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11.2 - “Kosmos” LA SALA DELLE CARTE GEOGRAFICHE pI PALAzzo VECCHI “CAPRICCIO ET INVENZIONE NATA DAL DUCA COsIMO” ALeSSANORO CECCHI E PAOLA PACETT! Una volta conclusa vitoriosamente, ainizio del 1555, la guerra di Siena con la resa della citi il duca Cosimo 1 de’ Medici poté dedicarsi con ben altra attenzione al mento jor alVinterno del quale si era trasferito, con la famiglia e la corte, quindici anni prima, nel 1540, Infat, se fin daglt anni Cinguanta la fabbrica del palazzo si era andata estendendo ~ su progetti di Battista di Matco del Tasso ~ sulle vie della Ninna ¢ dei Leoni, oltre il volume della Sala Grande, con la realizzazione dei Quartieri degli Elementi e di Leone X, nei dieci anni che vanno dal 1555 al 1565 che i lavoriarchitettonici nel palazzo subiscono jongio Vasari I dicembre del diel Vasari riguarda tucto il palazzo: i nuovi ‘un'impressionante accelerazione a opera di cche, non a caso, entra al servizio del duca n 1554. Late collegenen wera i apparament oocupat da Cosine, Is Ssla Grande e li apparament occupati da Eleonora di = pogranna decorative volta lla glebasone del 10- ‘ano ¢ del suo governo atznvero la corrispondenca degh “ strisima casa de’ Medic lest” dell'Olimpo con gli “Dei terrestri della illu- “rispettivamence, nel Quartiere degli Elementi c in quello di Leone X e graze all'esaltazione i “Fiorenza” e della sua storia illustre, nel palco della Sala lone dei Cinguecento._ jecorativa della Sala delle Carte Geogra~ entra a pieno ctolo in g 10 grandioso progetto ce- lebrativo essendo, non a caso, claboraa fia il 1562 e il 1563 e accompagnandosi a quella del soffit della Sala Grande, la Allele arte Geografiche operd diretiamer ci realizzazione verr’ portata a termine nel 1565 zione della Sala delle i dua eso, congiuntamene al Vari e com ileontibato Gal fate olivetano Miniato Pitt Vasari propose, allo scopo, i“murare” una loggia che era stata realizzata da Battista del Tasso ento il 1550, adiacente alla Sala dei Gig, per te rmarla nella pid importante delle stanze oecupate dal Quar- tiete della Guardaroba, nel quale erano custoditi tutti i bevi ‘mobili dello Stato e della famiglia ducale® Appare importante far rilevare come la Sala delle Carte ti~ sult caratterizaata fin dal progetto, da una natura duale, es- sendo contestualmente Sala della Guardaroba (Sua Eccellenzia con 'ordine del Vasari, sul secondo piano delle stanze del suo palazzo ducale, ha di nuovo murato a posta et sggiunto alla guardaroba una sala assai grande, et intorno a «quella ha accomodata di armari alti {...] con riechi intagli di legname di noce, pe riporvi dentro le pid important cose e di pregio e di bellezza che abbi sua eccellenzan) e Sala delle Carte Geografiche («nelle porte di detti ari {hal spartito 57 quadri [...] denteo a guali sono [...] dipinte a olio vole di Tolomeo misurate perfettamente tutte, ¢ ricorr secondo gli autori nuovi ¢ con Te carte giuste delle maviga- ions)! sQuesto capriccio et invenzione mata dal duca Cosimo per imettere insieme una volta queste cose del cielo e della terra giustissime ¢ senza errorie® costtuisce la pit) compiuta cele~ Drazione del duca,in quanto tutto Tapparato della Sala appare finalizzato a simboleggiare quel dominio del cosmo sul mondo che ~ anche attraverso il nome Cosimo/Cosmo — rendeva esplicito al riguatdante come la perferione con cui Fic. 2- La Sata tie Caste Grocatic Dio aveva ordinate Pintero universo fosse un privilegio riser vato a chi direttamente da Dio aveva ricevuto il dritto a go. ‘Oggi, la Sala presenta le pared rivestite di armadi intagliat ccon grande spesa ¢ artifizio dal celebre legnaiolo Dionigi di ‘Matteo Nigetti recanti, negii sportell, cinquantatre tavole ‘geogtafiche che riprendevano, aggiornandole, quelle della Geegraphia di Tolomeo, Di quesie, trenta furono realizzate dal fate domenicano Egnazio Dant, fail 1563 e il 1575, ven~ titeé dal frate oliveeano Stefano Buonsignori, fail 1576 ¢ i 1586, Al centro, si trova il grande globo terreste, del diame. tro di due met e dieci, realizzato dallo stesso fate Egnazio, verosimilmente fail 1565 ¢ il 1570, ‘Ma, in realei a configurazione originaria della Sala prevista nl proget stellazioni celesti nel sofftto;la realizzazione delle immagini prevedeva ben altro: la raffigurazione delle co dll flora e della fauna di quelle terre, poste nel basamento eglt armadis|a collocazione dei busti degli imperatori e dei principi che avevano governato le diverse terre ¢ dei ritratti 4i trecento womini illstri degl ultimi eingue secoli la co- siddetta Collezione Gioviana, sopra gli armadi sess. Inoltre, sulla parete della Sala di fronte alla porta d’ingresso, era stato posto l'orologio dei pianetirealizato nel 1490 da Lorenzo je Tiere eu scene ella Volpaia, «con le ruote e le spere de’ pianeti che giornal- mente fanno entrando i loro motis*, la cui collocazione centrale evidenzia come nel progetto cosimiano la rappresen tavione dello spazio— verso le tvole di geografia— fosse indissolubilmence collegata al computo del tempo, seandito won celesti che sof. fitto che avrebbe celato nei due riquadri centrali un‘inge: dal!'orologio e dai movimenti delle costel avrebbero dovuto esere rafigurate nel soffito. Inq) ‘gioss macchina teattale per mostrare agli expiti del duca che si avvicinavano alla Sala la discesa da questi riquadi quali con facilita si aprono senza veder dove si nascondanov’ di” due grand globi: uno terrestre, che si sarebbe poggiato a terra,e uno celeste, che sarebbe rimasto sospeso sopra quello crrestre a simboleggiare, appunto, il dominio del cosmo sul mondo. Non sono state le mutevoli vicende della storia, dal Cin quecento ai giorni nostri, a disperdere o distruggere questi akei elementi di un progetto caratterizzato da una forte vo- cazione enciclopedica, Al contrario, esso venne abbando- rato quasi subito, alloquando la legittimazione del governo Cosimo dd lui tenacemente voluta¢ perseguita ~si rea lized pienamente per vie politiche: nel 1565, con il matrimonio del fighio Francesco con una delle sorelie del oT ee ree Fic, }~ La Sata ottte Canre Grocearicit: DETTACLIO DEGLI ARMAD! ore Massimiliano I Austria e, sopratmutco, nel 1570,con incoronazione di Cosimo a granduca diToscana, 3 ruolo del principe Francesco che astunta la reggenza nel 1564, non vide aleuna neces di continuae a fr propria ‘uta le decoratone del paazo e che aveebbe dovato cul sminarenelaealizazione della macchina cosmniea della Sala dele Cat vole diversi di interes ed gusto fra Cosimo ¢ Francesco, il rapido deteriorarsi del rapporto del principe con Giorgio ‘Vasari ~ che appariva ormai superato dai cemapi ed ebbe T'in- carico di dar fine alla decorazione del Salone e di occupars insieme al Borghini, dello Studiolo ~ resero, nel volgere di “della Sala delle Carte G gtafiche, Francesco I, infatti, divenuto granduca nel 1574, pochi anni, obsoleto il proget alla morte del padte, cui seguiri pochi mesi dopo anche quella del Vasari, pur coltivando interessi cartografici scien- nel 1575 ¢ tifci, dopo aver allontanato frate Egnazio I affidato la prosecuzione della realizzazione delle mappe a frate Stefano Buonsignori, perseguiri con determinazione nuovi obie ivi artstci che lo porteranno alla realizzazione, fea gli altri, di quella sorta di enciclopedia del meraviglioso she ln Tuna degli Un una gillria dinastiea che pene oni de spee nl rinomio Ate, Scena © Na- per auate agin, nela Sal delle Care geogafice apts tua delle vole veri ferminatasoltanto nel 1586,a dsanza de globo del Dat ver pono nel Sala oltto nel 1958p th allestodappvima nella Pulazo Pte, imorno al 1894, nel Terazzo delle matema- tice del Calleria dg’ Ua’ Qui, ow granduc, r= thnando fsiccedto el 1967 al atllo Francesco. ne 1589 Sveva fo dpingre salle pat ~ da Lodovico Duis de degni del Buonsignri le mappe dello stato territorial to- feano eda da Cosi 1 di oltte vent’anni dallinizio dei lavori, menere il stanza del mappamondo"* di Ne consegue che nel corso del Cinguecento, l'opera che avrebbe dovuto essere negli intendimenti del Vasari sa mag ore e la pid perfetto'" risulta ridimensionata alle sole ‘mappe collocate sulle ante degli armadi che, se appaiono ai nostri occhi di vomini del XXI secolo document: straordi- nari della cultura geografica della seconda meta de! Cingue- cento, per chi viveva e operava nel Palazzo sul finire de! XVI secolo, non assumevano particolare importanza, tanto che la Sala traeva il proprio ruolo ¢ nome, non git dalla presenza di quelle carte, ma dall’essere sala centrale del Quartiere della Guardaroba medicea, come emerge con chiarezza dallo spo- aio degh inventari di Guardaroba. In particolare, nll inven~ tario realizzato dopo la morte di Cosimo I nel 1574 Ta sala viene descritta come «stanza di sopra della Guardaroba, dove 8 Phorologio et nelli Armari, piture et Tavole di Geogra- fiaw”, il che, mentre ci consente di affermare che le mappe reilizgate da Fgnazio Dandi etano state montate sughi armadi, ‘evidenria Vassenza del grande globo terresre sul quale ayreb- bero dovuto ricomporsi continent dipint sulle ante degl armadi ~ come in una tavoa sinottica —0, come srive IV ‘ari, el globo si weds ribatere tutte le tavale che sono a torno ne’ quar deg arma et aranno un contrasegno nella palla da poterle rittovarficlmentes!. Nei documenti sc~ cessvi, le denominarioni dll Sala nom riportano aleun ri feximento alle carte geograiche Si parla, ntti, d"a anes nuova éell'oriolo",! “stanza dePhorologto" condi o principale della Guardaroba” e, sla fne-del Cin- quecento tuto il Settecento,"Stanza deg ‘Argenti"®. "Ns 1588, Giomat so, gonanet pring, Sle di Cosine vec p37 » Queso testo propone sl de il del progetto i era alla Sala ele Carte Geogr o dlls Gunarbs prestat nel corso due gie= tay IMEDr Fue seen at so (19-20 ore 2006) nella Sls dei Doge in Plaza Vec= chia Al gma di avor0— coordinate da Paola Pact hanno parece Monics Consol, Massimo Marcolin, Elsabeta SeanpoVsletina Zach Svar 1568, Daacadowi del digg pit, et eciet e dlopee foe ins del B * iden, 878. » id tome Tp. 877 * ide, » ie * Nelson del mappanonda Un mappamonde grande co sun Meridian i ee fc ds Fate gti Kate ds, domenicon, Archivio di Stato dF renze (ASF), Gude Mesices 126, mew Plazze Pit. > ASH: Guana Medien 154, ins. G, 563, Momo di Anions Satu sul se "ASK Gunrcobs Medice 183, ins. 2, ¢€.9-10 "Mee 1568, como Tp. 877 "ASR Garba MecicesB7, ues dla Gaanlanbo 1574-308 Tinventaro del 1597 ts, denominsts "ana grande del Argenta 15 amar noce inal olor comic di sope parte grand et pat pit plc ne’ ql dh for els rote e pinto Ia geografia dwt i ‘mondo fees sav dk nano fate Igptio (ASE Guadarobs Metices 190, 100. Yt 1568, ono 1p. 878, ASE Gunsdarobs Medises 75, lets dlls Gull di S.A, marzo 1570, «52 seas. "AST Grob Mesien 87, loa ee Robe dela Cuaron dope in del Gan Dict Cosine Fie Ma ot ag! dl sexo Craw Duco Prac de Mots pein omen vgn 15746 0 "SASF, Guandarba Medes 126, lento gncmle dlls Guano della EMG det Se Gad cn Rc ro Mode ends, overbe 587- ont 1588, 6 68 "AST Gardaroba Mesdices 289, Gamal gon dle Robe i Guano, {&bbo 1608, 39 segs Guararobs Mesicen 521, Invenda Gur dens, seer 1687-0 1638, € 32s MERE R eR La cosmocraria DI Cosimo. ‘ANGELO CATTANEO Iprogettoarchitettonio ecosmogrifico del Sala dell Guar- daroba Nuova di Palazzo Vecchio, ogg nota come Sala delle Carte Goograiche,venne ideato fail 1562 ei 1563 da Co- simo Ide’ Medic eda Giorgio Vasari, con il contibuto del co- smograto di corti fate olivtano don Minato Pits. Blo steso Vasari a descrivere il progetto in una pagina molto dens. ed enfatica nella seconda eizione delle Vite nella part dei- cata agli"Accademici del disegno"! Si trattava di un grandioso, thexmin mindsche avrebbe dovuto mettre in sens a eppre- sentazione dell Terr dl Cielo, con ira degli wom il Justi antici e moder, i bos in marmo deg imperatorie de regnantiun ceebersimo ofologio atonomico con i pane costaito da Lorenzo dell Vlpaia (1486-1532) su commis- sione di Lorenzo de’ Medic ite di natura © due ipo- ‘enti mathnae mundi: mn globo terete € un globo celeste 2 scomparsa da cla cl soffit pe spscchire it contenu delle tavole geognfiche e atronomiche dipinte sug sporel deg « amplificaeillegame ta cielo e term, Le “wole di _geografia” facevano parte di un vero ¢ proprio trionfo delle arti natertiche, della misurazione, dela rappresenarione teat, ina anche del cote maechine. Swuttura portance allo stesso tempo materiale concettnle delnteo progetto, erno cinguantastte carte geografiche “di fay Teor tue sae ‘Tolomeo”, con la rappresentazone delecumene antica ¢ dei ‘nuovi mondi che Pespansione europea aveva sveato nel corso {al elkimo secolo per quale gi ctcolavano raceote €rap- presentazionilewerarie ¢ eatogafiche sstematiche di grande succeso, sopratttto di provenienza veneziana, come le Nav- _gezion’ ot ving di Giovanni Batista Ramusio (1485-1557), tumanistae segretario del Consiglio dei Dieci (il governo dela Repubblica di Venera) e Foperacartgrafica di Giacomo Ga- Sualdi, che livord insiemte a Ramusio!. La realizavione delle carte geograiche tolemaiche in fondo la paste pit emplice & sicuramente lr meno costo di un progetto molto ambiioso, se ton addlritura visionari, venne affidata al fate domeni- ano Egnazio Danti (1586-1586) allora non ancora trentenne, tna git buon matematico,che srebbe poi divenuto un cosmo arafo di grande farna. Quando nel 1575 Danti nscid Firenze, ‘Bi subentd il fate olivetano Stefano Buonsignori (f 1589). Ai «due cosmogra venne asegnato i compito di tasformare i co- ic ele edizioni a stampa della Geogia di Tolomeo, con le -ventisci carte regionaliantiche ¢ le ormai pit) namerose cate rmodetnein wn ciclo mautaleun libro aperto,che cuttavia man teniese le cartteristiche formal de coc della Gengufi:in- ‘quadramento nel reticolo di latitudini ¢ longitudini © i frarionamento dell’ ecumene in carte parzal ia tealizearione della Sala non venne mai portata a compi rento, Per quanto riguarda le tavole geografiche, delle cin= quantasette previte ne vennero realizate solo cinquantatre perdi pi nel coms di vet’an un cempo infnto, per quello che s riveler3 un semplie lavoro di copiatura, Le “tavole dt Tolomeo", montate sgh armadi in fi diverse, vennero espo- see soltnto intorno al 1587, quando Cosimo I, Giorgio Vasari « Miniato Pai crano gi tut morti-Daallora hanno subito un proceso di opacizivione, gi evident al momento dell loro disposicione negli sportll: negli inventari seicenteschi dll, Guardatoba le carte non sono segnalate,seyno che diventarono parte indistinta ~ private dungue di unesistenza propria — degli armagi. fino alla oro riscoperta ottocentesca” La storia della realizzazione delle carte della Goantarobs si in tueccia con quella del mercato italiano di libri e incision nel ‘momento della sua massima espansione. Le carte di Danti e ‘Buonsignori poggiano su fonti veneziane di grande aucorevo- ledaa: in particolae le edivioni del 1548 e del 1561 della Geo- _giifia di Tolomeo con le catte di Giacomo Gastali (attivo a ‘Veiezia tra il 1540 e il 1564 circa), le Novigationt et viage di Giovanni Battsa Ramusio ¢ altre carte di origine gastaldina (el'Asia e dell’ Afrca) rstampate a Roma intorno al 1560 da Antoine Laiéry Ledizione veneziana della Goya di Tolomeo del 1548, la prima in lingua italiana (s si exclude quella fiorentina di Ber~ linghieri, in toscano, del 1480) & un minuscolo libro in 8°, un tascabile si diebbe ogy ls cui richezza cultrale contasta con lo sfarza la pocherzsscientifca della maggior parte dei com ici manoscritt “principeschi” della Geog diTolomeo', ma anche con la grandeur pttorica delle tvole di Danti e Buonsi~ sgnori. Il testo, adotto da Pietro Andrea Mattioli, medico & grecisa ci fama, stretamente aderente al latino dlledizione di Sebastian Miinster (Basilea 1540), include le equivalenze mo- deme della toponomnastica antica, Olte alle ventisette tavole antiche della Geegryfa, vi sono trentaquattro carte moderne, dlsegnate da Gastali: se si escludono i due planisvi alte carte d'insieme, come quella del Mediterraneo, la convergenza tra le cinguantasette carte previst: per Ia Guardaroba Nuova & covidente’ | cosiddett “Atlant Laféry” erano una delle prime e pitt co- spicue raccolte di carte geognaiche e corografiche, Ste dere ex novo dalleditore fancese Antoine Lary a Roma, da carte a stampa gi in cicolazione, come quelle edite dal vene~ iano Paolo Forlani, intorno al 1560, Lascelta di Danti di avvaleri cli queste carte veneriane, in par= ticolare di quelle di Gastald, non & casuale, La cartografia ve- neziana di etd Cinquecento era ta le pid) aggiornate ¢ complete disponiili. Vanticafequentazione veneriana dct ‘mercati del Medio Oriente nstmeroserelarioni di ambascin- tori e mercanti che gimngevano aVeneza, facevan dei docu ‘meni cartografici venezian’ una Fonte aggiornatae allo steso tempo erudit Dnt gn forma minors, Buorsignors,copiano Gast per- ché, ds buoni cosmogri, sono consapewoli che strata dt quanto di meglio era disponibile su sala europea pera descri- zone cartograica dll ecumene. La cosmografia una scienza ‘© non si inventa. Esempio icastico sono le te grandi carte del ‘VAsia disegnate dal Gastaldi intorno al 1550, pedissequamente if Teor ces copiate da Danti:fino al ritorno dla Cina del cosmoggrafo ge suita Martino Martini (1614-1661), un secoo pit tra, ana considerate t mighore rppresentavione a scala geogratica del continence aiatico e come tli vex contintamente ripro= doit, nom solo da Lafeéry, ma anche nelle numerose edizioni el Theatna ris erearun di Abrabarn Ortelius Aversa 1570). anti si spra a Gas anche nel modo di comporre la cart “Marica Milanes faceva notae che Gast sembrerebbe in pr nis disegnare carte a piccola scala di ree molto vaste, per poi trarng, ingrandendole, cate corograiche 2 scaln magaiore, ma ima edizione non necesariamente pitt detaghat”, Lanalisi di alum tavole ella Guardaroba mi pare confermi che Dantifacese lo tes: ad esempio, a carta della “Norvegia Gotia e alte parti setten- trionali” (110 x 93 em) explode senza dubbio la piccolisina "Schonlandia nova” di Gastald (14,5 x25 em), pubblicata nel Tedizione del 1548 della Geog di Tolomeo, di fatto ripor- tando gli stes contenuticartograici, nonostante le dimension quasi decuplicate Lidea di dipingere le pret ole ante degli a~ nad i negge o di palazi pubblci con carte geografiche non cr alfato originale, anvidivennne quasi una moda tra gh arehi- tetti che lavoravano per i principio per i palazzi pubblici del nquecento,sopratttto quell italiani. La Sala dello Scudo del Palazzo Ducale diVenezia, la Sala del Mappamondo di Palzzzo Famese a Caprarols l'Terea Loggia de PalaziVaticani farono tutte realizzate neg tes anni, Dunque, nulla di particola- ‘mente innovativo; dalttonde, il modello era forse git in uso a Roma inet imperale, cos sicuramente nota airaffnati e asi atevi registie scenograf delle fastose celebrazioni della Sgura ¢ del potere anche di un piccolo principe, qual exa Cosimo I ‘Tatava, vi sono aleuni aspeti chen termi ferenziano il progetto fiorentino dag altri cic di carte mural coevirinnanzitutto,1'enfasi posta sul tipo di cartografi, che do- veva essere rigorosaniente tolemaica, e110 aggiornata alla hice comparativi, dif dele een! cope ma comungue teenies ft po asegure a quo to di npproensione criogafc, mew eaten roo & ora comple Ted, cio delunteno,inerreat come una sorta dens anndeamie cele coordinate soonesriche, oul, se, aviebbero reso intelligbile; infine, il fto di esere diventato, dla subito ¢ prima di tutto, am caso letteratio, un progetto il eu valote non stava nelPesseve sato realizzato, ma nellessere stato immaginato, raccontato e pubblicato. La compless scenogeatia della Guardaroba Nuova allo steso tempo dheatrum mundi © machina mundi, wenne concepita dh rante ultimo decennio di governo di Cosimo I, dunque nel ALLILL. ET ECC. SIG. IL SIG. DON Giovanni Ds’ Mepicr Nella Stamperia de’Giunti. 1579. Con Licenzg, & Privilegio. Fic, 1 lk wasciio rirocaarico o&LeDIroRE Guns Fitenz, ISTITUTO € Musto 01 STOMA DELLA Se1eN2A, MED 652: DETTAGLIO DEL FRONTESPIZIO. ‘momento in ex il granduca, attaverso Topera di Giorgio Va- sari, Vincenzo Borghini, Gianbattista Andreani, com il contri buto cosmogratico di Miniato Pitti, enfatizzava il proprio potere privilegiando ambiti che si riferivano a significa uni versal, cosmici. leases, questo proposto,la statua di Cosimo 1 Ercole (supposta fondstore di Firenze) ~ Augusto di Vin- enzo Danti,fatello maggiore di Egnazio, commissionata per Ia facciata degli Uffizi, oggi conservata al Bargello?, Ugualmente significativa ViconogeaBa e la simbologia per Ventrata di Co- simo a Siena l 28 ottobre 1560:la fise finale della para vedeva ‘unarco trionfale con tn grande globo, con V'scrizione in greco divenuta celebre: «Kosmos kosmou kosmose, Antonio France sco Cini, cortigiano dei Medici estimone dell'evento, cost ls interpy el mondo li, 0 ve wa: significano che il Duca Cosimo honora il monde, che'l mondo & di Cosimo et eg lui" Lo stemma dei Medici su mappamondo sormontato da una so il medesinno motto, vanne adottato come marca tipografica dai Giunt (fg, 1), edtori forentini, come si vede nel frontespizio del tratato De sphaea di Sacrobosco, nella traduzione italiana e con la prefavione di Fgnazio Danti'. La “palla del mondo” ¢, per estes, la cosmognafia univano e inc poravano diversi livelli semantic sopratutto, rchiamavano appara simbolic imperial da quell dlimperacore Augusto 1 quelli di Carlo, contemporaneo i Cosimo La scelta della cosmografia come forma di celebravione del po- tere del principe attingeva quindia modell ben conosciut era- cieat: lo studio, il poseso, la committenza di carte sono wn aiffre d principi.E un tema che ha radici antiche, come & mo- serato in forma cloquente nella Hereford Mappa Mundi disegrata intorno al 1300 peril capitolo del monastero benedettino di Hereford, nel Regno Unit". Nel’angolo inferiore sinistro della carta, un imperatore comanda a tre geometri di andare peril mondo, di misurarlo e di farne relazione al senato di Roma" Pit in alto & tascritto un versetto delVangelo di Luca sul censimento ordinato dal'autorieh imperiale!™In quest asso- cazione affiorano diversi clementi cultural rsalenti al'anti- chiti classica che si tiversano nella prima eti modern atraverand il medioevo. Benché molto pit antico, questo documento medievale ?fon- damentale per deciffare il progetto della Guardaroba Nuova, Prima di euto, vi finata tecnica di ilevamento, di misura e dh rappresentazione ricondo delfagrimensura romana, una ra- dalle terre'a questo proposio, 'agrimensurae la costruzione di serament di ilevamento del te principal che Danti e Buonsignori svolsero com di corte®, La stesa parol mappa, nata proprio nel milew degli “agrimensores romani, evoca nella mente degli uomini medievali wri farono tra le attivita “cosmografi della prima moderniti il dominio universe del'impero ro- mano, proprio lesercizio della sovranita che, tramite le con— uiste dei territori, permette di conoscere Ja geografa dll ois terrarum, gatantendone la veriiciti"Tutti quest clementi sono sgraficamente radunati nel immagine della mappamundi ci He= reford, casi come nel progetto della Guardaroba Nuova di Co- smo I:n sitesi potenza e la spienza imperial si esprimono pero. Esempio emblematico di immaginazione al potere allo steso in modo perfetto nell carta del suo tempo, di potere dell’immaginazione,all'indagine storica €at~ chivistica il dheatnune nnd di Cosimo T-Vasari~Pitt affidato al arte cosmografica di Dantie poi di Buonsignori si sgretola. 1 figli di Cosimo, Francesco I ¢ Ferdinando I, che gli suecessero alla guide del Granducato, optarono per altri progetti cosmo- grafici, meno visionari e pil fattibli.La pagina enfatica e ce- lebratoria diVacari continua invece a compiere il suo sorilego: ‘The marl of maps, ® il titolo, anto altisonante, quanto Foor viante, dellultimo studio, erudito e monumental, sulla “mera~ viglioa’” © mai compiuta Guardaroba Nuova di Palazzo Vecchio". "sac 1568, 877 Clans 1978-88 ° Com ha ito notre Pals Pace elentna Zeb nl cos dl con- ‘segv0 “La Sal dtl Gunns 9 ele Carte Gera in Paizo Ver= ho (rene 19-20 odes 2006). S laa sag i Alessio Cecchi e Pls Pace in geo voli Sipe. sempinal odie dels Gaya cone cate pine de Per del Massinppurtemita prima 3 Lacenzo di Pieroneesco de’ Mee pot Co simo Iesesicanete magico quanto imece seri vale me conten (Chcshods 138 Firenze, Bites Medes Laurenzans, P32). Che Gaal 1548 ‘fale 1938 pp. 12-47; Woodward 1982, p. 45-64 * Si vedo edescrivion delle canted Gas in Mines 2008p. 46.59. * Galo 1943, pp.47-11, Mines 2006; Quinkn- McGrath 1997, pp. 1045- 1100, Aimagis 195261985; ambi Mines Pinel 1996 * Coa 1989, 257-253, 2° ei 16 cot in Cram 1989.0. 289 Cf Rina 157, "Yes 1990, pp 18-36; Matin 1572, Su lobo terest come emblea Baia 1992, "Causa di Hert, Mapp Mh co, 1300. Wess 20 "te in one univer et de ona evs conten eer a Sena. apposite Westen de potere sant © meio Psa tad sam conn, se serpo sgl es 2001, ™ eLacasin Ewan: sono sb Aug Cesare ut deseribeur Hic ier bie (Vangel i Luc, 21, ihe "Bora 208; Levi-Donai 1995, LA MACCHINA COSMOGRAFICA D1 PALAZZO VECCHIO SECONDO LA TESTIMONIANZA DI GIORGIO VASARI Fiuipro CameRoTa II progetto della “cosmografia” della Guardaroba di Pa- lazzo Vecchio & descrito da Giorgio Vasari nella sezione delle Vite dedicata agli Accademici del Dsegno (Milanesi 1975, Vll, pp. 633-636). Dopo aver illustrato 'opera dello scultore Vincenzo Danti, Vasari ricorda il fratello di questi, Egnazio, come principale atefice di “quell invenzione" di Cosimo | che Vasari stesso aveva contribuito a realizzare sul piano architettonico: «Ha Vincenzio un suo fratello nelordine de’ fati Predica- tori, chiamato frate Ignazio Danti, quale & nelle cose di co smografia eccellentissimo e di raro ingegno, ¢ tanto che i Duca Cosimo de’ Medic gli fa condurre un'opera, che di quella professione non & stato mai per tempo nessuno fata né la maggiore né la pits perfetta; e questo & che Sua Eccellenzia, on l'ordine del Vasari, sul secondo piano delle stanze del suo Palazzo ducale, ha di nuovo murato aposta et aggiunto alla guardaroba una sala assai grande, et intormo a quella ha accomodata di armar, alti braccia sette con ricchiintagii di legnami di noce, per tiporvi den- tro le pid importanti cose e di pregio e di bellezza che abbi Sua Eccellenzia. Questi ha nelle porte di detti arma spartito, dentro agl'ormament di quegl, quadrid'altezza di braccia due in circa e larghi a proporzione, dentro a’ quali sono con gran: dissima diligenzia fate in sullegname a uso di mini, di- pinte a olio, le tavole di Tolomeo, misurate perfettamente tutte e ricorrette secondo gli autori nuovi, e con le carte giuste delle navigazioni, con somma dilgenzia atte le scale loro da misurare, et i gradi dove sono in quell, e” mori antichi e modernise la sua divisione di questi quadri sta in questo modo. Alentrata principale di detta Sala sono, negli sguanci e sgrossezza degli armarini, in quattro quadri, quattro mezze palle in prospettiva: nelle due da basso son I'universale della terra, nelle dua di sopra 'universale del cielo con le sue imagini e figure ceesti Poi, come s'entra dentro a man ritta, @tutta "Europa in 14 tavole e quadri, una dreto all'atra fino al mezzo della fac- Sag ines sient ol xoteri dh ranecio Ife Bers 1967, pp.43- ‘60; sugi opps medico-Frmaceutic dela pares delAcgqua, ef: Comiels 2004 «20006, * CB. Conical 2008 > Cle. Bolo 1980, pp.257-295, " Cf. Conieel 20068 Fray 1928-30 9.887, "don "iden "hide 886 dem, tho, 830, 3 xtbre 1570. Sug ogg conserva nelo Sadia cf anche Barochi-este 2002, pp. 32-35, Bee 1573, p38; aliterewe di Francesc per como cf, Contceli 2007.9 146, "Mi pase che slo Suzvone Bates abbia Sino iptizzato che ilamerino ‘sto da Gon corriponds allo Stns dt rancsco fi Botes 2000, P.179, 002 " Cli Reason 1916, .237 e Barocei-Bestls 20021, p 248 > sursxcolisone de loa intorno lo Stilo ese lor possi fan sion, fi. Cnt 2007, 9p 49-56. Salo Stanzine cate dlls mentor Bol2ni 1980 e Conse 2002. » Sul apport ex Fanceco Ie Alowsnd fo 1980, pp 24-30 ie, 205, ° Cli Txt 1989, pp. 210-211; Barocehi Bestel 2002, I, pp. 258-259, Da notoe che tte lee nt sone desert come este in Palazzo ‘Veeco Talat Pit To clenaoriconds wicament sane an- sche. LXkovandaccema ache «un studio del granducs, a non & to ove que sists, Palsz20Veechio oa Pite vi deserve alae rare mnnea cf Tos 198%, 212, » Archivio di Sato di Firenze (ASH), FM, 3c AS GASEFM, 21,6936; cf Allege-Cacehi 1980, pp. 191-194,« Davis 1985, 266, 0. 38,p 267, ». Ci, Comic 2006, Du dai che estesero deh invent 2 parte che non 5 sono conser= ‘ot in ogni eo lo Staneio on compare mit nel venta topograic i Pauzo Veeco rds tT ine de Cinquecento ei prin deceit det ‘SeicentofiASF{GM, 78 (dl 1570), 10Tbis (lel 1574), 127 (el 1587), 190 (Gael 1896), 289 (el 1607), 524 (el 1697-28), » Cf Conticell 2007, p. 65-70. La GALLERIA DEGLI UFFizI FRANCESCA DE LUCA 1 GALLERIA Dect Urri2s, Connibo10 0! LEVANTE. Gli Uffizi sorsero fra il 1560 e il 1580 per volere di Co: simo |, nell'ambito di una razionalizzazione delle sedi delle magistrature florentine dopo la conquista dello Stato territoriale della Toscana. II Granduca si rivolse a Giorgio Vasari il pit accreditato interprete e storiografo della cultura artistica del suo tempo, che realizzd un progetto in grado di manifestare la stabilita dello Stato, scandendo i due lunghi prospettilaterali delledificio con la ritmica ricorrenza di un modulo architettonico definito nel rispetto dei canoni della tradizione fioren- tina pit alta incamata da Michelangelo. Al secondo piano, corond la costruzione con una loggia aperta e continua, che divenne un segmento del percorso pri- vato del Principe fra la sede del governo ¢ la sua resi denza di la d’Arno, attraverso la costruzione di un cavalcavia con Palazzo Vecchio e del lunghissimo corr doio di collegamento con Palazzo Pitt, creato nel 1565 in occasione delle nozze del principe Francesco con Giovanna d’Austra, Quando Francesco assunse la reggenza, nel 1564, fu evi- dente che fra lui e Vasari non si sarebbe riproposto lo stesso rapporto di fiducia che aveva legato il progettista Cosimo |. Sempre in cerca di soluzioni stupefacenti e spettacolar il Principe aveva trovato in Bernardo Buon- talenti architetto a lui pit: congeniale. Nel 1581 Francesco fece chiudere la loggia da vetrate € commissiond ad Antonio Tempesta e poi a un'équipe di retta da Alessandro Allor gli affreschi a grottesche delle volte del primo corridoio, che allesti con sculture anti: che in ideale concorrenza con esemplari moderne, ce- lebrando un rapporto paritario della stirpe granducale con i grandi della storia, con busti antich di filosofi e imperatori e con iritatt dei personaggi medic pit eminenti. inaugurd cosi uno del pid antich istituti mu- seali oggi esistenti, la cui prima sala espositiva fu la Tr- buna de! Buontalenti (autore anche del grande teatro al primo piano), e forni alle corti europee un eccellente ‘modelo di simbiosi fra arti e potere politico in rinnovata continuita con 'antico. ‘ibliografia: Uf 980; Baroceh Ragionler 1983; Cecchi 986, pp. 45 7: Caneva 1995 FossiG, 2001; BarocchiBerteld 2002; Barocchi-Ber tela 2005; Ui 2008 “enbipane IV.1 — IL TEMPIO DELLE ARTI E DELLE SCIENZE La TRIBUNA DEGLI UFFIzi Francesca De Luca, a Sala della Tribuna degli Ulizi (fg. 1) fa concepita in dal- Yorigine,all'nizio degli anni Ottanta del nuseografico per Ia celebrazione dei varie~ gti interesi del collevionisma!. Si presentava-come-ur-ag- sgregato al corridoio che percorreva T'ultimo piano della inquecento, come un conteni costione,allestito nel suo primo tato a galleria espositiva | al granduca Francesco 1 Bernardo Buontalenti, compagno dinfanzia e sensible inter- prete del gusto di Francesco per gh effet spetacolar fi P= tore di questo innesto nelledicio vasariano: al fa -ecenate in mole impsese, Bernardo dimost® un'inventiva e un intuit scenografico in grado di asformare con un linguag- io fantastico, ricco di material inconsueti di un vorabolario co del suo ai inedite bizarre le forme mzionali dell architetsura del Rina scimento,sfumando con compiaciuea abit confini fa natura arificio, La stromura della Tribuna @ innervata da riferimenti ‘tat dilla tadizione architetonica antica ¢ moderna:impianto ottagonale la sos dei venti elo zodiaco ogg non pid existente alfinterno della nterna sono in rapporto com laTorre deiVent di Acene descritta da Viteuvio' di pit) immediata analogia @ il ‘neo formale con la cupola brunelleschiana del Duomo ¢ con ‘studi wold da Bernardo sagh edifici a pianta centrale per al Br Tier ee lestimtento del battesimo del principe Filippo nel 1577 nel Bat- tistero!, Ma in apporto con la egolteTnearit del corvidoio va- sariano, la vohimetria sceentrsta dell Tribuna i inserisce come una stupeficente appariione, ampificata dal'altezea valata & alfa difisioneIumsinos che proviene dalle fnestre del tam- buro*c ill lane, mokplicandosineinedito rvestimento Ai conehigh is simo di lcea", secondo un precove textimone’, Precise corrispondenze geomettiche fi la partizione dei costo- Joni della cupola ela Jor proiezione grafica nel decorarione policsoma del pavinientosibadscono anche verticlmente wna immetia’ che, in linea con il precedente progetto di Bernardo peril Battero imposato intorno a un eiborio centrale, io- tava intomno al filerosappresentto dan presio sip a tema pieto, perduto nel XVII secolo". Questo riproduceva in proporzione le forme della ala ¢ rifulgeva per Te sue decors “oni, fa cui una serie di basco celebrativ in oo dl Giam- bologna e un svetimenco a scale di pete dure sulla cupols, snaliticamente descrite negh inventarie nella Jsteratra com- temporanea' Al so interno custodiva gi oggeti piecoi pi car a Francesc monete, med, picte inci, easnich, pele ror, gee. Sul prvimento esino dipost ag angol dll sa antchi su sell mente le pare, rvesite di vel Jato rosso cremisi erano percorse da una palehetatur orizzon- tale color ebano ewats d'or con centovent cases sonra da amensole, ches inserva nel testo di corripondenze vertical della sala tami doc “gue” Sei archeeti con Pestradosso gridinsto waccinaao sul muro i profilo i alluetante niche lecenti dela volta sa fondo vermigo “belli ‘otto marn sopra le teste disci bronzi provenienti dill Studiolo di France- sco in Palazzo Vecchio, collocati sur mensoloni al centro di ci- scuna parete laterale'!, Nelle mensole nelle guglitte © sug anchetti erin esposte oreficeriesacr, rari n pietre dure, bronzetiantichi e modemi, piccol bust anichi, placchette,lavori rari per fatara 6 per provenienzailcolmo di i, lvoe in cog’ archett sosteneva una Fatica di Ercole in argento del Giam~ bologna, Al di sotto erano appese arm csotiche © previos, pic coli quadsi rilievi e,al di sopra, una tentina di dipint ritemut i pi lst delle collezioni secondo le tendenze della storiogta~ fia vasariana, Alla base delle pareti correva un fregio natu stico, anch'esso perduto nella rstrutturazione setrecentesca,con pant pesc,uccell e conchiglie®,dipinto @ olo dal veronese Ja- copo Ligozziuno specialta nel genere (ft sched IIL.1.6. Tasala cil suo arredo esprimevano quindi un tema cosmologico radicato ancora nella cultora medievale ma che si era evoluto nella cultura umanistcs: tema che collegava le part architetto- niche della costrazione (la lanterna con la rosa dei venti, le ma: reper, la meridiana e il paramento r0ss0, i marmi polcromi de! pavimento) con i quattro element della natura (rispettiva- mente PAia,1'Acqua,il Fuoco, l'Terr)riepilogat nel ego di Ligozti,nei mineral e dei meualli dei manfiti ¢ nelle carate- ristiche dei soggetti mitologici dei bronzi i Palazzo Vecchio". In questa viione universe soggett aTimmutabile scorrere del tempo sono comprese le pitt nabill espressioni delle capaciti uumane, come i virsuosismi attstti dalle opereesposte,e il do» rminio mediceo, presente con i colori nosso e bu con le palle dello temma dipinte sui costoloni della volta Laspetto originario della sala & tramandato dalla documenta- zione darchivio™e da un inventario del 1589" disposto dal suc ccesore di Francesco il fratello Ferdinando. La deserizione di Francesco Bocchi del 1591 arriechisce il contenuto imperso- nale della documentazione con la partecipazione emotiva pro- vocata dalla vista agli arredi di questo luogo'. Alcuni disegni tard fa eu una sere i cinque fog dell Iveta dsggato com ‘missionato alla meti del Settecento da Francesco Stefano di Lo- ‘li appunti grafic del cexstode Giuseppe Bianchi, di poco successivi (incluso il tem= rena a Benedetto De Greyss (fg. 2),¢ pietto di Francesco ormai trasferito in unvaltra sla), docurnen- tano, insieme ala veduta di Zoffany del 1772-1779 (Windsor Caste), fallesimento ligneo delle paretiallora ancora parzal- ‘mente esistente, con lo stipo penduto di Ferdinando I nella nic~ chia di front alingreso”. Ferdinando, che aveva rinunciato al candinalato dopo aver as- sunto il governo alla morte di Francesco, nel 1587, aveva acqui~ sito preso la Caria romana tna profonda conspevolezza del significato politico delle regole del cerimoniale ¢ del mecenati- Or, perché grande é Pappetito nell'womo di pascersi della vista di lavori prodotti da ingeyni cosi nobili, cost sublimi, dal Gran Duca 2 permesso a” ministri che hanno cura i queste cose, che a chi yuol vedere siano cores; onde, come altrui pare, atertanente Ie consideri. Con miglior commodo si vveggono queste figure in Galleria, che se nelle publiche pinzze osero collocite, perd che fori da venti, da acque sarebbono ‘maculae, ma qui con pulitezza sono conservate per gentil di- porto com maniera conform a somma cortesia ad ora ad ora si possono vedere" Corredando la Tribuna di un anemometro ¢ di una meridian, ‘oggi non pi esitente® il granduca insert questo ambiente in un progetto mnuseografico pid! ampio®, con la realizzazione delle ‘quattro salette dell Armeria, dello Stanvino delle Matematiche ¢ della Sala delle il rapporto fia le ati ele scienze,anche ai fini della celebrazione simbolica dell gonedlogia fmilia. Incrementd le presenze di :marmi antichi e moderni™, mess a conffonto in un'ideale gara te Geografiche™, che intendeva promuovere i perfezione e, in una visione enciclopedica det vertici dei s peri e delle attitudini al comando cui la stipe granducale appar teneva a pieno titolo, espose nel corridoio i ritati deg uomini illutri provenienti dalla Sala delle Carte Geoggafiche di Palazzo Vecchio, Oggeti rari per material ¢ fattura riempirono due armadi a muro aperti nelle pared ai lav di quella oppostaall'in~ ‘pres, con battent di rete velati da tendine nere™. Frail 1593 © 111601 commission 2 Buontalent lo stadiolo da parete che ce lebrava nei suoi prezioirilievi Te gesta granducali®;o studiolo Fig.2 = ANON, LA iceHA DELLA TRIBUNA CON 10 srPO o1 FR Dbinang I 4 TONG DON! OX MICHELANGELO, META XIII SEC. Finehze, CABiverro Disten! & STaMPe Decal UFFIZ fix posto nella nicchi di fonte all'entrat,illemsinata da due fi nestrini circolari che firavano scenograficamente la luce, es endo perpencicobr alle aperture nel muro esterno™. Questo siyove ase visio longitdinale rispetoallingseso imerrappe Yoni del progetto della sala che portd verso il 1649 alla sosti- ‘avione del tempietto con un tavolo ottagonale dal piano in commessos disegno di Ligoza, tomato info nel 1970". Le in- certezzeidentiicatve del soggettio degli astride’ bronzi dello Seodiolo nellnventario del 1589 fanno pensare che per Ferdi- nando (eu gusto propendeva per le antichit, le curiositi na~ tural, le rats esotiche)" non avesse importanza la coeresiza rigorosa dels lettura iconograficadellambiente. Is rappotto con Francesco non era stato sereno, soprattutto per le conse~ guene intemazional della relazione adulterina di Francesco con Bianca Cappello, di evi Ferdinando, appena sito al trono fece subitoscalbre lo sternma in Galleria, Fuattento cultore della ‘quiliti delle rccokte artistche della Tribuna,inerementando il numero dei manufiti delle borteghe attgiane di corte, che fece stable nell edificio nel 1588; vi colle’ aleuni pez particlar- mente prea dle sue collezioni omane diVil Medici, come la eclebre Testa d Tbe in pasta di tarehese montata in 010% 0 la Madonna dels Sela di Rall, esposta nel 1589 [evoluzione degli allessiment dell Tribune nel coro del tempo coincide con Vavvicendamento dei miti della storiograiaati- stica®, Lambiente conserva a tutoggi un grande potere sugge- stivo, nonostante i sostanziali cambiamenti che ha subito a seguito della rsrutturazione lorenese degli anni Ottanta del Set- recento: apertura di due nuove porte lungo 'asse parilelo al corvidoio bh tasformarono infin una sla dh passaggio. Com- plice il raionalismo delet de hui, farono rimosse le palchet- tature con Vesuberante presenza degli oggetti preziosi ed cterogenci che le popolavano,cosi come il twolo ottagonale di “copo Ligozz, collocato da Cosimo It al centro dell sila, 10 stipo di Ferdinando P”, Questo luego deccellenz, gia conse- ‘rato come te in tata Exropa dalla letteratara del Grad Tour, fa dedicato ai capolavori assoluti della pittura europea e dela statuaria antic, secondo Testetica corrente”. * Rare Bere 200, 9.6, nots 26; Be 1970.39. 2 Be 1967 52-58, SH 1964, p27. Far 1958 pS ® Nala dacisone i Fresco Hocehi dl 1591 (51 fe Gee sono cam mes oper fino ane pi rg. citi orient, Boch 981,953, 2 es 1968p. 198-198 * arn 1986p. 2, 167 * ikan 1964, pp. 13-18 Beh Bee 2002, pp. 71-72 "1584-1587 Rocehi 1591 pp.S4-56 Bich 1768, 52- Heian 1953 9246-219; Heiknp 1969.27; Meso 1900, pp 112-115, 125-129; Fan 1998.95, ° Heikamp 1963,p.250,nota 13. © Si le pen alll nl foresin sopattto Andes del Sa se- ns ene fang, BarcehiBer 2002p. 14-116,note 414415. Hela 1963 9.245 De i i vd con Ais, ne diVincenze Dante Ae Scio Lone con FAsqus, Ape dl Ganbologs¢ Hakan Vincenve de Ros ‘co i Foc Gn ds Gia dell Oper com Tea Heap 1963, 260, nota 3: Hesham 1961 p27 se " Barocchi-Bertels 200.117, "Hela 1963p 245; Gace Hee 1997; Bach Berl 202, 69, 2, its del Ui 20 * occ 1591.95 Heian 1968 2.30 * Hoxlana 199, p18, Fai 2001 Baty 2005.93. 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Cosi mostto le dete pitture, con tatenimento gustoso, e non credenda vedere altro in deta stanza,a un dato cenno si ecls- sava le dette storie e si scopriva la Cosmografia di tata la ma~ china con il medesimo ondine che dimosta Tolomeo; nello scoprits fivene aprive la sofitta ¢ calare le Teoriche de’ piameti in forma circholaze, ¢ posavano sopra un piede che usciva dal pavimento, dal quale veniva fora uno appamondo terestre & uno celeste di 3 braccia e mezzo uno di diamity, che di gid se_n’era fatto uno che lo dipinse fate Egnatio, et il modello di questo conpasto lo tengho appreso di me. IL 6.° concetto f= Pochi giorni dopo la morte di Francesco T,avvenuta il 19 of ron turte le teoriche de" pianesi, le quali’ fate fnire con tobre 1587, il cosmografo e ingegnere Antonio Lupicini redi-_ortine del Gran Duca Francesco, felice memorin,e son nella He geva per il successore, Ferdinando I, una breve relazione sui breria di San Lorenzo. issione delle quattro sfere armillaiancor lstea i sei progettidi cui ri-_oggi conservate nella Biblioteca Laurenziana (ot scheds 11.2.9), progettilsciatiincompiuti dal granduca Cosimo L.AL27 otto Nonostante la co Be er be rise la lertera in ent Lup teneva di esere “pienamente informato”. {I primo riguardava Lupicini lamentava lo scrso interesse di Francesco I che ove inato a simile inpreses,e auspicava una sollecita gio dei fondali. Il secondo contemplava la navigabiliti del- ripresa dei lavori sora che per divina gratia vegho rinovare in lo sviluppe del porto di Livorno e la costante opera di dragag- devo poco i Amo, un problema che Cosimo aveva studiato con Egnazio VIA.S.¢ medesimi desideri e concetti che aveva il Gran Duca anti nelintento di portare le imbascarioni fino a Firenze per Casimo svo padres. Limpegno politico di Ferdinando I sarebbe incentivare i traffci commercial I terzo prevedeva le fortifi-_andato proprio nella drezione auspicaca dallingegnere fioren- cazioni di Pisa. Il quasto la collocazione di wn obelisco in ino, dando un nuovo impulso ai progetti politici ¢ culeara rmarmo di Seravezza in piazza Santa Croce. II quinto e ilsesto_avviati da Cosimo. Livorno divenne un porto franco di prima riguardavano infine il completamento della sila delle carte geo- ria importana, le difese costiere ela flotta medicea farono raf- irafiche di Palazzo Vecchio: forzate el caratere autocelebrativo del mecenatismo mediceo 115° eral fabricha d'una stanza a similiudine delle 4 parte torné a imporsi con grande vigore. Ferdinando non complet cli questa machina, dove s'aveva vedere tutti c fii pid fimosi__la"*Cosmografia di Palazzo Vecchio, ma ne elabor® una nuova di Alessandro Mangnio, di Caio Cesare et altri valorosi guer- versione nella neonata Galleria degli Uffizi facendo allestire rieri, insieme con le calamiti di Troia,cartagine e dTaltre di- due stanze tematicamente distinte: il Terrazzo su via dei Ca- strutione simile; e nella base di detee Storie Saveva dimostrare stella, dedicat alla cosmografiae un piccolo stazino attiguo tutte le spezie dell animal tertestri di ciascheduna provincia,e alla Tibuna, dedicatoalfarchitettura militare, ovvero a quelle di- P m nel regio de Parchitrave si vedeva tutte ritrati de’ personaggii_scipline, rappresentate dalla rccolta di strumenti, che allora si Pid famosi, che di presente n’@ fat la maggior parte;e nel pa~_ritenevano fondamentali peril pefeteo svolgimento “dell'ate 3p Tikes sesame Fic, 3A. Sanuce), Tearraro 0! DIVERS! INSTRUMENTL Maremaricy, ms, 1593, Fiaenze, BinLsorGeA MARUCELLIANA, Ms. C82, ¢. 12K Gios0 TeRRESTE. nobilisima della Guerra. I due temi erano legati dal'evento storico che stava alla base della nascita del Granducato, ¢ cio la guerra di Siena, 1 hvori di allestimento della Sala della Cosmografi furono ese- siti sotto I direrione di Alfonso Parigi, che nel 1589 vistd i pagamenti pera posa in opera delle neste del Terrazzo e per Tintero apparato decortivo* (gg, 1-2)-Ad occuparsi della de- corazione fi: Ludovico But, che dipinse in finto ebano con miniature dorate gi infisi delle fineste ¢rindat ai lacunar del soffitto nove tele di Jacopo Zucchi fitte venire da Roma, dove 8 abbelivano il soffito di un salone del Palazzo di Firenze! Non & da escludere che i soggetti mitologici e moral di que- sti dipinti — storie di Diana e Mercurio, e allegorie della Fe- delta, della Pazienza del Silenzi e della Vigilanza ~ siano stati accolt in relazione a una variante della decorszione della Guar aroba di Palazzo Veechio, dove nel soffito, secondo Lupicini, «s'era risoluto farvi diverse storie moraliv che, «a un dato ccenmioysi sostituivano, con un cambio scenico di tipo teatrale, alla mappa del cielo descritea dal Vasari (supra, pp. 152-153) Sulle paretiforono invece dipinte tre grandi comografic dise- _gnate da Stefano Buonsignori:il Dominio florentino, il Dominio senese ¢ ola d’Elb@. Le mappe sono dipinte su finti drappi appesi davanti a finte colonne ¢ a finte pannellature debano miniate d'oro ad imitazione degli inti, Nel 1593, Ferdinando inearid il cosmografo Antonio Santucci i comporre il Tittato di diversi Instrurenti Matemati che si cons servano al presente nella Guordaroba del Gan Duca Toscana, wna strumenti appactenuti a Co- smo I (eft. scheda 1V2.3)¢. Non si trattava di antichi reper, ‘ma di strumenti appositamente fat costruire dal granduca per sorta di catalogo ragionato de, il proprio diletto. Cos meno riferisce Antonio Santucci che serive:+E per uso di sina cose a flice Memoria del gar Duca Cosine fe fabrchare quest belissimi trument peril eto che aveva di cos nobile ct piacevole scientaw (Bg. 3). Durante ilsuo cardinalato, Bexdinando aveva sequistato a Roma svariati stramenti che andarono ad arriechite guel primo nucleo della collezione sientifca dei Medic. ancora Santucci a dame in- formazione:¢Ad imitation dl quale [Cosimo] il Sez™ Don Ferdinando, Terzo Gran Duca 4i Toscana oltre al re questo tratato per dichiaratione delle operation de sopradett steu- ment, ve nea aguas degli lt venuti da Roma, come al~ huni bells quadranti e Busoe;et oltre a questo ha anche fato fabricate al presente una Sfera di Maravigiosagrandezza cls pit copiosa che s vedess gia mai della quale sil Signore Taio ce lo concedera se ne veda presto un copioso compen- con tute le operation astronomiche e geogrfiche che in quella si contengonos dio, dove i dichiarano i suoi term Fic.4—L BUTI ES, BuoNstenOR!, Dowinto FioRENTiNO, 1589, PANTICOLARE DEL TERRITORIO INTORNO A FIRENZE Ni sine anche la 1593, dopo cingue anni di lavoro, Santucei portava a ter= grande sfera armillate (eft. scheda IV.1.4) che cil Ferdinando lo aveva incaricato di costruire per compl progetto inerapreso da Cosimo, mai portato a compimento, nella Guardaroba di Palazzo Vecchio. E lo stesso Santucci a dire che Ferdinando fece fare queste cose “ad imitazione” di Cosimo, B infatti la grande sfera armillae, gia prevista nel progetto descritto dal Vasari, avrebbe fatto coppia, come nella tradizione globografica del tempo, con il grande globo ter- restre costruito da Egnazio Danti. I due globi furono siste ‘mati nella stanza sovrastati da due padiglioni di taf copert di fastagmo, quella del Danti fu collocato st un sup: porto di ferro costruito da Matteo Neroni”. La prima sistemsazione di questa stanza non prevedeva altro, ¢ in questa forma si presentava come un vero omaggio a Co- simo I. Era la stanza della cosmografia, dove le immagini car~ tografiche illutravano le tre forme di rappresentazione della tradizione tolemaica:la“cosmografia”,intesa come immagine del ciclo, rappresentata dalla sforaarmillae del Santucijla “geo grafia”, rappresentata dal globo terrestre di Egnavio Dantije la “corografi rappresentata dalle mappe reqionali della Toscana tgranducale (Bg. 4).Ma era anche la stanza del potere mediceo, dove il nome di Cosimo, evocato dalla sera e dal globo nel ce “osimo-Kosmos”, si trovava al centzo del ter Jebre binomio“

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