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Il latino di Petrarca = Lettura di FAMILIARES IV,1

(§1)
Ad Dyonisium de Burgo Sancti Sepulcri ordinis A Dionigi da Borgo San Sepolcro dell’ordine di
sancti Augustini et sacre pagine professorem, Sant’Agostino e professore del-la sacra pagina
de curis propriis. (= di teologia). Sui propri affanni.
[1] Altissimum regionis huius montem, quem [1] Sono salito (ascendi) oggi giorno (hodierno
non immerito Ventosum vocant, hodierno die, die) sul più alto (altissimus) monte (montem)
sola videndi insignem loci altitudinem di questa regione (huius regionis), non
cupiditate ductus, ascendi. ingiustamente (non immerito) chiamano
Multis iter hoc annis in animo fuerat; ab (vocant) Ventoso (Ventosum), condotto
infantia enim his in locis, ut nosti, fato res (ductus) solo (sola) da brama (cupiditate) di
hominum versante, versatus sum; vedere (videndi) luogo/luoghi (loci) di
mons au-tem hic late undique conspectus, fere notevole altitudine (insignem altitudinem).
semper in oculis est. Da molti anni era stato (multis annis fuerat) in
volontà (in animo) questo viaggio/cammino
(hoc iter);
Dall’infanzia (ab infantia) infatti (enim) per
quei luoghi (in his locis), come sai (ut nosti),
fui fatto girare (versatus sum) , per il destino
che fa girare le cose degli uomini (fato
hominum versante res).
E inoltre (autem) questo monte (hic Mons)
guardato (conspectus ) largamente (late) da
ogni parte (undique) quasi sempre (fere
semper) è negli occhi (in oculis est).

(§2)
Cepit impetus tandem aliquando facere quod Mi prese (Michi cepit) una volta (aliquando)
quotidie faciebam, precipue postquam relegenti finalmente l’impeto (tandem impetus) di fare
pridie res romanas apud Livium forte ille michi (facere) ciò che (quod) quotidianamente
locus occurrerat, ubi Philippus Macedonum rex - (quotidie) facevo (facebam), specialmente
is qui cum po-pulo Romano bellum gessit - (precipue) dopo che (postquam) rileggendo
Hemum montem thesalicum conscendit, e cuius (relegenti) il giorno prima (pridie) la cosa romana
vertice duo maria videri, Adriaticum et Euxinum, (res romana) di Livio (livium) si era presentato
fame credide-rat, vere ne an falso satis comperti (occurrerat) per caso (forte) quel (ille) luogo
nichil habeo, quod et mons a nostro orbe [passo] vicino (locus apud) dove Filippo (ubi
semotus et scriptorum dissensio dubiam rem Philippus) re dei macedoni (rex macedonum) –
facit. colui (Is) qui (il quale) ha compiuto (gessit) la
Ne enim cuntos evolvam, Pomponius Mela guerra (bellum) con il popolo romano- approdò
cosmographus sic esse nichil hesi-tans refert; (conscendit) sull’emo e monte della Tessaglia
Titus Livius falsam famam opinatur; michi si tam (Montem thesalicum), e dal quale vertice (cuius
prompta montis illius experientia esset quam vertice) gli è sembrato di vedere due mari,
huius fuit, diu dubium esse non sine-rem. l’adriatico e l'eusino, si era creduto per fama
(fame crediderat), non è abbastanza saputo
(nichil habeo satis comperti) se vero o falso (vere
ne an falso), e quel monte (et quod Mons)

(§3)
Ceterum, ut illo omisso, ad hunc montem Ma per tornare a quest’altro monte, lasciato
veniam, excusabile visum est in iuvene privato quello, mi è sembrato scusabi-le in un giovane
quod in rege sene non carpitur. Sed de sotio di condizione privata ciò che in un vecchio re
cogi-tanti, mirum dictu, vix amicorum non fu biasima-to. Ma pensando a un
quisquam omni ex parte ydoneus vi-debatur: compagno, strano a dirsi, nessuno dei miei
adeo etiam inter caros exactissima illa amici mi sembrava adatto da ogni punto di
voluntatum omnium morumque concordia vista: tanto è rara, anche tra persone care, una
rara est. Hic segnior, ille vigilantior; hic tardior, perfetta concordia delle volontà e delle indoli
il-le celerior; hic mestior, ille letior; denique hic di tutti. Questi [era] troppo pigro, quello
stultior, prudentior ille quam vellem; huius troppo vivace; questi troppo fiacco, quello
silentium, illius procacitas; huius pondus ac troppo svelto; questi troppo triste, quello
pingue-do, illius macies atque imbecillitas troppo allegro; infine questi troppo sventato,
terrebat; huius frigida incuriositas, il-lius quello troppo prudente rispetto a quanto
ardens occupatio dehortabatur; que, desiderassi; di questo mi spaventava il silenzio,
quanquam gravia, tolerantur domi - omnia di quello la loquacità; di questo la pesantezza e
enim suffert caritas et nullum pondus recusat la pinguedine, di quello la ma-grezza e la
amicitia -; verum hec eadem fiunt in itinere debolezza; di questo mi deprimeva la fredda
graviora. indifferenza, di quello l’ardente attività: cose
che (= tutti difetti che), sebbene gravi, si
sopportano in casa – ogni cosa infatti
compatisce l’affetto e nessun peso rifiuta
l’amicizia –, ma davvero queste stesse cose
diventano in viaggio più pesanti.

(§4)
Itaque delicatus animus honesteque Perciò, l’animo esigente, desideroso di un
delectationis appetens cir-cumspiciensque onesto svago e guardandosi in-torno, pur
librabat singula sine ulla quidem amicitie senza alcuna offesa all’amicizia, soppesava i
lesione, taci-tusque quicquid proposito itineri singoli aspetti, e silen-ziosamente rifiutava
previdebat molestum fieri posse, dam-nabat. tutto quello che riteneva potesse diventare
Quid putas? tandem ad domestica vertor d’intralcio alla gita progettata. Che cosa pensi?
auxilia, germanoque meo unico, minori natu, Finalmente mi rivolgo agli aiuti domestici e mi
quem probe nosti, rem aperio. Nil poterat le- confido con il mio unico fratello, di me più
tius audire, gratulatus quod apud me amici giovane, che tu ben conosci. Nulla avrebbe
simul ac fratris teneat lo-cum. potuto ascoltare con maggiore gioia,
rallegrandosi di potersi considerare, verso di
me, insieme fratello e amico.

(§5)
Statuta die digressi domo, Malausanam Partiti da casa il giorno stabilito, giungemmo a
venimus ad vesperam; lo-cus est in radicibus Malaucena verso sera; que-sto luogo si trova
montis, versus in boream. […] Pastorem exacte alle radici del monte, verso settentrione. […] In
eta-tis inter convexa montis invenimus, qui nos una valletta del monte incontrammo un
ab ascensu retrahere multis verbis enisus est, vecchio pastore che tentò con molte parole di
dicens se ante annos quinquaginta, eodem dissuaderci dal salire, raccontandoci che anche
iuvenilis ardoris impetu, supremum in vertice lui, cinquant’anni prima, pre-so dallo stesso
ascendisse, nichilque inde retulisse preter entusiasmo giovanile, era salito fin sulla vetta,
penitentiam et laborem, corpusque et ma che non ne a-veva riportato niente se non
amictum lacerum saxis ac vepribus, nec delusione e fatica, e il corpo e la veste lacerati
unquam aut ante illud tempus aut postea dai sassi e dai pruni, e che non aveva mai
auditum a-pud eos quenquam ausum esse sentito dire che, né prima di quel tempo né
similia. dopo, qualcun altro avesse tentato un’impresa
simile.

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