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Fédor Michajlovié Dostoevskij I fratelli Karamazov Introdusione di Fausto Maleovati ‘Tradusione di Maria Rosaria Fasanelti ‘eolume seaondo Romanzo sulla fede o suilateismo, sulla passione ‘osullamore, sulla gioia o sulla sofferenza? Di certo, per contemuto ideologico e struttara artistic, & i romanzo pitt complesso di Dostoevskisintest delle ‘sue ricerche e delle sue contraddizioni, Ma, pur in ‘questa enigmatica molteplcita, un tema emerge sgl ltr: lo scontro tra la via della ragione, ribelle orgogliosa, ¢ Ia via del cuore e dellintuizione religiosa. Il soggetto trae spunto da un parricidio e da-un errore giudiziario realmente accaduti Ma qui Al partioidio 8 tn simbolo, Fespressione di un male ‘osouro, della Russia di fine seoolo e delf'uomo in enero, cho ai eraduce nel orollo delle veoohie regole della sooieta patriareale e nel rifiuto della religione dei padri. In coperdan a prea pasha Mono al anos Ras {SEH Sen tebe aw nn Sat € 1630 ener na | erent Seo PARTE SEKONDA tutta non vale un prezzo cos| alto. Non voglio insomtra che Ia madre abbraccl aguzino che he fatto dilaniace i figlio dai canil Non deve osaze perdonatlol Che perdoni a nome sno, se vuole, che perdoni Paguzzino pet incormmensarabi- Te sofferenzainflitt al suo cuore di madre; ma le sofferenze del suo piccino dilaniato ella non ha il disitto di perdenatle, ella non deve osare di perdonare quell’aguazino per quelle sofferenze, neanche sc il bambino stesso gliele aveste perdo- fnatel E se fe cose stanno cos, se ossi non oseranno perdons- ze, dove va a finite l'armonia? C’é forse un essere in tutto il ‘mondo che potrebbe o avrebbe il dirtto di perdonare? Non ‘Yoalio Parmonia, é per amore dell'umanita che non Ia vo- lio. Preferisco rimanere con le sofferenze non vendicate. Breferico rimanere con le mie sofferenze non vendicate ¢ nella mia indignazione insoddistatt aveb :¢ nox dovesi avere ragion, Hanno fissato un prezzo troppo alto per l'armoni fhon possiamo permetterci di pagate tanto per acoederv Pereanto mi affrettoa resituice il biglietto d’entrata. 3 se so~ ‘no un uomo onesto, sono tenuto a farlo al pid presto. E lo fo facenda. Non che non accetti Dio, Ales, gi sto solo re- Stituendo, con la massima deferenza, il suo biglietton, “«Questa é ribelliones, disse Aleéa sormessamente ¢ a ca~ po chino. “Ribellione? Non aveei voluto sentire una parola simile da te», xeplicd Tvan con ardore. x impossibile vivere nella ri- bellione, mentre io voglio vivere. Dimmelo tu, ti sido, ti- spondimi: immagina che tocchi a te innalzare Pedificio del ‘destino amano allo scopo finale di rendere gli uomini felici ¢ di dare loro pace ¢ tranquillita, ma immagine pute che per far questo sia necessario ¢ inevitabile tortarare almeno un piccolo esserino, ecco, proprio quella bambina che s batteva {[petto con il pugno, immagina che ledificio debba fondarsi sulle lacrime invendicate di quella bambina ~ acceteresti di essere Parchitetto a queste condizioni? Su, dimmeo e non mentirels «No, non accetterein, disse Alééa sommessamente. @E potresti accettare Videa che gli uomini, per i quali sai innalzando Vedificio, aeconsentano esti stessi a ricevere una 340 aso quino (ale felicita sulla base del sangue irriscattato di una piecola vit un vol aeetate gust, van fli pes sem- pre «eNo, non posto accettare questa idea. Fratello», prese adi- re Aleéa allimprovviso con gli occhi che brillavano, «hai ap- pena detto: ¢ in tutto il mondo un essere che possa c abbia {I divieeo di perdonare tutto? Ma quell’essere esiste, e pub perdonare tutto, tutto, qualunque peccato si sia commesto, pperché epli stesso ha dato il suo sangue innocente per tutti¢ per tutto, Tisei dimenticato di lui, su di lui si fonda ledificio eda iui che grideranno: “Tu sei giusto, o Signore, giacchéle tue viesono sat ively “Ah, parli dell "Unico senza peceato” ¢ del sangue suo! No nesta dimenterto, ani mi meravigavoce nt {questo tempo non lo avessi ancora tirato in ballo, visto che, disolito, in tutte le discussioni, quelli dalla vostra paste met- tono sempre lui davanti a tutto. Lo sa, Ale8a, non ridere, ma jo ho composto un poema, circa un anno fa. Se tw potesi pperdere insieme a me ancora una decina di minuti, te lo rie= ‘Tu hai serito ua poems? No, non Tho scritton, scoppid a ridere Ivan, ¢e in vita ria non ho mai messo insieme nemmeno un paio di vers. ‘Ma ho inventato.un poem e "ho tenuto a mente, Exo molto ispirato quando Iho inventato. Tu sara il mio primo letore, ani ascoltatore. Difatti, perché mai un autore dovrebbe la- Scinesi sfuggite Poceasione i conquistare anche un solo ‘iscoltatoredy, disse Ivan sorridendlo, «Vuoi che te lo racconti ‘oppure noe sono tuttorecchip, rispose Aleta ‘il mio poema s'intitola “Il Grande Inquisitore”: & una co- sw un po? assurda, ma voglio raccontattelan, vy «UGrade Ingpasitore «Ma persino questo mio racconto ha bisogno di una pre- rmessa, cioé una premessa letteraria, uff, scoppid a ridere 3a aR SECOND Ivan, «Sapessi che grande autore che sono! Vedi, Pazione si svolge nel sedicesimo secolo ea quel tempo tu del resto do- {ft Scordarlo per avero studito a souola~ cera Pabita- line, nelle opere di poesia, di porta sulla terra le potenze celesti. Per non parlare di Dante! In Francis, gli scrivani dei tsibunali, come anche i monaci dei conventi, inscenavano ‘Yere ¢ proprie rappresentazioni nelle quali si portavano sul palcoscenico la Madonna, gli angeli ei santi, Ges Cristo € persino Dio. A quel sempo lo facevano con grande ingenui- ti, In Notre-Dame de Paris di Victor Hugo, a Patgi, al tempo i Laigi x1 fu organizaato uno spettacolo edificante e grat toperil popolo nella sala del Municipio in onore della nase ta del delfino francese,e lo spettacolo era intitolat: “Le bar ingement dela ris sainte ot gracinse Vierge Marie", dove la Vergi- ‘ne Maria eppariva di persone a pronunciace il suo bor, juge- ‘meat. Da noi, a Mosca, nell’eta anterioze a Pietro, di tanto in tanto si mettevano in Scena tappresentazioni dello stesso ge~ ‘nere, soprattutto tratte dal Vecchio Testamento; ma, a quel tempo, oltre alle rappresentazioni teatrali, in tutto il mondo circolavano racconti¢ “versi” nei quali comparivano, all'oc. cotsenra, sant, angell ¢ tute le potenze celesti. Nei nostri ‘monasteri si traducevano, si copiavano ¢, addirittura, si ‘componevano opere di questo genere sin dai tempi della do- minazione tatara. Esiste, per esempio, un pocmetto scritto in lun monastero (ovviamente tradotto dal greco): “I pellegrinag- 2 dela Mare di Dio attraverso le pene”, che presenta una poten 22 di immagini ¢ un’arditezza non inferiori a quelle dante- sche. La Madonna visita inferno, ed @ Pazcangeio Michele a guidarla “fra le pene”, Ella vede i peecatori ci loro torment Fra gli altri, vede una schiera di peccatori oltremodo interes. sante in un lago di fuoco: quelli fre loro che affondano nel Ingo ¢ non siescono a riemergere, sono “gid dimenticati da Dio” - espressione di eccezionale profondita ¢ potenza. Ed ecco che la Vergine, sconvolta e piangente, cade in ginoc~ chio dinanzi al trone di Dio e chiede la geazia per tuts i pee= catori dellinferno che ha visto, per tati, senza distinzioni La sua conversazione con Dio & di estzemo interesse. Ella supplica, non desiste, e quando Dio le mostra le mani ei pie~ 342, i i i ' sto questo kl High suo con le ferite dei chiodi dela croce ¢ doman- iano efi atin om oid sa qt mu as gh a ‘yeli di cadere in ginocebio iasieme @ lei er : Tee ee Ga atl sens ditinaioni. All te ‘nts ca Dio Ie soxpensione delle pene dal Venex Santo lm della Sania Tet gal anao,el pecs \inferne tingraziano Dio ¢ innalzano a lui inni di lode (isnt tel t,o Signose, che cos! giudieast". Beco, ance inn poet see stato d queso genere fxs appa srijel tempo. Nel mio poema egl appare sulla scena, ancl fon dice nists compara vee Sono pase 1Vfjindie! seca da’ quando egli he promesso che sire neta eau seca da oan io p> Iu nivevaserito:*Un alto poco emi vedrete”" “Tn qua see anette ea qulfons nese ih 8 angel dl Mohn tie il Eiglio, ma solo il Padre”,® come pli stesso aveva previetto quando era sulla terra, Ma I'umanitt lo Aepat con Ws fie estas commosione Ai, Fors, con i= dled prima, giacché sono passat guindic! secoll da quan: dss pega eles per Tumor Abi fede nei suggerinani de enare eel aes ih eg Non er nimasto alco ce In Fe nei sogyeient de «worl Veroé cea quel tempo si eompivano mol mica Clorano sant che compivano guarigioni miracolose; alcuni ant dice nelle lor ogee, venivano visit gina dei Ciel, Ma il diayolo non sonnecchiavaenel- mnirncoli, Proprio allora, al nord, in Germania si affertn® Min nuova teed esa Unvenorne sella azdente come Reg 116 In avo coset nel. 11 Vanglonond Glos yy 6 In alavo clit ne 1 Nanos icy In aaoqcliin al 1h batt pcs Secs eh el radione asa VA Zakoe- ski 343 Sse te ten negare i mirncoli in modo blasfemo. Ma quelli che rimasero Te een ger ra Sle Snes tern ne prima... Erano ormai tant secoli che Pamanita prega” Sal chee inveara cooling sts smininia ns Da noi, Tjutéev, con fede profonda pani fuer, con fede profonda nella vert dele propre. Con i fardell delle voce Re Celeste nelle vsti di sciavo i attravers3 ini, Terra natia Aistribuenda bene,” stata sicuramente cod} te lo aasivune, Eid ecco ch «ali setiildesiderio di mostrarsi anche solo per un atmo al opolo al popoto angio soferntc, macchiato al poe ato, ma un popoto che loamava come un bambino. L'ss0- petieelge Seagn, Siviglia nel perio pit cup de- asitone, quando ogni porno briciavano in quel pase Nigl splendent ato da ft 4 perversierstic senivana braciat.® loria celeste, € che sari. “rapida come il lampo che brilla da 14 Apocalisse di san Giovanni, vin, 10-11 15 Bales tty Supe 16 Dal Clana A Pozen Ce, a 344 a_i nko quisro niente # occidente”, No, eg ebbe il desiderio di visitare i ‘isi ipl sebbene per un solo istante, proprio laddove crepi- ‘ivan i roghi degli eretici, Nella sua infinita miserieoria, ‘le pasia ancora una volta fia gli uomini assumendo quelle \iowe spoglie umane sotto le quali era passato fra gli vomini jie tresnni, quindicisecoli prima. Egli scese proprio “sulle Jnvze roventi” della cited meridionale, nella quale proprio{l usrno prima, in uno “splendido auto da £8", alla presenza tlelre,della corte, dei cavalieri, dei cardinali e delle magnifi- ‘lic ilaine di corte, dinanai all’inqumerevole popolszione di ‘wits Siviglia il cardinale grande inquisitore aveva fatto bea- luve-quasi un eentinaio di eretici ad mgjorem glorian Dei.” Eg ‘ean pare seni trambusto, inosservato eppre tutti = ¢ que~ vin molto strano ~ Io riconoscono, Potrebbe essere uno dei }nissi miigliori del poema, voglio dire, cercare di capire come {hai le riconoseano tate. I popolo@inresistibilmente attrat~ tive Iu, lo cizconda, s'ingrossa intorno a lui lo segue. Egli jusa attraverso la gente con un Sorriso tranguillo aif infinite Fenmpassione. Il sole dell’amore arde nel suo cuore, raggi di I nee, Sapienza e Potenza si irradiano dai suoi occhi e,river- wan losi ugli uomini, suscitano nei Jory curt uss msc di re- {ipprnco-amore, Bglistende le mani sul popolo, lo benedice © {I cruntatto con il su0 corpo, persino solo con i suo vest, Cunana un potere gussitore. Beco che un vecchio, cieco dal- Vinton, gide dalle folla“Signore, guatiscimi c anche io ti wrulri”, el come se una squams si staccasse dai suoi occhi € iI veechio Lo vede. Il popolo piange ¢ bacia la terra de lui ‘alpestatn. I bambini gettano fiori al suo passaggio, cantaao tus lode: *Osannal®, “E lui, 2 proprio hu, ripetono ttt; ‘love essere lui, non c° nessuno uguale a Ini*, Eli si ferma sil wygrtto della cattedrale di Siviglia nello stesso momento rivet stanno introducendo in chiesa, ea i pianti, wna piceols hhara infantile, bianca; & scoperta: vi giace una bambina di rive anni, Figlia uniea di un notabile cittadino. Il corpicino torte & tutto ticoperte di fori. “Bali resuscitera Ia tua bim- Ihe", prida la folla alla madge in lacrime. Tl prete, uscito in- 17 Cant nc too, Motto della Compagnia di Ges, 345, Panre secon, Contro alla baca, guarda con atia perplessa eaggrotta la fron- i= Na eco che leva ao calle ace debs tenon des Fanta, Ella si getta ai suoi piedi e dice: “Se sei davvero tu, re- fuscita a mia bimbal” grida protendendo le braceia verso di Iti, La processione siferma, poggiano Ia piccola baza sul 88~ to, a suoi piedi. Egli la guarda con compassione e le sue abbr susutrano ancora una volta: “Talith kami? ~“alzati fanciulla”." La bambina si solleva nella bara, s. siede ¢ si uarda attorno sorridendo ¢ con gli occhieiti spalaneati per Ie meinvigia, Fea le mani he Susie deme bn Ehe con cui giaceva nella bara. Fra il popolo prorompono gricia, Singhiowi, confusion el ecco che in cue proses Ieee Bassa accanto alla cattedsale, per la piazza, il card nale gract= de inquisitore in persona, Eun veechio di quasi novant’aa~ 1}, alto e diritto, con il volto avviazito e gli ocehi incavati, tei quali perd ancora tisplende uno sprazzo di luce, come tuna seintilla, Egli non indossa i sontuosi paramenti cardina= liak che aveva sfoggiato il giotno prima davanti al popolo, quando aveva appiecato il Fuoco ai nemici dela fede di Ro- ‘ma, no, in quel momento indossa soltanto la sua vecchia s0zm tonace monacale. Lo seguono, a una certa distanzay | Suoi tetri collaborator, i suoi servi ela “santa” guardia, Eli siferma dinanzi alla folla e osserva da lontano. fli ha visto {utto, ha visto come poggiavano Ia bara dinanzi ai oi piedi, ome ha resuscitato la bambings il suo viso si inccpivo. Epil Hene aggrottate le folteciglia bianche e nel suo sguztde brilla un bagliore sinistro Fa cenno col dito e ordina ale guardie di prenderlo, Ed coco che, tanto él suo potere, atl panto il popolo & ammaestrato, sottomesso e ubbidiente ai soi ordi= nil, che J folla si apre in un beleno dinanz alle guardie © quelle ail silenzio di tomba calatoallimprovviss, pong ‘ole mani sudi lui lo portano via. La folla inter, sl pari di tun vomo solo, in un baleno inching la teste fino alsuclo da- anti al vecchio inquisicore; questi, senza dire une parola, benedice la follae le passa accanto, Le guardie condurono i Prigioniero nell'angusta e cupa prigione a volta del veechio 18 Vangelosecondo Matteo, 1, 25. 346 tanto quis i i q snvao del Santo Tribuale ¢ lo chiudono a chiave: Past i ale, acc Ia ula, eae € “irespsabile” notte sige 1 erin “odora di limoni alloro".” Nelle tenebre profon- ‘i apre alPimprovviso la porta di ferro della eigen “{Scehio grande inquisitore in persona, con tuna lampada in (ea Fim leatamente nella prigione Bgl solos porta tlicto di lui si tichiade immedliatamente. Egli si ferma ac- to allingressoe serata a lango, ua miuto 0 forse doe i i lai. Finalmente, si avvieina piano pisno, poggis la fistoada aul tavolo.eglidice: \wtge tu? Sei proprio tue” Ma, senza aspettare la rispost, sung abit "Non sspondere, tk E pot che com po ie ditmi Lo so git quello che mi dices. E poi aoa hui \Shrmeno il ditto d:aggiungere nulla acid che da te® stato ‘jew in precedenza, Pegché sei venuto a disturbarci? Giae- sau ac venuto pet daturbare lo aa bene. Non sl che sa accadrl domani? To non so chi tusiae non voglio sapere (ihei tu osoltanto una parvenza di lu, ma domani sto ti sndaniner® et aro bruciace al zogo come il peggiore deal (Retie, e quello stesso popolo che oggi ha baciato i tii piel, ‘ms un io peal eno preter a8 nec ‘Mare brac al tuo rogo, To sai questo? Si, Forse lo sa", 0 cha oro nel mel enw noma ace rper usa mo lo sguardo dal suo prigioniezon. ‘ ime vals non capinco propeloy mache com vuol die? dite leis dopo aver ascoltato tuto questo in sileno. a para Fantasia oppare una specie ci erore da parte del vecchio, ‘insortadtinconcepibile ga’proquaty” = “"(Prendi per buona la seconda ipotesin, disse Ivan ridendo, fel git cosi vizito dal realismo contemporaneo da non poser ammetere lla fantnea.- voi che i nee vip E alloca vada peril gu rogue, B veron, soggiunse tc : Sanco ech teva nove g potea eae “andato di vola il cervello con quella sua idea. Poteva anche gore rimasto colpito dalle sembianze del prigioniero. Op- 19 Dal poems i Pushin ena dpc, scons. 20 Cos el 0. 347 Pan Secon ure, infine, poteva trattarsi di delitio, dell allucinazione di tun Vecchio novantenne in punto di morte, esaltato per gun ts dall'ate da fel un centinaio di eretici ars il giorso prima, Manon fa lostesso per noi che sia un gui pre quo puraanta, Quello che conta qui é che il vecehio scnte il bisopno di esprimersi ad alta voce, che finalmente dopo novant anni @Biisicsprime cdica ad alta voce quello su cui ha tactuto per ‘utti quei novantannis. 4b anche il prigionieto tace? Lo guatda ¢ non gli dice wna arolaéy «Ma questo ¢ acdlisittara inevitabiles, scoppid « tidere fuovamente Ivan, ell vecchio stesso he detio che egli non ha nemmeno il diritto di aggiungere altro a quello che & stare gi8 detto, Se vuoi, & proprio questa Ia caratterstica fonda, ‘mentale del cattolicesimo romano, o per lo meno, a me sem bea che esso dice: “Tw hai trasmesto tuto nelle ant del p pa, dunque tutto si trova ancora nelle mani del pape, quind ‘adesso non stare a ritonare, non disturbarci per il momen- to,almeno”. Con questi intenti non solo parlano, ma serive, ‘poanche, i gesuiti per lomeno. L’ho letto io stesso nelle ope. re dei loro teologi. “Iai tw il diritto di rivelarel anche nao solo dei misteci di quel mondo del quale provieni>™ gli do. ‘manda il mio veechio e {spond al poste suo: “No, non ne hal il distto perehé nulla deve essere aggiunto a quello che in precedenza ¢ stato detto, perché in nessun modo venga sottratta agli uomini quella liberta alla quale tanto tenevi quando eri su questa terra. Tutto quello che di nuove dichia- rersl, mineri la liberté di fede degli uomiai, giacché appatiti come un miracolo, mentze la loro liberta di fede tiera pt ca- Rid to gid millecinguecento anni fa, Non dicevi spesso: ‘Voglio zendervi liberi?” Adesso hai visto come sono tuoi ibeti™, soggiunse il vecchio con un sogghigno pen- soso, “Si, questa faccenda ci & costata earn”, dolo con severiti, “ma noi abbiamo portato + termine ‘Questa faccenda nel tuo nome. Per quindici secoli siamo stati formentati da questa liberti, ma adesso é finite per sempre. Non ci credi che & finita per sempre? Mi guardi con doleczes © mon mi degni neanche della tua indignazione? Ma sappi 348 EIBRo QUINT «lve adesto, anche oge, quella gente & convinta pi che ma iHewere coeplenerteliberr ines el etal brane voritoalor libre Pano depetaumilmente aes pice, Ma questo Pabbiamo fate Abi: era questo che volevi, trv questa fs ea bert" : fee eter sotroniando lo prendefrsingiroh ‘Nien? affatto. Rivendics come mento s00 ¢ dei s Into aver finalmentesconfitt albert A sverio 0 rer rendere gli uomint liberi, “Giacché solo adesto (e q Chigeamente sta patlando dell Ingusiione) & diventacopos- pensare per Ia prima volta alla felicia degli vomini me sao cet del ma elon mls Tu et stato avvisato", gi dice, “non ti sono mancti swnoniment avveriment, re non bai dato ascaton ‘jue avvertimenti, ea hai respinto Panico mocio nel quale Too pore esr eso lice rma por orton, quan sto ia al pst opal cots alle ose anu a {go promess ral confrmata coo la tut psola ‘onfeite a no i dirtta a fare disfare © ort namitle ty non puoi neanche pensare di togliere! questo dirt. Schdsdrenueadsurerces , domandd AleSa ; 0 costuitce il punto fondamentale di cid che i ee re dlfatoirasone «del neste, prose i sechio, “il sublime spisto ha paslato con te tel desert € Sefrure ci ven amanda chee avid ent (o'. E vero questo? Eci pd essere niente di pit vero di quel- Toche antuneb in gull te domands, quclo che ain uate chenelle Sere portal nome tention? Ep re, se sulla terre c' mai stato wa autentico possente mirsco- lo, Lu tio quel giorno, il giorno delle tre tension! Il fatostcwoche pele domande ao at Toramulate costiuisee il vero miracolo Se Fosse possibile im- rmaginaze, solo peel gusto di fare un’ipotesi ea mo” di esem- pio, che quelle tre domande del trill spsitofosero sa. 349 aks SsconD ate senza lasciare traccia nelle Scritture e che quis ea gil Sa ee in tn fen Seite, 8 questo scopo si anisero tae | sehr, fremant, tori scent, scent Yentate tee domande che, non solo siano consond alla pers sy dlfevno, ta sopatasto epinangs i ase le tre frasi umane, euta la fatura storia del mondoe celle manitd ~ pensi che tutta la saggezza del mondo mess ins, fhe potrebbe escogtare qualcosa di simile in potenane pea. ond ddomande che ti venneto realmente poste seegee me ng deseo dale pio potenee acto? Has le tre domande, basta il mizacolo che quelle domen. de Sno sta formulat per caie chess sche to con Ia labile mente umansa, ma con eterno, Passes lato, Poiché in quelle tre domande gutta lr rosin non dellamani viene come pret iemes in esse sono rivelate le tre forme n tutte le insolubili contaddizion! ser nna su tutta la terra. A quel tempo cfd to realizato che ad es 3 apg panto realizato che ad este non si pud aggiungere nd sot_ Giudica da te chi ha ragione: tu oppure i va le domande? Ricard la prima demande we ey Proprio alla letera isu stan era quote “Ta al ses {igLionde e ci vai a mani yuote, con uaa certapromesea dt Uberti che esi, nella loro semplicti e innata seegolnteosn parebeutono nermeno concepize, una liber che temono pavtamo,giacché non cri stato nulls di pi insoppors , Pee Tuomo per la societi umana, della liber’ Ma ‘Trasformale in pani e I ‘BregRe, riconoscente © sortomesso, scbbene et i Ansa che cu poss rare la mano.e neatled pane tn ‘non voles privase uomo della sue libeet®esifiutast la pros 350 pro gunvro ‘posta pensando: che liberti pud essere quelle comprata con \ pane? Replicasti che 'uomo non vive di solo pane, Ma lo satche per amore di quel pane terreno lo spirito della tera si wulleyeri contro di te, combatteri contro di tee ti sconfigge- ‘ tutti lo seguirenno gridando: ‘Chi puo stare alla pari con «questa bestia, essa ci ha dato il Fuoco tolto dal cielof" Non lo wi che le ere passeranno ¢ I'amanita proclamera, per bocce «Ici suoi saggie scienziati, che il delitto non esiste e che dun- non esiste il peccato, ma esistono soltanto gli affamati? Da’ da mangiare agli uomini poi chiedi loro la vir’ eo whe cosa setiveranno sul vessillo che innalzeranno contro di (econ il quale la tua Chiesa sar distratte. Al posto della tua Chiesa sart innalzato un nuovo edificio, sari nuovamente inalzata a tersibile torre di Babele e, sebbene anche questa, costruzione non sari portata termine, come la precedente, 1 comunque avresti potato evitare questa nuova torre e6e- ‘coreinge le sofferenze degli nomini di mille anni, giacché sark Ai noi che esti verranno dopo essersi tormentati mille anni intorno alla loro torte! Ci cescheranno di nuovo quando sa- remo nascost, sono terra, nelle eatacombe (giacché verremo ouovamente perseguitati e tortura) cl roveranno e ci in- vocheranno: ‘Sfamateci, giacché coloro che ci hanno pro- meso il Fuoco del cielo, non ce I'hanno dato.’ E allore noi finitemo di costruire la loro torse, giacché solo colui che i sfamerd porter a termine la costruzione, e saremo solo noia sfamadl, nel tuo nome, e mentiremo quando diremo che hel tuo nome. Ob, senza di noi, non siusciranno mai, mai a sfamassil Non c’é scienza che possa dare loro il pane finché {i rimarranno liberi; ma andr’ a finire che essi porteranno la loro liberta ai nostri piedie ci diranno: ‘Fateci pure vostsi schiavi, ma sfamateci.’ Finalmente capiranno da soli che la Iibert il pane terreno a sufficienza per tutti sono inconce- pibili insieme, giacché mai, dico mai, essi saranno in grado i fare parti ugualil $i convinceranno pure che non potrin~ no mai essere liberi giacché sono deboli, viziosi, nett esi- belli, Tw hai promessa loro il pane celeste ma, te lo ripero an- ‘cor una volta, potri esso mai stare alla pari con il pane ter- reno agli oechi della debole, razaa umana, eternamente vi- 351 PARTE SteoNDA, Ziosa eternamenteignobile?E se pure, in nome del pane ce- lest, tiseguirannoa migliaia edecine dimigliis, che ne sari Gel milion e delle decine di miglain di milton dieser che on avranno la forza di trascuraze il pane terreno per quello celeste? Oppure ti sono care oltantale deen hig sgrandi e fort, mentre i rimanenti milioni di deboli, fines, Fereacame ancl dll sabia det marc, ma che pe amano, devono sexvite solo da materiale pet queli grand ¢ ian Reva so ct och Bal gn ribelli, ma alla fine anche loro diverranno ubbidients, Esl sl ‘meraviglieranno di noi eci guardersano come dei pet il fatto che nol, assumendo la loro guida, abbiamo accettato di por, tare il fardello della loro liberti ¢ di governadli ecco Fino che punto sari diventato orribile per loro essere liberi! Ma noi dizemo di essere i tuoi servi e di governate nel Tuo non me. Noi Ii inganneremo ancora una volta, giacché non per. ‘metteremo pitt che tu venge da noi. E questo inganno sack anche Ia nostra sofferenza, giacehé noi sarcmo costrett! a mentite, Ecco il significato di quella prima domanda nel de- serto ed ceo cia cui tu rinunciasti in nome di quella lhereh che ponest al di sopra di ogni cosa. E invece in quella do- tmandla si racchiudeva il grande segreto di questa mondo, Scegliendo “i pani’, vu avresti dato una risposta allan oz mune ¢ eterna dell'umaniti, sia di ciascun singolo individuo sia dellintera compagine uinana, lansia che si tiassume nel, !a domandas ‘chi venetare®. La preoccupazione pi assillans fe « tormentosa per l'uomo, fintanto che timane libero, & {fuel tovare al pit presto qualeuno da venerare. Na ‘uomo vuole venerare qualeosa di inconfutabile, tanto in confuabile che tt gl uomini acconsentana sora mente a venerarlo insieme. Giaeché Ia preoccupazione di gueti poveri esseri consiste non solo nel trovare qualcosn {che uno o altro possano vencrare, ma trovare quel ualcoss in cui tutti credano e che tuti venering; Ia condlizions essere dale € che si sia assolutamente si icone, Beco, questa at, Benva cli comminwe nella venerazione é il principale tormenta ‘Vk il gregge si rioniré nuovamente e si sottometterd ancore tuna volta © questa volta per sempre. Allora noi daremo agli |a teanquilla, umile flict depli esti deboli quali 10 per natura. Ob, noi i indurremo finalmente a non ‘asete orgogliosi,glacché tu li innalzast e quindi insegeattt loro ad essere orgogliosi;invece noi dimostreremo che sono \lcholi, che sono soltanto dei poveri bambini, ma che le ere fei i infantile ¢la pia dolce di tute Essi diverranno ta , come pulcini alla chioccia, Essi si stupiranno di nol ‘ranno timore di noi ¢ saranno Fieri petché noi tiarno cov ‘ort intelligenti da ammansice un gtegge cosi tusbolento, 359 Pane secona li migliaia ci milioni, Essi tremeranno impotenti dinanzi al- {a nostra ita, le loro menti diverranno pavide, loro occhi fa, cili al pianto, come guelli delle donne dei bambinis ma ad lun nostro segno saranno ugualmente pronti a passare sllal> ierv eal ri, ala goa personne dloclgee infantil, Si, noi li costringeremo a lavorare, ma nelle ore di riposo noi organizzeremo la loro vita come un gioco di bim- i, con canzoncine, cori, danze innocenti, Oh, noi permette. remo persino che essi commettano peccato ~ son creature (081 deboli¢ fragili - ed essi ci ameranno come bambini per Il fatto che noi permetteremo loro di peccare. Noi diremo loro che qualsiasi peccato sari espiato a patto che venga compiuto con il nostro permesso; ¢ noi permetteremo loro Ai peceare perché li amiamo ¢ ci accolleremo le punizione per questi loro peccati. Ci accolleremo la punizione ¢ loro of sdoreranno come i benefattori che hanno assunto su di sé Peso dei loro peccati davanti a Dio. E non avranno nessun Segreto per noi. Noi permetteremo ~ 0 vieteremo ~ lovo di ‘vere con mogli e amani, di avere o non avere figli ~ tutto secondo la loro docilitk ~e loro ubbiditanno con gioise alle. Bria, Anche i segreti pit tormentosi dellalors cuscienes, tat. £0, tatto essi ci tferiranno e noi troveremo unt soluzione Per tutto ¢ oro confidersano nella nostra solurione con gio- 4a, poiché essa liberera loro dal grande assilloe dalle temen- cde pene che adesso patiscono per giungere a una decisione li beta, personale. E tutti saranno felici, milion di essed, ran je le centinaia di migliaia che li governano. Giacché nol, Soltanto noi, che conseeveremo il segreto, soltanto noi sare” ‘mo infelici, Cisaranno mille milioni di bambini felici e cen tomila martiti che hanno preso su di sé la maledetta cono- Scenza del bene ¢ del male, Essi moricanino tranguilli si spe- ‘geranno tranguilli nel tuo nome, ¢ oltre la tomba non tro. Yeranno nall'atro che la morte. E noi custodiremo il segeeto © Per il loro stesso bene, li tarremo in inganno con la pro. imessa della icompensa eterna e celeste, Giacché se anche cl fosse qualcosa nelPaldili, non sazebbe certo riservato a per- sone come loro, Dicono ¢ profetizzano che tornerai ancora vittorioso, tornerai con j tuoi eletti, con i tuoi forti e orgo- 360 isto quis sisi, ma noi diremo che essi hanno salvato solo se stes, thentre nol abbiamo salvato tutti. Dicono che sari svergo- lnmeretzice che sta in groppa alla bestia e che tiene in {hun il der, ebe i deboli insorgeranno di nuovo, lacere- to aus porpor edenodeanno i suo spugnant cox [n-” Allora io mi alaex6 ti indicherd le migliaia di milioni ‘iambic che non conoseono perso. Enel che remo accollat il loro peceato per Is Lovo felicia ci levere- ino dina a fede ‘Condannci se poo os Sap riche non ti temo. Sappi che anche io sono stato n. Ue al eoee ces lecusiee tcl acts ees so elibet con I quale: rev beaedeto gi oma uche io ho tentato di entrace nel novero dei tuoi eet, ‘novero dei potenti e dei forti che anelano a ‘colmare ill a0 ‘Ma lo apesto gli occhi ¢ non ho voluto servire la fol Hk Sono frnat ul ie pass emi ono uit alle Gado: lr che ame reife pr a, Mi sone allontaato dil simple cone ogo i nil pra fli gu I Qual chet dca, yvee I nostro rego ‘icato, Te lo ripeto: domani vedrai il docile a snot et ee Sener ‘lent al rogo sul quale ti fard bruciace per essere venuto adi- seer eck cat ee recta Al tutti il nosteo rogo, quello sei ta. Domeani ti fard brucisre, Dix», eee Tyan toque. Durante il econo er nfervortoewe- ws parlato on mspora, a quando ee tena i. spel te, sorrise. Alea aveva ascoltto in silenzio, m Verso In fing, in pred afore again, aveva pid volte a- cnnato a interrompere i fratello; poi, evidentemente, siera {attemuto, ma adesso abort come di seatt. : ‘Ma questa... questa un'assurdital, grid® arrossendo, ell two poem éun inno di lode a Gesi, non una denigrazione. core voev che fos: Ech tl eed, quando pari dla herti? esto, questo il modo di intenderla? Non aoe A Secon ihe ne ha Ia Chiesa ortodossa.. Quella 22 Ibidem xn. 23 Con nel sao. 361 mre scons came hppa Matern Roma, la parte peppiore del ea te cose cattive, ma sono davvero come li civil tui eran ‘Non sono affatto cosi, char te Nine een te ain meses = ecco quello che voglion, niente di pi, seareton etedono neanche in Dio, forse I ton weet Pi soften pum fang 28 Ho inguin “Aspetta,aspettan, disse Fantasia, cici? Ammetiamo ch ‘movimento cattolico degli ultim) secoll vamente ad ambizione di potere per i i ens a abi Per il conseguimento dei vai taagi iti vili? B stato forse padre Paisij'a insegnart : na ceo on eo. Pele catamente gu, eral ett alan nee re 362 ane Quinz0 ‘uslici nel deserto e si sia accanito nella mortificazione della ‘carne pet zendere se stesso libero e perfetto, una persona che hb, pexd, nel contempo, amato umanit per tutta la vita "che di colpo abbia aperto gli occhi e abbia visto che non é po! una grande beatitudine morale raggisngere la peeferione stellt volonta, se allo stesso tempo ci si convince che milioni ‘I altee ereatare di Dio sono state create solo per betfa, che ‘si non avranno mai la forza di stare allaltezea della propria liberti, che da povesiribelli, quali essi sono, non potranno ‘si naseere gigant in grado di portare a termine la tomte, ¢ ‘Ive non & stato per simili oche che il supremo ideaista haso- sto Ia sua armonia, Accortosi di tutto questo, eglié tome. ‘su suoi passi e818 unit...alla geate di cervello, Non po- wevn forse accadere una cosa del gencte?> ‘A chi sl sarebbe unito? Di quale gente di cervello parli>, lo Alééa quasi adirato, «Nessuno di loro ha un simile ce. vello, né simili misteri o segreti di sleun genere... Forse sono, soltanto atei, eco il loro gran segreto, Il tuo inquisitore non «rede in Dio, ecco in che consiste rua il sna sepretoln «2 se fosse proprio cosi? Finalmente ci sei arrivato, Ed 8 [proprio cos! proprio in questo consiste tuto il suo segreto, tis non é forse anche questa una sofferenza, se non altzo pet womo come lui, che he sacrificato la vita intera nella rande impresa del deserto e non é mai riuscito a guasitedal- amore per 'umaniti? Al tramonto della sua vita, egli per- viene al convincimento che soltanto i consighi def grande € tvemendo spirito potrebbero garantire, in qualche modo, vn brdline tollerabile per i deboli tibelli, per quelle “creature in- ‘compiute, sperimentali, create per betta”. E quindi, convin- 'osi di questo, eglicapisce che deve seguite 'indicazione del- lo spirito acuto, del tremendo spitito della morte e delle di struzione, e quindi accettare la menzogna e Pingaano e con- dusre gli vomini, consapevolmente questa volta, verso la morte e la distruzione, ingannandoli perd per tutto il percor- 80, affinché non si accorgano dove vengono condotti e, meno durante il petcorso, questi poveti ciechi si illudano di cesere felici, E nota bene che inganno viene perpetrato nel ‘nome di colui, nel cui ideale il vecchio ha creduto con tents 363 PARTE SuCONDA passione per tutta la vital Non 2 forse questa infelicita? B se soltanto uno di questi uomini si trovaste a capo dell'esecito “che ambisce al potete per il mero consegu.mento di vili ‘vantaggi”, non sarebbe sufficient anche uno solo come Iai per provocare una tragedia? Non solo: bastereabe che ua so- Jo uomo del genete si troveste in una posizione di comando, rché diventasse evidente infine Pautentica idea guida del. Vintera organizeazione romana con tutti i suoi eserciti ¢ i sui gesuit V'idea superiore di questa organizzazione. Non te Jo nascondo: io credo fermamente che non siz mancato mai ‘un uomo del genere tx coloro che guidavano | movimento. Chi losa, forse anche trai papi di Roma ci sone state persone cost, Chi lo sa, forse quel maledetto vecchio, che amava Pu- ‘manith in un modo cos) tenace e peculiace, este anche ades- +0 soto le spogtie di un'intera schiera di sili vegliardi soli- tati, enon & certo un caso, ma esiste un accordo, una societa segteta itituita ormai da tempo per custodice il segreto, pet tenerlo nascosto agli uomini, deboli e disgeaziati, allo scopo di renderlifelici, Non c'& dubbio che sia. cosi eoti deve esse- re. Mivertebbe da pensare che anche la mastoneria abbia al- la base qualcosa di simile a quel mistero e che questo possa essere il motivo per cui i cattolici odiano tanto i messoni, perché in loro vediono degli avversati che miracciano laai- £8 della loro idea, quando invece dovrebbe esierci un unico seage cum unico pasore. Ma difendendo cal mia ies, xcio la figura delautore che non tolleea Ja tue erities. Ba. sta cosin, «Forse anche ta sei un massonels, sfugei ad Alééa «Tu ‘non ered in Dio», sogaiunse, ma adesso era p:ofondamente triste, gli era sembrato addirittura che il fratello lo guardasse con ironia. «Come va a finite il tuo poerna?s gli domand® poi ll’improvviso con lo sguasdo basso, wo Enito cosi?>

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