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REVIEWS 263
MARK FRIGUGLIETTI
The Pennsylvania State University
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siderato una sorta di furtivo canzoniere con cui l'autore tenta di riannodare i fili del
suo passato, proprio negli stessi anni in cui stava scrivendo versi per la pubblicazione
in cui dava l'impressione di volersene definitivamente allontanare. De Marco con-
clude questo suo studio, artisticamente sensibile e criticamente valido, con la
trascrizione di un'interessante intervista ad Annalisa Cima, I'ultima interlocutrice del
poeta, a cui Montale affidb in dono le sessantasei poesie di Diario postumo da pubbli-
care dopo la sua morte.
In "I 'sogni sepolti' e 'l'oppressa nostalgia della luce': Antonia Pozzi," De Marco
dedica uno studio di particolare sensibilith critica alla lirica di Antonia Pozzi.
Costantemente comprovando la propria analisi sui testi, il critico evidenzia la profon-
dith dei contenuti, drammaticamente vissuti, di questa poesia: "maglia sottile e tragica
di una misteriosa oggettivith che aderisce come un reticolo di vene alla trama della
sua vita spezzata volontariamente a soli ventisei anni" (26). In Parole, la raccolta
principale delle poesie della Pozzi, l'ispirazione poetica, come si rileva, parte quasi
sempre dall'oggetto o dalla circostanza occasionale, per poi ripiegarsi su stessa nel-
l'osservazione puntuale del suo essere. Con fine intuizione, si avverte come in questo
ripiegamento pervada una forma di silenzio da cui scaturisce la "parola," come mezzo
di chiarificazione e catarsi del dramma esistenziale dell'autrice.
Nel terzo capitolo della raccolta, "Appunti sulla poesia di Vittorio Sereni," De
Marco fa un esame coerente delle quattro sillogi poetiche di Vittorio Sereni: Fron-
tiera, Diario d'Algeria, Gli strumenti umani e Stella variabile, evidenziando il per-
corso di una poesia che va da un'iniziale e soffusa dimensione elegiaca a toni di pre-
monizione, ad un senso di irrequietudine ed ansieth che trasborda dall'individuale al
collettivo. La poesia di Sereni sembra catturare, dice De Marco, "il flusso della vita
stessa che eternamente muta livelli, capace in un momento quasi di afferrare il mira-
coloso, ed in un altro di esistere in un purgatorio di apprensioni ..." (41), fermo re-
stando sempre l'impegno umano, atteggiamento che gli deriva, come si avverte, dal
realismo "lombardo" dei suoi contenuti. II poeta e conscio dello stato di crisi del
mondo e, a suo modo, I'accetta, continuando quel suo viaggio all'intemo della pagina
poetica, alla ricerca di quegli "strumenti umani" con cui cambiare lo stato delle cose.
In "Radiografia di un poeta: Alessandro Parronchi. 'Morte' e 'Vita"' il critico ri-
leva come gli esordi poetici dell'autore si collochino nel clima dell'ermetismo
fiorentino, sottolineando perb come quello di Parronchi fosse un ermetismo di "tono,"
contrapposto a quello "accentratore dell'immagine e della parola" rilevabile in Luzi e
Gatto. De Marco offre una visuale abbastanza approfondita e dettagliata dell'opera di
Parronchi, soffermandosi con attenzione alle varie fasi del suo sviluppo poetico, dalla
prima raccolta del 1949 Attesa in cui sottolinea un intenso e partecipato lirismo, una
fede nel progresso, anche se frammista di apprensioni, a Per strade di bosco e cittd
(1946-1953) dove la citt ~e vista come il luogo della divisione assoluta fra il bene e il
male, ma anche il luogo dove possono nascere le speranze per l'uomo di ritrovare, at-
traverso l'amore, in un clima di rigenerazione, la sua vera essenza. Quello di Parron-
chi, rileva giustamente De Marco, e un cammino lungo e a volte vive nella consape-
volezza che tutto e destinato a morire e che solo lo spirito resta eterno. Comunque si
avverte puntualmente come la voce poetica sia nutrita e non soffocata dall'elemento
religioso che permane, a livello quasi mitopoetico, quale elemento di fondo all'ispi-
razione creativa del poeta.
Alla poesia piui recente di Mario Luzi vengono dedicati due stimolanti saggi. Nel
quinto capitolo, "La stagione dei 'frammenti' e degli 'incisi': postilla all'ultimo
Luzi," vengono esaminati con particolare sensibilitA e penetrazione le due raccolte di
poesia: Per il battesimo dei nostri frammenti (1985) e Frasi e incisi di un canto
salutare (1990). De Marco puntualizza, con acume critico, il tono particolare del lin-
guaggio poetico luziano che "tende ad una fusione del sentimento pii semplice con la
rievocazione di un'atmosfera inesprimibile" (74). Viene sottolineato come la silloge
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