Rohrau 1732- Vienna 1809
FRANZ JOSEPH HAYDN
Sinfonia n. 60 in do maggiore
“II distratto”
ddurata: 30 minut circa
ella seconda meta degli anni Settanta del Set.
}tecento, dopo la tensione creativa del perio-
do cosiddetto Sturm und Drang (1768-1774), Haydn,
gia da tempo al servizio della corte di Esterhdza,
comincera a dedicarsi al repertorio melodrammati-
co, nonché alle musiche di scena per spettacoli di
prosa e di marionette, variando ed arricchendo il
proprio stile di una nuova leggerezza.
La Sinfonia n. 60 in do maggiore fu concepita quale
musica di scena per la commedia in cinque atti di Jean
Francois Regnard Le Distrat,allestita in lingua tedesca
a Esterhaza nel 1774 dalla compagnia di Carl Wahr.
La caricatura di Regnard.i era fondata sulla figura del
personaggio protagonista (Leandro) distratto e tipi-
co smemorato. In breve, lintreccio si fonda sulle
macchinazioni di Mme Grognac, per dare sua sorella
Isabella in sposa al distratto Leandro. Ma Isabella ama
il Cavaliere, un dissoluto, mentre Leandro, quando é
in sé e non perde il flo ama Clarissa sorella del Cava-
liere, Ora, la singolarita della sinfonia sta non solo nei
sei movimenti (un‘ouverture come movimento da-
pertura della commedia, quattro interludi o entractes,
ed un finale che concludeva la rappresentazione),
bens! nella versatilita dello stile rappresentativo. La
motteplicita delle tonalita, certi sviluppi incongruenti,
ali accostamenti di materiali esotici folcloristici o di
idee musicali in successsione senza chiare funzioni di
“Tipresa, costituiscono il lessico di una musica che rie-
sce a compenetrarsi di vivida gestualita teatrale. Cosifacendo, il compositor austriaco crea un tessuto
narrativo, col quale dipinge i personaggi della com-
media con fine umorismo ed arguzia, evocandone
con brevi pennellate alcuni tratti’essenzial;
Ea studiosi quali Robert Green ed Elaine Sisman
che si deve il suggestive tentativo di correlare temi
ed element di questo lavoro sinfonico a personaggi
€ situazioni della suddetta commedia.
La sinfonia si apre con un breve Adagio introdutti-
vo in 2/4 che, dopo un‘espressiva melodia cantabile,
termina con una cadenza alla dominante. Nell'Allegro
(3/4) ad un brillante primo tema (tutto “staccato” e
“sforzando") enunciato nella tonalita d'impianto, suc-
cede il secondo che cede ad un singolare svolgimen-
to, in cui il discorso, per cosi dire, si incanta e si per-
de. Non a caso il compositore scrive nella partitura
“perdendosi’’ | secondo tema infatti si perde in
accordi ribattuti armonicamente incongrui,ed ecces-
sivamente prolungati, quasi come se l'autore non
sdpesse pili a che punto € e in quale direzione vor-
rébbe andare: é un’ eloquente rappresentazione del-
la sbadataggine del protagonista Leandro. Tale pas-
saggio sara ripreso e sottoposto a insolite trasforma-
zioni armoniche nello sviluppo, in cui apparira anche
una significativa autocitazione dalla Sinfonia n. 45
“Degli Addi’, quasi come se il compositore stesso,
immedesimandosi nello smarrimento del protagoni-
sta della commedia, avesse a sua volta perso il flo
della musica che stava scrivendo. La ripresa ricalca
tradizionalmente esposizione. Andante é anchesso
nella forma sonata. Il tema principale vede l'accosta-
mento di una proposta di carattere lirico enunciata
dagli archi, che potrebbe far pensare al personaggio
di Isabella, ad una forte e vigorosa risposta in stile di
fanfara affidata ad oboi e corni, che invece potrebbe
alludere al personaggio del Cavaliere. Il secondotema in Re maggiore, ma venato di inflessioni mino-
ri, € pid vicino allautoritario personaggio di Mme
Grognac. La forte carica gestuale e I'intento parodi-
stico pervadono intero sviluppo, che indubbiamen-
te ricalca la spavalderia ed il libertinag
liere. La ripresa & nella norma. Nel @“inuettd)dopo
una prima parte dallaria festante, nella Seconda si
profila una sequenza contrappuntistica, Ma la novita
glunge con il Trio, in do minore, in cui fluisce una scu-
ra melodia di origine balcanica, la prima delle cinque
inserite nella sinfonia. €’ qui che viene delineato il
personaggio di Leandro apparso nel secondo ato.
La metafora della distrazione @ ottenuta mediante
unvingegnosa parodia dei canoni ritmici e fraseologi-
ci della musica di danza. La risposta al vigoroso uni-
sono iniziale (archi e oboi) de!"Trio infatti, appare sta-
tica, passiva con una strana uniformita armonica €
sembra di nuovo smarrire la strada, Il successivo Pre-
sto bipartito ed ha l'andatura travolgente dei final
delle sinfonie Sturm und Drang. Qui é soprattutto
nella seconda parte che il compositore allinea una
notevole quantita di materiale melodico di ispirazio-
ne balcanica, accostandosi ai toni di una vera rapso-
dia ungherese.|I vorticoso andamento di danza ziga-
ra evoca plausibilmente uno dei momenti culminan-
+i del Ill atto della piéce, quello in cui il Cavaliere ten-
ta di trascinare al ballo Mme Grognac. L’Adagio che
segue inizia con un sereno tema cantabile degli archi,
ma alla battuta tredici entrano gli oboi con un tema
severo da corale che giustifica il titolo di “Lamenta-
Zione” apposto in calce. Si tratta di una melodia
modale gregoriana simile a quella usata nella sinfonia
1. 26.Una veemente fanfara di fiati e timpani inter-
rompe il canto doloroso, annunciando probabilmen-
te lentrata di un personaggio, poi ritorna la melodia
solare, fino ad una sequenza di terzine staccate diarchi e oboi che la interrompono nuovamente, per
poi lasciarla riemergere prima della coda finale. Pid
vvago qui il riferimento alla commedia, che d'altra par-
te nel quarto ato si dilunga in conversazioni di
secondaria importanza. Il Prestissimo, quale tempo di
chiusura della rappresentazione, non poteva che
essere vorticoso, Quas| innestandosi sulla coda del-
adagio (dove si ha uno del primi esempi di“accele-
rand”), il tempo attacca di gran carriera, per arre-
starsi quasi subito su due battute di silenzio. Poi la
sorpresa:i violini si accorgono di aver lasciato la
quarta corda sul fa anziché sul normale sol e quindi
devono ‘accordare. Per alcuni secondi non si odono
che gemiti musicali e quinte parallele. Ancora un atti-
mo di silenzio e il finale riprende, come nulla fosse.
Anche questa finta sbadataggine allude owiamente
al protagonista della commedia. Haydn propone
quindi una melodia balcanica nota come Der
Nochtwaichter (La guardia notturna, forse con un'allu-
sione alfora tarda in cui aveva termine la commedia)
suonata all'unisono dagli archi
Paolo Mechelli