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Unita 12_Niccolé Machiavelli 2 -O A Lorenzo II de’ Medici principe + dedies Contenuti » Lofferta della propria esperienza politica, » La speranza di ottenere incarichi politic Pensiero e poetica » La lezione dala storia come presupposto di un pensiero politic realistica Machiavelli dedica la sua opera a Lorenzo ii de’ Medici, ma, diversamente da coloro che cercano di ingraziarsii Potent! donando toro cié che prediligano, egli dice di poter offrre solo la sua esperienza di uorno politica, ma- turata in anni di studio e di ativita al servizio del governo di Firenze. Nel presentare la sua opera, Machiavelli rivolge al principe un augurie di sucesso, pregandoto di ricordarsi di lui, ingiustamente perseguitato dalla sorte, 10 Nicolaus Maclavellas ad Magnificum Laurentium Medicem Sogliono el piit delle volte coloro che desiderano acquistare grazia appresso uno Prin- cipe, farseli incontro con quelle cose che infra le loro abbino pitt care o delle quali vegghino’ lui piit delettarsi; donde si vede molte volte essere loro presentati cavalli arme, drappi d'oro, pietre preziose e simili ornamenti degni della grandezza di quelli Desiderando io adunque offerirmi alla Vostra Magnificenzia con qualche testimone della servitit mia verso di quella’, non ho trovato intra la mia suppellettile? cosa quale io abbi pit cara o tanto esistimi* quanto la cognizione delle azioni delli uomini grandi imparata da me con una lunga esperienzia delle cose moderne e una continua lezione delle antique: le quali avendo io con gran diligenzia lungamente escogitate ed esami- nate e ora in uno piccolo volume ridotte, mando alla Magnificenzia Vostra. E bench¢ io gindichi questa opera indegna della presenzia di quella’, tamen confi- do assai che per sua umanita li debba essere accetta*, considerato come da me non li possa essere fatto maggiore dono che darle facult’ a potere in brevissimo tempo in- tendere tutto quello che io in tanti anni e con tanti mia disagi e periculi ho conosciuto € inteso, La quale operando io non ho ornata né ripiena di clausule ample” di parole ampullose e magnifiche, o di qualunque altro lenocinio o ornamento estrinseco con li quali molti sogliono le loro cose descrivere c ornare; perché io ho voluto, o che veruna FE¥IB Niccol6 Machicvel al Megnifico Lorenzo de" Medic. Coloro che desiderano attenere la berevolenza [gratia] di un prin pe sore sol [soglionol il pid dalle volte, recarsi do ui Lanse Jncantro] con to ioro cose pil care, 0 con quelle che sanno essere 2 lu pid grace, cos [donde] veciama spesso che ai aincpi lar} ‘ono donati [presenta caval, ami, crappi oro, pete prezose © simili oratrenti dagri dell loo grandezza.Desiderando dun- ‘que presentarm lofferian) alla Vostra Magniicenza con qualche prove della mia devazone [send] ors0 6 voi, non ho tovat, tra ‘quanto possiedo [la miasuppelltie) airs cosacieio amie stn i pil quanto la conoscenza eagnizione| delle imprese dei grand ‘Uomini, dz me appresa grazie a una lunga esperienza delle cose ‘moder ea una continu letra lezione dele anticie Avendale 1. vegghino: vedano. i verbo & usato nel significato di “sapere” 2. verso di quell: niferto a fvostra Magnificenziay, 3. fa mia suppellettile: (e- spressione & da intanderst in senso metaforico, 4, esistimé stim: al verbo exstima. 5. indegna.. i quelle: indegna on grande digorza lungamarte mediate ed esaminate eho ora ‘essunte ridatte in un piccolo volume, che invo alla Magnificen- a Vout, bench io giusich quest oporaindegna delta vosta presenza tt ‘avi [tamen} confido assai che, gave alla ue cortesis [umanit 4a1a bane accolta, considerato che da me non vi (W) pud essere fatto maggior dono che darvi la possibiit ocala] intercere im brevasimo tempo tutto quelle che ho eonosciuto e comprese io in tart anni e con tant mici asa @ pencol. Servendo que- ‘a opera non tho omata né riempita ci fas retoriche, di parole ‘cercatefampollose e brant, o di ogni alto artfici formate (le ocini) o ornament estoror [estrinseco} con cui mot sono soit belli oro sri, perché ho valuto sia che niente veruna cosa) eta presenza della Vosura Ma- sgificera, cio’ indegne divi 6. accotts gracta. 7 dlausule ample: le causole sono le parti finali det perio- di che, nl Medioevo, venivane usate per dare solennita eri mo at discorso; qui na il sen 50 oi “asi cosiuite in modo retorica’ 787 788. Sezion# 5 T1Cinquecento 20 20 cosa la onori o che solamente la variet della materia e la gravita del subietto la facci grata. Né voglio sia reputata presunzione, se uno uomo di basso ¢ infimo stato ardisce discorrere e regolare e governi de" principi; perché, cosi come coloro che disegnano ¢' paesi si pongono bassi nel piano a considerare la natura de’ monti e de’ luoghi alti, ¢€ per considerare quella de’ bassi si pongono alti sopra e' monti, similmente, a cono- scere bene la natura de’ populi bisogna essere principe, e a conoscere bene quella de’ principi bisogna essere populare, Pigli adunque Vostra Magnificenzia questo piccolo dono con quello animo che io Jo mando; el quale® se da quella fia? diligentemente considerato e letto, vi conoscera drento uno estremo mio desiderio, che Lei pervenga a quella grandezza che la for- tuna e le altre sue qualita gli promettano, E se Vostra Magnificenzia dallo apice della sua altezza qualche volta volgera gli occhi in questi luoghi bassi, conoscera quanto io indegnamente sopporti una grande e continua malignita di fortuna. 1825 la abbellisse, sia che solamente la diversita della matena ¢ importarza deltargomento (la gravita det subiet- to] la rendesse gracita. Né vogto sla considerata presunvio- ne il fato che un uomo di bassa e infima condizione [stato] ardisca esaminare ¢ dettar regote [regolare] per i govern’ dei principi perché cosi come chi disegna le carte geograli- ne [paesil va in pianura per osservare la natura cel mont € va sui month per osservare quella celle pianure; allo sies~ 59. modo [similmente] per ben conoscere la natura det po: poli bisogna essere principe, ¢ per ben conoscere quella dev 4 el quale: ntarta al uplecolo dono». 9. fae sak BSE STUB Ct Coy La dedica, specchio dell'interiorita dell'autore fra uso nel Rinascimento che ‘artista dedicasse le sue opere al signore della corte presso la quale operava. Era un atto di omaggio dovute, una manifestazione di riconoscenza, tuna prova del proprio essere “al servizio" del signore. Ma la dedica di Machiavelli non si esaurisce in un‘adesione formale a questa pratica: essa risente della condizione in: teriore dell autore, delia consapevolezza, senza presunzio- ne, di aver fatto qualcosa che pud rivelarsi davvero utile 44. Riassumi il passo in cinque righe circa. ANALISI © Lomaggio a un principe 2. Che cosa si offre, di salt, a un principe? Che cosa pensa Machiavelli al rguardo? © Ilessico 3. Lautore adotta alcune formule con le quali manifesta dda Tutte ie opere, ct principi bisogna appartenere al popolo [essere populore), #6.26-31 Accolga dunaue la Yostra Magnificenza questo piccolo ‘done con quello [stesso] anmo con il quale ia lo Invio.Leagen- dolo con attenzione e con cura vi scoprité un mio grandissimo Testremo} desiderio, [cod] che Lei raggiunga quella grandezza che la fortuna e le altre sue qualits prometiono.£ se la Vostra agniicenza, dalla cima laplce] dela Sua altozza, qualche vol- ta volgerd aif occhi in questi luoghi bassi,sapra quamio fo im= meritatamente [indegaamente| sopporti una grande e cortinua mmalvagita della sorte 10, drenta: centro. per un uomo di governo, ma anche dell'amarezza di esse~ re perseguitato da una cattiva sorte, dalla quale chiede di essere sollevato. con questo spirito di sottomissione e di orgogtio insieme che eal si rivalge a Lorenzo de’ Medici Lintento & quello che aveva confidato nella lettera del 10 dicembre 1513 a Francesco Vettori, espresso in altre paro- le: ache questi signori Medici mi cominciassino adopera~ re. |; per questa cosa, quando la fuss letta, si vedrebbe che quindici anni, che io sono stato a studio all'arte dello stato, non gli ho né dormiti né giuocati, e doverebbe cia- scheduno haver cara servirsi di uno che alle spese di altri fussi pieno di esperienzav, la propria condizione di subaltemita al signore. Ind vidue nel testo termini o espressioni che. pur non es- sendo vere e proprie adulazioni, suonano poco sin- cere. Lesperienza dell'autore Machiavell rilevo, oltre alla «lunge esperienzia delle ‘cose moderes, anche la «continua lezione delle an- tique», come presupposto basilare su cui € costruita Fintera opera. A quale aspetto del suo pensiero sir ccollegano le due affermazioni? a) M3 Cesare Borgia principe prima sezione, cap. VIL 12_Niccold Machiavelli Contonut ++ La conquista del potere con la «virti» (Francesco ‘forza) 0 con la «fortuna» (Cesare Borgia) ‘iL duca Valentino, un modello di evirti» po it principe ica per Pensiero e pootica Le azioni di grandi condottieri come modello per i futwe princi + iL-difettoso esercizio della wrt, intesa come necessité di valutare lucidamente levolversi degti event Nel capitolo precedente Machiavelli parla di chi nusci a diventar principe «per propria virti e non per for- tuna»; in questo capitolo Fautare riprende il binomio virtd-fortuna cercando di evidenziarne la differenza sostanziale attraverso la «lezione» offerta dalla storia: Francesco Sforza, da privato cittadino, risc, grazie alla ‘sua evirti» e alle «armi proprie», a diventare duca di Milano; Cesare Borgia, invece, si impassessé delle citta della Romagna con la «fortuna det padre, papa Alessandro VI, e con aiuto delle armi francesi. 10 6 De principatibus novis qui alienis armis et fortuna acquiruntur 1. Coloro e' quali solamente per fortuna diventano, di privati, principi, con poca fatica diventano, ma con assai si mantengono; ¢ non hanno alcuna difficulta fra via, perché vi volano; ma tutte le difficult nascono quando e' sono posti.[..] 2. Questi stanno semplicemente in sulla volunt’ e fortuna di chi lo ha concesso loro, che sono dua cose volubilissime e instabili; € non sanno e non possono tenere quel grado, Non sanno, perché, se non uomo di grande ingegno e virti, non ¢ ragionevole che, sendo sempre vissuto in privata fortuna, sappi comandare: non possano, perché non hanno forze che li possino essere amiche e fedeli. Di poi gli stati che vengono su- bito, come tutte laltre cose della natura che nascono e crescono presto, non possono avere le barbe e corrispondenzie loro; in modo che el primo tempo avverso le spegne, se git quelli tali, come é detto, che si de repente’ sono diventati principi, non sono di tanta virtt, che quello che la fortuna ha messo loro in grembo, e’ sappino subito pre- pararsi a conservarlo, e quelli fondamenti che li altri hanno fatto avanti che diventino principi, li faccino poi. 3, 10 voglio all'uno e all'altro di questi modi detti, circa il diventare principe per virti, 0 per fortuna, addurre dua esempli stati ne’ di della memoria nostra”: e questi sono ‘ei principati auevi conquistot con le armi econ ta fortuna al- tri, Color i quali, da serpticicittadin [di privat, civentano brincipi soltanto grave alle fortune, lo diventano con poca fe- Uica, ma si mantergono al potere con molta e non incontrano alcun difficots sulla via del potere [fra vil. oerché vi arrivano rapidamente (v volano} ma tutte le diMicatts nascono quando sono insediatial pater [e' sono post |. 2. Costoro si reggono soltanto grazie olla volonté e alla fortuna «ich ha concesso loro i potere, che sono due cose volublissime « instabili enon sanno né possono conservore quella poszione [grado [si comando}. Non sanno, perché se non sono uomini ci ‘sande ingegno e capacita politics [wit ¢ logico [nen &ragiane- vole che, esserdo sempre vissui come privat ito in privar ‘2 fortune], non siano in grado si comandre, Ron possono, po 1. de repente: altimprowiso (latinismo) 2. dua esempli. nostra: due fesempi recent, che sia Ma- ch non possiedone forze che possono essere amiche e fedelt Inote, gi Stati che si formano velocemente (vengono subitel, comme tutte le cose della nature che nascano e crescono rapid ‘mente, non possaro avero le radici[barbe]e le fro ramitic ni (corrispondenze’ di modo che la prima tempesta [tempo ‘awerso) e abvatte, a meno che [se gi. come si @ detta, colore che sono dventatiprincipi cos al"improwiso [de repemtel, non Siano tanta abili de accingersi lprepararsi subito © conservare i che {a fortuna ha o'fero (oro [ha messo loro in grembol, © trganizzino in un secondo momento [feccina poi] quei sostegni Vondamenti che gi altr hanno costru't prima di [avanti che) diventare princp, 3. Vogli illustrare [addurre con due eserpi eccaduti nei tempi igiomil che ta nostra memoria ricorca quell di Francesco Sfor- chiavell ia | lettori delfope- —_nalmente, Fa poscono ricordare perso- 789 Sezione 3 WCinquecento 790 Francesco Sforza? e Cesare Borgia’, Francesco, per li debiti mezai e con una sua gran- de virti, di privato diventd duca di Milano; e quello che con mille affanni aveva con- 20 quistato, con poca fatica mantenne. Dallaltra parte Cesare Borgia, chiamato dal vulgo duca Valentino, acquistd lo stato con la fortuna del padre, e con quella® lo perdé; nono- stante che per lui si usassi ogni opera e facessi tutte quelle cose che per uno prudente e virtuoso uomo si doveva fare per mettere le barbe sue® in quelli stati che l'arme e for- tuna di altri gli aveva concessi. Perché, come di sopra si disse, chi non fae’ fondamenti 25 prima, i potrebbe con una gran virtia farli poi, ancora che si faccino con disagio dello architettore e periculo dello edifizio’. Se, adunque, si considerra tutti e’ progressi® del duca, si vedri lui aversi fatti gran fondamenti alla futura potenzia; li quali non iudico superfluo discorrere, perché io non saprei quali precetti mi? dare migliori a uno princi- pe nuovo, che lo esemplo delle azioni sua: ¢ se gli ordini suoi non li profittorono”, non 30 fusua colpa, perché nacque da una estraordinaria ed estrema malignita di fortuna, 4. Ayeva Alessandro VI, nel volere fare grande el duca suo figliuolo, assai difficolta presenti e future”. Prima, e’ non vedeva via di poterlo fare signore di alcuno stato che non fussi stato di Chiesa: ¢ volgendosi a torre quello della Chiesa, sapeva che el duca di Milano e Viniziani non gnene consentirebbano; perché Faenza e Rimino erano di 35 gid sotto la protezione de’ Viniziani. Vedeva, oltre di questo, larme di Italia, e quelle in spezie di chi si fussi possuto servire, essere in le mani di coloro che dovevano temere la grandezza del papa®: e perd non se ne poteva fidare. sendo tutte negli Orsini e Co- lonnesi® e loro complici. Era, adunque, necessario che si turbassino quegli ordini, e za e Cesare Borgia —| due modi gia citati [det di diventar prin- mia [mil dare a un principe nuowo che lesempio delle sue azio Cie, grave al’abilita [per virtd)o ala fortura. Francesco Sfor- 73, da private citadino, vento duca di Milano con tuti i mezzi necessetilidebiti mez] e con la sua grande abilit,e manten= re con poca fatica cio che aveva conquistato fra mille penpezi. Invece Cesare Borgia. chiamato dal popolo duca Valentino, con {quisté to Stato graze alla fortuna del padre eassiome a quella lo perse, benche da parte sua vsasse ogni mezzo (opera) e fa esse tito quello che un votre Sagaio [prudente] capace (vir- ‘tuaso] doveva fare per mettere radi in quei luoghi che le armi @ la fortuna altrui gli avevano concesso.€ difati, come ho gia Getto prima, chi non costruisce prima le fon¢amenta, potrebbe con une grerde abit farle dopo, anche se lancora chel w 'gono fatte con fatca per Varchiteto e pericol per Iecificio, Se unque esamineremo (si eonsiderra) tute le azioni cel duca, vveareme che egi costrui granci sostegni per la sua potenza fu- ‘ura che non mi sembra superfivo passare in rassegna Idiseor- rere), poich® non saprei quali insegnamenti migliori da parte 4 Francesco Sforza: France sco Sforza (1401-1466) fu uno {ol pid colebri condattor det Quattrocento; nel 1447 spose Bianca Maria Visconti e civen- ne duca d Milano. 4 Cesare Borgia: Cesare Sor- ia (475-1507) era uno cet fi- i di Rodrigo Borgia, divenu fo papa nel 1482, col nome di Alessaridro Vk fu nomina 10 duca di Yalentincis (ita- lianizaato in Valentina) dal re i Francia Luigi Xil @, grazie al sostegro det papa e del- la Francia, si impadroni det- la Romagna e di att wertiton, ma la sua ascesa si imerrup- not 1903, in seguitaalfeto- 2ione papale di Giulio I. 5. e con quella: quando que~ sia gi venne a mancare. 6. nonostante... barbe sue: anastante che da parte £ua fosse stata presa ogni precau zone per mancenersi Saigo at patere («mettere le barbe») 7. chi non fa e' fondamenti... difizo: dopo avere utilzzato la metafora dello stato-pian- 12, che deve mettore radi- Gi per poter prosperare, Ma- 1. Ese {sui prowvedimenti[ordiai] non gi giovarono (profit- ‘torono), non fu colpa sua, perché la sua caduta fu causata da tuna straordinarie ec estrema awersita [maligaital dela sorte. ‘4. Papa Alossancra Vi, nel volerrendere potente il duca sue slo, aveva mole dificlta presenti e future. Imanztutto [Pri- ‘ma] non vedeva la maniera [vial di fario signare di uno Stato che non appartenesse alla Chiesa, e se avesse voluto togliere [volgendasia torre| un tevitario alla Chiesa, sepeva che dca di Milano e § veneziani non glielo avrebbero consentito (now ‘gnene consentirebbanol, perch Faenca e Rimini eraro ga sot- 1 [a protezione dei veneziani, Vedeva, oltre a cié, che gl eser- it italian’ forme di tata especialmente lin speziel quelli ci Cul avrebbe potuto serisi, erano comandati da coloro che do ‘evan temere la potenca del papa, e quind! non poteva fders. ‘essendo tutte in mano degli Orsin, dei Colonna e dei loro allaa- 4i Era dunque necessario sovvertie [che siturbassino] {ssetto politic esistente (quegifordini] o crearedisordini in quegi sta- chiaveli uta una metafora architettonica: fo Stato wene pparaganata a un palazzo, al- |a cul costuzione deve prov vedere il principe-architetto 8. € progressi-i modi di pro: cedere le azioni ‘9. mi: "per quanto riguaraa me"; & un rafforzativo tipico {4 Morentino. 10. € se.. profittorono: se non riuscl a mantenere il principato. ‘1 presenti future: Machia~ veil! intense aictinguere ta | Dericoli saresents, che si pos sono provedere perché pid evi dont (come si capisce alls fine det paragrafo 9), © quel che inveee richiedona una capacta di prevecere anche event pi lontani e svluppi imprevist: ‘2. ferme... papa: Machiaveli ‘2 fenmento a eserci mer- cenar, guidati da condottesi ppartenont a nob famiglia (in questo caso awersari det apa e quindi poco disposti a servi per favonire suo fig). 1B, Orsini e Colonnesi: erano due potenti famigle romane nnemiche del papa Borgia. 45 Unita 12_Niceold Machiavelli disordinare li stati di coloro™, per potersi insignorire securamente di parte di quelli. Il che li fu facile, perché trovd e' Viniziani che, mossi da altre cagioni, si erono volti a fare ripassare e’ Franzesi in Italia™, il che non solamente non contraddisse, ma lo fe’ piit facile con la resoluzione del matrimonio antiquo del re Luigi”. 5. Pass, adunque. il re in Italia con lo aiuto de’ Viniziani e consenso di Alessandro: né prima fu in Milano, che il papa ebbe da lui gente per la impresa di Romagna”; la quale gli fu consentita per la reputazione del re. Acquistata, adunque, el duca la Romagna, € sbattutie' Colonnesi, volendo mantenere quella e procedere pitt avanti, lo impedivano dua cose: luna, 'arme sua che non gli parevano fedeli, altra, la volonta di Francia: cioé che larme Orsine, delle quali sera valuto”, gli mancassino sotto, e non solamente Vimpedissino lo acquistare, ma gli togliessino lo acquistato, ¢ che il re ancora non li facessi el simile®. Degli Orsini ne ebbe uno riscontro quando, dopo la espugnazione di Faenza, assaltd Bologna, ché li vidde andare freddi in quello assalto: circa il re, co- nobbe animo suo quando, preso el ducato di Urbino, assalté la Toscana; dalla quale impresa el re lo fece desistere*’. Onde che il duca deliberd non dipendere piti dalle arme e fortuna di altri 6. la prima cosa, indeboli le parti Orsine e Colonnese in Roma: perché tutti gli ade- renti loro che fussino gentili uomini, se li guadagnd, faccendoli suoi gentili uomini e dando loro grandi provvisioni: e onorolli, secondo le loro qualita, di condotte e di governi; in modo che in pochi mesi negli animi loro Faffezione delle part? si spense, e tutta si volse nel duca. Dopo questa, aspettd la occasione di spegnere e’ capi Orsi- ‘i, per poterimporre la propria signovia insignorire] con sicurezza sir una parte di que’ teritor. Questo fu facile [peri papal, perché | venezeni,spint! da ain interes {eagioni si erano moss [vétt) er far ritomare i frances in alia i pepe nan sole non ostacolb ‘questo ntorno inom eontradsse), ra lo fit [fe piifaitel cor lo scioetmento del primo fantiquol matimonio di Luigi Xl 53. Ke arrive ces! in Ralia con aiuto del venezanie i consenso papa Alessandro Vi e non era ancore amrvato a Mano, che il pape ettenne dali teuppe [gente per la conquista della Romazna, ‘esa possibile dallautorta[reputazione} cer oi Franca. Dunque, dopo che Cesare Borgia ebbe conqustato la Romagna e sconfits [sbareu i Colanna, voiendo consenare quelalregone] e proce dere nelle sue conauste [pid avant due cose lo ostacolavan: le sue truppe [arme sual, che ron gli sembievaro fedel, la wolon- ta della Francia: coe che le truppe deal Orsini cu si era servto Ivaluto| lo tracissero (gf mancassino sotio| e non solani etin= Pecissero di fare nuove conguiste fo eequisare), ma gl togesse- 4. stati di coloro: it duca 1m di Milano e la repubolica ot Venezia, 7. i parte di quell torsco- 1 compresi nello Stato cella ‘Chiesa, ricordat amigo det parograr. 46. © Vinizani. in tia: Lu ig) 0 0) Franca fu invato dai veneziani (che aspreveno ‘ad aumentare la Lovo inlven- za nelftalia settentionale) a erie in Kala per impadroni i del ducato milanese, di cl re francesesiteneva leitimo ‘rece, in quart nipote ci Ya lentina Visconti Ta | venezian) eile i Francia venne eosisti- pulato i trattato a Blois (1499), in base al quale i veneziani aebbera tasciata.pascare | ‘ances! in camio oi Cremona edi altreterre della Lombardia “7. ich Luge i papa non so: loon i oppose al progetto de venemani, ma convince Laight a scendere in tala, scioaierdo Isto prima (eantiquas) mazr- ‘menio con Giovanna di Franc fe permetiendoglicosi di spo- sare la vedova di Carlo Ml, che Dortava in dote alla corona la gone celia eretagna. 16, il papa... Romagna: men- +0 quanto avews git congustato, che anche il re di Francia axis: se in modo simile Dei timori relat agli Orsini ebbe una confarma Lriscontro} quando, copo aver espugnato Foenza,assalto Bologna, perché in quel combettimento It vide senza entusiasmo fandare {Freddie cope intenzioni {anime del re di Francia quando, dopo ‘aver preso il ducato di Urbina, asslte la Toscana, dalia quale im resale lofece desisere Perla qual cosa [Onde che] Cesare Bor- {a decise di non dipencere pid dale arr’ e dalla fortuna attr. 6. Par prima cosa inceboli a Rona le fezion le pari degli Osi- ‘i€ del Colonna; in quanto tut i loro allt [aderenti) che erano ‘bili (gentli wom i fece passere dalla sua parte mettendoli ‘al svo servizio Joecendol suo gent uomini] e dara toro gandi ‘compens' [provision = :icompenso [amore secondo ia lore Importanza con incarchi mit [ff eandotte 2 poi: (a gover~ fil cosi che in pochi mesi nei toro anim la passione per le zion taffezione delle parti si spense esi rivlse tutta verso il duce. seguro, aspetto loccasione adatta per elminare [spegnere) | capi tre avarzava verso Milano, Lui- 12 forn al papa un esercit, 20. echeil eet sinile:e che ‘anche il re Francia potesse on cui il Valentino, tra il 488 volar le spalle. 1 primi mesi det 1500, cccupé 71. preso el dueatn..desiste- {a Romagna abgatzendo la si- re: dopo aver conquistato la Ro grosia di Caterina Riaro Sto za alla quale svappo Imola e Foul Subito dopo Atessendro YI nomind 1 Tighe cuca 6h Ro- imagra, dichiarando decadute {e ivestiture out | feudatan di quelle terre. 19, Tarme Orsine.. valuto: per Cimpresa di Romagna, i Va magna, nekoitobre 1500 1 Va~ lentno st impacroni di Pesaro e Rimini, ta aprile e il sete bre 807i Faenza ePiomoino e, nel giugno 1502, i Urbino. Poco ‘cope i suo lvogotarente,Vitel- lozzo Vitel, eccupé Arezzo, ma i fiorertini protestarono con tui- ‘9, ce impose at Valentine di lentno aveva ublizato milize lascare a cit. (carmes) comandate da Paolo 22. partt parc dogli Orsini e Orsini ( Puoi ora passare alla stesura del riassunto; a tale scopo riassumi lavicenda in un discorso chiaro e organico scegliendo uno dei seguenti modi. > 1° MODO: sviluppaill contenuto di ogni sequenza della scaletta secondo lordine stabilito daltautore. > 2° MODO: segui un ordine rispondente a criteri predefiniti (ordine cronologico, rilevanza degli eventi efficacia narrativa...). 3.Rivedere il riassunto A partire dalla precedente scaletta, proviamo a rlassumere le prime quattro sequenze in un racconto in terza persona. Avviamo il lavoro con il riassunto della prima sequenza. Completa tu con le aitre. Lautore afferma che si puo diventare principi per virtii o per fortuna Francesco Storza otterne il ducato di Milano con la virtii e il suo potere fu saldo ¢ duraturo. Cesare Borgia ottenne, invece, l potere grazie alla fortuna (era figlio del papa), ma proprio la fortuna causd la sua rovina, Machiavell intende ripercorrere le varie fast della sua vicenda Prova oraa stendere il iassunto sulla base della rilevanza degli eventi. > Steso il riassunto, passa ora alla revisione, ovvero alla verifica sul piano sia dei contenuti sia della forma. ‘800 Sexione3_NCinquecento m4 Lefficacia peltiiee della crudelta LU prncipe » terza sezione, contenuti La crudelta @ uno strumento necessario per it principe +» Luoma ¢ per natura portato al male ensioro e poctica La separazione tra politica e morale > tgrandi esempi passato come fonte di ncegnamenta peril preseme A partire dal capitolo XVI, Machiavelli analizza ta convenienza politica di due opposti comportamenti del prin- pe rispetto ai sudditi, in base all'elenco delle qualita antitetiche citate nel capitolo XV: liberalita ¢ avarizia, crugelta e picta, infedelta e fedelta, vilta e coraggio, gentilezza e arroganza. Nel capitolo XVII, dedicato al binomio crudelta / clemenza, il ovesciamento della morale comune é completo: sul piano politico la bonta é un difetto, la malvagita una virtd, De crudelitate et pietate; et an sit melius amari quam timeri, vel e contra L.Scendendo appresso alle altre preallegate qualita’, dico che ciascuno principe debbe desiderare di esser tenuto pietoso e non crudele: nondimanco debbe awvertire di non usare male questa piet. Era tenuto Cesare Borgia? crudele; nondimanco, quella sua crudelta aveva racconcia la Romagna, unitola, ridottola in pace e in fede. Il che se si considera bene, si vedra quello essere stato molto pitt pietoso che il populo fiorentino, il quale, per fuggire el nome di crudele, lascid destruggere Pistoia’, Debbe, per tanto, uno principe non si curare della infamia di crudele per tenere li sudaiti sua unitie in fe- de: perché con pochissimi esempli sara pitt pietoso che quelli, e quali, per troppa piet, 10 _lasciano seguire e disordini, di che ne nasca occisioni o rapine: perché queste sogliono offendere una universalita intera, e quelle esecuzioni che vengono dal principe offen- dono uno particulare. E infra tutti e principi, al principe nuovo 2 impossibile fuggire el nome di crudele, per essere li stati nuovi pieni di pericoli.[..] Nondimanco, debbe esser grave al credere ¢ al muoversi. né si fare paura da se stesso, e procedere in modo 15 temperato con prudenzia e umanita, che la troppa confidenzia non lo facci incauto e Ja troppa diffidenzia non lo renda intollerabile. Lo crudeltd e la clemenza, Se sia meglio essere amati piuttosto ‘che temuti o i cortraro. 1. Passando poi [a esaminaze] le atre qualita gia incicate [prealtagate, dico che ogni principe dave desiderare di essere considerato clemente [tenuto pietosol,e non crudele, tutivia Inondimanco) deve badare lawvertine] 3 ‘on usare in modo sbagliato questa clomenza, Cesare Borgia ora -giudicoto [tenuto] crudele; eppure, la sua crudelté aveva rior Sinato [racconcial \s Romagra, Vaveva unificate @ 1esa paciica 6 fedole. Ese si valutera bene questo aspetto [it chel, si vedra che Cesare Borgia fu motto pid clemente |pietoso] dei iorentini i quali, per evitare di essere consideati crudel, lasciarono cF struggere Pisteia. Un principe, pertanto, non deve curarsi cella cattiva reputazione linfamia| di crudele per tenere isuoi sudditi ‘nite fecel [in fede: perché con pochissime punizioni esemn- 1. preallegate qualiti: si ri- fensce alle coppie ci «quali- td» elencate nel capitolo TE li- beralita e avarzia, crudeta e peta, infadeta e teceta 2. Cesare Borgia: @ p. 795 par [esemplil sara pid umano di quelli che, per eccessiva cle ‘mena, lasciano scoppiare disor Ga cui deriveno uctisioni o ‘pine, perch i solo, colp'scoro (sogliono offerdere] Cinsieme dei cttadini (una universalita itera}, mentee le con- dane [condanne) decreiate dal principe colpiscono un singoto Indivioue [uno partieuarel, tra tut! | principal principe nuo- Wo & impossibile evtare di essere considerato crudele, perché {util gli stati nucwi sono pieni di pericotl [.] Tutavia, [anche it principe nuovo] deve nifettore [esser gravel prima ci valutare leredere| ¢ di asire, non deve farsi prerdere del panico [paura da se stesso] ¢ [deve] comportarsi ragionevolmente {in modo temperato] on prudenza @ umanita, afinche 'eccessiva Tiducia [confidenzia] ron lo renda incauto ele toppa difidenza ron lo tenda intolleratile [peri sud 3. lascid Pistoia: ‘el 101 la Repubblica fiorenti- na lascid che Pistia fosse dla niata dali le ta teflon av- vers, ivece di imtervenia con severita per rportare la pace. Unita 12_Niccold Machiavelli 2. Nasce da questo uma disputa:s‘elli é meglio essere amato che temuto, oe converso*. Respondesi, che si vorrebbe essere l'uno e Valtro; ma, perch¢ elli ® difficile accozzar- Ii insieme, # molto pitt sicuro essere temuto che amato, quando si abbia a mancare 2% dell'uno de’ dua. Perché delli uomini si pud dire questo gencralmente: che sieno in- grati, volubili, simulatori e dissimulatori, fuggitori de’ pericoli, cupidi di guadagno; e mentre fai loro bene, sono tutti tua, offeronti el sangue, la roba, la vita. e figliuoli, come di sopra dissi, quando el bisogno é discosto, ma, quando ti si appressa, e’ si rivoltano. E quel principe, che si é tutto fondato in sulle parole loro, trovandosi nudo di altre pre~ 25 parazioni, ruina: perché le amicizie che si acquistono col prezzo e non con grandezza € nobilta di animo, si meritano, ma elle non si hanno, ¢ a’ tempi non si possano spen- dere. li uomini hanno meno respetto ad offendere uno che si facci amare che uno che si facci temere; perché lamore é tenuto da uno vinculo di obligo. il quale, per essere li ‘uominitristi, da ogni occasione di propria utilita é rotto: ma il imore @ tenuto da una 90 paura di pena che non abbandona mi 3. Debbe, non di manco, el principe farsi temere in modo che, se non acquista lo amo- re, che fugga odio: perché pud molto bene stare insieme esser temuto o non odiator il che fara sempre, quando si astenga dalla roba de’ sua cittadini e de’ sua sudditi, e dalle donne loro: e quando pure li bisognassi procedere contra al sangue di alcuno, farlo 45 quando vi sia iustificazione conveniente e causa manifesta; ma, sopra. tutto, astener- sidalla roba d altri: perché li uomini sdimenticano piit presto la morte del padre che la perdita del patrimonio. [..] 4. Ma, quando el principe é con li esercitie ha in governo multitudini di soldati,allora al tutto ® necessario non si curare del nome di crudele; perché sanza questo nome non 40 si tenne mai esercito unito né disposto ad aleuna fazione. Intra le mirabili azioni di Annibale si connumera questa, che, avendo uno esercito grossissimo, misto di infinite generazioni di uomini, condotto a militare in terre aliene, non vi surgessi mai alcuna dissensione, né infra loro né contro al principe, cosi nella cattiva come nella sua buona 2. Da cid nasce una questione [dispute se sia megio essere ‘iat piuttosto che tert, oil contrerio le conversa. La rispo Sta [Respondesi 6 che si vorrebbe essere uno e Faro, ma pot che € difcie mettee nsiome le due cose [accazzat), &rclto Pil sicure net caso uno dei due [aspettl verga a mancare, es- Ser temutopiuttsto che amato, Perché degli uomin, in genera ie, spud cire questa: che soro ira wolubit, abil a Tingere e 2 dlissimulare, pronti a fugere [fuggitoi i percoy, avi eupi- ail i guadegr e finch fei loro del bene, Soro Ltt dalla tua parte [tut tua i offono [offeront} i s2ngue, i ben, tata | Fig, come ho Getto prima, quando il bisogno é lontan disco sto); ma quando [i bisogno si vicina [appresal, 3: rhc tano conto. £ quel principe che 3:6 completamente fideto [tutto fondato] dete loro pare, tovarcosi prive [aude] oi aire dif se [preparazionl,perde il potere lina; perehé le amici che Si ecquistano col denaro (prezzo) ¢ non con granciezza e nobis anim, si pagano [meritane] ma non si possiedono, e nel mo ‘mento del bison fa tempil non si possono utlizzae [spende~ rel. =i uomini hanno meno paurs [espetto] a rivottarsi contro tno che si fa amave piuttosto che contro uno che si fe temere perche ‘amare s fonds (@ tanuto su un vincolo di fedeta [obli- 90] che poiché gli uomini sore malas [rst - viene ifranta 5 ogni oceasione ai uartagao personae [propria ula, men. trol timore & basato su una paura di essere puniti [dipena] che 3 Inoitre [nom df mancol it principe dove farsi tomere in modo tale che, se non riesce a essere amato eviti [almena] di esse- 1 diate: porché si pud benissimo essere al stosso tempo to ‘muto e non odiato; cosa che [il principe] otterrd sempre se st terra lontana [sfastenga] cai beni lrobal dei suo cittadin e dei oi suddit e dalle lare donne ese gli fosse necessaro uccide- re qualcune (procedere contra al sangue di alcuno},divra feo solo se dispone ci una valida glustficazione edi una causa evi- Gente [manifesta ma soprettutto, ova astenersi dai beri al- {rul, porché gil uomini cimenticano prima la morte del padro che la perdita del patrimonio, (| ‘& Na quando it principe @ in guerra [com # eserit] » comanda truppe numerose, allo é assolutamente [al tutto] necessario che non si preaccupi di essere cansiderato crudele; perch sen- 2a questa reputazione nan é mai stato possibile tenere un eser- ito unito ¢ pronto allazione Yfazione!. Tra le grand imprese ut ‘Annibale si ricords [eannumera] quella ci aver concotto un gran- dissimo esercito, formato da moite razze [generazioni] diverse, a combatiere in tore staniera [aliene, senza che nascesse mai aleun contrasto(dssensione] né ta soldat linfa loro), né fra Tesercito e i principe, casi nella cattwa come naila buona sor- 802 Serione 3 NCinquecento 50 disciplina militare non si conveniva. [...] E" Locrer 6. Concludo adungue, tornando allo e: re fortuna. II che non possé nascere da altro che da quella sua inumana crudelta®, la qua- leinsieme con infinite sua virtii lo fece sempre nel conspetto de’ sua soldati venerando e terribile; e sanza quella, a fare quello effetto®, le altre sua virti: non li bastavano. [..] 5. E che sia vero che alte sua virti non sarebbano bastate, si pud considerare in ‘ipione, rarissimo non solamente ne’ tempi sua ma in tutta la memoria delle cose che si sanno, dal quale gli eserciti suoi in Ispagna si rebellorono’. ll che non nacque da altro che dalla tropa sua pieta, la quale aveva data a’ suoi soldati pit licenzia che alla sendo stati da uno legato di Sc pione destrutti, non furono da lui vendicati, né la insolenzia di quello legato corretta, nascendo tutto da quella sua natura facile; talmente che volendolo alcuno in Senato” escusare disse come egli erano di molti uomini che sapevano meglio non errare che correggere li errori. La qual natura’® arebbe col tempo violato la fama e la gloria di Sci pione se elli avessi con essa perseverato nello imperio, ma vivendo sotto el governo del Senato, questa sua qualita dannosa non solum si nascose ma li fu a gloria. sere temuto e amato, che, amando li uomini a posta loro, e temendo a posta del principe, debbe uno principe savio fondarsi in su quello che é suo, non in su quello che é d altri: debbe solamente ingegnarsi di fuggire lo odio, come é detto. da Tutte le opere, cit. te [fortuna]. questo non dipese [possé nascere} da niertatro che dalla disurana crudelts [di Anniball, che insieme ale alte sue infinite capacit [virgo rese sempre rispettabile [vene- ando| 2 torrie agi Occhi dei suo! soldat e senza quelle for. dette altro cue vrti non li sarebbero bastate aotterere quel risultatoleffetto.(-] 5. E quanio si veto che le alue sue capaci [senza la cudett] fon sarebbero bastate [a Anibalel lo si pud capire se si cons derail caso di Scipone ~ vomo ci dot eccexonal[rarissimo non sole pera sua epoca ma per tuts storia umanala memoria del- le cose che sisanno}- i cu eserct, in Spasra, sibel. Questar ballone i che’ fu causata solo dalla sua eccessive clemenza, che Aveva concesso a suo) sola) pi bert (pAlieniajcl quella cre fra adata ala discipina miltare [| Locrens, vessati(destrtt da un luogotenente [legato] di Scipione, non furoro da li ven Nicolas Poussin, La clemenza di Scipione, XVI secolo, Mosca, Museo Pu’ ati e neppure fardire[insolenzia] di que ufciale fu da lui pun proprio per quel suo caratere indulgente Inatura facil tanto che Aqualeuno, in Senato, volendo scusare Scipione, disse che Cerano ‘ott uomin’ piu capac ci non staglare cne cl cocreagore gl errr. (Questa inclinazione [natural col passare del tempo, avrebbe mos 50 in percolo [olat] ia fama e lz ear di Scipione, se eal avesse Continuo e praticarla [perseverato|nellesercizio del potere [nel- lo imperiol ma poiché Scipio visse agi ordini del Senato, questa sua qualita negativa non solo [solum nan produsse danni [si na- seosel, ma aai]gi procuté gloria 66. Tomande allesseve ternuio e amata, conclude, dungue, [dicen do] che, poiché gi uomini amano secondo la loro volorta [a posta {ero|«tarrono secanco la volonta del principe, un principe S260 dove basarsi su quello che dipende da lui e nan dagt atv: deve [debbe| soitanto ingegnarsi di evtare Locio, come ho i deta. 5. inumana crudetta: Machia vel riprende qui urvespres sione dello storico latino Lt vio inumana crudelitate), che 8 pera usata come critica al condottiero cartaginese. 16. quello effetto: co’ quello di tenere unto un esereto cast igande in ura terra stranser 7, Scipione.. i rebellorono Pu bio Comelo Scipione, detio ( facaro, capo celfeserio roma no nella Seconda quorra punica (218-202 aC) it quae, per non essere stato abbastanza temuto dai suoi soldat, ret 206s una bolione da pare det suo ese: cto sanciato in Spagna, 8. E Locrensé gi abitanti di Lact, citta sulla costa ionica della Caan 9. in Senate: nel senato ro 410, La qual natura il caratere tuoppo indulgente in delle bette arti. LABORATORIO DI METODO ® PRIMA PROVA Analisi e interpretazione di un testo letterario Comprensione e analisi 1.Riassumiiltesto,ponendo > in ilievo la tesi dell autore e gli argomenti che egli usa per sostenerla. ‘Autandoti con a parafras, ~ - dun titolo a ani paragrafo ‘numerato e poi procedi alriassunto, mettendo in ssaciisecscamaonanoa _ tilievo la tes) gli esempi, gt argomenti. 2.Dallariflessione sul inomio PR eens crudelta/clemenza deriva - - il quesito se sia meglio per ilprincipe essere temuto ‘oamato. Qual é fopinione dalfautore in proposito? Per quali motivi? La risposta di Machiavellsi . basa sull'analisi pessimistica della natura umana, in particolae,rileggi le r.20-37 sve del testo. 3. Quali comportamentisono > [Fay evidenziati da Machiavelli relativi a Cesare Borgia, Cesare Borgia Annibale e Scipione? Li considera tutti positivi? rere Completa la tabellae A copes un Seplore, discorso coeso. LABORATORIO DI METODO Tipologia A | eee 4, Che cosa vuole dimostrare Machiavelli attraverso la vicenda di Scipione lAfricano? 5. Nel brano letto, come in Al rigo 2, la congiunzione “nondimanco” [tuttavia] ha furzione tutti testi argomentativi, sono presenti connettivi che sottolineano I’articolazione del discorso; individuane almeno quattro e indicane la funzione all'interno della frase o del - periodo. Ricorda che trai connettivi pi ricorrent! in un testo argomentativo, oltre alla *¢% sitrovano ‘ma’, f “tuttavia““pertanto;,“quindl’, “dunque’ e che la loro funzione é,a seconda dei ‘asi, avversativa, causale, conclusiva. Interpretazione Delinea il ritratto del principe ideale che emerge da questo capitolo, in cul Machiavelli fa riferimento alla condotta di Cesare Borgia, crudele ma virtuosa sul piano degli effetti politici. Integrail ritratto con le informazioni sul Borgia presenti nel cap. Vi (rr. 49-99) e con le considerazioni sullimpossibilita di essere buoni espresse nel cap. XV (p. 923). Esponi le tue considerazioni sul pensiero di Machiavelli, che separa in modo estremo la morale dalla politica, facendo anche riferimento allattualita. + Perché Machiavelli considera crudele ma Vvirtuosa la condotta di Cesare Boraia? Puoi portare alcuni esempi che spieghino ligiudizio di Machiavell? + Credi che|a politica debba essere separata dalla morale? + Oggi in mohi,politcie glomalst, parlanodi “buonismo™in relazione una visione tollerante per esempio riguardante Vemigrazione. Credi che {questo termine sia usato Jin modo pertinenteo in modo strumentale alla propaganda politica?

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