You are on page 1of 7

Virus Zika

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il virus Zika (ZIKV) è un virus a RNA della famiglia Virus Zika (ZIKV)
Flaviviridae, isolato per la prima volta nel 1947 da un primate
nella Foresta Zika, una riserva naturale vicino a Entebbe[1] in
Uganda.[2] Negli esseri umani provoca una malattia nota come
"febbre Zika". Il virus è strettamente correlato a quelli che
provocano la dengue, la febbre gialla, l'encefalite del Nilo
occidentale e l'encefalite giapponese, tutti trasmessi soprattutto da
punture d'insetto e pertanto definiti arbovirus[3].

Negli anni 2010 si sono registrati occorrenze della malattia da


virus Zika in tutti i continenti e dei casi isolati si sono registrati
anche in Europa[4], su soggetti che erano reduci da viaggi in zone
tropicali e senza che sia documentata alcuna forma di trasmissione
del virus in Europa[5]. Illustrazione del virus Zika (ZIKV)
Il virus è trasmesso da numerose zanzare del genere Aedes, negli
Classificazione scientifica
ambienti equatoriali soprattutto da Aedes aegypti. Studi sui vettori
implicati nella trasmissione del virus hanno permesso di isolare il Dominio Riboviria
virus Zika anche in alcune popolazioni di Aedes albopictus
Regno Orthornavirae
(zanzara tigre) provenienti dal Gabon[6].
Phylum Kitrinoviricota
Poiché questa zanzara è divenuta assai comune anche nei climi
temperati dell'emisfero boreale, come in Nord America, nella Classe Flasuviricetes
penisola italiana, e in altre zone del bacino mediterraneo, potrebbe Ordine Amarilloviricetes
in futuro rappresentare un serio rischio di espansione del virus
anche in queste aree del pianeta[7]. Tuttavia non esistono casi Famiglia Flaviviridae
documentati di trasmissione del virus in Europa da parte di questa
Genere Flavivirus
zanzara[8].
Specie Zika virus

Indice
Virologia
Serbatoi e trasmissione del virus
Vettori del virus
Vie di trasmissione del virus
Storia ed epidemiologia
Patologie
Note
Bibliografia
Riviste
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni

Virologia
Come gli altri virus in questa famiglia, il virus Zika è avvolto da un
pericapside icosaedrico e il suo genoma è costituito da una singola
elica di RNA a senso positivo, lunga 10.794 nucleotidi. Dal punto
di vista filogenetico, esso è strettamente imparentato con il virus
Spondweni, un virus che con lo Zika forma un proprio gruppo
(clade) Spondweni all'interno al genere Flavivirus.

Condivide con gli altri membri del genere le stesse caratteristiche


strutturali e lo stesso ciclo di replicazione, così come la stessa
organizzazione genetica, tranne che per la regione 3' UTR[9]. Altri
membri appartenenti allo stesso genere sono il virus Ilheus (ILHV),
quello dell'encefalite di Rocio o virus Rocio (ROCV) e
dell'encefalite di Saint-Louis[10]. Particelle virali di virus Zika (colorate
digitalmente di blu) visualizzate
Si segnalano casi di possibile co-infezione virale Dengue + mediante microscopio elettronico a
Chikungunya + Zika[11]. trasmissione (TEM). Il diametro delle
particelle è di 40 nm.

Serbatoi e trasmissione del virus

La febbre Zika si contrae prevalentemente tramite punture di artropodi (zanzare), pur essendo possibile un
contagio diretto attraverso emoderivati o per via sessuale, stante la presenza di virioni nel liquido seminale
di uomini malati[12].

Principali serbatoi animali dell'infezione sono i primati, alcuni grandi mammiferi (ippopotami, impala,
elefanti, capre, pecore, alcelafi, leoni, gnu, zebre) e i roditori[13]. Durante la prima settimana di infezione il
virus Zika è presente in circolo e può essere isolato nel sangue del soggetto[14].

Vettori del virus

Molte specie di zanzare appartenenti ai generi Aedes, Anopheles, Mansonia ed Eretmapodites sono state
identificate come vettori del virus[15]. Nei climi caldi il vettore principale è costituito da A. africanus e A.
aegypti[16] e, in misura minore, da A. polynesiensis, A. unilineatus, A. vittatus e A. hensilli[17]. Durante
l'epidemia di febbre Zika nell'Isola Yap nel 2007, l'Aedes hensilli venne identificata come principale
vettore[18]. Negli altri climi più temperati, un potenziale vettore potrebbe diventare la zanzara tigre (Aedes
albopictus), abbondantemente distribuita in tutto il mondo[19]. Tuttavia non sono stati documentati casi di
trasmissione del virus nelle aree europee[5], sebbene questa zanzara sia ormai piuttosto comune in alcune
zone come la penisola italiana o altre zone del bacino mediterraneo e dell'Europa centrale[20].

Vie di trasmissione del virus

Le vie di trasmissione note sono[21]:


perinatale[22];
trasmissione sessuale[23][24];
saliva;
urine;
sperma;
latte materno.

Inoltre è verosimile la possibilità di contagio materno-fetale,


essendo stato trovato il virus all'interno della placenta e nel liquido
amniotico di malate gravide, con conseguenti effetti teratogeni
segnalati sull'embrione, soprattutto nel primo trimestre di
gravidanza[25].

Viene segnalata la possibilità di una trasmissione del virus con la


saliva in caso di bacio, però, secondo gli esperti infettivologi
Sezione trasversale del virus Zika
dell'ospedale Spallanzani[26], questa via è molto remota per la scarsa
che mostra la sua struttura. Sono
carica virale nella saliva. Al contrario la possibilità di una
ben visibili il pericapside, composto
trasmissione con lo sperma è documentata, essendo stato accertato
da peplomeri glicoproteici (rosa) e
ufficialmente nel mese di febbraio 2016 il secondo caso di
proteine (viola) incorporati nella
trasmissione del virus per via sessuale: in Texas in una donna
membrana (bianco) formata da un
contagiata dal partner tornato da un viaggio in Sud America[27][28]. doppio strato di fosfolipidi, i
capsomeri (arancione) del capside e
Uno studio brasiliano pubblicato su The Lancet il 17 febbraio 2016
il genoma (giallo) a RNA del virus. Il
ha suggerito una possibile conferma della trasmissione materno-
virus è mostrato mentre interagisce
fetale con il liquido amniotico (trasmissione verticale). Il ceppo che
con i recettori (verde) di una cellula
interessa il Brasile nel 2016 è un ceppo geneticamente correlato a umana. L'immagine è in realtà un
quello trovato nella Polinesia Francese nel 2013; inoltre i ricercatori
dipinto realizzato dal biochimico
scrivono che questo ceppo è responsabile dei casi di microcefalia americano David Goodsell.
trovati in Brasile in misura abnormemente alta rispetto a prima
dell'epidemia da Zika virus, pur mancando ancora la prova
definitiva del tropismo del virus sulle cellule nervose umane[29].

Storia ed epidemiologia
Il virus fu isolato nel 1947 da un esemplare di macaco rhesus
Previsione del 2015 della diffusione
presente nella Foresta Zika dell'Uganda, e successivamente nel
mondiale della Aedes aegypti nel
1968 fu isolato per la prima volta in esseri umani in Nigeria. Dal
2016 (blu=assente; rosso=molto
1951 al 1981 altri campioni umani sono risultati positivi anche in presente)
Uganda, Tanzania, Egitto, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone,
Senegal e Gabon. In Asia si è riscontrata in India, Malaysia,
Filippine, Thailandia, Vietnam e Indonesia, dove è stato trovato nel
2006[18].

La prima epidemia nota da virus Zika fuori dall'Africa è stata nel


2007 nell'isola di Yap, nella Micronesia[30]. Il virus Zika è stato
trovato nel 2015 anche in Colombia, Suriname, El Salvador,
Guatemala, Capo Verde, Figi, Vanuatu, Samoa, Nuova Caledonia, Presenza del virus Zika nel mondo
isole Salomone, Indonesia[31], Messico[1] e Brasile[32]. al marzo 2013[13]
Gli studi che hanno analizzato l'intero RNA dell'agente infettivo hanno dimostrato un'alta omologia
genomica tra il ceppo latino-americano e quello che ha circolato nel Pacifico tra il 2013 e il 2014[33].

Patologie
Lo stesso argomento in dettaglio: Malattia da virus Zika.

Il virus Zika risulta avere un tropismo spiccato per il tessuto nervoso e per il sistema nervoso centrale:
risulta, pertanto, collegato a problemi che riguardano il SNC, come deficit dell'apprendimento e
microcefalia. In Polinesia ci sono stati molti casi di Zika ma pochi di microcefalia. Viene da chiedersi,
naturalmente, quale sia la ragione: questa è da ricercarsi nel fatto che ivi è possibile ricorrere all'aborto
terapeutico, quindi ogni volta che veniva trovato un quadro encefalico alterato, si ricorreva all'aborto.

Note
1. Gatherer D, Kohl A, Zika virus: a previously slow pandemic spreads rapidly through the
Americas, in J. Gen. Virol., 2015, DOI:10.1099/jgv.0.000381, PMID 26684466. URL consultato il
3 gennaio 2016.
2. ^ (PT) Pinto Junior VL, Luz K, Parreira R, Ferrinho P, [Zika Virus: A Review to Clinicians], in
Acta Med Port, vol. 28, n. 6, 2015, pp. 760-5, PMID 26849762.
3. ^ Hayes EB, Zika virus outside Africa, in Emerging Infect. Dis., vol. 15, n. 9, 2009, pp. 1347-
50, DOI:10.3201/eid1509.090442, PMC 2819875, PMID 19788800. URL consultato il 3 gennaio
2016.
4. ^ Filomena Fotia, Zika, primo caso in Danimarca: aveva viaggiato in Sud America -
MeteoWeb, su MeteoWeb. URL consultato il 27 gennaio 2016.
5. Zika virus infection, su ecdc.europa.eu. URL consultato il 4 luglio 2016.
6. ^ Marcondes CB, Ximenes MF, Zika virus in Brazil and the danger of infestation by Aedes
(Stegomyia) mosquitoes, in Rev. Soc. Bras. Med. Trop., 2015, DOI:10.1590/0037-8682-
0220-2015, PMID 26689277. URL consultato il 3 gennaio 2016.
7. ^ Robert W. Malone, Jane Homan e Michael V. Callahan, Zika Virus: Medical
Countermeasure Development Challenges, in PLOS Negl Trop Dis, vol. 10, n. 3, 2 marzo
2016, pp. e0004530, DOI:10.1371/journal.pntd.0004530. URL consultato il 31 maggio 2016.
8. ^ Zika virus infection, su ecdc.europa.eu. URL consultato il 31 maggio 2016.
9. ^ Kuno G, Chang GJ, Full-length sequencing and genomic characterization of Bagaza,
Kedougou, and Zika viruses, in Arch. Virol., vol. 152, n. 4, 2007, pp. 687-96,
DOI:10.1007/s00705-006-0903-z, PMID 17195954. URL consultato il 16 gennaio 2016.
10. ^ Edward B. Hayes, Zika Virus Outside Africa, in Emerging Infectious Diseases, vol. 15, n. 9,
1º settembre 2009, pp. 1347-1350, DOI:10.3201/eid1509.090442. URL consultato il 27 gennaio
2016.
11. ^ John GT, Thomas PP, Kirubakaran MG, Thomas M, Jacob CK, Shastry JC,
Methylprednisolone sodium succinate-induced anaphylaxis in a nonatopic renal transplant
recipient, in Transplantation, vol. 48, n. 3, 1989, p. 543, PMID 2675420.
12. ^ Brian D. Foy, Kevin C. Kobylinski e Joy L. Chilson Foy, Probable Non–Vector-borne
Transmission of Zika Virus, Colorado, USA, in Emerging Infectious Diseases, vol. 17, n. 5, 1º
maggio 2011, pp. 880-882, DOI:10.3201/eid1705.101939. URL consultato il 27 gennaio 2016.
13. Haddow AD, Schuh AJ, Yasuda CY, Kasper MR, Heang V, Huy R, Guzman H, Tesh RB,
Weaver SC, Genetic characterization of Zika virus strains: geographic expansion of the
Asian lineage, in PLoS Negl Trop Dis, vol. 6, n. 2, 2012, pp. e1477,
DOI:10.1371/journal.pntd.0001477, PMC 3289602, PMID 22389730.
14. ^ (EN) Geographic Distribution | Zika virus | CDC, su cdc.gov. URL consultato il 16 gennaio 2016.
15. ^ Grard G, Moureau G, Charrel RN, Holmes EC, Gould EA, de Lamballerie X, Genomics and
evolution of Aedes-borne flaviviruses, in J. Gen. Virol., vol. 91, Pt 1, 2010, pp. 87-94,
DOI:10.1099/vir.0.014506-0, PMID 19741066.
16. ^ Peter I. Whelan, Julie Hall, Zika virus disease, in Northern Territory Disease Control
Bulletin, vol. 15, n. 1, 2008, p. 19-20.
17. ^ Factsheet for health professionals, su ecdc.europa.eu. URL consultato il 27 gennaio 2016.
18. Hayes EB, Zika virus outside Africa, in Emerging Infect. Dis., vol. 15, n. 9, 2009, pp. 1347-50,
DOI:10.3201/eid1509.090442, PMC 2819875, PMID 19788800.
19. ^ Wong PS, Li MZ, Chong CS, Ng LC, Tan CH, Aedes (Stegomyia) albopictus (Skuse): a
potential vector of Zika virus in Singapore, in PLoS Negl Trop Dis, vol. 7, n. 8, 2013,
pp. e2348, DOI:10.1371/journal.pntd.0002348, PMC 3731215, PMID 23936579.
20. ^ Upane www.upane.it, GISD, su iucngisd.org. URL consultato il 4 luglio 2016.
21. ^ Birbeck GL, Zika virus: What the neurologist wants to know, in Neurology, 2016,
DOI:10.1212/WNL.0000000000002553, PMID 26896047.
22. ^ Besnard M, Lastere S, Teissier A, Cao-Lormeau V, Musso D, Evidence of perinatal
transmission of Zika virus, French Polynesia, December 2013 and February 2014, in Euro
Surveill., vol. 19, n. 13, 2014, PMID 24721538.
23. ^ Musso D, Roche C, Robin E, Nhan T, Teissier A, Cao-Lormeau VM, Potential sexual
transmission of Zika virus, in Emerging Infect. Dis., vol. 21, n. 2, 2015, pp. 359-61,
DOI:10.3201/eid2102.141363, PMC 4313657, PMID 25625872.
24. ^ Ginier M, Neumayr A, Günther S, Schmidt-Chanasit J, Blum J, Zika without symptoms in
returning travellers: What are the implications?, in Travel Med Infect Dis, vol. 14, n. 1, 2016,
pp. 16-20, DOI:10.1016/j.tmaid.2016.01.012, PMID 26876061.
25. ^ Fast-spreading virus may cause severe birth defects, su Science | AAAS. URL consultato il 27
gennaio 2016.
26. ^ Paura di baciare: Zika uccide ancora., su iltempo.it, 7 febbraio 2016. URL consultato il 7
febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2016).
27. ^ Zika, in Texas primo contagio per via sessuale, su agi.it. URL consultato il 3 febbraio 2016.
28. ^ McCarthy M, Zika virus was transmitted by sexual contact in Texas, health officials report,
in BMJ, vol. 352, 2016, pp. i720, PMID 26848011.
29. ^ Calvet G, Aguiar RS, Melo AS, Sampaio SA, de Filippis I, Fabri A, Araujo ES, de Sequeira
PC, de Mendonça MC, de Oliveira L, Tschoeke DA, Schrago CG, Thompson FL, Brasil P,
Dos Santos FB, Nogueira RM, Tanuri A, de Filippis AM, Detection and sequencing of Zika
virus from amniotic fluid of fetuses with microcephaly in Brazil: a case study, in Lancet Infect
Dis, 2016, DOI:10.1016/S1473-3099(16)00095-5, PMID 26897108.
30. ^ Altman, L.K., Little-Known Virus Challenges a Far-Flung Health System, in The New York
Times, 3 luglio 2007.
31. ^ Microcefalia, in Brasile scatta l'allarme per il virus Zika | Si24, su si24.it. URL consultato il 4
gennaio 2016.
32. ^ Brasile corre ai ripari per epidemia virus Zika, su ansa.it, 17 gennaio 2016. URL consultato il
17 gennaio 2016.
33. ^ (EN) Zika virus: a new global threat for 2016, su thelancet.com, The Lancet. URL consultato il
12 gennaio 2016.

Bibliografia
Fauquet C.M., Mayo M.A., Maniloff J., Desselberger U., Ball L.A. (Eds): «Virus Taxonomy».
In: 'VIIIth Report of the ICTV. London: Elsevier/Academic Press, 2005, pp. 981 e segg.
(Google libri, parziale (http://books.google.it/books?id=wabARjhMBF8C&pg=PA981))
«Flaviviridae». In: Gaetano Crepaldi e Aldo Baritussio, Trattato di medicina interna, vol. 3,
Padova: Piccin, 2003, pp. 570-5, ISBN 88-299-1642-0. (Google libri (http://books.google.it/b
ooks?id=Ekgd5hz5GtoC&pg=RA2-PA570))

Riviste
Foy BD, Kobylinski KC, Chilson Foy JL, Blitvich BJ, Travassos da Rosa A, Haddow AD,
Lanciotti RS, Tesh RB, Probable non-vector-borne transmission of Zika virus, Colorado,
USA, in Emerging Infect. Dis., vol. 17, n. 5, 2011, pp. 880-2, DOI:10.3201/eid1705.101939,
PMC 3321795, PMID 21529401.
Zika virus outbreaks in the Americas, in Wkly. Epidemiol. Rec., vol. 90, n. 45, 2015, pp. 609-
10, PMID 26552108.
Cardoso CW, Paploski IA, Kikuti M, Rodrigues MS, Silva MM, Campos GS, Sardi SI, Kitron
U, Reis MG, Ribeiro GS, Outbreak of Exanthematous Illness Associated with Zika,
Chikungunya, and Dengue Viruses, Salvador, Brazil, in Emerging Infect. Dis., vol. 21, n. 12,
2015, pp. 2274-6, DOI:10.3201/eid2112.151167, PMC 4672408, PMID 26584464.
Franchini M, Velati C, Blood safety and zoonotic emerging pathogens: now it's the turn of
Zika virus!, in Blood Transfus, 2015, p. 1, DOI:10.2450/2015.0187-15, PMID 26674809.
Marcondes CB, Ximenes MF, Zika virus in Brazil and the danger of infestation by Aedes
(Stegomyia) mosquitoes, in Rev. Soc. Bras. Med. Trop., 2015, DOI:10.1590/0037-8682-
0220-2015, PMID 26689277.

Voci correlate
Epidemia
Febbre Zika

Altri progetti
Wikimedia Commons (https://commons.wikimedia.org/wiki/?uselang=it) contiene
immagini o altri file su virus Zika (https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Zika_vir
us?uselang=it)
Wikispecies (https://species.wikimedia.org/wiki/?uselang=it) contiene informazioni su
virus Zika (https://species.wikimedia.org/wiki/Zika_virus?uselang=it)
Wikinotizie contiene l'articolo Virus Zika: zanzara vettore resiste a potenti insetticidi e
nuovi casi sospetti a Miami, 4 agosto 2016

Collegamenti esterni
Infezione da virus Zika, su epicentro.iss.it, Istituto Superiore di Sanità. URL consultato il 13 luglio
2016.
(EN) MicrobiologyBytes: Flavivirus, su microbiologybytes.com. URL consultato il 17 gennaio 2016
(archiviato dall'url originale il 23 aprile 2015).
(EN) Viralzone: Flavivirus, su expasy.org. URL consultato il 16 gennaio 2016.
(EN) Centers for Disease Control and Prevention: Zika virus, su cdc.gov. URL consultato il 16
gennaio 2016.
(EN) European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC): Zika virus, su
ecdc.europa.eu. URL consultato il 16 gennaio 2016.
(EN) WHO: Zika virus, su wpro.who.int. URL consultato il 16 gennaio 2016.
Controllo di J9U (EN, HE) 987007396400905171 (http://uli.nli.org.il/F/?func=find-b&local_base=N
autorità LX10&find_code=UID&request=987007396400905171)

Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Virus_Zika&oldid=131552431"

Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 17 gen 2023 alle 12:51.

Il testo è disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo; possono
applicarsi condizioni ulteriori. Vedi le condizioni d'uso per i dettagli.

You might also like