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Etica Generale
Etica Generale
Capitolo 1
Che cosa è Etica?
Comune intesa di etica è: “scienza che indica ciò che l’uomo deve fare per essere buono”
Etica è: “La scienza di ciò che l’uomo deve essere”, “Come dobbiamo diventare degni di umanità che è
in noi”
Filosofia serve per capire meglio la rivelazione, filosofia prepara il terreno per accogliere il vangelo.
Philosophia ancilla theologiae – filosofia è al servizio in casa della teologia ma è padrona in casa sua.
Filosofia non usa la verità rivelata!
- indaga con la ragione sull’uomo, sul mondo, sul Dio cercando di conoscere la verità
- prepara la strada per la fede = preambula fidei
- ogni verità conosciuta apre la strada alla conoscenza ulteriore
- la fede non distrugge la ragione, ma la suppone
- la fede non sostituisce la ragione, ma la completa e eleva
Filosoficamente non posso capire che Dio è Trino!
- Serve la rivelazione
- Dio è uno nella sostanza e trino come persona
Chi è il filosofo?
- Filosofo è un pensatore che cerca di fondare razionalmente i propri giudizi, senza fare appello ai
miti, fedi o opinioni della maggioranza
- Giudizi di filosofi devono essere fondati su argomenti razionali = discorso di filosofo è
scientifico
- Filosofo non tragga argomenti da verità di fede, fa senza usare la teologia
Metodi filosofici
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Stupore:
- la ricerca inizia dal stupore, non è possibile stupirsi senza essere spiazzati = “non capisco il mondo” è una
cosa stupenda
- spesso riduciamo stupore in Ideologia, quando non sappiamo e diciamo: “non è altro che”
(Questo è una espressione tipicamente ideologica)
- Riduciamo la realtà in qualche cosa che già conosciamo e lo mettiamo in un schema
Rispetto:
- i fatti non possono essere violentati e protagonisti dei fatti cioè persone vano rispettate
- non costruirti una immagine della realtà che la costituisca
- non fare una immagine di persona umana, dire: “tu sei così e così”
- ogni cosa va rispettata per quello che è
- rispettare la verità che mi sta davanti, devo accogliere la verità e non dominarla
- rispetto sempre per la persone altrove!
Desiderio:
- desiderio del bene: Bonum est quod omnia appetunt = Bene è quello che tutti desiderano
Quale bene ricerchiamo? La sophia / sapienza = la verità!
C’è bisogno di avere grande desiderio della verità (come c’è desiderio della aria per respirare)
Desiderio è l’attività della volontà!
Ciascuno di noi ha cominciato a riflettere sulle proprie esperienze e ha cominciato formare idee circa ciò che
è giusto e sbagliato, bello e brutto… tutto questo costituisce minimo di filosofia.
Ovvietà ed Evidenza:
Ovvietà:
- è quello che si trova per la strada
- non è una conoscenza, può essere anche sbagliata (per antichi era ovvio che sole gira intorno a terra)
Evidenza:
- mi è “evidente” ciò che è presente al mio conoscere, ciò che io conosco in quanto mi è presente
Abbiamo evidenza:
1) sensibile – è presente al suo conoscere, è presente ai nostri sensi
2) Intellegibile – non ha bisogno dato sensibile, ma appare al intelletto
Evidenza immediata: 7+5=12, Evidenza mediata: c2=a2 + b2
Formazione culturale:
- c’è rischio di ridurre filosofia al modello matematico
- per la matematica il metodo è sufficiente
- per la filosofia metodo è necessario, ma non sufficiente
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Sintesi:
- dobbiamo aprirci al stupore davanti all’essere, di rispettare la realtà e di desiderare con amore la verità
- il pinto di partenza della nostra indagine deve essere l’esperienza e “minimo di filosofia”
- per fare lavoro scientifico c’è bisogno che prendiamo coscienza dei condizionamenti quali vengono dalla
nostra cultura e educazione
- compito della filosofia sarà distruggere ovvietà per accedere alle evidenze
- evidenza filosofica non coincide con evidenza matematica e dobbiamo coltivare nostro gusto spirituale per
orientarci nelle situazioni concrete ed essere in grado co cogliere i valori autentici nella loro infinità varietà
17/10/2018
Caratteristiche specifiche dell’etica filosofica
Secondo certi autori la etica dovrebbe essere la scienza descrittiva = cioè dovrebbe descrivere come la
gente valuta in modo non valutativo (se. Descrivo modo in cui tu giudichi)
Descrittiva = non prescrittiva
Prescrittiva - indica le norme, le regole
Positivismo:
- oggi si chiama neo-positivismo o neo-empirismo
- nasce alla metà di 19. Sec di fronte a grandi scoperte e progressi scientifici
- le scienze sperimentali sono descrittive e non prescrivono nulla
- il metodo delle scienze sperimentali deve essere esteso a tutte le altre scienze (compreso etica)
- in filosofia progresso non c’è, filosofia ritorna continuamente
- positivisti dicono che la filosofia deve avere il progresso come le scienze sperimentali
= Etica diventa etnologia umana
Etnologia - è lo studio dello comportamento di animali
Per positivisti valore supremo è il progresso
Pensiero debole:
- nostro pensiero non è in grado raggiungere la realtà delle cose
- pensiero debole descrive altri modelli di pensare per vedere come altri pensano o come si comportano
- nasce al interno di Ermeneutica
Ermeneutica - è arte dell’interpretazione
- si limita a descrivere interpretivamente ed è una opinione provvisoria (non si può avere una convinzione,
pensiero deve essere fluido, come la società)
- esigenza di questo pensiero è essere democratici = “political correct” in tempo di post-modernismo
Dire che uno ha ragione e uno ha torto sarebbe discriminativo
- etica è liberticide = uccide libertà
Valore supremo è la libertà!
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Positivismo e anche pensiero debole negano di costruire una etica normativa.
Norme tecniche: ci dicono come dobbiamo comportarci per essere buoni tecnici, sono norme settoriali
Norme etiche: ci dicono come comportarsi per essere buoni uomini/persone umane, sono norme globali
La morale esprime una normativa categorica! “Tu devi comportarti in questa maniera” per realizzare lo
scopo della esistenza umana
- le norme morali sono delle indicazioni e seguendoli riusciamo a guidare la nostra vita a governare la nostra
esistenza in modo da sviluppare la nostra personalità in relazione con gli uomini, con Dio e con il mondo.
- fine di vita umana non è essere allegri!
- nel 14. Sec si sposta nel ambito di francescani la prospettiva della vita e si sviluppa morale dal punto
di vista di giudice e non dal punto di vista del soggetto (Giovanni Duns Scotto - quanto è grave il tuo
peccato) = bene consiste nella obbedienza
Prima era: va bene la mia vita, la nostra vita? Dal punto di vista del soggetto agente (Io e Noi)
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- così la etica è sviluppata dal punto di vista di giudice e le regole diventano il fine (fino a 19.sec.)
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Capitolo 2
Fenomenologia della moralità
Fenomenologia: - dal gr. Phainomai = manifestazione, ciò che mi appare
- fenomenologia consiste nel lasciare parlare l’oggetto di cui si occupa, per scoprire che cosa è.
Esperienza morale:
- vediamo che cosa si mostra come (oggetto materiale di etica) esperienza morale
- alcuni ideologi tentavano di negare esperienza morale, sono maestri di sospetto: K. Marx, F. Nietsche e S.
Freud
- loro non potevano dimostrare che esperienza morale non si può dimostrare che non esista.
24/10/2018
Esiste nella esperienza umana la esperienza morale? Alcuni autori negano esperienza morale.
Marx – è una sovrastruttura
Nietzsche – è un risentimento dei deboli nei confronto dei forti
Freud – è una repressione sessuale
= c’è una lotta contro la morale
Questi moralisti erano miletanti, che dietro la loro critica morale è la morale = è moralmente sbagliato fare
morale, quindi morale deve essere spazzata via.
- Quando morale si nega, allora si afferma!
Non è possibile avere una essenza di morale, si trova subito un’altra. È possibile sostituire morale con
altra.
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Freud:
- oggi il sesso è tabu in confessionale, in tutti ambiti il sesso è discorso normale
- ma ci sono altri tabu: sofferenza fisica, morte, dolore, sacrificio sono moralmente in-toreabili
- nostra civiltà nasconde la morte, oggi il lutto non c’è più
Nietzsche:
- i forti non sopportano esistenza dei deboli (sterminazione dei deboli = aborti, eutanasia)
- ogni malato deve essere curato, ma ci sono malattie incurabili, eutanasia è risentimento dei forti nel
confronto dei deboli
Esperienze morali
Scandalo:
- dal gr, Scandalon = ostacolo che fa inciampare
- è reazione di profonda indignazione di fronte a certi comportamenti
- suscita in me rabbia
- è qualcosa che non deve essere tollerato
- sono comportamenti incompatibili con dignità umana
- oggi scandalizza intolleranza, una volta era libertinismo
Ammirazione:
- dal lat. Ad-mirari= guardare-a
- esprime sentimento di stima e meraviglia che si prova nel vedere cose insieme belle e straordinarie
Si può provare ammirazione di fronte a oggetti molto diversi (ammirare il tramonto, crescita di una pianta,
bellezza di un fiore, un’opera umana)
1) Ammirazione di fatti naturali
- esclusivamente considero la bellezza
- si può risalire al creatore
2) Ammirazione di un’opera umana
- ai ammira opera d’arte ma anche l’artista = stima per una persona come artista
- l’uomo può essere grande pittore pur essendo un ladro e violento
3) Ammirazione davanti al comportamento di un uomo
- è una ammirazione morale
- ammirazione di uno che è degno di umanità in sé
- ammiro qualcuno come persona umana
Non è possibile scandalizzarsi o ammirare se non ci fosse in noi qualche regola, idea di come l’uomo
dovrebbe comportarsi, cioè qualche criterio morale.
Rimorso:
- dal lat. Remordere = frequentemente mordere
Ted. Gewissensbiss = morso della coscienza
- rimorso è il tormento interiore conseguente alla consapevolezza del male operato
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- è un vivo rimprovero della coscienza per aver violato l’ordine che essa ha pronunciato.
- rimorso non è un sentimento, ma porta molteplici sentimenti come: angoscia, tristezza, paura, timore,
disperazione, ansia
- rimorso è una esperienza tragica, cioè il soggetto è scisso (rozdělen) in due, è accusato e accusatore
- me stesso mi infligge la sofferenza
- in cui il passato colpevole si erge contro il presente creando frattura nell’animo del soggetto
- in rimorso giudico me stesso in base a un criterio che è in me, ma non dipende da me. Non posso
adattare questo criterio e non posso manipolarlo.
Rimpianto: è quando ho fatto una cosa inutile (ho perso soldi nella borsa)
Gratificazione:
- è quando ci rendiamo conto di aver agito rettamente
- sono sodisfatto di me stesso, quando una azione mi è costato fatica, dolore
- quando mi dico “ne valsa la pena”
25/10/2018
Caratteristiche essenziali delle esperienze morali
Giudizi sono orientati da comportamento volontario, cioè sono mossi dalla volontà che è coinvolta.
a) esperienze umane che non coinvolgono volontà (matematica, una volta ho capito la volontà non è mossa)
b) esperienze umane di carattere morale dove è coinvolta la volontà
- volontà può muoversi perché è attratta dal piacere
- quando vedi qualcosa di bello ti fermi a godere la bellezza = la bellezza colpisce i sensi e attiva la
volontà
= volontà è attratta dal piacere!
Esperienza estetica è diversa dalla esperienza etica - nella esperienza etica la volontà è obbligata dal
dovere!
Ma c’è falsa opinione in linguaggio comune tra dovere è libertà, si pensa se c’è dovere non c’è libertà!
- Nessuno può avere un dovere se non è libero.
(es. ti obbligo che tu sia nato in Cina – non sono libero, non ho dovere)
- Io sono libero e per questo ho dovere, soltanto l’uomo libero ha gli obblighi.
- Non è vero che libertà c’è o non c’è, libertà non è ON/OFF, ma ci sono gradi di libertà.
- Dovere implica (zahrnuje) la libertà!
Responsabilità:
- dal lat. Respondere, res = la cosa; pondus – ponderare = peso, pesare la situazione
- è una capacità di portare peso delle proprie scelte
- è proprietà del essere libero in virtù della quale deve rendere conto dei suoi atti dinanzi a colui dal quale
dipende
Dovere + Libertà = Responsabilità
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Perché qualcosa si presenta come dovere? Certe azioni si presentano come doverose
- Si presenta come doveroso quello che ci appare come bene? – Che cosa è Bene?
Bene può essere usato come: sostantivo (pod.jmeno) Un bene
avverbio (příslovce) Hai fatto bene
aggettivo (přídavné jméno) è buono
Mozart: “Don Giovanni” è libertino che è sempre a caccia di donne, è un seduttore, ma neanche 1003 donne
di spagna non lo soddisfa, è un infinito irraggiungibile. Don Giovanni è costretto a essere insoddisfatto.
Don Giovanni cerca una relazione con donna per soddisfare il piacere, ma non lo soddisfa.
Canto di servo del Don Giovanni
Rolling stones: canto “I can’t get no satisfaction” – cerchi la soddisfazione, cerchi il piacere, ma non lo
trovi.
Canto di Rolling Stones
Valore e disvalori:
- valore è ciò che risulta importante per noi, rappresenta il Fine di qualche nostra tendenza
Chi agisce, agisca in vista di un fine c’è intenzionalità in agire umano.
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“Bene” è il fine di ciò che è desiderabile
“bene” è ciò che viene desiderato e si pone come il fine di agire, il “male” è il suo contrario
Il bene morale:
E il male?
Non si può desiderare un male (come sostantivo, pod.jmeno), ma si può usare come avverbio (prislovce)
male in modo sbagliato. Male è quando privilegio bene utile e dilettevole prima del bene onesto.
Capitolo 3
Il comportamento volontario
Che cosa significa volontario? (come aggettivo, přidavné jméno)
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Chi agisce, agisce per un fine = PER significa due cose:
1) volontà = desiderio (teso verso proprio fine)
2) Intelligenza conosce il oggetto
- C’è bisogno di conoscere il oggetto, perché intelligenza deve conoscere qualcosa come bene
Intelligenza Volontà
1) Intelligenza conosca il bene o oggetto 2) Oggetto è presentato alla volontà
3) Giudizio sulla possibilità del bene 4) Volontà esprime intenzione = decido (Si/No)
5) Deliberazione = pianificazione 6) Consenso della volontà, il fine si vuole
Intelligenza pianifica se bene è possibile
7) Intelligenza riflette sul primo mezzo opportuno 8) Volontà sceglie il mezzo
9) Commando della ragione 10) Io uso mezzi necessari per conseguire il mio
fine
11) Godimento del bene
First In Lost Out = ciò che è primo nel intenzione è ultimo nell’esecuzione!
- Si parte dal fine/esigenze/lo scopo e poi si trovano i mezzi
2) Avvertenza - è consapevolezza di fare qualcosa, mi rendo conto che atto si sta facendo
Inavvertenza - non mi rendo conto di fare una azione, toglie di tutto la responsabilità
Agire ignorando:
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- significa compiere un’azione “senza” conoscere i particolari, ma non “a motivo” dell’ignoranza,
ma per altre ragioni.
(es. Ubriaco che provoca un incidente inconsapelvolmente, incidente non lo provoca “a motivo” del
ignoranza, ma a motivo della ubriachezza)
- è fare una cosa senza sapere
a) Ignoranza affectata:
- non voglio conoscere perché la mia intenzione è già formata e non intendo metterla in
discussione
- io voglia rimanere ignorante per non dovermi conformare ad una verità che mi disturberebbe
b) Ignoranza crassa: - quando non conosci le cose che sono sotto occhi di tutti
c) Ignoranza supina: - è ignoranza per la pigrizia, uno non si dà da fare per conoscere la verità
Volontà caratterizza libertà del l’uomo! = siamo protagonisti del nostro comportamento, mio
comportamento dipende da me.
- Atto volontario è atto libero!
- Azione volontaria nasce dalla mia scelta, mia approvazione, da un principio interno che sono Io, ed è
un azione spontanea.
- contrario al atto volontario è violento
Atto volontario: è spontaneo, è causato dalla mia volontà (es. tirare a porta e fare il gol)
Atto involontario/violento: ciò che è contrario alla volontà (difensore dà auto-gol)
Atto voluto: è desiderato, approvato dalla volontà (es. volevo fare il cross, ma ho fatto gol)
Atto non-voluto: è un atto disapprovato dalla volontà
Volontario semplice: è un atto che costituisce in se stesso l’oggetto di tendenza della volontà del soggetto
Volontario relativo/limitato: è un atto a cui la volontà del soggetto tende suo malgrado, per fa fronte ad una
determinata circostanza
Volontario tollerato: - è atto volontario indiretto, si vuole il bene, ma si tollera male sopportato
- è riconosciuto come male disapprovato dalla volontà e sopportato
(es. uccisione del bambino nel grembo della madre a causa di un cancro nell’utero della madre, è un male tollerato, non voluto;
effetto collaterale è inevitabile)
- importante è che effetto buono non è attraverso il effetto cattivo
8.11.2018
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Emozioni e sentimenti nell’agire umano:
1) amore, attrazione - porta a stare vicino, è qualcosa che partecipiamo come bene
se bene è assente = c’è desiderio
se bene e presente = c’è la gioia
2) odio, repulsione
- si rivolge verso ciò che si presenta come “male”
se male è previsto = timore
se male è presente = tristezza o collera
tristezza – non c’è niente da fare
collera – quando possiamo a combattere
Le passioni sono risposte “spontanee” di fronte a certi stimoli davanti determinati oggetti
- in se stesse non sono volontarie
- possono diventare volontarie: a) perché volontà si gli procura = sono comandate dalla volontà
- eccitazione sessuale non è volontaria, ma la volontà può procurarsi
emozione sessuale (materiale pornografico)
- passione per lo zelo evangelico (la volontà comanda)
- Quando le passioni insorgono senza la volontà o contro di essa, possono rendere atto semi-volontario
o addirittura involontario.
- Quando le passioni sono comandate dalla volontà rendo atto volontario più pieno, aumento
volontarietà
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La libertà nel agire umano:
L’atto umano è sempre libero (atto compiuto con intelligenza e volontà), o può essere più o meno libero
- il grado di libertà è direttamente proporzionale alla lucidità dell’intelligenza ed al dominio della volontà
- la libertà implica responsabilità, il soggetto può essere chiamato a “rispondere” dei propri atti
- la responsabilità di una determinata azione può essere in atto o in causa (ho tendenza al ira)
Gli Habitus
Habitus:
- è una attitudine (schopnost), (una capacità di…) verso un determinato stabile delle facoltà del soggetto
verso un determinato tipo di atti
- è una capacità acquistata (es. scrivere, suonare violino, guidare machina, etc.)
- Habitus si acquistano mediante la ripetizione di atti di un determinato tipo
- con Habitus si modifica anche la mia volontà, la volontà acquisisce un habitus
- c’è bisogno costringersi con la volontà
- Habitus è orientamento stabile verso in tipo di comportamento
Habitus moralmente qualificabili hanno sempre a fare con la volontà, comportamento volontario buono o
cattivo.
Habitus che non sono moralmente qualificabili: scrivere, guidare macchina, suonare strumento musicale,
ect.
Habitus moralmente buoni = virtù, perfezionano la personalità del soggetto, lo rendono più umano
Habitus moralmente cattivi = vizio, ci lasciamo guidare da motivi irrazionali e non esercitiamo controllo
delle nostre azioni, siamo sempre meno liberi e ottusi di riconoscere il bene e pigri a tendervi
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Habitus sviluppa la nostra umanità in modo degno.
Virtù è habitus di comportamento libero.
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Capitolo 4
Le virtù in generale
Come dobbiamo essere per realizzare pienamente la nostra personalità? Dobbiamo essere virtuosi!
Virtus viene dal latino “vis, roboris” = forza, virtù è “motore” della vita morale!
- virtù è un elemento dinamico, è un modo di essere
- virtù non è possedere
- virtù non è la legge. Legge per applicarla bisogna conoscerla con la educazione. Legge deve essere saggia
e giusta ed deve essere fatta da uomini virtuosi.
La virtù è una buona qualità della mente, grazie alle quale si vive rettamente e della quale nessuna usa male
(S. Agostino)
La virtù è una disposizione che riguarda la scelta, consiste in una medietà in rapporto in noi, determinata
secondo ragione, così come la determinerebbe un uomo saggio.
(Aristotele)
La Medietà:
medietà ≠ mediocrità
medietà = giusto medio
- criterio della scelta è la ragione
- “come la determinerebbe l’uomo saggio” = l’uomo virtuoso, da cui virtù determina al tra virtù (circolo
vizioso)
Virtù cardinali:
Perché virtù cardinali sono? Perché 4 sono le facoltà umane coinvolte nel agire umano: intelletto, volontà,
irascibile, concupiscibile.
Saggezza:
- ci dà la misura di medietà in rapporto a noi
- dà criteri a tutte le virtù
- è anima/forma delle virtù
- fa che l’uomo si comporti bene nella scelta di quei mezzi che seguono la fine
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Giustizia:
- è dare a ciascuno il suo
- ad ogni l’uomo bene che gli spetta
Ingiustizia: è vizio per eccellenza, è la perversione della volontà stessa
Temperanza:
- mantiene ordine nel desiderare
Fortezza:
- comporta perseveranza e pazienza ed è caratterizzata dalla serenità
- è necessaria per essere giusti
Le virtù sono un organismo e sono connesse tra di loro, se una si promuove, si promuovono anche altre,
se una si trascura si trascurano anche le altre.
Virtù annesse:
Capitolo 5
Saggezza
- la saggezza fa sì che l’uomo si comporti bene nella scelta di quei mezzi che servono al fine
- saggezza è habitus della ragione pratica
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Primato della saggezza:
- saggezza è la virtù più importante
- c’è un fine nella nostra vita, che dà senso a tutti altri fini = vivere umanamente, cioè essere uomini
secondo verità
S. Tommaso: “il bene dell’uomo in quanto l’uomo è: che la ragione sia perfetta nella conoscenza della
verità, e i desideri inferiori siano regolati secondo la regola della ragione “
2) La ragione che si perfeziona nella conoscenza della verità deve farsi forma (guidare) e regola dei
desideri:
- desiderare in modo umano
- desideri devono essere giustamente proporzionati in rapporto a noi
Riflessione - per raggiungere fini virtuosi serve riflessione, interrogazione paziente della realtà
Mancanza: Impulsività (prudkost)
Dissennatezza (zbrklost)
Eccesso: inconcludenza
Solertia – è capacità di riflettere rapidamente, è una eccellenza della riflessione
Memoria – c’è bisogno vigilare sui propri ricordi, riflettere sulle esperienze vissute
Docilità è umiltà – chi vuole diventare saggio deve lasciarsi istruire, deve rinunciare alla presunzione di
sapere già tutto, deve essere umile e docile
- è rivolta al futuro
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Previdenza – l’uomo pre-vede le necessità future, vede prima ciò che può accadere
Providenza – l’uomo pro-vede a ciò di cui ci sarà bisogno (proccurò ciò che mi sarà utile
Saggio non si illude di false certezze. Nella morale non c’è certezza matematica, non c’è universalità
Saggezza richiede certezza morale = ciò che sappiamo di dover fare: non uccidere, non rubare
- in altri casi saggio deve accontentarsi di una probabilità solo relativa, cioè in questi casi saggio agisce
in modo sicuro traendo le conferme da esperienza della vita passata, dalla rettitudine della propria
ricerca del vero bene.
- per coltivare la saggezza è necessaria castità (per giovani) e per i vecchi che non sono avari (assicurarsi i
beni)
Per la saggezza si richiede l’esperienza, la memoria e la castità, rinunciare alle riserve di autoconservazione e
richiede anche coraggio.
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Capitolo 6
Giustizia
Il concetto giustizia:
Equilibrio: Aequor = mare quando è calmo, Lybra = bilancia
S. Tommaso:
- ricorre dal latino alla lingua volgare
- le cose rote devono essere “aggiustate” = le cose sono giuste come dovrebbero essere
Platone:
- l’uomo “giusto” è colui che ha realizzato umanità in sé
- Giustizia consiste nel equilibrio tra saggezza, coraggio e temperanza nell’anima dell’uomo
Giustizia è armonia tra le virtù!
Città divisa in tre classi: governanti = saggezza, guerrieri = coraggio (irascibile), popolo = temperanza
(concupiscibile)
Giustizia: è una attitudine in forza della quale, con volontà costante e duratura,
si riconosce a ciascuno il suo diritto.
Sap 8,7
Giustizia generale: equilibrio di tutte le virtù
Giustizia particolare: consiste fondamentalmente nel riconoscere bene nel altro = dare a ciascuno suo!
Diritto:
Titolari del diritto possono essere solo le persone, perché solo loro hanno facoltà morale!
- animali non hanno diritti, noi abbiamo determinati doveri
- terra non ha diritto, abbiamo doveri verso ambiente
Bene comune: è come la rete di condizioni in forza delle quali ognuno, se vuole, può raggiungere il suo fine
- il singolo potrebbe non volere non raggiungere il propria bene, ma non può e non deve in modo dannoso
danneggiare il bene di altri o i loro diritti
La giustizia generale assume tutte le virtù morali: saggezza, coraggio, temperanza, giustizia particolare e le
dirige al bene comune.
La giustizia particolare dà all’altro ciò che gli spetta tendendo in considerazione bene comune
Dovere giuridico:
A) non può pretendere il perdono, può solo chiedere il perdono, perdono non gli è dovuto
Perdono = per dono – gratuità
- io ho dovere morale di perdonare, ma lui non ha diritto di essere perdonato
- se non perdono commetto colpa contro ordine dell’amicizia ma non contro la giustizia
B) io devo restituire i soldi al amico, se no, infrango ordine contro giustizia e amicizia
- soldi sono suoi e gli spettano
Materia della giustizia sono sempre azioni esteriori che costituiscono l’oggetto del diritto e del debito.
Forma della giustizia è il rispetto per persona di altro.
- se non ho rispetto per la persona, posso compiere atti giusti, ma non sarei giusto Io. Equità (slušnost)
(es. quando do soldi a qualcuno e gli sbatto soldi in faccia)
Per poter parlare di giustizia particolare, è necessario che si realizzino tre condizioni:
1. Servono almeno due soggetti: primo è titolare del diritto e secondo titolare del dovere
2. L’oggetto deve essere un diritto autentico: sempre la materia che configura diritto autentico
3. Deve esserci la possibilità di dare il dovuto: che il diritto venga sodisfatto, se non c’è diritto è
sospeso
Dove si verificano:
a) tutte tre condizioni abbiamo parti soggettive della giustizia: giustizia commutativa e distributiva
b) se manca una condizione abbiamo parti potenziali della giustizia: (es. è giusto prendersi cura dei genitori = pietà,
ma manca in primo punto. Tra noi e genitori non c’è estraneità, c’è il legame che non rende possibile alterità), (es. virtù della
religione “dare a Dio ciò che gli e dovuto” – è parte potenziale della giustizia, gli manca 3 condizione)
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- c’è una relazione: dare – avere, dare esattamente quanto si riceve
- c’è una uguaglianza aritmetica
- baratto – io do le cose in scambio delle cose
- scambio con compravendita
- retribuzioni: denaro è dato in scambio di lavoro
- risarcimento: restituire esattamente quello che ho tolto
b) Principio materiale:
1. A ciascuno un’uguale quota – si aplica dove soggetti sono uguali
2. A ciascuno secondo il suo bisogno – se ci sono le differenze
3. A ciascuno secondo il suo impegno – chi si è impegnato di più
4. A ciascuno secondo il suo contributo – contributo oggettivo al bene comune
5. A ciascuno secondo il suo merito - secondo ciò che ho fatto per poter stare in quella condizione
6. A ciascuno secondo gli scambi di libero mercato
Doveri Prima Facie – principi vengono affrontati uno per uno ognuno di questi principi esprime la giustizia.
Quando ci sono situazioni differenti ci si ricorre a equilibrio riflessivo
Questi principi hanno senso solo se e nella misura in cui colgono l’essenziale di questo tipo di giustizia, che
è l’attenzione alla persona ed alla sua dignità
L’ingiustizia:
- è il vizio per eccellenza
- è la perversione della volontà, che è legata alla ragione e volontà può condizionare la ragione
- l’ingiusto è incline a considerare “buono” ciò che è ingiusto
- subire l’ingiustizia è sempre un male, chi commette l’ingiustizia fa male peggiore: se hai i mezzi devi
usargli tutti per impedire l’ingiustizia
- è la virtù con la quale si agisce da “uomo”, il cui vertice è segnato dalla fermezza d’animo di fronte alla
morte in battaglia (ma non esprime la essenza di questa virtù)
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morale)
- errore è intellettualismo, coraggio come una virtù etica non deve essere ridotto a una virtù inteletuale
Coraggio non consiste di non temere mai, perché c’è una distinzione di mali che vano fuggiti e mali che
vanno sopportati. Si deve temete il disonore e non si deve temere il sacrificio
- la virtù di coraggio deve stare sotto la virtù della saggezza!
Coraggio:
- è capacità di correre il rischio
- è capacità di dominare il proprio appetito irascibile (passioni, timore, paura) e sta sotto comando della saggezza
Pazienza: (vytrvalost)
- è la capacità di patire (snášet, vytrpět), sopportare una sofferenza, perseverare, non molare e di sopportare
- fa parte della tenacia
- chi è forte è sempre paziente, chi è paziente non sempre è forte!
Magnanimità: (velkomyslonost)
- è la capacità di pensare in grande
- è una tendenza dell’animo verso grandi cose, verso il bene difficile contro male facile
- è un desiderio di non accontentarsi con le cose mediocre
- è un desiderio di eccellenza che si misura con l’intraprendere le cose migliori
- coraggio era una virtù poetica per eccellenza, dal Omero fino a Romanticismo arte, musica, poesia
esaltavano gli eroi, ma le cose cambiano con Decadentismo di un apparato culturale
- vengono messi in luce uomini senza qualità, quali sono pusilanimi e diventano il modello
Josef Piper:
- la ragione è tecnologica, l’uomo borghese è circondato da comfort e non deve più combattere, l’uomo è
schiavo dei propri piaceri = diventa incapace di soffrire
- cosi inizia una società molle, che è schiava di confort, è una società impaziente, non sopporta aspettare,
vogliamo tutto e dubito: “Paradise Now”
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- unica guerra che combattiamo è contro la sofferenza, se hai male subito si fugge (aspirina, antidepresivi,
eutanasia)
- non siamo capaci di essere pazienti, di sopportare, perché siamo circondati di comfort
- Carpem diem = goditi il tuo momento (Orazio)
Questo mondo di comfort grazie alla tecnologia diventa sempre meno vivibile ed siamo sul orlo del abisso,
molti settori cercano di recuperare pensare in grande, altrimenti non ci sarà il futuro
virtù di fortezza, pazienza, magnanimità
Fortezza e vulnerabilità:
Vulnerabilità:
- debolezza sul piano ontico (l’uomo che si può ammalare, può essere ferito)
- forte è colui che ha la capacità di acetare una ferita, sia in senso fisico, sia in senso morale
- fortezza assume la debolezza e la supera sul piano morale
Persona forte non desidera soffrire, ma se non è possibile fuggire accetta di soffrire.
- non disprezza la vita, ma ama la vita profondamente, ama i beni (gioia, salute, secesso) ed è disposto di
perdere questi beni per avere i beni più alti!
Aggressività e sopportazione:
- coraggio ci consente di aggredire il male e non solo sopportarlo (es. se ci troviamo di fronte a
ingiustizia)
- ci serve una giusta dose di collera = ira
(ira non è il vizio, es. ira di Dio, in Dio non ci sono i vizi)
Ira è una passione è diventa il vizio se assume controllo delle passioni
- non arrabbiarsi di fronte a una ingiustizia è un vizio
- importante è non perdere la pace, calma, lucidità e incanalare la propria rabbia in giusta direzione,
aggredire male con tutta la energia necessaria
Capitolo 8
Temperanza
Terminologia:
Clima temperato, Colori a temprea, vino temperato, vetro e aciaio temperato, acordatura temperata
Temperanza:
gr. Sophrosyne
Temperanza consiste in una moderazione razionale delle azioni e delle passioni umane
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nostra vita
- tempera i desideri sensibili quali tendo spontaneamente ai piaceri
- virtù della temperanza sta sotto la virtù della saggezza, misura della temperanza viene dalla sagezza
- risiede nel appetito concupiscibile
C’è un fatto: vita dell’uomo non si risolve sul piacere e dolore, ma ci sono i beni più grandi, beni
spirituali
Compito della temperanza è regolare (temperare) questi desideri del bene sensibile che possono stare
insieme nella vita umana
- desideri del bene sono: mangiare, bere, accoppiarsi moderazione nel mangiare
moderazione nel bere
castità sessuale – cioè avere una vita
sessuale ordinata secondo ordine della vita
che si persegue
- animo che non soffre eccessi o difetti, ma gusta i piaceri in modo pieno
- se lasciamo a sfogare questi desideri ci portano ad autodistruzione, perché piaceri sensibili sono piaceri
finiti che portano al disperamento (1003 di Don giovanni) e non è possibile appagare un desiderio infinito
con la soddisfazione finita!
- volontà umana è fatta non per restare centrata su se stessa, ma per auto-trascendersi e aderire al bene in
quanto tale: è dotata di una apertura all’infinito
Senso della temperanza è mettere d’accordo desideri umani e spirituali di vita dell’uomo, perché l’uomo non
è fatto per essere dominato dai piaceri concupiscibili.
La temperanza consente di conservare se stessi, per potersi donare in modo libero e altruistico
(nesobecký)
Materialismo-monismo:
- afferma che l´uomo esiste solo come corpo materiale
- L’uomo è ridotto alla bestia, la sua vita segue solo i piaceri
- questa posizione non è accettabile, perché essere umano è capace di ragionare, abbiamo concetti astratti
come infinità, giustizia, bellezza che sono di carattere spirituale nostra mente è capace di
andare oltre la materia, svolgiamo attività spirituale.
Dualismo-spiritualista:
- pensiero Platonico il quale considera l’unione tra anima e corpo come tutto accidentale, il corpo è una
prigione.
- Per Cartesio l’uomo è costituito da due cose: la res cogitans e la res exstensa, corpo è organizzato come
una macchina
- pensiero di platonico ha prodotto una visione distorta della sessualità, considerata come una realtà
peccaminosa
- Il cartesianesimo ha portato una visione “disincarnata” del cristianesimo
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Scissioni tra corpo e persona:
Quando viene la divisione tra corpo e persona, tra fisicità è spiritualità, si cade in errori.
a) vita corporea come una realtà inferiore ed il sesso come qualcosa di sporco che si tollera solo per la
procreazione (errore gnostico e puritano)
b) si ridice lo spirito a una manifestazione più o meno accidentale della realtà fisica = una vera e propria
idolatria del piacere del corporeo, che è sradicata dalla realtà della persona umana, amore è ridotto a
sex appeal
Dualismo odierno:
- oggi siamo profondamente spiritualisti, si tende che è il corpo è una realtà manipolabile
tatuaggio, auto-lessionismo, transessualismo (cambio del sesso, io mi sento = io penso e cambio il
mio copro, c’è bisogno di correggere il pensiero e non correggere il corpo. La mente si distacca dal corpo che
gli impone le leggi, ma serve che la mente detta le leggi al corpo
Totalità unificata:
- l’uomo è materia (corpo) e una forma razionale (anima razionale), nostra vita corporea è organizata da
forma razionale che è anima
-Temperanza è:
“sottomissione stabile e crescente della sfera dei sensi e degli istinti all’influenza della volontà”
cioè Temperanza mantiene unità tra corpo e persona spirituale!
Capitolo 9
Il Fondamento della moralità
“Come dobbiamo essere per realizzare pienamente la nostra personalità umana?”
Dobbiamo essere virtuosi. Comportamento virtuoso è comportamento libero!
- Siamo padroni di se stessi, siamo causa delle nostre azioni
- solo chi è libero è padrone delle sue azioni;
Enkrateia = potere in se stessi, cioè dominio di sé = Libertà
- Io sono padrone del mio comportamento.
Chi è Io?
Io è la mia mente, libertà è dominio della mente sul mio comportamento (corpo, pensiero)
- la ragione mi dà il criterio del comportamento ed è controllato dalla volontà
- volontà è cieca, ma può eseguire, Intelletto conosce, ma non può muovere
(es. Io e come una persona cieca guida la sedia rotelle e il endicapato gli dice dove deve andare)
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Vita felice è fare il bene, ma bene deve essere onesto. (e non bene utile o bene piacevole)
Quale criterio è di bene onesto per distinguerlo da tutti altri beni?
La vita onesta è caratterizzata dal ripetersi di atti moralmente buoni, guidati dalla retta ragione, i
quali esprimono, generano e rafforzano la virtù del soggetto agente.
Non sappiamo ancora in che consiste l’onestà o la moralità, la rettitudine, la virtuosità della vita.
Teorie universaliste:
- quelli che sostengono che il bene e il male sono categorie valide per tutti gli uomini di tutti i tempi
Teorie relativiste:
- quelli che sostengono che il bene e il male sono categorie dipendenti dal contesto storico, sociale e culturale
- cioè il bene onesto è stesso per tutti.
Universalismi:
Platone è universalista
Tutto pensiero di filosofia moderna è universalista, è un pensiero razionalista (parte da Cartesio)
Dove è il problema?
- è un universalismo privo di fondamento
- i fatti non corrispondono alla teoria! Persone non vivono questi diritti.
- noi vediamo che non a tutti gli uomini tali diritti vengono riconosciuti: alcuni sono in schiavitù, altri sono
profughi, senza tetto, senza cibi …
- gli illuministi hanno rinunciato alla metafisica
- non hanno basi metafisiche e hanno rinunciato alle cause formali e cause finali! Apposto di questo si
cerca la materia e colui che agisce sulla materia (causa materiale e efficiente)
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Questa strada esclude del tutto i desideri e le passioni nella fondazione morale.
Concetti chiave del suo pensiero morale sono: il disinteresse, l’autonomia, il dovere e l’universalità della
legge
1) Il disinteresse: non parte dall’uomo, ma dal soggetto morale quale deve essere in grado di
volere
Soggetto agisce in modo disinteressato, perché bisogna agire
4) Universalità della legge: - Agisci soltanto secondo quella massima che, al tempo stesso, puoi
volere che
divenga una legge universale
- (es. non bisogna mai restituire i prestiti, perché se fosse così, non esisterebbero più
prestiti )
- massime sono i criteri generali
Questo criterio di morale di Kant è inacetabile, perché è disumano, non si occupa dell’uomo!
È un iper-disinteresse! Il bene in sé viene rifiutato dal morale di Kant. Esclude etica dal mondo della
vita.
- questo conduce al idealismo moderno, dove non si occupa del singolo. Ogni singolo ha suoi interessi,
bisogni, scoppi.
A4) Lo stato:
- si separa totalmente il mondo della moralità e il mondo della natura. Il filosofo non ha più bisogno
esperienza morale. Il soggetto individuale (il singolo) è considerato irrilevante. Si deve superare
individualità ed accedere alla universalità, che si realizza nella eticità dello Stato
- L’individuo scompare: suo unico compito è adeguarsi alla volontà dello stato
- Dio è in tutto (Spinosa) in mondo, in natura e natura è Dio Lo stato è Dio
- uno spirito che si fa materia in mondo e passa nello spirito del popolo (Hegel) che è lo Stato, il soggetto
etico è Stato
Relativismi:
B1) Emotivismo:
- Oggi si usa il linguaggio morale in modo emotivistico.
- i messaggi che oggi si mandano sembrano e pretendono di essere impersonali e oggettivi, ma sono
niente più che espressioni di approvazione e disapprovazione soggettiva.
es. si mostrano immagini di emigrati, bambini in campi profughi…ect.
Questo comportamento è cattivo = Io disapprovo questo comportamento, disapprovalo anche tu!
Sono comunicati emotivamente! È una comunicazione violenta, non è un dialogo!
- Comunicazione violenta vuole smuovere i tuoi sentimenti!
E poiché non ho argomenti razionali per convincerti a disapprovarlo, cercherò di comunicarti nel modo più
suggestivo possibile delle emozioni e dei messaggi subliminali, per condizionarti.
Per il dialogo serve il tempo e elementi che sono da riflettere. (tu parli e io ascolto, dopo di che io parlo e tu
ascolti.)
Chi ha potere mediatico cambia modo di pensare dei altri attraverso la comunicazione emotiva!
Da questa violenza psicologica si può passare a violenza fisica = terrorismo.
Quando non si ha strumenti per controbattere i media (emozioni sofisticate) rimane solo altra opzione il
terrorismo (è una emozione dei poveri)
B2) Storicismo:
- il valore morale del bene o male è prodotto da una storia del pensiero
- quello che la storia ti ha trasmesso = Tradizionalismo
Tradizionalismo è: quando cosa è buona perché fa parte della mia tradizione
(es. romani uccidevano i bambini endicapati)
Sociologismo: bene e male viene dettato dalla società, è il frutto di condizionamenti sociali
Psicologismo: sono condizionato dal mio inconscio
B3) Nichilismo:
Nichilismo viene dal Nihil = nulla, valori morali sono nulla
Friedrich Nietsche è padre di nichilismo.
- dal inizio è un fenomeno di elite, ma poi diventa il fenomeno di massa in modo particolare dopo II. Guerra
mondiale e poi in anni 1950-1970 con la cultura Pop, Hipi
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Perché il nichilismo aveva il successo? Ha risposto alla esigenze delle masse.
Come nasce il relativismo etico contemporaneo?
- fino al XIX secolo la struttura era centralizzata, una struttura che aveva un centro (imperatore, papa, città,
municipio, cattedrale) e questo portava chiari diritti e doveri dei cittadini.
Cioè uomo premoderno vive nei binari che presupongono concezione metafisica condivisa = tutto è gestito
dalla totalità etica
- la società va in crisi con la modernità, perché società moderna è la società multicentrica. Ci sono tanti
centri diversi quali hanno i valori diversi. Quindi totalità etica non esiste più. Dio come centro di centro non
c’è più.
- Società centralizzata, totalità etica che si fondava su concezioni metafisico-religiose condivise che era
fino II. Guerra mondiale va in crisi. E persone vivono questa crisi di sistema come una liberazione.
Prima totalità etica portava alla disperazione = sempre avanti sui stessi binari
Siamo liberi dalle catene dei binari e i valori morali inventiamo noi.
- Io sono Io, Io mi oppongo contro la vita delineata.
- Io mi invento la mia identità.
- fantasia/creatività = chaos è al potere. Uso delle droghe.
- possiamo giocare con il nostro corpo, ma fino in certo punto, poi il corpo si ribella.
Il vero bene:
- il bene è radicato nella umanità dell’uomo! (umanità è la causa formale del uomo, causa formale è legata a causa
finale)
- umanità non si trova in noi in modo statico, perché la vita è un dinamismo.
L’umanità consiste nell’essere-uomo, che sempre un divenire-uomo, farsi-uomo.
L’uomo si caratterizza per la sua mancanza, indigenza, cioè l’uomo è un essere bisognoso
- ha bisogno: cibo, vestiti, casa, compagnia, cultura, arte, bellezza per poter vivere e realizzare se stesso.
Nella forma dell’uomo, nella sua natura (è essenza considerata nella sua dinamicità) c’è iscritto il bene
dell’uomo.
Natura dell’uomo è un dinamismo, movimento e si muove verso di quello che ha bisogno.
Bene è ciò che deve essere acquisito, è un universalismo. C’è bisogno di ricuperare la causa formale e
finale.
L’uomo è nell’costante divenire, in un movimento verso il fine. Essere uomini significa diventare uomini.
“essere uomini” è un compito!
- questo è tracciato dalle nostre indigenze, dai nostri bisogni, cioè la nostra mancanza indica un bene
Le inclinazioni naturali:
L’uomo è un ente, e si differenza da altri enti per una caratteristica specifica: egli è un animale razionale
Ci sono tre gruppi di tendenze: 1) alcune comuni a tutti esseri
2) altri comuni solo agli animali
3) altri sono specifici solo per umani
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