. Cid pud portare a qualche in- certezza di manovra. b) Su apparecchi provvisti di regolazione di sensibilita. In tal caso Vindicatore verra inserito nel cireuito di alimentazione degli anodi ed eventualmente delle. griglie schermo di una o di a1 tutte Ie yalvole controllate dal regolatore auto: matico della sensibilita. Dato che la tensione di regolazione & massima per la risonanza ne viene che, per essa, Ia corrente div placea che agisco sullindicatore ® minima. In appareechi in cui la R/A.S. presenta una tensione di soglia evidente che ['indicatore funziona solo per quei segnalii che oltrepassano tale tensione. Gli inconvenienti di tali apparecehi sono Vi nerdia delle parti mobili accentuata specialinente in quelli a bobina mobile e l'insufficente smor- zamento anche se migliorato con spire in corto cireuito, 3, Indicatori di sintonia yoltometrici al neon. In questi una colonna luminescente di colora- zione rosa od azmurra secondo il tipo di gas usato per il riempimento, con la sua variazione di lunghezza, permette di controllare Paceordo. Essi normalmente hanno Paspetto di un tubetto di vetro di 1012 mm di diametro riempito con il gas alla pressione circa 0,3 mm di co- Jonna barometzica di mercurio © contenente tre elettrodi.. Quello centrale costituisee il eatodo: lungo eso si manifesta la luminescenza del gas. Il se- condo elettrodo, sotto forma di rete, eitconda il primo, lasciando scoperta una fenditura per l'os- servazione della colonna luminescente e costitui- sce Panodo. Il terzo elettrodo, corto, viene col- legato a tensione costante e costituisee un elet- trodo di innesco che mantiene costantemente la luminescenza alla hase del primo. Le loro applicaziont ed inserzioni sono ana- loghe a quelle dei tipi amperometriei, perd, ‘neon onl eet iu. 9. - Scheme dl lnsersione af wi ‘hoalso dtmedta eequwusn, fomIMO; Ke=30K} Rat Ok; Resse 2uo, 4, Soborpe ot uersono un indeniore al neon nel cieulto ks fee sthesmo ti seca frequen eons, Reta; ROK poich® essi fimzionano per variazione di ten- sione, saranno inseriti in modo. da rivelare la iazione di potenziale fra yi estremi della re- sistenza percorsa dalla correnté continua di placea della valvola rivelatrice o di quella, o quelle, controllate dalla regolazione automatica di sensibilita (fig. 3). Una varidnte delinserzione @ quella fatta sulla tensione delle griglie schermo delle valvole con- trollate dalla regolazione automatica div sensibi- lita, tensione che quando non é ricavata da un partitore varia sotto effetto della R.A.S. (fig. 4). Inconvenienti di tali dispositivi sono quelli comuni ai tubi a scarica nei gas, cio? perdita di luminescenza per esaurimento del gas ed in- stabilita, Essi, pur non avendo Vinerzia dei di- spositivi elettromagnetici, ne hanno Vinconve- niente della searsa. sensibilita 4. Indicatori eletironici, Essisi compongono di una parte indicatrice propriamente detta e di un triodo o pentodo riuniti in un unico bulbo come illustrato dalla figura 5. L'indicatore comprende: un catodo, un anodo 0 schermo ¢ una o pitt placchette di de- viazione. L’anodo, che ha la forma di un tronco di cono, ba la superfice interna coperta di uno strato di materiale che, colpito dai raggi cato- dici, diventa fluorescente; In base di questo cono @ rivolta verso V'esterno per permetere Vosser~ vazione. Al centro un piccolo disco nasconde al- Posscrvatore la Iuminositi del catodo ¢ le plac- chette di deviazion Lo schermo fluorescente @ collegato diretta- mente alla sorgente della tensione anodica quindi, Elettronica scare conraa 1A caro00 ro, 6. - Steuttura dl wa indisnone elton, facendo astrazione dalle placchette. deviatriei, nello spazio compreso tra schermo ¢ catodo si ha un campo eleltrico @ simmetria assiale nel quale i potenziali vanno dal valore assegnato al catodo a quello dello schermo. Lo schermo resta percid in tal caso tutto wni- formemente colpito dagli elettroni cost da appa- ire un anello luminescente (fig. 6 b). La pre- senza deli’elettrodo deflettore altera la distribu- zione di tale eampo: se esso @ pid negativo del potenziale che competerehbe al posto che occupa, tuna parte delle linee di forza provenienti dallo schermo si chiudono sv esso come indicato in figura 6 a. Percid i raggi catodici, che tali line al campo ettzico entre H como ai un io, 6,» Cougar Gennaio 1946 peroorrono a ritroso, Tasceranno in prossimita dell’elettrodo deflettore un settore dombra. In: vero verranno percorsi da clettroni solamente le linee di forza che dall’anodo giungono al eatodo. Se invece V’elettrodo deflettore 8 potenziale pi elevato di quello che compete alla sus posizione le line di forza che partono da esso si chiu- dono sul catodo provocando quindi un’accele- razione dei ragai catodici uscenti, da catodo e una pit forte illuminazione di una zona dello sehermo che veri cost colpita da.elettroni pro- yenienti dai due lati doll'elettrodo deflettore (fg, 6c). Pertanto l’apertura del settore in ombra dipende dal potenziale assunto dall’elettrodo de- fiettore. Questo potenziale variabile & quello che si ri- cava per caduta da ima resistenza posta tra anodo e placea del triode vontenuto nel, bulbo stesso. ‘A quosta placea @ internamente a bulbo, col- legato V'elettrodo deviatore. Ne verra quindi che, quanto pid negativa sara la tensione di griglia di questa valvola, tanto minore sara la corrente anodiea che percorrera la resistenza e quindi minore la caduta di tensione, L'elettrodo .de- flettore si trovera cosi_ a potenziali che varie- ranno da quello di riposo (pitt basso rispetto a quello che gli competerebbe in base alla distri- buzione del campo) per cui si ha il massimo set- tore d’ombra, a quelli, man mano erescenti, cui corrisponderanno settori dombra pitt ristretti. Si arriverd cosi ad un potenziale uguale a quello che gli competerebbe, (in corrispondenza di tale potenziale tutto lo schermo @ illuminato) € suc cessivamente ad un potenziale leggermente su- periore che da la sovrapposizione della zona lu- minescente. E bene notare che V'eletirodo de- flettore non pud raggimgere: potenziali notevol- ‘mente positivi rispetto # quello che gli compete in hase alla distribuzione del eampo anche al- Torche la tensione della griglia diventi molto ne- gativa. Inlatti Velettrodo, diventando pit positivo di quanto gli compete, eapta elettroni fa scor rere una ulteriore corrente attrayerso la resi- stenza R, causando quindi una maggiore caduta ed una diminuzione del suo potenziale. Si ha cost una autolimitezione all’aumento del potenziale, Limserzione generalmente effettuata su ap- parecchi provvisti di regolatore automatico di sensibilita pnd essere appunto la stessa ten- sione di regolazione che fornisce il negativo alla 23 i, Fggobome A sao AaIMO: AIM; RIM; 60,05

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