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“Il visconte dimezzato” è un romanzo del celebre Italo Calvino che fa parte della trilogia “I nostri

antenati” comprendente anche il “barone rampante” e “il cavaliere inesistente”.


“Il visconte dimezzato parla della vicenda di Medardo, Visconte di Terralba quando si trova in
Boemia a combattere contro i Turchi, viene colpito da una palla di cannone e diviso in due metà,
spezzando l'equilibrio tra parte buona e parte cattiva, che esiste in ogni uomo.
La parte destra virgola crudele e malvagia virgola tornata in italia virgola semina il terrore ovunque
vada e taglia a metà tutto ciò che le capita tra le mani.
La parte sinistra di Medardo, invece, è buona e gentile, viene trovata sul campo di battaglia e
curata successivamente e rientra a Terralba dopo il Gramo.
Entrambe le parti sono innamorate di Pamela Marcoffi, una pastorella virgola che però non vuole
sposare nessuna delle due metà.
Dopo una serie di vicissitudini, Pamela sposa il buono, ma dato che tutti e due sono Medardo di
Terralba, entrambi pretendono di essere il marito, così decidono di sfidarsi a duello.
Durante il combattimento si strappano a vicenda le bende che chiudono le ferite, quindi il dottor
Tralawney, un medico inglese, decide di riunire le due metà, ricomponendo così anche l’equilibrio
di Terralba.
Protagonista del romanzo è il visconte Medardo suddiviso nelle due metà: gramo e buono.
La parte destra di Medardo indossa un lungo mantello nero con un cappuccio e porta con sé una
stampella che gli permette di stare in piedi e di camminare, ma preferisce muoversi a cavallo. E’
talmente crudele che allontana da Terralba, mandandola in esilio a Pratofungo, perfino la donna
che lo ha accudito: la balia Sebastiana. Medardo il Gramo preferisce comunicare a simboli anziché
usare le parole.
Ad esempio, dovendo dare un appuntamento a Pamela, pone su un sasso una Medusa e un
pipistrello tagliati a metà per comunicare luogo (mare) e tempo (notte) dell'appuntamento.
La parte sinistra, trovata sul campo di battaglia e curata dopo il Gramo, va in giro a sistemare le
cattiverie dell'altra sua metà e ad aiutare gli altri; anch'essa indossa un mantello nero. Non avendo
alcun bilanciamento con la parte cattiva, crea danni anche lui.
Per esempio il suo eccesso di bontà gli fa regalare la sua stampella al signor Isidoro; Questi gli ha
chiesto un aiuto per camminare perché dolorante di gotta, mentre in realtà vuole solo la stampella
per bastonare la moglie.
Pamela Marcoffi è la protagonista femminile della storia.
E’ una pastorella grassottella e semplice che indossa una vesticciuola rossa. Porta a pascolare le
capre e le anatre e vive in una grotta nel bosco con la capra e l’anatra preferite, per sfuggire al
Medardo Gramo.
Viene narrata, infatti, la lotta con i genitori che ad un certo punto la chiudono in casa con le bestie,
perché volevano darla in sposa alla parte cattiva del visconte.
Al termine la pastorella sposa Medardo ricomposto.
Un altro personaggio importante per la storia e il dottor Tralawney, medico inglese vissuto sulle
navi tutta la sua vita è rimasto a Terralba dopo un naufragio.
Ne è diventato il medico locale, ma non si occupa dei malati, bensì di scoperte scientifiche, in
particolare è un grande ricercatore e studioso di fuochi fatui, passione che condivide con il
narratore.
Sebastiana, un altro personaggio femminile importante, e la vecchia balia della famiglia Terralba,
nero vestita e velata.
Ha accudito tutti i giovani della famiglia e chiuso gli occhi a tutti i morti, compreso il padre di
Medardo, Aiolfo, appassionato di uccelli a tal punto che decide di vivere in una voliera, stanco
delle vicende del mondo.
Muore appena dopo il rientro di Medardo.
I personaggi minori sono mastro Pietrochiodo, un artigiano incaricato di costruire macchine di
tortura per il Gramo.
Curzio, un uomo nerastro e baffuto scudiero del visconte, che lo accompagna in guerra e
nell’accampamento cristiano.
Il lebbroso Galateo, simbolo dei lebbrosi di Prato fungo.
Egli passa per le vie di Terralba tutte le mattine, annunciando il suo arrivo suonando un corno da
caccia.
Raccoglie quanto gli abitanti gli lasciano per portarlo a Pratofungo.
Il visconte dimezzato è ambientato in Boemia e in Italia, durante le guerre tra Austria e Turchia.
Calvino descrive la Boemia come il luogo di battaglia, una “brulla pianura con qua e là cespugli di
piume di rapace, corpi di intere famiglie morte di peste, resti di cavalli e dita separate dai corpi
perché mozzate dai vivi che vogliono rubare gli anelli.
in Italia la vicenda si svolge a Terralba, città sede del castello del visconte Medardo, in riva al mare
e circondata da boschi con numerose grotte e un fiumiciattolo dove si possono pescare le anguille.
Terralba è vicino a piccoli paesini come Prato fungo, il paese dei lebbrosi, con capanne dai tetti di
paglia e un vigneto di uva fragola, e col gerbido paesino di collina con il terreno calcinoso, abitato
dagli ugonotti.
L'intera vicenda si svolge circa a metà del 1700; Si può dedurre ciò dalla frase iniziale del libro:
“c'era una guerra contro i turchi”, ma anche dal fatto che viene citato il famoso capitano James
Cook, nato nel 1728 e morto nel 1779.
Colui che ci narra questa vicenda è il nipote di Medardo, del quale non si sa il nome, si sa solo che
quando il visconte rientra a Terralba a 7 o 8 anni.
Si può definire un narratore sia interno sia esterno alla storia, perché sono presenti parti del testo,
come i primi capitoli, in cui il narratore non partecipa direttamente agli eventi e non è nemmeno
un testimone diretto, proprio per questo narra i fatti in terza persona.
Mentre quando racconta delle sue giornate trascorse insieme al dottor Tralawney è interno alla
storia.
Per quanto riguarda lo stile, si può dire che Calvino usa un linguaggio colloquiale, ma mantiene
ugualmente uno stile che rispecchia al 1700, o comunque usa un linguaggio diverso dalla parlata di
oggi, ad esempio nella descrizione della balia Sebastiana, la descrive come: “Una vecchia donna
nero vestita e velata” e non come una donna vestita di nero con un velo.
Riesce anche a caratterizzare la personalità dei personaggi attraverso i dialoghi, per esempio
quando Pamela si rivolge ai suoi genitori usa un linguaggio familiare e semplice.
Un esempio di dialogo tra Pamela e i genitori è: “Chi c’è stato qui?” disse Pamela: “è passato il
nostro visconte poco fa” rispondono la mamma e il papà “ha detto che stava rincorrendo una
farfalla che l'aveva punto.” “Quando mai le farfalle pungono?” e i genitori rispondono: “Mah,
anche noi ce lo chiedevamo”
Mentre quando parla con la parte buona del visconte utilizza un linguaggio più ricercato.
In questo modo Calvino ci fa capire che Pamela cambia atteggiamento e modo di parlare a
seconda della persona che ha davanti, descrivendo così un altro aspetto del personaggio.
Questo romanzo affronta tematiche molto complesse in modo semplice, infatti il racconto è
strutturato come una favola, ciò rende il libro più piacevole da leggere.
Uno dei temi trattati è quello delle condizioni dell'uomo contemporaneo, sempre determinato a
cercare l'integrità e la completezza.
Il giusto equilibrio che serve per raggiungere l'integrità, però, è la cosa più difficile da trovare.
Per far capire tutto ciò l'autore ci descrive come la parte cattiva e la parte buona da sole non
funzionino, ma ciascuna ha bisogno del bilanciamento della parte opposta per poter funzionare
alla perfezione.
Siamo portati a pensare che la parte buona debba essere la migliore, ma in realtà non è affatto
così, anzi, alcune conseguenze delle azioni del buono rivelano essere negative, come ben
dimostrato dall'esempio citato del signor Isidoro.
Secondo me è un libro molto bello che rileggerei più volte, e non solo perché è molto coinvolgente
ed emozionante, soprattutto perché e meglio apprezzare i suoi significati, nascosti dietro la storia
di questo visconte dimezzato.
Non l'ho trovato per niente un libro pesante da leggere, perché ha la struttura di una favola.
La trama non è molto complessa, quindi penso che questo libro sia adatto soprattutto ai ragazzi
anche perché può suscitare molte curiosità, io per esempio ho fatto una piccola ricerca sui fuochi
fatui e sul capitano James Cook, ma anche su tante altre cose, come il popolo degli ugonotti e le
guerre tra Austria e Turchia.
Questo romanzo serve per farci imparare una lezione molto importante nella vita, ovviamente non
dico che questo libro ci faccia diventare una persona migliore di colpo, ma pian piano possiamo
trovare il giusto equilibrio tra la nostra parte destra e la nostra parte sinistra.

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