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Teoria e tecniche della comunicazione mediale

Prof. Marco Lombardi

AA. 2023 - 2024


LaTV cresce
14 aprile 1975, legge 103:
Programmi dell’accesso, spazi propri per i gruppi e associazioni
Monopolio RAI a livello nazionale
Comitato Parlamentare di Vigilanza
Decentramento

1976
La Corte Costituzionale delegittima il monopolio.
Nascono i network e l’interconnessione (Telemilano58 > Telemilanocavo > Canale 5)
Moltiplicazione modelli televisivi
Protagonismo dello spettatore 1975: 14 ore giorno di TV – 68 TV locali
1977: 18 ore – 244 TV locali e avvio del colore
1980: 19 ore – 600 TV locali
1984: Televideo
1989- : Blob su Rai Tre (montaggio di spezzoni)
TV indipendenti raccolgono pubblicità
Passano da 2,4% a 16,9% i videoregistratori
I circuiti producono
Le TV si interconnettono
1994: il formato tv passa dai 4/3
(rapporto fra larghezza e altezza) ai 16/9
1997: compare sul mercato il primo 2000: tecnologia LCD (Liquid Crystal Display)
televisore al plasma 2002: nasce OrfeoTv, la prima televisione di strada –
Contaminazione tra i generi: infotainment Telestreet trasmette su un cono d'ombra del centro di Bologna.
Personalizzazione del consumo 2003: il 1º dicembre Mediaset comincia il digitale terrestre.
Uso reticolare delle NT promuove nuove 2004: il 3 gennaio la RAI segue
forme di organizzazione sociale 2005: la RAI inizia a Torino la sperimentazione della TV Mobile
2005: Mediaset e LA7 sul digitale terrestre lanciano la pay-per-view
2006: SKY Italia in HD con i mondiali
2008: Irrompe il 3D e i costi dei Tv si abbassano
Evoluzione della specie
•La popolazione mondiale ha superato gli 8 miliardi il 15 novembre 2022 e ha raggiunto 8,01
miliardi all’inizio del 2023. Poco più del 57% della popolazione mondiale vive in contesti urbani.
•5,44 miliardi di persone usano telefoni cellulari, pari al 68% della popolazione mondiale. Gli utenti
unici di dispositivi mobili sono aumentati di poco più del 3% lo scorso anno, con 168 milioni di nuovi
utenti negli ultimi 12 mesi.
•Ci sono 5,16 miliardi utenti di Internet, il 64,4% della popolazione mondiale è ora online. Il totale degli
utenti Internet globali è aumentato del 1,9% negli ultimi 12 mesi, ma alcuni ritardi nella comunicazione
dei dati indicano che la crescita effettiva è probabilmente superiore a quanto suggerito da questa cifra.
•Ci sono 4,76 miliardi utenti dei social media in tutto il mondo, pari a poco meno del 60% della
popolazione mondiale. La crescita è rallentata negli ultimi mesi, con 137 milioni di nuovi utenti, pari a
una crescita annua del 3%.
https://wearesocial.com/it/blog/2023/01/digital-2023-i-dati-globali/
http://www.internetworldstats.com
/stats.htm
Questo valore è molto più alto della cifra di 5,07 miliardi che abbiamo riportato solo tre
mesi fa, ma è importante sottolineare che gli utenti di Internet sono cresciuti di circa 98
milioni negli ultimi dodici mesi, una crescita su base annua di poco inferiore al 2%, più
lenta rispetto ai tassi di crescita che abbiamo visto negli anni ‘10. Rallentamento
prevedibile, visto che oltre 6 persone su 10 sono connesse, e prevediamo che 2 su 3
saranno online entro la fine del 2023.
Questa cifra è molto vicina alla media giornaliera del terzo
trimestre del 2019, poco prima che la pandemia di COVID-
19 impattasse sui nostri comportamenti digitali (e non) .
Fondamentale sottolineare che non c’è nulla nei dati che
indichi che Internet stia diventando meno importante nella
vita delle persone. Un’analisi più approfondita indica che le
persone stanno adottando un approccio più ragionato e
mirato nelle loro attività online: le persone danno priorità
alla qualità piuttosto che alla quantità.
Ma cosa c’è dietro questa tendenza? Un’ipotesi è
l’allentamento delle abitudini che abbiamo adottato durante
il lockdown.

Forse il dato più interessante nel report di


quest’anno è la quantità di tempo che
trascorriamo online, che è calato di quasi
il 5% anno su anno. Secondo GWI,
l’utente tipico ha ridotto di 20 minuti al
giorno il tempo che trascorre utilizzando
Internet, rispetto a 12 mesi fa. Il tempo
speso connessi è sceso a 6 ore e 37
minuti al giorno.

Questa graduatoria è rimasta


sostanzialmente stabile negli ultimi anni. La
relativa priorità di rimanere aggiornati su
notizie e attualità è diminuita rispetto al
momento di picco della pandemia e
rimanere in contatto con amici e familiari ha
riguadagnato la seconda posizione, persa
durante il lockdown.
CAMBIAMENTI NELLA FRUIZIONE TELEVISIVA
Lo streaming continua a rappresentare una quota sempre maggiore della visione televisiva globale. Gli ultimi
dati di GWI mostrano che servizi come Netflix e Disney+ ora rappresentano oltre il 45% del tempo che gli
utenti Internet in età lavorativa trascorrono guardando la televisione, quota peraltro aumentata del 10% dal
terzo trimestre del 2019 (+4,3 punti percentuali), con il tipico utente Internet che ora trascorre più di 1 ora e
mezza al giorno guardando servizi di streaming e TV online.

I recenti trend rispecchiano quelli che abbiamo visto prima della pandemia, e vale anche la pena
sottolineare che la TV “convenzionale” rappresenta ancora più della metà del tempo televisivo totale. La
ricerca di GWI rivela anche che attualmente meno di 1 utente su 3 di età compresa tra 16 e 64 anni paga
per un abbonamento di film o TV in streaming ogni mese.

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