Professional Documents
Culture Documents
Bernhard Waldenfels - Creatività Responsiva-Inschibboleth (2022)
Bernhard Waldenfels - Creatività Responsiva-Inschibboleth (2022)
Creatività
responsiva
11S CHrBBOL ETH
Indice
L'età assiale.
Un dibattito scientifico sulla trascendenz.a p.9
1. L'età assiale: termine, idea, significato p.13
2. Lasaulx e la lipresa della sclittura del-
la storia universale clistiana p.34
3. Max vVeber: profezia, magia e sacra-
mento p.42
4. Karl Jaspers: comunicazione sulla tra-
scendenza p.58
5. Età assiale e stato arcaico p.68
6. Conclusioni p.97
Postfazione all'edizione italiana p. 101
9
11. Ibidem.
12. Ibidem.
19
2.2. Widerfahrnis
L'esperienza in questione (Erfahrung) è un' espe-
lienza radicale, e non se1nplicemente ordinaria.
Occorre assumerla quindi nella sua accezione più
significativa e polirelazionale, nelle sue «linee di
frattura» o «soglie»34, in cui si fonnano insieme
il proprio e l'estraneo, nei suoi paradossi e nelle
sue irriducibili asimmetrie. Questa realtà così di-
namica e poco addomesticata, appunto, che com-
porta per chi ne partecipa una qualche forma di
anonimia, è tale in ogni suo autentico momento
sorgivo. Simili momenti sono proprio quelli in
cui qualcosa all'improvviso accade o ci si fa in-
contro, e nasce un senso dal pathos, tradizional-
1nente associato all'irrazionale, oppure quelli in
cui l'ordine di volta in volta vigente - in generale
«una connessione regolata (e non arbitraria) di
questo e di quello»3.5 non pliva di 01nbre, owero
3. Stupore e creatività
Solo ciò che coinvolge e affetta in primis la no-
stra vita, strappandola a sé stessa e al suo proprio
terreno abituale, appare nella sua radicale novità
e differenza, nella sua estraneità rispetto al soli-
to e noto, e suscita per questo stupore, scuote,
atterrisce. Come un'opera d'arte autentica, che
se1nbra nascere da un altrove, o un la1npo che
squarcia la notte, oppure una terribile notizia
inattesa che fa sobbalzare dalla sedia. La filosofia
stessa inizia con lo stupore, con quelle vertigi-
ni da cui veniva colto l'interlocutore di Socrate
o col senso di disorientamento che procura un
problema filosofico, ben sintetizzato da Wittgen-
stein nel «non mi ci raccapezzo»: nell'esitare e
non sapere cosa rispondere a quanto in effetti
ci lascia sulle prime senza parole.
53
56. Ibidem.
58
62. Ibidem.
63. Infra, p. 124.
64
79. Ivi, p. 9.
80. Ibidem.
79
86. Ibidem,.
87. Ivi, p. 269.
85
106. Ibidem.
107. Cfr. B. vValdenfels, Erfahrung, clie zur Sprache driingt,
cit., p. 185. Cfr. anche, K. Goldstein, Der Aujbau des Or-
ganismus, cit., p. 281.
98
llO. Ibidem.
111. Infra, pp. 164-165.
103
Creatività responsiva
Osseroazione prelim,inare
Sono stato invitato in quanto fenomenologo e in
quanto fenon1enologo prenderò la parola. Vor-
rei muovere da una considerazione di carattere
generale. I fenomeni sono, fin dall'inizio, in-
terdisciplinari e l'interdisciplinarietà, viceversa,
co1nincia con i feno1neni. I fenomeni non sono
meri dati da registrare e rielaborare. Essi com-
paiono in una zona intennedia, tra le diverse
discipline o addirittura priina delle discipline,
se si pensa alle idee (Vorstellungen) ordinarie.
La resistenza contro il 1netodo, owero contro
le costrizioni metodologiche, pron1ossa da Paul
Feyerabend, nasce da una pressione (Druck)
proveniente dalle cose stesse (Sachen selbst).
Nel corso di questa conferenza, che ha luogo
presso il Forum di Darmstadt per la ricerca
interdisciplinare, tornerò sulla parola chiave
110
2. Trasformazione dell'esperienza
In secondo luogo si tratta di mettere a fuoco
una fase dell'esperienza nota cmne "fase della
forinazione dei significati o forn1azione delle
regole". Non fare1n1no alcuna esperienza ca-
pace di can1biare profondan1ente sia noi stes-
si sia il mondo se ci fossero solo eventi lampo
(blitzartige Ereignisse). Non potremmo dire ciò
di cui stiamo facendo esperienza, se balenas-
se continua1nente un la1npo di novità (Neues
aujblitzen). Imparare dall'esperienza presup-
pone che ciò da cui (wovon) qui e ora siamo
colpiti sia trasformato (verwandelt wird) in un
cosa (Was). Riprendo qui un termine familiare
sia ai fenomenologi sia agli ermeneuti: il famoso
Als ("in quanto"/"come"). Ciò da cui veniamo
affezionati e interpellati (affiziert und angespro-
chen werden) si trasforma in qualcosa che viene
appercepito (aufgefasst), trattato (behandelt),
desiderato ardentemente (begehrt), cmnpreso
(verstanden) in quanto qualcosa. Questa sempli-
ce parola, in quanto, che abbiamo già incontrato
in Aristotele nella forma (Gestalt) ontologica
dell'"essente in quanto essente", funziona co-
me una sorta di piattafonna girevole, per mezzo
della quale qualcosa che qui e ora viene verso
di noi si trasforma - nel senso che viene con-
131
18. J. von Uexkull, Biologia teoretica, tr. it. a cura e con intr.
di L. Guidetti, Quodlibet, Macerata 2015, p. 105.
136
3. Innovazione e ripetizione
Un passo ulteriore porta al contrasto tra il vec-
chio e il nuovo. Il fatto che qualcosa in quanto
tale co1npaia (auftritt) significa - come abbia-
mo detto - che esso co1npare proprio così e non
altrinienti. Il nuovo (das Neue) si fa notare in
quanto deviazione (Abweichung) 1ispetto a un
ordine prestabilito (vorgegebenen Ordnung). Il
concetto di deviazione, come quello di ecceden-
za (Uberschusses), deriva da una forma indiretta
di descrizione. In questo caso non c'è qualcosa
che devia nello stesso senso in cui, deviando,
qualcosa finisce per essere registrato in un elen-
co di errori; piuttosto qualcosa dotato di portata
innovativa (das Neuartige), che devia, nasce nel
suo stesso deviare. Egualmente, ciò che supera
il livello del normale, o meglio, oltrepassa quel
livello - come se oltrepassasse il segno per così
dire (iiber [ ... ] hinausschiefit) - nasce nel pro-
cesso di oltrepassa1nento (Uberschreitens) sot-
142
4. Pre-storia e post-storia
La pre-storia (Vorgeschichte) e la post-storia
(Nachgeschichte), in cui ogni creazione è in-
corporata (eingebettet), gettano luce sull'aspet-
to te1nporale della creazione e sulla storia che
può essere descritta, con lo storico Amold J.
Toynbee, come una costante alternanza di sfida
e response (Response )36 • Parole semplici posso-
no restituire un'idea cruciale: "Non siamo 1nai
del tutto up to date, non viviamo mai c0111ple-
5. Co( n )-creazione
Si tratta adesso di con1piere l'ultimo passo. Vor-
rei soffermarmi, a questo punto, sull'aspetto so-
ciale della creazione (Schopfung). Spesso siamo
tentati dall'idea di attribuire le creazioni a un ge-
nio solitario che mosso da zelo inventa qualcosa
dal nulla. Nella Prefazione alla Fenomenologia
dello spirito, Hegel ridicolizza coloro che si con-
tano tra gli eletti, «ai quali Dio dà la saggezza nel
sonno»52 ; coloro che non concepiscono, quindi,
e non partoriscono nient'altro che sogni. Il fatto
che Hegel, in questo contesto, sottovaluti enor-
memente il lavoro oniiico, è senz'altro il frutto
di uno di quei pregiudizi contro i quali Freud,
in seguito, dovette lottare. In ogni caso, il genio
solitario rientra tra i clichés della creatività. La
questione che dunque si pone - al di là di ogni
possibile cliché - è quella di sapere in che 1nodo
Epilogo
L'epilogo chiude sulla seguente questione: si
può pianificare e produrre la creatività (Kreati-
vitat)? La mia risposta è: no, non si può pianifi-
care (nicht planen), proprio perché la creazione
non persegue (kein [ ... ] veifolgt) un fine presta-
bilito e non segue (keiner [ .. . ]folgt) nem1neno
una regola prestabilita. È senza fine e senza re-
gole nel senso di un'eccedenza che trascende
fini e regole. È un qualcosa, quindi, che sem-
pre viene (stets ini Kommen ist). La creazio-
ne (Kreation) in quanto tale non può costituire
l'oggetto di una previsione (nicht einplanen),
n1a è senz'altro possibile prmnuovere la creati-
vità creando nel fare (inde111 man [ ... ] schafft)
un terreno adatto e rhnuovendo le resistenze.
172
57. È questo il tema del cap. VIII del mio Bmchlinien der
Erfahrung, cit., pp. 362-459.
173