You are on page 1of 5

Il dovere cambia a seconda delle circostanze

Una sorta di buon senso deve guidare luomo nelle sue azioni, per cui diventa giustificabile anche una
promessa non mantenuta, se questa destinata a provocare danni a qualcuno.
Incidunt saepe tempora, cum ea, quae maxime videntur digna esse iusto homine, eoque quem virum
bonum dicimus, commutantur fiuntque contraria, ut reddere depositum - etiamne furioso? -, facere
promissum, quaeque pertinent ad veritatem et ad fidem, ea migrare interdum et non servare fit iustum.
Potest enim accidere promissum aliquod et conventum, ut id effici sit inutile vel ei cui promissum sit, vel
ei qui promiserit. Nam si, ut in fabulis est, Neptunus, quod Theseo promiserat, non fecisset, Theseus
Hippolyto filio non esset orbatus: ex tribus enim optatis, ut scribitur, hoc erat tertium, quod de Hippolyti
interitu iratus optavit; quo impetrato in maximos luctus incidit. Nec promissa igitur servanda sunt ea
quae sint iis, quibus promiseris, inutilia, nec si plus tibi ea noceant, quam illi prosint cui promiseris,
contra officium est maius anteponi minori, ut, si constitueris cuipiam te advocatum in rem praesentem
esse venturum atque interim graviter aegrotare filius coeperit, non sit contra officium non facere quod
dixeris, magisque ille, cui promissum sit, ab officio discedat, si se destitutum queratur.
Cicerone, De officiis 1. 10 passim

E' controproducente essere troppo severi con gli allievi


Quintiliano
Ne illud quidem quod admoneamus indignum est, ingenia puerorum nimia interim emendationis severitate deficere; nam
et desperant et dolent et novissime oderunt et, quod maxime nocet, dum omnia timent nihil conantur. Quod etiam rusticis
notum est, qui frondibus teneris non putant adhibendam esse falcem, quia reformidare ferrum videntur et nondum
cicatricem pati posse. Iucundus ergo tum maxime debet esse praeceptor, ut remedia, quae alioqui natura sunt aspera,
molli manu leniantur: laudare aliqua, ferre quaedam, mutare etiam reddita cur id fiat ratione, inluminare interponendo
aliquid sui. Nonnumquam hoc quoque erit utile, totas ipsum dictare materias, quas et imitetur puer et interim tamquam
suas amet: at si tam neglegens ei stilus fuerit ut emendationem non recipiat, expertus sum prodesse quotiens eandem
materiam rursus a me retractatam scribere de integro iuberem: posse enim eum adhuc melius; quatenus nullo magis
studia quam spe gaudent. Aliter autem alia aetas emendanda est, et pro modo virium et exigendum et corrigendum
opus. Solebam ego dicere pueris aliquid ausis licentius aut laetius laudare illud me adhuc, venturum tempus quo idem
non permitterem: ita et ingenio gaudebant et iudicio non fallebantur.
Quintiliano,Inst. 2. 4. 11-14

Capitano spesso delle circostanze in cui quelle azioni che sembrano essere pi degne di un uomo giusto,
di quello appunto che chiamiamo uomo buono, cambiano nel loro contrario 1, come (per esempio) il
restituire un deposito - anche a un pazzo furioso? - (o) il mantenere una promessa, e diventa cosa giusta
il trasgredire talvolta e il non osservare quelle leggi che riguardano la sincerit e la lealt. Pu infatti
accadere che qualche promessa o convenzione non sia utile che venga realizzata, a colui a cui sia stata
fatta o a colui che labbia fatta. Infatti se, come (scritto) nelle tragedie, Nettuno non avesse mantenuto
ci che aveva promesso a Teseo, Teseo non sarebbe stato privato del figlio Ippolito: infatti, dei tre
desideri (promessigli), il terzo era quello che espresse nellira chiedendo la morte di Ippolito 2; ma, dopo
aver ottenuto ci, piomb in un gravissimo lutto3. E pertanto non si devono mantenere quelle promesse
che siano dannose a coloro a cui siano state fatte; e se quelle (promesse) dovessero nuocere a te pi di

quanto giovino a colui a cui (tu) hai promesso, non sarebbe contro il dovere anteporre il bene maggiore al
minore4, come (ad esempio) nel caso in cui (tu) abbia promesso a qualcuno il tuo intervento come
avvocato in una causa5 e nel frattempo (tuo) figlio sia caduto gravemente ammalato6, non sarebbe contro
il dovere non fare ci che hai detto, e piuttosto si allontanerebbe dal (suo) dovere colui al quale sia stata
fatta la promessa, se si lamentasse di essere stato abbandonato.
Soluzione dell'esercizio:

ut reddere depositum = valore comparativo; c' sottinteso qualcosa come iniustum sit; letteralmente:
"come (sarebbe ingiusto) il rendere un deposito";

ut... sit inutile = valore completivo (la proposizione dipende da un verbo di accadimento, accidere);

ut in fabulis est = inciso in forma di comparativa;

ut scribitur = inciso in forma di comparativa;

ut... non sit contra officium non facere = valore comparativo; il verbo al congiuntivo perch
costituisce l'apodosi di un periodo ipotetico della possibilit.

E' controproducente essere troppo severi con gli allievi


Quintiliano
Neppure quell'(altro) avvertimento fuori luogo 1: (ossia che) le qualit naturali dei ragazzi talvolta si deprimono per
l'eccessiva severit del castigo; infatti essi perdono la fiducia e soffrono e finiscono per provare odio 2, e, cosa che
sommamente dannosa, mentre hanno paura di tutto, non osano (far) nulla. E questo noto anche ai contadini, che
ritengono che con i teneri virgulti non si debba usare la falce, perch sembra che essi abbiano paura del ferro e non
siano ancora in grado di sopportare una cicatrice. Dunque soprattutto allora (= quando castiga) il maestro dev'essere
ben disposto, perch i correttivi, che altrimenti risultano duri per natura, siano mitigati con mano leggera: (egli deve)
lodare alcuni risultati, sopportarne altri 3, anche correggerne (alcuni), dopo avere reso conto del motivo per cui ci viene
fatto 4, (e) abbellire (un periodo) aggiungendovi qualcosa di suo. Qualche volta sar utile anche questo: che il maestro
stesso detti tutti i temi, perch il ragazzo li imiti e intanto li ami come suoi 5. Ma se lo stile dell'allievo sar 6 tanto
trascurato da non ammettere correzione, ho sperimentato che c'era un miglioramento 7 ogni qual volta ordinavo (al
ragazzo) di riscrivere daccapo lo stesso tema nuovamente spiegato da me: infatti poteva (fare) ancor meglio; perch
nulla esalta l'impegno nello studio pi della speranza (di riuscire) 8. D'altra parte le correzioni devono tener conto dell'et
dei ragazzi 9, e il (loro) comportamento deve essere giudicato e corretto in rapporto alle (loro) capacit. Io ero solito dire
ai ragazzi che si erano permessi qualche eccesso di libert e di esuberanza 10, che per il momento lo approvavo, (ma
che) sarebbe venuto il momento in cui non lo avrei pi permesso 11: cos, mentre si rallegravano delle loro qualit
naturali, non erano tratti in inganno nel giudicarle 12.
Come vorrei imparare a dimenticare! - Cicerone
Tante sono le tecniche per ricordare, ma a chi dotato di memoria ferrea chi riuscir ad insegnare larte
di dimenticare?
Apud Graecos fertur incredibili quadam magnitudine consili atque ingeni Atheniensis ille fuisse
Themistocles; ad quem quidam doctus homo atque in primis eruditus accessisse dicitur eique artem
memoriae, quae tum primum proferebatur, pollicitus esse se traditurum; cum ille quaesisset quidnam illa
ars efficere posset, dixisse illum doctorem, ut omnia meminisset; et ei Themistoclem respondisse gratius

sibi illum esse facturum, si se oblivisci quae vellet quam si meminisse docuisset. Videsne quae vis in
homine acerrimi ingeni, quam potens et quanta mens fuerit? Qui ita responderit, ut intellegere
possemus nihil ex illius animo, quod semel esset infusum, umquam effluere potuisse; cum quidem ei
fuerit optabilius oblivisci posse potius quod meminisse nollet quam quod semel audisset vidissetve
meminisse.
Cicerone, De oratore 2. 299
Successi e prudenza di Metello - Sallustio
Nella logorante guerra contro Giugurta, Metello riesce ad ottenere qualche vantaggio evitando
scontri e battaglie campali. La notizia a Roma provoca grande gioia, ma non ancora il momento
di cantare vittoria.
Interim Romae gaudium ingens ortum cognitis Metelli rebus: ut seque et exercitum more maiorum
gereret, ut in advorso loco victor tamen virtute fuisset, hostium agro potiretur, Iugurtham
magnificum ex Albini1socordia spem salutis in solitudine aut fuga coegisset habere. Itaque senatus
ob ea feliciter acta dis immortalibus supplicia decernere; civitas, trepida antea et sollicita de belli
eventu, laeta agere; de Metello fama praeclara esse. Quo clarior erat, eo magis anxius erat; ubi
frumento aut pabulo opus erat, cohortes cum omni equitatu praesidium agitabant. Exercitus partem
ipse, reliquos Marius ducebat. Sed igni magis quam praeda ager vastabatur. Duobus locis haud
longe inter se castra faciebant: ubi vi opus erat, cuncti aderant; ceterum, quo fuga atque formido
latius cresceret, divorsi agebant Eo tempore Iugurtha per colles sequi, tempus aut locum pugnae
quaerere; qua venturum hostem audierat, pabulum et aquarum fontes, quorum penuria erat,
conrumpere; postremos in agmine temptare ac statim in colles regredi, rursus aliis post aliis
minitari; neque proelium facere neque otium pati, tantummodo hostem ab incepto retinere.
Sallustio, Jug. 55 passim

Come vorrei imparare a dimenticare! - Cicerone


Si racconta che tra i Greci1 quel famoso Ateniese, Temistocle, fu di una saggezza e di una intelligenza incredibilmente
grandi2; si dice che a lui si avvicin un uomo dotto e particolarmente colto e gli promise che (gli) avrebbe insegnato larte
della memoria, che allora per la prima volta veniva divulgata; avendo(gli) egli domandato che cosa mai quellarte potesse
fare, quel dotto rispose che (quellarte avrebbe fatto in modo che) ricordasse tutto; e Temistocle replic a lui che gli
avrebbe fatto cosa pi gradita se (gli) avesse insegnato a dimenticare ci che voleva, che se (gli avesse insegnato) a
ricordare. Vedi quale forza di ingegno acutissimo ci fu in (quell)uomo3, che mente profonda e grande4? Dal momento che
rispose in modo tale che noi possiamo capire che nulla sarebbe potuto scivolar via dalla sua mente, una volta che vi
fosse entrato; poich, senza dubbio, per lui sarebbe stato preferibile poter dimenticare ci che non voleva ricordare,
piuttosto che ricordare ci che avesse [oppure: aveva] udito o visto (anche) una sola volta.
Soluzione dell'esercizio:
cum quaesisset = congiuntivo vero e proprio introdotto dal cum narrativo;
quidnam posset = altro congiuntivo vero e proprio in quanto verbo di una proposizione interrogativa indiretta;
ut meminisset = altro congiuntivo vero e proprio in quanto verbo di una proposizione completiva dipendente da
un efficere sottinteso: illum doctorem dixisse (eam artem efficere posse) ut;
quae vellet = non un congiuntivo vero e proprio: la proposizione una relativa propria e il congiuntivo dovuto
alloratio obliqua o ad una sfumatura di eventualit;
si docuisset = congiuntivo vero e proprio: protasi di periodo ipotetico dipendente del secondo o del primo tipo;
quae vis, quam potens et quanta mens fuerit = congiuntivo vero e proprio: proposizione interrogativa indiretta con il
verbo al congiuntivo perfetto secondo la consecutio temporum;
qui responderit = congiuntivo vero e proprio: si tratta infatti di una relativa impropria con valore causale. Questo, come
il periodo successivo, si appoggia alla principale del periodo precedente, videsne;

ita..., ut possemus = congiuntivo vero e proprio: proposizione consecutiva con il verbo al congiuntivo imperfetto:
lirregolarit del tempo (la consecutiva, pur non essendo soggetta alla consecutio, richiederebbe comunque il
congiuntivo presente, perch la conseguenza riguarda il presente) si pu spiegare con linflusso delloratio
obliqua precedente: nelloratio obliqua, infatti, spesso si trova alternanza fra tempi principali e tempi storici, a
seconda che si sottintenda un tempo reggente principale o storico;
quod esset infusum = non un congiuntivo vero e proprio: la proposizione una relativa propria e il congiuntivo
dovuto ad una sfumatura di eventualit o di soggettivit;
cum fuerit = un congiuntivo vero e proprio introdotto dal cum narrativo;
quod nollet = non un congiuntivo vero e proprio: la proposizione una relativa propria e il congiuntivo dovuto alla
soggettivit dell'affermazione (meno probabile una sfumatura di eventualit, perch Temistocle, secondo
Cicerone, effettivamente non voleva ricordare certe cose);
quod audisset vidissetve = non sono congiuntivi veri e propri: le proposizioni, fra loro coordinate (disgiuntive:
-ve = vel), sono relative proprie e il congiuntivo dovuto ad una sfumatura di soggettivit o di eventualit; a
seconda dellinterpretazione, tradurrai il congiuntivo in italiano con il corrispondente tempo dellindicativo o
con il congiuntivo.
Successi e prudenza di Metello - Sallustio
Frattanto a Roma esplose una enorme gioia quando si vennero a conoscere le imprese di Metello:
come (cio egli) si comportasse e comandasse l'esercito 1 secondo il costume degli antenati, come,
(pur) in un luogo sfavorevole, fosse risultato tuttavia vincitore grazie al (suo) valore, (come) si
stesse impadronendo del territorio dei nemici, (come) avesse costretto Giugurta, (che era stato)
baldanzoso (solo) per la vilt di Albino, a porre la (propria) speranza di salvezza in luoghi deserti o
nella fuga. Perci il senato, per quelle (imprese) felicemente compiute, decretava sacrifici agli di
immortali; la popolazione, in precedenza trepidante e preoccupata per l'esito della guerra, era in
festa2; la fama di Metello era splendida. (Ma egli), quanto pi famoso era, tanto pi ansioso
diventava; quando c'era bisogno di frumento o di pascolo, le coorti con tutta la cavalleria facevano
da scorta. Egli stesso comandava una parte dell'esercito, il resto (lo comandava) Mario. Ma il
territorio era devastato pi dagli incendi che dai saccheggi 3. (Metello e Mario) ponevano
l'accampamento in due luoghi non lontani l'uno dall'altro: quando c'era bisogno di un'azione
energica4, agivano5 tutti insieme; per il resto operavano separatamente, perch la fuga e la paura si
diffondessero per pi vasto tratto. In quel tempo Giugurta (li) seguiva attraverso i colli, cercava il
momento o il luogo (opportuno) per una battaglia; dove 6 aveva saputo che il nemico sarebbe
arrivato, rendeva inservibili i pascoli e le fonti d'acqua, di cui c'era penuria; disturbava le
retroguardie7 e subito (dopo) se ne tornava sui colli, (poi) di nuovo minacciava ora gli uni, ora gli
altri8; n attaccava battaglia n lasciava tregua: soltanto, tratteneva il nemico dal (suo) proposito.
Resa degli Elvezi - Cesare
Helvetii, omnium rerum inopia adducti, legatos de deditione ad eum miserunt. Qui cum eum in
itinere convenissent1 seque ad pedes proiecissent1 suppliciterque locuti flentes pacem petissent1,
atque eos in eo loco, quo tum essent2, suum adventum exspectare iussisset1, paruerunt. Eo
postquam Caesar pervenit, obsides, arma, servos, qui ad eos perfugissent3, poposcit. Dum ea
conquiruntur et conferuntur, nocte intermissa, circiter hominum milia sex eius pagi, qui Verbigenus
appellatur, sive timore perterriti ne, armis traditis, supplicio afficerentur4, sive spe salutis inducti,
quod in tanta multitudine dediticiorum suam fugam aut occultari aut omnino ignorari
posse exstimarent5, prima nocte, e castris Helvetiorum egressi, ad Rhenum finesque Germanorum
contenderunt.
Costumi delle donne germaniche - Tacito
Pi volte, nella Germania, Tacito lascia trapelare la sua ammirazione nei confronti dei severi costumi dei Germani; in
questo brano implicito il confronto polemico fra il comportamento delle donne germaniche e quello delle matrone
romane, a tutto svantaggio di queste ultime.
Ergo saepta pudicitia agunt1 A , nullis spectaculorum illecebris, nullis conviviorum irritationibus corruptae. Litterarum
secreta2 viri pariter ac feminae ignorant. Paucissima in tam numerosa gente adulteria3 , quorum poena praesens4 et
maritis permissa: abscisis crinibus nudatam5 coram propinquis expellit domo maritus ac per omnem vicum6 verbere agit;
publicatae enim pudicitiae nulla venia7 : non forma, non aetate, non opibus maritum invenerit8 . Nemo enim illic vitia
ridet9 , nec corrumpere et corrumpi10 saeculum vocatur. Melius quidem adhuc eae civitates11 , in quibus tantum virgines
nubunt12 et cum spe votoque uxoris semel transigitur13 . Sic unum accipiunt maritum quo modo unum corpus unamque

vitam14 , ne ulla cogitatio ultra15 , ne longior cupiditas, ne tamquam maritum, sed tamquam matrimonium ament16 .
Numerum liberorum finire aut quemquam ex agnatis necare flagitium habetur, plusque ibi boni mores valent quam alibi
bonae leges17.
Resa degli Elvezi - Cesare

Gli Elvezi, costretti dalla mancanza di ogni mezzo 1, mandarono da lui (= Cesare) degli ambasciatori per
(trattare) la resa. E poich essi lo avevano incontrato in viaggio e si erano gettati ai (suoi) piedi e,
parlando(gli) in tono supplichevole 2, piangendo, avevano chiesto la pace, e (Cesare) aveva ordinato loro (=
agli Elvezi) di attendere il suo arrivo in quel luogo in cui allora si trovavano, (essi) obbedirono. Dopo che
Cesare giunse l, chiese (di consegnargli) gli ostaggi, le armi, gli schiavi che (eventualmente) si fossero
rifugiati presso di loro. Mentre queste cose venivano ricercate e consegnate (a Cesare), trascorsa la notte,
circa seimila uomini di quel cantone che chiamato Verbigeno, o (perch) spaventati dal timore di essere
giustiziati3 (una volta) consegnate le armi, o (perch) spinti dalla speranza della salvezza, poich pensavano
che, in cos grande moltitudine di prigionieri, la loro fuga potesse passare inosservata 4 o essere del tutto
ignorata, sul far della notte, usciti dallaccampamento degli Elvezi, si diressero verso il Reno e il territorio dei
Germani.

Costumi delle donne germaniche - Tacito


Dunque trascorrono (la vita) barricate nel loro pudore, non corrotte da seduzioni di spettacoli o eccitamenti di banchetti1.
Uomini e donne sono ugualmente all'oscuro dei segreti della scrittura2. (Sono) pochissimi, in una popolazione cos
numerosa, gli adultri, e la loro punizione3 () immediata e affidata ai mariti (stessi): il marito, in presenza dei parenti,
caccia di casa (la moglie), nuda (e) coi capelli tagliati, e la insegue frustandola4 per tutto il villaggio; infatti non (c')
perdono per il pudore violato: (la donna adultera) non potr trovare marito n grazie alla bellezza, n grazie alla
giovinezza, n grazie alle ricchezze. L, infatti, nessuno ride dei vizi, e corrompere e farsi corrompere non si chiama
moda. Anzi, meglio ancora (si comportano) quelle trib in cui soltanto le vergini possono sposarsi5 e la speranza e il
desiderio di maritarsi si appagano una volta sola6. Cos ricevono un solo marito, come un solo corpo e una sola vita,
perch non (abbiano pi) alcun pensiero (del genere) dopo (la morte del marito)7 , perch (in loro) non sopravviva il
desiderio8 , perch non amino (nell'uomo) il marito, ma il matrimonio9. Limitare il numero delle nascite o uccidere
qualcuno dei figli cadetti considerato delitto, e sono pi efficaci l i buoni costumi che altrove le buone leggi.

You might also like