SUNDAY 21ST JANUARY 2024: (FAITH COMES FROM HEARING)

Dearests, from the year 2019, the third Sunday of Ordinary Time has been baptised in
the Church as the Sunday of the Word of God. The institution of the Sunday of the Word of
God was made official by Pope Francis in his Apostolic Letter, Motu Proprio Aperuit Illis,
published on 30 September 2019, Feast of St Jerome. The institution of the Sunday of the
Word of God is a way to remind us of the important role that the word of God plays in our
lives as Christians. This word, which was with God right from the beginning and came to
dwell among us, first in the person of Jesus Christ, the incarnate word and secondly in Sacred
Scripture. The Church encourages us on this Sunday to carry out the teaching of the word of
God at all times and in all places. It is through our knowledge of the Word of God that we can
come to knowledge of Christ, for as St Jerome says: “ignorance of Scriptures is ignorance of
Christ”. The Gospel periscope presents to the scene of the calling of the first disciples. Why
did Jesus call them? He called them first to stay with him, which signifies to be formed by him
and after haven been formed by him, to be sent on mission. Hence, the title Apostle signifies
one who is being sent. A necessary condition to be sent is first to be trained, that is, to be
taught. In this regard, when Jesus asked the his first disciples, what do you want, their answer
was rabbi (teacher). They needed a teacher one who will bring them to knowledge of the word
of God. They were aware of the saying of the prophet Hosea, “my people perish because of
ignorance”. Yes, the Word of God is intended to train, to correct and to convince. It is like a
double aged sword that cuts across; at times it does not sound pleasing to our ears, yet it is that
same word that we need for our conversion.
In the first reading, Noah was sent to bring this same word to the people of Niniveh and
to them he said: “Forty days more and Niniveh shall be destroyed”. Noah did not compromise
the Word of God, he preached it to the people undiluted. In the Gospel we are told that Jesus
began his ministry by preaching the same Word in an uncompromising manner, “This is the
time of fulfilment, the kingdom of God is at hand, repent and believe in the gospel.” And just
as the prophet Isaiah tells us, the Word that comes from the mouth of the Lord cannot go back
without doing what it was sent to do, without bringing the change it intended to bring;. So in
both the situation of Noah in the first reading and Jesus in the gospel, there was a significant
change brought about through the preaching of the word of God, the people of Niniveh
proclaimed a fast and all of them great and small put on sackcloth – a sign of conversion,
metanoia, a change of heart. And in the gospel it is recorded that the first set of disciples
abandoned their nets and followed Jesus, while the second set of disciples left their father
Zebedee and their boats and followed Jesus. A sign of detachment. This same call to
detachment is preached to us by St Paul in the second reading in the following words, From
now on, let those having wives act as not having them, those weeping as not weeping, those
rejoicing as not rejoicing, those buying as not owning… For the world in its present form is
passing away.
Dear friends, the word that comes from the mouth of the Lord, cannot go back without
bringing a significant change. Which is the change I am open to or disposed that this word
should bring in my life today. May Christ, through the enlightenment of his word, and through
the intercession of St Jerome, open our hearts and minds, to see what transformation we need
and give us to grace to be open to accommodate that transformation, for as the prophet Isaiah
says, how happy are the feet of those who brings the good news, for faith comes from hearing
and what is heard comes from what is preached about Christ.

DOMENICA 21 GENNAIO 2024: (LA FEDE VIENE

DALL'ASCOLTO)
Carissimi, a partire dall'anno 2019, la terza domenica del Tempo Ordinario è stata battezzata
nella Chiesa come Domenica della Parola di Dio. L'istituzione della Domenica della Parola di Dio è
stata ufficializzata da Papa Francesco nella sua Lettera Apostolica, Motu Proprio Aperuit Illis,
pubblicata il 30 settembre 2019, festa di San Girolamo. L'istituzione della Domenica della Parola di
Dio è un modo per ricordarci l'importante ruolo che la Parola di Dio svolge nella nostra vita cristiana.
Questa parola, che era con Dio fin dall'inizio, è venuta ad abitare in mezzo a noi, prima nella persona
di Gesù Cristo, la parola incarnata, e poi nella Sacra Scrittura. La Chiesa ci incoraggia in questa
domenica a mettere in pratica l'insegnamento della Parola di Dio in ogni momento e in ogni luogo. È
attraverso la conoscenza della Parola di Dio che possiamo arrivare alla conoscenza di Cristo, perché
come dice San Girolamo: "L'ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo". Il periscopio del Vangelo
presenta la scena della chiamata dei primi discepoli. Perché Gesù li ha chiamati? Li chiamò prima a
stare con lui, il che significa essere formati da lui e, dopo essere stati formati da lui, essere inviati in
missione. Per questo, il titolo di apostolo significa uno che viene mandato. Una condizione necessaria
per essere mandato è quella di essere prima formati, cioè di essere istruiti. A questo proposito, quando
Gesù chiese ai suoi primi discepoli: "Che cosa volete?", la loro risposta fu "Rabbi" (maestro). Avevano
bisogno di un maestro che li portasse alla conoscenza della Parola di Dio. Erano consapevoli del detto
del profeta Osea: "Il mio popolo perisce a causa dell'ignoranza". Sì, la Parola di Dio ha lo scopo di
formare, correggere e convincere. È come una spada a doppia lama che taglia trasversalmente; a volte
non suona piacevole alle nostre orecchie, eppure è quella stessa parola di cui abbiamo bisogno per la
nostra conversione.
Nella prima lettura, Noè fu mandato a portare questa stessa parola al popolo di Ninive e disse
loro: "Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta". Noè non compromise la Parola di Dio, la
predicò al popolo in modo integro. Nel Vangelo ci viene detto che Gesù ha iniziato il suo ministero
predicando la stessa Parola in modo intransigente: "Questo è il tempo del compimento, il regno di Dio
è vicino, convertitevi e credete nel Vangelo". E proprio come ci dice il profeta Isaia, la Parola che esce
dalla bocca del Signore non può tornare indietro senza fare ciò per cui è stata mandata, senza portare il
cambiamento che intendeva portare. Così, sia nella situazione di Noè nella prima lettura che in quella
di Gesù nel Vangelo, c'è stato un cambiamento significativo portato dalla predicazione della Parola di
Dio: il popolo di Ninive proclamò un digiuno e tutti, grandi e piccoli, si vestirono di sacco - un segno
di conversione, di metanoia, di cambiamento del cuore. E nel Vangelo si legge che il primo gruppo di
discepoli abbandonò le reti e seguì Gesù, mentre il secondo gruppo di discepoli hanno lasciato il padre
Zebedeo e le loro barche e hanno seguito Gesù.Un segno di distacco. Questo stesso invito al distacco
ci viene predicato da San Paolo nella seconda lettura con le seguenti parole: "D'ora in poi chi ha
moglie si comporti come se non l'avesse, chi piange come se non piangesse, chi gioisce come se non
gioisse, chi compra come se non possedesse... Perché il mondo nella sua forma attuale sta passando".
Carissimi, la parola che esce dalla bocca del Signore non può tornare indietro senza portare un
cambiamento significativo. Qual è il cambiamento a cui sono aperto o disposto che questa parola porti
oggi nella mia vita. Che Cristo, attraverso l'illuminazione della sua parola e per intercessione di san
Girolamo, apra i nostri cuori e le nostre menti per vedere di quale trasformazione abbiamo bisogno e ci
dia la grazia di essere aperti ad accogliere questa trasformazione, perché, come dice il profeta Isaia,
quanto sono felici i piedi di coloro che portano la buona novella, perché la fede viene dall'ascolto e ciò
che si ascolta viene da ciò che si predica di Cristo. Sia Lodato Gesu Cristo.
Don Agostino Matute