Come per il campo elettrico tentiamo ora di definire una grandezza fisica che non dipende dalla carica di prova. Il lavoro, ovvero la differenza di potenziale, così come lo abbiamo definito, è una grandezza che dipende da Q, r e q. Vogliamo liberarci dalla dipendenza da q. Allora prendo la grandezza lavoro W e la divido per la carica di prova q.
V= ottengo una nuova grandezza che chiamo V
Questa nuova grandezza che non dipende più da q è definita come
POTENZIALE ELETTRICO.
V= =
Se riprendo lo schema precedente trovo che il potenziale elettrico nei punti A
e B vale:
VA = e VB =
Nelle espressioni precedenti compare solo la carica sorgente, la carica di prova
non c’è più. Di conseguenza potremmo dire che tra il punto A e il punto B c’è una differenza di potenziale e questo è abbastanza ovvio. Guardando le due espressioni si trova che la differenza sta proprio in r. Infatti mentre la carica sorgente resta stessa, la distanza r cambia, ed essendo r a denominatore il potenziale diminuirà. Allora tra A e B c’è una differenza di potenziale che definiremo ∆V.
V=
W è il lavoro che il campo elettrico fa per spostare la carica dal punto A al punto