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Quaderno 25 (1934-1935) Nota inrropurriva Descrizione Quaderno scolastico (cm 14,8%19,8), vallati, cuciti nel mezzo con filo refe, composto di quattro fascicoli di 10 fogli acca- i : Per complessive 80 carte (pari a 160 pagine o fac- ciate); taglio colorato in rosso; ogni pagina ha 22 righe, con margini laterali marcati in rosso; copertina in cartoncino, piatti ¢ dorso di colore nero, 2 piccoli rilievi; contro- piatti e carte di guardia di colore avorio. Sul recto della carta di guardia anteriore ¢ stam- pato un sottile riquadro di colore petrolio, che contiene l’intestazione QUADERNO, seguita al centro da tre righe punteggiate e al piede dalla scritta: «Ditta CUGINI ROSSI | — ROMA itesso tipo dei Quaderni 20, 11 ¢ 21 (ma negli ultimi due, piatti lucidi a randi rilievi). Sul piatto superiore, in una strisciolina di carta incollata in alto a destra a scopo di inventario dopo la morte di Gramsci, Tatiana Schucht ha scritto a penna la seguente indi- cazione: «Incompleto | da pg. 11 a 28 | XXIII». In un’etichetta piit piccola, incollata in alto sul dorso del quaderno, Tatiana ha segnato a penna (lato del piatto superiore) il numero 23 in cifre arabe. In testa al contropiatto anteriore @ incollata una marca blu (un libro aperto con ai lati le cifte 5 ¢ 0, e sul bordo inferiore lindicazione della tipografia: STAB. A. STADERINI - ROMA), annullata da un timbro rettangolare in inchiostro blu che recita: «DITTA CUGINI ROSSI | Via Volturno, 52». Mancano i contrassegni carcerari, Gramsci ha apposto sulle carte (reco ¢ verso) una ‘umerarione paginale, segnando a penna il numero nell’angolo superiore esterno, da 1 a 16). La numerazione & ripetuta alle pp. 11-27 (sul bordo superiore, con tratto pili mar- [10 € con cifre seguite da un punto). 7 " Sula prima caus second, Tiga del riquadro stampato sul recto della carta di guandia ’mttiore, Gramsci ha scritto a matita il titolo generale del quaderno: «Ai margin della so- "a| (storia dei gruppi sociali subalterni)». eee a age ademo&uiizat solo partial: sono bianche lp 1-0, Es la P.27 ele pp. 28-160, La scrittura di Gramsci invade il margine destro di ogni na, tran jentis i romantici- Mm, 3 ine che nella stesura dell’ultima nota, Scientismo e possum! del basso *p.27, Wap, 203 PRNI DEL CARCERE Digitalizado com CamScanner pROSINE GIANNE PRANCIONI = FABIO PROSE 8 note, precedute dal segno § posto sul margine sinistrg Sono qui race 14 Ouidenl lca p hoy i in seconda stesura note dei Quaderni 1 © 3, Per jl ¢ mn numerate, che rielaborano in second is £3.Peril tea he Quaderni, ed. Gerratana (Quaderno 25, $§ «~8») Had. Naz. Grams, 13 aca hho 25, con Ia stessa numerazione dei paragrafi), in prepararione, = yatasione . : Ae pai Quademno 25 fa parte del primo gruppo dei “Quaderni di Formia’ nisin, nina del lglo-agosto 1934 (perl foro earaterstiche cf, Nota inceodutiva al go {ferme 22), con cui condivide ta altro Fapplicazione dela “regola” delle dice pagne sy dial iservate alla stesura di un esto introduttivo, che tuttavia in questo quaderno ny, ‘iene poi scrito (a compilazione delle note muove da p. 11, mentte le precedent ache, anche perché il tirolo generale viene vergato sul rece da ione analoga presenta anche il Quaderno 20 che, no completamente bi carta di guardia anteriore). Una situa il titolo a p. 1 ¢ le successive fino a p. 10 del turto vuote). 11 Quaderno 25 ha un'altra particolarita in comune con il Quaderno 20: in quests. timo, Gramsci non ha numerato soltanto tutte le facciate, ma ha ripecuto la numerazione nelle pp. 10-17 (si ricordi che le note vi sono scritte a partire dalla p. 11), come se, aen. do deciso di seguire la “regola” delle riserva delle dieci pagine iniziali, le avesse effetva. mente contate, marcando la p. 10 ¢ continuando poi la numerazione in alcune delle fic. ciate successive; nel Quaderno 25 deve aver proceduto allo stesso conteggio, segnando sul bordo superiore la p. 11 (quella da cui inizier’ effettivamente a scrivere) ¢ procedendo poi 2 numerare qualcuna delle pagine seguenti. La marca da bollo blu del valore 5/0, incollata e vidimata sul Quaderno 25 per obbligo di legge dalla ditta produttrice, risulta in uso in Italia nel 1932 ¢ nel 1935. I particolare non & dunque utile per la datazione delle note di questo quaderno, mentre lo riporta al 1932 per quel che concerne la sua messa in commercio: come sié ipotizzato a suo luogo, esso deve aver fatto parte di un blocco di quattro quaderni dello stesso tipo, che Tatiana aveva spedito a Gramsci nel 1932: uno solo di questi, il Quaderno 11 (lla cui Nota introduttiva si rinvia), era stato timbrato e consegnato al detenuto dalla dire ione del carcere di Turi, mentre gli altri — Quaderni 20, 21 ¢ 25 -, non vidimati e dun- que non utilizzabili in cella, erano stati depositati nel magazzino, e qui erano rimasti fino alla vigilia della partenza, quando anch'essi, insieme ad altri intatti ¢ ai manoscrit- ti effettivamente compilati nel 1929-33, erano stati nascosti da Gramsci, con un soter- fugio, in un baule di effetti personali (cfr. in proposito il vol. 1 della presente edizione, pp. 26-28 © 53-54). Resta da segnalare un solo elemento indiretto di datazione: a p. 24 viene citato il fasc- colo della «Nuova Antologia» del 1° agosto 1934. Questo dato, insieme agli indizi che si sono richiamati sopra, conferma F'potesi che il Quaderno 25 sia stato inaugurato nell st tedel 1934 (forse in vicinanza del Quaderno 20, per cid che si & detto del doppio sistema di numerazione comune ai due quaderni). Invece, il fatto che nell'ultima nota, Scientismo € postumi del basso romanticismo ap. 27, venga abbandonata la pratica dell'invasione del mat Bine destro, che & ancora osservata nelle prime due righe della stessa faccita (conclusive dell nota antecedente), suggerisce che questo testo finale — contraddistinto anche da un pet cepibile mutamento di ductus edi inchiostrazione tispetto a quanto lo precede — potrebbe Costituire un’aggiunta dei primi mesi del 1935, fatta in un breve periodo di tempo in cui os aacrawia eaaMscl Digitalizado com CamScanner — NOTA INTRODUTTIVA AL QUADERNO 25 (1934-1935) la scritura di Gramsci si contiene momentaneamente entro i due margini laterali sto modo sono redatti anche il Quaderno 27 € le pp. 1-13 del Quaderno 28, attrib ai primi mesi del 1935), prima di ritornare a estendersi ancora, margine destro. in modo sistematico, sul Contenuti Leespresione «classi subalterne» o (con neta prevalenza nelle seconde stesure) grup- pi sociali subalterni» non compare, negli scritti giornalistici e politic! di Gramsci, nelle specifica accezione che ricevera nei quaderni. Il termine “subalterno” viene ht infats rego. Jarmente impiegato in un significato che riprende, in senso letterale o metaforico, il lis guaggio militare, come nel seguente passo del 1921: «La crisi generale italiana & ers delle dlasi medic, & erst del principio di autorita nei comandi socili subalteri, che appunto costituiscono il massimo della struttura borghese dello Stato» (Reazione?, in aLOrdine Nuovo», 23 aprile 1921). Il “subalterno” & qui lo strato sociale che prende ordini dalla. to, eattamente come un rango subalterno di un esercito, mentre nei quadetni il discorso # sostanzialmente nuovo, essendo il concetto di subalternita ripensato alla luce della te». ria dell'egemonia. Nel Quaderno 25 vengono trascritte, in otto paragrafi, Quaderni 1, 3€9, dieci delle quali perd contenute nel solo Quaderno 3. Nei Quaderni 4, 6-915 si trovano poi altre dieci note rubricate Storia delle classi subalterne ma non ripre- senel Quaderno 25. Secondo una considerazione formale, il monografico Ai margini della soriaraccoplie dunque oltre la meta dellintera ricerca sul tema, che perd abbastanta gua. Va tuttavia tenuto presente un duplice dato di fatto, Anzitutto, che solo due dei testi che confluiscono nel Quaderno 25 si intitolano Storia delle classi subalterne: gli altri por- tano titoli vari tra i quali spiccano tre Utopie e romanzifilosofii. I titolo di rubrica Storia dele classi subaltern sistabilizza come collettore principale solo nel Quaderno 6, e quin- di riguarda in gran parte testi non trascritti nello «speciale». In secondo luogo, a fronte dela scarsta e sporadicita delle annotazioni con il citato titolo di rubrica, il tema della sto- tia delle classi subalterne o dei gruppi sociali subalterni si diffonde sotto varie rubtiche (Lesteracura popolare, Argomenti di cultura ecc.). Tutto cid spinge a considerare il Quader- 10 25 sopratcurto nella sua connessione con diversi filoni di ricerca. IIpitl importante tra essi & sen2’altro quello relativo alla storiografia. Il titolo del Qua- eno 25, «Ai margini della storia (storia dei gruppi sociali subalterni), afianca due dif- i acceri id che rimane ai margini della storia &, infatti, precisamente la ia di cui, nella ricerca di Gramsci, si costruisce il profilo metodologico e si raccolgono imi materiali. Lo «storico integrale» (p. 16, variante instaurativa), cioé lo studioso che en urisce il campo dela storia passata nelle vicende intemnealle classi dominant, ® qui daly cn 4 flosofo della praxis in quanto storico in ato, Ritroviamo qui uno degli est trapposizione tra storia etico-politicae filosofia della praxis, cio di quest ultima tag Ot integrale» (Quaderno 10, c. 507) contro la prima, giudicata eun'ipostasi arbi- & meccanica del momento dellegemonia’» (ivi, c. 41), cio un approccio parziale ae “tessa, ridotta appunto a storia delle classi dominanti, anzi a «una storia forma- obi oH di concetti, ¢ in ultima analisi una storia degli ee anzi a Me dusta Gat del pensiero del Croce, una storia di mosche cocchiere» (ivi c. 12). PPosizione & nel Quaderno 25 in qualche modo resa operativa, fatta diventare tredici note appartenenti ai ay "M1 De CARCERE ou Digitalizado com CamScanner semerodologico, ditun nuovo approccio all icosty nor " a : dliquesta,indecisione di fondo, di non, to di cogliere, eto di un nuovo 6a ia passata, nellinten i la “tes " ee plels storigrafia della Restauraione ada alle pe rc te ella estoriografia del Croce, ci in quella cy Mella estoriografia della cortente neoguilfa dj TMhegelismo dai moderati che dopo il 48 co ned, acing oy id i tearinata a sovrastare "antitesi", come Grams storia passa aun percorso in cu proposito dell interessi del period + sostanziale continua Tome fir itrobustita atraverso corrente neoguelfas, cio’ «tn hep Se Fidea di una “storia ai margi sites Bi apy Pritoa dl gg nee NtinUatong igo degencrato € mutilator (ivi, ¢, 44), 7 ni dela storia” nasce nei quaderni in oppor modelo storiogratico crociano ¢ pit in generale aren essa, come quel modell ao etehions paktco immediato, La storiografia&infatti una narrazione, che rca, tun determinato proceso come culminante nell ‘attuale assetto dei rapporti di forse in un Inge determinato, Esplorare i “margini della storia” non equivale pet, per Games tuna polemica contrapposizione tr due mondi incomuni -abili, riconducibili rispetina. mente alla cultura alta ¢ alla culeura popolare, ivi incluso il folclore, per andare a tittors. rrinaquel mondo “basco” degli esclusi una civilthaleernativae un progetto di nuora sc 8. Il folclore non @ infatti una concezione del mondo unitaria, se non nella cosciena; contraddittoria delle masse che ne sono partecipi, che riflettono, nell’impossibilita g; organizzare una volonta collettiva, lo stesso carattere frammentario del folclore, insieme allo stato di prostrazione ¢ disgregazione politica ed economica cui sono ridotte dalla das- se dominante (si veda la Nota introduttiva al Quaderno 27). Non a caso, riprendendo in seconda stesura il testo del Quaderno 3 su David Lazzaretti, Gramsci sostituisce loses. vazione secondo cui le spiegazioni della figura e della personalita di Lazzarett (era un gio- vane harrocciaio di Arcidosso, sulle pendici del monte Amiata, che si pose a capo di usa .colare eresia politico-religiosa di carattere repubblicano ¢ fu fucilato dai carabinier ad 1878) tendono «a cercare di nascondere le cause di malessere generale che esistevano in Italia, dando dei singoli episodi di esplosione di questo malessere spiegazioni restive individuali, patologiche ecc.» (Quaderno 3, c. 82), con: «a cercar di nascondere le cause malessere generale che esistevano in Italia dopo il 70, dando, dei singoli episodi di ep! sione di tale malessere, spiegazioni restrittive, individuali, folcloristiche, parologiche <==" (Quaderno 25, pp. 11-12), dove il «folcloristiche», aggiunto in seconda stesura, ¥2 ese come sinonimo di ristretto, locale, incapace di rappresentare un modello generalizable | ; 2, ¢. 7 ele concezioni date dai diversi ambienti sociali tradizionali, oo ncezioni che si possono chiamare folcloristiche»). Uclaborazione del concetto di egemonia mostra che la storia moderna non 2 spar eee a autosufticienti, ma organizzazione ee * reenact tts alla base di un progetto egemonicoincenttato anor ae cess di costturione storia de stem ee eal ela ston conc ee ia aan egemonici, perché, al contrario, ¢ 4 moni Ta acd ato che isubaleri sono le “nase” popolazione che — narrarione della storia chet Seed foe vie ay hacostey” vo la legitimasions de Pre storia del modo in cui la classe dominanse acs Proprio potere, che si fonda su documenti che a¥° tispecchiano, essendo la pro¢ i la produzione di doc i ifico degli incelle ii ji ume cui i subalterni sono prvi. -nti il lavoro specifico deg! un) sc! ay anTonto OF Digitalizado com CamScanner NOTA INT TIVA 9) 5 ROPUTTIVA AL QUADERNO 25 (1934-1935) “193 rt itica di una ri «i Lafanaione politica di unt seer al margin della storia sta dunque nel enaiv i far emergeres Re le maglic delle narrazioni dominanti ¢ nei documenti che ieee teen econo Uestenra dell chs subsheme leer, eine indi , = Present in forma per ih di “esistenza” (di questa resistenza il folclore Y ie to) ~ all unificazione Mronoma dll casi subaltemne econ cid alla costruzione di unegemonian en ate ci, & indispensabile considerate i subalterni non nella lee oe att Ma Pe ear, ma nella concreta reat di «masse popolarin (Quadenne nis funzione di Jo» (Quaderno 27, p. 2). Il «popolo» diventa, nei Quaderni 25 aa ate nine del'insieme delle classi subalterne ¢ strumentali di ogni forma di societa fino ene (iid; varianteinstaurativa), Nel popolo le class socal si ricompongono secondo mods, jk non solo funzionalmente economiche, ma fortemente mediate dall'deologin Sut, recke nella pratca, cid in quanto lavoratoi i subalteri esprimono unaconecione fi rondo avanzata ¢ progressiva, ¢ un’astrazione che non dice nulla sulla concreta orpanie znione del dominio politico. Cid che fa problema precisamente il dislivllo tra la pa cxela tori il fatto che questo dislivello non si ricompone in vita di una qualche cqgeniva eautomatica tendenza storica, ma pud essere colmato solo dal lavoro degli intel- Ieruali, Su questo punto la ricerca in parte confluita nel Quaderno 25 porta alle estreme conseguenze quella del Quaderno 11 (eft. la relativa Nota introduttiva). Alcune varianti instaurative sono indicative del rapporto con la teoria dell'egemonia e dala filosofia come critica del senso comune. In Criteri metodologici, dopo aver notato che «da soria dei gruppi sociali subalterni @ necessariamente disgregata ed episodica. E indub- bio che nell'ativita storica di questi gruppi c’ la tendenza al unificazione sia pure su piani prowisori», che corrisponde con qualche ritocco alla prima stesura, Gramsci aggiunge la precsazione: «ma questa tendenza & continuamente spezzata dalliniziativa dei gruppi dominant, e pertanto pud essere dimostrata solo a ciclo storico compiuro, se esso si con- chiude con un sucesso» (Quaderno 25, p. 16). E poco pitt avanti il passo di prima stesu- s2eLe dassi subalterne subiscono l’iniziativa della classe dominante, anche quando si ribel- ‘eno; sono in istato di difesa allarmata» (Quaderno 3, c. 102) viene sostituito da: «l gruppi subalemi subiscono sempre l'inizitiva dei gruppi dominanti, anche quando si ribellano ¢ isrgono: ol a vitoria “permanente” spezza, ¢ non immediatamente la subordinazions lerald, anche quando paiono trionfant, i gruppi subalrerni sono solo in sare hE aematas (Quaderno 25, p. 16). In entrambi i casi, Gramsci accent il fico che Ph Gione é un processo privo di qualsiasi automatismo, ma curro lat Se este Biuneendo una precisazione evidentemente basata sulle idee oF 7 cor eed opti to sulla rivoluzione passiva «come interpretazione dell ‘enh de! - in anveraa di Fa agmPles dirivolgiment tric, ib come a A acd ta telativa Nota intro- aint = attivi in modo dominante» (Quader ree che & mera manifestazio- wit seamen avo non sinoime dns dir poms ind proprio di mancana dine ela wesc geo Vere ns La subalernt, cio il eondizionaments tT ori fine n00 Fant ai portato dentro la nuova organizzazione statale dele ON ceo lent. Si “Sno tutto un nuovo strato di intelleecuai, la cut selezione pe! ‘hla “fase eco- ons tei tutta l'analisi dell’ Unione Sovietica come Stato non ancora uscico dalla “fa 1 movimento ne vier» a lungo presente nel rat 7 jone meccanicisticar 2 : *porativa” ¢ della «concezio! Taabeleen> (Quaderno 11, ¢ 180) un elemen: Perai 5 ; ® definita appunto «una religione di 207 Wane. Digitalizado com CamScanner GIANNI FRANCIONI - FABIO FROSINI II popolo come massa dei subalterni non & dunque un mondo 7 viva di vita prop, autontoma, ma stretamente dipendente dalle strategie egerroniche di cui 8 ogpera inateria La categoria di “subalrernth”impedisce di pensare che il passggio alli, th parte dele classi dominate sia semplicemente un rovesciamento della prospetiva, py, thé tai due punti vita nom vi &alcuna reciprocta o simmetria: uno non domina sem, plicemente Palo, ma lo ingloba in una certa misura dentro di sé, in quanto & una conc, eae del monedo anitaria; mentre Valero & in grande parte disgregato € privo di ideniy mancando di autonomia politica, le loro iniziative “die ia: «i gruppi subalter 2 pear oe da leggi proprie di necesita, pitt semplici, pitt limitate e politicamente compressive che non siano le leggi di necessta storica che ditigono e condizionano le iniziative della classe dominantes (Quaderno 25, p. 19). id non vuole dire che, come si accennato, le classi subalterne non offrano resisten- za, Essa d andi il punto di partenza imprescindibile di qualsiasi egemonia. Di questa res. stenza fanno parte il miscuglio di repubblicanesimo ¢ cristianesimo eterodosso che si ritrova in Lazzaretti (per cui «neanche i repubblicani se ne sono occupati(..., forse perla ragione che nel movimento la tendenzialita repubblicana era bizzarramente mescolata all'clemento religioso e profetico», p. 12) e Le “Utopie”e i cost detti “romanzifilosofci”che, ‘come Gramsci nota, possono essere considerate Fonti indirette per «il loro riflertere incon- sepevolmente le aspirazioni pit elementarie profonde dei gruppi sociali subalterni, anche dei pitt bassi, sia pure attraverso il cervello di intellettuali dominati da altre preoccupzzio- nis (p. 23). In seconda stesura vengono raggruppati nel Quaderno 25 quattro testi del Quaderno 3 dedicati all'utopia, ed evidentemente nati in connessione con la ricerca sulle lassi subalterne. Anche di queste lo storico integrale deve servirsi per «notare ¢ giustifica- rela linea di sviluppo verso l'autonomia integrale, dalle fasi pitt primitive, (...] ogni mani- fescazione del sorelliano “spitito di scissione"» (p. 21), sapendo che perd su questa base si deve «create il terreno perché la propria parte assorba e vivifichi una propria dottrina ox- ginale, cortispondente alle proprie condizioni di vitay (Quaderno 8, c. 6115 ripreso nel Quadreno 11, c. 277). Nel Quaderno 11 Gramsci aveva scritto: «E possibile che “formal- mente” una nuova concezione si presenti in altra veste che quella rozza e incondita di una plebe? E tuttavia lo storico, con tutta la prospettiva necessaria, riesce a fissare €a capire che gi inizi di un mondo nuovo, sempre aspri e pietrosi, sono superiori al declinare di un mondo in agonia ¢ ai canti del cigno che esso produce» (c. 212); ¢ in una variante insta rativa scrive nel Quaderno 25, a proposito delle spiegazioni del ribellismo popolare ia chiave “patologica’: «per una élite sociale, gli elementi dei gruppi subalrerni hanno sem pre alcunché di barbarico e di patologicor (p. 11). La posizione di Gramsci dunque sti complessa: i gruppi sociali subalterni non possiedono vita propria, ma la loro stesst bar barica rozzceea mostra allo storico integrale le possibilitd inespresse, ¢ perd presenti nella loro estrancita al mondo “civile”, che tutavia, in quanto tali, non potranno mai andare oltre il livello della mera resistenza, Per cid occorre sviluppare un proprio ceto di intellettuali, capaci di riformulare gli interessi della classe in lorta in termini di universalitd, Solo tenendo conto della neces ria compresenza di questi due elementi, P si potranno spiegare fatei come l'involuzione _ a comunale: «Lo studio dello sviluppo di queste forze innovatrici da gUPPt subalterni a gruppi dirigenti e dominanti deve pertanto ticercare ¢ identificare le BS attraverso cui esse hanno acquistato l'autonomia nei confronti dei nemici da abbacter® © = ANTONIO GRAMSC! Digitalizado com CamScanner NOTA INT UT TIVE 4 TIYA AL an "95 Ca41954) todesione dei grup che Te hanno sutiteattisamenye eer toico- politica ci eran ivamente quene fn cae 8 ma ap UnID con qe dae mente a ee Ill forse precedentemente dominanti. 1 sols y a velo del sary too unastora unilateral talvota non cis capes 4 questa criteries © x4 ha 4. come nel cases della storia delle lelle inte oe tee perso dall'era dei Comuni in poi. La borghesis inh © il popolo € questa fila causa delle sue sconfitte« Anche nel Roemer tale ceoiumo titer imped una i come quella francese, Foca una delle quistion’ pits impor SCesimiterenra spose ec ea) degli Stati» (p. 22). Sarees ‘Queste annotazioni riprendono temi da Gra inrellertwali ¢ in quella sul Risorgimento, Di Pitt specifico interesse per lindas scxiali subalterni,¢ presupposta ma non esplicitataaltrove, ¢ imece esaende ne rdatva alla differenza tra Stato antico ¢ medioevale da una parte, Stato mode dal {ale Lo Sato er, in un certo senso, un blocco meccanico di grup soca « spew di sxe diverse: entto la cerchia della compressione politico-militate, che si exten forma acuta solo in certi momenti, i gruppi subalterniavevano una vita propria, a sé rarioni proprie ecc. € talvolta queste ist ioni avevano funzioni statali, che facevano elo Sato una federazione di gruppi sociali con funaioni diverse non subordinate, cin che se petiodi di crisi dava un'evidenza estrema al fenomeno del “doppio governo” Liusica eeppo escluso da ogni vita propria collettiva organizzata era quello deyli schiavi (des pleari non schiavi) nel mondo classico, e quello dei proletari c dei servi della glebae de: coloni nel mondo medioevale. {...] Lo Stato moderno sostituisce al blocco meceanico det greppi sociali una loro subordinazione all'egemonia attiva del gruppo dirigente e domi- ssante, quindi abolisce alcune autonomic, che perd rinascono in altra forma, come parti- .aindacati, associazioni di cultura. Le dittature contemporance aboliscono legalmente seche queste nuove forme di autonomia e si sforzano di incorporatle nell ava state: ‘acsentramnento legale di tutta la vita nazionale nelle mani del gruppo dominante divea- = “twtaltario"> (pp. 19-20; rispetto alla prima stesura ~ Quaderno 3,<. 13r— si nota qui lte alla sostituzione di «totalitario» a «frenetico e assorbentes, Vaggiunta di seglmences « degaier, precisazioni che possono essere accostate alle posteriori considerazioni sul «par lamentarisino “nero”» del Quaderno 14, cc. 397-v € 39-407). oe Nello Stato moderno, anche in quello totalitatio, la separazione castale compare ¢ fondata in modo completa: wecne sosccuita dal! integrazione attiva. La subalternita viene 1 eeeeeecs tee nuovo rispetio al passto: scompaiono se veechie forme di auwopomiss ma ‘eascono ~ come partito, sindacato ec, nerno del eee tine sociath. Node de presupporte proprio per potersi extendere in modo dinam! nm doo er “xcieta tradizionali, invece, spesso la stratificazione sociale eee Zale peso i gruppisubaltrni sono originatiaments das et OO so ‘clipione) di quelli dominanti ¢ spesso sono un iniscuglio di vee alls Tce di unin i chive (p. 19). Questa & una variant instar eS Oo Ge rahe 8 frammentariariflessione sul rapporto ta faa € S20 "agonto 1931 e il luglio-agosto 1934. Tutta la tflessione 24 del suey svity nione rapida © vigoona 209 QUADERNI DEL CARCERE Digitalizado com CamScanner GIANNI PRANCIONT - FABIO FROSINE | sila base di un saggio di Filippo Crispold su "papasondelagosto 1931 trail ristanesimo ei roman roi canceriones ~ sipresa da Manzoni ~ adel Thicry a Francia) della lotta di raza nel seno del popolo (Longobardi ¢ Romani, come jn, Fe i Franchi ¢ Galli) come lotta tra umili € porentis (Quaalerno 7, 36r- [> 357). Que feta B inttolate Lettenaeuna popolare, ma to spunto viene ripreso nel paragrato sepeny ‘Sona delle classi subalterne, in cui Grarnset chiedlet «Lelemento di lotta di raza ine, eer nella lotta di clase in Francia dal “Thicery ha avuto importanza equal, in Fan, seatlecerminare la sfumatura narionalistica dei movimenti> delle classi subaltemne ‘pallicismo” operaio di Proudhon carehe da stare, come esresione pit coming iia tendenza democratica-gallicistica rappresenara dai romanzi popolati di Eugenia see (eon [= 35eD) I iferimento alla lotta di classe come lotea di raze non é qui, e. dentemente, di tipo storiografico, ma ideologico-attuale, Gramsci si interroga sul moda in cui la lotta delle classi, riletta attraverso il filtro razziale, finisca per assumere una colo. seer ideologica, e dungue anche una funzionalita ben precisa, di tipo “nazionalistico”, Fe sare Felemento raziale &insomma un modo pet passare dll astrazione del pr dare ls concretezza delle masse subalterne, immerse in ideologie non solo disgre reer pcverenti, ma eventualmente anche regressive € reazionarie. a andi, nel gennaio-febbraio 1933, il cema viene ripreso: «Letteatura popolar- Manson’ eq “umili”- Latteggiamento “democratico” del Manzoni verso gli uml (nt “pesmi Sposi”) in quanto & d'origine “cristiana” ¢ in quanco & da connertere cong ipso storiografci che il Manzoni aveva derivato dal Thierry ¢ dalle sue eore sl con ano nal razze (conquistatice e conquistata) (divenuto contrasto di class... Que se conte di Thierry nel Manzoni si complicano, almeno hanno aspetti nuovi nella crcasione sul “romanzo storico” in quanto esso rappresenta persone delle “casi subs scons” che “non hanno storia”, ciot la cui storia non lascia traccie nei documenti son Gel paseto. (Questo punto 2 da connetere con la rubrica “Storia delle classi subaltere’ fn cai si pud fare riferimento alle dottrine del Thierry, che del resto hanno avure Sh importanza per le origini della storiografia della flosofia della prasi)» (Quaderno 1° 192). 1] nesso qui postulato, tra le teorie storiche di Thierry € Ia ricerca sulle classi suba- terne, non verta ripreso nel Quaderno 25 (anche in questo caso, probabilments ragioni accidentali), ma esso contribuisce a illuminarne l'aspetto che maggior™ene © dlontana da qualsiasi approccio idealizzante alle masse dei subalterni. It discorso su Thiet ty ¢ Manzoni riguarda soprattutto la ricerca sul “romanticismo” italiano, ¢ prosegue in ub tlio testo del Quaderno 14, Letteratuna popolae - Contenuto¢ forma, i.eui Geanss criticamente come le stesseteore razzali sulla lotta di classe in alia eabbiano 28480 aspetto intellettuale e astratto: i pelasgi del Giobert, le popolazioni preromane’s ; realti niente che fosse in rapporto col vivente popolo attuale che invese inceressav2 Thiery la storigrafia politica affine» (c, 387-0), mente in un teste del luglioase® d 9s, bt eo -ll razon, Gobinean¢ e origini storiche delle fot a : cl di classe” tra Galli Franchi viene collegata MOT a poplar romana Eugenio Sues, ©, attraverso questi, a due cortentt conte fia della prs Sa Taarrptoes dalla medesimna radice: «1? quella a a aia ore lo stu ia lei due strati della popolazione francese come st ia nale diversa passd allo studio della funzione economico-socialé deglt stituita a un certo punto st relazione, dro Manzoni, apparso nel manzoniano da una parte 210 ANTONIO gRrAM a aA Digitalizado com CamScanner meee 10 ere eno incegrale alle cond ni ‘ ioe obineat € Chamberlain, un elemento della cut nario, divenne, attraverso app nuove impensai>(Quaderno 17 oa no wong presenta come due rsp ¢ (lospunro cra presente nel citato passo del Quaderno 14, c. 190). Il rife dese insite storico delle masse subalterne pub dare luoge oe nee Po he opposte. Il cero agli «sviluppi nuovi e impensati i Gee mpastazioni al potere dall'anno prima, ma nel testo precedenremen nia natonalso- rimento al fatto che edemocrazia pud avere anche un sigifeate "earns et (Quaderno 14, c. 380). ignificato “cattolico”, anche +c. 187), ). In modo sorprendente, marxisms . "ma, consisten- i dominatori e dominati reazionariow Nala presente edizione sono riprodotte, olte alla copertina e alle carte di guard uadero, slo le pp. 1-3, 10-29 e 160, hat le CfA. Gramsci, Quaderni del carcere,edizione critica dell sttuto Gramsci a cura di V. Gera ‘az, Torino, Einaudi, 1975, 4 voll. (con numerazione continua delle pagine), pp. 2277-2294 per testo del quaderno; Descrizione dei Quaderni, p. 2425; Note al testo, pp. 3023-3024; G. Francio- 1i,Loffcina gramsciana. Ipotesi sulla strustura dei «Quaderni del carcere», Napoli, Bibliopolis, 1984; 1, Proposte per una nuova ediione dei «Quaderni del carcere», «1G Informazioni. Trimestrale della Fondazione Istituto Gramsci di Roma», 1992, n. 2, pp. 85-186; Id., Come lavonaea Gramsci, nel vol. 1 dalla presente edizione anastatica; P. Cristofolini, Gramsci e il dirito naturale, Critica marsstn, MIV, 1976, pp. 105-116; J.A. Buttigieg, Sulla categoria gramsciana di esubalternon in Gramsci da un sol allaltro, a cura di G. Baratta ¢ G. Liguori, Roma, Editori Riuniti, 1999, pp. 27-38; B Frosi- 1, “Tradurre” l'utopia in politica. Filosofia e religione nei “Quaderni del carcere”, «Problemi. Periodi- coquadrimestrale di cultura», 1999, n. 113, pp. 26-45; A. Gramsci, Socialismo e fascismo. L'Ordine Nuew 1921-1922, Torino, Einaudi, 1966; A. Gramsci -T. Schucht, Letter 1926-1935, 2 cura dt A.Naoli eC. Daniele, Torino, Einaudi, 1997; A. Gramsci, Lettere dal carcee, acura di AA. San- tke, Palermo, Seller, 1996, 2 voll T. Schucht, Lettre a familiar, prefzione di G- Canes inuoduione e cura di M. Paulesu Quercioli, Roma, Editori Ri i 199 BS Lersere a Tata 1 Grama, introduaione e cura di V. Gerratana, Roma, Editori Runis, 69 ' I dat sl’ obbligo per cartolai negli anni Teenta di applicae marche data eee in vendita sono erat da: hnepl/www.indirei/lucabas/kmw_file/archivie-£8 pionario marche _da_bollo.pdf. Gianni Francioni - Fabio Frosini 21 on Digitalizado com CamScanner

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