You are on page 1of 9
Crisi d'impresa La crisi d’azienda nella prospettiva reddituale: analisi, indicatori e driver di intervento di Marco Fazzini (*) Premessa Lanalisi del Conto economico mira a verifi- care Vattitudine dell'impresa a produrre un reddito sufficiente a coprire i'costi e a gene- rare profitti, in misura tale da mantenere un equilibrio che giustifichi gli investimenti ef- fettuati. La maggior parte degli indici utilizzabili a tal fine, é volta alla misurazione della redditivi- ta, che rappresenta la capacita dellimpresa di generare nel tempo un reddito che remu- neri il capitale, La redditivita & un concetto tendenzialmente soggettivo, in quanto @ legato a vari fattori fra cui ricordiamo: a) il rischio ope- rativo, b) il livello di indebita- mento, c) 'ammontare ela qualita del capitale investito, d) il contesto di riferimento, e) Yanda- mento economico genera le, f) Yorizzonte temporale. La redditivita si manifesta a vari livelli e deve essere Nel primo contributo é stata privilegiata l'ottica della crisi pat Vattenzione é invece rivolta alle dinamiche relative alla dimensione reddituale. ‘Questo contributo fa porte di una serie i, artcol sulf'analsi di bilancio delle imprese in crsi, analis condotta da quattro diverse prospettive: patrimoniale, economica, finanziaria joniale; nel presente articolo La qualita del reddito e le verifiche preliminari Il reddito una grandezza parzialmente in- fluenzata dagli effetti delle politiche contabi li, owvero dalle opzioni alternative che la nor- ma offte agli amministratori per la formazio- ne del bilancio di esercizio. Nel Conto economico vi'sono voci che non misurano oggettivamenite un faito gestionale, ina che dipendono da scelie’ contabill c ierizzate da un certo grado di soggettivita. Si itatia, beninteso, di facolt® previste dagli stessi principi preposti alla redazione del bi- lancio e che, comunque, sono volte proprio a limitare un’eccessiva discrezionali mm, ta; tuttavia, le conseguenze sulla consistenza del reddito posso- no essere di entiti tuttaltro \ che modesta, tra di esse possono esser menzionate: ~ la variazione delle rima- nefize, che dipende dal cri- terio di valutavione adotia. {0 (lifo, fifo, media ponde- rata); approfondita esaminando ee ~ gli_ammortamenti, influen- in modo congiunto pitt indi- zat -durata della vita utile catori. Prima di entrare nel revista, merito dei singoli rapporti, in presenza di una crisi aziendale, me il passo preliminare consiste nell’accertare, per quanto possibile, la qualita del reddito, 5/2010 ai (7 Professore assoctato al Economia aziendale Univers de {al Stud) of NapollPerihenope aa st Finanza Aziendale ejopuezy pzuDuly Crisi d'impresa 2 esr amenti a fondi rischi e a fondi_ svalutazione, che risentono del” giudizio eSpresso dall'organo amministrativo circa Yeventualita che si manifesti un evento nega- tivo; = la svalutazione degli assets materiali ¢ im- materiali;non ns maggiore assorbimento dei ricavi = contrazione dei ricayi e del reddito; ~ peggioramento della marginalita; = aggravamento degli indici. Maggiore assorbimento dei ricavi ercizio, da.un punto di vista con- ituiscono il _motore dell'azienda, o_producono “Tenergia_necessaria (owero le risorse finanziarie) per fare fronte ai costi della gestione, . E importante conoscere il modo con cui essi sono assorbiti dalle varie voci che compon- gono il Conto economico per acquisire co- scienza del peso che i vari aggregati assumo- no nelle dinamiche aziendali, A tal fine, pud essere opportuno rielaborare il prospetto economico riclassificato secondo la logica «a valore aggiunto» in termini percentuali, utilizzando i ricavi della produzione come termine di confronto. II Conto economico contenuto in Tavola 1 pud servire da guida per comprendere meglio cause ed effetti di una crisi Esaminando i valori, si @ in grado di elabo- rare alcune osservazioni. Anzitutto, & palese come gia a partire dal secondo esercizio si manifesti una situazione di crisi, attestata da una redditivita negativa sia a livello ope- rativo che complessivo. La riduzione della marginalita, a prima vista, potrebbe essere imputabile alla riduzione di fatturato, che passa da 100.000 euro a 81.000 euro. Tuttavia, esaminando i valori percen- tuali, @ immediato accertare che concorrono ulteriori cause, Ad esempio, lincidenza dei costi per materie prime sui ricavi tende ad aumentare; cid pud essere imputabile a vari fattori, quali la par- ziale perdita di potere dacquisto (che si ri- flette sulle condizioni contrattuali), un mag. gior costo di approwigionamento, minore ef ficienza produttiva, écc. Un’incidenza ancora maggiore é registrata per il personale, un co- sto tipicamente stabile ¢ insensibile (salvo misure di mobilita) alla variazione del fattu- rato, Gli oneri finanziari si incrementano a causa della maggiore esposizione con le ban- che e fanno pertanto segnare un‘incidenza in costante aumento. ‘Arspnistrasione Se Finanza 52010 In termini generali, Yesame di come i ricavi sono assorbiti dai costi della gestione nel corso del tempo permette di comprendere le dinamiche inerenti al comportamento dei costi fissi e variabili, nonché la loro inciden- za rispetto al fatturato totale. Allo stesso tempo, anche la variazione degli importi fra due esercizi consecutivi fornisce informazioni significative. Ad esempio, in termini assoluti il risultato netto diminuisce di 8.038 euro dal primo al secondo anno e di 5,500 dal secondo al terzo. Apparentemente cid non sembra sottintendere una differenza sostanziale, ma, calcolando la variazione percentuale, cid si traduce in - 431,78% dal primo al secondo anno e in - 89,05% dal se~ condo al terzo; si trata di proporzioni del tutto differenti che il valore assoluto non po- ne nella giusta enfasi. Contrazione dei ricavi e del reddito A livello economico, un primo segnale di cri- si é rappresentato dalla contrazione dei rica- vie, conseguentemente, del reddito. Le cause possono essere ricercate in politiche di pri cing inadeguate rispetto a quelle della con- correnza, in prodotti che hanno perso parte Crisi d'impresa del loro appeal, nella difficolt& a garantire determinati volumi, ece. La riduzione di fat- turato innesca una serie di conseguenze che at ripereuotone a Cascata su voci ¢ aggregati del conto economico. Anzitiitio, a coy coper tura dei costi fissi diventa pir complessa, in quanto éssi‘prescindono daivolumi produttivi, Infatti, in una situa- zione ii crisi, il margine di contribuzione, dato dalla differenza tra ricavi e costi varia- bili, tende ad assottigliarsi; conseguentemen- te si riduce la disponibilita residuale per far fronte ai costi fissi della struttura e del per- sonale, ‘A questo riguardo, @ bene aver presente che non esiste proporzionalita tra riduzione del fatturato e diminuzione del risultato dell’e- sercizio. In altre parole, se i ricavi operativi diminuiscono del 10%, il reddito non si ridu- ce automaticamente del 10%, ma a seconda del livello dei costi fissi, gli effetti possono essere anche pitt che proporzionali Si ipotizzi la seguente fattispecie (Tavola 2): i ricavi ammontano a 1.000 euro, i costi varia- bili sono pari al 40% dei ricavi (400 euro) ei costi fissi sono di 550 euro; il reddito @ dun- que di 50 euro. Se i ricavi diminuiscono del 10% (900 euro), Tavola 1 - Conto economico in vatori assoluti e relativi CoNTO ECONOMICO 1 | * |vrto2]2 | % [vrzsa] a | % Valore agaiunto ‘00.000 100,00%| -10,00%| 90.000] 100,00%] -10,00%| €1.000 ost per materie prime 36.000] 35.00%] -7.49%| 32.400] 2600%| -«.92%6| 9,000] 98.27% Costi per se 15.000] 15.00%) -667%| 14000] 15,56%| -14,29%| 12.000] 14.07% Costi per gosimento ben! diterzi | 8.000] 00%] a.00%| 000] .a%%| -25,00%| 000] 7.47% Vatore aggiunto 42.000 | <2.00%| -15,24%| 9.600] 99,56%| -10,11%| 92.000) 99.57% Costi peril personale 75.000] 25.00%] 320% 2aa7%| aren) 26.000) 92.10% Margine operative lord (Mot) | 17.000] 17,00%| ~£2,35% 10.a9%| -29,78%| 6000 7.41% ‘Ammortamentie accantonamenti | 10.000] 10,00%| 0,00%| 10.000] 1%,17%| 0.00% t0.000| 12.05% Margine operativo netto {MON} 7000 | 7,00%| -102,86%| -200| -0,22%) 1900,00| 4.000) 494% Proventifinanziar 100] 0,10%| ao0%| 100] 0,11%| ao0%| © 100) ar2m Earning before interests and taxes tearm) 7.100 | —7,10%| -101,61%| -100] -0,11%| 800,00) -3.900| -481% “500 | 450%) 2ear%| s.a00| s4a%| 2414%| 7.200| aav% Rigultato ordinario 24600 | 2.60%| -226,92% | -5.900| -6,56%| 08,14%| 11.100) -13,70% Oneri straordinarh 30} 0.05%) ooo%| s0| 0.06%) o0%| s0| 10am Risultato ante imposte 2s50| 2.56%| -299,29%| -5.950] -661%| 97,39%| 11.180) -13,77% Iimposte deltesercisio. a.69%| -a7.10%| 226| o026%| 192,76%| 526] 0.65% Risutato netto 1196%| -491,70%| -6.176| -6.96%| 99,05%| -11.676| -14,40% 5/2010 SFinanea 53 Finanza Aziendale ajopuezy pzupuly NZ C resa Crisi dim Tavola 2 - Variazione dei ricavi e del reddito Ipotesi 1 | Ipotesi 2 | Variazione Rleavi 1000 00 “10% 400 360 “10% Cost fssi 550 550 0% Reddito 50 =10 120% i costi variabili si riducono in proporzione, ma, a parita di costi fissi, il reddito diminui- sce del 120%. Per recuperare il pareggio (break even point), sarebbe necessario: a) intervenire sul prezzo di vendita: aumentandolo, per re- cuperare redditivita 0 riducendolo per prova- re ad incrementare i volumi; b) ridurre I'en- tita dei costi fissi. Solitamente, in una situa- zione di crisi, la soluzione che produce bene- fici pit immediati & proprio la riduzione di costi fissi, i quali, perd, sono molto spesso associati a funzioni o valori chiave per I'a- zienda. La dismissione di assets o la messa in mobilita di dipendenti, infatti, si ripercuo- tono comunque in maniera negativa (sul pia- no della competitivita e su quello sociale), producendo serie conseguenze sull’operativi- ta complessiva dell'impresa Peggioramento della marginalita Come si 2 visto, il maggior assorbimento dei ricavi non deve essere giudicato solo in rela- zione al risultato netto di periodo, ma anche nei vari livelli intermedi del Conto economi- co. Per tale ragione, si rende necessario, at- traverso una riclassificazione secondo la lo- gica «a valore aggiunto», identificare una se- rie di valori intermedi che esprimano il pro- gressivo valore residuale dei ricavi nelle sin- zole aree gestionali. Premesso che un’azienda in crisi, mediamen- te, presenta un risultato economico negativo, occorre comprendere quali aree o voci di co sto sono maggiormente responsabili della perdita. Pur non esistendo una regola gene- rale, opportuno considerare con attenzione i margini sotto analizzati. “eX cand) ‘Wimargite-operativo lordo esprime la reddi- tivita al lordo dei costi operativi non mone- 54 a tari e permette di misurare con un certo gra- do di attendibilita andamento della gestione operativa. Sarebbe opportuno confrontare tale margine con lautofinanziamento opera- tivo lordo, in modo da apprezzare lo sfas: mento fra dinamiche economiche e finan: rie. 2 Mon Il margine operativo netto misura la redditi- vita al netto dei costi non monetari (ammor- tamenti, svalutazioni, accantonamenti), ov- vero-dei-costi-a-fromte dei" quali T'iscita di cassa @ sfasata rispetto al momento della ma- nifestazione economica. In linea di massima, un valore del margine positivo indica una gestione caratteristica autosufficiente; que- sta é una condizione essenziale per ipotizza- re percorsi di sviluppo idonei alla soluzione della cris Ebit Learning before interst and taxes indica il reddito prodotto dalla gestione operativa, complessivamente considerata, e dalla ge- stione finanziaria attiva; quest'ultima, in condizioni di crisi, tende ad essere abbastan- za ridotta. Risultato ordinario Esso individua il reddito prodotto dalla ge- stione ordinaria. Nelle aziende in crisi, spes- so, esso & fortemente influenzato dall’entita degli oneri finanziari che, a seconda dei casi, possono presentare un elevato grado di inci- denza; un eccessivo ricorso all’indebitamen- to, spesso segnale indicativo del manifestarsi di una situazione di tensione gestionale, cau- sa infatti un incremento dei costi legati all'e- sposizione bancaria. Non di rado, a fronte di un margine operativo netto positivo, si ma- nifesta un risultato ordinario negativo; cid significa che il livello di indebitamento @ su- periore a quello che il core business azienda- le @ in grado di sostenere, Risultato ante imposte Talvolta la gestione straordinaria pud gioca- re un ruolo importante nella formazione del- le perdite. Ad esempio, il risultato di esere zio pud essere compromesso da un'impor- tante minusvalenza, che, di fatto, azzera le utilita apportate dalla gestione ordinaria, tetrasione 5/2010 Premesso che una tale eventualita, seppur non ricorrente, pud essere sintomo di assets patrimoniali sovrastimati (salvo la manife- stazione di eventi fortuiti), & necessario esse- re quanto mai prudenti nell’accertare che non.vi siano condizioni che conducano, nel futuro, ad analoghe conseguenze. Aggravamento degli indici E naturale che, in una situazione di crisi, gli indicatori economici presentino valori ten- denzialmente negativi, soprattutto se chia- mano in causa risultato dellesercizio. Dal momento che un rapporto che esprime un. risultato inferiore a zero non ha alcun signi- ficato, accade spesso che I'analista non possa awalersi di tutti strumenti conoscitivi che dottrina e prassi mettono a sua disposizione per indagare le dinamiche reddituali Per tale ragione & opportuno che, almeno una parte degli indicatori, sia atta a cogliere la redditivita della gestione caratteristica, ov- vero di quella gestione che, se positiva, assi- cura ad unfimpresa le condizioni di autosuf- ficienza gestionale. : ROE Pur essendo difficile generalizzare, media- mente; in una crisi aziendale, il return on equity (ROE), pari al rapporto tra risultato dell’esercizio'e patrimonio netto é negativo. Esso misura la remunerazione del capitale apportato dai soci e, indirettamente, riflette anche la rischiosité legata_all'investimento: un rischio generico per lo svolgimento del- Yattivita d’impresa e uno specifico in funzio- ne delle caratteristiche del business. Di per sé non si trata di un fatto allarmante, alme- ‘no se circoscritto ad un breve arco tempora- le. In ogni caso, @ opportuno monitorare, in una progressione: temporale, la variazione del reddito (negativo) rispetto all’ammontare del patrimonio netto. Se esso tende a dimi- nuire annualmente di una quantita pari al- Yentita della perdita, significa che i soci non stanno ricapitalizzando la societa e che, presto 0 tardi, vi é il rischio di imbatter- si in un deficit patrimoniale (fatte salve le disposizioni di legge circa la consistenza del capitale-sociale). Considerazioni differenti meritano invece al- tri indicatori, finalizzati ad apprezzare la 5/2010 Finanza. Crisi d’impresa ——__eseemmeseememesi redditivita della gestione operativa (oppure operativa e finanziaria attiva). Ci si riferisce, nello specifico, ai seguenti indici: ROA, ROT, ROS, Turnover, ROD. ROA Tl return on assets & pari al rapporto tra il margine operative netto (MON) e il totale delle attivita. L’utilizzo del MON al numera- tore discende dalla considerazione che la re~ munerazione degli impieghi totali deve esse- re garantita dai risultati della gestione carat- teristica. Se tale rapporto & positivo significa che 4 core business aziendale opera in condizioni| di efficienza e che le cause della crisi, a livel- Jo economico, debbono essere principalmen- te ricercate nelle altre dimensioni (finanzia- ria o straordinaria). Se negativo, il core busi- ness denuncia invece una non adeguata auto- sufficienza. ROI Il return on investment (ROT) @ pari al rap+ porto fra Ebit e il capitale investito. netto (CIN), ovvero il capitale operativo investito netto (COIN) maggiorato delle attivit’ finan- riarie. La qualita dell’Ebit & legata alle politi che contabili ad esso sottostanti in tema di ammortamenti, accantonamenti e valorizza- zione delle rimanenze. Anche il CIN non & scevro da eventuali politiche legate alla valo- rizzazione delle immobilizzazioni (soprattut- to'se rideterminate al fair value), delle rima- nenze e dei crediti commerciali. In buona sostanza, la capacita dell'indice di jnterpre- faje le diflamiche économiche attinénti alla slera operativa a ROS Tl return on sales @ pari al rapporto tra mar- gine operativo netto (MON) e ricavi. Esso esprime la redditivita delle vendite, vale a dire quanta parte dei ricavi & assorbita dalla gestione operativa e pertanto quanto di essi residua per fare fronte-ai proventi e agli one ri delle altre dimensioni gestionali. Il ROS & diretta conseguenza della capacita delle con- dizioni di efficienza interna e delle situazioni esterne di mereato, Le prime incidono sulla 55 inanza Aziendale oe pzubul4 Crisi d‘impresa ir capacita di contenere i costi, di mantenere un equilibrio economico ¢ di realizzare de- terminati volumi produttivi; le seconde: in. fluiscono invece sulle dinamiche dei prezzi di vendita, dei costi di acquisto (di materie, beni e servizi) e sulle variabili commerciali. MROS segna uno spartiacque critico. Se la gestione operativa ha assorbito risorse in ec- cesso a quelle consentite dal livello di fattu- Tato, i ricavi possono non essere sufficienti per soddisfare le esigenze delle altre aree pe- stionali, con la conseguenza di compromet- tere anche il risultato economico finale. Na- turalmente un ROS «capiente» non & condi zione sufficiente: per assicurare un utile di esercizio, in quanto eventi straordinari po- trebbero alterare: gli. equilibri complessivi, In linea di massima, tuttavia, se esso &alme- no adeguato a coprire le necesita della ge- stione operativa, pud essere ritenuto con- gruo. Anche in questo caso non vi sono valori standard di riferimento ed @ quanto mai con- sigliabile fare riferimento alle medie settoria- li, 11 ROS risente infatti della struttura: dei costi che caratterizza i singoli business; ri- sulta tendenzialmente. migliore in presenza di un pitt elevato margine di contribuzione, pit’ compresso in-presenza di pitt elevati co. sti fissi. Turnover Esso 2 pari al rapporto tra ricavi ¢ capitale operativo investito netto (COIN). che gli in- vestimenti assumono un significato se sono in grado di produrre un volume di ricavi con. gnio rispetto al capitale impicg: le impiegato. Se nel Tungo periods, al netto di criticita contingen- 4, il livello det ricavi risulta modesto signifi- ca che il management non é in grado di sfrut- tare adeguatamente il capitale o che esso & Sproporzionato rispetto alle esigenze opera- tive. Questo accade frequentemente in untimpresa in crisi, allorché le contingenze non permettono di gestire nel migliore dei modi gli asset aziendali. ROD Ul rettirn'on debt & pari al rapporto tra gli oneri finanziari ¢ i debiti di natura finanzia- ¥id,_eecetto. sli eventtiali finanziamenti in- fruttiferi concessi dai soci. Esso esprime il costo "medio del capitale preso a prestito a titolo oneroso. In realta, tale rapporto misu- 56 ra il costo del capitale di terzi in maniera imperfetta. Occorre infatti_considerare che gli oneri finanziari sono valori che sono stati puntualmente determinati nel corso. dell’e- sercizio Sulla base dellé passivita di volia in volta-ésisienti; i debiti finanziari sono invece lo Stock presente alla fine del periodo ammi- nistrativo. Puo dimque accadére che una par- t€ degli oneri si riferisca a finanziamenti non pitt in essere; questo fatto puo falsare le con- lusioni dell'andlista, il quale deve tenere in débito conto tale aspetto. Una possibile solu- zione per attenuare gli effetti di rischiose anomalie pud consistere nell'utilizzare un valote medio dei debiti, tenendo conto délla loro consistenza finale ¢ di quella iniziale, Nelle imprese in crisi tale Valore tende ad aumentare, in quanto un peggioramento del rating presso‘il sistema creditizio determina un innalzamento dei tassi di interesse e, ge- neralmente, peggiori condizioni negoziali. Indice di intensita del finanziamento Esso 8 determinato attraverso il rapporto tra debiti finanziari e ricavi netti ed esprime il livello di indebitamento necessario per rea- lizzare un dato livello di fatturato. Pit basso @ il valore risultante, minore é la necesita di ricorrere all’indebitamento per sostenere i ri cavi delle vendite. Tale indice assume parti. colare rilevanza sé“controntato in ina pro- gressioné ne-divaccertare se esiste unaproporzionalita fra dinamica dei ricavi ed evoluzione dell'indebitam. ito. Si Possono“preseiitare tre differenti fattispecie: @) sei debiti finanziari e i ricavi netti variano nella stessa misura, indice di intensita del finanziamento resta inalterato; 6) se i ricavi netti si incrementano pit velocemente dei debiti, Vincidenza degli oneri finanziari si ri- duce, cosi come anche Vindice di intensita del finanziamento; c) se i ricavi netti si incre- mentano meno velocemente dei debiti, linci- denza degli oneri finanziari aumenta, cost come anche lindice di intensita del finanzia- mento, Indice di copertura degli oneri finanziari I rapporto in questione é pari al rapporto tra Mol ¢ oneri finanziari ed esprime il grado di copertura che ad essi & fornito dal margine operative lordo. Naturalmente si tratta di una disponibilita indicativa, dal momento Aminictresione ——_—____________GFinangas 5/2010 Crisi d'impresa reece che lo sfasamento tra manifestazione finan- ziaria ed economica rende il Mol solo par- zialmente idoneo ad evidenziare la capacit& di soddisfare i finanziatori esterni. I valori del rapporto possono variare in base al setto- re, anche se evidenze empiriche mostrano che solitamente tale indice dovrebbe essere superiore a 5, anche se il dato non @ da con- siderarsi in ogni caso indicativo. Esso puo attestarsia livelli pitt bassi nel caso in cui l'ammontare dei costi.non monetari sia mediamente contenuto (generalmente poco:superiore a 2), come avviene ad esem- pio per le imprese di costruzione, che sosten- gono elevati oneri finanziari a causa del livel- lo di indebitamento solitamente rilevante. U rapporto tra indicatori economici ¢ livello di indebitamento Tl ROE, pué essere espresso, oltre che per mezzo della formulazione tradizionale, an- che attraverso una formula additiva che pone in luce importanti correlazioni che si instau- rano tra alcuni degli indici economici testé presi in esame. Tale relazione ® conosciuta anche come formula Modigliani-Miller, os- sia: 2 [RotetO1~ Ro) x Pet ~ ou] ‘Eht_Onersinansia) _ Debiiinansia CIN Debitifinsnsiae Il termine S rappresenta il contributo della gestione straordinaria ed é pari al rapporto: 5 = risultato ante imposte/risultato ordinario Il termine I, invece, evidenzia il peso della gestione tributaria, owvero Taliquota di im- poste risultante dal bilancio di esercizio: ‘isultato di esercizio/risultato ante imposte Il significato del ROE sviluppato secondo questa formula 2 da ricercarsi nello spread (ROL - ROD). Esso esprime il differenziale fra il rendimento del capitale investito e il costo del capitale preso a prestito, Quando si verifica che il ROI @ maggiore del ROD, Vimpresa ha tutta la convenienza ad incre- mentare il ricorso all'indebitamento a titolo oneroso; infatti limpresa @ in grado di inve- stire le risorse acquisite con i capitali di terzi ottenendo una redditivita (ROI) superiore al- 5/2010 Finanza Yonerosita sostenuta per acquisirle. Tl ROE cresce all'aumentare del rapporto «debiti fi- nanziari/patrimonio netto». Se invece accade che il ROI sia minore del ROD, T'impresa investe le risorse acquisite con capitale di terzi conseguendo una reddi- tivita pid bassa del costo sostenuto per ac- quisirle; in tal caso il ROE diminuisce all’au- mentare del rapporto «debiti finanziari/patri- monio netto». Questo significa che Vimprenditore non deve tenere sotto osservazione soltanto la struttu- ra finanziaria (owvero il rapporto di indebi- tamento), ma anche la capacita di remunera- re il capitale investito ad un tasso superiore al costo del capitale di terzi. Teoricamente, fintanto oo si-2 in grado. di ‘mantenere To Spread (ROI ROD} itivo, & possibile cx eee Saauiaeate “selezio- nando 1a diirata delle fonti in funzione della caraTteristh ieghi impic ecorre natu- ralmente valutare bene Yattitudine dellim- presa a generare risorse monetarie sufficien- tiad assicurare il rimborso del: capitale ea sostenere gli oneri finanziari. Come accade per tutte le leve, & comunque Saggio non sfrutiare al massimo lo spread poienzialé’éd"é bene garanitire un capiente mnargine di sicurezza, dotandosi di un giu: mix di fonti, proporzionate business. L’esperienza suggerisce che una forte prevalenza di iiai meso in crisi ranza di mezzi di terzi, invece, & itt freque: temente Calisa di dissesto, ~~ Ses 4 I driver di intervento s Le politiche di turnaround, come si é ricor- dato anche nel precedente intervento (1), di- pendono in parte dalle potenzialiti interne allazienda e in parte dalle caratteristiche del contesto competitivo, Per tale ragione non esistono preordinati meccanismi di in- tervento volti a migliorare le dinamiche red- dituali, Cionondimeno, a ben osservare gli indicatori selezionati, ¢ immediato dedurre che le voci di bilancio chiamate in causa so- Woter (() Si veda M, Fazzn| «La cils nella prospetiva pattimonia- le: dail'cnalis! degli Indicator! al ctiver al interventor in ‘AmminisrazioneaFinanza n. 4/2010. 57 Finanza Aziendale eppueizy pzubUly Crisi d'impresa no pressoché le medesime ¢ che ricorrono con una certa frequenza. Nella Tavola 3 sono riportati i principali in- dici e per ciascuno di essi é messo in eviden- za Yobiettivo tendenziale nel breve-medio pe- riodo e i fondamentali che ne influenzano il risultato. Partendo da questo schema @ possibile elabo- rare un ulteriore prospetto che sintetizzi i driver e le soglie ottimali proprie delle aree gestionali chiamate in causa dagli indicatori (Tavola 4). I driver rappresentano i componenti che de- vono. essere costantemente monitorati per passare di uno stato di crisi ad uno di turna- round; le possibilita di intervenire proattiva- mente da ciascuno di essi, naturalmente, pende da molteplici fattori, La redditivita operativa esprime l'autosuffi- cienza di un'impresa ¢ 1a capacita di affron- tare autonomamente la crisi. Nel breve pe- riodo tale rélazione pud essere minore di ze- ro, ma deve trattarsi di una circostanza tem- poranea., Infatti, il processo di turnaround deve consentire un rapido recupero di com- petitivita, che si manifesta proprio a partire dalla gestione operativa, La redditivita ordinaria, nelle situazioni di crisi, 8 sovente compromessa a causa dell'in- cidenza degli oneri finanziari. Essa deve es- sere interpretata anche alla luce del rapporto di indebitamento, vale a dire della proporzio- ne tra mezzi propri e mezzi di terzi; laddove essi siano marcatamente superiori, una parte significativa del fatturato 2 costretta a lavo- rare al servizio del costo del debito, oltre che del rimborso dello stesso. La redditivita delle vendite esprime il livello dell'efficienza aziendale, owero la parte resi- Tavola 3 - Obiettivi e influenze duale dei ricavi non assorbita dalla gestione corrente, Negli stati di crisi, tende a manife- Starsi un'incidenza dei costi operativi pitt che proporzionale a causa delle distonie gestio- nali che una situazione di impasse generaliz- zata comporta. La rotazione delle attivita misura la capacita di ricostruire il capitale investito per effetto dei ricavi. Pertanto, essi devono essere alme- no stiperiori alle attivita se si vuole configu- rare una minimale condizione di equilibrio. Un elevato turnover produce un effetto vola-)), no sulle dinamiche aziendali, in quanto assi-/)| cura una buona propensione a «far girares| || gli investimenti. Infine, il limite di ‘indebitamento 2 tenuto sotto controllo dalla relazione fondamentale della formula della leva finanziaria; qualora Ja redditivita degli investimenti operativi sia superiore al costo sostenuto per finanziarla, esiste margine di manovra per ulteriori ac- cessi al credito. In una situazione di crisi é necessario monitorare attentamente tale re- lazione; nel caso di ROI negativo, significa che impresa sostiene una Struttura finanzia- ria pid onerosa rispetto a quella che @ in gra- do di permettersi, con il rischio (non remoto) di innescare circoli viziosi che possono con- Tavola 4 - Driver e soglie ottimal Area Driver e sogtie ottimalt MON > 0, Ebit > 0 Ebit - Oneri fin. > 0 Mon/Ricavi -> 0 Ricavi “Totale Altivita > 0 ROI - ROD=0 Redultivits operativa Reduitivits ordinaria Reduitivits delle vendite Rotazioné delle attvitd Limite di indebitamento 7 &Finanza Indice Obiettive Influenzato da Return on equity a Reddito netto, Patrimonio netto Return on assets A Reddito.netto, Totale attvita, Return on investment a Mon, Ebit, COIN, CIN Return on sales a Mon, Rleavi Turnover A Ricavi, Totale attivita Return on debt a ner tinanzlarl, Passivitd finanziarie Indice di intensita del finanziamento a Debitifinanziari, Ricavi Indice di copertura degli oner!finanziar! a Mal, Oneri finanaiari ristrasione 5/2010 Crisi d'impresa ee 2 a durre a condizioni di irreversibili impasse finanziari. Bibliografia Bandettini A. (2007), Crisi d’azienda. Una let- tura per tipologia ¢ sintomatologia, Firenze, Centro Stampa Il Prato. Bertini U. (1987), Introduzione allo studio dei rischi in economia aziendale, Milano, Giulfre. Fazzini M. (2009), Analisi di bilancio. Metodi ¢ strumenti per l'interpretazione delle dinami- che aziendali, Milano, Ipsoa. Fortuna F. (2005), Effetti di Basilea 2 sull’e- conomia di banche e imprese, Milano, F. An- geli. Giunta F. (a cura di) (2006), Analisi di bilan- cio. Riclassificazione, indici e flussi, Vol. 1, Firenze, Centro Stampa Il Prato, Terzani S. (1996), Le comparazioni di bilan- cio, Padova, Cedam, LIBRI Risk, issue e crisis management Gestire 'inevitabile per salvaguardare il valore aziendale i Luigi Norsa Ipsoa, 2009, jpagg. 180, € 28,00 Che cos’é il Crisis Management? E la ca: pacita di gestire © soprawnere ad.una Situazione imprevista, ad un evento im- provviso che mette a repentaglio la ropu- tazione dellimoresa 0 la sua possibilta di perseguire | propri obiettvi strategic Marchi rinomat! sono scomparsi, ait, ssono diventati sinonimi di comeortamen- {i criminall, Questo volume vuole chiarire 'essenza della crisk: i disastri aocadono, ma i disasti si trasformano in cris, pro- prio a causa di come l'organizzazione ‘ooinvolta risponde al evento scatenante. ‘Tali situazioni hanno caratteristche e att. vvano dinamiche che sono completamen- te diverse da quelle ordinarie cul il mana ger @.awezzo e non possono essere af frontate con gil stess! strumenti, le stes: se procedure @ gli stessi processi. L’es- senza del Crisis Management consist nell'assumere il controlio della situazio- he, analizzarne le implicazioni, stabilire {i objettvi priortari, mettere in atto azio hi per contenere Fimpatto e assicurare la ‘soprawivenza dell'impresa e la salva guardia della sua reputazione. Consiste hella capacita di fronteggiare due enormi pression: una emotiva e una temporale. Resistere alle spinte emozionali che in- {ducono molt! a scelte sbagtiate e rispon ‘dere con estrema rapidita ad una situa zione esplosiva. Tutto questo richiede preparaziane: analisi, piani, procedure ‘per mettore Vavienda in grado di fronton: are senza esitazioni e senza error tal ‘contest. Si ttatta di individuare 1a cris, ‘ronteggiatla e gestite contemporanea: ‘mente la comunieazione, L'analisi del oa ssi del passato non ci da ricette, ma ci onsente di razionalizzare | principi gene fall che possono essere applical in quo- ste siluazionie Il processo che pud met- tere una impresa in grado di superare ‘con Successo tall evenienze. In conclu sione, quest’opeta intende sottolineare la necesita che un sistema di Corporate ‘Govemance includa anche un sistema di cfisis management e che Risk manage- ment, Emergency Management, Busi- fness Continuity Planning e Crisis’ Prepa- redness siano’elementi di un nico ap: proccio integrato e non component! sl: ati e parziall. er uiteriol informazion! Ipsoa ‘Tel. 02.82476794 — fax 02.82476403, +» Agenzie Ipsoa di zona (iwinipsoa.i/menagement) © wwlpsoalt 5/2010 eter Finanza. 59 Finanza Aziendale

You might also like