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Multiple Choice
Ans: e
Section Ref: What is Operations Management?
Level: easy
2. Which business function is responsible for managing cash flow, current assets, and capital investments?
a) accounting
b) finance
c) marketing
d) operations management
e) purchasing
Ans: b
Section Ref: What is Operations Management?
Level: easy
Ans: d
Section Ref: What is Operations Management?
Level: easy
4. Which business function is responsible for sales, generating customer demand, and understanding
customer wants and needs?
a) finance
b) human resources
c) marketing
d) operations management
e) purchasing
5. Which business function is responsible for planning, coordinating, and controlling the resources needed
to produce a company’s products and services?
a) engineering
b) finance
c) human resources
d) marketing
e) operations management
Ans: e
Section Ref: What is Operations Management?
Level: easy
Ans: b
Section Ref: Historical Development
Level: easy
7. At the GAP, which function plans and coordinates all the resources needed to design, produce, and
deliver the merchandise to its various retail locations?
a) engineering
b) human resources
c) marketing
d) operations management
e) purchasing
Ans: d
Section Ref: What is Operations Management?
Level: easy
8. Operations Management is responsible for increasing the organization’s efficiency, which means the
company will be able to __________.
a) add to the engineering process
b) take for granted current operations
c) increase the number of positions under the manager’s position
d) eliminate activities that do not add value
e) increasing purchasing opportunities
Ans: d
Section Ref: What is Operations Management?
Level: moderate
Ans: d
Section Ref: What is Operations Management?
Level: moderate
10. At a factory, the transformation process is a (an) change of raw materials and
components into products.
a) locational
b) imperceptible
c) hypothetical
d) irreversible
e) physical
Ans: e
Section Ref: What is Operations Management?
Level: moderate
Ans: a
Section Ref: What is Operations Management?
Level: moderate
12. Operations management is responsible for orchestrating all the resources needed to produce the final
product. This includes all of the following except ______________________________________.
a) obtaining customer feedback
b) arranging schedules
c) managing inventory
d) controlling quality
e) designing work methods
Ans: a
Section Ref: What is Operations Management?
Level: hard
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piota. Frugato diligentemente il primo campo, entravo in un altro; e a
farla corta, e senza vantarmi, empivo quasi sempre la carniera proprio là
dove i miei amici credevano di non aver lasciato più nulla.
Questo per dire che anche nei luoghi più esplorati, c’è sempre da
riesplorare.
Io per me non credo sia necessario andare oltremonte od oltremare,
navigare sotto l’ardente linea o verso il freddo polo, per vedere cose
nuove.
Chi piglia diletto nell’informarsi dei costumi della gente e nel filosofare
sulla virtù e sui vizi, e gode indagarne le cause e gli effetti, troverà
dappertutto pascolo abbondante alla sua curiosità.
Chi volesse conoscere minutamente due miglia (per lungo e per largo)
del proprio paese, dovrebbe mettere la mente in moto assai più di tanti
statisti, economisti, letterati, scienziati, filosofi che vanno di qua e di là
con la persona, per vedere come si governa, si traffica, si studia e si
passa questa grama vita in molte parti dell’orbe sublunare.
Casaletto non è che un villaggio, un povero villaggetto, ma chi potesse
penetrare in certe case e in certi cuori, scoprirebbe strani segreti, e
troverebbe materia per più d’un volume.
A che cercar lontano, quando ogni palmo della terra che abbiamo sotto i
piedi è un piccolo mondo? Ma bisogna aprir bene gli occhi, imparare a
vedere, a osservare. Dico bene? Non è questo un ragionare a filo di
logica? Non è parlare in punta di forchetta?
I sette savi della Grecia...
Madonna santa, che pappolata!
Mi abbia per iscusato, e mi creda sempre, con profondo ossequio
Suo dev.mo e umil.mo
maestro P T .
XXIV.
XXV.
XXVI.
XXVII.
La vedova di Baino era in cucina, seduta vicino alla tavola, sotto una
lucerna attaccata a una pertichetta pendente dal palco. I capelli scuri, fitti
e scarmigliati, i grossi orecchini, involti in due brandelli di stoffa nera
(come usano le contadine in lutto), facevano apparire ancora più gialla
quella faccia annuvolata. Diceva sommessamente le sue divozioni; e di
tanto in tanto volgeva sul figliuoletto, accoccolato presso al focolare, uno
sguardo esprimente un dolore aspro e dispettoso, e tosto le sillabe sacre
morivano tra le labbra come in un sibilo.
Tutt’a un tratto si sentì un calpestìo e un chiasso di voci maschili. La
donna si scosse e si alzò in piedi. Tomatis balzò dentro franco e rubizzo;
Roberto, Roccavilla e Forastelli entrarono poi con passo più misurato.
— Presto — gridò il maestro — presto, sora Lucia, quattro tazze di
caffè: di Moka, di Portorico, di san Domingo... o della Guadalupa, non
importa, purchè sia di prima qualità. Facciamoci onore. Intanto noi
illumineremo a giorno il salone. Ohe, e il biliardo? In che stato è il
biliardo?
— Sgombro e pulito — rispose l’ostessa, già tutta affaccendata. — Ieri
sera, non avendo più letti, ci ho messo a dormire Rogna, il vetturale.
— Ah! bene bene — ripigliò Tomatis. — Animo! Chi vuol fare una
partita?
Passarono nello stanzone. Il maestro corse al biliardo, accese i lumi a
bilancia, dispose le palle sul piano; poi, dato di piglio a una stecca, si
rivolse a Roberto:
— Ah, le rammento ancora le sue lezioni! Stia attento: uno... due... e tre!
Forastelli e Roccavilla gli fecero l’urlata.
— Cosa c’è? cosa c’è? — domandò Tomatis.
— Avete fatto steccaccia — rispose Roberto.
— Davvero? Come mai? Come sarebbe a dire?... Ah! ho capito, ho
capito...
Guardava fissamente le palle bianche e brillanti sul panno stinto e opaco.
La sua faccia si fece da prima attonita e seria; poi si compose a una
commozione ingenua e profonda... Di subito impallidì, piegò il capo, si
abbandonò.
Roccavilla, credendo facesse per celia, ruppe in una sghignazzata. Ma
Roberto e Forastelli, grandemente impauriti, accorsero, lo sollevarono; e
vedendo che proprio non si reggeva, lo adagiarono sul biliardo.
— Coraggio, coraggio! — diceva lo speziale, sbottonandogli il panciotto,
sciogliendogli la cravatta. — Niente! Scherzi del vino. Avete bevuto un
po’ troppo... Sono tempacci, mio buon Tomatis; e ci vuol giudizio. Passa,
eh? Vi sentite già meglio?
— Mi pare un deliquio, uno svenimento — susurrò Roberto.
— Un deliquio... senza dubbio — rispose Forastelli. — Adesso
proveremo a spruzzargli la faccia.
L’ostessa, che entrava col vassoio del caffè, si fermò su due piedi,
esterrefatta.
— Acqua! acqua! — gridò più d’uno.
La donna andò e tornò in un lampo.
— Date qui, date qui — disse lo speziale, prendendole il bicchiere. —
Avete l’aceto dei quattro ladri? Un po’ d’ammoniaca?
— Ho rhum e marsala — rispose l’ostessa.
— Ecco! — esclamò Roccavilla. — Un bicchierino di rhum, subito. In
America...
— Niente — interruppe lo speziale, — niente senza il parere del medico.
Andate a chiamarlo.
— Mando Gigino — disse la vedova.
— Vado io! — esclamò Roberto.
— Suole andare a veglia in casa Luvotto... Se mai, troverà anche il
parroco...
Il povero Tomatis, disfatto, colore di morte, ansava ansava, e faceva la
spuma dalla bocca.
— Ssss! — fece Forastelli, chinandosi e posandogli una mano sul cuore.
— A voi, raccomandategli l’anima.
XXVIII.
XXIX.