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Pragmatismo (Microform) (1903-1911)
Pragmatismo (Microform) (1903-1911)
NEGA TIVE
NO. 91-80322
MCROFILMED 1 99
as part of the
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TITLE:
...PRAGMATISMO
(1903-1911)
PLACE:
FIRENZE
DA TE :
[1 920]
Master Negative #
^
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COLUMBIA UNIVERSITY LIBRARIES
PRESERVATION DEPARTMENT
149.9
P1983
rapini, Giovanni, 1881-1956
Pragmtismo (1903-1911) 2. ed. Firenze,
..•
Vallecchi il920,
175 p., 11.
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Opere di GIOVANNI RAPINI GIOVANNI PAPINI
I
nNZIONE
TRAGICO QUOTIDIANO 1906; 1913; 1918.
PILOTA CIECO 1907; I9I3; 1916.
PAROLE E SANGUE 1912; 1919.
VITA DI NESSUNO 1912; 1918.
MEMORIE D'IDDIO 1911; 1918; 1919.
UN UOMO FINITO 1912; 1915; 1917; 1918; 1919.
PRAGMATISMO
BUFFONATE 1914; 1918; 1919.
(1903-1911)
LIRICA
CENTO PAGINE DI POESIA 1915; 1918.
OPERA PRIMA 1917; 1918.
GIORNI DI FESTA 1918.
SECONDA EDIZIONE
TEORIA
CREPUSCOLO DEIHLOSOFI 1906; 1914; 1919.
ALTRA METÀ 1912; 1916; 1918.
PRAGMATISMO 1913; 1920.
POLEMICA
» j » • • • • •
24 CERVELLI
1912; 1915; 1917; 1918.
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« • • in me né avrei potuto scriverlo come l'avevo disegnato
• • • • • • •
• • • • • • • •
sul primo. La mente, rilavorando su quelle teorie trop-
rici o per amore di convertiti, a quella dottrina ch'-ebbe — da quello di Ginevra del 1904 a quello
filosofia fino
dal Peirce il nome e dal James la fama (i). di Bologna 1912 — delPragmatismo fu tra
ilteo- le
Spero di non sbagliare. rie più dibattute ; nei Ubri di filosofia questo nuovo
nome apparve, esaltato o combattuto, come ban-
diera di battaglia. La morte del Leonardo (1907) ; la
morte di James (1908) quella di Vailati (1909) ; la
;
2.
conversione di PrezzoUni all'idealismo crociano la poca ;
(i) Difatti li vedo citati quasi tutti nel recente voi. di W. I. amici.
Grzybowski, Pvugmatyzm Dreisiejszy. Warszawa, 191 2 e — in (2) ^ veda r importantissima Formai Logic. London, Mac-
molti altri libri e saggi sullo stesso argomento. millan, 1912.
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
Pragmatismo dove non siano citati i nostri nomi. Per-
ciò questi miei scritti, per quanto non rappresentino
\ una trattazione organica e completa quale intendevo
fare nel 1907, pure hanno una certa importanza, sia
come testimonianza del lavorìo filosofico indipendente
Non bisogna poi credere che i pragmatisti ^aliani di quegh anni, sia come prova della parte avuta dal-
l'Italia in quel fortunoso movimento d'idee (i).
non facessero altro che riesporre e propagare le idee
,
Chi stu-
che venivano dall'America e dall'Inghilterra.
diasse i diversi scritti nostri e stranieri baiando alle
studio del significato delle proposi- sario, illustrato e difeso. Sulla fine del 1903 esposi nel
considerata come
zioni e delle teorie. La seconda era composta da me Leonardo —
nello scritto che apre questo volume —
più avventurosi, più una mia veduta di pretto spirito pragmatista sulla tra-
e da PrezzoUni. Noialtri, spiriti
sformazione della filosofia. Nel 1904, al congresso di
paradossah e più mistici svolgenmio soprattutto quelle
sul
teorie che ci facevano sperare un'efficacia diretta
(i) Il James consacrò alle mie idee un intero saggio G. Pa*
:
-f: Pragmatism (New- York, Longmans, Green, 1907) pp. 54, 79,
159, 257-
Luma- Poi pubblicata in Archivio per l'Antropologia, voi XXXII
di Prezzolini, Varie di persuadete. Fiienz^
(2)
(i) Cfr.
fase. 20 (1902).
chi, I907.
8
PRAGMATISMO
PRAGMATISMO
parola lo spirito pragmatista. Io non posso offrire ai
Ginevra, nella mia comunicazione sugli
filosofia di
Extrémes de VAdivité théorique, parlai, fra i primi in
lettori di questi saggi —
che abbracciano un periodo
abbastanza lungo di anni il primo è del 1903 e l'ul-
:
sale e al monismo —
aspirazione a una maggiore po-
tenza della volontà e ad un'efficacia diretta dello
5.
spirito sulle cose. Queste idee si ritrovano nei primi
articoli del Leonardo, in tutti quelli compresi in questo
libro, nella conclusione teorica del mio Crepuscolo dei
mie Avrei voluto —
se non mi seccasse far dediche —
filosofi e perfino, sotto forma più artistica, nelle
consacrare questo libro alla memoria del mio carissimo
novelle e neìVUomo finito (i).
— qualunque loro sia
Giovanni Vailati che mi fu amico, fratello e maestro
Queste tendenze teoriche il
Intenzioni.
gibili ;
13
/
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
state raggiunte (ricerche critiche sui tre maggiori pro-
b) \a,razionalità (cioè l'asentiment alita, l'imperso-
nalità, l'anazionaUtà, l'indipendenza, la fissità ecc.ecc);
blemi filosofici : il cosmologico, lo gnoseologico e l'e-
tico).
e) la realtà (il filosofo crede di poter cogliere ed
tutto)
sentimento di superiorità) ;
;
14 15
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
del nuovo, deirinusato, del raro, del la tendenza alla cristallizzazione (abitudini
5) piacere 2)
^
segreto ;
mentali) ;
amore delle idee pure (che indica sensibilità 3) la ristrettezza (non è ancora abbastanza am-
6)
poco intensa) pia, aperta, capace; non l'abbiamo scavata a dovere) ;
7) amore
;
della dimostrazione (es. Spinoza — pia- 4) il suo radicale contrasto colle cose (le cose
cere di genere architettonico e musicale) ; sono mutevoli, varie, mobili, molteplici, ricche il pen- ;
8) amore delle separazioni (la filosofia, come tutte siero tende alla fissità, all'unicità, all'immobilità, alla
plici) ;
tipo, modello della classe, schematizzato e impoverito ;
'
ai quah si attri-
h) alla definitività (per non dover cambiare troppo 2) universali (termini generaU
buisce l'universalità : forza, spirito ecc.) i quali per-
spesso).
Siccome i sentimenti sono personali, variabili, moU dono ogni significato e divengono inconce pibiU, poi-
teplici, scompare il primo carattere della filosofia, ^
ché ogni concetto è comprensibile solo in quanto
si distingue da altri, mentre nei casi
di concetto uni-
la razionalità.
versale termine, essendo dichiarato il solo veramente
il
i6 17
2. — Pafìmi, FraimulintM.
PRAGMATISMO
PRAGMATISMO
Essa è :
Tentativi di salvataggio.
3) le preoccupazioni
pratiche che vanno crescendo
bero a modificare profondamente l'attività logica, senza
e ingenerano uno spregio sempre maggiore per le ri-
contare che i sentimenti comuni alla maggioranza in
flessioni e meditazioni che non offrano immediata uti- una data epoca possono scomparire o trasformarsi in
htà ;
un'altra.
4) r interiorità crescente (misticismo, vita intima,
Dati razionali. Occorrerebbe trasformare la
2)
diffidenza dell'espressione, moto antirazionalista) ;
mente, ma
per trasformarla bisognerebbe che s'avesse
5) il ritorno a posizioni primitive che indica la
già in noi il punto a cui si vorrebbe giungere, la nuova
fine della parabola filosofica (le conclusioni più re-
21
20
PRAGM'\TISMO PRAGMATISMO
forma d'attività che si vorrebbe far nascere e allora 2) in altra forma, mutandone radicalmente gli
vorrebbe dire che la meQte è già trasformata. Quanto spiriti e i fini (sorpassarne nto della filosofia).
ai concetti universali si potrebbe tentare di ridursi n
al minimo di comprensione col massimo di genera-
lità, cioè al dualismo. Ma anche i sistemi dualisti son
monistici, dal momento che la spiegazione del mondo Filosofia come documento.
non vien data da essi separatamente, ma consiste
nel loro rapporto, néìVaito che intercede fra loro. Inol-
tre : tratta di due principi o modi assolutamente
o si I filosofi vogliono spiegare tutto, ma in generale
diversied eterogenei e allora non si capisce come pos- non curano di spiegare loro stessi e la loro filosofia.
si
sono agire Tuno su l'altro (cfr. il grande rompicapo S' è dimenticato che i sistemi son pure parti dell'uni-
cartesiano) o si tratta di cose che abbiano profonde verso, oggetti su cui si può speculare, rivelazioni ed
relazioni fra loro, che abbiano una tal quale omoge- espressioni di uomini. La filosofia resterà dunque, come
neità (ad es. materia e forza) e allora siam forzati fatto, in due maniere :
a ridurle sotto un unico concetto, a tornare all'univer- i) come documento cosmico (essendo la parte più
sale, all' incomprensibile. alta, più elevata del mondo, quasi la sintesi dell'uni-
3) Dati espressivi. Bisognerebbe modificare il verso, il essa si può forse scoprire
fiore delle cose, in
a) o si tratta di tradimenti che son propri del lin- rappresentatrice, come forma suprema in cui appari-
guaggio in quanto è linguaggio, cioè segno, es- scono più chiare le aspirazioni e le forme dell'inferiore) ;
22 23
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
fatta, noi non possiamo prendere più sul serio la filo-
vedendola scintillare, che sia di saldo acciaio e in molti
sofia, pensare con fede, costruire con gravità. L' ar- casi ci salverà. Socialmente saremo coperti ; intellet-
rivo alla coscienza del valore puramente verbale e tuabnente, per noi, saremo nudi.
personale della filosofia ci toglie ogni ragione di rispetto,
di dovere, ecc. Ma ci saranno ancora degli spiriti ari-
24 25
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
Lo spirito non vuole arricchirsi troppo, non vuole Senofane, ma risale al pensiero vedico, coU'unificazione
aumentare i suoi scaffali, non apre la porta che alla dei politeismo indiano in Aditi e in Agni avanti di
gente di casa. Non vuol disturbi di nuove conoscenze. giungere dlVAtman delle Upanishads, viene ad essere
Ha la malattia dei legami, dei richiami, delle comu- spezzata. Sembrerà un ritorno, un passo indietro ? Può
nicazioni e delle catene. Cosi l'umanità soddisfatta nella darsi che lo dicano, ma non è. È un' illusione che l'imi-
sua pigrizia, nella sua mania imitaria ha fatto del tarismo rappresenti luio stadio intellettuale superiore
paragone e dell' immagine uno dei segni del genio e recente. Il contrario piuttosto è vero si pensi ai :
(Aristotele, Schopenhauer, Bain, James, Hòffding). vocaboH dal larghissimo senso dei primitivi (Leibniz,
Questa abitudine ostinata di volere unire e semplifi- Max MùUer, Hòffding) alla impotenza di distinzione
care la ritroviamo nelle varie classi di attività : dei selvaggi, dei' fanciulli e degli uomini volgari che
i) nella tecnologia, nelle arti pratiche che hanno vedono tutto molto più simile di quello che sia per
bisogno di ridurre, di schematizzare, di semplificare per osservatori più sottili, e si dovrà concludere che lo
i bisogni dalla pratica (cfr. uomini d'azione unila- sviluppo intellettuale va dall'indefinito al definito, dal
terali) ; generale al particolare, dal confuso al distinto, dal fuso
2) nell'arte la quale tende all'esclusione di una al dissociato. Gran parte del progresso intellettuale è
parte degli elementi della realtà colla scelta (Taine) fatto con dissociazioni d' idee (Remy de Gourmont), e
e tende o all'unità di gruppo (teoria dei tipi di Her- il rafi&namento dei sensi consiste nel cogliere quelle
ckenrath e di Helwig) o all'imita imiversale per mezzo differenze che ai sensi rozzi e non esercitati sfuggono.
dell' immagine (Blese, Arrèat) ; Mi piace dare anche, en passant, una teoria meta-
3) nelle scienze, le quali tendono, come ognun fisica a sostegno della necessità della ricerca del par-
sa, alle formule semplificatrici, alle definizioni che ten- ticolare.
gon conto dei caratteri generali e aspirano all'unità Tutte le metafisiche sono animiste, consistono, cioè,
completa e definitiva (grandi generalizzazioni scientifi- inuna animazione delle cose (sensazioni) fatta con ele-
che, monismo latente delle scienze fisiche e natiu:ali)ecc. menti affettivi o volitivi (volontà ecc.). Ora il fatto
Tutti temono il particolare, il completo, l'isolato, più profondo della psiche diviene il fatto più profondo
il singolare (odio degU Nessuno lo vuole o lo
eroi). dell'universo. Questo fatto più profondo è, per me, la
cerca. La filosofia farà quel che nessuno fa o vuol tendenza all' inerzia, all'ozio, al riposo, all'annienta-
fare, ha trovato la sua missione originale : sarà la ri- mento. Eccone alcune prove :
cerca e la scoperta del particolare. La tradizione uni- i) tutte le cose e tutte le attività tendono, come
versalista che rimonta, nella filosofia occidentale, a abbiamo visto, verso l'unità, verso l' identità universale
26 27
PRAGMATISMO
PRAGMATISMO
e suprema. Ma noi sappiamo che l'universale, 1' unico,
deve solo conoscere e accettare il mondo, ma deve
è inconcepibile e T inconcepibile, tradotto da logico in
salvarlo, trasformarlo, ed accrescerlo.
concreto, equivale all' inesistente ;
Salvarlo con la ricerca del particolare e dell'at-
2) tutte le cose tendono alla cessazione di sé stesse
tività, trasformarlo con la ricerca di nuovi modi di
(legge del finalismo suicida). Si agisce per non agire.
conoscenza, e accrescerlo con creazione di altri mondi.
Ogni azione tende a fare cessare lo stato attuale, cioè
(C'è il mondo ? No. Ci sono i mondi, più mondi, pa-
la tendenza a sé stessa (Regàlia). Ogni desiderio de-
recchi mondi per ciascun uomo. Bisogna crearli, molti-
sidera la propria negazione (Cresson). La tendenza a
Dio (immobilità deiretemo-infinito) la volontà dell'an-
plicarli. Sforzo supremo : mondo trascendentale, com-
pletamente diverso dall'empirico sensibile). Molti pro-
nientamento (buddismo) ecc. ecc. Il mondo, somma di
blemi metafisici non sono risolvibih che con l'azione.
tutte le cose, tende dunque a far cessare sé stesso ;
Ad esempio il massimo problema metafisico, il prin-
3) il mondo è forza, movimento, volontà. Ma può
cipi* del mondo, è consistito o in un tentativo di ri-
essere volontà di vivere (Schopenhauer) ? No, perché
durre r interno, lo spirito (elemento interno, attivo,
vive di già. Sarebbe ridicolo volere e desiderare ciò
idea, volontà) all'esterno, alla materia (intuizione sen-
che s* ha di già. Allora poiché vive e vuole non può
sibile), il che, tradotto in termini psicologici, si dimo-
volere che il contrario dell'esistenza, il nulla. Il mondo
stra assurdo oppure di ridurre l'esterno all' interno,
;
tende a sopprimersi, a suicidarsi.
egualmente assurdo quando fatto razionalmente (omo-
Ma dobbiamo essere semplici spettatori del mondo ?
geneità verbale) ed inutile quando fatto effettivamente
Perché, dopo che abbiamo scoperto la tendenza del
(estasi mistica, incoscienza). Il ponte tra cose e spirito,
mondo, non cerchiamo di contrastarla, di impedirla,
cioè tra sensazione e sentimenti, non può essere dato
non ci facciamo attori ed autori ?
Il rimedio consiste nell'andare in senso contrario
che dall'azione. E allora si rovescia la tradizione me-
tafisica e dall'animazione si trascende alla creazione..
aJle direzioni che fanno prevedere il finale annulla-
Mentre lo sforzo dei maggiori metafisici è di mettere
mento : l'universale e il riposo. Così, movendo verso
la volontà nel concreto (volontarismo : Schelling, Scho-
il particolare e l'azione, la filosofia tenta di salvare il
penhauer, Wundt, Paulsen ecc.) ci dobbiamo proporre
mondo, di teoria diviene azione.
di render concreta la volontà, cioè di rendere reali esterna-
Ecco l'altro gran mutamento d' indirizzo nella filo-
mente i nostri desideri (sogno magico che passa in
sofia. Mentre finora il pensatore assumeva rispetto alle
filosofia). Così l'uomo non solo colla creazione della
cose un'attitudine quasi passiva, conoscitiva, teorica,
verità, dell'infinito e della legge si fa Dio (Goethe,
ora deve assrmiere un'attitudine attiva, pratica. Non
Fichte, Feuerbach, Stirner, Comte, Hazard, Maeter-
28
29
Sì
PRAGMATISMO PRAGM.^TISMO
!
adatta al nostro io, bisogna cominciare col conoscerlo,
linck), ma anche coU'oggettivazione concreta del suo
sopratutto in quanto è singolare, in quanto si distin-
desiderio, colla creazione della realtà.
gue e si separa dagli altri. Ecco cosi là teoria dell'io,
Così con la trasformazione dell'attività filosofica di
VEgologia, che conterrà necessari avviamenti per-
i
teorica in pratica, noi sfuggiamo a tutti gli inganni
chè ognuno possa fare, in sé stesso, un'autoscopia che
e a tutti i tradimenti del reazionalismo e dell'espres-
gli serva quasi di misura per procacciarsi l'attività
sione, delle formule, delle parole, delle forme, delle
e la filosofia che gli conviene di più.
regole, che, pur essendo necessarie come strumenti
Cosi non parleremo più di filosofia ma di filosofi,
di vita,sono tanti intermediari tra noi e la piena realtà,
e non faremo la storia delle dottrine ma la storia dei
sono tante lenti che falsano, tante forbici che tagliano.
dottrinari.
E cosi rientriamo in possesso di tutta la ric-
Visto che una filosofia universale, per tutti, è per Ecco dunque capovolta la vecchia filosofia. Oggi
lità.
la filosofia tende all'unico, alla teoria, alla conoscenza
più ragioni un vano sogno, bisogna rassegnarci a fare
una filosofia per ciascuno. della realtà, all'animazione del concreto — domani
dovrà dirigersi al particolare, alla pratica, alla creazione
Ognuno che sarà degno avrà la sua filosofia, adatta
della realtà, alla concfetazione dell'anima. Si poteva
ai suoi bisogni, ai suoi interessi, ai suoi sentimenti.
Non cercherà d' imporre a tutti una medesima
più si
definirla : una conoscenza unificatrice e universale della
30 31
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
2) CONSEGUENZE GNOSEOLOGICHE. — Distinzione pò compimento, l'ultimo anello di ritorno della filo-
il
semplificazione ecc. ;
iotengo soprattutto a fare qualcosa d' iniziale, ad aprire
h) sapere reale, filosofico — il quale è attivo ed una strada nuova ove altri, forse, camminerà.
è fatto in vista del possesso integrale della realtà, e
tende al particolare, all'azione, alla personalità ecc. ; 1903.
3^ 33*
3. — Papini, Pfétsmi^mo,
^
II.
Unico e diverso
35^
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
può partire soltanto dal fatto fondamentale e primor-
concezione pontificale, che riguaidala filosofiacome
diale della vita stessa.
una delle strade per arrivare a comandare alle cose
Ma
vivere è agire, e agire è accrescere sé stessi.
per mezzo del pensiero. Rispetto a questo fine tanto
Cioè vivere tìgnifica tendenza ad arricchire sé stessi,
1 rendono Tuomo forte, tanto i prin-
tonici morali che
[endenza al possesso. Se ciò è vero, ogni prodotto del-
tendono a darci in mano le redini del
cipi universali che
l'attività degli uomini deve essere stato originato dalla
mondo, come pure la descrizione delle cose, che ci
tendenza al possesso e poiché la filosofia è uno di que- permette la previsione, cioè il potere di modificare gli
sti prodotti, possiamo definirla : uno degli strumenti
avvenimenti, non sono che mezzi subordinati, viot-
creati dall'uomo per l'appropriazione del mondo,
toli per salire alla strada maestra.
I modi coi quali ci si raffigura di solito la filosofia,
Ma qualcuno cfciede : questa concezione pontificale
e soprattutto la sua funzione, sono tre, ma tutti e tre della filosofia è giustificata dagli effetti ? In altre pa-
si possono ridiure a un quarto che li accomuna nel
role : QuaT è la capacità conquistatrice della filosofia ?
fine al quale convengono per diverse foci.
L'unico modo per rispondere è quello di vedere in
Queste concezioni, infatti, sono :
cosa consiste o cosa ci offre quella parte della filosofia
la concezione terapeutica, che considera la filosofia
che si riferisce all'universo. Bisogna cercare quel che
come farmaco, medicinale, specifico, elixir di calma e' è dicomune, di basale in tutte le metafisiche. Bisogna
vita, preservativo ecc. (morali consolazioni, consigli di
prudenza, massime ecc. Stoici, Boezio, Larochefoucauld,
fare, una metafisica ponendosi dinanzi alle me-
cioè,
tafisiche come i metafisici si pongono dinanzi alle
m
Gracian ecc.) ;
cose : una metafisica delle metafisiche.
la concezione poliziesca, che destina la filosofia alla
Ed è questo, forse, il solo mezzo per ottenere ve-
ricerca del fondo, del segreto, dell'arcano, della sor-
ramente la così ardentemente bramata unità.
gente, dei veri connotati, della molla occulta del mon-
Chiedersi : Cos' è il mondò ? è da stupidi. Ognuno
do. (Metafisici a tendenze moniste. Cosmogonie apo- di noi ha il suo mondo e lo vive, lo crea, lo conosce,
calittiche) ;
lo modifica, ne serve. L'uomo che ha buona sa-
se
la concezione notarile, che assegna alla filosofia
lute non prova il bisogno in tanta certa concreta e
il compito di far la descrizione, l' inventario, cata-
il
vissuta esistenza del mondo di chiedersi cos' è il
logo, esatto, la lista precisa di tutte le cose. (I positi-
mondo. Le metafisiche, infatti, e potrei addurne pa-
visti ed empiristi, almeno nelle intenzioni).
recchie prove, sono una delle vie di scarico, di sfogo,
Ma queste concezioni si possono facilmente ripor- una delle diversioni e manifestazioni innocue di certe
tare a una quarta, cioè alla
malattie mentali (mania del dubbio ecc.). Ma questj
i%. 36
37
.J'^IF
PRAGMATISMO PRAG^L\TISMO .
regge
trattato di spiegare il mondo, di ricorrere a im altro
?
Finora i metafisici — questi Soloni dell'universo — principio oltre quello che avevano ammesso dapprima
hanno assoggettato, in apparenza, mondo
il a tre come unico.
regimi quello àeWtinico, della coppia, della folla, che principi coe-
:
Empedocle ha dovuto ammettere due
corrispondono alFincu-ca alle tre forme aristoteliche neo-platonici son
terni nel seno del suo assoluto ; i
38 39
PRAGMATISMO
PRAGMATISMO
materialisti non hanno potuto fare a meno della forza
Ma basterebbe questa qualsiasi comunanza perchè il
teda Tmon-
tena. .Tr' """"^
I monisti tutti, quando
" ^°PP^^^- '^ -a-'
hanno voluto dare la
filosofo, colla sua foia unitarista, si potesse permet-
? tere di identificarli e di tornare al monismo, cioè al
vuoto e air incomprensibile.
Infatti U dualismo è Non restano allora che due vie o i due elementi :
quello che soddisfa
meglio stanno separati, ciascuno per conto proprio, senza
^' ^"''''°' P^^^^^ °«^^ " massimo
Ì^S^
generalità accompagnato
col minimo di
comprensibi-
S rapporti e allora non servono a spiegar nulla oppure ;
Le metafisiche non possono essere che psico- o fondate su concetti francamente tolti dal mondo
morfiche." dello spirito (Idea, Intelligenza, Amore e Odio, Mo-
nadi, Io, Volontà, Atman, Gemuti?, Inconscio, Imma-
ginazione ecc.).
Comprendere significa assimilare, assimilare signi- Cioè le metafisiche o non dicon nulla o sono psi-
fica far proprio. Cioè noi comprendiamo quello che comor fiche. Anzi è da osservare che vie più ci si av-
facciamo nostro, quello che riduciamo a qualcosa di vicina ai tempi nostri si fanno più frequenti le me-
nostro (Vico), Ma quello per cui ci sentiamo noi, per tafisiche non ipocritamente animiste e coloro che non
cui siamo qualcosa di diverso e di opposto è il nostro vogliono saper di animismo rinunziano addirittura
spirito e soprattutto le manifestazioni attive del nostro alla metafisica e si contentano dell'empirismo neutrale
spirito (sentimento e volontà) più personali e perciò di Mach.
più interne. L'unico metodo che abbiamo dunque per Da questa condizione necessaria di tutte le me-
comprendere il mondo a qualcosa
è quello di ridurlo tafisiche noi possiamo anche prevedere quale sarà la
di simile allo spirito nostro, d'immaginarlo animato loro silhouette generale. Nello spirito noi ritroviamo
da qualcosa che l'assomigli a un lo più grande, a due lati nettamente distinti : il lato rappresentativo
qualche forma universale di attività psichica. Questo (conoscenza, ragione, ecc.) e il lato emotivo e motivo
metodo si chiama animismo e finora gli uomini, anche (sentimenti, volontà, ecc.) e perciò siamo portati a
quando fanno non hanno trovato nulla
gli scienziati, credere che anche nelle metafisiche, le quali son proie-
di più chiaro e di più comprensibile. Le scienze sono zioni dello spirito del mondo, si debba ritrovare que-
ancora impregnate di animismo e le metafisiche non sta opposizione eh' è nello spirito dell'uomo.
codeste son simboli logici universali e vuoti, non di- Da tutto quello che ho detto fin qui mi pare ri-
o fondate su concetti apparentemente astratti ma o dicon tutte la stessa cosa. E questa cosa è che il
42 43
V'S^Es^
PRAGMATISMO pragmatism;o
mondo si spiega e si comprende immaginandolo re- queste differenze tutti i metafisici ci raccontano la
sultante dalla lotta di due principi di origine psichica. stessa storia.
Due elementi spirituali si combattono : ecco il leii
ne di un'unica teoria. Tant' è vero che si possono zione costante e universale del principio classico e del prin-
tradurre in linguaggio dualista le espressioni moni- cipio romantico, dell'unico e del diverso.
stiche, e in linguaggio ideaUsta le affermazioni ma- Io chiamo classico tutto ciò eh' è universale, unita-
teriaUste. Si cambiano
non il senso, quan-
le parole ma rio, passivo — - romantico tutto ciò eh' è personale, par-
do, naturalmente, il senso ci sia. Le ragioni per cui ticolare, attivo. Ciò che tende all' immobilità e all'uni-
viene scelto un Hnguaggio piuttosto che un altro son versahtà è classico ; ciò che tende al cangiamento, al
varie : c'entra il desiderio della novità, la maggiore moto e alla personalità è romantico.
brevità e comodità, maggiore potere di suggestio-
il Questa opposizione si trova in tutto
-
il dominio
ne, su certi sentimenti Hnguaggio spiritualista, ad (il intellettuale, dalla metafisica più astratta alla sociolo-
esempio, ha im colorito più morale di quello mate- gia più realistica ; e perciò possiamo facilmente opporre
rialista, ecc.). le due serie dei termini classici e dei termini romantici.
Le differenze tra le metafìsiche si riducono dunque I termini di ciascuna serie sono traducibili fra loro
a due : ma nessuno dei termini della serie classica è traduci-
a) la gerarchia tra i due principi, cioè la desi- bile in un termine della serie romantica e viceversa.
Il
gnazione di quello che \ien ritenuto più importante che significa che ogni serie è riducibile a un solo termine
e desiderabile ; (classico o unico, romantico o diverso) il quale può rap-
6) e il linguaggio (o meglio il dialetto) che serve presentarla tutta, qualunque sia. Io ho scelto i termini
ad esprimere il luogo comime delle metafìsiche. Tolte di classico o di romantico perchè sono, per la loro
44 45
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
stessa indeterminatezza, i più adatti a suggerire la com-
plessità delle due serie rispettive. OppositioM psichiche.
Per dare un' idea più chiara di questa metafisica
unica, o metafisica delle metafisiche, darò qui un quadro corpo anima
delle due serie, avvertendo che i termini a sinistra espressione, parole vita, azioni
son quelli che suggeriscono idee d' immutabilità, di ragione sentimento
quiete, di unità, cioè termini classici e che i termini conoscenza volontà
a destra son quelli che riflettono le idee di mutabilità, automatismo, abitudine riflessione, iniziativa
di moto, di particolare e diversità, sono cioè i ter- imitazione invenzione
mini romantici. esperienza sogno
impersonalità originahtà
sedentarietà vagabondaggio
calma mobilità
Classico e Romantico. serietà ironìa
misura, euritmia sproporzione, esagerazione
dovere passione
Opposuioni universali. usuale caratteristico
vita esteriore vita interiore
universale particolare ottimismo pessimismo
essere divenire, evoluzione
passività attività Opposizioni conoscitive.
eterno fuggevole
materia forza, spirito ordine mescolanza
spazio tempo logica metafisica
continuo discontinuo astrazione intuizione
determinismo Ubertà regola, legge natura, fatto
fissità mobilità non-io io
*i
'Wi^^^9''
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
48 49
4- — Papimi, Ptagmatismo.
PMGMATISMÒ
PRAGMATISMO
b) dai bisogni di comunicazione sociale (il linguag-
a) l'aumento qualitativo del mondo ;
gio è fondato sulle somiglianze ed è sempre generale) ;
6) la liberazione del mondo da tutti gli schemati-
e) fondo dell'uomo. (Infatti
dalla pigrizia, eh* è il
smi e verbalismi che la ragione gli ha messo addosso
è assai più facile e comodo aver che fare con poche ;
Colla Grecia geometrica e loica comincia scimento volle esser greco, la Riforma cristiana. Il
il domi-
nio della regola, della misura, della legge,
della ragione,
Medio Evo, per quanto con scarsa cultura, aveva sentito
comincia il disprezzo o l'odio per le temerità e vissuto la tradizione pagana e romana, aveva visto il
adolescenti,'
per le «apparenze fuggevoli e mutevoli
La mate-
i>.
Papa di Roma erede dell' Impero. La Rinascita conti-
matica e la logica comandano, l'arte si fa nuò, ed esagerò, ma verbalmente, la tradizione medioe-
tradizionale
e stilizzata, la vita esterna, fìssa nella
sua pompa, ha vale sostituì il culto della parola e della forma alla
;
52 33
PRAGMATISMO
mento
PRAGMATISMO
: anch'essa è classica. È classica perchè non fa senta l'esplosione dell'anima europea contro il regime
'"•'"*°"'' ' "' '''^' ^^"^ Chiesa
Sa SJbr dTp" classico che aveva avuto l'egemonia fin dalla Grecia ;
Robespierre e Chateaubriand.
con sé nello stesso teZ
^ compagnato dal senso storico e dal dilettantismo, segna
Il Rcmnnticismo giunge e il desiderio di liberarsi dalle patrie ristrette, il deside-
s' impone. Esso rappre-
rio del nuovo, del diverso, del mutevole ; la sensibilità
54
55
"
PRAGMATISMO
PRAGMATISMO
il rispetto della passione,
presenta megUo del maschio
il
il prevalere
culto della donna (che rap- lità, deir istinto, dell'azione —
èia rivincita del diverso
deU' istin o'e sulV unico. Ma
V insurrezione non può essere che un
del sentimento) indicano
la reazione al
predominio^! momento. Sorge dietro ad essa il
ragionamento e del calcolo,
il bisogno di
„n riLno
alla vita e alla natura
; immaginazione che
va in cerca
""'-'^^
''"°'°^°' ^'' --terioso. den'
Sto'Sr
culto, fa sfuggire
romantici all'abitualità, al
i
buon senso Problema post-romantico.
alle cose note e perciò non
più desiderabili I
^rso-'
rXZ""" ^"^^-'^-«^ V
•-'"-gini di movin^ento
TZfw
I luoghi cambiano spesso, si rievocano
a) alla nudità dell'uomo, spogliato di tutto ciò
i tempi an- che s'era formato attorno a lui per impedirne la vita
^"""^ ^" ^"^^^ ^^^^-^-
: la VrSaS^"' ' senyjre rinnovante si ;
"''^^'
h) alla condanna dell'intellettualismo puro, uni-
"^ ''""*° '^'^'^ ^"°""e di liberazione
e dfnSf
di d struzione fosse tario e legislatore, cioè alla morte della filosofia. Il
accompagnato da una certa ma!
problema post -romantico è dunque doppio : Cosa deve
dev'o-
SaT iTfr.''' P^"™'^"^°
pera, la febbre della
*^«-
battaglia,
U rimpianto
••
'^
incosciente
fare l'uomo ? Come si può far cessare il dissidio del-
l'unico e del diverso che riempie di sé la metafìsica ?
propositi e le forze ne Quanto al primo ci sono varie risposte o l'uomo
furono le cause maggiori :
ctnt?;:^
civiltà f •
PRAGMATISMO
PRAGMATISMO
a padroneggiare. È un dato, che smentisce volentieri ogni uomo. Invece di fingere, bisogna essere
la teoria, e rovescia, come una ; invece
terravulcanica, le di ottenere poco con molto, ottenere
fragili costruzioni che molto con nulla.
gli si affollano sopra. Perciò il
contrasto non può essere risolto È questo, oggi, il compito di chi sente che
qual-
finché si resta neUa che grande cosa
teoria, finché il generale
si va compiendo, di tutti quelli che
^ien considerato come uno
voglion esser Dei non soltanto a parole.
strumento. Si tratta di cacciarlo
dal suo impiego d'in-
terniediario, e bisogna perciò
criticarlo pratìcamente,
cioè sostituirlo. Fare a meno 1904.
dell'unico, per mezzo della
taumasiologia, significa sopprimere
uno dei termini
La realtà è indicibile, ma è modificabile.
Passando dalla
metafisica all'azione si fa
m. cessare il contrasto e neUo
stesso tempo si dà un ideale
nuovo all'uomo liberato
m grazia del romanticismo. Poiché
anche dopo mi-
nata la civiltà classica
desiderio del possedere resta
il
sempre il primo e maggiore e se
il classicismo, allon-
tanandosi dal reale, non ci
permette di soddisfario ab-
-«
bastanza abbiamo però un letto
in cui incanalare le
forze che si manifestano via
L- -S'
via nelle liberazioni ro-
(15 mantiche.
Il problema posto-romantico dunque
ha nella sua
duplicità una soluzione imica aumentare
:
la potenza
La filosofia scompare il razionalismo
;
svanisce sponta-
neamente nel- formuMsmo automatico
(ricordate il cai-
culemusài Leibniz) e d'altra parte
si rivelano faticosa-
mente delle forze nascoste e
spregiate, le forze nuove
e mute che giacciono nel
subliminal sol/.
Aumentare la
potenza significa diminuire il suo
costo, cioè sopprimere
gli inUrmediarii, e
questo si
potrà tare soltanto cercando
di impadronirsi di quella
potenza personale, segreta,
meravigliosa, rapida, eh' è ip
58
59
III.
cri sitano
fnisHco
magico
6i
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
che vuol farsi Dio e gli uomini vogliono
foggiare
^^^""^ cercano di soddisfare il massimo numero di
loro stessi simili desi-
ma l'uomo che
agU Dei Non è nirt Dio rh
s' india.
^ "'"""'' ^" "
.
deri —o cercano di estirparli tutti. O si sforzano
di
ottenere una parte delle cose desiderate o
di persua-
dersi che le cose desiderate ma irraggiungibili
quale,
non
del resto, si possono ridurre hanno nessun
Lrh? r "'L' valore. La prima via è quella dei conqui-
^rXnni^^T
per ^Ttr
1 onnipotenza). V''"--^--'
Volere
un mezzo
diventare uomo-Dio signi-
^h' è statori, dei potenti, dei ricchi, degli
epicurei — la se-
fica dunque cercar
conda è queUa degli asceti, degli stoici, dei santi cri-
di ottenere la
massima quantita^di stiani e degh yoghi indiani. Ma nessuno di
potere diretto sopra questi due
gli uomini e le cose. modi di hberazione riesce. Soddisfacendo parte dei desi-
deri non si fa altro che accrescerne il numero
perchè il
possesso delle cose desiderate fa sorgere nuovi desi-
deri oppure rinforza quelli che non sono stati
Perche t'uoMo vuol diventare
*
soddisfatti.
Dio. Cercando di sopprimere i desideri si finisce col soppri-
mere solo più comuni e volgari (dell'amore della ric-
i
i
venfa'r d£T ''' '"'' ^^'^ ^"^'^ ''"^^ ^-I ^ vita eterna, dei poteri occulti, ecc).
Alcuni forse son riusciti ad estirpare del tutto i
crLn"
nul Ta
nua Ì
e desideri
r? ^"^.^^<=""^^^^^^^^
"^' '""Potenza, -
agitazione conti-
tuto ?uet
appare necessario trovarne un altro. Quest'altro, che io
propongo, è quello deìV onnipotenza.
L' unico modo per non desiderare
eternamente rinascenti le cose, per di-
ecco la sorte
degl«.. Per uscire da questo
.
64 6s
5. — VhriHi, Prafmaiismo*
PRAGMATISMO
PRAGMATISMO
sa della loro relativa rarità, costituiscono nel loro in-
sieme, quando fossero riuniti in un solo uomo, un
grado di potenza molto superiore a quello dell'uomo
Irà giungere
.Uo staL ^? ^'*»- Si Po- ^""^ comime, ridotto all'uso delle sue membra e dei suoi
»lt.«o!vvici "ars "7'>"«'"«ee „pp^
'olir strumenti. So bene che questi fatti da molti non son
f, con facilità ..^^°^:'°''''""'^!'*''""'t^'<'^n-
creduti e vengono attribuiti alla frode o alla fantasia,
ma le testimonianze son tante e cosi diverse e indi-
pendenti fra loro che, pur facendo la parte dell' in-
ganno — che del resto si riduce il più delle volte a
imitazione di fatti reali — siamo costretti ad ammet-
terne la possibilità e la realtà. Ma questi poteri, per^
quanto incredibili e grandi sembrino, non bastano a
pe, n»^ di Poieri^teti Uomo Non sono
l)/«r ««ow^ corèi sen^a fJ t-T
t^rS<a*:r*'
^"* ^°°°
chi vuol farsi Dio.
Sono una più grande potenza ma non
che un principio.
l'onnipotenza.
^^^'^'^"^ *=^^)-
/«. s^«„v, ,^
2)
smi, scomparse
T;rs fri • L'opera del cercatore della divinità non deve dunque
di oggeni "^^ ^"^P^""''' '^"t^" fermarsi a ottenere quei fatti che altri già hanno ot-
ece )
3) ^m/.m«.. ,•
,,,^,- , tenuto saltuariamente e spesso senza volerlo, ma deve
,^„,j
4; allontanare o Provocare «Z^«».
bromm*, v / x fenomeni naturali(ttm. esser volta ad aumentarne il numero e a renderli ri-
peste ecc.)
petibili a volontà. I miracoli passati sono il più delle
5) vedere e conoscere V inviiihn. /m volte piccoli e sporadici. L'Uomo Dio deve ottenerne
le cose lontane, ^"^'^'^ ^^^'"^
le future ecrlt ^
^^"^zione, sempre più grandi, più abbondanti e far si che non
genza ecc.).
'
chiaroveg-
dipendano da un'ispirazione improvvisa o da una spe-
6) trasmettere direttam/>t,f, n i cie di grazia misteriosa ma soltanto dal suo volere.
Patia ecc.) a distanzi " ^"'''''° ^^l^"
7) conservare e òrolun^fn^^ u •/
:/ PRAGJiATlSMO
bisogno. Alcuni
dei fiolenii stìritu^U i u- PRAGMATISMO
^nti, i maghi, i
mistici
7* '^j.'^'^'"^' (chiamo cosi i
ti
hanno studiato
o ab 11
indicato e ^scrit^:^:::^
,7 ''''^ ° '^°^°^°'=hc
hanno
^ti uomini hanno fatto
e come l'hanno fatto e cer-
cando di essere come loro e di vivere
come hanno
denti dei miracoli ^^^^f
_ hannol^-JT^ *^'' ^"t"*""
vissuto potremo riuscire a fare ciò
che hanno fatto.
n loro massimo segreto è stato la concentrazione
.ono e
iSf.fro'^i^rrT"- dello spirito — raccogliere
l'anima in un punto, tutte
,„ sono le potenze interiori verso
Che h fanno avvenire
OuestP ìnHi
*
P.«^^^ coloro un' idea per ottenere il mas-
più delle volte simo grado di forza. Per giungere a
il
con o?S.Tl^^^^^^^ questa concentra-
lavoro interno dei ^,/l^^^^^^^ ^^^ e il * zione è lunga e terribile la via.
Bisogna isolarsi, sop-
colle stesse primere i sentimenti, ricacciare la sensualità,
P^roL^SL^^^^ le sensazioni particolari,
aboHre
r. e dai ri.„a,i morire, come dicono i cri-
™gici ST^S'J^'^'. t.T* r' stiani, al mondo. « Nessuno ha mondo in suo
— dice Meister Eckehart — come colui che a domi-
il
nio
tutto
il mondo ha rinunziato ».
J'interpretazione di tutte '^^"^^"^ ^ La solitudine, il silenzio,
la castità, il digiuno sono
le can^ H fZ-
^^""^ straordinari, le preparazioni necessarie dei poteri straordinari.
ordinate in modo
da pot '^^^^^^^ E
che per chi muova '^^^'^ P-^i- anche certi atti esterni, come il fissare oggetti, lo stare
J.£e^^^^^^ '"}
immobili,
Eppure un'Arte il trattenere respiro,
det^Zl tomMoT'""' ciahnente dolori che avvezzino all'
il
il procurarsi artifi-
^^«'^
i si
69
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
d fa unir
coUe cose, in cui
la volontà concentrata
'°''"''^*^ ^ L'Uomo Dio prima di giungere al nirvana, alla quie-
potente plasma
direttamente l'universo. tude, deve sconvolgere l'universo, rifarlo a suo modo,
'^'^ ™^"'°''^ °''° P°t^à d^re a produrre improvvisamente cambiamenti di grandezza
poss?SàT tutti la
e importanza non mai vedute. Ed ecco che sorge per
questo Tultimo problema dell'uomo-Dio quello dei :
^'^^r '^"" P"' ^-- °S^' fo'^data'Mf q^e e' è. Per trasformare questo mondo in un altro mondo
Varte
le religioni
^" ''''P° ^"^'^ dell'uomo Dio
narf H fi*^T^° sia la le fnetafisiche
'" --''--ti e
IZ t^n: tm" m
Pi^e e
CI sarà un tempo
cui esso dovrà
delle a^foj-
le scienze immaginarie.
agire a«a
L'arte, eh' è la scelta e il rifacimento fantastico delle
cose — le religioni che sono le più ricche collezioni
di ideali, d'utopie, di sogni, di vite beate, di mondi
ud perietta inutilità di adoperarlo
più oltre ^"^^
P^^r diversi dal mondo attuale — le metafisiche, ch'espri*
che luomo Do ffiuntra rpnlm««f^ j-
'.^""^^ ^ disprezzare tutte mono i desideri di certi uomini singolari intorno alla
le cose bisogna r^
Disogna che passi
attraverso un'eoora Hi costituzione dell'universo, possono servire magnifica-
rifacmiento, di
trasformazione e creazinn. h
tale da procurargli
T^ ^ mente l'Uomo Dio, il quale potrà esercitare la sua
non potrà mai più
la certezza
cLXrhe t^^ai '''r potenza rendendo reali i demoni dell' inferno dantesco,
desiderare alcuna cosa o la vita paradisiaca, o il monadismo leibniziano. Ma
70 71
PRAGMATISMO
PRAGMATISMO
rrr„r>rr
^i«o»a
"r- "-- '"-^^ dalle scienze immaginarie
che vuol vedere realizzate in
il creatore sceglierà quelle
modo che la sua ca-
non
01 CIÒ ch'esiste e di
hlr^^Kccm-e^lL' scienze pacità di rifare il mondo possa avere un numero inde-
ciò chV<;i«fArò
^^'^tera u-
bisogna creare le
scienze di ciò
riA che
^», finito di prove possibili.
sogna inventare tutte
non esiste, ma potrebbe esistere - bi
le scienze
ZntaginJìe
i^a scienza, com'è 1905.
fatta finora, poteva
uomim che non bastare ad
si proponevano diVgrandi a^
c^nSon T^"' P'"""*° ^ adattL^ e cte
^ circrdev^Lie '"*"° '^ ^^^^^"^
' cT^-
^' ^"PP°"^ =^^"""e a quel
eh' è accadnfTfi
£ auel ^,?
di quel ",? '^' ^ ^''^^''"' '' '^ base
che accadrà a somiglianza
a questo
di questo.
'^^^^g'^ono preparare una nuova
età^lr d"f
*
sfonJ^f ilr mondo,
sfonnare r°"^°
-
'^'^^ ^'°S«o"° rifare
e trl-
codeste scienze non
bastano più
"^"^ '°'° ^' ^"^1 ^'^^
li
quel ct"° T"''
che accadrà, ma di quello
--ade e' di
che accadrebbe se certe
^^^^ P^*' <^^«- -alta clm!
bLstr'p"^' 'f''
biassero. Per cambiare,
e cambiare coscientemente
72
73
IV,
Introduzione al Pragmatismo
75
PRAGMATISMO
voi gli domanderestp
PRAGMATISMO
<5iih;+« ^ - ii. . ,.
o i manuali "'°^'^ bri, e che, ridotte a una sola frase che pretende rias-
di orotnzi
ole ut'o^Ll""^ sumer tutto e spiegar tutto,
fanno parte del
PragmatLo ^ *' "'"™'*'^" finiscono, nella miglior
ipotesi, col non far capire bene di che si tratta, o fanno
nascere, il più delle volte, equivoci imbarazzanti e con-
potrebbero continuare
""™"are ma ,,«; •
vereste probabilmente voi arri- conseguenze che ne aspettano quelli che le credono
alla rr.„
'^' '' ^''^'• Qualunque affermazione significa in fondo que-
tismo, invece
rSre^ualco T' ''"^""^
vere.
un'infinità di cose
J estende IT".'
sto : prevedo che succederanno tali cose o che farò
e praticato.
che pensano.
coscienSm S «1'
ttutfl r'""'*'
*""' «'' «omini
le tali cose.
È presto detto
queste aspettative si riferiranno
:
76
77
PRAGMATISMO
PRAGMATISMO
cose odierà quali problemi crederà
;
importanti e quali D Pragmatista, cioè, ha un eguale disprezzo per
rigetterà come inutili quaU saranno le sue simpatie e
;
quelle dottrine che pretendono spiegare tutto mondo
le sue antipatie fra le idee e gU uomini.
il
con tre o quattro frasi misteriose in nome di qualche
Egli cercherà, in ogni modo, di non occuparsi di
una principio unico e per quelle che attaccano umil-
gran parte dei problemi si
classici della metafisica (in
mente ai fatti bruti come ce U dà l'esperienza senza
particolare della spiegazione universale
del tutto) che sono,
per lui, problemi
e razionale cercare di cambiarli —
né in teoria (empirismo utilita-
inesistenti e rismo ristretto del buon senso) né in pratica (morale
prm di senso - e invece si occuperà moltissimo dei della rassegnazione alle leggi di
metodt. degh strumenti della conoscenza e " natura). Invece lo
deU'azione vedremo animato da un certo spirito entusiasta per
perchè sarà persuaso che è
molto più importante mi- tutto quello che dimostra la complessità, e molteplicità
ghorare o creare dei metodi
per ottenere previsioni delle cose
esatte o per cambiare noi
per quello che accresce il nostro potere di
;
78
79
PRAGMATISMO
PRAGMATISMO
lista piuttostoche materialista, non crede alla dottrina
della creazione piuttosto che a quella
Da quello che ho detto, apparirà forse chiaro che il
dell'emanazione.
Per esso le teorie metafìsiche comprensibili Pragmatismo, piuttosto che una filosofia, è un metodo
(e non sono
molte) non possono dar luogo che a diverse
per fare a meno della filosofia. Da una parte, colla lotta
conseguenze
morali perchè le aspettative pratiche e
contro i problemi privi di senso, la metafisica, il moni-
sperimentah che
corrispondono a ciascuna di esse, quando sia
smo ecc., esso diminuisce il campo d'azione di ciò che si
operato chiama, storicamente parlando, filosofia e dall'altra parte
la loro trascrizione in Unguaggio esatto, sono iden-
coll'eccitare gli uomini a fare più che a dire, a trasfor-
tiche per tutte. che significa che tanto un soUpsi-
Il
ì^^
PRAGMATISMO
versi, agU
PRAGMATISMO
edifici razionali ben costrutti, quali U deter-
muusmo nei libri di Spinoza,
l'idealismo
concezione del positivismo » pure afferma « V identità
assoluto in
quelli di Hegel, l'evoluzionismo
in quelli di
fondamentale % delle due dottrine e non vede nella lot-
Spencer
la diversità appare ta del Peirce contro le questioni prive di senso che
evidentissima.
Quest'ordine sparso delle idee
che vengono rag-
una semplice continuazione della lotta dei positivisti
gruppate sotto il nome di contro la metafisica. Su questo punto io non penso
Pragmatismo fa si che non
è possibile trovare un pensatore che
sia pragmatista
come il Calderoni e mi stupisco che un amante appas-
da capo ai piedi. Alcuni sono, sionato delle distinzioni come lui non veda quali dif-
anche senza saperlo
pragmatisti su certi punti o da ferenze ci siano tra le due dottrine.
certi lati e non prag-
matBti e perfino antiprag-matisti I pimti sui quali sembrano accordarsi son due
da certi altri. OueUo :
83
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
metafisica ma siccome non spiegavano
abbastanza èer- dimostrazione dell' influenza del potere e della possibi-
che bisognava respingerla,
lasciavano aperte le vie del
lità di potere sulle credenze e sulle teorie —e final-
ritorno ai problemi esiUati. E mente l'emancipazione del pensiero dai fatti imm^ediati e
accadde anche qualcosa
di più grave, cioè che la
mancanza, nelle loro teorie dalla razionalità pura, che si manifesta nel Pragma-
di un analisi
abbastanza profonda dei metodi tismo colle teorìe sopra la creazione dei fatti e delle
della
scienza e della filosofia fece si da parte dello scienziato e con quelle sopra
che in loro stessi, nel loro ipotesi
stesso pensiero, potesse di r indipendenza
nuovo tessere le sue tele della deduzione dalla ragionevolezza
J ragno metafisico. Si videro cosi dei presupposti, cioè sulla facoltà di partire da ipo-
i maggiori rappre-
sentanti del metodo positivo assurde o fantastiche per costruire nuove ipo-
i quaU vociferavano ad tesi
\
ogni occasione contro la vana tesi enuove scienze. Mi pare dunque che ce ne sia
e vuota metafisica e
poi non SI accorgevano delle abbastanza per giustificare la separazione e il nome
cattive e puerili metafi-
siche eh erano nei loro Ubri
e nei loro discorsi. L'agno- diverso, tanto più che si potrebbe dimostrare storica-
sticismo. monismo, il materiaUsmo,
il mente come le differenze tra Positivismo e Pragma-
l'evoluzionLsmo
che quasi sempre sono tismo sono ben maggiori di quelle che c'erano fra
associati o mescolati
nelle
menti dei positivisti, sono Positivismo e la cosidetta « filosofia inglese » an-
dottrine metafisiche che il
suppongono a loro volta tacite tecedente. Pragmatismo può continuare, su certi
premesse metafisiche Il
L agnosticismo implica la credenza punti, l'opera di alcuni fra migliori positivisti, ma si
a un mondo *»«' i
E le differenze non
fìniscon qui. Ci sono nel Per quali ragioni è bene esser Pragmatisti.
Prag-
matismo almeno tendenze che nel Positivismo
tre
non
esistono aifatto o solo aUo stato
germinale
Prima di tutto U principio diseconomia Dopo questi discorsi non mi stupirei che qualcuno
'del pensiero
<h CUI SI trova traccia piuttosto in mi dicesse giacché, a quanto pare, i pragmatisti han-
Occam e in Leibniz
:
84 85
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
La risposta, dopo quello che ho detto, non è diffi- estetico o morale delle metafisiche esistenti o pos-
cile. I guadagni spirituali di chi è o diventa pragma- sibili.
ImtT"' rT^' ^ '^"'"' '^ ^ ^' consacrano, la possi- sentimenti vitali, vale a dire il desiderio istintivo di
L
non solo Z"*''^"
'"^'"PP"^ ' trasformare, di essere doè
dei seguaci ma nello
tempo dei creatori
stesso -
una vita più larga e più ricca, di
l'amore del concreto, delle cose
una potenza piùestesa
reali e particolari
;
86 87
I
PRAGMATISMO
PRAGMATISMO
f:^ZV'
*°^^°"°
* ^*^'^ -- 1-^^ -.ciré tismo la giustificazione dei loro disprezzi per le que-
n secondo gruppo stioni prive di senso e di portata pratica e delle loro
Pess^n^^sti;
cambiare e mutare ciò
-a certa diffidenza verso
può chiamare dei setUinunii
quali si rivelano colla
i
si
tendlLlt
che esiste, fatti e teorie
con
X simpatie per tutto ciò che è chiaro, efi&cace, svelto. I
secondi perchè trovano nel Pragmatismo alcime vedute
soggettive che incoraggiano a immaginare e a sperare
tutto ciò che e venda'torià
cose straordinarie. Le idee pragmatiste sulle ipotesi
assurde, sulle scienze immaginarie, sull' influenza della
° feggi della natura
n ttr
*Ji
'
^'f*^^'^^ volontà sulla credenza e della credenza sulla realtà,
è aZ!^7.rT '•'"^''^' ™ ^"^"«^^«
è quello dei senttmenh «Nimistà ed
orgogliosi
quali i
paion latte apposta per eccitare i poeti e i réveurs del
si manifestano pensiero. Così ilPragmatismo, simile soltanto in questo
invece di farle da se alla dialettica hegehana, riesce perfino a conciliare gli
e a ricevere eredità
intellettuali opposti.
senza beneficio d'inventario;
con il dispetto
ddover
iTbiri'e^
mutabile,
'' --ini chiamano l' ine^tabii:
1 etemo e con la
superba speranza di poter
'^ 1906.
aZ cTo? h; IT''^'^'
'"*" '^"^"' '''' Pen-noper
^^"tà provvisorie
a ?!ht
raiS' ali
ranti, P^^tT°"° ma op-
ebbrezza delle parole
iperastratte
bono esclusi perciò, a
priori, tutti i ocdanti iff«
91
PRAGMATISMO
dalla^parola alla frase,
dal solo termine
PRAGMATISMO
generale alla
che riguardano la scelta delle convenzioni rappresen-
tative e dei mezzi di espressione la terza quelle che —
formano la pisticà o scienza della cultura delle fedi.
7fdf
^ ' " *'°^" ^"^^<^ '' Presentimento ticolari che si aspetterebbero se le credessimo vere
SrcaraU di provvisorietà
delle teorie •
scientifiche (Peirce).
^"^f
*"^ -^'-^^'«-: i The effective meaning of any philosophical prò*
cioè dt
loro rhl
vXntT
^°"'*- È
^ r:TT°
' ''"ica
fonte conosciuta da co- position can always be brought down to some parti-
cular consequences in our future practical experience
Si^;rn;r^"^'^^^^^^^«-°'-non.,a
whether active as passive, the point l5àng rather in
the fact that the experience must be particular than
sistito^L'n'Tnr"'"'"'.''^"**"*^""^^^^ " *1"^^ ha in-
2 sen o"'' r ' ' ^°'°"*^ (includendovi an-
"""'' sull'intelligenza, cioè anche
in the fact that it must be active » (Peirce, James)
b) per la prova : le proposizioni generali (teorie)
;
sut s^i^lrr''^
si provano colla verifica delle loro conseguenze. In
6) il fideismo, e
anche l'apologetica reliriosa quanto queste possono derivare anche da diverse teo-
origine pascaliana. Hi
la quale è nasce il bisogno di determinare quali altri
Interessata a sSirt rie (ipotesi)
1 importanza della fede e a
cercare i modi migS^ri tr possono essere per preferire un' ipotesi a
S^ ^
criteri vi
creare sviluppare e restituire
le credenze re un'altra quando ambedue portino alle medesime con-
sianltlt^ir
''''''' -''''-' "- ^^ --vif'^che seguenze.
\ II. — Scelta delle questioni, delle teorie e dei modi di
Varietà del Pragmatismo. rappresentarle.
]f>T'
./
w
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
non hanno senso poi. fra quelle che
;
hanno senso si h) sull'azione (influenza della credenza sulla con-
scartano quelle che
c'interessano meno e fra dotta).
che e mteressano di più qudle
si scartano quelle
tazione si presenta meno
la cui tra ! Questa regione è molto importante perchè insegna
remunerativa. Tutto dipeni il modo di procurarsi delle convinzioni {Will io Believe
da. M. e
I firn
son posti dal sentimento
. fini
della ^olrS;;)
™^*"^ (P-ere 'architettonico ria pragmatistica.
;
rf) il riposo
È facile vedere la relazione fra queste tre sezioni :
94 95
--^
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
Per certuni il Pragmatismo conduce neutralità armata. Esso, cioè, non decide su nessuna
al misticismo
e alla devozione, per altri trascina
all'immoralismo questione», ma dice soltanto : dati certi fini vi consi-
:
per tutti, allo scetticismo. Ma costoro glio di adoperare certi mezzi piuttosto che certi altri.
dimostrano
conoscere ben poco il Pragmatismo,
U quale, nella
di
Esso dunque, una teoria corridoio
è, —
un corridoio
sua qualità di coUezione di metodi, di un grande albergo, ove sono cento porte che si apro-
può condurre anche
al misticismo e ali 'immoralismo,
ma può condurre anche no su cento camere. In una e' è un inginocchiatoio e un
se SI vuole, nelle direzioni
opposte. In fatti se il metodo uomo che vuol riconquistare la fede — in un'altra
di acquistare le credenze cogli
atti è stato finora rac- uno scrittoio e im uomo che vuol uccidere ogni metafi-
comandato dagli apologisti della religione,
niente im-
sica — in una terza un laboratorio e un uomo che
pedisce che domani non sia usato per acquistare delle vuol trovare dei nuovi «punti di presa» sul futuro....
credenze materialistiche o lunanitarie,
quando anch'es- Ma il corridoio è di tutti e tutti ci passano e se :
se avranno sviluppato il loro qualche volta accadono delle conversazioni fra i vari
culto e il loro rituale E
se i cosidetti immoralisti
son giovati delle idee sulla
si ospiti nessun cameriere è così villano da impedirle.
mutabilità del vero, ciò non toglie
che queste stesse
idee non possano servire a stabilire I905.
una morale nuova.
Quanto poi allo scetticismo bisogna
distinguere
per lo meno, due significati della
parola. Se per scet-
ticismo si vuol significare l' instabilità delle
dottrine
la mutabilità dei fini, l' intervento delle comodità indi-
viduali per scegliere i mezzi di
rappresentare le teorie
allora, certo,confesseremo che il Pragmatismo è anche
scettico ; ma se per scetticismo
s' intende l' impossi-
bilità di raggiungere
l'adequazione fra la mente e le
cose, cioè l'incapacità di ottenere
anticipazioni e aspet-
tative che si verifichino, allora il
Pragmatismo è addi-
rittura un antidoto dello scetticismo.
Il Pragmatismo è un insieme di metodi è anzi
;
per una certa parte, il perfezionamento,
'
il raffina-
mento e ilcompletamento del metodo positivo e per-
ciò uno dei suoi tratti caratteristici è
quello della
96 97
y. — Pahiu, PraimatismQ,
VI.
I.
99
PRAGMATISMO
vediamo e sentiamo è il prodotto
d' imiumerevoli ag-
PRAGMATISMO
gregazioni di elementi omogenei
di una sostanza unica larle. Ma siamo autorizzati per questo a dire che qualun-
Nel primo caso il monismo rappresenta una reazione que differenza è illusoria e che tutto quello che vediamo
utilissima perchè, distruggendo distinzioni si riduce a un solo principio ? Io credo, ad esempio, che
tradizio-
nali e vecchi dualismi, produce una confusione eh' è
ne- la vecchia separazione tra mondo organico e inorganico
cessarla per giungere e nuove
distinzioni e classificazioni si possa, da un certo punto di vista, criticare e che si
più esatte o comode delle antiche.
possa pure distruggere quella tra corpo e anima, tra fatti
Anche nel secondo caso il monismo e fatti psichici (i). Ma non trovo giusto che da
non fa che ri- fisici
conoscere una grande verità, cioè
che noi non conoscia- queste negazioni parziali di opposizioni di concetti astratti
mo cose isolate e neppure sole
relazioni ma «relazioni i monisti si credano autorizzati alla negazione completa
ste affermazioni abbastanza modeste e indubbiamente vediamo ed esperimentiamo tutti i giorni e fare poi con
gmstc, vogliono continuare sulle questi fatti eterogenei tutti quegli aggruppamenti e
stesse strade credendo
di poter trovare qualcosa di
più importante. quelle distinzioni provvisorie e convenzionali di cui
DaUa negazione di alcune distinzioni abbiamo bisogno per costruire le scienze.
essi passano
alla negazione di ogni
distinzione -
dal riconoscimen- Posso ammettere che lo spirito non differisce
to di una connessione universale
passano alla credenza in dalla materia, ma non posso rassegnarmi a credere che
una tdentità universale. Nel primo una sensazione non è differente da un'altra e che il
caso esagerano, nel
secondo confondono, in tutti e colore azziurro e la nota di un organo differiscono soltanto
due i casi arrivano
ali inconcepibile. per il numero e la posizione degli atomi di protyl che li
Noi ritroviamo qui uno degli producono.
errori più comuni
della mente umana, specie
filosofica, che consiste nel-
1 nnmagmarsi che quando alcuni
individui di una classe (i) Quest'ultima distinzione non la nego col metodo solito
non valgono nulla, qualunque altro degli psicofisiologi quali ammettono l'equivalenza dell'energia
individuo di questa i
classe non debba valer niente. nervosa e della coscienza, ma colla teoria di E. Mach il quale con-
Ci sono, per esempio,
deUe differenze illusorie o superficiali o incomode
sidera la differenza tra fatti psichici e fatti fisici come una diffe-
per renza tra possiamo mettere questi fatti, in
le relazioni in cui
certi nostri fini e noi facciamo bene a negarle e cancel-
modo che uno stesso fatto può essere psichico o fisico secondo il
punto di vista da cui lo consideriamo.
100
lOI
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
Dal momento che le diversità ci sono bisogna accet- rapporti tra esseri e specie che si ritenevano separati
tarle come tali, cioè come diversità, e se c^illudiamo di (e specialmente dei rapporti di derivazione, cioè, in ulti-
spiegarle dicendo che sono apparenti e che
sotto di ma analisi, di successione) e quando costoro hanno visto
esse c'è la realtà unica, non facciamo più né scienza né che gli animali superiori discendevano da quelli inferio-
filosofia, ma delle chiacchiere senza significato. La lotta ri e questi da una monera primitiva e che questa era
contro le distinzioni tradizionali dovrebbe portare anzi simile a quella delle piante, si son creduti autorizzati
verso distinzioni più frequenti e meglio determinate ad affermare l'unità del mondo organico.
e
non verso lo stupido eccidio di ogni distinzione. Evidentemente la deduzione è illecita. Se intendia-
Quanto alla confusione che i monisti hanno fatto mo per unità il fatto che noi possiamo riconoscere in
e fanno continuamente tra rapporto ed un mondo di cose diverse un certo ritmo comune (es :
equivalenza la
cosa è ancora più grave. Dire che io conosco un passaggio dal semplice al complesso), allora i monisti
certo
signore non significa ch'io sia quel signore
dire — possono aver ragione o torto ma dicono una cosa che
che quando accendo un lume in una stanza ha senso, però quando dall'esistenza di una legge, cioè
oscura
vedo degli oggetti che prrnia non vedevo, non vuol da un certo rapporto costante di successione tra varie
dire che la luce sia questi oggetti. Questi classi di fatti, vogliono dedurre l'identità di queste classi,
discorsi fa-
rebbero ridere un monista come chiunque altro, allora essi dicono delle semplici parole.
ep-
pure i monisti, quando parlano di certi argomenti, Torniamo, per spiegar meglio la cosa, all'esempio
fanno spesso dei ragionamenti di questo genere. dell'equivalente meccanico del calore. «Con questa
Essi
parlano sempre come se il fatto che una cosa
succede teoria —
scrive giustamente Mario Calderoni non —
ad un'altra fosse ima prova che queste due cose intendesi, come sembra che alcuni ammettano, che
sono
una cosa sola. Il moto, dicono essi, si trasforma in calore e movimento siano la stessa cosa. Si allude con
calore, cioè : a certi effetti meccanici succedono feno- essa al fatto che ogni qualvolta si produce in noi la
meni calorifici — dunque il calore è moto. sensazione del calore, altre osservazioni ed esperimenti
A questo modo tutte le cose diventano una cosa ci fanno accorti della presenza concomitante di certe
sola perchè non che non sia preceduto o se-
c'è fatto vibrazioni nei corpi che diciamo caldi. Questa celebre
guito da altri fatti, e siccome tutte le cose hanno rap- scoperta ha immenso valore sia perchè serve a spiegarci
porti tra loro cosi tutte le cose sarebbero
effettiva- numerosi fenomeni, sia perchè ci permette, ad esempio,
mente una cosa sola. '
di provocare il calore col riprodurre artificialmente le
Per questi motivi la teoria dell'evoluzione ha fatto condizioni in cui esso si manifesta. Ma, in ultima ana-
tanto piacere ai monisti. Infatti essa stabilisce lisi, che cosa sono tanto il movimento che il calore, se
nuovi
102 103
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
non due fatti percepiti con organi
e con mezzi diversi con altre cose diverse da essa. Se tentiamo di pensare
due sensazioni insomma, fra le
quali noi stabiliamo a una sola cosa omogenea che sia il tutto ci accorgiamo
quel vmcolo costante che
chiamasi legge ? (i) d. subito dell' impossibilità di pensare che in essa possa
Infatti legge significa soltanto
questo che quando : apparire ad un tratto qualcosa di diverso. Per ottenere
accade un fenomeno che fa
parte di una certa classe qualcosa di nuovo ci vogliono almeno due cose diffe-
(A) gh succede immediatamente
un altro fenomeno renti e il monismo non ammette l'esistenza ah
radicale
» '
che fa parte di un'altra classe
(B). Cioè un fatto che aeterno didue sostanze dissimili.
somigha a certi altri (individui
della classe B) sue Malgrado tutto ciò gli uomini ricercano ansiosa-
cede a uno che somiglia pure
a certi altri (individui mente e da moltissimo tempo una veduta unitaria del
deUa classe A). Queste abitudini
di successioni che a mondo e qualunque forma di monismo trova banditori
noi sembrano, per ora,
costanti non ci dicono niente eloquenti e fedeli entusiasti. Quali sono le cause di
di più.Scambiare una relazione qualsiasi con
l' identità questa fame e sete dell'unità ? Bisogna cercarle in
rivela quanto siano
grossolani i metodi mentali dei alcuni istinti primitivi dell'uomo e questi son tali da
monisti.
farci apparire sospetta ogni dottrina monistica.
Se anche
potesse immaginare di risalire col
si
pen-
siero la catena causale fino
ad incontrare qualcosa di
semplice e di primitivo al quale
a poco a poco fossero II.
succedute le cose particolari,
saremmo costretti a
fermarci alla prrnia differenziazione
perchè, risalendo Una delle giustificazioni implicite che si usano
ancora, giungeremmo nell'omogeneo
assoluto, nell'in- fare del monismo è ch'esso risponde ad un bisogno
distinto », cioè nel non senso.
Cose simili succedono e ad una tendenza naturale e invincibile della mente
abituahnente a cose simili, ma le
diversità fra le prime umana. Questo genere di giustificazioni si adopera an-
e le seconde non si distruggono
con una semplice pa- che per molte altre opinioni ed è fondato sulla credenza
roletta greca messa sopra.
comune che bisogna obbedire alle proprie tendenze e
Com' è uscito il primo diverso dal
primitivo unico ? che bisogna accettare senz'altro ciò che esiste, senza
Questo è per noi impensabUe. Vediamo
bensì uscire cose reagire. Vi sono molti casi, certamente, in cui non pos-
eterogenee da una cosa apparentemente
omogenea, ma siamo fare diversamente ma ve ne sono altri, in minor
;
CIÒ avviene quando questa
cosa si trova in contatto numero, ma reali, in cui possiamo far qualcosa di meglio
che rassegnarci a seguir la corrente.
(i) Rivista di Scienze biologiche, fase.
70 (luglio 1899). Il fatto che noi siamo inclinati a fare certi atti non
104 105
\
io8 109
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
diretta del campo di applicazione. Volendo ottenere L' ipotesi monistica, nata dal desiderio di lavorar
di più barino finito coU'ottenere il nulla. poco e di possedere molto, appare troppo « interessata »
Ma la ricerca delle origini equivoche del monismo per esser vera.
non è finita. C è ancora un terzo
vizio Y avidità. Gli : Disgraziatamente non può essere neppur falsa per
uomini vogliono godersi il mondo e perciò desiderano la buonissima ragione che non ha senso.
Il- impadronirsene più e meglio che possono. Ma sanno,
o meglio credono, che soltanto il simile può agire sul
simile, vale a dire che per produrre un qualsiasi effetto
su qualche cosa bisogna usare uno strumento che sia
in qualche modo omogeneo con la cosa stessa. III.
Su questo principio è fondata la magia simpatica,
conosciuta da tutti gli etnografi come una delle più
comimi forme della mentahtà primitiva. Ma gli uomini
civili, dotti e filosofi, credono all'incirca la stessa cosa. Ci sono vari metodi per ottenere delle frasi senza
E perciò tentano im fondamento comune alle
di trovare significato e i monisti li hanno impiegati quasi tutti.
cose, in modo da esser sicuri cbfe, influendo sopranna Il primo consiste nel vuotare alcune delle parole, o an-
di esse, anche le altre vengano ad essere influenzate. che una sola, che compongono le frasi, di ogni contenuto
Il desiderio di potenza ha dunque come postulato, verificabile e sperimentale. Una parola significa qual-
o almeno come desideratum, l'unità del mondo. Cosa cosa quando si può distinguere il suo senso da quello
avviene allora ? di altre — una quando e* inse-
frase significa qualcosa
La filosofia, come tuttinon sanno, è una terribile gna cosa dobbiamo aspettarci o non aspettarci nel caso
adulatrice degli istinti umani e molto spesso non fa ch'essa dica la verità. Ora le parole che adoperano i
altro che creare dellemaschere decenti di razionahtà monisti sono, per necessità, senza significato per la
per mettere sul viso, spesso poco nobile, delle nostre ragione evidente ch'esse racchiudono in sé ogni si-
passioni. gnificato possibile. Chiamate Sostanza, Materia primi-
Anche in questo caso i filosofi hanno fatto il loro tiva. Energia, Volontà, Acqua, Fuoco, Fantasia o come
mestiere. Gh uomini, per agire con fiducia, avevan diavolo volete, quell'elemento unico di cui tutte quante
bisogno di credere all'unità fondamentale delle cose le cose sono composte. Esso avrà per forza tutte le
ed essi, per contentarh, hanno inventato monismi di qualità e i caratteri possibili perchè esso è tutto ; al di
tutti i generi. là del tutto non e' è, per definizione, niente altro col
no III
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
quale si possa confrontare e dal quale si possa distin-
ratteri della natura, cioè indistinzione completa, caos
guere. Se tutte le diversità del mondo non sono che primordiale, inteUigibilità definitiva» (i).
apparenze, dipendenti, ad esempio, dal numero o dalla
Ma codeste, diranno i nostri bravi « monisti scienti-
posizione degli atomi primitivi, ciò significa che questa è d'un nostro monismo
fici >,sono metafisicherie il :
112 113
?.. — Tapi HI, Fragmaiìtmo.
PRAGMATISMO
PRAGMATISMO
— che tutti fenomeni meravigKosi deUa natura che
i
fondo sia Tunità, ma essi non si accorgono di pensare
CI circonda, sia organica, sia inorganica,
non sono che l'impensabile e che il loro unico, con qualunque
prodotti diversi della stessa forza
primitiva, combina-
ziom diverse deUa stessa materia nome venga chiamato, non è che un guscio senza
primitiva! (i). Sicco-
frutto, un abito senza corpo, un sacco senza nemmeno
me poco avanti aveva parlato del i nesso indistruttibUe
di forza e materia • una noce.
(2) si può prendere la frase come
un'affermazione prettamente monistica.
Eppure i monisti pretendono, con questo unico privo
di senso, spiegare il tutto e non si accorgono come
Ma quali previsioni possiamo fare nel caso che
Haeckel dica U vero ? Nessuna, perchè, se questa loro stessa frase sia priva di senso. Spiegare e
supponiamo tutto sono due parole che hanno ciascuna un senso prese
che il mondo continui ad esistere
presentando sempre Quando mettono insieme senso spa-
isolatamente. si il
nuove diversità, la pretesa unità resta sempre
un' ipo- una classe
tesi metafisica — se invece immaginiamo che tutto U
risce. Infatti spiegare significa riportare
114
115
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
Anche le cosiddette dissomiglianze illusorie sono reali Lo stato d'animo monistico, che tende a supporre
e bisogna ammettere che sono diverse almeno in tutto un fondo comune, è favorevole alle scoperte
le cause
delle illusioni. di nuovi legami e quando non si voglia trasformare
Rifacendo i conti mi sembra di aver messo in chia- in dogma può essere comodissimo ai ricercatori. Ma
ro questi tre punti : bisogna ricordare che non sempre gli scienziati hanno
IO che il monismo è prodotto da una
confusione bisogno di trovare delle somiglianze ma anche delle
tra rapporto e identità e da un illecito differenze. I ad esempio, servono per
prolungamento reattivi, la
del generale fino all'universale fabbricazione volontaria delle differenze e lo scienziato
;
2° eh' è ispirato da tendenze poco nobih e disinte- ha interesse in moltissimi casi, a far sì che due cose
ressate (pigrizia, abitudine, avidità ecc.) apparentemente eguaU rivelino la loro diversità met-
;
30 che non ha senso perchè fa uso di concetti che tendole in contatto con ima terza alla quale non
non è possibile distinguere dagli altri e perchè si espri- reagiscono nella stessa maniera. Tutti e due i pro-
me in frasi che non danno luogo a nessuna aspettativa cessi sono necessari per costruire la scienza e noi non
e a nessuna previsione verificabile. dobbiamo scegliere una metafisica monistica per la
Resta il problema di sapere per quali ragioni molti sola ragione ch'essa è favorevole ad uno dei metodi
uomini anche colti e intelligenti tengono tanto al mo- scientifici.
nismo. Le ragioni ci sono e in parte ho già accennate.
le Sarebbe desiderabile, dunque, che i monisti detti, non
Prima di tutto la funzione utile che i monisti hanno si sa perchè, scientifici si accorgersero che
il contrap-
esercitata distruggendo certe distinzioni antiquate che posto del monismo non è necessariamente il duahsmo
ingombravano inutihnente il pensiero. Poi quel senso e che la posizione più naturale per un naturalista, l'at-
di voluttà quasi mistica, quella specie di esaltazione titudine più antimetafisica possibile, è quella di rico-
religiosa che dà la credenza all'unità del mondo: noscere ingenuamente il pluralismo del mondo, e di
i
monisti, anche quelU irrehgiosi, sono sempre un po' servirsi delle somiglianze e differenze delle cose per
mistici e in fondo alla loro tendenza all'unità e' è costruire i concetti generali più adatti a ricordare
la
stessa bramosia di sentirsi stretti e fusi col tutto che e trasmettere i loro rapporti, cioè le leggi e le pre-
si trova nell'estasi dei mistici cristiani e non cristiani. visioni che ne derivano, senza far la sciocchezza di
E oltre tutto e' è anche una ragione di metodo che voler arrivare al concetto unico, all' impensabile e vuo-
fa preferire il monismo ai sistemi dualisti, to universale dei visionari panteisti, hegeliani o hae-
ed è la
spinta ch'esso dà alla ricerca di rapporti e di affinità ckeliani che siano.
tra cose generalmente credute lontane ed
eterogenee. 1906.
116 117
I\
VII.
Volontà e Conoscenza
fi ^ , "9
ip^^'sr
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
pacità di agire sopra altre credenze, o, per dirlo con fluisce pure sulla scelta dei fatti da osservare e da
precisione maggiore, le modificazioni che le previsioni studiare quando si siano scelti i problemi. Si scelgono
di certe nostre capacità di modificare le cose appor- cioè le questioni la cui soluzione si riferisce a cose
tano ad altre previsioni sottintendendo che idi previstone
; cfe noi sappiamo di poter modificare, e, studiando
è il contenuto tipico e fondamentale di ogni cono- le questioni, si scelgono i fatti che più facilmente sap-
scenza. piamo di poter modificare. La sociologia del materia-
Questa influenza si manifesta sopratutto nei se- lismo storico, ad esempio, si occupa dei fatti econo-
guenti modi :
mici perchè è molto più facile e rapido cambiare la
i) la credenza di poter agire sulle cose è una delle distribuzione delle ricchezze che cambiare gli ideaU
cause della nostra credenza nella esistenza delle cose. umani.
Questo principio, intravisto da Berkeley, è stato Ma la forma più visibile di questa influenza è quella
svolto molto profondamente da G. Pikler (i). che si può chiamare, con brevissima formula, V in-
2) La credenza nel nostro potere di agire più fluenza di ciò che si fa su ciò che si sa. Nel « ciò che
facilmente su certe classi di cose che su certe altre, si fa » bisogna però intendere anche quello che si chia-
ci porta a stabilire la fondamentalità e V importanza ma comunemente « non-agire » perchè anche V inibi-
di queste cose. Cosi la classificazione lockiana delle zione è modificazione di qualche cosa, anzi di noi
qualità prime e seconde deriva dal fatto che noi ab- stessi, euna modificazione di ciò che si prevede av-
biamo molta maggior padronanza sui nostri movi- verrebbe se non ci si astenesse dal fare certe azioni.
menti muscolari che sulle nostre sensazioni di colori Così pure nel « ciò che si sa » bisogna comprendere
e di odori — e la concezione prevalentemente legi- pure quello che «non si vuol più sapere » cioè le cre-
slativa e giuridica della maggior parte dei politici di- denze che si rigettano perchè ritenute non vere, e «ciò
pende dal fatto che si posson cambiare più facilmente che si saprà o si presentisce che si saprà cioè quelle i>,
le leggi che i caratteri degli uomini. credenze nuove che sorgono in noi in seguito a date
3) La credenza nella nostra capacità di servirci azioni,
praticamente delle soluzioni di certi problemi in- Di\ questa influenza si posson riconoscere quattro
fluisce sulla scelta dei problemi verso i quali diri- casi :
j
giamo la nostra attenzione e il nostro lavcM-o ; e in- là Influenza di ciò che facciamo delle cose sulla
nostra conoscenza delle cose, cioè l'importanza che ha
(i) The Psychology of the Belief in objective existence. London, il campare a volontà certi fatti per acquistare nuove
Williams a. Norgate, 1890. conoscàize su di essi (esperimento).
120 121
PRAGMATISMO
PRi\GMATISMO
Influenza di ciò che facciamo delle cose
2)
sulla vedere le cose passate in nuova luce, influire diretta-
conoscenza di noi stessi, che l'agire ci
fa sapere quel mente sulla nostra conoscenza. Mutando la mente, cioè
che faremo o potremo fare dato che
condizioni simili trasformando noi
SIripresentino, ed aumenta perciò il
stessi, muta anche l'insieme delle
campo di previsioni nostre credenze. Cioè il modo per arricchire
miglior
intorno a noi stessi. Inoltre il fare
dà ilsenso della la conoscenza di noi è quello di arricchire noi stessi.
nostra limitazione, deUa nostra
personalità ecc.
E ci può essere anche ima forma più indiretta di
3) Influenza di ciò che sappiamo di noi
stessi questa influenza. Noi possiamo, con ceiii metodi, giun-
sulla conoscenza di noi
medesimi. Questa forma d' in-
gere a cambiare certe credenze (Will to Believe) e vi
fluenza non è stata ancora abbastanza studiata ma è sono alcune credenze che, per il solo fatto di esser
delle più importanti. Ad essa si riferiscono tutti gli
possedute da qualcuno, creano da sé stesse la loro
esperimenti personali ad es., il fare come se si credesse verificazione, cioè cambiano la realtà. Il cambiamento
per vedere se la fede viene
realmente o per ricono- della realtà, a sua volta, fa
scere i suoi reaU resultati. Questi
cambiare altre credenze
esperimenti involgono in modo che la modificazione di noi stessi, passando
quasi sempre l'idea del rischio,
dell'avventura ed
esigono una cultura particolare
attraverso la modificazione delle cose, finisce col mo-
dei sentimenti perico-
dificare la nostra conoscenza.
losi (Nietzsche).
12Z 1
123
vili.
V
Questa serie — facendo astrazione dai casi consi-
derati come normali, cioè in cui a certi fatti intemi
corrispondono certi determinati fatti estemi, simili a
quelliche hanno l'abitudine di succedere a simili fatti
intemi —
racchiude quattro casi fondamentaU :
125
'^«?^;
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
3) Il sentire senza agire per non sentire più Vesercizio (allenamento alla fede, apprentissage),
{il il 2^ e
caso dello stoico) ; il40 dall' idea della finzione (i).
4) Il sentire senza agire per altri scopi (il caso Dirò qualcosa di ciascuno di questi casi, conten-
del dis$imtUaioré). tandomi di accennare in fretta quello che si dovrebbe
Una classificazione crociale farà meglio compren- dire volendo studiarli con tutte le regole e tutto il
dere i rapporti che sono tra questi quattro casi. comodo.
I. La forma più elementare dell' influenza del fuori
le credenze corrispondenti triche si hanno certi senti- e curiali» per disporre l'animo a trattare dei grandi
(l'andare alla messa e l' in- menti o certe credenze, sia fatti dei Romani, né Buffon che lavorava nel suo
>
ginocchiarsi per divenir cri- per divertirli (attori), sia per
gabinetto col suo costume di gala, in grande par-
stiani, ecc.)> sfruttarli (ipocriti espansivi).
rucca e con l'abito ricamato. Ma ricorderò come i
plebei addetti al servizio dei nobili e dei signori (por-
(3) (4) tieri, lacchè, camerieri ecc.) e obbligati cioè a indos-
Per 7ion sentite più Per altri scopi sare abiti simili a quelli detti di società, sono noti per
s u Influenza dell'inibizione di L'inibirsi gli atti esterni la loro alterigia e per la loro burbanza verso la gente
certi atti per far scomparire che corrispondono a certi
N comime ; e che la ragione per cui i preti , i magistrati
i sentimenti o le credenze atti interni che possediamo
* corrispondenti
e i soldati debbono avere delie vesti differenti non è
(lo sforzarsi per non fare scoprire agli al-
• soltanto quella di distinguersi dagU o di colpire
di non piangere per far ces- tri ciò che proviamo, per fini altri
sare il dolore ecc.). di protezione, di frode (ipo- r immaginazione del popolo (come voleva Pascal) ma
OD criti inibitivi), di ufl&cio (es. anche quella di associare certe uniformi o costumi con
il caso di Tabarin). certe idee e certi doveri, in modo da rendere più age-
vole l'allenamento spirituale dei principianti futuri. E
Esaminando questa classificazione è facile scoprire
le relazioni orizzontali e verticali i® e 2® sono (i) Volendo indicare questi due ultimi rapporti con parole a
: il il
doppio senso si può ricorrere al greco &ax7jaic che significa eser-
uniti dal fatto di agire senza sentire, il 3® e il 4^ dal :
126 127
.i:^^ÀSt^i-
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
certe volte none necessario neppure l'abito intero ma dal Bain (i), dal Fechner (2), da W. James (3), dal
bastano alcuni oggetti per ispirare naturalmente certi Payot (4), e forma la base di ima delle digressioni
sentimenti « Un mio amico
: scrive G. Prezzolini — — più graziose di ima celebre novella di E. A. Poe :
mi confessava che quando metteva i guanti si sen- The Purloined Letter (5). Il Kant la conosceva e ne
tiva più gentiluomo del solito e che un frustino gli ; parla nella sua Anthropologie (6), ma attribuendo il me-
metteva addosso im certo sentimento di fierezza co- rito della scoperta ad Archenholtz. Quei grandi edu-
me se avesse potuto batter con quello il volto di catori di anime che sono stati i fondatori di ordini
^ un nemico » (i). religiosi non hanno aspettato però le ricerche degli psi-
La seconda forma colla quale si manifesta questa cologi moderni negli Esercizi spirituali di Ignazio
:
curiosa influenza è quella dei miUamerUi della fisonomia DI LoYOLA, uno dei capolavori della psicologia cattolica,
e in generale dell'attitudine e del moto di tutto il cor- si trovano delle indicazioni molto precise sul modo di
po. L'imitare la fisonomja dell' iroso — ad esempio — tenere gli occhi (7) e sulle varie posizioni del corpo
produce 1* ira ; V imitare
moti e le attitudini del me-
i da adottarsi nelle meditazioni (8), e S. Francesco di
lanconico produce la melanconia, e così via di seguito. Sales insegnava in questo modo a vincere la vanità :
Ciò dà modo d' indovinarci sentimenti altrui imitando « Faites des oeuvres d'abjection et d'humilité, le plus
l'espressione della fisonomia, i gesti, le posizioni di que vous le pourrez, bien qu'il vous semble que vous
coloro che ci preme Campanella è ri-
di penetrare. les fassiez avec repugnance. Car pour ce moyen vous
masto celebre per questa sua abilità: im suo biografo vous accoustumerez à l'humilité » (9).
Lo stesso narra
(2).
^
gina 48. (7) Exercices spirituels — Paris, Poussielgue, 1891, pp. 82-262.
128 129
9, — PArim, Pragméttismo.
PRAGMATISMO
PRAGMATISMO
Gli psicologi moderni non hanno fatto che utiliz-
zare e prolungare queste osservazioni: « È certo — scri- tempo: Se volete guarire fate come quelli che già
ve THòFFDiNG —
che si è in altre disposizioni quando son risanati. « Suivez la manière par où ils ont commen-
t si chiudono le mani o quando le si congiimgono, quando
cé: c'est en faisant toutcomme s'ils croyaient, en pre-
si stendon le braccia e quando si stringono al petto.
nant de Teau benite, en faisant dire des messes etc.
Specialmente e' è tm 'opposizione caratteristica tra Naturellement cela vous fera croire et vous abétira » (i).
la disposizione che si prova quando i muscoli si ten- E altrove: «Il faut que Textérieur soit joint à l'in-
dono e quella che si prova quando si disten- terieur pour obtenir de Dieu, c'est à dire que Ton se
dono » (i). mette en genoux, prie des lèvres etc. » (2). E im altro
L' influenza della fisonomia e delle attitudini del cor- gran convertito, il cardinale Newmann, comprendendo
po è strettamente legata con quella dell* insieme di gesti la grande efficacia del cerimoniale cattolico esclamava:
e di atti, fissi e stabiliti, jeratici e abituali, che si può Forms are the food of faith ! E colui che cita questa frase,
chiamare cerimoniale, sia sacro (rituale quell 'Oscar Wilde che il cani inglese non è riuscito a
il : genuflessioni,
preghiere, metodi mistici, ecc.) sia profano (galateo far dimenticare, applicò inimo dei più deliziosi dialoghi
:
lo scoprirsi il capo, Timir le mani, il battersi il petto me dear to you. Find expression for a joy, and you
sono stati originariamente
espressioni spontanee di intensify its ecstasy. Do you wish to love ? Use Lo-
sentimenti, ma
dopo, fissate e rese abituali e obbli- ve 's Litany, and the words will create the yeaming
gatorie, son divenute suscettibili, per la via dell' imi- from which the world fancies that they spring» (3).
tazione, di far sorgere o risorgere i sentimenti che E im fortimato psicologo, il Payot, scrive: «Est
esprimono, anche in coloro che non li hanno mai avuti ce que les chiens, les enfants et mème les grandes
o li hanno perduti. Il Pascal era guidato da questo personnes qui luttent en jouant, ne finissent pas géné-
pensiero quando diceva rivolto ai lihertins dd suo ralement pour ne fàcher tout de bon ? Est ce que le
rire, les larmes ne sont pas contagieux ? Est ce que
(1) Esquisse d'une psychol fondée sur Vexperience. Paris, — les pompes catholiques avec leur cérémonial d'une
Alcan, 1900, p. 433. X' influenza della posizione delle membra è
ben conosciuta neir ipnotismo (v. Braid Neurypnology - Car-: (i) Pensées et Opiiscules (edit. Brunschwig). — Paris, Ha-
PENTER Mental Physiology, 602-605
.•
: Preyer Die : Ertideckung chette, 1900, p. 441 (Sect. III. pens. 233).
des HypnotismuSt 36-41, 85). (2) ibid, p. 449 (sect IV, pens. 250).
(2) Tertulliano : De Orai, XI, XIII e apol. XXX. (3) The critic as artist in Intentions. — Leipzig, Heinemann
a. Balestier, 1891, p. 163.
1^0
PRAGMATISMO
PRAGMATISMO
Aristotele, sul principio del secondo Ubro del-
psychologie si profonde, ne sont pas singnlièrement
Y Etica Nicomachea, insiste sull' importanza che l'eser-
propres à faire sur les àmes, méme peu croyantes, une
cizio (il ripetere gli atti) ha per l'acquisto delle qua-
grande. impression ? » (i).
lità o virtù corrispondenti « operando le cose giuste,
:
M Queste idee non erano ignote neppure ai greci. yuxxà o&[ìjx xal (ftovàg xal xaxà t^ óidcvoiav » (ediz. Hermann,
Platone, trattando dell'educazione dei suoi guerrieri pag. 77)-
non vuole che essi si diano alle arti imitative, perche (i) « The appearances put on fot the sake of display, in tbe
55
«l'imitazione non dia loro una parte della realtà». presence of other persons, are not precisely coincident with the
« Ncm hai notato -^ chiede Socrate che le imi- — genuine diffusive manifestation ; they are rather adaptations to
suit the eye of the spectator. In short, they are a sort of volun-
tazioni, quando ci si abitua fin da giovani, entrano nei tary construction on the model of the naturai display, with addi-
costumi, diventano ima seconda natura e cambiano tions and suppressions in order to make a work of art. The mind
l'esteriore, il tono e il pensiero ? (5).
of the actor is properly occupied with this end ; and not with
the assumption of the inward feeling in his own person ». Emo-'
tions and Will, ed. cit. p. 365.
(i) L'education de la volonié —
Paris. Alcan, 1897,(3.62.
(2) « On
the
les réveille ainsi, on les ravive, on ne les crée point,
(2) Il complicato cerimoniale cinese fu istituito da Confucio
Les sentiments ainsi renouvelés demeurent assez faibles ; le prò*
con questa idea, secondo J. Payot L'education de la volonU.: — cède qui agit du dehors sur le dedans ne peut guère étre considerò
Paris, Alcan, 1897, P^^g- 62.
que comme une aide précieuse. Il sert plutót à mainlenir le senti-
(3) Exercices spirituels. Ed. cit., p. 308-9. ment dans la pleine lumière de la conscience ». L'education de
(4) ibid. p. 124. la volontà , ediz. cit., p. 62.
(5) Repubblica, lib. Ili, 8 : « 1^ oùx yz^ypax, oit aX ^\i.ifiV4,
133
132
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
tanto di essere più ampiamente studiata e più larga-
sigliava Epitteto (i). Un consiglio impregnato dello
mente usata nella educazione dell'uomo.
stesso stoicismo si trova nel gesuita S arasa (2), il
II. U secondo caso consiste nel compiere certe azio-
quale, del resto, seguiva senza saperlo la tradizione
ni o nell'assumere certe attitudini, non coli' intenzione
mistica che insiste sulla necessità che l'anima resti
di acquistare i sentimenti o le credenze corrispon-
indifferente anche quando il corpo manifesta esterior-
denti, ma per altri scopi e fra gli altri precisamente
mente certi sentimenti (3).
anche per quello di conservare i sentimenti e le cre-
Ma e' è tutta una uomini che hanno pre-
classe di
denze diverse da quelle simulate. Si tratta, insomma,
cisamente per che non sentono,
ufficio di fingere ciò
di ciò che i moralisti chiamano finzione, ipocrisia, si-
cioè gli attori. Che non sentano e che non debbano
mulazione, e che ha servito di tema a tante diatribe,
sentire è per lo meno la tesi famosa del Diderot nel
da Teofrasto a Nietzsche, e a tante creazioni ar-
suo scintillante dialogo intitolato il Paradoxe sur le
tistiche, da Pietro Aretino a Stendhal.
comedien e ch'è stato confermato dalle ricerche recenti
Anche la finzione può manifestarsi colla scelta di
del Binet (4).
vesti e di atteggiamenti atti a far credere agli altri
I tipi rappresentativi della finzione sfruttarice sono
di essere ciò che in realtà non siamo.
i seduttori (Don Juan), i politici (demagoghi, diploma-
La figura dell'ipocrita religioso (Tartuffe, Don Ba- tici) e i commercianti {reclame ecc.).
silio)colle vesti nere e dimesse, cogli occhi inclinati
Non sempre però la finzione è facile o possibile :
134 135
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
Nemo potest personam diuferre — ha scritto Seneca (i) fatta dalle vittime con scopi diversi (per sfuggire a delle
— fida cito in naturam suam reciderunt, E il La Roche- pene, al servizio militare ecc.) (i).
FOUCAULD, colla Solita sua acutezza, è tornato a varie Unesempio tragico di questo passaggio dalla follia
riprese sulla difficoltà di fingere (o di nascondere) le finta alla foUia vera è rappresentato con grande efficacia
passioni e sopra tutto l'amore (2). nella celebre novella di Leonida Andrej ew Il Pensiero. :
Il La Rochei^oucauld è stato anche fra i primi IH. Le altre due varietà di rapporti fra il sentire
a segnalare imo dei pericoli della simulazione di senti- e l'agire sono, come vedenmio, l'opposto delle prime.
menti e di credenze che non si hanno, cioè quella Esse consistono nel cercare di non manifestare con atti
duperie de sai méme che consiste precisamente nel ve- esteriori quello che interiormente ci sentiamo disposti
rificarsi del rapporto stabilito nel primo caso. 11 si- a sentire. Questo sforzo può avere due ragioni : o quella
mulatore, cioè, a forza di ripetere gU atti, le parole,. di far cessare o almeno d' indeboHre i sentimenti col-
i sentimenti che non possiede per provocarli r impedirne la esteriorizzazione, oppure quella di nascon-
negli altri,
finisce col provocarli in sé stesso e così finisce coU'es- dere agli altri certi sentimenti che ci son cari e che
sere imbrogKato dai suoi imbrogli medesimi « Nous : vogliamo conservare, ma la cui espressione ci danneg-
sommes si accoutumés à nous deguiser aux autres, qu'à gerebbe presso gli altri in certe occasioni o in certi
la fiji nous nous deguisons à nous mémes» ambienti.
(3).
Un effetto simile, e più terribile per le sue conse- La prima di queste varietà ha interessato molto
guenze, pare che eserciti la simulazione della pazzia. gli educatori e anche gli psicologi in generale ed è
Gli psichiatri narrano di non pochi casi in cui la pazzia stata trattata abbastanza ampiamente da tutti coloro
simulata è stata seguita a breve distanza della pazzia
reale, e per quanto alcuni —
come il Penta tendano —
a credere che la simulazione della foUia non sia che (i) Si veda su questo argomento il libro di P. Penta: La simu»
lazione della pazzia. Napoli, Perrella, 190.5, PP- 169-264, in cui
la manifestazione della pazzia che già esiste latente e
riporta i casi osservati da lui e da Koster, Allison, Magnan,
che comincia a farsi distinta, pur nondimeno non si KiRSTEiN, Campagne, Morel, P. Lucas ecc.
può negare che una causa del manifestarsi della pazzia Il SiKORSKYin un suo lavoro sulla mimica dei pazzi (Neurolo-
vera deve ritrovarsi nell' imitazione dei segni estemi. gisches Centralblait, 1887) nega che 1* imitazione produca qualco-
sa di simile alla follia, ma le sue esperienze personali, fatte con
troppa lucidità scientifica, non sono probanti.
(i) D$ Cìem, 1. I. Montaigne {Essais, i. II, eh. XXV) cita da Marziale e da
(2) Maximes, 12, 70, ect. Appiano dei casi di simulazione di malattie, seguite dalle ma«
(3) La Rqchbpoucald Maximes,
: 119. Vedi anche 395 e 517. lattie vere
136 137
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
che si sono anche occupati dell' inibizione (i). SuU' ini- sentirà paura in grado più elevato ; e cJii resta inattivo,
bizione sono anche fondati due dei più celebri sistemi quando viene sopraffatto dal dolore, perde la migliore
morali dell'antichità il pitagorismo (colle sue regole
: occasione per riacquistare la elasticità dello spirito » (i).
di astinenza e di silenzio) e lo stoicismo, colle sue Il Bain trasportò dalla fisonomia nella psicologia
predicazioni di pazienza e di moderazione (abstine et propriamente detta questa osservazione per stabilire
susiine) e colle esortazioni a non ridere, a non par- il potere della volontà, e fu seguito in questo dal Payot
lare ecc.). e dal toLOZZA (2). « La colere à besoin pour s'ex-
Il cattolicismo s' impadronì di questa come di altre primer — scrive il Payot —
des poings fermés,
dottrine degli anticlii e l'adottò per la cultura della des màchoires serrées, de la contraction des muscles
fede, giungendo con Alfonso De' Liguori perfino ad de la face, de la respiration haletante quos ego! je puis ;
esaltare la cecità come mezzo per conservare V inno- ordonner à mes muscles de se détendre, à ma bouche
cenza. S. Ignazio, almeno, si contentava di consigliare e de sourire je puis modérer les spnsmes resjnratoi-
;
138 139
PRAGMATISMO
PRAGMATISMO
contraete muscoli del dorso anziché quelli anteriori,
i
parlate in o maggiore », scambiate il complimento gen- Ogmmo di questi casi, come abbiamo visto, è pieno
tile, e il vostro cuore sarà ben di interesse per lo psicologo e per l'educatore e queste
rigido se non si am-
mollisce gradatamente relazioni fra l'agire e il sentire potrebbero essere le pri-
(i) ».
In una scienza che tratti non di quello eh' è lo spi- me basi per la creazione definitiva di un'arte di dominare
rito, ma del modo di trasformario e utilizzario, que- e modificare lo spirito a nostra volontà.
ste osservazioni acquisteranno certo la più graiide 1905.
im-
portanza.
IV. Sopra r ultimo dei casi che ho rapidamente ac-
cennato e' è assai meno da dire. Come la simulazione
espansiva anche la simulazione inihitiva può esser dettata
o dal desiderio di servire agli altri o da quello, assai
più comune naturalmente, di far servire gli altri
ai
nostri interessi. L' ipocrita della prima specie,ad esem-
pio, è colui che cerca di rattenere le lacrime per non
impressionare un malato che ignora di essere stato
dichiarato in pericolo dal medico o il povero
buffone
commediante (il Tabarin di Gautier o il
protagonista
dei Pagliacci) che deve nascondere i propri
dolori per
tenere allegra la gente. V
ipocrita della seconda specie
è più comune e alcimi tratti del suo carattere sono
meravigliosamente descritti in alcuni dei personaggi
di Stendhal e soprattutto nel Julien Sorel di Rouge
'
I4Ò
141
IX.
La volontà di credere
I.
ma
perchè il dire, in simili circostanze : Non
-^
del libro del James (2) — questa popolarità non indica decidete,
una decisione passionale
lasciate aperta la questione, è essa stessa
—
precisamente come il dire
affatto conoscenza e comprensione.
persone le quali
Come ci sono molte
parlano di selezione naturale e poi
si o no —
ed è accompagnata dallo stesso rischio di
perdere la verità» (i).
credono che tutta la teoria del Darwin consista nel-
Il che si corre è reale, ma in determinati
rischio
Taver provato che il primo uomo era figlio di ima
casi vien compensato da uno degli effetti della fede
scimmia, così ci sono di quelli che parlano della vo-
lontà di credere e s' immaginano che consista in una
— cioè dalla creazione della sua propria verità. Vi
sono, cioè, dei casi where a fact cannot come at ali
«
teoria che insegna a credere tutto quello che si vuole.
unless a preliminary faith exists in its coming » (2), in
La James è, invece, abbastanza diversa.
teoria del
cui « the faith in a fact can help create the fact » (la fede
Il saggio potrebbe chiamare, più esattamente, VE-
si
in un fatto contribuisce a creare il fatto).
logio del rischio o anche, sotto certi rispetti, VUtUità
Questa idea non era nuova nel James. Già nel 1880,
Volendola stringere in venti parole V idea
del credere.
in im discorso fatto al club filosofico di Harvard che
è questa Vi sono delle scelte di opinioni che noi dob-
:
ora fa parte del saggio The Sentiment of Rationality (3),
biamo fare per forza e che non possiamo fare razio-
egli aveva già parlato di quelle « verità che non pos-
nalmente. In questi casi conviene farsi guidare dai
sono diventar vere finché la nostra fede non le fa
nostri sentimenti e avere il coraggio di credere ciò
tali » (the truths cannot become true till our faith
che non si può dimostrare. Il fatto stesso di credere
a una certa cosa, può, in certi casi, essere una deUe
(i) The Will to Believe. — London, Longmans Green a. Co.,
1899, p. II.
Questa lettura, com'è noto, forma il 1. capit. del libro
(i)
(2) a Un fatto non può accadere del tutto se non esiste in-
di saggi di Filosofia popolare, pubblicati, sotto quel titolo, nel
nanzi una fede nella sua venuta » (W, to B., p. 25),
febbraio 1897. (Longmans, Green and Co.).
(3) La prima parte di questo saggio fu pubblicata nel Mind
(2) Ora la traduzione e' è. Fu pubblicata nel 1912 dalla Li-
(july, 1879) la seconda nella Princeton Rejiew (july, 1882). Ora
breria Editrice Milanese.
è uno dei saggi del Will io Believe (pp. 63-uo).
144
145
IO, — PAP4M1, Pra^mutismo^
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
has made them so) (i) e portava ad esempio quel fa- tivo. Il resto è dato dalla natura la quale in certi casi
moso caso che poi è diventato d'obbligo
dell'alpinista fa reali gli oggetti a cui pensiamo in questo modo,
in ogni discussione sul pragmatismo. Fin d'allora mentre in altri casi non lo fa » (i).
(1880) egli insisteva sulla grande importanza che ha Il credersi coraggiosi ci fa acquistare veramente il
la fede come fattore della sua verità. Fra due uomini coraggio ; il credere che noi potremo compiere un certo
i quali debbono superare ima certa prova (im 'ascensione lavoro è una delle cause per cui riusciamo davvero a
difl&cile, pp. 59-96 —
una difesa improvvisa, p. 24 ecc.), compierlo. Il pessimista che crede cattiva la vita con-
e che sono in condizioni esterne eguali, colui che cre- tribuisce col suo dolore e i suoi lamenti a renderla cat-
derà di esserne capace riuscirà realmente mentre quello tiva davvero — l'ottimista che crede nella bontà della
che non avrà questa fede effettivamente falhrà. vita è uno dei fattori di questa bontà colla gioia e la
« In questi casi — scrive il James — il partito più forza che gli dà questa credenza (2).
saggio, evidentemente, è di credere ciò che si desidera Tutto ciò si riduce in fondo a due affermazioni :
perchè la fede è una delle indispensabili condizioni preli- i) che è preferibile il rischio di una scelta attiva
minari della realizzazione del suo oggetto. Vi sono dun- alla scelta passiva e implicita dell' inazione scettica o
que dei casi in cui la fede crea la sua propria verifica- agnostica ;
zione. Credete e avrete ragione perchè vi salverete dubi- che in casi incerti la fede « è la sola cosa che
; 2)
tate e avrete ancora ragione perchè perirete. La sola possa render vero il risultato » vale a dire che «la
(3),
differenza è questa: che per voi è molto più vantaggioso fede crea la sua verificazione. Il pensiero diventa lette-
il credere d (2). raltnenie il padre del fatto come il desiderio era padre
Queste teorie del James trovano un appoggio nelle del pensiero {4).
sue vedute sulla credenza, che egli identifica addirittura
colla volontà. Ciò che fa la mente nei due casi — scrive
egli nella parlando dei rapporti tra Be-
Psicologia
LIEF e WiLL —
è la stessa cosa essa considera l'og- :
(i) Principi di Psicologia (traduz. ital. del dott. G. C. Fer-
getto e consente alla sua esistenza, lo abbraccia, e
rari), Milano, Soc. Edit. Libraria. 1901, p. 661.
dice « deve essere la mia realtà %. Essa, in altre pa-
:
(2) W. to B., pp. 100-103 — Il Vailati nella sua recensione
role, si volge a lui nel modo emotivo, interessato, at- (li W. to B,, ha mostrato come un simile ragionamento si possa
estendere alla questione fra deterministi e indeterministi. (V.
« Rivista Filosofica », gennaio-febbraio 1900).
(1) W, to B., p. 96. W, to B., p. 59. {Is lift worth Living ?).
(3)
(2) W. io B., p. 97. W, to B.; p. 103 {The Sentiment of Rafionaliy),
(4)
146 147
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
2) Influenza della credenza sull'azione. (Si agisce
soltanto guidati da credenze, da previsioni ecc. Si agi-
II. sce tanto di più o più sicuramente quanto più grande
è la credenza).
148
149
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
Hire tutto il mondo cosidetto « esterno i>. «I futuri
L' influenza dell'azione sulla tormazione deUa cre-
denza non è dubbia, e si può dire soltanto che non bi-
movimenti delle stelle — scrive James
lo stesso o —
sogna attribuire agli atti la parte di veri e propri crea- i fatti della storia passata sono determinati una volta
J.
tori ex nihilo di credenze. Perchè un uomo si decida per sempre, che piacciano o no. Essi son dati senza
mi
ad agire come se credesse di già bisogna ch'egli de- tener conto dei miei desideri e per tutto quel che ri-
Sideri di possedere questa tal fede e che guarda verità di questo genere le preferenze sogget-
ne abbia sti-
non c'entrano e possono soltanto oscurare il giu-
ma e la creda degna di fare degli sforzi per acqui-
tive
dizio» (i). E ripete nella Psicologia: «La natura non
starla, vale a dire che egli possiede di già, prima di
agù-e, la fede nei buoni effetti della fede. può mutare il passato in favore del nostro pensiero.
Ma questa influenza diretta della credenza sulla realtà Essa non può mutare il corso delle stelle o dei venti,
— che insomma, V idea più originale del
costituisce, ma essa muta i nostri corpi in conformità del nostro
James — non riesco proprio a vederla. Prima di tutto pensare e servendosi dell* istrumento che essi così of-
bisogna tagliare un bel pezzo di realtà su cui fronomuta molte altre cose > (2).
questo potere creativo della fede non riesce, Nel James, dunque, non e' è nessuna traccia di
vale a
credenza ai poteri magici, vale a dire alla possibilità,
mente, col James, ma se ne trovano tracce negli autori più di-
per certi uomini, di poter cambiare, a loro volontà,
sparati. In Rabelais si trova un monaco il quale, incoraggiando anche le cose esterne e i fenomeni naturali. Per lui
i suoi amici alla battaglia,
dice « je sgay quelque oraison
: questi poteri della fede si riferiscono solo alla realtà
que m' ha soubs secretain de notre abbaye, laquelle
baillé le
psichica, alla realtà interna.
guarentist la personne de toutes bouches a feu. Mais elle ne me
La fede, cioè, non può modificare, senza V interme-
prouffictera de rien, car te rCy adiouste pctint
defoy », (Gargantua, 1.
XLII).
eh. —Il poeta mistico Novalis ha scritto
diario di azioni muscolari e di strumenti, le cose che
I, « Il mondo :
150
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
stra anima o quella
di altri uomini e cambiare
perciò curezza crescente che ci dà la loro riuscita contribui-
le nostre azioni e la riuscita
delle nostre azioni. sce a render proprio vera la cosa che noi abbiamo
Avviene realmente qualcosa di simile
? Accade dav- cominciato col credere a nostro rischio e perìcolo (i).
vero che la credenza basti a
creare qualcosa che man- La fede dunque non agisce direttamente ; essa non
cava aUa nostra anima ? A me
pare di no. La fede fa altro che provocare l'azione ed è veramente l'azione
sola non basta. lì credere
soltanto che noi saremo che modifica la realtà, cioè il rapporto che noi ave-
capaci di un certo sforzo per
compierlo non è suffi- vamo stabilito tra la fede e la realtà — e che forma
*
—
facciamo gli atti corrispondenti mouvement — scrive C. Bois — c'est déjà le commencer »,
l abitudine di questi atti, la loro ripetizione e la si- (Psychologie de la Croyance. — Paris, Alcan, 1902, p. 95).
152 133
X.
155
PRAGMATISMO
•PRAGMATISMO
È facile trovare esempi del primo caso. Chi oggi
meno alcuni cattolici vieux jeu e alcuni n secondo caso è pure molto frequente : ci sono par-
legittimkti ki-
vaUdi, non afferma la sua soddisfazione per titi i quali fanno dei discorsi che sono il rovescio gli
l'Unità del- Quando però uomini di questi par-
i; Italia ?
Chi non dice, oggi, che la cosa uni degli altri. gli
più necessa-
ria e desiderabUe e titi diversi sono posti in condizioni identiche si scopre
piacevole è la libertà ? Chi non af-
ferma di voler ottenere la che agiscono identicamente. I radicali, ad esempio, dico-
prosperità del paese ? Ma
guardate dopo aU'opera tutti no di differire dai conservatori nell'affermare che tutti i
questi uomini che pro-
nunciano con identica enfasi cittadini sono liberi di associarsi e di manifestare in
identiche parole Vede-
teh in pratica. Per certuni tutti i modi le loro opinioni. Però, quando scoppiano
l'unità non è che un fatto
tumulti e le folle rumoreggiano, tanto ministri
compiuto che si accetta per timore
altri èun gradino sorpassato, che deve
di peggio — per i
man-
preparare l'a- fanno sparare quando occorre.
dano dei soldati e
scensione all'unità di tutti i
popoli -
per altri an-
li
'A
dei partiti che son divisi da altri sulla
carta ma che ferenze di pratica — non ne vedo che una quella tra :
158 159
XI.
PRAGMATISMO
I secondi, cioè quelli che vogliono dimifcire il
dominio dello Stato,
Le verità per la Verità
dividono invece sopra una que-
si
stione di misura. Tutti dicono che
l'individuo dev'essere
libero più che sia possibile, ma alcuni,
detti liberali,
credono che per raggiunger questo è necessario
lasciare
al governo le funzioni elementari
della società, co-
me la giustizia e la difesa, e altri, detti
anarchici,' cre-
dono invece che ogni governo è perfettamente
inutUe
e chegli uomini debbono abolire ogni
forma di potere motivo più comune del disprezzo di tanti per la
11
collettivo se voglion viver felici. filosofia è lasua gran varietà di opinioni e di sistemi.
Abbiamo già delineato in questo modo — nel mo- Guardate invece, dicono, le scienze. Li e* è continuità
do più rapido possibile — uno schema* di di sviluppo con scarti definitivi delle teorie riconosciu-
cazioni fondato su reali differenze di
azioni e
classifi-
160 \ 161
li. — PArAMii Pragmatismo,
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
Anche a questo ci sarebbe da rispondere — cioè ni di un popolo eppoi si disprezzasse e canzonasse
che in uno stesso tempo, e anche oggi, vi sono
tra quella città per il suo troppo alcoolismo. Quando ima
gli scienziati disaccordi e opposizioni non solo circa questione pareva oscura e non terminabile col calcolo
la scelta delle ipotesi e delle formule più appropriate
o l'esperienza si diceva : è una questione filosofica !
162
163
PRAGMATISMO
PRAGMATISMO
rie :
-— alcune delle famose rivoluzioni e riforme filo-
diversi concetti che per ogni filosofo sono via via i
sofiche si riducono, in fin dei conti, a cambiamenti di primari invece di escludersi a vicenda vengono tutti
terminologia !
164
165
L-
!3^p**»
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
le faccie esistenti e le possibili per farla passare e inventori questa parzialità
dallo che non sono scopritori
stato di superficie a quello di solido. Ogni grande ve- è dannosa. L'unicismo, utile
non è necessaria ed anzi
rità, vissuta e pensata, ogni grande non porta nulla
intuizione filo- in passato e scusabile, è ridicolo in chi
sofica non è né può non devono
esser falsa e le verità di nuovo.
né possono reciprocamente annullarsi. Se un filosofo Ormai r« epoca delle scoperte» è finita anche in
ha visto con più acume e rappresentato con maggiore filosofìa : quasi tutte le soluzioni possibili sono state
energia un lato della realtà non é detto ch'egli ab- messe innanzi. Si tratta ora di fame l' inventario com-
bia negato l'esistenza degli altri; se per rappresen- di riconoscere quali sono identiche
pleto e preciso ;
i66 167
è
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
Ogni metafisica infatti, per chi guardi in fondo mensamente più comprensibile e — idealisticamente
consiste in questo : neUa scelta diuna porzione o di parlando — più vero. I filosofi sono stati di questa
un aspetto deUa realtà per servirsene come metafisiche più diffuse ed ama-
unità di opinione perchè oggi le
spiegazione rispetto al tutto.
te sono appunto quelle che hanno preso a fondamento
La scelta di questa unità di spiegazione è dovuta
una qualche parte dell'anima.
a varie cause che qui sarebbe inutile
enumerare (desi- Ma perchè, domando io, prendere un elemento solo ?
derio di dominio che fa scegUere la
parte più facil- Lo spirito non è forse qualcosa di straordinariamente
mente cangiabile — comodità e fehcità d'espressione Se noi vogliamo rappresentarci il
ricco e complesso ?
1 — desiderio di no\ità —
bisogno di non contradire mondo come ima grande anima e se facciamo della
ad altre credenze ecc. ecc.) e le scelte successive
hanno metafisicaima gigantesca proiezione della psicologia
ormai coperto quasi interamente il campo
degli ele- nessuna attività va trascurata, nessun aspetto deve
menti possibih. Noi abbiamo avuto le
metafisiche fisiche restare nell' ombra. E come nello spirito dell'uomo
(acqua, fuoco, caldo, freddo, atomi,
energia ecc.) ; queUe v' è la rappresentazione, e il concetto e la volontà e
biologiche (l'universo grande animale ; panteismo ; ilo- r incosciente così in una metafisica integrale e Locke
zoismo) ; queUe antropologiche (il mondo
creato e signo- ed Hegel e Schopenhauer debbon trovarsi insieme e
reggiato da esseri simiH agli uomini
Dei) e psicokh
: ognuno ha visto ed espresso meglio de-
dire ciò che
giche (sensazione, intuizione pura,
idea, volontà, inco- gli altri.
sciente, fantasia ecc.).
Solo a questo patto otterremo una metafisica che
Le metafisiche che hanno in apparenza un princi- abbia senso e che segua, per quanto è possibile con
pio puramente concettuale (sostanza,
monadi ecc. )si parole, l' inesauribile varietà e fecondità delle cose esi-
riducono anch'esse a fattori interni — oppure non stenti. Tutte dottrine che riducono a uno solo Tele-
le
voglion dir nulla.
mento costituente del mondo sono identiche ogni mo- :
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PRAGMATISMO PRAGMATISMO
porte e che una sola parola operi tutti parla di «filosofia perenne» egli
i miracoli ? Quando Leibniz
Perchè aspirare al despotismo di un solo principio ha in mente un dato indirizzo metafisico, un certo
signor delle cose ? Non è già molto dominare la ster- gruppo ristretto di concetti e di tesi che, a quanto
minata e variopinta e variosonante moltitudine delle egli crede, si trova ne' maggiori sistemi costruiti pri-
cose con una piccola oligarchia di principi ? Si dunque, un monista rispetto
appli- ma di lui. Egli è, alle
chi, anche nell'organizzazione del pensiero,
quel prin- filosofie — uno che vuol ritrovare attraverso le teorie
cipio della divisione del lavoro tanto raccomandato
da anteriori sua la una teoria
teoria, — una preferita teo-
Platone nel viver civile —
che ogni principio faccia
:
ria spiritualista che non contrasti col cristianesimo
lavor suo. Quando si vuol per forza lo strumento né con la scienza. EgU non vuol dunque accettare
il
fa -tutto si cade ben presto in una specie di orgogliosa pluraUstica mente le multiple verità per avvicinarsi alla
immobilità.
verità completa ma vuol ritrovare la sua verità attra-
Chi arriva fin qui potrà dire: Si sapeva!
Storie verso la molteplicità delle verità altrui.
vecchie Codeste idee, o meglio codesti propositi di Il tentativo di Hegel per incorporare in im gran
!
170 171
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
esser tutto — e che perciò, come sempre, alla stretta non tanto diverso da rivelarci aspetti, lati ed elemehti
dei conti, non dette tutt'al più che la spinta verso al- della realtà che prima non fossero considerati abbastan-
cune parti del tutto. za. Cacciar via le buccie vuote, le semplici repliche
Cousin è più ragionevole e meno grande.
Prima di — e nient 'altro. Tutto il resto è materiale buono e da
Il
tutto nel suo eclettismo è impUcito
il proposito di sce- non esser rifiutato se non in caso di patente disaccor-
gliere, cioè di rigettare
assolutamente come false alcune do non già con altre teorie ma colla realtà me-
teorie passate. Anche Cousin mirava, come il Leibniz,
il desima.
a una filosofia spiritualista la quale,
pur tenendo fermi Da questa veduta sulla preparazione di una filosofia
alcuni degli acquisti più sicuri fatti il pluralismo delle verità per strin-
dal pensiero, difen- integrale che accetti
desse e sostenesse un numero ristretto
di principi non gere più da presso tutta la verità, provengono due
4
troppo in contrasto con la religione
dominante. Quello conseguenze.
di Cousin è dunque un pluralismo limitato, rabougri Prima grande importanza della storia della filo-
: la
m quattro sisteimi,(sensualismo, idealismo, scetticismo, sofia stessa. Non che la storia della filosofia sia iden-
misticismo) da' quali egU succhia,
come timida ape! tica, come vogliono Cousin e Gentile, alla filosofia,
quel che più conviene per farne
gli il dolce miele dello ma essa n' è certo, oggi, la preparatrice e collaboratrice
spiritualismo cristiano. pensieri altrui
indispensabile. Altra cosa è narrare i
172 173
»«*!
'm^ -
PRAGMATISMO PRAGMATISMO
non solo in ordine di ma in ordine di problemi e
tempo verrebbero a esser coperti dai fili delle altre, le maglie
non solo in astratto ma
comparativamente. sparirebbero o diverrebbero senza confronto più fitte
Altra conseguenza che si può intravedere
per ana- — e allora, forse, assai meno realtà sfuggirebbe al
logia come in chimica la teoria delle serie de' corpi
; nostro millenario e bramoso inseguimento.
ha condotto alla scoperta dei corpi nuovi come in
;
biologia r ipotesi evoluzionista ha portato 1911.
alla scoperta
e ricostruzione di specie intermediare, così
in filosofia
l'ordinamento in serie delle metafisiche passate
potrà
forse condurre a scoprir
lacune e a costruire altre
le
metafisiche possibili e immaginabili ma che non
furon
fatte per la minore comodità che
presentavano rispetto
ad interessi morali, religiosi o pratici.
Se le metafisiche non son altro, come abbiamo
vi-
sto,che estensioni analogiche di una parte al
tutto,
può esser ben avvenuto che alcune parti non siano
state ancora inalzate alla gloria di unità
espUcative e
che con ciò noi abbiamo perduto alcune
illuminazioni
di pensiero e alcune latebre di realtà.
La proposta contenuta in questo scritto non è eroica
ma è forse giusta.
Nella filosofia non si tratta sol di scoprire o di an-
nunziare — ma di accostare più dawicino la realtà e
di esprimerla col linguaggio più
ricco e più preciso.
A me pare che le teorie parziali de' filosofi sian
come
reti a larga maglia colle quali vogliano stringere
il
mondo e tantisshne cose scappano traverso i
buchi !
i
OH
— or runa ed or l'altra, secondo la fabbrica e la
struttura della rete.
E se qualcuno mettesse insieme le reti, una sopra
l'altra, intrecciando filo con filo ? Gli spazi di ciascuna
174 175
INDICE i
.ì
Avvertimento Pag. 5
I. - Morte e resurrezione della Filosofia 13
sii
—
VALLECCHI EDITORE
'
»
- FIRENZE
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In questa G)llezione, che conterrà quanto di meglio
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