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I DELFINI DI OLBIA PONTICA Alessandro Masiero Sicuramente molti di voi ayranno gia visto que- sti piccoli oggetti di bronzo a forma di delfino, defi dagli studiosi di Numismatica come pre-monete, che spesso appaiono singolarmente o in lott nelle varie aste on-line e con frequenza, anche sui listini numismatici di ‘commercianti esteri ‘Non mia intenzione risolvere in questa sede le varie problematiche numismatiche e storiche, ma riten- ‘20 che sia comunque interessante esporre alcune notizie su questi particolari reperti che, molto probabilmente, ayranno suscitato Vattenzione ¢ la curiosita anche di altri collezionisti. Questi_piccoli reperti provengono dalla costa Nord del Mar Nero, pili precisamente dall"antica citta grcea di Olbia, nella regione denominata anticamente Sarmatia!, i cui resti sono localizzabili_ sul. versante Ovest del!’estuario del fiume Bug, alla confluenza con quello del Dniepr, vicino al villaggio di Parutino (Fig. 2). La loro forma ci ricorda come gid in epoche remote Te acque del Mar Nero fossero popolate da questi mammiferi, rappresentati ancor oggi sulle emissioni contemporanee dell’ Ucraina. Queste pre-monete Furono inizialmente utilizzate durante le cerimonie di sacrificio in onore di Apollo Deiphinios, principale divinita dei coloni di Mileto, fondatori della eitta greca di Olbia e vennero impiegate anche come moneta per gli scambi quotidiani intern alla cita ‘Oggi, queste pre-monete rappresentano il con- fine tra la moneta ed il reperto archeologico © sono un’avvincente testimonianza di un momento storico in ‘cui in quelle zone, la moneta stessa non si era ancora del tuto affermata come mezzo di scambio. Un po’ di storia La colonia greca di Olbia Pontica (insieme con quella di Istros), fu fondata nella prima meta del VI sec. a.C.? dai coloni provenienti dalla citta di Mileto, sulla Costa settentrionale del Ponto Eusino®, presso la foce del fiume Hypanis 1 attuale Uerain 2 Otbia Pontique et som Terntoire. pag. 44. 3 Oggi Mar Ner Moxere Axricue 1.32 MarzoiAprile 2007 Lottima posizione sulla costa settentrionale del Mar Nero, le particolarita geologiche e climatiche* che fecero di Olbia e del suo territorio una micro-regione, le permisero di occupare in breve tempo una posizione chiave nei contatti del mondo greco con quello barba- 10°, raggiungendo la sua massima prosperita tra il Vie la prima meta del V sec, a.C.° Lo stesso Erodoto ci tramanda che i bordi del fiume Hypanis offrivano le condizioni favorevoli per lo sviluppo di un’economia rurale, di cui I’agricoltura e I’allevamento costituivano le attivita principali della micro-regione”. Inoltre, da Olbia partivano le vie fluviali e terrestri che conduce- vano verso Nord nelle steppe dell"Ucraina ¢ poi, all'intemo della Scitia favorendo, allo stesso modo, gia durante la seconda meta del VII secolo a.C. le esporta- Zioni greche in Ucraina. La citta divenne presto un fio- rente porto commerciale ed un centro di notevole i portanza per l'attivita della pesca e per il commercio del grano proveniente dalla Scitia®. Erodoto e Dione Crisostomo ci narrano che Olbia ricopri un ruolo im- portante anche nel commercio del sale con questa re- gione durante i soggiomi delle tribir nomadi scite nelle steppe dell’ craina, che si trovano molto lontane dal litorale marittimo?, Gili scambi con queste regioni inteme, incre- ‘mentarono notevolmente Jo sviluppo della metallurgia ¢ gia nella seconda meta del VI sec. a.C. Olbia si affermd quale importante centro per la lavorazione dei metalli (soprattutto bronzo) importati probabilmente, da giaci ‘menti dell’ Ucraina 0 dell’Asia Minore!®. Per la sua enorme importanza e ricchezza, di venne un punto d’incontro non solo commerciale, ma anche religioso per tutte le alte colonie milesi con i ulti di Apollo Delphinios, di Zeus ¢ Athena ed in se- guito. con quelli di Demeter, Cibele € Achille!". 4 tide, pag. 29. 5 toidem, pug. 28 6 thider, pag. 67. 7 wider, pog- 27. 8 onia~ Enciclopedia multimedia 9 bia Ponique et son Territoire, pag. 28 10 idem, pag 27. 11 tidem, pas. 107 ig. | (Hacino del Mar Mediterraneo in cui sono evidenziate le colonic greche sul Mar Nero ¢ la madre patria). Dopo I'iniziale sviluppo, Olbia risenti per un certo periodo di una crisi economico-politica che coinvolse il mondo greco e che si risolse sul finire della seconda meta del IV sec. a.C. La polis ritrovd il suo equilibrio ¢ si av- Vid nella seconda fase della sua massima prosperita: l’economia della micro-regione si espanse nofevolmente, Vartigianato rifiori nella citta stessa (ceramica, metallurgia, tessuti, taglio della pietra, ecc...) ed il commercio si sviluppo notevolmente, favorendo cosi la difTusione crescente della moneta di Olbia!? ‘A questi periodi di crescita, si alternarono momenti difficili per la citta che subi delle dominazioni: nel 331 a.C, fu assoggettata alla politica aggressiva di Zopirion!, ma il popolo della citta, unito con gli Sciti distrussero esercito invasore e lo stesso Zopirion mori in battaglia. A partire dal IIT sec. a.C. l’economia della polis inizid un lento declino, accentuato dai commercianti del Bosforo che, economicamente pit forti, costrinsero quelli di Olbia a ridurre i loro traffici commerciali con molte regioni delle coste del Mar Nero. E proprio verso il II sec. a.C. che essa entro in un periodo di grave ct eventi politici, che la portarono sotto altri domini 4: Con il rafforzamento dello Stato scita in Sarmatia, che aveva come capitale Néapolis (oggi Simféropol), alla fine del II sec. a.C. Olbia si trovd sottomessa al potere delle tribu degli Sciti, con conseguente fine delle rela Zioni pacifiche con questo popolo!®. Ben presto fu liberata dda questo dominio, per trovarsi poi fino agli inizi det | see, a.C, sotto ’egemonia di Mitridate i! Grande, re del Ponto, si trovd cosi coinvolta in vari "2 tpidem pag -67 13 thidem, pag. 130. Zepirion eral delegato in Travia di Alessandro il Macedon 4 Ibidem, pag. 126, 3 Le monete di Olbie.conjate dal re scta Skilur,rappresentano una testimonianza tangibite di quel period 4 Movere Axricue 1. 32— Marzo/Aprile 2007 t HY LAEA. Prehl 1937, col. 2414) Fig. 2 (Zona della costa Nord del Mar Nera in eu @ evidenziats la colonia groca di Oba ej villages vicin Dal I see. a.C, visse i suoi anni pit tristi e conobbe ancora altre occupazioni e distruzioni!® Fu saccheggiata verso il 60 a.C. da Burebista re dei Daci, poi attorno al 48 aC. subi una distruzione com- pleta da parte dei Goti'” e nella seconda meta del I sec. a.C., cadde sotto il dominio di re Cimmeri che vi coniarono le proprie monete. Fu ricostruita soltanto nel Il sec. d.C. dal munifico imperatore Adriano, che vi pose una guarni- sione a sua difesa e fu quindi, inclusa nella provincia romana della Moesia Inferiore'® La decadenza economica, politica ¢ sociale dell'Impero Romano iniziata nel III sec. d.C., trascind anche {questa provincia e la zona del Mar Nero in un periodo di fortissima crisi. Questa situazione favori nuove incursio dei Goti che continuarono per tutto il THe il IV sec. d.C., conducendola alla fine del IV sec. dC. ad un dectino irre- versibile!®, La cit fu distrutta dagli Alani all’inizio del V secolo e da allora, Olbia ed i villaggi adiacenti furono definitivamente abbandonati dopo mille anni di esistenza*® Catalogo ngr. 35:1 - Tipologia 1.1) Fig. 4 (Ingr. 3,5:1 - Tipologia 1.2) 16 phider, pag. 116. 17 ppidem, pag 18 ppidem, pag 9 Tider. pag. 20 thidem, pag Mowers Axricue 5 1,32 Marzo/Aprile 2007 Fig. 5 Ungr. 3,5:1 - Tipologia 1.3) Fig. 6 Unge. 3,5:1 - Tipologia 1.4) Coniazioni anepigrafi della fine del VI-V see, aC. circa. i a2, 13 14 [Con pinna dorsale e|— Esemplare Tipo largo Tipo sre Tipologie detfini coda ben definiti, Jeon evidenti residui | privo di coda. privo di cod di fusione. ig. 3) (Fig. 4) (Fig. 5) Fig. 6) Media approssimativa dei pesi su un totale ~210 gr ~2,10 gr ~2,00 ge ~ 1,90 ge di 13 esemplari esaminati. ‘Media approssimativa delle lunghezze su un totale | ~ 21,00 mm ~ 20,00 mm ~ 19,00 mm. ~ 21,00 mn di 13 esemplari esaminati, Metallo Bronzo Bronze Bronzo Bronzo Metodo di coniazione Fusione Fusione Fusione Fusione Con queste prime tipologie anepigrafi, pitt comuni delle varianti successive, ho cercato di illustrare w primo tentative di catalogazione attraverso lo stile d’esecuzione che in alcuni casi risulta piutt corpo ben proporzionato, la pinna dorsale © quella direttrice ben delineate ¢ gli occhi in riliew (0 raffinato, mentee d esemplari sono di stile piuttosto trascurato, con evidenti tracce d'usura, segno che molto probabilmente citcol a lungo accanto alla moneta ufficiale, Ho volutamente omesso di descrivere gli esemplari ibridi “punta di freecia-delfino”, perché rapprese ‘una fase di transizione ancora non ben chiara con questi esemplari. Fig. 7 Ungr. 3:1 - Tipologia 2.1) Fig. 8 (Ingr. 3:1 - Tipotogia 2.2) Coniazioni con la legenda @Y e YO del V-IV sec. a.C. cirea pens ee ees 2 Bi Tipologie delfini Conlegenda ©Y | Con legenda YO (Fig. 7) (Fix. 8) Media approssimativa dei pesi stun totale di 4 ~ 1,75 gr ~ 175 gr esemplari esaminati Media approssimativa delle Iungherze su un totale di4 | ~ 23,00 mm ~ 23,00. mm. esemplari esaminat Metallo Bronzo | ____Bronzo Metodo di coniazione Fusione Fusione ‘Monee AN 1.32 Marzn/Apeil Recenti scavi condotti dal dott. Benedetto Bravo, hanno proposto di ricollegare le coniazioni delle pre- ‘monete delfino con legende @Y e Y@, allisola di Berezan’?! nel Ponto Eusino in cul, secondo lo stesso archeolo- go, vi era una polis indipendente che avrebbe ufficialmente portato il nome di Thyora?? Fig. 9 UIngr. 3:1 - Tipologia 3.1) Fig. 10 (Inge, 3:1 - Tipologia 3.2) Coniazioni con la legenda APIXO e APXO del V-IV sec. a.C. cirea. 3.1 32 oe eae Con legenda APIXO | Con legenda APXO | Fig. 9) (Fig. 10) Viedia approssimativa dei pesi su un totale ~2,25 gr ~225 gr «i 2 esemplari esaminati Media approssimativa delle lunghezze su un totale] ~ 25,00 mm ~ 25,00 mm di 2 esemplari esaminati Metallo, Bronzo Bronzo Metodo ai coniazione Fusione Fusione II Martinori, nel suo ormai datato volume “La Moneta-Vocabolario Generale”. ipotizzava che questi ultimi pezzi avessero la funzione di stabilire il prezzo legale del tonno e che APIXO significasse appunto, il paniere di pe- see, In relazione ai dati riportati nelle tabelle appens illustrate, si pud supporre che le variazioni abbastanza fre~ ‘quenti e significative di pesi e di dimensioni che si riscontrano, soprattutto, su molti esemplari delle prime tipologie i pre-monete delfino, si possano spiegare con alcuni motivi: che il loro utilizzo principale era quello di oggetti propiziatori nel culto di Apollo Delphinios ed inoltre, trattandosi anche di produzioni pre-monetali, esse non erano ancora vincolate a sistem ponderali prestabiliti ‘A fronte dei vari ritrovamenti deduciamo che la pre-moneta delfino nelle sue varianti, ha cireolato durante tutto il IV sec. a.C., accanto alla moneta di Olbia propriamente detta, Molti di questi piccoli reperti bronzei sono stati rinvenuti, oltre che nei siti di Olbia e Berezan’, anche in quelli di Sirokaja Balka, Zakisova Balka, Certovatoe, Viktorovka. A Kozyrka ® stato scoperto un tesoretto composte da 103 pre-monete delfino e rappresenta il pit grande ritrovamento fuori Olbia®. Questi ritroyamenti fanno supporre che queste forme pre-moneiali circolassero anche fuori dell’ambito della citta di Olbia oppure, che venissero impiegate anche in queste zone per gli scopi cultuali descrit in precedenca. 21 Vedi carina di fi 22 tpidem, pag. 60 23 La Moneta-Vocabe 24 Obia Pontique et son Temriteire, pag. 58 Avice 7 1a/Aprile 2007 Move an Olbia Pontica oggi | resti della citt& greca di Olbia sono disposti su due terrazze naturali che la dividono in Citta Alta ed in Cinta Bassa?s, Scavi archeologici moderni, condotti in maniera sistermatica gia dalla fine del XIX secolo®, hanno permes- so di indagare una parte considerevole della citta, scoprendo una porzione della cinta muraria greca, aleuni quartieri abitativi formati da edifici ad un solo piano con cortili interni2”, quasi tutta l'agora e il zemenos, situati in prossimita del versante che scende verso la Citta Bassa. & stata inoltre portata alla luce una gran parte della necropoli?® che citconda la citta dal lato occidentale. All’interno delle tombe databili dal VI al ITI see. a. ture, monete e preziosi oggetti in oro € argento, come bardature per cavalli, collane, . si sono rinvenute scul- lamine lavorate a shalzo ¢ ga a1 e } Fig, 11 (Lipotogia di ceramica grecu rinvenuta nelle tombe - da Rabickin 1951, p. 117 fig. 32) 25 thidom, pag. 21 26 thidem, pag. 15 27 thidem pag. 102. 28 thidem, pag. 1. 29 Omnia ~ Eneiclopedia multimediale a Movere ANricHe 8.32 Mara/Aprite 2007 Dal punto di vista archeologico, 1a zona meglio studiata é attualmente la parte centrale della citta: Magora, di forma quasi rettangolare e con funzioni anche commercial, testimoniate dal ritro- vamento di pre-monete delfino®®, il temenos (in cui si concentravano le funzioni culturali © religiose) ed i quartieri adiacenti ad essi*!, con un abitato densamente costruito, [I zemenos & stato panticolare oggetto di studio da parte degli archeologi che hanno portato in superficie diversi reperti, tra i quali, ossa di animali, frammenti di ferro e bronz0, nonché altre pre-moneie delfino, che dimostrano come fosse sviluppato nella seconda met del VI see. a.C,, il culto di Apollo Delphinios*?. La pre- senza di tale culto in questa parte di Olbia, & ulte riormente comprovata dal ritrovamento nella parte Nord del temenos, di resti di un tempio risalente al V see. a.C. dedicato a questa divinitd®, Altre zone sono state esplorate neatiultimi anni € sappiamo cche la citta era dotata di un sistema di raccolta delle acque per il fabbisogno collettivo della. popokazi ne, di cisteme per la conservazione del grano e di numerosi importanti edifici pubblici, quali: ginna- sio, teatro e di un ecclésiasterion, formendo agli stu diosi un quacro architettonico d’insieme tipico delle citta elleniche®®. Lo schema della eitta fu poi modi- ficato secondo un sistema particolare di triangoli in- seritt l'uno dentro altro, mentre I"antico impianto viario (VII-VI see. aC.) presentava un sistema irre golare, composto da strade pavimentate che favori- vano un transito pi agevole* Oxgi possediamo un numero relativamente importante di fonti storiche, archeologiche, epigra- fiche ¢ letterarie e possiamo quindi affermare con certezza, di aver acquisito una certa conoscenza su questa polis, poiché larea & sempre stata preser- vata da tentativi di urbanizzazione moderna che potevano cancellarne le antiche vestigia Bibliografia AA.WV.., Omnia: Enciclopedia muliimediale, Novara 2002 Aleksandra Wasowiez, Olbia Ponsigue e: son Territo re, Parigi 1975 Martinori Edoardo, La Moneta-Vox pag. 16, Roma 1915 Reginald Stuart Pole. A Caialozw the British Museum, page. 1a 30 CieiaPoatique et son Ter A nidesa pag 15. 32 thidem, pag. 46. 33 idem, pag. 69. 34 Ihidem, pag. 26. 35 bide 36 Ibidem, Monere Axricne su 32 Marzo/Aprile 2007 Fig. 12 (Ricostruzione del remenos in epoca ellenistica - da Kasa- rev 1964, pag. 40 fig. 10) Fig. 13 (Sala X1 del da Kasarev 1972, pag. 43. fig. 11)

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