Concrete 312

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LA CINETIQUE DE PENETRATION. ‘DEG IONS CHLORUAE DANS ¢= BETON ‘THE KINETICS OF PENETRATION OF CHLORIDE. IONS INTO THE CONCRETE . DIE CHLORIO-EINTAINGENKINETIC. IN BETON 157, LA CINETICA DI PENETRAZIONE DEGLI IONI CLORURO NEL CALCESTRUZZO (*) Marlo Collepardi, Aldo Marcialis, Renato Turriziant Introduzione Il problema della penetrazione dei cloruri nel cal- cestruzzo si & imposto all’attenzione generale per Vimpiego sempre pit esteso di manufatti in precom- presso, in quanto T'acciaio del calcestruzzo armato si pud corrodere in presenza di ossigeno ¢ di ioni cloruro. Con Tespansione della rete autostradale, inoltre, si 2 diffuso limpiego di sali contenenti cloruro come agenti anti-ghiaccio, cosicché molte opere. quali ponti, cavalcavia, condotte per il drenaggio delle acque, possono trovarsi a contatto con un ambiente esterno ad alta concentrazione di cloruri. D'altra parte, la penotrazione degli agenti anti-ghiaccio nel calcestruzzo & la causa principale dello sfaldamento superficiale dai manufatti cementii quando essi so- no sottoposti all’azione alternata del gelo e del disgelo [1]. ‘Scopo della ricerca oggetto del presente lavoro é Jo studio della cinetica di penetrazione degli ioni clo- uro nel calcestruzzo e della relazione che intercorre tra quesio fenomeno ed alcuni parametri che deter- minano le caratteristiche del manufatto cementizio, quali il tipo di cemento, il rapporto acqua/cemento, Je modalita di confezione de! calcestruzzo. Parte sperimentale 1. Materiali impiegati - Sono stati impiegati quattro tipi di cemento, scelti tra quelli prodotti industrial- mente in Italia: portland, d'altoforno, pozzolanico © pozzolanico ¢ ad alta resistenza chimica ». Gli ul- timi tre tipi di cemento sono stati ottenuth mesco- lando la loppa e le pozzolane con il clinker di ce- mento portland di cui in tabella 1 @ riportata Ja composizione chimica e mineralogica. L’analisi chi- mica della loppa e delle pozzolane ha fornito i ri- sultati riportati in tabella 2, dove sono indicate anche le percentuali di questi materiali impiegati per la preparazione dei cementi. (*) Lavoro eseguito con i] contributo del C.N.R. 1 camanto 197 188 TABELLA 1 ‘Anain chiaies « compésiaiona minealopien del clnker implogate pat H coment ponland, per | cement! poszolanicl © per i! coment. aefome Or 2a, NOs 370". GiSO.2140 sagiunto a Le due pozzolane, le cui proprieta sono gia descritte in letteratura [21 si distinguono sostanzialmente per il diverso contenuto di silice. La pozzolana utilizzata per il cemento «ad alta resistenza chimica > prele- vata in localita Sacrofano, presenta una maggiore reattivita, nei confronti defla calce, rispetto all'altro materiale pozzolanico proveniente dalla zona di Sa- lone. Per questo motivo un minor contenuto della prima pozzolana @ sufficiente a rendere positivo il saggio di pozzolanicita per il cemento « ad alta re- sistenza chimica ». Ciascuno dei cementi 2 stato utilizzato per confezio- nare provini di calcestruzzo 1 cui inerti risultavano cosi composti: pietrisco 55%; sabia 35%; inerte calcareo (0.0.2 mm) 10%. La distribuzione granulo- metrica degli inerti é mostrata in fig. 1, dove sulla ascissa sono riportati i diametri dei setacci e sulla ordinata le corrispondenti frazioni passanti. Per 120 g di cemento sono stati impiegati 820 g di inerti, mentre i rapport acqua/cemento sono indicati nel- Ja tabella 3. Per ogni tipo di cemento sono stati ot- tenuti due tipi di calcestruzzo: il primo & stato pre: parato vibrando I'impasto con un rapporto acquia/ Eemento di circa 05, mentee il secondo ® siaio of tenuto senza vibrazione con un rappotto acqua/ cemento di circa 0,60. 100) | Paeante % s0| eel dl a a biansirs ati sae tea 1 Blatmburiona granuiometricn deql! Inert. i coments e197 2 Proving of ealeasruso durante Con il caleestruzzo fresco confezionato secondo le modalit& sopra descritte sono stati preparati alcuni provini cilindrici (5 em di diametro e 10 cm di lun- ghezza). Questi sono stati conservati per 24 ore ne- gli stampi, successivamente sono stati sformati ¢ conservati per 2 mesi sotto sabia umida. Dopo circa un mese di ulteriore stagionatura al- Varia, i provini di calcestruzzo sono stati infilati per circa 3 cm in un tubo di politene (diametro interno: 49 cm; diametro esterno: 6 cm) lungo circa 10 em come @ mostrato in fig, 2. All'interno del tubo di politene sono stati versati 100 cm? di una soluzione contenente 30 g oppure 80 g di CaCl, per Kg di acqua. Mediante uno stringitubo che serrava il tubo dj plastica attorno al provino, ci si ® assicurati che Ia soluzione potesse penetrare solo attraverso il calcestruzzo. Per impedire fenomeni di diffusione dall'interno verso la superficie laterale cilindrica non ricoperta dal tubo di politene, i provini sono stati rivestiti esternamente con uno strato di 05 cm di paraffina. Allo scopo di valutare l'efficacia di alcuni rivestimenti impermeabilizzanti, la superficie circolare di alcuni provini @ stata ricoperta con uno strato di vernice all‘olio di silicone o all‘olio di lino cotto, dallo spessore di 0,15 mm. I provini, in contatto con la soluzione di CaCl, sono stati conservati, per un periodo massimo di 400 giorni, in un recipiente chiuso termostatato a 25 °C. Le soluzioni saline sono siate sostituite, ogni 15 giorni, con altre aventi la stessa concentrazione e prepatate di fresco. Per evitare variazioni di con- centrazione nelle soluzioni in contatto con il calce- struzzo a causa dell'evaporazione, tra i provini so- no stati sistemati alcuni recipienti contenenti so- luzion| di CaCl, della stessa concentrazione di quelle in contatto con il calcestruzzo; in queste condizioni Vumidita relativa @ risultata eguale 2 circa il 98% per le soluzioni con 30 g di CaCl,/Ke di HO e del 96% circa per le soluzioni pit con- centrate. 2. Metodi sperimentali - Alla scadenza di un tempo predeterminato, i campioni sono stati prelevati dal recipiente termostatato ed i provini di calcestruzzo sono stati tagliati longitudinalmente, mediante una taglierina per edilizia munita di dischi diamantati, al fine di valutare la penctrazione degli ioni cloruro con il seguente metodo. Su una delle due superfici nuove ottenute dalla sezione dei provini @ stata spruzzata mediante un nebulizzatore una soluzione di 0,1 g di fluoresceina in 100 cm* di alcool etilico al 70%. Dopo questo trattamento, sulle superfici asciugate, é stata quindi spruzzata una soluzione di AgNO, 0,1 N. Tmmediatamente tutta la superficie del provino si & colorata in rosa, ma dopo qualche gior- no nella zona del provino attraversata dagli toni sloruro persisteva la colorazione rosa dovuta all’ad- sorbimento della fluoresceina da parte del cloruro Wargento, mentre la zona di calcestruzzo non per- jneata dalla soluzione salina 2 diventata progressi- vamente piit scura, a causa della formazione di ar- gento metallico per azione della luce, cosicche & stato possibile tracciare una linea di demarcazione del provino corrispondente al fronte di avanzamento dell’ione cloruro (fig. 3). Mediante l'analisi chimica si @ verificato che i cloruri erano presenti solo nella zona del provino colorata persistentemente in rosa. Lialtra meta di provino ricavata con Ia taglierina, in base alle indicazioni ottenute sulla profondita di penetrazione del cloruro, stata suddivisa in pitt parti ottenute per sezione normale alla direzione di avanzamento degli ioni. Su ciascuno di questi campioni si & determinato il contenuto di CaCl, per can? di caleestruzzo mediante analisi chimica. Sui campioni permeati e non dal cloruro @ stata sseguita T'analisi ai raggi X con la radiazione Ka el rame filtrata con nichel, 159 TABELLA 2 a pozzclane ¢l Salone « della 1 pozsclana Implegate pat ‘Anal chimica dele topee <'atetorno, (Poztolae al Secretane. Porcentuall dt 0p ia prparatoce tonee Ble "Seti 3m Sve Teale 20% Tae 0% 38.74% 913%, aes =. 2a] cements Palkaforne el cemento pomzolanico = 35% ‘el cemento pozzolanico are. — = Le caratteristiche porosimetriche dei provini sono state valutate, mediante un porosimetro dell’Ame- rican Instrument Company, dalla penetrazione for- zata del mercurio nei pori del calcestruzzo compresi tra 200 microns € 100 A. Le misure sono state esc- guite su campioni di calcestruzzo non permeati da CaCl, e conservati in termostato a 25 °C per 200 giorni, Alsultal| sperimentall ¢ diacussione Nelle figg. 45-67 sono rappresentate, in furzione del tempo, le distanze del fronte di avanzamento dello ione cloruro dalla superficie del provino ba- gnata dalla soluzione salina. Esse si riferiscono ai calcestruzzi confezionati rispettivamente con ce- menti portland, d’alto forno, pozzolanico ¢ « ad alta resistenza chimica ». In ciascuna figura sono indi- TABELLA 3, Apr seqeucemens, modal cetexeeamane» persia "Tipo di cemento BEE eles pou () 0.50 a Te 053 a 15 053, @ 4 050 ae 0,50 20 Be 08 8 i+ 088 20 14 060) 20 176 44 Peneratons dal clorur! nel calcentrucat confeionst) con cements pentiend. non vibrate Teme (aim!) {5 Penetrations del clrurt el calemstcvsal contstonatt con cemented cati gli andamenti della penetrazione dei cloruri nei due tipi di calcestruzzo, vibrato e non, preparati con le stesso cemento. Le curve mostrate nelle figure sono state calcolate teoricamente ammettendo che la penetrazione dei cloruri nel calcestruzzo sia governata dalle leggi di Fick sulla diffusione: = ac . =e gas dove J 2 il flusso dei cloruri, D il coefficiente di dif fusione, C la concentrazione degli ioni, t il tempo ex la direzione di diffusione. In letteratura sono riportate diverse soluzioni delle due equazioni differenziali per un flusso non stazio- nario che avviene in determinate condizioni limiti. ‘Queste nel particolare caso in esame sono: aC py #C 1 cpmente 4900 3 0 1) la penetrazione dei cloruri avviene in un provino: ia cui dimensione nella direzione della diffusione talmente grande che, durante le osservarioni spe- yimentali, gli ioni non attraversano il provino in tutta la sua lunghezza; il calcestruzzo, in altre pa- role, pud essere considerato, agli effetti della dif- fusione, come un solido semi-infinito; 2) la concentrazione C, degli ioni sulla superficie de} provine a contatto con la soluzione si mantiene co ‘stante durante tutto l’intero processo di diffusione: si pud quindi porre C = C, per x = 0; 3) la concentrazione dei cloruri & mulla in tutto i provino prima che abbia inizio la diffusione; cio’ € = 0 pert = 0. Con queste condizioni limiti dalle ‘equazioni (1) e (2) si ottiene [3] Ja seguente rela zione: nieve f a @B) oe ad ponendo nell'equazione (3) C = 0 € risolvendo l'in- tegrale si ottiene: x 4 Dr @ dove x’ 8 la distanza, al tempo 1, tra la superficie det provino in contatto con Ia soluzione ed il fronte di avanzamento dei cloruri (C = 9). Nella tabella 4 sono riportati i valori di D, in cm’. sec", calcolati mediante la (4) dalla media dei va- lori di x’ relativi alle due concentrazioni saline. Le curve delle figg. da 4 a 7 esprimono graficamente la equazione analitica (4). 1] fatto che i punti speri- mentali giacciono lungo le curve calcolate teorica- menie conferma che la penetrazione dei cloruri av- viene mediante un processo governato dalla diffu- sione degli ioni nel calcestruzzo. In realta i punti sperimentali relativi alle scluzioni saline pits concentrate, presentano valori di x’ leg- germente maggiori di quelli che st riferiscono alle soluzioni pitt diluite. Si possono avanzare due ipo- tesi per la spiegazione di questo fenomeno: il coef ficiente di diffusione aumenta con la concentrazione del sale, nell'intervallo qui sperimentato; oppure il valore di x’ & stato sperimentalmente sottovalutato, con un errore sistematico tanto maggiore quanto ‘meno netta era Ia variazione cromatica lungo il pro- vino, quanto minore, cio’, era il gradiente di con- centrazione attraverso il fronte di avanzamento dei cloruri, Quest'errore potrebbe essere paragonato a quello che si commette nelle titolazioni in chimica analitica quando, con lo stesso indicatore cromati- co e la stessa soluzione da analizzare, il viraggio di colore viene apprezzato con un errore tanto maggio- re ed in modo tanto meno netto, quanto pitt diluita ¥ la soluzione a titolo noto. Dall’esame dei valori dei coefficienti di diffusione Gabella 4) e delle curve riportate nelle figg. da 4 a 7 si possono fare le seguenti osservazioni. La penetrazione dei cloruri procede con una velo- cita decrescente nel tempo. Nel caso del calcestruz- zo vibrato preparato con cemento ad alta resisten- za chimica «a.rc. », per esempio, il coefficiente di diffusione é 1.10 cm*. sec": la profondita di pene- trazione che @ poco pil di 2 cm dopo 1 anno di contatto tra il provino ¢ la soluzione salina, sard di 4 cm dopo circa 3 annie di 10 cm dopo ben 20 anni. Per lo stesso tipo di cemento, il caleestruzzo pitt compatto, preparato con un minor quantitativo di acqua e vibrato, offre una maggiore resistenza alla penetrazione del sale, I coeficienti di diffusione di ‘tutti i calcestruzzi vibrati risultano infatti circa la 161 ‘TABELLA 4 Contents 41 eimutlone det calcerrart on vibe parsolinico beat powzolarico ron vibes. parzolanico 3 veo powolanico ane. 19, 10 meta di quelli corrispondenti ai manufatti non vi- brati. Questi risultati, del resto prevedibili, confer- ‘mano quelli di Ost e Monfore (4], secondo i quali minore @ il rapporto acqua/cemento, minore & la permeabilita al cloruro e migliore é la protezione dei ferri affogati nel calcestruzzo. Tra i quattro tipi di cemento presi in considerazio- ne, quello di tipo portland @ il meno idoneo alla confezione di un calcestruzzo che si opponga alla penetrazione degli ioni di cloruro. L’aggiunta della pozzolana o della loppa d'altoforno al cemento port- land diminuisce apprezzabilmente la diffusione del sale nei corrispondenti calcestruzzi, provocando una diminuzione di D superiore al 30%. Particolarmente efficace si 2 rivelata, a tal fine, 'aggiunta di una poz- zolana ad alto contenuto di silice reattiva: in tal caso il coefficiente di diffusione diminuisce di oltre it 40%, Raddoppiando la concentrazione della soluzione in contatto con il calcestruzzo, la zona del provino at- traversata dallo ione cloruro non varia apprezza- bilmente. Tuttavia la quantita di sale che penetra all'interno del calcestruzzo @ maggiore nei, provini bagnati dalla soluzione pitt concentrata. Cid & de- ducibile dall’equazione (1) in quanto il flusso J au- menta, a parita di D, con Yaumentare del gradiente di concentrazione —dC/dx. Questa conclusione & confermata dai risultati riportati nel diagramma della fig. 8, dove sull’ordinata & indicata la concen- trazione C del sale, espresso in mg dj CaCl,/om? di calcestruzzo, ¢ sull'ascissa la distanza x dalla super- ficie del provino bagnata dalla soluzione di cloruro di calcio. Come 2 facilmente deducibile dalla equa- zione (5) oas f sa=s |” cox (5) Ja quantita totale di cloruro di calcio Q penetrata al tempo t cguale alla superficie $ della sezione circolare del provino per I'area delimitata dalla cur- 1 camanto e970 162 endeatcestratio 20 ° Y 2 7 4 Lnghezsa det prone fem} ‘et clrut (euprenss Ing CACi/ew al euteosiuzo) funghezza dal_provira. Tempe al canta: 340 olor. 1S coments Poniand Gaol, © 3 © comerto Pontand: Cac, 30g" A Gomento are. CaCl, 3g va C in funzione di x della fig. 8. Si pud osservare che, per lo stesso tipo di calcestruzzo, quest'area & molto maggiore per il provino bagnato dalla solu- zione piit concentrata. Tl confronto tra le aree rela- tive ai calcestruzzi confezionati con cemento port- land ¢ con cemento pozzolanico « a.r.c. » mostra che nel primo ¢ maggiore non solo a distanza massima di penetrazione dello ione Cl- ma anche la quantita totale di sale penetrato all'interno del calcestruzzo. T risultati delle determinazioni di porosita, riporta- ti in tabella 3, indicano che, per lo stesso tipo di cemento, i provini di calcestruzzo sottoposti a vi- brazione risultano meno porosi di quelli confezio- nati senza vibrazione. Cid spiega la maggiore velo- citi di penetrazione degli ioni cloruro nei provini non vibrati e confezionati con un maggior rapporto ‘acqua/cemento, Tuttavia, l'esame dei dati relativi ai calcestruzai preparati secondo le stesse modalita, ma con diversi tipi di cemento, indica che la poro- sita del materiale non @ I'unico fattore che determi- na la velocita di penetrazione degli ioni, in quanto i calcestruzzi ottenuti con i due cementi pozzola- nici e con il cemento d'alto forno offrono la mas- sima resistenza al flusso salino, sebbene risultino i pitt porosi (tabella 3). Mediante l'analisi ai raggi X, effettuata sui campioni attraversati dal cloruro, non si sono riscontrati clo- roalluminati (0 clorofertiti) di calcio idrati, even- tualmente formatisi per azione del CaCl, sugli allu- minati idrati, sui ferriti o sui loro sali complessi presenti tra i prodotti di idratazione del cemento. Dialtra parte questa reazione non giustificherebbe la diminuzione di velocita nella diffusione dei clo- 11 coment aero ruri riscontrata nei provini preparati con cemento «arc.» in quanto in questo legante il contenuto in alluminio e in ossido ferrico & owiamente mi- nore che non nel cemento portland. & probabile, invece, che nei cementi con aggiunta la minore diffusione dei cloruri sia attribuibile al- T'eadsorbimento » primario degli ioni Ca‘t ed a quello secondario degli ioni Cl” da parte dei mate- riali suindicati o da parte dei prodotti di combina- zione di questi con la calce d'idrolisi [5]. In as- senza di un gradiente di potenziale elettrico non esiste alcuna separazione macroscopica di carica elettrica e deve quindi valere, per la diffusione di un elettrolita binario, la seguente relazione: ZJ,4+25=0 (6) dove J, e J. sono i flussi molari del catione ¢ del- Vanione di valenza rispettivamente 2+ ¢ Z—. Se Velettrolita & il CaCl, la (6) diventa: Tet = Jer @ Secondo questa equazione 1a diffusione di uno ione Ca** avviene contemporaneamente a quella di due TABELLA 5, feta at vemiol af atlcons ad sifotlo 3! tno ecto salle penetarione qi lon! lerura nel calcestruzze EESSESESESSSLSLRRE EERE: font Cl, e quindi il rallentamento della velocita di diffusione del catione, causata dall’ "adsorbimento” da parte dei prodotti presenti in un calcestruzzo, provoca una diminuzione della velocith di penetra- zione dello ione cloruro. Tl contenuto di acqua non combinata, determinato portando a peso costante i campioni a 110°C, & ri- sultato eguale nelle zone dei provini attraversati non dagli ioni Cl-. Cid conferma che la penetrazio- ne dei cloruri avviene non per introduzione di tutta la soluzione acquosa nel materiale di contatto, ma mediante la diffusione solo degli ioni nel calce- struzzo, 1 fatto che Ia penetrazione dei cloruri non dipenda dalla permeabiljta all'acqua ¢ dimostrato anche dal- le prove effettuaté sui provini di calcestruzzo verni- ciati con silicone 0 con olio di lino cotto. I provini verniciati con silicone risultano notevolmente meno germeabili ail’acqua di quelli ricoperti con olio di lino cotto [61 Tuttavia, il silicone non fa diminuire sostanzialmen- ‘e la penetrazione dei cloruri, mentre I'olio i lino cotto si @ rivelato un eccellente impermeabilizzante al flusso di questi ioni, come dimostrano i dati ri- portati nella tabella 5. Con quest'ultimo tipo di ve nice, il cloruro non @ penetrato affatto nei provini indipendentemente dalle modalita di confezione del calcestruzzo, dalla concentrazione del sale nella so- luzione ¢ dal tempo di contatto. Si pud quindi ri- tenere che anche la diffusione dei cloruri nei due tipi di vernice dipenda non dalla differente permea- 163 bilita all’acqua, ma dal diverso coefficiente di diffu- sione degli ioni nei due materiali organici. Concluslont La cinetica di penetrazione degli ioni cloruro & go- vemnata dal processo di diffusione secondo le leggi di Fick. L’aumento della concentrazione della solu- zione di CaCl, non fa variare sostanzialmente la pro- fonditd di avanzamento degli ioni Cl’ nel calcestruz- 20, Ma proveca un aumento del flusso ionico in con- seguenza del maggior gradiente di concentrazione. Per lo stesso tipo di cemento, i calcestruzzi meno porosi, ottenutt per vibrazione dell'impasto confe- zionato con un minor quantitativo di acqua, presen- tano un minor coefliciente di diffusione. La porosita del manufatto cementizio, tuttavia, non @ unico fattore che controlla la velocita di penetrazione de- gli ioni, in quanto j calcestruzzi confezionati con. cemento pozzolanico o d'altoforno, pur essendo ri- sultati pit porosi di quelli preparati con cemento portland, hanno presentato un coefficiente di dif- fusione del Cl- sensibilmente minore. provini di calcestruzzo rivestiti con vernice all’olio di lino cotto sono risultati assolutamente impermea- Dili agli ioni Cl° indipendentemente dal tipo di ce. menti impiegati e dalle modalita di confezionamento del manufatto, otinao di Chimica Applica ed Industrial» Facole di Ingegneria ~ Universitd ai Roma ~ cttobre, 1970 Istituto di Chimica Applicata e di Metallurgia - Facolta di Beutneria “Universe eh Castor’ otobee 1s BIBLIOGRAFIA (Hy Eiects of Dering Chemicals oo Sym: Posiumn Highway Research Suard Bulls S85, Nana! ‘of ‘Sciences = National Research Council Washington, DC. 1962. [2] R, Tormztant: The Chemistry of Cements, vol. 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Il coefficiente di diffusione & minore nei calcestruzzi vibratl € preparati con una minore quantita di acqua, Esso diminuisce per aggiunta di pozzolana o di loppa d'altoforno al cemento portland, sebbene 1 caleestnuzzi cos) ottenuti siano pla porosi. I rivestimento del calcestruzzo con vernice allio di lino cotto impedisce assolutamente Ia penetrazione del cloruro. + Ona étudié Vinfluence du type de ciment et des modalités de preparation du béton sur la vitesse de pénétration de ion chlorure dans Ie béton en contact avec une solution de CaCl. On a démontré que Ia pénétration dépend de la dif- fusion des ions selon les lois de Fick. Le coefficient de diffusion est plus petit dans les bétons vibrés preparés avec une quantité d'eau inférieure. Tl diminue si 'on ajoute au ciment portland de la pouzzolane ou du faitier de haut fourneau, quolque les bétons ainsi obtenus soient plus poreux. Un revétement de vernis 4 Mhuile de lin cuit empéche absolument la pengtration du chlorure dans le béton, 4 The influence of the type of cement and of the procedure of preparation of the concrete on the penetration rate of Chloride ion into the concrete conditioned with a CaCh solution were investigated, Evidence was brought that the pro- fess is controlled by the ion diffusion according to Fick's laws. The diffusion coefficient is smalier for the concretes Submitted to vibration and prepared with smaller amounts of water. It decreases on addition of pozzolena or blast fur- ace slag to the portland cement, although the concretes obtained in this way are more porous. The linseed oil coating ‘of the concrete prevents the chloride from penetrating the latter. 4 Es wurden den Einfluss von Zement-yp und Zementmortelbanweisen auf die Eindringengeschwindigkeit des Cl~ion in Sinem mit einer CaCl-Lisung in BerUhrung gebrachten Beton erersucht, Es wurde gezeigt, dass das Eindringenvorgang die Tonendiffusion das Ficksche Gesetzt folgt. Der Diffustonskoeffizient ist niedriger bei geschwumgten und wenig Wasser enthal- tenden Betonen, und steigt durch Pozzolan.und Hochotenschlaken-Zasatzt, trotzdem die so hergesteliten Betonen pordser sind. Ein Uberzug von Leindllack verhindert vollig das Eindringen von CIonen. it camsato 41070

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