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wih. de dea. Pevak » AG34 ag DIRITTO PENALE TOTALITARIO NELLO STATO TOTALITARIO L Crisi o rivoluzione ? sidera come E un giudizio alquanto superticiale quello che « un tipico movimento solo sul terreno politic dl aspra tei ‘a interessi_ pol tire © di volere in rapporto alla vita collettiva, che culm Stato. Cid deve dirsi in particolar modo del diritto, € 10 grado, di elementi e di ud seuola classica di rispettare le esigenze insopprimibi inquente, pur senza disconoscere i interessi @ politic: prevaldero gli interessi scientitici filoso i 10 spo- stamento del fulero del dirito penale dal delito, come ente giuri- dico, al delinquente come soggetto antropologico: la concezione di questo come essere fisicamente ¢ psichicamente anos sconoscimento del colpa moral soppressione di — ut td, variamente graduata a a preminenza della prevenzi itto eee. .quen lotta contro il per sé un fermento rivoluzio- ‘Non era un motive nuovo la considerazione del delinquente sostituita a quella del delitio, giacehé la scuola classica non aveva Ta valutazione dell’elemento « uomo » nell’applicazione motivo della prevenzione, cosi ener- jatore del classicismo, il Beccaria ; non negazione del libero arbi- d sgleamente affermato dat” era una escogitazione senza precedentil trio, gid aspr contrastato nella stori tra parte mancava alla scuola positiva, al esplicita, una rinnovata visione politica capace di differenziare netta- mente il suo punto centrale di vista, sui_prob nale, da quello detla scuola classica, Cresciute estremitA opposte dello stesso secolo, avevano respirato to stesso 0 — e sf erano nudri ese gl sli eccessi della giustizia penale, quente protagonista del lavano di difesa dell’ ordine gluridico e d uni sl preoccupavano di tutelare i proclamarono il del Gli uni e git altri par- dine timorosi di rleonoscere, nel magistera penale, lo Stato. Ed & olare spec ismo in due sua scarsa valutazione del delitto poli- considerata da essi (Lombroso, Ferri) € Il delitto politico fu classificato non alavica, ma evolutiva, e percid pena di morte, ¢ nel tico. La pena di morte tuna inutile ed assurda cru come wna forma di ertminal — 12 Tosa, e percid guardata smo e classicismo, dopo una che di dee, durata trenta e camente classi dogmatismo ; ¢ se pose mano alla riforma del codice penale, trov® ch trasto fra due scuole era, piit che disacerbato € sopi ‘modo che la nuova leg e. verit bisogna dire che, sec’ & ne qualeosa di poco organico, bisognevole di una razione, codesto rappresenta o un residuo mal sistemat ‘0 che omogenea di avverse concezio alle esigenze e consacra i postulati della rivoluzione Fascista. Forse fa nostra legislazione penale &, ancora, in qualche punto perennemente dal 1930 ad ogg! nde rivoluzione pol | | ‘deologia pol per opera del suo piit grande rappresentant smo ¢ al marxismo : ma il socialismo marxista rnon fa capace di operare una rivoluzione p in Europa, e di suscitare, in conseguenza, una rivoluatone giuridica, L' ideale del vecchio Stato e della veechia civilta — rivoluzione francese — rimase fermo ‘guerra, fino a quando ciot la rivoluzione delle camicie nere non nuova. L’espressione di fuse ‘nel mondo Iva — che oggi impone € in primo Iuogo del diritto — & to che lo Stato totalitario sia uscito dalla & vero. Vi sono nazioni sono rimaste fedeli alle vecchie forme sndono ancora con le unghia e con I rostri, pronte josto a scatenare un altro cataclisma mondiale che ad accetlare il nuovo tipo di Stato. La guerra fu un'occasione non da tt popoli mesa a profi uni, guidati da capi genial sero da essa p: animoso della Fivoluzione, un Dopo la guerra solo un popolo, creare un ordine nuovo sulle fu degno di equivoci. Un sitorno all dopo un secolo di libertarismo, e di scapigliata ticenza, = 150 — ova forn tari, el dato a se stessi ed una nuova legge di vita. penale non pi stridente sfasatura tra mento statale, tra la sciewza cri a, che veleggia e si allontana sempre di pit dalla revisione dei principi e dei 34) Ia legue e il metodo. todo che ha dominato la risprudenza inferiore alla giurisprud: spressione dello Jhering — avviene mediante 1 ione € deduzione, per eui ta scienza del di dato si eleva iris, senza ® contenuto nel endo, le lacune restando i generali», nel sistema det che quando ricorre al» prin~ (0 codificato. Ogni creazione dt hha da riconoscere che Sf matica del. di , oltre La quale non & possibi ‘Ma il pericolo di un tale procedimento & i formalisto: ciok jeggiamento logico, che, a furia di arrischiarsi d'astrazione in izzazione aaione, finisce per perdere andare. n va espulsa dal grembo del diritto, ma deve, uO contatto, se non si jon si accorgono che mente pol logica che vive ie astrat nico giuridico, 1 dir crogiolo della vi (0 di si tulfa dimento dogmiatico e tecnico della giurisprudenza ? Se ben si guarda fa spina dorsale di un siffatto metodo & ta pati soltanto del diitto det!” ind ia di ess0, ed & percio che sopravvalutano la legge € le altre fonti produttive ‘a per via del gioco del popolo & essa ed essa sol vrano di fronte a cu cedere, « Les Juges » dice wentore de! divisione dei poteri « ne sont que la bouche, gui prononce tes paroles de la toi, des étres imés qui n’en peuvent modifier ni ta force, ni ta rigueur». E Robespierre : «Le mot jurisprudence dott étre effucé de notre langage. Dans un état gui a sa constitution, ta jurisprudence luppato il metodo t o del studiosi di quel secolo, ro parte — di dello e Lo. specimen privat fermata dal voto popolare, e col ® portatore il capo del govt sovranita dalla potesta deliberativa @ qui lo. spostarsi la esecutiva, col ne pve} coe ge dissolversi deljo Stato-contratto ne del metodo giutridico & venuto a cadere resta vuotato di quell” importanza che prima ti si vuole parlare di metodo giuridico, bisogna farlo a un patto patto che fos" intenda non c me astratte, dalla cui distllazione nel yuoto si estrae la dogm: come 1a_viva conereta e storica che ha la pi 5. € special criminale, dovra reguare quel metodo, 2%) Fondamento det dir In omaggio a questo metodo di punire. 10 proclamato is Al giurista — essi dicor ed & sempre esisti basta il fatto dagare oltre gazione e il possessore debba essere tute Per fortuna la scienza e il buon senso viso apatia conoscltiva del giurista superdogma ziato a porsi la tormeniosa domanda : perché si morale che 1a pena non ferisca s cina a cui Platone rassomigliava isan; come fa medi castigo. Mail carattere indi- & evidente. Che fa pena sia pervertito dal castigo & cosa che sta a cuore ad ogni uomo, Ma lo — 184 — lontano, quando infligge la pena al delinguente, né no di fronte al deli Stato mira ud disarmare la su Se pur fosse di aravento del one. visione total + t— Stato che premiass ‘mostruositi. morale, p pit abietta societas scelerum dove regna sempre, si ‘sua proprielA di contenere in se ena, del quanto la retribuzione della colpa teorie Titico cost — consistente ne! fonore di suddito det = 156 — 7 = 151 = sul modesimo fpiano, con una prei isione moderna i diversi dell’aut Stato, che s'Incentra nel go «Lo Stato Fascista — dice Mussolini ~ € il capo del governo Fascista & il capo della rivoluzione +. ia teoria della divisione dei poteri, ica di essa. Su questa & costrulta invece tutta la dottrin rapporti det con la legge Insegna — deve professare fedelta alla leg legislatore e usurpare a della ereazione det diritto. La legge, divinizzal Stato. Essa, da volonta attiva volge contro 10 Stato — centro ideale det delit to penale sta in defi jostro grande Carrara met dello Stato si trasforma in un che Lo Stato pone a sé stesso te convinta el (autolimite) per ta salvaguardia ert dell “ge Ce quind! & tutto, prevede tutto, & un’er ng 0p manchevolezze né lacune. La si pa tente 0 latente, & buona a sciogliere tut ‘cast della realta, 0 direttamente 0 per mezzo di analogia. » base deltanalogia iuris si fe. Onde il nuovo tato a correg- ella di far sentire pit ovano urgente Qu restano in dellepoca diritto penale si riveste di pil: stretto rigore col di logia. I lum erimen, nulla poena sine lege poenali si | leva come una muraglia insormontabile avanti I interprete e appare come il Palladio inviotabile del iia, e come una norma va- levole per tut vescia — si dice — forto non & d concepita, 1930 ha bruciato il suo incenso ripetuto, con i veccht com “ nessuno pud essere to come reato lere che 1a funzione legistativa giudiziaria ed ese- ilo di considerare queste td delle preleggi del cod. ci che noa sia espressamente prever con pene che noa siano da essa stabilita», E i Guar- dasigilli ha ancora to la disposizione, spiegando dei ci essi_ sono, mitata, se non in trettante potest ‘Tanto profondamente & radi nella cultura giuridica, che pur aderente per tanti aspe potuto soltrarre al fascino de! | Bisogna tuttavia dire che anche in I tale ever ico che gli comanda: nec plus ultra, , lererd che 850 si co incessante marcia lo Stato iea per la famosa massi * punire, creando essi la norma mancante, obbielta — fo Stato detega sovvertito tutto quanto Fordinamento costituzione. Cosi si scivola nel sistema anarchico e anticostituzio- del « diritto libero > o della « libera creazione del = glustam: (0 Ia magna charta del delingu: - glianza di quel che ha fatto la legislazione sovietica e la legge ae eee ele legge ‘Non si al gelose custodi del fuoco sacro del Potere egli interpreta quante volte, mancando una precisa disposizione di eal dl sopra della Stato la legge, dallo Stato non pud convertirsi in un 2 ‘Ma la legge fatta ipedimento al alti fango ta sua onore e dol disposizione di dato che un fat espressamente jone resta sempre ques 10 lo spirito della rive € tion crea, perché la creazione app — 160 — espressione, e al tempo siesso interprete genuino, della volonta del popolo. Impropriamente dicesi che il diritto & creato dal giudice : esso & creato soltanto dalla coscienza popolare, dallo spirito della nazione © della razza, che s’ impersonano e sintetizzano nel condot- Wiero dello Stato. Quando it Duce quindi ha definito — diretta- mente 0 indirettamente — 80 un fatto, ancorché non si trovi elencato nel codice penale, il giudice pud punirlo, applicando quelle attingera, col criterio del’analogia, ad altre norme concepita: « E reato ogni fatto espressamente previsto come reato dalla legge penale e represso con una pena da essa stabilita, & altresi reato ogni fatto che of- Stato ed @ meritevole di pena secondo Io della Rivoluzione fascista e Ia volonti del Duce unico inter- prete della volont& del popolo it previsto da i joga ». Una tale norma pud aver sapore di eresia in quegli Stati rigi- damente conformisti verso il dogma « nulla poena sine lege » — codice fascista — rimane fedele a questo avanzo Per fortuna la rivoluzione delle camicie enon & da Lo sara di certo, quando la dogmatica, e quindi conservatrice, € pi fatale evol cosi sara fatale la vecchia formula indi- stica del nullum crimen sine lege per il trionfo del nuovo principio nullum crimen sine poena. Quel che importa nei nuovi ivoluzionari, in cui la sostanza della mor del- Vapparenza della legalita, & che nessun fatto giudicato criminoso coscienza pubblica trovi un com legge seritta. Stato 1a quale non C’e chi vede tezza del dit lo stile del Per i regimi democrat principio della « cer- 1e questo principio va inteso liberali « certezza del diritto» & la — 161 — urezza delfdelinquente di potere agire indisturbato e impunito ia una legge che dica: « alt» alla sua liberti, imi tolalitari « cerlezza del dirito » & la sicurezza della zione e di non vedere il furfante commettere ogni sorta di ribal- derie all’ombra della legge e quasi ai margini del codice penale. Bisogna scegliere. Per noi il primo sistema di sicurezza — a cul & connesso il sacro orrore per I’ analogia penale — costituisce sSoggi un vero delitto contro lo Stato. Percid i r ‘che soprav- “yalutano I" idea di Stato — come il sovietico e il nazionalsocialista o 5 desco — hanno spalancato senz’altro le porte alla interpretazione “ahalogica.’ Anche il dirltto italiano dove’ metter ‘questa via se vuol riprendere in tutto cammino imperiale < Roma. Il diritto romano ami infatti largamente la puni: per analogiam di un’ azione dimenticata dalla legge. Il divieto del- Vespansione analogica della legge penale, proveniente da un malin- ~ teso verso fl delinquente, ha radici nel diritto canonico che con- ‘siderd Ia legge penale come /ex odiosa o nel falso umanitarismo illuministico che deificd 1a liberta dell’ individuo. Per Io Stato tota- fitarlo, invece, erede dello spirito di Roma, l'analogia & una in grazione necessaria del magistero punitivo. Cosi il diritlo penale diviene veramente totalitario. Avy. Prof. GIUSEPPE MAGGIORE Cnsinaro ata. Un Palermo

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